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2013 Indianapolis 500
penske fan ha risposto a marcostraz in una Discussione nella sezione Racing USA
Ci sono state edizioni ben più povere di contenuti non scherziamo. Ai tempi della IRL c'era metà griglia che normalmente non ci sarebbe mai salita su un IndyCar, altro che correre a Indianapolis. Recentemente l'anno migliore secondo me è stato il 2011, ma non mi sembra che il livello sia così scarso, esattamente come per il campionato. Ci sono Dixon e Franchitti che non mi sembrano dei fermi, c'è Kanaan che a Indianapolis vale un Michael Andretti, c'è Castroneves che in un modo o nell'altro ne ha vinte tre. Ci sono i piloti del team Andretti, c'è Servia che a Indy è sempre in forma, come Tagliani. Ci sarà Briscoe con Ganassi. Ci sono Power, Bourdais e Pagenaud. Ci sono giovani interessanti come Newgarden e Vautier. I motivi di interesse non mancano. Poi ho capito che non ci sono più i Fittipaldi, i Mansell o gli Andretti, ma è tutto il motorismo che va in questa direzione. In f1 non ci sono più Senna, Prost, Mansell ecc., nei rally c'è (c'era) solo Loeb e di McRae, Makinen, Sainz non mi sembra che se ne vedano. Più che i piloti di una volta vorrei macchine più simili al '93 o giù di lì. Macchine che in gara ti costringevano ad alzare il piede in curva e molto critiche in qualifica. Oggi, con la DW12 ancora di più, a Indy si sta sempre a tutta perchè la potenza è poca e il carico eccessivo. Mi piacerebbe se, come fatto in Texas, si intervenisse per ridurre la deportanza, così da avere macchine più difficili e veloci. Ma temo che sarà tutto come l'anno scorso. -
2013 IZOD IndyCar Series Season
penske fan ha risposto a marcostraz in una Discussione nella sezione Racing USA
Tutti senza distinzione? Power, Dixon, Franchitti, Pagenaud, Bourdais, Hunter Reay tutti scarsi? Mi sembra quanto meno superficiale come giudizio. Dixon la f1 l'ha provata nel 2004 e al Paul Ricard era andato subito molto bene, poi a Barcellona ebbe qualche problema in più e alla fine decise di rimanere in America perchè la Williams non sciolse la riserva sul nome dei titolari prima del limite posto da Ganassi per il rinnovo del contratto. Franchitti ha provato la Jaguar andando male, ma ci fu il forte sospetto che l'esito del test fosse segnato prima ancora di cominciare, qualcuno non lo voleva su quella macchina. Pagenaud è andato fortissimo con qualunque cosa abbia guidato, tutto si può dire tranne che sia scarso. Bourdais è andato bene ovunque tranne che in f1, dove a quanto ho capito era più preoccupato di battere Vettel che di far andare al massimo la sua macchina. In più in quegli anni i test cominciavano a essere sempre più ridotti e non riuscì mai a trovare una base di assetto gradita ed efficace. Che in IndyCar non ci siano gli Hamilton, gli Alonso o i Vettel in pochi lo mettono in dubbio. Personalmente non credo che la grande differenza stia nella velocità, ma nell'intensità mentale nell'arco di una stagione. I migliori piloti di f1 riescono secondo me ad avere una costanza di rendimento superiore. In ogni caso con la dovuta preparazione non vedo perchè i piloti suddetti non potrebbero ben figurare in f1. Tolti quei tre e Raikkonen non c'è tutta questa differenza. -
2013 IZOD IndyCar Series Season
penske fan ha risposto a marcostraz in una Discussione nella sezione Racing USA
E le 20 macchine in un secondo in ogni sessione, in ogni tipo di gara e circuito? La mole di piloti che finora si è alternata in un posto non in top ten, ma in top five? Il fatto che basta essere appena lontani dal set up ottimale che passi dal podio al ventesimo posto? Il riuscire a ripartire su due file (cosa da me sempre criticata) nei cittadini più contorti, uscendone spesso indenni giocando ogni volta sul filo dei millimetri? Tutto questo non vuol dire niente sulla qualità dei piloti? Sato e Foyt in testa al campionato dimostra solo, ancora una volta, che in IndyCar la base di partenza è la stessa per tutti e qualunque pilota veloce, ben affiatato con il suo ingegnere e la squadra può prendersi delle soddisfazioni. Sono