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Bigmeu

Monza 2019 - Un’altra prospettiva.

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bel racconto, aspetto i giorni caldi :belloleggiqua:

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Bellissimo racconto

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Io ho assistito al mio ennesimo GP da spettatore. E' sempre sorprendente vedere la marea di persone che lavorano e l'organizzazione. Bel racconto

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Seguo, molto molto interessante il racconto!!

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ottimo racconto

 

spostati i messaggi OT nel topic dei circuiti

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Bellissimo racconto. Aspettiamo i prossimi 

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Wow che bellissima esperienza! Non vedo l'ora del racconto del sabato!!

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Lo so, scusatemi, ma scrivere i primi due racconti mi ha portato via abbastanza tempo, cosa che nell’ultma settimana abbondante ha scarseggiato. 

Spero di riuscire a finire entro questa settimana. 

 

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Bellissimo, veramente. 

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Emozionante

 

Grazie 

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Il 9/11/2019 Alle 21:32, Bigmeu ha scritto:

In super ritardissimo, avevo perso le speranze anche io. Scusate. 

Complice un triste sabato di studio in preparazione all’esame di stato, ho trovato un paio d’ore per scrivere sto mappazzone.

 

Pt 3+4 Sabato e Domenica

Anche oggi la sveglia suona prima delle 6.

Ci metto un po’ di più a svegliarmi, non ho più il fisico per stare in piedi tutto il giorno.

Mangio uno yogurt e mi fiondo in macchina, mi aspetto più traffico di ieri, oggi ci sono le prime gare e la qualifica.

Ormai la procedura è entrata nella mia testa.

Parcheggio, firma e pullman.
Questa volta controllo ripetutamente se sono sul bus giusto. Qualche volto ora mi è familiare, mi aggrego agli australiani e scambio con loro qualche chiacchiera. Scopro, con una punta di invidia, che la sera prima il direttore di gara (quello dell’autodromo, non Masi) li ha portati con la Medical car a fare un paio di giri lanciati sul tracciato.
Intanto prendiamo posto e aspettiamo che il bus parta.

Mi stupisco ogni volta dell’atmosfera di cameratismo che c’è tra noi uomini vestiti di arancione.
Che tu sia al tuo primo servizio o al trentesimo anno, ma soprattutto che tu nella vita vera sia un pensionato o un manager di una società, si trova sempre il modo di scherzare e fare gruppo tutti insieme.

Arriviamo in postazione, ci sistemiamo e facciamo un rapido ripasso, non guasta mai.

Prepariamo le postazioni come ieri, prova radio e ispezione. Per le 10 siamo più che operativi.

Alle 10.15 si aprono i cancelli del paddock 2, entrano in pista i primi cavalli. Anzi, cavallini. Gara uno di F3.

Il posto 10, soprattutto in gare con così tanti giovani partecipanti è molto rischioso al primo giro, le possibilità di intervento sono altissime. 30 giovani arrembanti che arrivano tutti insieme a tutta velocità in staccata alla parabolica. La ricetta perfetta per un incidente.

Fortunatamente non accade nulla, la gara scorre senza problemi e sta iniziando anche a diventare noiosa.

Ecco dai, almeno qualcuno ogni tanto va un po’ largo ma poi sparisce normalmente dietro la curva.

Nemmeno il tempo di pensarlo che dalla radio si sente.

“Posto 11, una vettura prende il salsicciotto e decolla”
Mi racconteranno dopo che questa comunicazione è avvenuta con la vettura di Peroni ancora in volo. Il capo posto della 11 ha avuto il sangue freddo di comunicare l’avvenimento praticamente in tempo reale.
Passano alcuni secondi e finalmente arriva una comunicazione dal posto 12.1.
“qua tutti bene, adesso controlliamo il pilota”
Pilota che per la cronaca è atterrato esattamente contro le reti davanti alla postazione.

È veramente un miracolo che nessuno si sia fatto male.

Io, fossi stato in loro, almeno le mutande le avrei dovute cambiare.

Il resto della mattinata scorre abbastanza velocemente, le ultime prove libere non regalano nulla di interessante e, alternanza tra punta e postazione principale a parte, passano in un batter d’occhio.

