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Astor

Pattinaggio Artistico su Ghiaccio - Stagione 2024-2025

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Vi indico un sito interessante, forse indispensabile, per chi si interessa di pattinaggio e che mi è stato recentemente segnalato (grazie! :)).

E' un eccellente sito web che riporta i risultati aggiornati di TUTTE le competizioni, senior e junior, internazionali e pure nazionali!

https://skatingscores.com/

Avete voglia di sapere (una voglia improvvisa, irrefrenabile e magari non molto razionale) i risultati del campionato messicano di pattinaggio di figura su ghiaccio?
Eccoli! ;-)
(qui per le donne, ma c'è per tutte le discipline).

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e così potrete sapere che questa signorina qui

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è la migliore pattinatrice di singolo del Mexico!  :D

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Ma, ovviamente, è molto più facile che vogliate andare a vedere, oltre ai risultati di Europei, Four Continents, Grand Prix, Mondiali e Olimpiadi, e a quelli di manifestazioni importanti come il Nebelhorn Trophy o l'Ondrej Nepela Memorial, come stanno messi nei paesi pattinatoriamente più importanti, come la Russia, gli USA, il Giappone e, ovviamente, anche l'Italia.
E cosa di meglio, per vedere il livello anche delle "seconde leve", quelle che per ora non vediamo a livello mondiale perchè oscurate dalle più esperte o ancora troppo giovani o ... stoppate da decisioni politiche, se non i campionati nazionali?

Ebbene, anche se so che sono ripetitivo e che dico una cosa scontata, che solo fan assolutamente ciechi ormai si ostinano a negare, fa impressione andare a constatare qual'è il livello di quello che, da tre anni, è il "pattinaggio invisibile", ovvero quello russo.

Sia chiaro, i punteggi dei campionati nazionali sono a volte un pò gonfiati, tanto che comunque non vengono presi in considerazione dall'ISU per riconoscere eventuali record.
Ma non è neanche pensabile che giudici esperti, che rappresentano la loro nazione anche in competizioni internazionali, si vogliano "sputtanare" solo per far apparire dei "punteggioni" per atleti del loro paese.
Perciò, pur "com grano salis", i punteggi dei campionati nazionali rappresentano credibilmente il livello di un movimento.

E (ve lo aspettavate già, vero? ...) se si parla di DONNE i Campionati Nazionali della Federazione Russa FANNO PAURA.

Questi sono i risultati degli ultimi nazionali russi, categoria femminile Senior, fatti a dicembre 2024:

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E questi sono invece i nazionali giapponesi (sempre Senior, ovviamente):

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Continuiamo con i nazionali USA:

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E, infine, veniamo a casa nostra, con gli ultimi nazionali italiani:

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Lasciamo perdere l'Italia, che nel singolo femminile non è una "superpotenza" (ma che ha alcune giovani atlete, Pezzetta in testa, che possono comportarsi dignitosamente).

Ma se andiamo a vedere le tre altre "grandi potenze" citate, i numeri parlano da soli.

In Russia oggi ci sono almeno una decina di pattinatrici Senior in grado di superare i 200 punti, e dietro ce n'è un altra "muta" che preme.
E non solo nelle Senior.
Che voi ci crediate o no, questi sono i risultati degli ultimi nazionali russi Junior! :o

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E non basta.
Andiamo a vedere, sempre in Russia, la categoria ancora inferiore come età ("Novice").

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Per capirci, Viktoria Streltsova ha 12 (DODICI) ANNI e la stessa età ce l'ha Ekaterina Stotskaya.
Lidia Pleskacheva invece ne ha "ben" 15! :D
Per chi se lo chiedesse, si, queste fanno già anche i QUADRUPLI ...

In Giappone quelle (Senior) in grado di superare i 200 punti sono sette o otto, ma la prima di loro, la Sakamoto, ha fatto registrare 35 punti in meno rispetto alla Petrosian ai rispettivi nazionali.
E ricordiamoci che lo stop politico ha sportivamente massacrato una generazione di atlete russe che avevano ancora da tanto a tantissimo da dare, come Valieva, Shcherbakova e Trusova.
Se ci fossero ancora queste, la brava ma (non per colpa sua) sopravvalutata Sakamoto ben difficilmente vedrebbe il podio (salvo "infortuni", endogeni o esogeni, di qualche pattinatrice russa di vertice).

Il discorso sul Giappone vale a maggior ragione per gli USA.
Guardate i numeri, non sto neanche a dilungarmi in commenti.

Bene, oggi questa è invece la classifica "ISU World Standings 2024/2025 Women".
Non la trovate un pò "strana"? :asd:

 

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Ovviamente, ciò che vale per il singolo femminile non vale per il singolo maschile, che è l'unica disciplina dove i russi non hanno ancora trovato gli eredi di Plushenko e Yagudin.
Mentre invece nelle Coppie e nella Danza il livello dei russi non era dominante ma sempre in grado di mirare al podio, e con più coppie di atleti.
In sostanza, l'estromissione politica dei russi ha danneggiato il pattinaggio mondiale almeno al 70%.
E, infatti, girando per i social si vede una netta diminuzione dell'interesse.
Un altro caso di "sanzioni alla Russia" che si è rivoltato contro chi le ha volute (in questo caso l'ISU).

Ora, che questa situazione diventa sempre più "tirata" e sempre meno sostenibile, con la nuova presidente del CIO che si è già esplicitamente dichiarata contro le estromissioni per motivi politici (anche perchè, diciamolo, Israele che continua a gareggiare mentre la Russia resta esclusa è uno scandalo che perfino i ciechi possono rilevare ...), immaginate quanta voglia hanno le federazioni di USA, Giappone, Germania, UK, Francia e pure Italia, in pratica TUTTI GLI ALTRI, di vedere il ritorno alle gare dei russi ...

Va la, anche oggi mi (e vi ...) rifaccio gli occhi, per pensare a cose più belle. ;-)


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Anastasia Stopskova, ex danzatrice sul ghiaccio russa.
 

 

Edited by Astor

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Un'immagine vale più di mille parole (soprattutto di mie mille parole ...), per cui ecco a voi i filmati degli ultimi Campionati Nazionali Russi, disputati ad Omsk a dicembre del 2024.

Questi i programmi CORTI:

Donne:

 

 


Uomini:
 



Coppie:
 



Danza:

 


 

E questi i programmi FREE (lunghi):

Donne:
 



Uomini:
 



Coppie:
 



Danza:
 


 

Edited by Astor

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"Adelia Petrosyan è l'atleta che è stata più danneggiata in assoluto in ambito femminile dall'esclusione della squadra russa perché Petrosyan vinceva tre titoli iridati: questo, quello del 2024 e quello del 2023, li vinceva in carrozza”.

Grande concorso a premi: chi ha pronunciato questa frase durante i Mondiali di pattinaggio artistico a Boston? Non indovinerete mai! Ebbene sì, ve lo dico io: Massimiliano Ambesi, cronista di Eurosport, lo stesso che esaltava la giapponese Kaori Sakamoto quando vinceva tre titoli mondiali consecutivi. E Ambesi sottolineava che nessun’altra giapponese “nemmeno Mao Asada”, era riuscita a fare altrettanto. E adesso se ne viene fuori dicendo che almeno due di quei tre titoli non li avrebbe vinti se fosse stata in gara Petrosyan! E il primo, quello del 2022, nemmeno lo avrebbe vinto perché, senza Petrosyan, ancora junior, ci sarebbe stata la Shcherbakova a distruggerla, o la Trusova. Insomma, questa Sakamoto da record alla fine si scopre che non vale neanche uno degli ori mondiali che si è messa al collo. E ce lo fa notare proprio il suo più grande cantore, quell’Ambesi che ha sempre sostenuto che, a parte Petrosyan (ma sempre col “potrebbe”), nemmeno le altre russe avrebbero potuto battere Sakamoto. Adesso se ne viene fuori non più col “potrebbe” riferito alla Petrosyan, ma addirittura con “vinceva in carrozza”. Congratulazioni!

Ma vediamo meglio cosa è stato detto su Eurosport perché ci sono tante cose interessanti da scoprire a proposito dei Mondiali di Boston, che esaminerò approfonditamente poco alla volta, con più interventi, annunciando sin da adesso che la lista delle nefandezze è lunghissima.