anni che il team Foyt cresce e con Mike Conway l'anno scorso più volte sono stati vicini a dei buoni risultati, sfumati magari per sfortuna. Oggi è molto importante capire le gomme, che sono cambiate rispetto al 2012. Sato e il suo ingegnere Don Halliday ci sono riusciti prima e meglio di molti altri. Comunque, considerando che il team Foyt a Indy è sempre andato bene, sono convinto che Sato sia tra i favoriti per la 500 miglia. E se l'anno scorso una sua vittoria per me avrebbe rappresentato un sacrilegio, quest'anno la accetterei serenamente, perchè ha dimostrato che se non fa ca**ate anche sugli ovali se la può giocare. E per un Sato che vince c'è stato un Barrichello che ha combinato poco e niente l'anno scorso, oltre ad un Allmendinger che molti, io compreso, aspettavano là davanti e che invece, con macchine meno potenti ma diverse da quelle cui era abituato, sta in mezzo al gruppo. Ed è stato il primo ad ammettere che il livello di competizione è tale che per stare davanti devi essere davvero al massimo, con la macchina ma anche tu come pilota. Penso che mediamente il livello in F1 rimanga più alto, così come lo era ai tempi d'oro della CART, ma non vedo molte altre serie internazionali che possano vantare un parco partenti di livello superiore. -
2013 IZOD IndyCar Series Season
penske fan ha risposto a marcostraz in una Discussione nella sezione Racing USA
Ci sono molti campionati in giro con un livello di pilotaggio superiore all'IndyCar? -
Takuma Sato, solo l?ultimo degli ex F1 vincitori in America
penske fan ha risposto a The King of Spa in una Discussione nella sezione Racing USA
Mario Andretti prima di impegnarsi quasi esclusivamente in formula uno, praticamente dal '76, in America aveva vinto tutto quello che c'era da vincere, quindi è il mondiale F1 la ciliegina sulla torta della sua carriera, dato che l'IndyCar, USAC allora, l'aveva già vinta più volte, insieme a tutto il resto. Nell'elenco di ex f1 vincenti in America manca, incredibilmente, Max Papis, che di corse nella CART ne ha vinte ben tre. Eliseo Salazar la gara nel 2000 l'ha vinta in IRL, nella CART-IndyCar non ha mai combinato niente. Comunque, sarà una svista, è Danny Sullivan, non Eddy -
Corso intensivo per "entrare" in IndyCar
penske fan ha risposto a Villeneuve in una Discussione nella sezione Racing USA
Ciao, si era già fatta una specie di presentazione qui http://forum.motorio...ic=21180&st=800 quindi non mi ripeto, in questa discussione http://forum.motorio...showtopic=24432 avevo fatto un piccolo riassunto sulla fine degli ultimi campionati. Se a te interessa sapere qualcosa riguardo ai protagonisti diciamo che team e piloti top sono: Penske Racing: è la squadra che ha vinto di più nella storia delle corse americane, sia in termini di campionati che di 500 miglia di Indianapolis. Corrono anche in Nascar e l'anno scorso hanno vinto il titolo. Roger Penske è il proprietario e fondatore, la squadra è nata negli anni sessanta, ha corso e vinto anche nei prototipi e a metà anni '70 anche in formula uno, vincendo la corsa in Austria nel '76 con John Watson. I piloti confermati sono Will Power ed Helio Castroneves. Power, australiano, è il pilota più forte e veloce sugli stradali, ma è ancora poco a suo agio sugli ovali e questo gli è costato gli ultimi tre campionati, tutti persi all'ultima gara in condizioni rocambolesche. Castroneves, brasiliano, è uno dei veterani della serie. Un pilota completo che insegue la sua quarta vittoria a Indianapolis (eguaglierebbe il record) ma non ha mai vinto il titolo, un po' per sfortuna un po' per sua inconsistenza cronica. Target Chip Ganassi Racing: la squadra che negli ultimi 15 ha lanciato la sfida alla Penske come team di riferimento. Per loro hanno vinto Vasser, Zanardi, Montoya e recentemente Dixon e Franchitti. Organizzazione tecnica perfetta, piloti eccellenti, ogni anno portano sempre a casa qualcosa. Dal '96 hanno vinto 9 titoli e 4 Indy500. Almeno come Indy siamo lontani dalle 16 di Penske ma piano piano... I piloti sono Dario Franchitti e Scott Dixon. Franchitti, 38 anni, scozzese di origine