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Astor

Pattinaggio Artistico su Ghiaccio - Stagione 2022-2023

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Benvenuto Andrea!

Lo ammetto: la Shimada la conoscevo solo di nome, perchè tra i miei tanti difetti c'è anche quello di non seguire pressochè per niente i Junior!  :rolleyes:
Cosa che oltretutto ha ancor meno senso, il NON seguirli da parte mia, proprio negli anni in cui le atlete più vincenti tra le Senior (le russe) vengono ormai direttamente dalla classe Junior (della serie "veni, vidi, vici").

Comunque si, la Shimada mi pare davvero brava (e, del resto, vedo che sta già ottenendo ottimi risultati, in patria e fuori), tecnicamente solida e, se devo giudicare dal free che hai postato, anche mentalmente (dopo il 3A iniziale sbagliato).
Del resto, una che ha già un best score di 217 (col quale avrebbe stravinto gli Europei 2023, tanto per agitare il coltello nella piaga ...) è evidentemente una pattinatrice non "promettente" ma già una realtà.
Ovvio che sulla parte artistica c'è ancora da lavorare parecchio, ma a 14 anni sarebbe strano il contrario!

Grazie di avermi (anche) indirettamente stimolato a seguire di più la categoria giovanile.
E anche le giapponesi, una che poi si chiama Mao mi ricorda con nostalgia una grande del recente passato, che mi era pure simpaticissima (anche se io tifavo per Yu Na!).
 

 

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Un’altra pagina nera del pattinaggio si è chiusa, con i secondi peggiori Mondiali della storia (impossibile andare più in basso della suprema schifezza di Montpellier 2022), ma la discesa all’inferno non pare sia conclusa, ben altre nefandezze ci attendono.

Intanto, per avere un quadro della situazione, si può dare un’occhiata a questi articoli di uno dei due soli giornalisti italiani presenti a Saitama, in corpo e spirito a rappresentare siti online, e già questo, la mancanza di inviati delle maggiori testate giornalistiche nazionali, la dice lunga sulla situazione di questo sport:

http://www.sportsenators.it/24/03/2023/senza-i-russi-i-mondiali-sono-il-festival-dellipocrisia/

http://www.sportsenators.it/05/04/2023/neanche-il-quadruplo-axel-salva-i-mondiali-senza-stelle/

Al di là delle opinioni personali, che ciascuno è libero di condividere o meno, c’è un dato paradossale contenuto in questi resoconti: la lista degli atleti russi presenti sotto altra bandiera, 24, più uno che non si è presentato, più due riserve, in aumento rispetto a Mondiali 2022 ed Europei 2023. Insomma, la barzelletta che non fa ridere, a rendere ancora più assurda la decisione dell’Isu di impedire a Russia e Bielorussia la partecipazione ai suoi eventi.

Vale la pena ricordare, ancora una volta, che questo divieto altro non è che una vendetta contro atleti innocenti, un’azione codarda contro chi non si può difendere. Come mai queste azioni si attuano solo in pochi mondi particolari, vale a dire lo sport, lo spettacolo, la cultura? Perché è facile prendersela con i più deboli, a maggior ragione quando proprio i rappresentanti di quei settori sono i primi ad accoltellare alle spalle chi dovrebbero invece proteggere da attacchi esterni. Per andare sul concreto, ma qualcuno si chiede come mai nessuna azione dello stesso genere viene intrapresa contro tutti gli altri russi che lavorano in occidente? Mica hanno licenziato dottori, ingegneri, avvocati, professori, ma anche operai, contadini, idraulici, calzolai e quant’altri russi che lavorano nei Paesi europei e americani. E certo che no, perché non possono farlo. Se solo si azzardassero, un giudice qualunque annullerebbe il provvedimento, perché basato sul nulla. Per i lavoratori dello sport e dello spettacolo, che sono professionisti a tutti gli effetti e vivono del loro lavoro, invece tutto è possibile, perché, non essendo assunti da una azienda o avendo solo contratti a tempo limitato, possono essere buttati nella spazzatura come si vuole.

E allora ecco che i paladini della giustizia si sfogano su loro, a cominciare dallo sport. Ma che bravi! E magari chiedono loro di abiurare Putin e la Russia per poter essere ammessi alle gare. Ancora più bravi. Conoscendo la situazione in Russia, sappiamo benissimo cosa significhi esporsi contro il Governo quando i propri parenti sono ancora lì e si è sotto ricatto. A casa mia, senza voler scendere nella volgarità, tutto questo si chiama voler fare i rappresentanti sessuali dell’altra parrocchia (che per me restano assolutamente rispettabili e liberi di comportarsi come vogliono) con una parte del corpo, non esattamente esposta alla luce del sole, appartenente ad altri. E così son bravi tutti. Complimentoni!

