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L.Costigan

SebAston Vettel arzillo capellone

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Seb vero ferrarista, probabilmente tra tutti i piloti che sono orbitati a Maranello, lui uno dei più legati alla Ferrari. Desiderava la Ferrari fin dall’inizio, ci sarebbe andato da prima e ci sarebbe rimasto fino a fine carriera.

Lascerà un segno importante. 👏

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Un peccato non abbia vinto un mondiale con la Ferrari.

 

Comunque uno dei miei piloti preferiti di sempre.

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  • Lewisito 1

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Sicuramente uno di quelli che ha amato di più la Ferrari, e la F1 in generale (epico il video in cui elencava tutti i campioni del mondo anno per anno a ritroso fino al 1950).

 

Grandissimo rimpianto non aver portato il titolo a Maranello, lo vedevi quanto ci teneva, se lo meritava tutto.

 

Sarà dura sostituirlo per me.

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  • Lewisito 1

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Lato pilota, l'ho sempre tifato sin dal suo arrivo in Ferrari perchè comunque è uno che al team ci ha sempre tenuto, anche più di chi c'è ancora adesso (sperando ancora per poco). Con il tempo ho capito che Vettel è un ragazzo che all'interno di una squadra ha bisogno di stabilità, cosa che in Ferrari, dopo la morte di Marchionne e il conseguente addio di Arrivabene scatenato principalmente da Binotto, non c'è mai stata. Da lì si spiegano le annate '19 e ancora peggio il '20.

 

Personalmente condivido la scelta del ritiro. E' giusto correre per divertirsi anche ma se non si hanno più stimoli, se si pensa che con il passare del tempo le priorità sono altre, è giusto dire basta e capire quando è arrivato il momento di appendere il casco al chiodo. Faccio il paragone con V.Rossi: ha continuato fino a quando si divertiva, ma le ultime due stagioni era l'ombra di se stesso, anche per i problemi alla moto.
Poteva continuare altri anni sicuramente, ma non ce lo vedo come uno di quei piloti che vivacchiano per strappare un contratto per la stagione successiva, e non rendeva giustizia ad un 4 volte campione del mondo.

 

Nel complesso lo ritengo una bravissima persona dove traspare tutto dallo sguardo. 

Purtroppo non è riuscito a portare il titolo a Maranello, sia per demeriti suoi che del team, però ad oggi con il senno del poi, per qualsiasi pilota sarebbe difficile trovare competitività per tutto l'anno in una scuderia di scappati di casa.

 

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Quando ero giovane, a 25 anni, non mi rendevo conto che fosse un grosso problema, perché non mi riguardava. La vita che stavo vivendo mi interessava per le corse, per il successo. In realtà, poi sono accadute diverse cose nella mia vita: ho scelto, insieme a mia moglie, di diventare padre. In seguito, a mio suocero è stato diagnosticato un cancro ed è morto un anno e mezzo dopo. Mi sono trovato di fronte al futuro, con i miei figli in braccio per la prima volta, e allo stesso tempo di fronte alla morte. Mi ha fatto riflettere sulla mia vita, sul futuro che ci attende e sul mondo in cui viviamo. Mi sono reso conto del privilegio che ho: vivere la vita che faccio, esserne felice e allo stesso tempo venire pagato molto bene. Ho lavorato duramente per tutta la mia carriera, ma molte persone lavorano duramente ogni giorno e non hanno questi privilegi, né hanno la retribuzione sufficiente o che meritano“.

 

La mia era una posizione unica e una volta che me ne sono reso conto ho pensato a come usare la voce che ho per cercare di affrontare le cose importanti per tutti noi. Guardando al nostro mondo, al nostro clima, penso che il nostro mondo stia cambiando rapidamente e richiede che tutti noi consideriamo ciò che possiamo fare. Volevo essere meno parte del problema e più parte della soluzione“, ha aggiunto Vettel. “Per motivi di tempo e di comodità ho preso l’abitudine di viaggiare in tutto il mondo su jet privati, poi ho smesso completamente e mi sono sentito bene. Ho iniziato a interrogarmi sulla mia alimentazione: cosa mangio e da dove viene il cibo? Ho iniziato a pensare da dove prendo l’energia, come consumo, quali vestiti compro e a tante cose. Non voglio puntare il dito contro nessuno e dire che questo è ciò che dovreste fare, ma ho cercato di parlare anche agli altri piloti per sottolineare che ci troviamo in una posizione unica per avere un impatto sul nostro clima. Siamo tutti a un punto in cui non possiamo più voltare lo sguardo. Le notizie vanno e vengono, ma quelle sul nostro mondo e sulla crisi climatica non fanno che aumentare. Si tratta di noi come esseri umani e come specie: dobbiamo realizzare cambiamenti“.

