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MartinM

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Risposte pubblicato da MartinM


  1. Il sostituito non è responsabile in solido con il sostituto lo ha stabilito la Cassazione di recente.

    Il sostituito ha il solo compito, invero non particolarmente oneroso, di prendere i soldi a fine mese. Poi che abbia lavorato 22 giorni o zero giorni non cambia assolutamente nulla. Il sostituto continuerà a pagare stipendii ritenute e contributi per tutti i dipendenti.


  2. L'IRPEF è pagata dai dipendenti solo sulla carta, ma viene comunque versata dai datori di lavoro. Se l'IRPEF non viene pagata non è che ADE va a cercare il dipendente, a risponderne è comunque il datore di lavoro, che ogni mese deve trovare i soldi per pagare la sua IRPEF e quella dei suoi dipendenti (oltre a Inps, Inail e ritenute locali). Il dipendente non deve fare assolutamente nulla, tranne lavorare (o fare finta di lavorare) e prendere i soldi a fine mese.


  3. Il prelievo medio dell'Irpef sui lavoratori autonomi è nettamente superiore a quello in capo ai dipendenti.  Secondo i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2018, infatti, l'Irpef media versata dai lavoratori autonomi è di 5.091 euro, quella dai lavoratori dipendenti di 3.927.

     

    I lavoratori dipendenti e i pensionati in Italia sono oltre 36 milioni: assieme costituiscono l' 88,2% dei contribuenti Irpef e versano al fisco quasi 130 miliardi di euro (l'82,5% del totale). Gli autonomi, invece, sono poco più di 4,3 milioni (il 10,5% del totale contribuenti Irpef) e danno al fisco 22 miliardi di euro di Irpef (14% gettito Irpef totale).

     

    Questi sono i numeri, il resto sono chiacchiere da osteria, ovvero esternazioni di chi il lavoro (per lavoro si intende qui lavoro autonomo) lo conosce solo per sentito dire.

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  4. Il progetto di estendere il blocco dei licenziamenti fino al 31 dicembre è criminale.

    Un governo che pensa solo a nullafacenti e lavoratori dipendenti, che rappresentano la stragrande maggioranza della popolazione in età lavorativa, meriterebbe di essere processato (cosa impossibile in Italia vista la tara ideologica della magistratura) e condannato complessivamente (ministri, viceministri e sottosegretari) al carcere e all'infamia imperitura.


  5. Sotto esame e a rischio Enrico Cardile, coordinatore del progetto, oltre dell'aerodinamico David Sanchez. Gli altri uomini della squadra sono Enrico Gualtieri, che gestisce i motoristi capitanato da Wolf Zimmermann. Simone Resta, chief designer delle vetture 2017 e 2018 che si sono giocate i Mondiali, è tornato di recente nella Scuderia dopo un breve passaggio all'Alfa Romeo col compito di correggere la rossa dopo gli allarmi scattati ai test invernali di Barcellona. Lo stesso Binotto, pur avendo ricevuto più volte la fiducia del presidente Elkann e dell'ad Camilleri, viene indicato dall'esterno a rischio: al suo posto si fa il nome di Antonello Coletta, 53 anni, laureato in Economia alla Sapienza di Roma, in Ferrari dal '97 e ora responsabile del programma Gran Turismo di Maranello. 


  6. Probabilmente se Schumacher avesse chiuso con la gara di Brasile 2006, oggi sarebbe considerato in maniera quasi incontestabile (almeno da quelli che hanno cominciato a seguire la formula 1 a partire dagli anni 90) il migliore. Il punto è che quello che rimane negli occhi maggiormente è la fine della carriera di un pilota.

     

    Riguarda Rosberg leggo tanta sottovalutazione, ma in effetti ha vinto il confronto con Schumacher per quanto bollito e con Hamilton lo ha perso di stretta misura.

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