Ma lasciamo da parte queste miserie e torniamo ai Mondiali. Per il momento mi limito a poche considerazioni, da approfondire in seguito.

Bravi gli italiani Guignard-Fabbri, per me i migliori anche se le giurie avevano già deciso di far vincere Chock-Bates, bravi Conte-Macii, indipendentemente dall’assenza delle coppie russe, peccato per Rizzo, penalizzato da un incomprensibile fallimento nel Corto, dubbi su Grassl, che deve ancora trovare un proprio equilibrio dopo il trasferimento alle cure della Tutberidze.

Indicazioni tecniche generali non è possibile darne perché l’assenza dei russi inficia tutto e distorce il significato storico di questo periodo. La Sakamoto, anche se molto brava, non può passare alla storia come la vincitrice di due Mondiali consecutivi, non scherziamo, per favore. Se proprio volessimo assegnare a un’atleta il merito di sostituire le russe, beh, il titolo dovrebbe andare a quella che considero la più talentuosa delle giapponesi, la sfortunata Rika Kihira, che sta faticosamente cercando di ricominciare dopo seri infortuni e che sembrava in grado di partecipare a questi Mondiali, tanto da essere stata indicata come titolare fino alla vigilia, per poi passare a riserva dopo aver constatato che il fisico non le avrebbe ancora consentito di reggere allo sforzo. Restando al Giappone, nel Gala di chiusura la prima a scendere in pista è stata la giovanissima Mao Shimada, già citata in questo forum, che mostra qualità notevoli. Adesso, sta a lei dimostrare di poter confermarle anche con la crescita fisica. Non mi pare possa aspirare ai quadrupli, ma al triplo Axel sì, che basterebbe per farla stare fra le più forti, come del resto aveva dimostrato la russa Kostornaja, purtroppo penalizzata da infortuni e adesso non più in grado, a quanto pare, di gareggiare da individualista, tant’è che vorrebbe passare alle Coppie. Infine, a dimostrazione che qualcosa si muove anche in altre nazioni, c’è la bella prova della sudcoreana Lee Haein, argento. Ma resta la considerazione di fondo: senza le russe, non è una cosa seria.

La stessa doppietta della Sakamoto l’ha realizzata fra gli uomini Shoma Uno, e anche per lui vale lo stesso discorso, non può passare alla storia come il vero dominatore, è un ottimo atleta, ma la classe superiore appartiene ad altri, lui può vincere solo se non c’è Nathan Chen o qualcuno come Kagimaya. Quanto a Malinin, autore del quadruplo Axel, il discorso rimane aperto e dubbioso. Se ce la fa a completare i quadrupli, cosa che non gli è riuscita a Saitama, può vincere anche se ha Components bassi, nel qual caso scatteranno le polemiche sui punteggi dei salti e della parte artistica. Per il momento, il discorso resta in sospeso a quanto già detto sull’argomento, ma potrà essere ripreso molto presto, non appena Malinin si assesterà anche fisicamente, considerato che è giovane e può potenziarsi muscolarmente.

Per ora è tutto, ma mi riservo ulteriori interventi, soprattutto dopo aver ascoltato bene le cronache televisive di Eurosport e Rai, può darsi che da lì vengano fuori, come già in passato, ulteriori spunti interessanti.

Concludo solo con un rimprovero ad Astor, che continua a fare provocazioni indecenti, anche se stavolta, con Mao Asada, si è contenuto nel mettere in linea una foto “non indecente”. Insomma, soprattutto in questo triste momento di assenza delle russe e di rimpianti per tante campionesse del più o meno recente passato, avremmo bisogno di non sovraccaricarci di emozioni forti. Perciò, premesso che la Tuktamysheva è la più sexy di tutte, compresa Katarina Witt, premesso che la Medvedeva è la più bella di tutte, che Mao Asada è bellissima e bravissima, che Kim Yuna è altrettanto bella e, per me, tolta la mia sorellina Kamila Valieva, la più brava di sempre, premesso tutto questo e altro ancora che non cito per non scrivere un’enciclopedia delle fate del pattinaggio artistico su ghiaccio, smettila di cialtroneggiarci in questo modo, approfittando della mia disabilità genetica e geriatrica nelle cose elettroniche che mi impedisce di mettere in linea le foto che vorrei, e ricomincia con i commenti.