 

 

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5 minuti fa, Inaki Rueda ha scritto:

In seguito, a mio suocero è stato diagnosticato un cancro ed è morto un anno e mezzo dopo.

quindi era questo il problema familiare che si vociferava ai tempi delle sbinnate

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4 ore fa, Beyond ha scritto:

ci mancherà, quel 2018 lo ha rovinato ma resta un grandissimo pilota, non meritava l'ultimo paio di bidoni.

 

ci mancherà???? parla per te

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2 minutes ago, Fan F1 said:

 

ci mancherà???? parla per te

incredibile che bruci ancora

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1 ora fa, Fan F1 ha scritto:

 

ci mancherà???? parla per te

 

:vet3m:

  • Trottolino 1

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Per me lo vedremo sull ferrari wec prima o poi

 

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FiETDxxXoAAgTam?format=jpg&name=large

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Buon vecchio Seb, mi mancherà. Peraltro, incredibile cosa può fare la serenità mentale di correre a mente finalmente sgombra: nelle ultime gare ha inanellato una serie di prestazioni notevoli, pur guidando un bidone. Segno che il piede ci sarebbe ancora.

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Ah ma è vero sui capelli lunghi. Ha praticamente il riporto.

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Mancherà davvero all'ambiente soprattutto perchè era diventato un bel 'personaggio', spesso fuori dal coro, non tanto come pilota, visto che la sua carriera era di fatto già terminata da qualche anno, anche se ultimamente era tornato a fare vedere qualche sprazzo dei suoi. Paradossalmente è cresciuto dal lato umano nello stesso modo in cui è calato come pilota. Resterà sempre il mistero di quale interuttore sia scattato nella sua mente in quel fatidico 2018...

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Che stile :asd:

Fortunatamente non si vedono i sandali da barbù. 

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58 minuti fa, Red 5 ha scritto:

Mancherà davvero all'ambiente soprattutto perchè era diventato un bel 'personaggio', spesso fuori dal coro, non tanto come pilota, visto che la sua carriera era di fatto già terminata da qualche anno, anche se ultimamente era tornato a fare vedere qualche sprazzo dei suoi. Paradossalmente è cresciuto dal lato umano nello stesso modo in cui è calato come pilota. Resterà sempre il mistero di quale interuttore sia scattato nella sua mente in quel fatidico 2018...

 

Non ha retto la pressione del confronto diretto contro probabilmente il miglior Hamilton di sempre ed è andato in burnout secondo me, anche Max le ultime gare dell'anno scorso ha dato qualche segno di cedimento e lui è così "ignorante" che spesso la tensione manco la sente.

Vettel è sempre stato uno che, oltre al talento notevole, ha anche bisogno di lavorare molto, contro rivali che magari riescono a fare l'ultimo step in maniera più naturale va un po' in difficoltà, si sta ovviamente parlando di livelli siderali riservati comunque a pochissimi eletti.

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3 ore fa, Leno ha scritto:

 

Non ha retto la pressione del confronto diretto contro probabilmente il miglior Hamilton di sempre ed è andato in burnout secondo me, anche Max le ultime gare dell'anno scorso ha dato qualche segno di cedimento e lui è così "ignorante" che spesso la tensione manco la sente.

Vettel è sempre stato uno che, oltre al talento notevole, ha anche bisogno di lavorare molto, contro rivali che magari riescono a fare l'ultimo step in maniera più naturale va un po' in difficoltà, si sta ovviamente parlando di livelli siderali riservati comunque a pochissimi eletti.

La pressione secondo me derivava più dalla situazione della Ferrari in cui bisognava vincere per forza dopo quasi un decennio senza una macchina competitiva per la vittoria, che dal confronto diretto con Hamilton. Era lui quello che in teoria doveva mettere pressione all'inglese considerando che partiva da underdog e con la macchina prestazionalmente inferiore, mi riferisco all'intero periodo 2017-2018.