Quindi, ecco il contenuto integrale della conversazione da cui ho tratto la frase citata all’inizio, fra Ambesi e la commentatrice tecnica di Eurosport, Raffaella Cazzaniga.

Ambesi: “Le prime sei posizioni sono state monopolizzate da pattinatrici di due Paesi, Giappone e Usa. Attenzione, nella prossima stagione, in un modo o nell’altro, ci sarà la pattinatrice russa e se sarà Adeliia Petrosyan non c’è gara”.

Cazzaniga: “Hanno veramente un contenuto tecnico…”

Ambesi: “Adeliia ha un contenuto tecnico e non solo, anche artistico”.

Cazzaniga: “Ma anche in passato tutte le atlete russe”.

Ambesi: “Ti dico, l’unico dubbio su Petrosyan può essere legato alla crescita fisica, ma mi pare che la situazione sia sotto controllo”.

Cazzaniga: “Questo è il problema che hanno loro, tanto, nel senso che fino a 15-16 anni queste ragazzine hanno una fisicità e poi, e poi purtroppo…”

Ambesi: “Adeliia Petrosyan è l'atleta che è stata più danneggiata in assoluto in ambito femminile dall'esclusione della squadra russa perché Petrosyan vinceva tre titoli iridati: questo, quello del 2024 e quello del 2023, li vinceva in carrozza. Però questo è quanto successo e bisogna prenderne atto anche in serenità".

E sulla chiusura di Ambesi andrebbe scritto un romanzo, perché vaglielo a dire ai russi che devono prendere atto “in serenità” che sono stati rubati loro titoli mondiali, europei e quant’altro in questi ultimi quattro anni. Davvero “in serenità”? Ma stiamo scherzando? Questo è il più grande e scandaloso furto nella storia del pattinaggio artistico su ghiaccio, tale da falsare totalmente il significato degli ultimi quattro anni fra Mondiali e tutte le altre gare. C’è un buco nella storia di questo sport così grande che, in confronto, il più grande buco nero dell’universo, il Ton 618, che ha una massa superiore di 66 miliardi (avete letto bene, miliardi!) a quella del nostro sole, diventa il foro aperto da un ago.

E ancora più beffardo suona tutto questo quando si va ad ascoltare quello che ancora Ambesi ha detto, su Eurosport, a proposito di Alisa Lyu, la statunitense che ha vinto il singolo donne. Era stata una bambina prodigio, capace anche di fare il triplo Axel e qualche quadruplo, aveva vinto il bronzo ai Mondiali 2022 a Montpellier (senza le russe però) e si era ritirata sotto una da lei dichiarata eccessiva pressione psicologica. E’ tornata, con un programma tecnico inferiore rispetto a quelli che era in grado di sostenere prima e ha vinto il titolo mondiale.

Ed ecco l’illuminante (e questo aggettivo non lo uso in tono ironico, ma serio) commento di Ambesi in proposito: “Incredibile. Quando eseguiva quadrupli e triplo Axel alla fine non ha vinto niente. C’erano le russe. A livello junior le sue avversarie erano Valieva e compagnia. E qui, con chiaramente un altro tipo di contenuto tecnico, un altro pattinaggio, va a giocarsi un titolo”.

Esatto, bravissimo, è proprio così. Perciò, sarebbe il caso di dire ad Ambesi: “Fatti una domanda e datti una risposta”.

Ma la risposta più efficace possiamo trovarla nel sito segnalato da Astor, che è stato fin troppo buono a citare solamente i punteggi delle giovanissime russe per marcare la differenza col resto del mondo e anche con le più forti (cosiddette!) pattinatrici senior del mondo. Ha fatto notare giustamente che i punteggi da soli non hanno valore assoluto e, in definitiva, non ha voluto maramaldeggiare sulle pattinatrici che sono in testa nelle classifiche mondiali. Ma io non sono così buono, sono incattivito dal male fatto alla mia sorellina Kamila Valieva e non ho alcuna remora a fracassare tutto.

E allora, lascio da parte i punteggi delle russe segnalate da Astor e illustro i programmi da loro eseguiti. E qui non si discute, il paragone è da paura. Alle tre “novizie” citate da Astor aggiungo due junior, tutto preso dai Campionati Nazionali Russi disputati a Omsk lo scorso dicembre.

Ecco qua:

Categoria Junior

Elena Kostyleva

Triplo Axel, quadruplo Toeloop, quadruplo Salchow-triplo Toeloop, triplo Rittberger, quadruplo Salchow-doppio Axel-doppio Axel, triplo Flip-triplo Toeloop, triplo Lutz

Alisa Dvoeglazova

Quadruplo Lutz, quadruplo Toeloop-doppio Toeloop, quadruplo Toeloop, triplo Rittberger, triplo Lutz-triplo Toeloop, triplo Lutz-doppio Axel-doppio Axel, triplo Flip

Categoria Novizi

Viktoria Streltsova

Quadruplo Salchow-doppio Toeloop, triplo Axel, quadruplo Salchow, triplo Rittberger, quadruplo Toeloop-doppio Axel-doppio Axel, triplo Lutz-triplo Toeloop, triplo Lutz

Lidia Pleskacheva

Triplo Axel, quadruplo Salchow, triplo Rittberger, triplo Flip-doppio Toeloop, triplo Lutz-triplo Toeloop, triplo Lutz-doppio Axel-doppio Axel, triplo Flip

Ekaterina Stotskaya

Quadruplo Toeloop, quadruplo Salchow-triplo Toeloop, quadruplo Salchow, triplo Flip, triplo Lutz-triplo Toeloop, triplo Rittberger-doppio Axel-doppio Axel, triplo Salchow

Potete guardare con calma e scoprire poco alla volta la siderale differenza fra questi programmi e quelli dei Mondiali senior di Boston.

Mi limito a segnalare le sequenze quadruplo Salchow-doppio Axel-doppio Axel della Kostyleva e quadruplo Toeloop-doppio Axel-doppio Axel della Streltsova, così, tanto per restare fulminati. E, apparentemente meno problematici, ma tanto difficili, i tripli Lutz effettuati alla fine del programma, con tutta la fatica addosso, dalle stesse Kostyleva e Streltsova.

Riusciamo a capire, allora, cosa è stato ed è negato al pubblico, quali meraviglie di tecnica e spettacolo sono state occultate con la scusa di punire gli atleti russi per qualcosa di cui non possono essere minimamente responsabili (l’invasione dell’Ucraina) e col risultato di arraffare medaglie da parte di nazioni e atleti che non avrebbero mai potuto sognare di vincerle onestamente?

Poi, lo so benissimo, alcune di queste giovani russe cambieranno fisicamente quando cresceranno e non saranno più in grado di eseguire questi stessi programmi (ma non la Petrosyan che sta già mostrando di mantenere lo stesso fisico di quando era ragazzina), alcune non manterranno le promesse, alcune non reggeranno la pressione, ma qualcuna di loro arriverà da senior a fare le stesse cose e a stroncare qualunque avversaria. E, quando la Russia sarà riammessa a tutte le gare, non solo alle Olimpiadi, sarà ristabilita la vera scala di valori e di meriti, quella che in questi ultimi quattro anni è stata vergognosamente distrutta dall’Isu.

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https://www.sportsenators.it/17/04/2025/fra-sorprese-e-rimpianti-il-ghiaccio-mondiale-di-boston-litalia-sorride-soltanto-con-conti-macii/



Articolo appena uscito, a firma Gennaro Bozza, a commento dei recenti Mondiali.
Per inciso: come si evince anche dal divertente (o deprimente?) aneddoto riportato alla fine, Bozza era negli USA per commentare.
E, per quanto ne so, è stato uno dei pochissimi giornalisti italiani "in loco".
Anche la Rai ha commentato da Roma, solo la Montecucco è stata mandata a Boston, per poter fare interviste (ai nostri atleti, soprattutto).
Altra dimostrazione della decadenza dell'interesse per il pattinaggio di figura, per le ragioni ben note.

L'articolo esamina in dettaglio anche la questione che citavo l'altro giorno, ovvero la differenza qualitativa abissale tra le donne russe e il resto del mondo, e il fatto che sta arrivando una "muta" di giovanissime russe pronte a prendere il posto della "generazione rovinata" dal veto ISU.