 

 

 

 

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L’ulteriore barzelletta dell’Isu è forse la più incredibile: atleti russi e bielorussi esclusi dalle competizioni, allenatori russi e bielorussi no! Il paradosso va ad aggiungersi a quello degli atleti russi che gareggiano per altre nazioni, come già messo in evidenza in alcuni articoli i cui link avevo proposto qui in precedenza. Adesso, si aggiunge l’analisi sui tecnici presenti ai Mondiali di Saitama.

Prima di arrivare a questo nuovo elenco, ricordo quello degli atleti, sempre di Saitama 2023. Eccolo:

MONDIALI SAITAMA 2023

 

TOTALE RUSSI    24+2+1

 

UOMINI 5+1+1

 

In gara:

Vladimir Litvintsev (Ukhta), Azerbaijan

Georgii Reshtenko (Leningrado), Rep. Ceka

Morisi Kvitelashvili (Mosca), Georgia

Nikita Starostin (Leningrado), Germania

Vladimir Samoilov (Mosca), Polonia

Iscritto e poi assente:

Aleksandr Vlasenko (Tiumen), Ungheria

Riserve:

Lev Vinokur (Mosca), Israele

 

DONNE  3

Anastasiia Gubanova (Togliatti), Georgia

Anastasia Gracheva (Mosca), Moldavia

Ekaterina Kurakova (Mosca), Polonia

 

COPPIE  7

Anastasia Golubeva (Mosca), Australia

Pavel Kovalev (Leningrado), Francia

Karina Safina (Cheliabinsk), Georgia

Luka Berulava (Mosca), Georgia

Daria Danilova (Mosca), Olanda

Nika Osipova (Leningrado), Olanda

Aleksandr Korovin (Pervouralsk), Filippine

 

DANZA  9+1

In gara:

Asaf Kazimov (Leningrado), Spagna

Evgeniia Lopareva (Mosca), Francia

Maria Kazakova (Mosca), Georgia

Georgy Reviya (Odintsovo), Georgia

Mariia Ignateva (Ekaterinburg), Ungheria (con Danijil Leonyidovics Szemko, di Odessa, Ucraina)

Boyisangur Datiev (Kirov), Kazakistan

Anastasia Polibina (Mosca), Polonia

Pavel Golovishnikov (Belgorod), Polonia

Kirill Aksenov (Mosca), Slovacchia

Riserve:

Nikita Lysak (Klin), Slovacchia

 

Sul sito www.sportsenators.it è poi apparso un nuovo elenco, relativo agli allenatori russi. Lo ripropongo qui di seguito:

UOMINI
Eteri Tutberidze: Daniel Grassl (Italia); Morisi Kvitelashvili (Georgia); Nika Egadze (Georgia).
Viktoria Butsaeva Volchkova: Vladimir Likintsev (Azerbaijan).
Aleksei Urmanov: Mikhail Shaidirov (Kazakistan).
Vladimir Dvojnikov: Adam Hagara (Slovacchia).

DONNE
Evgeni Rukavitsin: Anastasia Gubanova (Georgia).

COPPIE
Dmitri Savin: Pavlova/Sviatchenko (Ungheria); McIntosh/Mimor (Canada);
Danilova/Tsiba (Olanda).
Evgeni Rukavitsin con Marina Zueva: Gomez/Korovin (Filippine).

DANZA
Marina Zueva e Ilia Tkachenko: Muramoto/Takahashi (Giappone);
Carhart/Kolososkyi (Azerbaijan).
Rostilav Sinicyn e Natalia Karamyseva (sposati): Van Rensburg/Steffan (Germania).
Irina Zhuk e Alexander Svinin (sposati): Ignateva (Russia)/Szemko (Ucraina)
(Ungheria).

 

Eccolo qua, il festival dell’ipocrisia. Atleti esclusi, allenatori no, perché l’importante è che “non si vedano” russi in pista, dimenticando però che anche gli allenatori vengono inquadrati dalla Tv nel momento del “kiss and cry”. Furbi quelli dell’Isu! E nessuno, fra giornalisti, commentatori e personaggi vari del mondo del pattinaggio che lo faccia notare. Tutti zitti, anche di fronte alla più grande contraddizione che deriva dalle scelte scellerate dell’Isu. La vergogna che si aggiunge alla vergogna.