Le giornate sono molto meno dense rispetto al solito. Questi, in confronto a come siamo abituati, sono giorni di vacanza. Noi alla 10 siamo pure fortunati, abbiamo il cancello sul viale e durante i tempi morti possiamo passeggiare tra la folla, mangiare un panino schifoso a prezzi inverosimili. Insomma una pacchia.

Finalmente è ora delle prove ufficiali di F1, si fa sul serio. Sono in punta con la ragazza australiana, ma a questo giro tengo io sia radio che bandiera. Non possiamo rischiare incertezza o errori.

Pronti via ed è subito bandiera rossa, Perez è fermo da qualche parte.
Si riprende e tutto scorre abbastanza tranquillamente.

Inizia il Q3, distolgo lo sguardo dalla pista, le tribune sono gremite, non me ne ero accorto prima.

 

Mi rendo contro finalmente che non sono più uno spettatore. Ho realizzato un piccolo sogno. Sono parte di un weekend di F1, non una parte principale, non una colonna portante, ma nel mio piccolo ho un ruolo anche io.

Insomma alla fine potrei essere io quello che chiama in radio un contatto illecito o un sorpasso sotto bandiera. Una chiamata che potrebbe costare una penalità.

Sarò anche irrilevante ma potrei avere un ruolo fondamentale.

 

Passa la prima macchina per lanciarsi per il giro veloce, il mio cervello smette di fantasticare e torna sulla terra.

Nemmeno il tempo di connettere tutti i neuroni che ho un déjà-vu. Kimi a muro a 50 metri da me.
ca**o però, stamattina avevo scommesso con un collega su Giovinazzi. Ancora l’Alfa sbagliata.

Si riprende e onestamente noi dall’interno non ci siamo accorti dell’ultimo giro. Dai maxi schermi li vediamo fare i cretini in prima curva, ma quando arrivano davanti a noi sono tutti molto veloci e molto vicini. Occhi spalancati e attenzione a mille. Io controllo l’ingresso e l’australiana verifica la percorrenza, fornendo una visuale differente al capo posto.
Una Mercedes, quella di Hamilton, con un sovrasterzo quasi fucila Stroll, per il resto, tutto regolare. Per modo di dire.


È POOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLE POSITION, per citare il telecronista del circuito.

Quella vocina fastidiosa che abbiamo sempre nelle orecchie e che purtroppo usa sempre le solite 5 frasi. Noi, in pista ad ogni occasione, non lo sopportiamo più, ma tant’è, c’è una Ferrari in pole a  Monza.
Il pubblico esplode in un boato.

 


La successiva gara di F2 scorre. DeVries continua a farmi paura, partiva dietro e sta risalendo come un dannato. Anche Ghiotto fa una gara niente male, entrambi andranno sul podio. Il tifo per l’italiano è molto alto, la cosa mi stupisce positivamente.

Che la cura Liberty Media stia iniziando a funzionare, rendendo più popolari le categorie minori?

Finisce la gara, con gli inni che ancora suonano, noi riponiamo il materiale e ci fiondiamo in Pit lane. Abbiamo mezz’ora per fare quello che vogliamo.

Noi decidiamo di avviarci a piedi, non ha senso perdere tempo aspettando la navetta, la corsia box è giusto dietro l’angolo.

Noi siamo tra i primi ad arrivare, le vetture sono ancora sotto verifiche. Scopro, con molto stupore, che è vietato fare foto alle vetture in parco chiuso. Un commissario tecnico mi invita gentilmente ad aspettare qualche secondo, il tempo di terminare le verifiche sulla 16.

I membri dei team sono veramente molto disponibili. Ho scoperto che l’inglese e la gentilezza ti aprono una marea di porte. Non penso di dover spiegare oltre. Allego marea di foto che valgono più di mille parole.

Ah si, il capellone con gli occhiali blu polarizzati sono io, dopo anni di militanza sul forum svelo la mia identità.
 

  Mostra Spoiler

Mi scuso per la qualità, molte sono prese da un video e quindi ho fatto uno screenshot. 


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La giornata è finita, si torna alle macchine con il sorriso. Domani solo gare.


Sveglia, colazione, macchina, parcheggio, firma, bus, postazione.