 

Edited by Astor

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12 minuti fa, Kamilo ha scritto:

"Adelia Petrosyan è l'atleta che è stata più danneggiata in assoluto in ambito femminile dall'esclusione della squadra russa perché Petrosyan vinceva tre titoli iridati: questo, quello del 2024 e quello del 2023, li vinceva in carrozza”.

Grande concorso a premi: chi ha pronunciato questa frase durante i Mondiali di pattinaggio artistico a Boston? Non indovinerete mai! Ebbene sì, ve lo dico io: Massimiliano Ambesi, cronista di Eurosport, lo stesso che esaltava la giapponese Kaori Sakamoto quando vinceva tre titoli mondiali consecutivi. E Ambesi sottolineava che nessun’altra giapponese “nemmeno Mao Asada”, era riuscita a fare altrettanto. E adesso se ne viene fuori dicendo che almeno due di quei tre titoli non li avrebbe vinti se fosse stata in gara Petrosyan! ...
...
...


Bentornato Kamilo! :)
E sempre pieno di spunti!

Dato che giustamente hai elencato gli impressionanti programmi delle "Novice" russe, ecco qua i filmati (Short e Free) della vincitrice degli ultimi nazionali, Victoria Streltsova.
 


Che dire ... bravina! :asd:

 

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Per non stare con le mani in mano :asd:, i russi pochi giorni fa hanno organizzato anche una gara sul lago Baikal ghiacciato! :o


 



Questa sul lago è Adeliia Petrosyan, colei che è oggi la più forte pattinatrice al mondo, che come diceva (bontà sua) il "Vate" Ambesi avrebbe vinto "in carrozza" gli ultimi tre titoli mondiali.

 




 

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Evgenij Plushenko e Sofia Muravieva.


Altre notizie (non piacevoli) dall'universo russo.

Pochi giorni fa Sofia Muravieva, la talentuosa pattinatrice che è arrivata quarta agli ultimi nazionali russi, ha abbandonato la scuola di Plushenko (il campione russo di ormai parecchi anni fa, che ha fondato la scuola di pattinaggio "Angeli di Plushenko").

Anzi, pare che sia stata cacciata “per non aver svolto i suoi compiti a dovere e non aver rispettato le aspettativa degli allenatori”.

Non sono in grado di commentare cosa è successo, sembra comunque certo che si farà allenare da Alexei Mishin, altro ex campione russo e una delle figure più carismatiche e rispettate dell'ambiente. Allenatore, tra l'altro, in passato dello stesso Plushenko, di Carolina Kostner e in questi anni di Elizaveta Tuktamisheva (la pattinatrice russa che "piace a tutti", di solito anche a quelli che sono pregiudizialmente anti-russi).


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Mishin e Tuktamisheva.



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https://fs-gossips.com/13664/

Un'altra notizia, questa davvero spiacevole, è che ci sono accuse di molestie sessuali mosse da Veronica Zhilina (pattinatrice ritiratasi prematuramente da un paio di anni per problemi fisici, pare ora con qualche idea di tornare a gareggiare per altre nazioni, forse Azerbaijan o forse Georgia) verso Sergei Rozanov, suo allenatore e coreografo al tempo dei (veri o presunti) abusi, verso il 2020, quando lei aveva solo 11 anni.

Dico "veri o presunti" ricordandomi di quanta facilità c'è, soprattutto nell'ambiente "americano" e dello show-business, nel lanciare certe accuse, magari a distanza di anni o addirittura decenni dai fatti che sarebbero avvenuti.

Ne sa qualcosa Johnny Depp ...

Poi ci sono le accuse agli allenatori di "abusi psicologici", più ancora che fisici.
E qui ne sa qualcosa la Maccarani, ex allenatrice delle "Farfalle" della ginnastica ritmica (anche se ultimamente sono circolate accuse, per lei e altre allenatrici, che vanno oltre l'essere stata "brusca" con alcune atlete, si parla di "punizioni" come tenerle in situazioni anche fisiche molto disagiate, per cui sospendo il mio giudizio).

Qui, però, ci sono accuse di molestie sessuali e siamo in Russia, non ad Hollywood, e la cosa mi preoccupa di più.

Per ora la federazione russa sembra non voler aprire un'inchiesta su questo caso, a meno che non ci sia una causa formale aperta contro Rozanov.
E, tutto sommato, mi sembra una posizione razionale (e non emotiva, come accade regolarmente in Occidente).


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Edited by Astor

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Sara Conti/Niccolò Macii, pattinaggio di Coppia.


Nel frattempo, a Tokio si sta svolgendo il World Team Trophy 2025, competizione per squadre nazionali.
Sono in gara USA, Giappone, Italia, Francia, Canada e Georgia.

https://www.oasport.it/2025/04/pattinaggio-artistico-super-grassl-lazzurro-centra-la-top-3-nel-libero-adesso-il-podio-per-litalia-e-vicino/

https://www.fisg.it/figura-world-team-trophy-litalia-sale-al-terzo-posto-dopo-la-giornata-intermedia/

https://www.olympics.com/it/notizie/isu-world-team-trophy-2025-programma-orari-e-tutte-le-squadre

https://results.isu.org/results/season2425/wtt2025/

L'Italia, pur con qualche passaggio a vuoto nei giorni scorsi, si sta comportando bene.
Domani l'ultima giornata, in cui ci giocheremo le carte di Conti/Macii nelle Coppie e Pezzetta e Gutmann nelle Donne.

Essendo irraggiungibili USA e Giappone, miriamo a restare davanti alla Francia e arrivare al podio. :)
Cosa che, ovviamente, non ci sarebbe possibile se in gara ci fosse ... la Russia! :asd:



 

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https://www.oasport.it/2025/04/pattinaggio-artistico-storia-litalia-e-terza-al-world-team-trophy-gutmann-mette-la-ciliegina-sulla-torta/

 

Con un'ottima prova di Conti-Macii e altrettanto di Lara Naki Gutmann (che ha compensato una prestazione molto fallosa dell'ancora poco esperta, soprattutto ai massimi livelli mondiali, Anna Pezzetta) l'Italia arriva terza al World Team Trophy.
E anche con rispettabili otto punti di vantaggio sulla quarta, la Francia.

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Ottimo risultato, che conferma la forza della squadra ormai in tutte le discipline, con una ripresa pure del settore femminile.

P.S.:
per chi se lo chiedesse, la competizione NON è stata trasmessa nè dalla Rai (vedremo se, visto l'ottimo risultato dell'Italia, a posteriori decideranno di far vedere le solite "sintesi" in ritardo di giorni, tipico stile Rai ...) nè da Discovery+ (Eurosport), pare che l'unico modo di seguirla fosse usare una VPN per vedersi le dirette di paesi esteri che ne hanno acquistato i diritti.

Edited by Astor

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Ed eccoci ad altre memorabili imprese dei narratori del pattinaggio artistico su ghiaccio, stavolta riferite alla Danza. In un precedente intervento Astor ha fatto notare che Guillaume Cizeron, che era in coppia con Gabriella Papadakis, sta per tornare alle gare con una nuova compagna, la canadese Laurence Fournier Beaudry. Ricordo brevemente che lei ha gareggiato nella Danza con il danese Nikolaj Sorensen in rappresentanza della Danimarca. Tentò di ottenere la cittadinanza danese, per gareggiare all’Olimpiade 2018 a Pyeongchang, ma non ci riuscì, e la coppia, che pure aveva conquistato il diritto per un posto nella gara olimpica, non fu ammessa. Così, lei e Sorensen decisero di gareggiare per il Canada, nazione con cui presero parte ai Giochi di Pechino 2022, finendo noni, stessa posizione nei Mondiali 2024 a Montreal, poi lo scandalo che ha fermato Sorensen. E adesso, una nuova emigrazione per Fournier Beaudry in Francia.

Detto questo per cronaca, bisogna tornare a Boston perché il riferimento della narrazione è quello della coppia Papadakis-Cizeron. Sono stati citati dalla commentatrice tecnica di Eurosport, Raffaella Cazzaniga, durante la gara di Danza, in particolare nel commento alla prova dei “francesi” Lopareva-Brissaud (lei è russa, nata a Mosca) per fare un discorso sulla “acrobaticità” e sulla qualità del pattinaggio. E qui si scoprono interessanti “affinità” con i commenti di qualche anno fa, sempre a proposito di Papadakis-Cizeron, fatti da telecronisti e commentatori della Rai, Arianna Secondini e Maurizio Pedrazzini, quasi che ci sia una specie di “ordine precostituito” di racconto della Danza per celebrare quella che definisco “Banal Dance” a scapito di chi è superiore tecnicamente e la rende anche più spettacolare.