 

 

Una volta messe in evidenza le contraddizioni della Federazione internazionale ghiaccio in merito alla partecipazione di atleti e allenatori russi e bielorussi, un aspetto importante dei Mondiali di Saitama riguarda l’impatto che hanno avuto sugli spettatori, in particolare quelli televisivi, visto che quelli in presenza, i giapponesi, a prescindere dal livello tecnico, hanno mostrato entusiasmo per le vittorie dei loro atleti.

Beh, ancora una volta, la narrazione dei telecronisti italiani, di Eurosport e Rai, ha messo in secondo piano (se non in terzo, quarto e così via) l’assenza degli atleti russi. Un accenno ogni tanto, ma prontamente smorzato dall’esaltazione delle cosiddette “imprese” degli atleti delle altre nazioni, addirittura con riferimenti a record storici che, in assenza della Russia, non hanno alcun senso. Insomma, “va tutto bene madama la Marchesa”, questi Mondiali sono spettacolari, qui si sono visti i migliori del mondo e avanti di questo passo. Qui e là, comunque, veniva fuori il problema nascosto, ma anche l’interpretazione che se ne dava era quella di una “normalizzazione”. La Rai ha praticamente fatto una fredda cronaca, entusiasmandosi (giustamente) per gli italiani, ma sempre tenendo in secondo piano le assenze russe e non inoltrandosi in analisi specifiche della situazione generale. Eurosport, invece, ha provato più volte, con Massimiliano Ambesi e Marika Poli, a interpretare questo momento particolare, facendo però attenzione a giustificarlo e, soprattutto, ad attenuare l’assenza della Russia, in particolare nella prova femminile, quando si è arrivati a dire che solo una russa, Petrosjan, sarebbe stata in grado di battere la vincitrice, la giapponese Sakamoto. Addirittura Ambesi ha definito la pur brava Sakamoto “fra le giapponesi più grandi di sempre”, arrivando addirittura a dire che nemmeno Mao Asada, pur avendo vinto 3 mondiali, non è riuscita a vincerne due consecutivi come ha fatto lei!

Diciamo che c’è un limite a tutto, ma qui siamo oltre qualsiasi limite. E allora, per rendere meglio l’idea, ho trascritto alcune parti delle telecronache di Eurosport, così sarà più chiaro il modo in cui questi Mondiali sono stati presentati e rappresentati agli spettatori. Metto in corsivo il testo, seguito in tondo dalle mie considerazioni.

 

Corto Donne

 

Ambesi

“I posti vuoti sono tanti in questo momento. Il che deve far pensare. Ecco, è un momento un po’ particolare per il pattinaggio di figura in questa fase storica, quella post Hanyu per intenderci, si fa fatica a riempire palazzi del ghiaccio, ma bisognerà trovare delle soluzioni. C’è chi è deputato a intervenire su questi aspetti e forse il momento è quello propizio per trovare soluzioni. Anche perché si rischia di arrivare a una situazione in cui non ci sarà la volontà delle varie Federazioni di organizzare le gare perché tu non puoi organizzare un evento in perdita. Chiaro, non ci sarà a Saitama l’evento in perdita, ma per altre realtà così è stato e ospitare una tappa del Gran Prix diventa sempre più oneroso”.

 

Quindi, secondo Ambesi, la fase storica è quella del dopo Hanyu e il momento particolare non è meglio specificato, tanto da far sembrare che tutto il problema sia il ritiro di Yuzuru Hanyu. Quindi “si fa fatica a riempire palazzi del ghiaccio” solo perché non c’è Hanyu? Il fatto che in almeno due gare (Donne e Coppie) manchino i dominatori assoluti degli ultimi anni e che in un’altra (Danza) non ci siano gli argenti mondiali e olimpici non ha alcuna rilevanza secondo l’analisi di Ambesi. Non gli viene il dubbio che nelle tappe del Gran Prix (alcune disputate in impianti volutamente ridotti) gli spettatori dimezzati, quando andava bene, erano causati dall’assenza di campioni in grado di vincere 3 gare su 4, noooooooo! Il problema è che Hanyu si è ritirato! E quando invoca soluzioni da parte di chi “è deputato a intervenire su questi aspetti”, a quali soluzioni pensa, escludendo il ritorno degli atleti russi? Mistero.