italiana, ha vinto tre titoli di fila dal 2009 al 2011 (più uno nel 2007 col team Andretti) e 3 Indy500, compresa quella del 2012. E' un pilota molto veloce, assolutamente versatile dopo anni di esperienza e molto concreto, sbaglia pochissimo anche se l'anno scorso ha avuto un'annata difficile, Con Castroneves è l'unico che frena col piede destro. Dixon, neozelandese, ha corso per quasi tutta la carriera con Ganassi, ha vinto due titoli e una 500 miglia. Forse il pilota più talentuoso, sbaglia pochissimo, è efficace in ogni tipo di circuito, specie negli stradali permanenti. Riesce quasi sempre a portare il miglior risultato possibile a casa ed è abilissimo nel risparmiare carburante. è però incredibilmente sfortunato, cosa che gli è costa almeno gli ultimi due titoli. Andretti Autosports: squadra risorta l'anno scorso dopo molte stagioni in cui non hanno lottato per il titolo. Hanno dominato la metà del decennio precedente con i motori Honda, vincendo tre titoli e due Indy500. La squadra originale, quella con cui Jacques Villeneuve ha vinto tutto nel '95, è stata totalmente acquisita da Michael Andretti nel 2010. Schierano tre vetture per: Ryan Hunter Reay, James Hinchcliffe e Marco Andretti. Hunter Reay, americano, è il campione in carica. Un pilota molto forte sui cittadini/stradali ma che col tempo si è scoperto grande interprete anche degli ovali. Anche lui molto solido e veloce, ha vinto 4 corse nel 2012 battendo Power all'ultima gara. Per anni ha raccolto quello che poteva ma alla prima occasione di acchiappare il titolo non se l'è fatto sfuggire. James Hinchcliffe, canadese, è uno dei volti nuovi della serie. Estremamente popolare tra i fan, è alla terza stagione, l'anno scorso è partito alla grande ma si è un po' spento nel finale. è atteso ad una prova di consistenza. Marco Andretti, nipote di Mario e figlio di Michael, pilota di talento che non ha ancora capito come farlo fruttare per portare a casa risultati. Due vittorie all'attivo e una Indy500 persa in volata al debutto nel 2006. Deve dimostrare di meritare un volante in un top team. Tra gli altri segnalo Tony Kanaan, veterano brasiliano che corre nel team KV Racing, pilota completo che sta faticando in qualifica ma in gara è sempre redditizio e tra i più spettacolari, specie nelle ripartenze. Seppur sempre grande protagonista, non ha mai vinto Indianapolis. Simon Pagenaud è stato il miglior debuttante nel 2012, ha sfiorato diverse vittorie ed è considerato un contendente al titolo per il 2013. Corre per l'ex pilota Sam Schmidt. Tra i protagonisti ci sarà anche Sebastien Bourdais, 4 volte campione ChampCar, con una vettura del team di Jay Penske, figlio di Roger. Tra le piste, ovviamente Indianapolis è la più importante. Poi altri eventi prestigiosi sono Long Beach (cittadino), Fontana(super speedway) (corsa di 500 miglia che chiude la stagione), Pocono (ovale di oltre 2.5 miglia che ritorna quest'anno dopo più di 20 anni d'assenza) e Milwaukee, ovale corto di un miglio, una delle piste più vecchie del mondo. Appuntamenti storici sono anche il cittadino di Toronto e il permanente di Mid Ohio. L'unica corsa fuori dagli States si svolge in Brasile, nel cittadino di San Paolo. -
2013 IZOD IndyCar Series Season
penske fan ha risposto a marcostraz in una Discussione nella sezione Racing USA
Finalmente si è deciso ad "abbassarsi" e riprovare qualcosa con le ruote scoperte. è il sedile più ambito di tutta l'IndyCar ma ci sono voluti mesi per organizzare un test...meglio stare tra gli ultimi in Nascar che provare a vincere in IndyCar...mah. Dico questo perchè se invece di accettare l'offerta della Red Bull, che poi lo ha messo a piedi proprio quando stava migliorando, avesse insistito con le ruote scoperte nel 2008 Penske avrebbe forse preso lui al posto di Briscoe e ora magari staremmo parlando di un campione assoluto. Comunque in ChampCar era forte per cui spero possa fare bene, creare nuovi motivi di interesse per il campionato e possibilmente restare, per fare una comparsata e poi tornare a guidare quei pezzi di ferro poteva anche starsene là. Viso da Andretti, sarà la volta buona che riesce a portare a casa qualcosa di più di un paio di top ten? ora non ci sono più scuse, ha l'esperienza, la tranquillità gestionale, la dotazione tecnica. Sarà interessante vedere Vautier che sembra promettente e la De Silvestro su una macchina seria, sperando che con due vetture il team KV possa concentrare meglio gli sforzi ed essere più costante, sarebbe ora. -