 

A supporto di ciò prendo in esame anche il periodo dei 4 titoli vinti in cui di pressione esterna ne aveva infinitamente di più, con due titoli vinti all'ultima gara e piloti del calibro di Alonso e sempre Hamilton ad insidiarlo. Ma in Ferrari la pressione era veramente troppa per chiunque, e se un giorno uscisse un libro su quello che è successo nel team dopo la morte di Marchionne, sarebbe sicuramente un bestseller.

 

Inoltre lo stesso Vettel ha ammesso che rispetto al felice inizio di carriera, dopo aver messo su famiglia non soltanto sono cambiate le priorità, ma anche il focus esclusivo sulla Formula 1 non era più lo stesso e non sappiamo quanto quel lutto abbia influito sulla sua stabilità mentale.

Modificato da SebMat
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Però adesso non cercherei di andare a trovare motivazioni esoteriche. Lo ha spiegato benissimo Leno, per quanto mi duole dirlo, purtroppo quelle due stagioni di lotta contro Lewis lo hanno letteralmente svuotato. Per quanto le colpe non siano esclusivamente sue, è chiaro come ci sia un Vettel prima e un Vettel dopo, ma la divisione è netta, non è arrivata, come nel caso di Rossi, in maniera lenta e progressiva. No, li c'è una spaccatura netta, c'è il Vettel che ci prova per il mondiale e il Vettel che inizia a non imbroccarne più nemmeno una, salvo qualche sprazzo.

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17 ore fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Però adesso non cercherei di andare a trovare motivazioni esoteriche. Lo ha spiegato benissimo Leno, per quanto mi duole dirlo, purtroppo quelle due stagioni di lotta contro Lewis lo hanno letteralmente svuotato. Per quanto le colpe non siano esclusivamente sue, è chiaro come ci sia un Vettel prima e un Vettel dopo, ma la divisione è netta, non è arrivata, come nel caso di Rossi, in maniera lenta e progressiva. No, li c'è una spaccatura netta, c'è il Vettel che ci prova per il mondiale e il Vettel che inizia a non imbroccarne più nemmeno una, salvo qualche sprazzo.

 

Si sono d'accordo, quando ha realizzato che le sue chance mondiali in Ferrari erano ormai finite, ha semplicemente mollato, svuotato di ogni motivazione.

In fondo ci sta, stiamo parlando di uno sport dove devi essere sempre al top psico-fisico, con enormi pressioni. Lui ha fatto all-in nelle pseudo occasioni 17/18 (le reputo pseudo perché secondo me contro quel bi(tri)nomio Mercedes-Lewis-(FIA) in ogni caso non ne saresti uscito vincitore, magari avresti solo prolungato l'inevitabile di 2-3 gare, neanche con un altro pilota).

 

23 ore fa, Leno ha scritto:

Non ha retto la pressione del confronto diretto contro probabilmente il miglior Hamilton di sempre ed è andato in burnout secondo me

 

Condivido, e aggiungo che oltre allo scontro con il miglior Lewis, un ruolo fondamentale l'ha giocato la cronica difficoltà interna Ferrari lato solidità e sviluppi. Stai dando ogni singola cellula del tuo corpo a combattere contro il miglior pilota e la miglior squadra, correndo per una scuderia che sai che ti può tirare fuori la cappella da un momento all'altro. A livello mentale è come camminare su un lago ghiacciato che può cedere all'improvviso, ad ogni passo.

In Mercedes Lewis poteva contare su una scuderia che non sbaglia(va) un colpo, sia a livello di sviluppi che di strategie, con un secondo pilota pronto a umiliarsi per lui. E dove non arriva la squadra, il supporto esterno è sempre lì pronto (vedi cerchi o gommino). La vivi sicuramente con maggior senso di sicurezza, di spalle coperte.

Seb invece l'ha vissuta con l'incubo che si dimenticassero di collegare una candela in una delle gare clou della stagione, o che ti facessero uscire con le Inter con fuori il sole, o che si inventassero le famigerate strategie spagnole, o ancora degli sviluppi che sai per certo che non funzioneranno. Si capisce che il burnout è dietro l'angolo.

E, IMHO, Lewis a squadre invertite avrebbe fatto lo stesso, o addirittura peggio, abituato com'è ad un altro tipo di squadra alle spalle.

  • Lewisito 1

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