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Leno

Motorsport e rischio: binomio inscindibile?

  

18 utenti hanno votato

  1. 1. Secondo voi il motorsport senza alcun rischio:

    • Perderebbe una parte fondamentale del suo fascino
    • Non cambierebbe niente
    • Sarebbe molto migliore
  2. 2. Se si potesse magicamente eliminare ogni rischio dalle competizioni:

    • Sarei favorevole a malincuore, ma la sicurezza viene prima di tutto
    • Assolutamente favorevole, non ha senso rischiare la vita per sport nel XXI secolo
    • Sarei contrario, senza rischio le competizioni motoristiche non avrebbero senso


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La discussione sugli abitacoli chiusi dopo la morte di Wilson e sulla gomma esplosa a Vettel, nonché la recente morte di Bianchi mi ha fatto sorgere una domanda: ma se il motorsport non fosse pericoloso avrebbe lo stesso fascino o perderebbe di senso?

E se fosse possibile magicamente annullare ogni rischio sareste favorevoli? Non sarebbe la fine definitiva di quel poco di eroico che ormai resta in quelli che una volta erano i cosiddetti cavalieri del rischio?

Modificato da Leno

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Non c'è nessun binomio, è una costruzione mentale che il rischio sia legato ai motori, semplicemente perchè per ora c'è sempre stato.

 

L'eau rouge è bella perchè è difficile non perché se sbagli puoi farti male contro le barriere.

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Ho aggiunto il mio voto, anche se vorrei precisare che già la velocità è un rischio in se. Eliminare al 100% il rischio è impossibile, questo lo sappiamo tutti, sono però della linea che se fosse possibile fare qualcosa per ridurre la percentuale di rischio, questa misura andrebbe adottata. La fatalità può sempre accadere, ma la cosa che più mi da fastidio è vedere uomini o donne perdere la vita per situazioni evitabili.

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Non c'è nessun binomio, è una costruzione mentale che il rischio sia legato ai motori, semplicemente perchè per ora c'è sempre stato.

 

L'eau rouge è bella perchè è difficile non perché se sbagli puoi farti male contro le barriere.

 

Insomma, secondo me nel giudicare un pilota si guarda anche il coraggio che ha nel fare certe manovre, se non ci fosse nessun rischio si annullerebbe una delle variabile che in F1 possono fare la differenza.

Per dire tra Ham e Rosberg sono convinto che il primo non ha solo più abilità ma anche più coraggio e tiene giù quando l'altro non lo farebbe, per esempio vedi a Suzuka (pista rischiosa oltre che difficile) l'anno scorso sul bagnato.

 

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in generale l'uomo ha sempre trovato una particolare attrattiva verso le imprese che mettono a repentaglio la propria incolumità, questo è indubbio. i motori sono nati pericolosi, quindi si è creato il mito intorno al coraggio che quegli uomini avevano nel vivere al limite. tuttavia io non credo che questo sport sarebbe meno bello senza questo rischio. mi piace il coraggio di affrontare al limite una curva, sapendo che se vai un pelo più forte sei fuori e hai perso la sfida, non c'è bisogno di farsi male per questo.

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La penso così: anche il sesso è molto pericoloso, in alcuni casi quindi mortale, ma con il preservativo lo è molto meno. La persona intelligente non associa il fascino del sesso al pericolo di morte, ma ad altro.

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La vita è pericolosa, eliminare il rischio non sarà mai possibile. Vale anche per il motorsport: del resto, in F1 c'è stato un unico morto in vent'anni; è stata una tragedia, certo, ma nello stesso periodo quanti giocatori sono morti sui campi di calcio? Non molti, per carità, ma sicuramente più d'uno, e il calcio non è certo uno sport pericoloso.

 

Detto questo, bene fa la FIA a lavorare sulla sicurezza, non c'è dubbio. Il binomio rischio/fascino proviene dalla storia dell'automobilismo, ma non è scritto da nessuna parte che i due aspetti vadano di pari passo.

Modificato da rimatt

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la sicurezza va bene...ma quando tende a snaturare uno sport allora no...ripeto...se mettessimo il limite a 100 km orari probabilmente non succederebbe più nulla....però che senso avrebbe sarebbe sport?

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100 km orari non risolve nulla

 

 

 

Modificato da Pneumatico Usurato

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dici....allora 50!

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gli incidenti successi fermi ai box hanno dimostrato che quello che dici è inutile, mentre lavorare sui problemi che li potevano causare hanno ridotto di molto i casi di replica...

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la sicurezza va bene...ma quando tende a snaturare uno sport allora no...ripeto...se mettessimo il limite a 100 km orari probabilmente non succederebbe più nulla....però che senso avrebbe sarebbe sport?

 

post interessante....

 

dici....allora 50!

 

....ehm.

 

:asd:

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perchè ridi spa?però rifletteteci un attimo...non succederebbe più nulla di grave andando ai 50!

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potrebbero esserci incidenti per botte di sonno

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se non fate i seri manco qua chiudo

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sono serio...però dite voi!

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secondo me la bellezza dell'essere pilota è anche essere consapevoli che si sta rischiando la pelle

 

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secondo me la bellezza dell'essere pilota è anche essere consapevoli che si sta rischiando la pelle

 

 

quindi è come fare il muratore

 

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secondo me la bellezza dell'essere pilota è anche essere consapevoli che si sta rischiando la pelle

 

 

Anche secondo me, certo rispetto a 30 anni fa quando i rischi erano così enormi che i piloti dovevano essere per forza anche un po' pazzi è cambiato molto ma in ogni caso quella sottile tensione data dal fatto che se sbagli rischi di pagarla duramente fa parte del mondo delle corse probabilmente più di quanto siamo disposti ad ammettere.

Ed è sicuramente anche quello che ne fa uno sport così fascinoso alla pari del pugilato o della discesa libera nello sci.

Insomma mi dispiace ma per me l'elemento rischio rimane imprescindibile.

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I rischi devono continuare ad esserci, ma non intesi col rischio di morire ecc..., quelli devono chiaramente essere limitati al massimo per quanto possibile, ma i rischi che si sbaglia la pista ti punisce, con via di fuga in sabbia ecc..., quelli devono rimanere, anzi diciamo meglio, devono tornare, visto che ormai le vie di fuga "serie" sono un ricordo. Domenica si sono tutti eccitati per il sorpasso di Verstappen; e grazie, è andato con tutte e 4 le ruote fuori, ci fosse stata la sabbia la sua gara finiva lì. Ovviamente siamo tutti sconvolti per i recenti decessi, ma a dirla tutta non è che ci sia poi così tanto rischio in f1. Diciamo che hanno messo mano dove non dovevano, e non sono invece intervenuti dove avrebbero dovuto (testa piloti), come nella migliore tradizione FIA.

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