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ForzaFerrari

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Risposte pubblicato da ForzaFerrari


  1. 2 ore fa, chatruc ha scritto:

    Questo non è detto, nessuno sapeva che le gomme per tutta la gara della Bridgestone sarebbero state surclassate dalla Michelin. Poteva capitare pure l'opposto.

    Come detto la Bridgestone aveva fatto nel 2004 gomme in fibre tessili, orientate maggiormente alla prestazione che alla durata. Quindi furono costretti a riprogettarle da capo, mentre la Michelin era già avvantaggiata.


  2. L'avevo promesso tempo fa a @Silver Arrows, andrò ad analizzare la cosiddetta riforma del "premierato all'Italiana", di cui si sta discutendo questi giorni. La riforma modifica solamente quattro articoli della costituzione: il 59, l'88, il 92 e il 94.  

    Articolo 59, riguarda i senatori a vita, che possono essere cinque massimo (nominati dal presidente della Repubblica) e lo sono di diritto gli ex capi di stato (salvo rinunzia). La riforma va ad abolire i senatori a vita, non ne verranno nominati di nuovi e alla fine del loro mandato (con la loro morte o le loro eventuali dimissioni) gli attuali cesseranno dalla carica. Questo ha due ragioni fondamentali: per primo i senatori a vita non hanno una connotazione politica precisa e, in caso di maggioranze fragili, potrebbero risultare fondamentali con il loro voto (è accaduto storicamente, con il secondo governo Prodi ad esempio). Secondo, l'obbiettivo della riforma è quello di ridurre sensibilmente (lo vedremo più volte) i poteri del presidente della Repubblica, visto che questo potere è solo ed esclusivamente presidenziale. 

    Articolo 88, modifica politicamente ininfluente perché si va solamente a modificare la dicitura della costituzione. Nel 1948, quando la costituzione entrò in vigore, camera e senato avevano una durata differente , quindi sul testo c'è scritto che "il presidente della Repubblica può sciogliere le camere o soltanto una di esse". La modifica riguarda solamente il testo, già da molto tempo Camera e Senato hanno la stessa durata, viene solo specificato che il presidente della Repubblica scioglie entrambe le camere (come è sempre stato storicamente).

    Articolo 92, il punto nodale di questa riforma. Il presidente del consiglio dei ministri verrà eletto a suffragio universale dal popolo, quindi alle prossime elezioni (se questa riforma passasse) avremo tre schede: una per scegliere il capo del governo, una per la camera e una per il senato. Qui arrivano i problemi: l'attuale legge elettorale (Legge Rosato del 2017) nel caso in cui la riforma passasse sarebbe oramai incompatibile con questo nuovo ordinamento. Quindi la riforma prevede che venga realizzata una nuova legge elettorale, che deve assegnare il 55% dei seggi (premio di maggioranza) al partito o alla lista con cui viene eletto il presidente del Consiglio (che sarà candidato in una delle due camere). Le critiche su questa parte sono numerose, perché rischiano di scomparire secondo molti il pluralismo politico e il multipartitismo, tipici della storia politica italiana. Oltretutto non può più essere contemplato il voto disgiunto. Questa parte potrebbe subire degli emendamenti, specie sulla questione del premio di maggioranza, in quanto molto elevato. 

    Articolo 94, il presidente del Consiglio (nominato, giusto formalmente, dal presidente della Repubblica, dopo aver scelto i ministri) si presenterà alle camere per ottenere la fiducia, nel caso in cui non la ottenesse il capo dello stato gli rinnoverà l'incarico per una seconda volta. Se dovesse fallire nuovamente, allora, il presidente della Repubblica dovrà obbligatoriamente sciogliere le camere e indire nuove elezioni. Poi, nel caso in cui, il presidente del consiglio fosse impossibilitato ad esercitare la carica, potrà essere sostituito o da un vice o da un qualsiasi parlamentare eletto nelle file della lista elettorale vincente. In questo modo non potranno esistere più governi tecnici o "del presidente", perché il capo del governo deve essere per forza un parlamentare. Oltretutto questa parte potrebbe andare a minare un'altra cosa tipica dell'ordinamento italiano, il compromesso politico, visto che già dopo le elezioni sapremo quale sarà la coalizione/lista che governerà il paese e anche chi sarà il capo del governo. 

    Precedenti storici e situazione attuale della riforma

    Non è la prima tentata riforma di stravolgimento dell'ordinamento italiano, in epoca recente ricordo la riforma del 2005 (voluta dal centrodestra di Silvio Berlusconi, bocciata poi dagli elettori al referendum del giugno 2006) e la riforma costituzionale Renzi-Boschi del 2016 (anch'essa bocciata dagli elettori al momento del voto referendario). Queste due riforme avevano un punto debole fondamentale: erano molto vaste e andavano a toccare diversi articoli della costituzione. Questa invece ne tocca solamente 3 ed ha un obbiettivo molto chiaro e diretto: l'elezione diretta del presidente del Consiglio,  cosa che gli Italiani sicuramente capiranno al momento del voto. La presidente del consiglio Giorgia Meloni potrà anche imparare da due errori fatti da un suo predecessore, Matteo Renzi: anzitutto di non personalizzare la riforma e poi di non apportare cambiamenti al sistema prima dell'approvazione. Infatti Renzi nel 2015 aveva fatto approvare una nuova legge elettorale, l'Italicum, adatta all'ordinamento che sarebbe dovuto entrare in vigore dopo il referendum. La riforma, come sappiamo, venne bocciata e il paese si trovò con una legge elettorale incompatibile con il sistema. Concludendo, in questi giorni il testo della riforma è soggetto a visione da parte del parlamento. Siccome la coalizione di centro-destra non ha una maggioranza dei 2/3 del parlamento (necessaria per apportare modifiche alla costituzione) è molto probabile che, dopo l'approvazione del testo a maggioranza assoluta da parte delle due camere, si giungerà ad un referendum costituzionale, dove sarà il popolo ad esprimersi.


  3. 3 ore fa, ForzaFerrari88 ha scritto:

    Ancora la diatriba? Se mai la Ferrari porterà una vettura vincente io sono sicuro che sarà lui a vincere il Mondiale.

     

    Resta però valido sempre il mio consiglio:"fuggi sciocco, fuggi"

    E con questa direi che si può chiudere 

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  4. 34 minuti fa, chatruc ha scritto:

    Questa è una colpa. Fangio saltava alla macchina più veloce, Senna fece fallire la Lotus per andarsene poi in McLaren, Prost rimase un anno a casa per prendersi la Williams, cosa che poi fece Senna. Leclerc è in Ferrari dal 2019! Sei stagioni. Sono troppe.

    Non aveva altre possibilità 


  5. 4 ore fa, L.Costigan ha scritto:

    La Red Bull ha mancato due vittorie. In entrambi i casi hanno vinto piloti che si sono fatti trovare pronti al momento giusto. Si chiama fame.

    Sull’Australia sono d’accordo che sia stata colpa sua, ma ieri non poteva nulla dai 


  6. Il 5/5/2024 Alle 01:18, Bombarolo di Torino ha scritto:

    Andatevene dalla Formula 1 maledetti incompetenti

    Fanno esattamente ciò che viene chiesto loro dai piani alti. La Bridgestone, che era un fornitore serio, lo aveva capito e non si è fatta coinvolgere.

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