Ma andiamo a scoprire cosa è stato detto su Eurosport, in occasione dei Mondiali di Boston, durante la Danza. Il telecronista è Massimiliano Ambesi. Questa conversazione è avvenuta alla fine del Libero di Lopareva-Brissaud.

Cazzaniga: “La qualità di pattinaggio io non riesco a percepirla in questa coppia. Ma quello che mi domando e mi chiedo: ormai l’attualità del pattinaggio rispetto all’acrobaticità viene in secondo piano. Probabilmente chi esaspera questa cosa è perché non sa pattinare, perché uno che sa pattinare non ne ha bisogno. Papadakis-Cizeron li hai mai visti passare sopra la testa lanciarsi?

Ambesi: “Però c’è chi sa proporre qualcosa di innovativo e c’è poi chi ha doti di acrobata fini a se stesse”.

Cazzaniga: “Ho capito, ma allora andiamo al circo. Virtue-Moir, tu li hai mai visti fare dell’acrobaticità?”

Ambesi: “Però tu vai a scomodare le icone. I loro lift non li puoi definire così, però erano spettacolari, spesso innovativi”.

Cazzaniga: “Ma non all’estremo, e inerenti con la musica”.

E qui già c’è molto da commentare. Per il momento faccio solo notare che Ambesi, stavolta, è molto più equilibrato e non fa l’esaltazione della banalità, ma mette in risalto, giustamente, il valore dei sollevamenti, sia di Virtue-Moir, sia in assoluto quando sono innovativi. Ma andiamo avanti.

Il discorso si ripresenta dopo la prova dei canadesi Gilles-Poirier. E Cazzaniga insiste sugli stessi concetti. Ecco, testualmente, cosa è stato detto.

Cazzaniga: “Mamma mia, ma guarda che posizioni. No, adesso, c’era qualcosa di acrobatico?”

Ambesi: “Mah, praticamente niente”.

Cazzaniga: “Ecco, appunto. Come mai? Perché sanno pattinare e di conseguenza fanno altro. Poi c’è il sollevamento perché il regolamento lo richiede, ma non è basato su quello, perché sanno fare la danza”.

Quindi, Raffaella Cazzaniga fa l’esaltazione della Danza senza esagerazioni “acrobatiche”, come definisce lei i sollevamenti. La frase simbolo è “Papadakis-Cizeron li hai mai visti passare sopra la testa, lanciarsi?”. In effetti, nessuno li ha mai visti fare qualcosa del genere. Aggiungo io: perché non ne erano capaci, o meglio, perché non ne era capace la Papadakis, che quando era in aria rimaneva ferma come un pezzo di legno (o come un blocco di ghiaccio, per restare in tema), costringendo Cizeron a restare con entrambi i piedi a terra, altrimenti avrebbe rischiato di perdere l’equilibrio dovendo sorreggere un peso morto come Papadakis. E allora, aboliamo i sollevamenti? La stessa Cazzaniga, quasi riluttante, ammette che ci devono stare per forza, ma solo perché “il regolamento lo richiede”, come lei dice nel commento. E qui siamo davvero all’incredibile. Sembra la richiesta di abolizione dei sollevamenti. La frase “Poi c’è il sollevamento perché il regolamento lo richiede, ma non è basato su quello, perché sanno fare la danza” è l’emblema di una visione della Danza come di una prova da sala da ballo senza alcunché di sportivo. Roba da eliminarla dai programmi di Olimpiadi, Mondiali e qualsiasi altra prova che presuppone un minimo di attività fisico-sportiva. Che poi è l’unica visione in base alla quale Papadakis-Cizeron potevano sperare di vincere qualcosa. E suona ancora di più incredibile la loro mancata vittoria all’Olimpiade 2018 di Pyeongchang, quando la differenza a favore degli splendidi (anzi, splendidissimi, mi voglio rovinare abbattendo la grammatica italiana) canadesi Virtue-Moir fu determinata soltanto dalla rottura del costume della Papadakis nel Corto, che costò il punto di penalizzazione decisivo. Senza di quello, avremmo assistito a uno dei più grandi scandali del pattinaggio, con Papadakis-Cizeron oro davanti ai fuoriclasse Virtue-Moir. E il significato di quel giudizio delle giurie rimane scandaloso, perché comunque i giudici avevano dato più punti ai francesi! Da vergogna.

Ma torno ai paralleli inquietanti. Avevo detto dei commenti della Rai. Mi riferisco a quelli fatti durante i Mondiali 2022 a Montpelllier. Dopo il Libero, fra tante altre cose che non trascrivo nuovamente, avendolo già fatto in un commento su questo Forum all’epoca, ecco le frasi più interessanti di Maurizio Pedrazzini che vanno a fare il paio con quelle di Raffaella Cazzaniga. Dopo una considerazione della telecronista Arianna Secondini, ecco cosa viene fuori, davvero illuminante.

Secondini: “Perché è tutto così facile per loro”.

Pedrazzini: “Brava. Rendono tutto facilissimo. E poi, sai che cosa? Loro sono stati forse tra i primi a leggere meglio i regolamenti dell’Isu. Loro sono stati molto intelligenti perché, rileggendo bene i regolamenti, loro riescono a ottenere livelli altissimi negli elementi con delle soluzioni che da fuori dici “ma perché non ci ho pensato io, perché non ci ho pensato io?”. Guarda questo ingresso con questa posizione, meraviglioso. Uno invece cerca la Biellmann, la spaccata, il salto del tre, la capriola mortale nel cerchio di fuoco, non ce n’è bisogno, è la loro genialità”.

Eccole le frasi magiche. Pedrazzini: “non ce n’è bisogno”. Cazzaniga: “perché uno che sa pattinare non ne ha bisogno”.

Ecco l’esaltazione della Banal Dance, quella in cui la difficoltà tecnica equivale a zero. Vengono annullate le difficoltà tecniche perché “non servono” per ottenere i punteggi massimi. E perché non servono? Perché nei regolamenti dell’Isu ci sono i trucchetti per superare la mancanza di bravura tecnica. O meglio, perché i giudici hanno deciso di giustificare la mancanza di difficoltà tecniche esaltando altre voci e penalizzando chi le difficoltà tecniche le sa mettere nel programma.

Questa coincidenza di vedute, con le stesse parole, da parte di commentatori di Eurosport e Rai, ma entrambi tecnici appartenenti al mondo del pattinaggio, e in particolare della Danza, può significare solo una cosa: che questo è un argomento comune nel mondo della Danza su ghiaccio. Ed è una visione comune a molti, che si cerca di “esportare” al di fuori del mondo del pattinaggio, per convincere gli spettatori, non esperti di questo sport, che questa è “l’unica e giusta visione” con cui giudicare la Danza.

E’ così estrema questa volontà di banalizzare che lo stesso Ambesi, anche lui cantore di Papadakis-Cizeron, di fronte a una tesi che esclude i sollevamenti dal pantheon della Danza, ricorda quelli di Virtue-Moir e si ribella, sia pur blandamente. I danni provocati da Papadakis-Cizeron sono incalcolabili, ma ancor di più quelli provocati da chi li ha esaltati.

Ma c’è ancora qualcuno, nel mondo del pattinaggio, che voglia bene alla Danza e tenti di difenderla?

E soprattutto, c'è qualcuno che faccia agli esaltatori del "non c'è bisogno" la domanda fatidica che smonta tutto questo castello di favole? Eccola:

Ma se ne avessero bisogno, sarebbero in grado di fare quello di cui voi dite non hanno bisogno?

La risposta la sappiamo già e la sanno tutti: non ne sono capaci!

 

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Caro Kamilo, come credo tu ben sappia (perchè ne parlo da anni), sull'argomento "Papadakis/Cizeron, gli incantatori di giurie e di commentatori, ovvero come prendere ori a ripetizione schivando ogni difficoltà" con me sfondi una porta aperta.

Devo dire che di tutte le frasi che citi, quella che mi colpisce di più, per la sua assurdità, è: "Virtue-Moir, tu li hai mai visti fare dell’acrobaticità? "
Beh, io non so se l'entrata in scena di V/M nel free di PyeongChang, qui al secondo 35, la signora Cazzaniga la consideri "deprecabile acrobaticità", certo non potrebbe dire che non è innovativa!
E il sollevamento a 2 minuti e 30 io lo trovo, ebbene si, "acrobaticamente bello", oltre che innovativo e perfettamente nel tema dell'esercizio.