 

Prima del Libero Donne

 

Ambesi

“Ricordiamo che l’Asia ha monopolizzato il podio e le prime sei posizioni degli ultimi Mondiali juniores, chiaramente in contumacia della Russia, ci mancherebbe. Però, sai, passi la categoria juniores, la Russia poteva schierare Akateva che verosimilmente è un gradino sopra chi ha vinto poi il titolo, la nipponica Shimada. In ambito senior, considerando infortuni, anni sabbatici e difficoltà, per me l’unica russa che poteva battere Sakamoto è Petrosjan. Tuktamysheva in una gara internazionale non vale quello che prende in Russia. Ecco, il 36-37 di Pcs non è contemplato, in un corto, eh, ovviamente. Kaori non ha sbagliato niente, ha sfiorato gli 80 punti, ha fatto il vuoto, ha guadagnato tanto terreno sulle altre ed è in piena corsa per vincere due titoli iridati consecutivi. Consecutivi non li ha vinti nemmeno Asada Mao, quindi scriverebbe una pagina importante del pattinaggio nipponico. Dispiace non vedere Adelia Petrosjan qui, ecco, chiaro”.

 

Come dicono a Roma, “famo a capirse”. Insomma, proviamo a chiarirci senza prenderci in giro. Solo la Petrosjan può battere Sakamoto? Davvero? E allora, andiamo con ordine. Se consideriamo gli infortuni, non ha senso parlare di titoli meritati o no, la vittoria è comunque meritata, ma il significato tecnico è totalmente diverso, si vince senza avversari, quindi questo è un aspetto che non può essere preso in considerazione per valorizzare la vittoria della Sakamoto. Se consideriamo gli anni sabbatici, è evidente che, dovendo le russe decidere quale periodo prendersi di riposo, scelgono quello in cui è loro vietato partecipare alle gare internazionali, altrimenti la Sakamoto finirebbe fuori del podio, e anche in questo caso non si può usare questa cosiddetta spiegazione per rendere effettiva dal punto di vista tecnico la vittoria della Sakamoto. Se si parla di “difficoltà” bisognerebbe specificare, perché un conto è la difficoltà della Kostornaja che, per problemi fisici, abbandona il singolo e decide di passare alla Danza, un conto è la “difficoltà” di non poter partecipare perché la Federazione internazionale ha deciso così: forse la Valieva non vorrebbe partecipare e, anche in condizioni fisiche non paragonabili al suo momento migliore, straccerebbe il punteggio della Sakamoto? E se si parla della Tuktamysheva, davvero si arriva a dire che in una gara internazionale non prenderebbe gli stessi punteggi che le assegnano le giurie russe? Ma andiamo pure sul terreno scelto da Ambesi: ammettiamo che prenderebbe punteggi più bassi in una gara internazionale, ma il punto è che, anche con punteggi più bassi, starebbe sempre al di sopra della Sakamoto. Insomma, di cosa stiamo parlando? Infine, vogliamo vedere quante pattinatrici russe, escluse quelle degli infortuni, degli anni sabbatici, delle difficoltà, delle squalifiche sospese, sarebbero comunque in grado di battere quelle del podio mondiale di Saitama? Andiamo a guardare i Campionati Nazionali russi e, anche abbassando i loro punteggi per adeguarli a quelli dei giudici delle gare internazionali, scopriamo che l’onda russa sommergerebbe il resto del mondo.

 

Ma l’analisi nella telecronaca di Eurosport non è finita

 

Poli

“Tra l’altro i programmi di quest’anno sono veramente molto belli, soprattutto lo short program. Ha disputato (la Petrosjan, ndr) la finale di Coppa di Russia eseguendo un quadruplo Flip veramente stupefacente”.

Ambesi

“Sì, ma poi ha tentato di eseguire un triplo Axel nella seconda metà. Nell’epoca moderna non l’ho mai visto in campo femminile. Ho un vago ricordo di Ito Midori che ci provò molto, molto avanti in un programma, ma bisognerebbe capire se si fosse realmente nella seconda metà o meno, comunque quello era un altro pattinaggio. Il tentativo di Petrosjan ha del clamoroso, letteralmente del clamoroso. E’ caduta, eh”.

Poli

“Sì, però ha eseguito anche altri quadrupli, è stato un programma veramente di altissimo livello. Poi ricordiamo che non ci sono solo i salti”.

Ambesi

“Adelia in carriera è già stata capace di completare quadruplo Flip, quadruplo Rittberger e quadruplo Toeloop. Per trovare un’atleta che ha realizzato più quadrupli bisogna scomodare Alexandra Trusova: Flip, Lutz, Salchow e Toeloop”.