 

Ormai questa routine la conoscete, non starò a ripetermi. Non saprei nemmeno come renderla più avvincente di così. Sette parole in rapida successione, come rapido è lo svolgimento delle medesime azioni.

La giornata passa in attesa della gara principale. Nulla degno di particolare nota, al di fuori di un piccolo episodio avvenuto durante le Porsche.

Una vettura esce dalla traiettoria ideale e qualcosa colpisce il mio sguardo, si alzano dei pezzettini bianchi o almeno che sembrano bianchi se illuminati dal sole. Corro dal capo posto e segnalo la situazione. Dei detriti in quel punto sono abbastanza pericolosi, ma osservando la pista non si nota nulla. Decide di aspettare a chiamare. In fondo c’è una postazione molto più vicina di noi, se loro tacciono vuol dire che la situazione non è grave. Oppure che stanno dormendo.

 

La gara volge al termine, io e un altro ragazzo, muniti di scopa, corriamo immediatamente sul luogo del misfatto, dobbiamo essere sicuri che la pista sia libera, eventualmente pulirla o nei casi più estremi richiedere l’intervento dei mezzi appositi.
Effettivamente qualcosa c’era in pista, il mio occhio non mi aveva ingannato, fortunatamente però erano solo pezzi di vernice staccatasi dai cordoli. Nulla che una bella spazzata non possa risolvere.

Domenica per noi è il giorno più noioso. Le gare, dal nostro punto di vista sono noiose. C’è poco spazio per godersi l’evento con attenzione. Noi dobbiamo fare il nostro lavoro. Se avessimo voluto goderci le gare ci saremmo accomodati in tribuna.

È difficile trasmettere emozionalmente questa giornata.

 

La tensione è alle stelle, personalmente aspettavo questo momento dal 2009, anno del mio primo GP da spettatore.

 

Dieci anni di attesa snervante, di chiamate e mail all’Aci per avere informazioni sui corsi.

 

Dieci anni di fantasie su come sarebbe stato ascoltare l’inno sulla pista, indossare la pettorina e magari accontentare Seb con qualche “Blue Flag”.

 

Dieci anni che si concludono con le frecce tricolori che sfrecciano sopra la mia testa, disegnando nel cielo il tricolore e riempiendo l’aria di quel rumore assordante che certifica che non sto sognando.

La gara me la faccio tutta in punta. Fino a quel momento avevo detestato quella postazione, mi sembrava di stare in castigo, ma in questo caso l’ho chiesto io. Io volevo stare tutto il tempo ad 1 metro dalle macchine in staccata, non mi interessava capire la gara, volevo solo godermi il momento.
E così è stato. Per tutti i giri del gran premio ho avuto modo di godermi a occhio nudo l’avvicinarsi e l’allontanarsi delle Mercedes dietro a Charles. Due squali d’argento a caccia della goccia di sangue Rosso.

Ho staccato gli occhi dalla pista solo in un momento. Dalla radio sento “vettura 5 in testa coda in ascari”, effettivamente passano Charles e i due squali.

Abbiamo una vittima.

Lo conferma anche il replay e il boato di disapprovazione del pubblico.

Si torna con gli occhi sulla pista, gli squali sono sempre a caccia, ma Charles, forse data la sua giovane età, conosce perfettamente le strategie delle ragazze in discoteca. Gli fa annusare il profumo della vittoria tutto il tempo, quando però Hamilton fa l’inopportuno gli arriva un bello schiaffone che lo rimette al suo posto.

Intanto i giri passano. La folla si prepara all’invasione. Noi abbiamo ricevuto la direttiva di non far muovere nessuno fino a espressa comunicazione via radio del questore.

La sensazione di impotenza che si prova cercando di arginare una folla di migliaia di persone che cerca di scavalcare le reti è qualcosa che mi lascia tutt’ora interdetto.

In quel momento eravamo in due contro mille, ad urlare di aspettare, di non scavalcare e che avremmo aperto i cancelli a tempo debito.

Qualcuno ci prova anche ad ascoltarti, quando poi però vedi con la coda dell’occhio una marea di gente che probabilmente ha sfondato il cancello principale e si sta già riversando in pista, non puoi fare altro che smettere di urlare e acconsentire all’invasione.

