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Chiara Zaffarano

Mike Spence

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Micheal Henderson Spence ? nato il 30 dicembre 1936 a Croydon nel Surrey e viveva in Maidenhead. Suo padre e suo zio erano proprietari di una societ?, la Coburn Engineering Ltd e che gestivano un garage a Maidenhead e dopo aver compiuto il servizio militare, nel 1957 entra a lavorare nella concessionaria.

Ha cominciato a correre nel 1959 a bordo di una Tuner 950 appartenuta al padre. Dopo ? passato a guidare una AC-Bristol e dopo una Cooper T52 di Formula Junior entrando nel 1960 sotto la bandiera del Coburn Racing Engineering e ha vinto la Stanley Sears Trophy e il North Staff M.C evento tenuto a settembre e ha vinto la prima manche del Gp Della Lotteria di Monza.

Ha comprato per la stagione successiva una Emeryson Formula Junior e ha fatto il suo debutto in una gara non legata nel Campionato del mondo di Formula uno: La Solitudine Grand Prix con una Emeryson-Climax ritirandosi con la stessa auto al trofeo Lewis-Evans a Brands Hatch finendo secondo e il York Trophy dove ha conquistato la vittoria.

Nel 1962 Spence ? entrato nel team Lotus di Formula Junior di Ian Walker segnando tre terzi posti e una vittoria a Reims. Per il 1963 ha guidato per il team Lotus di Ron Harris, ma non ha ottenuto buoni risultati con una vettura difficile da gestire e solo alla fine le sue prestazioni sono migliorate. Chiamato a sostituire Trevor Taylor nel Gran Premio d?Italia era settimo prima di avere problemi sulla vettura e finire la gara in tredicesima posizione.

Nel 1964 la coppia ufficiale del team Lotus era formata da Jim Clark e Arundell, anche se avuto la possibilit? di correre con la Lotus nel Gran Premio di Siracusa, non evento ufficiale nel campionato di Formula uno dove ? arrivato terzo. Dopo aver vinto il titolo di F2 per la Lotus e il ferimento di Arundell durante la gara di F2 a Reims, Spence fu chiamato a sostituirlo nel Team Lotus al fianco di Jim Clark. Guidando la Lotus 33 Ha ottenuto l?ottavo posto, in Austria si ? ritirato, in Italia ? sesto e negli Stati Uniti ? settimo e in Messico quarto pilotando la Lotus 25. Ha partecipato ad altre gare non valide per il campionato concludendo sesto ad Aintree e quinto al Gran Premio del Mediterraneo.

Nel 1965 ha continuato a guidare la Lotus perch? Arundell ancora non si era ripreso dall?incidente. Ha ottenuto il quarto posto nel Gran Premio del Sud Africa, settimo posto Belgio e Francia, quarto in Gran Bretagna, in Olanda l?ottavo posto (guidando la Lotus 25) in Germania e si ? ritirato, in Italia ? stato undicesimo, ritiro negli Stati Uniti e terzo posto nel Gran Premio del Messico. E? ottavo con dieci punti. Negli eventi non valida al campionato ha ottenuto la vittoria nella Race of Champions e il terzo posto nel Trofeo Internazionale.

Nel 1966 con il ritorno di Peter Arundell, Spence ha dirottato per il team BRM, ma ha guidato in questa stagione per il team di Reg Parnell con una vecchia Lotus 25 ritirandosi in tutte le gare, tranne nel Gran Premio d?Olanda e nel Gran Premio d?Italia dove arriva quinto. Conclude tredicesimo con quattro punti. Conquista la vittoria nel Gran Premio del Sud Africa nella gara non valida per il campionato del mondo.

Nel 1967 fa parte del team BRM guidando la P83 ritirandosi nel Gran Premio del Sud Africa, sesto nel Gran Premio di Montecarlo, ottavo in Olanda, quinto in Belgio, ritiro in Francia, Gran Bretagna e Germania, quinto in Canada e in Italia, ritiro negli Stati Uniti e quinto in Messico. Decimo con nove punti. Arriva quinto alla Spring Cup e sesto al Trofeo Internazionale.

Insieme al pilota Phil Hill corre con la Chaparral 2F realizza i giri pi? veloci alla sei ore di sebring ed alla 1000 km del Nurburgring e ha vinto la BOAC 500.

Nel 1968 corre il Gran Premio del Sud Africa sempre con la BRM ritirandosi. Dopo la morte di Jim Clark, Colin Chapman decide di richiamare il pilota per far provare nella 500 miglia di Indianapolis la rivoluzionaria Lotus 56 a turbina a gas, ma durante la gara sbaglia a fare la curva e va sbattere pesantemente contro il muro di cemento. La ruota anteriore della Lotus ha colpito il casco del pilota uccidendolo.

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Che pilota...che non conoscevo! Grazie Chiara...

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