 

Incredibile, in Russia ci sono pattinatrici che letteralmente si mangiano il resto del mondo. Chi l’avrebbe mai detto, con tutti quei “fantastici Mondiali” dei commentatori.

 

E poi, l’amara constatazione.

 

Ambesi

“Beh, sicuramente nei Mondiali femminili juniores abbiamo visto più tripli Axel di quanti ne vedremo qui, e abbiamo visto più quadrupli di quanti ne vedremo qui”.

Poli

“Shimada sa eseguire anche il quadruplo Salchow e il quadruplo Toeloop, quindi…”

 

Ah, allora se ne sono accorti che il livello femminile ai Mondiali di Saitama è non esattamente alto. Ma guarda un po’: nessun quadruplo e un paio di tripli Axel! Sembra di essere tornati indietro nel tempo, ma di parecchio.

 

Ancora sulle junior.

 

Ambesi

“Nei Mondiali junior quattro atlete hanno tentato il triplo Axel e una anche il quadruplo, tre hanno completato il triplo Axel nel libero, una anche due, qui hai visto due tentativi andati a male”.

 

Vedi il precedente commento.

 

Dopo il Libero Donne

 

Ambesi

“E Sakamoto Kaori consacra la sua posizione tra le giapponesi più grandi di sempre, non ci sono dubbi. C’è chi ha vinto un Mondiale in più, Asada Mao, per lei tre successi, l’ultimo proprio qui, nel 2014, a Saitama. Però ha dovuto soffrire tanto per conquistare questo successo, che è sicuramente meritato perché il programma corto è una pietra miliare. Poi oggi ha lottato, era tesissima sin dall’inizio, non era la consueta Sakamoto, però la pressione era tanta, confermarsi davanti al pubblico di casa non è banale, guarda anche Mihara che fatica”.

 

Sakamoto “tra le più grandi giapponesi di sempre”? Per aver vinto due Mondiali senza le russe e aver rischiato di perdere quest’ultimo contro la 18enne sudcoreana Lee Haein? E poi, che sarà questa Asada che ha vinto solo un Mondiale in più, magari contro avversarie un po’ più qualificate, come Kim Yuna e Kostner nel 2008,  Kim Yuna e Miki Ando nel 2010, Lipnitskaia e Kostner nel 2014, giusto per citarne solo alcune. E sorvolo per carità di patria su tutte le altre giapponesi che hanno fatto la storia di questo sport. Intendiamoci, Sakamoto è brava, merita di guidare la classifica senza le russe, anche se già mostra di non poter reggere a lungo l’urto delle sudcoreane e se non ha il talento della sfortunata Rika Kihira, ma piazzarla in questo modo “nella storia” è un’autentica bestemmia sportiva.

 

Su Sakamoto intervistata dopo la vittoria

 

Ambesi

“In realtà l’inglese lo parlocchia. Io ho fatto colazione con lei a Bergamo durante il Lombardia Trophy, un personaggio incredibile”.

 

Un’informazione fondamentale! Ambesi ha fatto colazione insieme alla Sakamoto e ci tiene tanto a farcelo sapere. Adesso sì che possiamo dormire tranquilli.

 

Sakamoto nell’intervista dice che continua

 

Ambesi

“E quindi Sakamoto continua, andare a caccia della terza vittoria consecutiva potrebbe avere una certa rilevanza storica”.

 

Una certa rilevanza storica? Senza le russe può vincere anche dieci Mondiali consecutivi e la storia, quella vera, non cambia.

 

Dopo le Donne, in attesa dell’ultima giornata

 

Ambesi

“E adesso il Giappone sogna di vincere 3 titoli su 4, roba da Russia e Urss. Il 4 su 4 è stato realizzato una sola volta dalla Russia”.

 

Roba da Russia e Urss!!! Qui mi astengo da qualsiasi commento perché diventerei volgare e a rischio di querela per diffamazione. Alla fine il Giappone ne vince 3 su 4 e viene assunto da quella azienda che ha lanciato la pubblicità “Ti piace vincere facile?”.

 

Coppie

 

Ambesi

“Diciamo che pesa l’assenza della Russia”.

 

E già, diciamolo, facciamo questo sforzo. Mancano soltanto le tre coppie più forti del mondo, che vuoi che sia.