(Dio quanto mi mancano, e come era bella ed espressiva Tessa ...)

Per confronto, questo è il Free della coppia francese, nella stessa gara, e che per fortuna non è bastato loro per RUBARE l'oro olimpico.
 


Anche Beethoven, dopo un minuto, si stava addormentando al pianoforte (l'ho visto io, giuro!) ...

Questo è il MASSIMO di quanto la "couple merveilleux" abbia mai saputo fare.
Perchè prima e dopo quelle olimpiadi, è ciò che hanno SEMPRE fatto in tutte le gare e fino alle ultime esibizioni prima della separazione.

Io questa ⬇️, per divertimento, me la sono poi vista anche a velocità molto accelerata (1.75x) e anche così in diversi momenti sembrano, non dico lenti, ma a velocità normale! :D
Provate a fare la stessa cosa con Virtue/Moir (o, per esempio, con i loro grandi rivali storici Davis/White) e poi ditemi se dopo venti secondi non vi gira già la testa, e così per tutto l'esercizio.

 


A me in effetti "gira" qualcosa a vedere la solita minestra di P/C, ma non è la testa ...


Non c'è niente da fare: una cosa come questa ⬇️ da Papadakis/Cizeron non si è mai vista.

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E non è che sia poi una cosa trascendentale, eh? Gli anglosassoni direbbero che "non è rocket science" ...
E' un sollevamento su un piede solo.

Che forse oggi Katsalapov, inopinatamente "licenziata" la bravissima Ilinykh (uno dei "drammi sportivi" di questo inizio di secolo, anche perchè ha forse aperto la strada alla mefitica coppia transalpina) per prendersi la molto più scarsa Sinitsina, fa più fatica a fare, ma fa comunque:
 

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Che senso ha dire che "certe cose non servono, perchè è Danza"?
Cristo! (scusate, nel Sabato Santo ...) ma è danza SUL GHIACCIO, se eliminiamo anche tutte le difficoltà nel farlo sui pattini allora sghiacciamo il palaghiaccio e facciamo la danza "sul pavimento" o su assi di legno, senza pattini ...
Stile balera estiva, a ballare "vecchi valzer viennesi" (cit.)
 



"I danni provocati da Papadakis-Cizeron sono incalcolabili, ma ancor di più quelli provocati da chi li ha esaltati", scrive il buon Kamilo.
E come dargli torto?

Edited by Astor

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Grazie ad Astor, che rimette in circolazione video che illustrano lo splendore della vera danza su ghiaccio grazie a campioni come Virtue-Moir. Ricordo qui una frase della Cazzaniga che avevo dimenticato di mettere in evidenza. In risposta ad Ambesi che faceva notare proprio le doti di Virtue-Moir, Cazzaniga ha risposto: "Ho capito, ma allora andiamo al circo". Io davvero non riesco nemmeno a commentare una frase di questo genere. La risposta sta, a 2'30", nel sollevamento che contiene da solo tre distinte figure, tutte e tre difficili, e poi, meraviglia delle meraviglie, subito dopo l'inizio, il salto indietro "alla cieca" di Tessa Virtue per finire nelle braccia di Scott Moir. Dire che questo è "circo" è una bestemmia.

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L’anno prossimo a Milano-Cortina l’Italia puó giocarsi il bronzo nel team event? Per quello che si è visto in questa stagione la metterei sopra alla Georgia e alla Francia.

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21 minuti fa, PeterXXX ha scritto:

L’anno prossimo a Milano-Cortina l’Italia puó giocarsi il bronzo nel team event? Per quello che si è visto in questa stagione la metterei sopra alla Georgia e alla Francia.


Se ci saranno anche i russi sarà molto più difficile.
Dovremmo continuare a stare davanti alla Georgia, potremmo stare davanti alla Francia ed è da vedere se il deludente Canada farà meglio di quest'anno.
Ma stare davanti anche ad una tra Russia, USA e Giappone la vedo dura.
Mai dire mai, comunque ...

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Aggiungo e preciso:
ciò che ho scritto vale nell'IPOTESI che i russi possano gareggiare a Milano-Cortina anche come SQUADRA e non solo come pochi, selezionati atleti individuali.
Cosa che attualmente NON è possibile, già i russi "ammessi" dovranno comunque "guadagnarsi" l'ammissione individuale alle Olimpiadi e già l'ISU ha fatto in modo che non potessero partecipare ai Mondiali, che potevano essere un'ottima e probabilmente già sufficiente occasione di ottenere il "pass olimpico".

Se i russi non ci saranno come squadra, ovvero se l'ISU non toglie il suo "diktat" alla squadra russa (cosa che forse potrebbe aversi solo se entro quest'anno arrivasse una pace concordata in Ucraina, cosa che mi sembra purtroppo improbabile nonostante la "fiducia" espressa da Trump), allora il bronzo secondo me è possibile.

Edited by Astor

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Un’altra impresa della serie “i russi non esistono” la compiono, in occasione dei Mondiali di Boston, il telecronista di Eurosport, Massimiliano Ambesi, e la commentatrice tecnica, Raffaella Cazzaniga. La gara “incriminata” è la Danza.

Scendono in pista, sotto bandiera ungherese, Mariia Ignateva e Danijil Szemko. Questi nomi non sono nuovi, visto che hanno partecipato ai Mondiali 2024 a Montreal, che si allenano a Milano con Barbara Fusar Poli e che, sul sito www.sportsenators.it, un anno fa, è stato pubblicato un articolo che li riguardava, a firma di Gennaro Bozza, il giornalista che secondo Ambesi “non esiste”, visto che, sosteneva sempre Ambesi in un blog sul pattinaggio artistico su ghiaccio, un giornalista che di cognome fa “Bozza” è chiaramente uno scherzo. Come già fece notare Astor su questo Forum, quel giornalista invece esiste, è un ex Gazzetta dello Sport e il suo cognome è proprio quello, tanto che si può facilmente trovarlo facendo una ricerca su google.

Comunque, il succo del discorso è che Mariia Ignateva e Danijil Szemko, come viene descritto chiaramente in quel pezzo (ecco il link: https://www.sportsenators.it/26/03/2024/ignateva-szemko-quando-una-russa-e-un-ucraino-gareggiano-abbracciati/), sono una coppia davvero particolare in questo momento storico perché lei è russa e lui è ucraino!

Ma su Eurosport questa informazione non viene data. Ecco il testo della conversazione fra Ambesi e la commentatrice tecnica Raffaella Cazzaniga.

Ambesi: “E poi una coppia ungherese che si allena in Italia dopo aver lavorato per anni con la scuola di Zhuk in Russia. Attenzione ai prossimi. Mariia Ignateva e Danijil Szemko difendono i colori dell’Ungheria, si allenano con Barbara Fusar Poli, Roberto Pelizzola e Luca Csolley presso il Forum di Assago. Questa è una coppia che ha potenziale, non sempre riesce a esprimerlo, se pattinano bene 70 punti li possono anche portare a casa. Sono stati 14mi agli ultimi Campionati Europei subito davanti a Manni- Roethlisberger”.

Cazzaniga: “Bella coppia comunque. Fisicamente davvero molto belli, proprio il prototipo della coppia di danza russa”.

Ambesi: “E lei è una pattinatrice di scuola russa”.

E qui davvero non si capisce il motivo di questa dimenticanza, anzi, di una informazione sbagliata, anzi di più informazioni sbagliate.

Leggendo l’articolo su sportsenators si viene a conoscenza del fatto che Szemko è andato via dall’Ucraina quando aveva 14 anni, che non si è mai allenato in Russia e che ha fatto coppia, nella Danza, con l’ungherese Villo Marton dal 2015 al 2019. Poi ha cambiato partner e si è creata la coppia con Mariia Ignateva con cui ha cominciato ad allenarsi in Ungheria per poi spostarsi a Milano, sotto la guida di Barbara Fusar Poli. Da dove venga fuori questa esperienza nella scuola della russa Zhuk, come dice Ambesi, non si capisce. Fatto sta che si parla di Russia e basta.