Per noi non c’è nessun podio, nessun concerto e nessuna celebrazione. Noi dobbiamo aspettare il bus.
Ma per evitare il panico generale, i bus non partiranno prima che la pista non si sia svuotata almeno parzialmente. Saranno scortati dalla polizia e procederanno a passo d’uomo.

Insomma, non usciremo mai. Dopo il Gp, è tradizione per i commissari trovarsi al museo per un brindisi di ringraziamento offerto da Aci.

Dobbiamo però prima uscire dalla pista, andare alla macchina, rientrare in pista e parcheggiare alla junior(il piccolo raccordo che collega l’uscita box con l’Ascari).

Insomma un’odissea.

Io e qualche amico, australiani compresi, dopo esserci velocemente abbuffati e rinfrescati con prosecco di dubbia qualità, abbiamo ancora una missione da compiere. La missione che giovedì è naufragata malamente.

Missione paddock 2.0

Riceviamo la soffiata di un varco, a noi accessibile, non controllato. Nemmeno ci rendiamo conto e, attraverso il box Williams, portiamo a termine la missione.

 

Siamo dentro.

Come cinesi fuori patria fotografiamo qualsiasi cosa. Io come Alvaro Vitali spio nell’hospitality Ferrari mentre Mario Miakawa esce.

 

La domanda è lecita. Mario, ma si può entrare?

 

Il candore che si stampa sul suo volto e il sorriso che sfoggia, contrasta nettamente alla risposta ottenuta.

"Mai, neanche tra un milione di anni, assolutamente no, scordatelo, toglitelo dalla testa, niete, negativo... mmhm, naa, noo, e naturalmente quello che preferisco in assoluto: l'uomo che cade nel burrone: Noooooo... puf…!" (cit.)

Vabbeh poco male, c’è tutto un paddock da esplorare. Mi volto e gli australiani stanno parlando con qualcuno. ca**o è Camilleri. Lo abbracciano, fanno foto, mi tirano in mezzo. Diciamo che se volevamo tenere un profilo basso e non farci notare stavamo sbagliando su tutta la linea, e infatti nel giro di pochi secondi qualche guardia si avvicina e ci chiede gentilmente di lasciare l’area.

Inizia una lunga trattativa in cui noi per guadagnare tempo e sbirciare ancora in giro ci offriamo di uscire di qua, poi di la, ma no dai, forse meglio di qua.
Questo gigioneggiare porta risultati. Io guadagno un sefie con gli pneumatici che hanno portato Charles alla vittoria e un autografo del vincitore.

L’autografo, sul libretto dei commissari, me lo tengo stretto, per il selfie con il treno di gomme invece scambio solo in privato al miglior offerente ;)
 

  Mostra Spoiler



Usciamo

 

Questa volta è finita per davvero.

Ma non importa, finalmente posso dirlo.

 

Sono un commissario di F1.

 

Bellissimo. 

Speriamo di averti nei prossimi raduni 

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36 minuti fa, PheelD ha scritto:

Bellissimo. 

Speriamo di averti nei prossimi raduni 


Bellissimo a me o al racconto? :lewnude:

Mi farebbe molto piacere esserci, ma vivendo oltremanica la vedo molto complicata.. 

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2 minuti fa, Bigmeu ha scritto:


Bellissimo a me o al racconto? :lewnude:

Mi farebbe molto piacere esserci, ma vivendo oltremanica la vedo molto complicata.. 

A tutti e 2 :asd:

Guarda l'ultima volta c'era pure il napoletano trapiantato in Germania @Ferrarista, quindi mai dire mai. Vale anche per @Asturias e @crucco questo.

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23 ore fa, Bigmeu ha scritto:


Bellissimo a me o al racconto? :lewnude:

Mi farebbe molto piacere esserci, ma vivendo oltremanica la vedo molto complicata.. 

Sei un grande!!!

Mitico!!!! :sebdito:

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Il 10/11/2019 Alle 22:58, PheelD ha scritto:

A tutti e 2 :asd:

Guarda l'ultima volta c'era pure il napoletano trapiantato in Germania @Ferrarista, quindi mai dire mai. Vale anche per @Asturias e @crucco questo.

 

Sollevi un problema antico. Forse un giorno il sogno di un raduno alla 24h del Nürb o sulle spiagge di Zandvoort sarà realtà. 

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