Peterson 0 Inviato 1 Agosto, 2010 Oggi l'Italia del baseball ha vinto il titolo europeo contro l'Olanda... Era dal 1997 che la nazionale non vinceva e dopo una bella partita che l'Italia ha controllato con molta bravura, ? arrivato per gli azzurri il 9? titolo della storia!!! Finalmente qualche bella figura internazionale!!!! Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti
crucco 4267 Inviato 5 Luglio, 2019 Un'altra bella storia di sport (e non solo): 05 luglio 2019 Robel Garcia, da Imola a Chicago di Mario Salvini Queste storie ci piacciono perché tutti – tutti – pensiamo che da qualche parte un giorno ci sarà uno, o una, che vedendoci fare quel che sappiamo fare meglio si guarderà attorno stupito e dirà: “E questo? Cosa ci fa qui questo?” Perché tutti pensiamo di meritare qualcosa di più. O molto di più. Probabilmente non è vero. Ma a volte sì. Poche volte, rare, che non vengono mai scoperte. Perché quando serve non c’è mai uno scout che sveli al mondo la tua abilità. O, molto più spesso, perché attorno a te ci sono anime nere che le tue abilità faranno di tutto per nasconderle, e che piuttosto metteranno bene in risalto le tue debolezze, e i tuoi errori. Succede nella vita, dunque succede nel baseball che fin qui è quanto di più riassuntivo della vita io sia stato capace di trovare. Con la differenza che però il baseball alle volta sa stravolgere tutto e riabilitarti. Ed è per questo che ci piace così tanto Perché non c’è niente di meglio. Niente di più bello della storia di Robel Garcia. Io non lo conosco, Robel Garcia. Il fatto di non conoscerlo è una parte del prezzo che questo blog sta pagando per tutta una serie di ragioni. Niente di drammatico, è così che sta andando. Robel Garcia non lo conosco, sapevo solo che è campione d’Italia. E’ dominicano, ha 26 anni. E’ uno che il talento ce l’ha da sempre, tant’è che quando ne aveva 17, di anni, l’avevano ingaggiato i Cleveland Indians. E’ rimasto con loro dal 2010 al 2014, ma senza mai andare oltre il Singolo A. Quindi il taglio, nessuno che l’ha più cercato. Ed è cominciata la trafila: ché tanto un buon giocatore dominicano una squadra la trova sempre. Certo, bisogna capire dove, e per quanti soldi. E come sono le regole del Paese dove vai a parare, a quanti giocatori stranieri permettono di stare in campo. Robe così. Robel però aveva e ha il doppio passaporto, dominicano e italiano, e quindi è finito a Imola, ai Redskins Imola, seconda serie italiana, nel 2016. Da lì a Bologna, l’anno scorso. E’ arrivato in finale, contro Parma. L’ha vinta, è campione d’Italia in carica. E nel frattempo è stato convocato in nazionale da Gibo Gerali. Con cui ha fatto un periodo di allenamento a Mesa, Arizona. Mesa è una periferia informe di una città informe, cioè Phoenix. Chilometri di casette e edifici commerciali tutti uguali con dentro le stesse cose che si ripetono all’infinito (stessi fast food, stesse mega farmacie, stessi grandi magazzini di vestiario o di articoli sportivi). Con una particolarità: che a pochi km di distanza, entrambi a Mesa, ci sono Sloan Park e l’Hohokam Stadium, le case di primavera di Chicago Cubs e Oakland A’s. L’Italia ha giocato lì, in quella degli A’s. E siccome era a un niente da casa loro, uno scout deve aver pensato che forse una bella idea andare a vedere chi diavolo ci gioca, in questa Italia. O magari è andato con un po’ più di certezze, visto che alla fin fin fine due anni e mezzo fa in amichevole lì a Mesa l’Italia i Cubs li ha anche battuti. Comunque. Gli azzurri giocavano e lo scout ha osservato Robel correre, lanciare, soprattutto lo ha visto battere. Ed è stato allora che dev’essersi guardato attorno e deve aver detto: “E questo? Cosa ci fa qui questo?” E’ così che il 31 ottobre 2018 Robel Garcia ha firmato per i Chicago Cubs. Che lo hanno fatto partire da dove gli Indians non l’avevano mai nemmeno fatto arrivare, cioè in Doppio A, ai Tennessee Smokies. E siccome lì in 22 partite l’ha schiantata fuori 6 volte, con 26 punti battuti a casa, han pensato di portarlo più su. In Triplo A, agli Iowa Cubs. E lì di partite ne ha fatte 50, e di fuoricampo 15, con 32 punti portati dentro. Quindi l’ultimo gradino. Tre giorni fa l’annuncio: vieni a Chicago. Vieni ai Cubs. A rischio taglio c’era, ma non è andata così, Daniel Descalso, cioè un altro che, avendo bisnonni di Savona (si chiamavano Descalzo), gioca per la nazionale italiana. Uno che ha vinto una World Series, e il cui padre Daniel Sr., come Robel, ha giocato nelle Minors italiane, se così si potesse mai dire: ma ancora più in basso, in terza serie, aCastiglion della Pescaia, stagione 1982. Ma è un’altra storia (qui la storia). Robel è arrivato ai Cubs, ma non a Chicago, a Pittsburgh. In trasferta. Mercoledì ha debuttato, entrando dalla panchina, come pinch hitter, e finendo strike out. Ieri, era il 4 luglio, Joe Maddon l’ha messo in lineup. Titolare, sesto in battuta. Il sito MLB dice che quando Robel è entrato nella clubhouse, cioè nello spogliatoio, Anthony Rizzo, al superstar della squadra, anche lui ex nazionale azzurro, l’abbia accolto con un bel: “Buongiorno Robel”. In italiano. E lo è stato, un buon giorno. Robel Garcia, da Imola a Chicago, al secondo turno in battuta ha sparato un triplo. E poi, al quinto inning, ci ha messo un singolo. E al sesto l’ha schiantata fuori, fuoricampo. Tre su cinque, nella sua prima partita da titolare in MLB. “E questo qui? Cosa ci faceva qui, Robel Garcia?” Tenete duro. Continuate a correre, a lanciare, a battere più forte che potete. --- http://chepalle.gazzetta.it/2019/07/05/robel-garcia-da-imola-a-chicago/ Condividi questo messaggio Link al post Condividi su altri siti