E Cazzaniga aggiunge che “sono il prototipo della coppia di danza russa”. E Ambesi chiude con lei che è “pattinatrice di scuola russa”.

Allora, Ignateva è russa, nata a Ekaterinburg, ma nella telecronaca non viene mai detto, si parla soltanto di “scuola russa”. Ma questo è il meno. Ambesi non dà alcuna informazione sulla nazionalità di Szemko, dice che la coppia è ungherese, che si è allenata per anni in Russia (e non è così) e non aggiunge neanche un’altra parola su Szemko.

Il quale Szemko è ucraino, di genitori ucraini, tanto per chiarire ogni dubbio, nato a Odessa. Non è possibile che Ambesi e Cazzaniga non lo sappiano, perché basta andare a vedere il profilo della coppia sul portale dell’Isu per accorgersene. Ma riescono a non dire mai in quale nazione sia nato Szemko, né l’Ucraina, né qualsiasi altra nazione. E nemmeno per Ignateva si dice mai in quale nazione sia nata, anche se nel suo caso la “copertura” viene data dall’informazione che è una coppia di scuola russa, l’aggettivo almeno c’è. O dobbiamo forse pensare che Ambesi, avendo deciso che Gennaro Bozza non esiste, si sia anche rifiutato di leggere un suo pezzo perché, ovviamente, non può esistere un articolo di Gennaro Bozza se Gennaro Bozza non esiste! Ma anche se non ha letto quell’articolo, un’occhiatina alle schede di Ignateva e Szemko non poteva darla, così, tanto per fornire una informazione completa ai telespettatori?

Comunque, mettendo da parte ironia e sarcasmo e restando su un piano di massima serietà, è mai possibile non dare l’informazione più importante? Ed è una informazione che va ben al di là del semplice significato sportivo. La Russia e l’Ucraina sono in guerra da tre anni, ci sono stati almeno trecentomila morti tra soldati e civili secondo stime ufficiali ma di parte (e si parla addirittura di cinquecentomila), c’è odio dovunque e si rischia la terza guerra mondiale, stavolta con le bombe atomiche, nello sport la Russia è stata bandita dal Cio e da molte Federazioni internazionali, atleti ucraini rifiutano di dare la mano a quelli russi nei pochi sport in cui ancora questi possono partecipare (nel tennis gli episodi più clamorosi), e in tutto questo succede che una ragazza russa e un ragazzo ucraino si mettano a gareggiare in coppia e questo gesto, così importante, non viene ritenuto degno di essere reso pubblico o passa inosservato quando potrebbe essere facilmente notato andando a leggere le schede dei due atleti? Ma stiamo scherzando?

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E visto che i Mondiali di Boston hanno suscitato e continuano a suscitare tante amare considerazioni, è il momento anche di qualcosa di divertente, che molto probabilmente tanti appassionati non hanno mai saputo o hanno dimenticato, perché si riferisce all’Olimpiade 1988 di Calgary. Da dove viene lo spunto? Ecco qua.

A Boston, fra le iniziative collaterali, c’è stato un incontro fra la stampa e campioni passati e recenti. In particolare si segnala quello con Katharina Witt, doppio oro olimpico nel 1984 e 1988, quattro ori e due argenti mondiali, oggi 59enne. Niente di particolare nelle interviste, almeno a quanto ho potuto leggere su vari siti, sui giornali c’erano a malapena scarse notizie con i risultati delle gare (ma questo è un altro argomento da affrontare a parte). La cosa più interessante viene fuori da una specie di commemorazione che la Gazzetta dello Sport sta facendo in questi ultimi mesi: la domenica allega al giornale una ristampa di numeri storici legati a imprese speciali dell’Italia, come i Mondiali di calcio, imprese ciclistiche o sulla neve. Nel numero ristampato dedicato alle imprese di Alberto Tomba ai Giochi di Calgary 1988 (due ori in Gigante e Slalom), in edicola l’1 marzo 1988, è possibile leggere anche un articolo dell’inviato Marco Degl’Innocenti a proposito del secondo oro della Witt nel singolo donne del pattinaggio artistico.

E il racconto del giornalista della Gazzetta è divertente perché scrive esplicitamente che la campionessa tedesca, all’epoca rappresentante della Germania Est, prima della caduta del Muro di Berlino, nella conferenza stampa del dopo gara si presenta chiaramente ubriaca.

Beh, ecco il testo della prima parte dell’articolo di Marco Degl’Innocenti, tutta dedicata alla “sbronza” della Witt.

 

DAL NOSTRO INVIATO

MARCO DEGL’INNOCENTI

CALGARY – Dopo la medaglia d’oro, una bella sbronza. Katharina Witt, confermatasi regina olimpica del pattinaggio artistico, bissando il successo riportato a Sarajevo, s’è presentata decisamente “allegra” alla conferenza stampa che, come sempre, è seguita alla conclusione della gara.

Traballante, si teneva stretta alla sua allenatrice, Jutta Mueller. Neppure seduta riusciva a star diritta. Rideva a crepapelle, la bella tedeschina: “Mi è successa una cosa divertente, oggi: ho bevuto la prima birra della mia vita…”, ha dichiarato candida candida. Per la verità di birre pare ne abbia bevute più d’una, e per un semplice motivo: al controllo antidoping proprio non riusciva a fare la pipì…

I giornalisti ponevano le domande, Katharina rispondeva con deliziosi risolini. Ad un certo punto, ha deciso di smettere di parlare in inglese, che conosce alla perfezione. Ma la sua prima frase in tedesco ha sconcertato tutti: “Sono contenta di non aver vinto l’olimpiade…” ha detto, mentre la Manley al suo fianco la guardava con dolce, divertita, comprensione.

Alla fine, non ce l’ha fatta più: “Ora devo interrompere, perché sono proprio sbronza”, ha annunciato senza giri di parole, sempre sorridendo, tra gli applausi dei cronisti presenti.

 

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Accidenti, anche per la Witt gli anni passano!  :(

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https://www.olympics.com/it/video/katarina-witt-figure-skating-music-backflips-competition-changes-interview

Sebbene mi sia sempre sembrata una ragazza "sportiva", spontanea e abbastanza "fuori dalle righe" (vedi il suo famoso servizio di nudo su Playboy del 1988, che non riporto qui per non suscitare eccessive emozioni o magari rimostranze, soprattutto in "sobri giorni di lutto nazionale"! :asd:), ma che si fosse presentata ubriaca fradicia alla conferenza olimpica (come sopra ricorda Kamilo) proprio non lo sapevo! :D

Comunque, mi piace ricordarla così:

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Sull'altro tema che Kamilo tocca, molto più serio, ricordavo (avendo io letto quell'articolo di Gennaro Bozza, che credo di aver pure linkato qui a suo tempo) che c'è questa ("miracolosa" e davvero incredibile, di questi tempi!) coppia mista russo-ucraina.

E concordo che sia allucinante che la cosa non venga mai citata dai commentatori sportivi, neppure da quelli, come Ambesi, che sono degli spulciatori compulsivi di tabelle e statistiche (anche magari a copertura di certe altre carenze professionali ... :sarcastico:).

Io non credo che sia un caso, un "accidente", una "distrazione" se questa cosa clamorosa non viene fatta notare neanche dai commentatori professionisti (Gennaro Bozza è un'assoluta eccezione positiva, come lo è in generale il suo "scrivere senza peli sulla penna", se mi si consente la battuta, ed è uno dei motivi, oltre alla competenza, per cui lo linko spesso qui).

Perchè qualcuno di loro avrà pure visto i dati (ISO, ufficiali!) della coppia, o qualcuno gliel'avrà pure segnalata, questa cosa strabiliante e quasi commovente, di un ucraino di nascita e una russa che dal 2021 si sono messi sportivamente assieme e che neanche la guerra ha divisi.

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https://www.isuresults.com/bios/isufs00111218.htm
 




Non credo sia un caso, credo invece che chiunque tra questi cronisti delle "grandi TV" e dei "grandi quotidiani" sia venuto a conoscenza della cosa abbia scientemente deciso di stare zitto.
Argomento "troppo rischioso" da citare in televisione, o da mettere nero su bianco su un quotidiano, nel clima politico che abbiamo vissuto (e stiamo ancora vivendo) in Occidente.