 

Conclusioni

 

Dopo i due Mondiali più scarsi tecnicamente e meno spettacolari di sempre, possiamo solo sperare che l’Isu rinsavisca e permetta agli atleti russi e bielorussi di tornare alle gare, sono già stati fatti troppi danni al pattinaggio artistico e sono state rivolte troppo offese alla storia di questo sport. Personalmente, ho paura che questo non avverrà e si continuerà ad assistere a campionati indecenti. Il peggio, purtroppo, è che nessuno protesterà perché, secondo lo stile degli sciacalli, tutti sono interessati a vincere una medaglia, non importa come, festeggiando a champagne alle spalle degli incolpevoli atleti. La vergogna continua.

 

 

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Caro Kamilo,
con il solito ritardo ti rispondo.
Per dirti subito che tu sei MOLTO più aggiornato di me su ciò che si muove oggi nel mondo del figure skating, che da un anno ho seguito poco sia per depressione da situazione geo-politico-sportiva di cui è rimasto vittima, sia per ragioni personali.

 

Sull'ISU:

L'ISU è una "vergogna che cammina", anzi "che striscia".
Il divieto di partecipazione degli atleti russi che gareggiano per la Russia (perchè se gareggiano per Georgia, Polonia ecc. va tutto bene!, nessuno chiede loro neppure se sono "putiniani" o no, e ci mancherebbe ...), ma non per gli allenatori russi, credo abbia alcune ragioni (ASSURDE, INTERESSATE E FAZIOSE):
 

1) non ho ben presente quali e quanti allenatori russi allenano anche atleti di altri paesi (sono un pò "fuori", come vedi, tu certamente lo sai "al volo"), ma dato che sono certo che ce ne sono (e se continua l'ostracismo potrebbero essere indotti ad allenare ancor di più atleti non russi) , mi pare chiaro che è un ipocrita escamotage per evitare che atleti "occidentali" debbano cambiare allenatore (e anche negli allenatori i russi sono "bravini" ...).

2) non vogliono che si ascolti l'inno russo sul podio (e lo si sentirebbe spessissimo), perchè non c'è l'inno per gli allenatori. Tuttavia, in questo caso avrebbero potuto almeno ripiegare sulla buffonata olimpica della bandiera ed inno "indipendente" per gli atleti russi.

3) invece ne hanno approfittato per fare almeno un altro anno (io però temo altre due stagioni se la guerra, come temo, non finirà quest'anno) per tenere fuori russi e russe e poter ancora fare le narrazioni ridicole su "grandi manifestazioni" che in realtà sono come un campionato di calcio senza Napoli, Inter, Milan, Lazio e Juve e che si "regge" su sfide "mitiche" tipo Fiorentina-Udinese. :D In altri termini, è una stagione fatta apposta per continuare a tenere più posti liberi sui podii, per gente che sennò non ci sarebbe mai finita.

Come cambiano i tempi!
Nel 1930 gli organizzatori del Giro d'Italia PAGARONO Alfredo Binda per non partecipare al Giro di quell'anno, in quanto portatore di "manifesta superiorità" che avrebbe (secondo loro) ridotto l'interesse del pubblico per la corsa.
Oggi invece l'ISU DERUBA, senza alcuna giustificazione accettabile, i pattinatori russi del loro diritto di gareggiare e così facendo sicuramente RIDUCE grandemente l'interesse dell'intera annata del figure skating. E questo checchè cerchino di nasconderlo i giornalisti "a busta paga" del conformismo, basta andare sui social e sui forum di pattinaggio per vedere malcelate nostalgie degli anni in cui c'erano le "russine" e le coppie russe e si poteva vedere il "top" del pattinaggio in tre categorie su quattro (e anche nel maschile i russi erano sempre da tenere d'occhio).
O tempora, o mores!  :incazzato:



 

Su Ambesi e soci:

Che devo dire?

Cosa ne penso di Ambesi lo sai.
E' potenzialmente un buon (non dico ottimo, dico "buon") giornalista, sebbene maniaco in modo un pò patologico sulle statistiche (come  risulta anche dai brani che hai riportato), rovinato dalla presunzione e dall'arroganza.
Altri (sottolineo: competenti, ben più di me) danno giudizi ben peggiori del mio, per cui anche il "potenzialmente buon" con loro non passerebbe.

Ma, al di là dei giudizi generali, perchè questa descrizione grottesca (e pure molto improbabile, se si va a parlare di numeri, ovvero punteggi, come tu giustamente sottolinei) della stagione "russianless" appena trascorsa, come fossero stati "grande Grand Prix", "grandi Europei" e "grandi Mondiali", quando gran parte delle cose più interessanti (soprattutto nelle Ladies) si sono viste nelle gare nazionali russe?