Pazzo Finale - le gare "title decider" da infarto
penske fan ha risposto a Mito Ferrari in una Discussione nella sezione Amarcord
2012 - Tra alti e bassi Power si ritrova nuovamente in testa al campionato nelle ultime gare, questa volta contro Ryan Hunter Reay. A Sonoma, una strategia sfortunata relega l'australiano al secondo posto dietro al compagno Briscoe ma ad Hunter Reay va peggio, viene tamponato da Tagliani e arriva tra gli ultimi. Sembra tutto deciso, con Power che si presenta a Baltimora in pole, ma un acquazzone a metà gara rimescola le carte. Il team Penske va in confusione con le gomme, Hunter Reay azzecca tutto, guida alla grande e trionfa dopo essere partito nelle retrovie. A Fontana, sede dell'ultima corsa, Power è in testa alla classifica con 13 punti, ma Hunter Reay è sempre andato meglio di lui sugli ovali... http://www.youtube.com/watch?v=8otRz0bJ1OE&feature=related A questo punto l'americano deve arrivare almeno quinto per vincere il titolo, ma naviga sempre attorno alla top 10. Lungo le 500 miglia si ritirano Hildebrand, Tagliani e Kanaan davanti a lui. Sarà una battaglia fino alla fine... http://www.youtube.com/watch?v=dusA2VhGNIU&feature=related -
Pazzo Finale - le gare "title decider" da infarto
penske fan ha risposto a Mito Ferrari in una Discussione nella sezione Amarcord
2009 - Dixon, Franchitti e Briscoe arrivano all'ultima gara racchiusi in meno di dieci punti, anche qui chi vince prende tutto. Briscoe, che ha riaperto il campionato con un incredibile errore lasciando i box nella gara precedente a Motegi, è il più veloce insieme a Dixon. I due vanno in fuga mentre Franchitti, che non ha il loro passo, resta indietro e spera. I fuggitivi doppiano tutti tranne lo scozzese ma anche stavolta c'è un problema: non ci sono state bandiere gialle per tutta la corsa e senza una neutralizzazione Dixon e Briscoe dovranno fermarsi per un rabbocco di emergenza. Franchitti, su una tattica più conservativa, non dovrebbe averne bisogno. Così andò... http://www.youtube.com/watch?v=3lWKlNMzwmE 2010 - Will Power ha dominato la stagione, vincendo sugli stradali e zoppicando sugli ovali. Franchitti non ha mai mollato la presa e un campionato che sembrava deciso si riapre nelle ultime gare dell'anno, tutte su ovale. A Homestead si arriva con Power in vantaggio di una decina di punti e Franchitti che conquista la pole. http://www.youtube.com/watch?v=LxtBABLJuCw -
Pazzo Finale - le gare "title decider" da infarto
penske fan ha risposto a Mito Ferrari in una Discussione nella sezione Amarcord
Praticamente si potrebbero mettere tutti i campionati IndyCar dal 2006-7 2007 - A tre gare dalla fine Franchitti è in testa al campionato con pochi punti su Dixon, che da metà stagione in poi ha attuato una furiosa rimonta recuperando oltre 60 punti al suo avversario. A Sonoma un incredibile contatto col compagno Andretti nega a Franchitti una gara dominata e regala a Dixon la testa della classifica. Nella penultima gara a Detroit, Franchitti marca stretto Dixon. Nelle ultime battute il neozelandese cerca un sorpasso disperato sul lento Buddy Rice ma i due si toccano, Dixon si gira e travolge Franchitti, che riesce comunque ad arrivare al traguardo, tornando in testa alla classifica di pochi punti. A Chicago, ultima corsa dell'anno, per uno strano gioco di bandiere gialle, Dixon e Franchitti si ritrovano davanti a tutti di un giro ma c'è un problema, nessuno dei due è sicuro di avere il carburante per arrivare alla fine. Chi vince prende tutto... http://www.youtube.com/watch?v=EqdvHIajdqk&feature=related -
2013 IZOD IndyCar Series Season
penske fan ha risposto a marcostraz in una Discussione nella sezione Racing USA