Ce la vedete voi la Secondini, una che prima del 2022 faceva lodi sperticate ai russi (compreso il lodare "la vostra meravigliosa lingua", questa me la ricordo bene) e che dallo scoppio della guerra in poi ha fatto finta che i russi non esistessero più, condendo le poche citazioni su di loro con accenti che si riservano agli appestati?
Io non ce la vedo.

Ce lo vedete Ambesi, mister "Faccio-il-Criticone-Ma-in-Realtà-Non-Disturbo-il-Manovratore", quello che riserva strali feroci (e anche di più) agli appassionati che lo contestano ma che si limita a fare critiche "all'acqua di rose" allo stato attuale del pattinaggio di figura, tanto per far vedere che lui è "indipendente"?
Io non ce lo vedo.

Fino a quando la situazione in Ucraina non porterà ad una pace (che sarà giusta o ingiusta a seconda delle parti e chi di parteggia, resteranno comunque strascichi di astio e odio per anni, se non per decenni) e ad una certa "distensione" verso i russi (politica e solo di conseguenza anche sportiva) i cronisti sportivi occidentali si muoveranno su temi "politicamente sdrucciolevoli" come se camminassero sulle uova.
Lo fanno i cronisti di politica, che dicono e scrivono entro "recinti" ben delimitati (da alcuni dette "veline" ...), e lo fanno pure quelli sportivi, che anch'essi "tengono famiglia", ma soprattutto "tengono carriera" ...

Onestà intellettuale, imparzialità, pensiero critico, verità, trasparenza e rispetto del lettore e dello spettatore sono, nei giornalisti, qualità più rare della neve nel deserto.


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Edited by Astor

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Dopo aver bastonato telecronisti e commentatori di Eurosport, è giusto passare ad altre prodezze, quelle della Rai (ma con Eurosport non ho finito, ci tornerò presto), che sono pure tante. Per illustrarle tutte ci vorrà più di un intervento.

Comunque, prima di passare a cosa è stato detto nelle telecronache, ritengo sia il caso di mettere in evidenza un aspetto che va al di là delle opinioni personali e dei giudizi, e mi riferisco al fatto, come è stato riportato, che a Boston la Rai ha inviato solo Maddalena Montecucco, per fare le interviste, e un tecnico. I commenti sono stati effettuati in studio dall’Italia, con Arianna Secondini giornalista Rai e Fabrizio Pedrazzini esperto tecnico. E non è nemmeno una novità, visto che è già successo negli anni precedenti. Ora, a parte il fatto che una cronaca “a distanza” è sempre meno efficace della presenza sul posto, il punto fondamentale è che noi paghiamo un canone alla Rai, che prende poi anche la pubblicità, e i soldi che vengono spesi sono di tutti noi. E quando dovrebbero essere spesi nel migliore dei modi, per garantire un servizio pubblico in sport che attirano spettatori, ecco che si decide di risparmiare. Che poi succeda lo stesso anche negli altri mezzi di informazione, a cominciare dai quotidiani sportivi, in particolare la Gazzetta dello Sport, che non manda un inviato ai Mondiali all’estero da molti anni (precisamente dal 2017 a Helsinki, ultima volta, con presenza nel 2018 “in casa” a Milano), è altro affare perché riguarda le decisioni di imprenditori privati. Ma nella Rai ci sono i soldi degli italiani, che, proprio perché pagano di tasca propria il canone del servizio pubblico, hanno diritto a un servizio “sul posto dell’avvenimento”, non in collegamento da “un’altra galassia”.

Detto questo, passo alla sostanza e purtroppo le notizie non sono buone.

In questo commento mi limito a quello che è stato detto nella trasmissione del Corto Donne. In seguito mi occuperò delle altre gare.

 

Si arriva all’ultimo gruppo che scende in pista, così composto: Levito, Pinzarrone, Gubanova, Glenn, Sakamoto, Kim Chaeyon. Ecco come viene presentato.

 

Secondini: “Stiamo seguendo questo pazzesco warm-up dell’ultimo gruppo, un ultimo gruppo fantastico”.

Pedrazzini: “Un’icona dietro l’altra”.

S.: “Fantastiche”.

P.: “Io veramente su quest’ultimo gruppo vorrei godermelo su una bella poltrona e invece sarò qua a dovervi descrivere tutte le emozioni che proverete”.

 

E qui già verrebbe da dire a Pedrazzini: “Ma perché mai devi essere costretto a sacrificarti? Resta a casa su una bella poltrona, ti diamo noi l’autorizzazione, vai tranquillo”. Quando alle “emozioni che proverete”, deve essere fervida l’immaginazione di Pedrazzini nell’indovinare quali siano queste emozioni dei telespettatori. Magari qualcuna non è esattamente quella che pensa lui.

Quanto al “pazzesco” di Secondini, che Pedrazzini ripeterà subito dopo, c’è solo da chiedersi cosa bisogna mangiare di molto pesante la sera per avere incubi come questo.

Ma andiamo avanti. Le atlete escono dalla pista per dare il via alla gara e mentre stanno rientrando nei box ecco cosa viene detto.

Pedrazzini: “Un gruppo pazzesco. Se fate attenzione a questa immagine perché sono inquadrate tutte le migliori pattinatrici di questo momento a livello internazionale. Qua veramente abbiamo la “crème de la crème” che il pattinaggio di figura può presentare in questo momento per la categoria delle women”.

Le migliori pattinatrici di questo momento a livello internazionale? A Pedrazzini forse sfugge qualcosa, magari qualche russa che fa i quadrupli, i tripli Axel e che staccherebbe di una trentina di punti queste incredibili “migliori” delle quali solo una prova a fare il triplo Axel, e non parliamo dei quadrupli!

La “crème de la crème” è poi il tocco magico. Una “crème” molto inacidita, come vedremo fra poco.

Comunque, congratulazioni per la bravura nella lingua inglese, quella “categoria delle women” è di ispirazione per chi voglia impararla.

 

Dopo la prova della Pinzarrone, altro commento speciale.

Pedrazzini: “Stavo pensando che è una delle prime volte che vedo delle atlete, una gara così entusiasmante, superpreparate e pochissimi gli errori e le sbavature. E dico “vabbé” alla fine di un programma inizio a mettere 50 centesimi di multa perché mi devo impegnare a trovare qualche termine diverso. Abbiamo il triplo Lutz, il triplo Toeloop, abbiamo visto che manca giustamente una parte di rotazione, si è visto il secondo salto dove al rallentatore è atterrato quasi in orizzontale per poi terminare la “Q”. A livello tecnico non si può dire nulla: triplo Lutz-triplo Toeloop”.

Detto che la “Q” indica il “quarto” con cui si segnala il limite del salto sottoruotato, mi chiedo: come si fa a dire “pochissimi errori” e poi venire smentito dalle immagini che lo costringono a dire che “manca giustamente una parte di rotazione”. E poi a smentirsi da solo dicendo che a livello tecnico non si può dire nulla, triplo Lutz-triplo Toeloop. Che quelli siano i salti effettuati non è in discussione, il problema è che Pinzarrone ha chiuso la combinazione con un sottoruotato. Sulla multa di 50 centesimi non infierisco perché non si spara sulla Croce Rossa, a meno che non si appartenga all’esercito israeliano in azione a Gaza (ma lì c’è la Luna Rossa, non la Croce Rossa, chiedo scusa, mi sbagliavo, non hanno bisogno di autorizzazione!!!).

Ma ecco che appare il punteggio della Pinzarrone: 67,74, con 36,20 nel Tecnico e 31,54 nei Components. E il sogno di Pedrazzini delle atlete superpreparate, della gara entusiasmante, svanisce in un attimo.

Pedrazzini: “Ecco, secondo me, pensavo di più”.

Ma davvero? Pensava un po’ di più? Chi l’avrebbe mai detto!

Secondini: “In realtà la differenza l’ha fatta la parte del Goe degli elementi, perché è lì che lei ha perso diversi punti qua e là”.

Stendiamo un velo pietoso.

Ma non è finita, arriva la Sakamoto.

Nella sua prova, la Sakamoto ha sbagliato la combinazione triplo-triplo che è diventata doppio Flip-triplo Toeloop, con corpo e gambe del tutto scomposti nell’esecuzione del doppio Flip, che doveva essere triplo, e nonostante questo i giudici le assegnano in prima lettura un ridicolo grado di esecuzione di +0,90 (sono riusciti a darglielo positivo!!!), poi ridotto leggermente a +0,84.

Poi, si rivede la prova al rallentatore.