E vabbè, io lo vedo da una parte nella generale russofobia politica (sulla quale ho le mie idee, ma qui dico "giusta o sbagliata") che c'è da un anno e mezzo e "che non si può rifiutare" se sei un giornalista noto di testate note, pena l'ostracismo o comunque danni alla carriera.
In realtà si potrebbe rifiutare, se non si fosse d'accordo, ma a patto di avere anche una propria dignità professionale ed umana. E non tutti ce l'hanno.

Ma penso che, forse ancora più di quello, ci sia il ruolo di "venditore" presso il pubblico di "ciò che passa il convento", anche se è una minestrina acquosa e scipita.
Che però devi descrivere, per tenere "avvinto" il pubblico (o, almeno, lo speri), come fosse una "succulenta e salutare zuppa, un'eccellenza del territorio, frutto della pluricentenaria tradizione culinaria della zona".
In pratica, secondo me lo fanno anche per il loro stesso interesse "professionale", anche quando devono fare acrobazie verbali come fa Ambesi.

In sostanza, qui Ambesi (ma lo stesso, sotto alcuni aspetti perfino peggio anche se almeno non cercano di giustificarlo con numeri farlocchi, fanno la Secondini e Pedrazzini sulla Rai) fa il GIORGIO MASTROTA della situazione.

 

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"Basta con il vecchio pattinaggio! Basta con le 'imbattibili russe'!
Provate, senza impegno, il nuovo "Russianless Figure Skating" , completamente "made in Western Free World", garantito per tre anni da Thomas Bach, e vi accorgerete di ciò che avete perso finora!

Da quand'è che non vi entusiasmate per le giapponesi? E per le coppie italiane?
Non crediate che senza russi lo spettacolo sia inferiore! Anzi!

Da quanto non vi fermate ad ammirare le pattinatrici inglesi? E le australiane? Da tanto, vero?
E perchè? 'Perchè aspetto la Trusova!'
La Trusova? O magari la Valieva, birichina che ruba le medicine al nonno? Suvvia!

Chiamate ORA e provate l'emozione del pattinaggio "come una volta"!
Vi scoprirete pure a dire "beh, questa pattinatrice afghana non è poi così male ...".

Chiamate subito il numero in sovraimpressione!
Ai primi cento che chiamano, gratis un abbonamento annuale per seguire i Campionati Provinciali di Atletica Leggera di Teramo!

Chiamate ora ...

... e direte anche voi 'senza russi è meglio'! "
 

 

A proposito di Mastrota, questa è una parodia fatta da lui stesso, ovviamente prima dello scoppio della guerra, che fa ridere ma anche tristemente pensare.
Non c'entra con il pattinaggio, ma visto che si parla di Mastrota ...

 

 



 


Termino, visto che ho parlato di "mores" ;) , con alcune immagini recenti che penso ti/vi piaceranno.
 

 

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Questa non la vedremo più in gara, ma spero che trovi un suo posto nel mondo del pattinaggio.
La testa per avere successo ce l'ha tutta (e non solo la testa, a quanto pare ... :D ).

Ciao.






 

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@Astor

 

giusto per curiosità... quanti casi di doping ci sono stati nel pattinaggio artistico su ghiaccio?

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Il 14/8/2023 Alle 13:53, Fan F1 ha scritto:

@Astor

 

giusto per curiosità... quanti casi di doping ci sono stati nel pattinaggio artistico su ghiaccio?


Con "un pò di ritardo" :asd: rispondo adesso (scusa, ma veramente sono mesi che non passo di qui ...).

I casi di doping nella storia del pattinaggio di figura non sono moltissimi ma ci sono, qui una lista penso esaustiva o quasi:

https://en.wikipedia.org/wiki/Doping_in_figure_skating


A questi puoi aggiungere una strana storia, venuta fuori di recente, con un'altrettanto strana ed inaspettata "confessione", che riguarda la vincitrice tra le donne dell'Olimpiade di Sochi 2014 e che però alla fine è una storia di "scagionamento".
https://www.oasport.it/2023/07/pattinaggio-artistico-sotnikova-ammette-una-positivita-al-doping-nel-2014-la-corea-del-sud-interpella-il-cio/
https://www.insidethegames.biz/articles/1138700/sotnikova-doping-claims

https://www.insidethegames.biz/articles/1139688/ioc-not-investigating-sotnikova


Scusa il ritardo.
Ciao.

 

 

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Kamila Valieva interpreta Mercoledì Addams al Gala dei Campionati Nazionali Russi 2022-2023.

 

 

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