Hanno silurato Bernard perchè i vari Firestone, Izod e partner vari gliel'hanno imposto, se no per loro la telenovela poteva andare avanti a oltranza, tenendolo sulla graticola per mesi senza intanto preparare un piano alternativo, come dimostra la confusione sul ruolo di Belskus che è CEO a interim ma dice che non deve essere considerato tale, per cercare di dare una parvenza di stabilità. Se, come pare, il paddock non era contento dell'operato di Bernard, si poteva prendere una decisione e pianificare il futuro, invece un giorno dicono che è tutto a posto, il giorno dopo riunione d'emergenza (da dove è venuta fuori quest'emergenza dato che fino a ieri andava tutto bene) e licenziamento del CEO. Non è un cambio al vertice "normale" e mi sembra chiaro dal malcontento suscitato, non solo tra i tifosi ma anche da parte di personaggi come Penske e Rahal. Il tutto è stato gestito in modo dilettantesco. -
2013 IZOD IndyCar Series Season
penske fan ha risposto a marcostraz in una Discussione nella sezione Racing USA
Chi vuole capire che diavolo sta succedendo e ha un po' di dimestichezza con l'inglese si legga questi: http://auto-racing.speedtv.com/article/pruett-the-firing-of-indycar-ceo-randy-bernard-part-1/ http://auto-racing.speedtv.com/article/pruett-the-firing-of-indycar-ceo-randy-bernard-part-2/ -
http://italiaracing.net/notizia.asp?id=37881&cat=19
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2013 IZOD IndyCar Series Season
penske fan ha risposto a marcostraz in una Discussione nella sezione Racing USA
http://italiaracing.net/notizia.asp?id=37838&cat=3 e ora sono curioso di vedere chi mai avr? voglia di comandare questa serie adesso. Gran parte della base di spettatori ? dichiaratamente ostile a un ritorno di Tony George, per ovvi motivi. Vediamo come va avanti la telenovela ma ? chiaro che il futuro dell'IndyCar ? appeso a un filo. -
2013 IZOD IndyCar Series Season
penske fan ha risposto a marcostraz in una Discussione nella sezione Racing USA
Stando a quanto si legge nei siti americani l'eventuale gara italiana ora ? l'ultimo dei problemi. Da mesi si vocifera di un gruppo di proprietari di team e altri personaggi intenzionati a comprare la serie dalla famiglia Hulman-George e far fuori Randy Bernard. Tony George ieri ha rinunciato al suo posto nel consiglio di amministrazione proprio per non avere un conflitto di interessi, in quanto capo di questo fantomatico gruppo di investitori. Ufficialmente la posizione di IMS e IndyCar ? che il campionato non ? in vendita, ma non ci si capisce pi? niente. La mossa di George a questo punto ? facilmente leggibile come una discesa in campo ufficiale. Vediamo cosa succede. Dal punto di vista sportivo, io con l'uscita di scena di Barnhart e la fine della regola sul blocking sono a posto, anche se non mi piace il push to pass non mi posso lamentare. Spero che, se ci dovessero essere le partenze da fermo l'anno prossimo, siano limitate ai doubleheader come variante tra una gara e l'altra e, soprattutto, che si trovi un metodo meritocratico per stabilire la griglia delle gare, senza inversioni, estrazioni a sorte e ca**ate del genere. Non mi piacciono le voci che vogliono l'IndyCar andare a correre in piste orientali, scimmiottando la F1. Gi? l'Europa ? un passo rischioso, ho gi? esternato le mie perplessit? sulla gara italiana. Spero che, qualora si faccia, sia un successo, ma ho forti dubbi. Il cuore del campionato deve restare americano. Trasferte in Brasile, Messico, Canada, Australia, Giappone hanno dimostrato di poter funzionare, ma la gente vuole ovali e stradali americani. Se non si ricostruisce una base in casa ? inutile andare a cercar fortuna fuori. Tutto questo per dire che il "regno" di Randy non ? tutto rose e fiori anzi, c'? ancora molto da fare e molti errori da evitare. Per? non si pu? dire che Bernard non si sia fatto un c*lo cos? per l'IndyCar. Tony George ha gi? distrutto tutto una volta, ha comandato, ha fallito, lo avevano tolto di mezzo e ora ci vuole riprovare. Direi che non ? il caso. Sulla gara italiana, per me delle quattro il Mugello ? l'ipotesi pi? interessante, la pista pi? completa.