Pedrazzini: “Questo è il doppio Axel, il migliore di tutto il campionato, credo sia il doppio Axel più bello di tutto il mondo, cioè l’unico che riesce a prendere +5 per l’ampiezza, la velocità, il controllo, l’energia”.

Cominciamo dai giudici e dal +5 che Sakamoto riesce a prendere: otto giudici le assegnano +4 e uno solo il +5. Resta un giudizio molto positivo, ma non la perfezione invocata da Pedrazzini. E allora viene da dire ai giudici: “Ma come vi siete permessi di smentire Pedrazzini?”

Infine, sull'esaltazione di un doppio Axel, quando le russe (e anche altre nel resto del mondo) fanno il triplo, probabilmente Pedrazzini è rimasto, per uno strano incantesimo, fermo a venti anni fa nel tempo e non sa che esiste il triplo. Qualcuno lo informi.

Infine, arriva il momento in cui viene mostrata la classifica dopo il Corto. Le pattinatrici dell’ultimo gruppo, quello fenomenale della “crème de la crème” celebrato da Pedrazzini, le migliori in campo internazionale, hanno queste posizioni: 3. Levito, 5. Sakamoto, 8. Pinzarrone, 9. Glenn, 11. Kim Chaeyon, 28. Gubanova, quest’ultima addirittura eliminata.

Le pattinatrici che non hanno ascoltato Pedrazzini e si sono infilate fra “le migliori” hanno ottenuto questi piazzamenti: 1. Alysa Liu, 2. Chiba, 4. Higuchi, 6. Schizas, 7. Lee Haein, 10. Repond, più altre 16 prima della povera Gubanova. Un’analisi tecnica perfetta!!! Alle “intruse”, come in precedenza ai giudici, va il giusto rimprovero: “Ma come vi siete permesse di smentire Pedrazzini?”

E alla fine arrivano le spiegazioni dei commentatori.

Secondini: “Quest’ultimo gruppo non ha mantenuto le attese”.

E ci credo che non ha mantenuto le attese.

Pedrazzini: ”E’ incredibile come l’ultimo gruppo, forse quello che doveva scendere più tranquillo perché ha sempre dimostrato cose incredibili, ci troviamo adesso a vedere un gruppo pieno di errori”.

Già, è incredibile. Possiamo solo dare un consiglio a Pedrazzini: fatti una domanda e datti una risposta, magari cominci a vedere bene il quadro della situazione, ed è un quadro dipinto da pittori come Kandinskij e Chagall. Ma sono russi, guarda un po’ che combinazione.

Se poi vogliamo chiudere con meno sarcasmo, c’è davvero da riflettere sul gruppo di pattinatrici che “ha sempre dimostrato cose incredibili”. Davvero siamo arrivati a questo punto di rappresentazione di una realtà inesistente? Con un minimo di serietà l’unica definizione che si può dare di questa realtà è che stiamo assistendo a un campionato di serie B, con le russe che giocano in Champions League.

L’Isu sta distruggendo questo sport, ma le Federazioni e tutto il resto del mondo del pattinaggio artistico su ghiaccio sono gli esecutori materiali.

 

 

 

Edited by Kamilo
Nome sbagliato

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Seconda puntata delle prodezze Rai ai Mondiali di Boston.

Già nella telecronaca del Corto Donne si sono raggiunti livelli incredibili di zucchero nel sangue, con l’ambulanza accorsa a evitare shock fatali. Adesso mi occupo di quanto ascoltato durante il Libero Donne. Telecronista Arianna Secondini, commentatore tecnico Fabrizio Pedrazzini.

Secondini: “Avete visto Nina Petrokina, la campionessa estone che ha scritto la storia perché ha vinto proprio a casa sua, a Tallinn, il campionato europeo”.

Vincere gli Europei senza le russe significa “scrivere la storia”. Ed è vero, perché resterà nella storia questo “furto autorizzato”, del resto nemmeno il più grave, perché a livello mondiale ben di peggio si è visto.

Stanno per scendere in pista le pattinatrici dell’ultimo gruppo nel Libero.

Secondini: “Ci apprestiamo a vedere veramente delle pattinatrici straordinarie. Io direi che già vedere questo gruppo mette i brividi”.

I brividi? La lista dell’ultimo gruppo: Schizas, Sakamoto, Higuchi, Levito, Chiba, Liu, che hanno ottenuto nel Corto da 69,18 punti fino a 74,58, quando le russe senza quadrupli arrivavano a 80 e oltre! E sì, è davvero da brividi quest’ultimo gruppo.

Ma non è finita. Inquadrano Sakamoto nel riscaldamento.

Pedrazzini: “Mamma mia. Ecco Sakamoto, l’unica che può prendere +5 per un doppio Axel, per ampiezza e facilità dell’elemento”. Fermo restando, per la precisione, che prende otto 4 e un 5 nel Corto, sette 4 e due 5 nel Libero, (pochini tre 5 su 18 giudizi fra Corto e Libero), ma qualcuno vuol dire finalmente a Pedrazzini che esiste il triplo Axel?

Dopo la prova di Sakamoto nel Libero.

Pedrazzini: “Mamma mia, che cosa ha fatto, che programma, ragazzi. Grandissima Kaori, che meraviglia di programma, Oddio (lo dice sospirando, ndr). Il pannello tecnico è stato velocissimo perché ha già visto che a dei salti mancano delle rotazioni, ma, pazienza (ride, ndr). Beh, è talmente bello quello che abbiamo appena visto…”.

Mamma mia che programma, che meraviglia! Ecco, adesso arrivano voti stratosferici per questa perfezione. Come dite? I giudici hanno visto che in qualche salto mancano le rotazioni? Ma non è possibile, si stanno sicuramente sbagliando. Se Pedrazzini ha detto che è una meraviglia di programma le rotazioni non possono essere mancanti.

Ma la reazione più bella arriva quando Pedrazzini si accorge che i salti non sono stati poi così perfetti e meravigliosi. Dice che il pannello tecnico ha visto questi difetti e l’unica cosa che sa dire è: “Pazienza”. Ma si riprende subito e viene fuori una nuova teoria einsteniana della relatività: “Beh, è talmente bello quello che abbiamo visto…” e si ferma. Cosa avrebbe voluto dire? Che è talmente bello che ai salti bisogna dare il massimo dei voti anche se le rotazioni sono mancanti? E già, mica si può distruggere un’emozione! Se Sakamoto fa una prova “meravigliosa”, automaticamente tutti gli errori non esistono.

Comunque, per la cronaca, Pedrazzini continua a dire “che meraviglia” altre quattro volte dopo la prova di Sakamoto e altre volte ancora per il resto della telecronaca.

Le visioni celestiali non finiscono qui.

Dopo il Libero della Chiba.

Pedrazzini: “Non ho parole, perché sono meravigliato dallo spettacolo cui stiamo assistendo”.

Entra in pista Liu.

Pedrazzini: “Sono rimasto estasiato dal suo programma Corto”.

Dopo il libero della Liu.

Pedrazzini: “Che meraviglia, ha fatto un programma impressionante, pazzesco, ragazzi, che cosa abbiamo visto. Se non l’avete visto, dove eravate? Dove eravate? Che cosa vi siete persi”.

Secondini: “Pazzesco, pazzesco”.

Pedrazzini: “Che meraviglia di gara. Arianna, ma cosa abbiamo visto? Abbiamo visto una gara straordinaria”.

Secondini: “Questa è una gara indimenticabile”.

Pedrazzini: “Veramente, indimenticabile. Una gara così era da tempo che non la vedevo. Ma che cosa abbiamo visto, che programmi abbiamo visto!”

E allora, proviamo a rispondere alle domande e alle considerazioni di Pedrazzini.

"Dove eravate?"

Addormentati sul divano per la noia.

"Che cosa vi siete persi?"

Le campionesse russe.

"Ma cosa abbiamo visto?"

Se non lo sai tu.

"Questa è una gara indimenticabile".

Verissimo, impossibile dimenticare programmi così scarsi.

"Una gara così era da tempo che non la vedevo".

Forse da quando c’erano le russe?

Facciamo così, andiamoci a vedere i filmati dei Campionati Nazionali Russi messi qui in linea da Astor, magari con quelle gare ricominciamo a respirare vero ossigeno e non miasmi da fogna.

Ah, dimenticavo: che meraviglia!

 

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