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ClaudioMuse

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Risposte pubblicato da ClaudioMuse


  1. Perchè? Quale sarebbe lo scopo della laurea (ovviamente per quelli che si laureano verso i 24-25 anni)?

    Acculturarsi? Approfondire gli argomenti che si amano?

     

    ma secondo te un laureato in restauro di beni culturali , studia per trovare lavoro in quel settore ?

    per non parlare di lettere antiche.

    Senza queste persone non esisterebbero musei, non esisterebbe patrimonio archeologico e non leggeresti Machiavelli.

    Forse davvero l'Italia si merita ministri che affermano che con la cultura non si mangia?

     

    conosco uno che è SEI anni che è a casa senza fare nè cercare.

    saranno problemi suoi. più gente c'è così meglio è.

    d'altronde se solo tutte le casalinghe di Napoli si mettessero a cercare lavoro, occuperebbero tutti i settori da nord a sud.

    Quindi lo scenario nero che si profila è causa delle persone che non hanno voglia di lavorare?


  2. claudio è proprio il contrario! l'italia è sempre stato paese umanocentrico in cui queste materie hanno rilievo preponderante!

    poi non me lo invento mica io che ci sono un mare di laureati in materie umanistiche che non trovano lavoro perchè non c'è dove metterli, a differenza dei laureati nelle materie scientifiche, per i quali il posto ci sarebbe ma entrano in gioco altre situazioni in primis economiche.

    Mi riferivo al fatto che alcuni hanno scritto che sono materie inutili, che è un pensiero diffuso in Italia. Se l'unico fine di una laurea è trovare lavoro allora il 90% delle lauree sono inutili in Italia. Se una laurea la vedete sotto il profilo dell'utilità sociale, quasi nessuna lo è. fermo restando che in paese con un'economia che funziona quasi tutti i laureati trovano impiego facilmente.


  3. fino a prova contraria una nazione stà in piedi con l'industria e l'agricoltura...

    Ma seriamente? Questo poteva essere un discorso valido all'epoca della prima rivoluzione industriale...

     

    Gia' perche' non c'erano facolta come "Scienze dell'informazione" o "Scienze politiche" e via dicendo.

    Mi sa che scienze politiche è qualcosa di mooooooolto antico, egregio!

     

    Proprio oggi leggevo un articolo sulla fuga di cervelli. L'Italia rappresenta un paradosso: paese con una delle minori percentuali di laureati in Europa e maggior esportatore di laureati. Significa che stiamo regalando una merce rara e preziosa. E qualcuno suggerisce che ci sono troppi laureati e bisogna tornare a lavori umili ?!? La commissione europea ha intenzione di aumentare il numero di giovani laureati a 3/2 del nostro valore odierno...

    Anche l'assunto secondo cui le materie umanistiche sono inutili è prettamente italiano. Succede perché qui gli unici che hanno qualche speranza di impiego sono i laureati in materie tecniche. Ma in economie che funzionano ognuno trova il proprio impiego, anche chi ha studiato materie umanistiche.


  4. Dubito che possa cambiare (migliorare nel loro caso) qualcosa. Il mondo non gira cosi.

     

    Loro diciamo che sono già a "fondo". Noi ci stiamo arrivando, passo dopo passo (contratti che peggiorano di volta in volta, più lavoro per meno o a parità di soldi).

     

    Poi dipende di cosa parliamo. Io parlo della maggioranza della popolazione e non dei cinesi ricconi.

    Anche io parlo della maggioranza. Mi auguro che tra 25 anni abbiano risolto gran parte dei loro problemi. Nessuna dittatura è infinita.

     

    Perché parliamo di sacrifici? è giusto dover fare rinunce dopo aver passato i migliori anni col sedere sui libri?

    Non condivido nemmeno il discorso dei troppi laureati. Il maggiore accesso all'educazione superiore è tipico dei Paesi sviluppati. In questi Paesi si riescono a impiegare quasi tutti i laureati.

    Casomai quello che vedo di tragico nella mia generazione è la poca differenziazione. Tutti i miei coetanei pensano solo a laurearsi e vengono su tutti uguali. Nessuno cerca di arricchirsi al di fuori dell'università.

    Per non parlare delle lingue straniere, che aumentano la tua vendibilità enormemente.


  5. Però va anche detto che queste statistiche vanno prese poco sul serio visto che prendono in esame solo alcuni aspetti della vita pubblica e sono stilate su criteri non meglio precisati.

    Infatti, strano anche vedere Francia e GB così indietro. Secondo me piazza male anche i Paesi in forte crescita (Turchia, Brasile, Sud Africa, India, Cina...) credo che chi nasce lì quest'anno non ha prospettive così brutte viste le prospettive. Forse il quadro politico attuale pesa molto in questi casi.


  6. Interessanti queste stime su dove è meglio nascere, versione 1988 e 2013. Magari non tanto attendibili, visto che proprio io sono nel 1988 e la mia generazione sta vivendo un'età adulta abbastanza marrone :) meno male che sono nato nel quarto miglior paese possibile all'epoca! Servono comunque a vedere quanto è retrocessa l'italia in 25 anni, da quarta a ventunesima e dietro a paesi impensabili nel 1988.

    where_to_be_born_in_1988.jpg

    20121229_woc992.png

     

    Chi è interessato trova l'articolo qui:

    http://www.economist.com/news/21566430-where-be-born-2013-lottery-life


  7. e cmq dopo la seconda guerra mondiale eravamo distrutti territorialmente, quasi analfabeti, senza un soldi in tasca, senza alcuna guida politica e senza neanche l'apparato costituzionale, devastati dalle perdite avute...beh io preferisco vivere in questo periodo piuttosto che in quello sinceramente!

    Cos'è, il gioco di trovare le differenze? :D

     

     

    Il tempo di laurearmi ed è quello che cercherò di fare, infatti :yes:

     

    Anzi invidio il buon CaludioMuse (per citare uno qui sul forum) che ci ha pensato ben prima di laurearsi....

    Anche Claudio va bene, tanto sono rimasto solo io :P

    Puoi anche ringraziarmi per le info quando vuoi!

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