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lucaf2000

Jim Clark

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Per? non ho trovato filmati di Spa '64, pazienza....

 

 

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Mi sembra un bel documento da postare. Test al Fuji - 1966.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Davvero prezioso, grazie!! :up:

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Mi piacerebbe se iniziassimo a redigere il primo capitolo della "Enciclopedia" proprio partendo da Clark.

 

Un lavoro comune di ricerca bibliografica, ben fatto e redatto, ricco di aneddoti, contributi filmati e fotografici. Perch? non ci proviamo ? Coinvolgere chi ? molto appassionato di Jim (io fra questi) e suddividere la vita e carriera di Clark si da svilupparla per forumisti. Io mi offro. Chi altri ?

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Si potrebbe fare, ma ho dubbi sulla riuscita di un coordinamento dell'impresa...

 

Tornando a Clark, io penso che nessun pilota sia mai riuscito a diffondere la percezione, nella propria epoca, di essere il migliore, e senza discussioni, come accadeva con Jim. Tutti i piloti suoi contemporanei lo hanno sempre affermato.

Certo, qualcuno potr? vedere gli albi d'oro del mondiale e dire che Jim ha vinto 2 titoli, e negli anni '60 ci sono stati altri piloti a vincere 2 titoli: campioni come Hill nel '62 e '68, e Brabham nel '60 e '66 (pi? un altro nel '59).

 

Ma nessuno ha vinto come vinceva Jim: anche solo considerando le sue stagioni iridate, vediamo che i suoi due titoli sono stati vinti in modo dittatoriale, assoluto.

 

Nel 1963 7 vittorie su 10 GP.

Nel 1965 6 vittorie su 9 GP disputati (a Monaco non c'era, perch? stava vincendo a Indianapolis).

Gli unici a battere tale percentuale sono stati Schumacher nel 2004 e Ascari nel 1952, ma questi ultimi avevano una vettura con cui anche il proprio compagno riusciva a vincere qualche gara.

Invece, in tutti gli anni di permanenza di Clark alla Lotus, tutte le vittorie del team venivano da Jim, e solo in una occasione vinse un suo compagno del team ufficiale (Ireland in USA '61).

 

I compagni di Jim non riuscivano mai ad avvicinare il rendimento di Jim e ci? che lui tirava fuori dalle macchine che guidava.

A chi obietta che i compagni di Jim forse erano scarsi, dico che nel '67 il suo compagno era Hill, re di Monaco e gi? campione del mondo, eppure i suoi risultati furono impietosamente inferiori.

 

Qualcuno nel 1965-66 obiett? che Jim aveva vinto molto sino ad allora (due titoli e 19 GP) ma lo aveva fatto con macchine della F1 da 1500 cc, cio? con potenze limitate, ma quando il regolamento impose il raddoppio di cilindrata a partire dal 1966, Jim dimostr? di essere di gran lunga il migliore anche con le potenti monoposto da 3000 cc e 400 cavalli. Infatti nel 1966 ebbe a disposizione soltanto poveri motori da 2000 cc come i vecchi BRM e Coventry-Climax maggiorati da 1500 a 2000, oppure il nuovo BRM che soffriva di un peso eccessivo, eppure Clark spesso e volentieri fa le pole position e riesce a andare in testa battendo i motori 3000, e all'ultimo GP riesce pure a vincere la gara col mastodontico, pesante e inaffidabile BRM a 16 (sedici) cilindri.

E nel periodo "gennaio 1966-aprile 1968", cio? fino alla morte, nessuno vince pi? gare di Jim con la nuova formula da 3000 cc (solo Brabham lo eguaglier?, ma con mezzi nettamente pi? affidabili e inizialmente anche pi? grandi di cilindrata).

 

E poi basterebbe vedere il suo rendimento a Indianapolis, dove domava alla grande delle macchine con motore 4200 con quasi 500 cavalli di potenza. Primo europeo dal 1916 a vincere a Indy.

 

Clark perse altri 3 titoli per inezie incredibili, quasi sul traguardo.

 

Nel 1962, per il particolare gioco degli scarti, Jim poteva vincere il titolo vincendo l'ultimo GP in Sudafrica, e infatti stava dominando la gara, fino a quando un banale bullone malfissato manda in fumo la vittoria, e il titolo va a Graham Hill.

 

Nel 1964 Clark compie una prima met? di stagione magistrale con 3 vittorie su 5 gare, poi la Lotus lo lascia a piedi 4 volte consecutive permettendo a Hill e soprattutto Surtees di rimontare.

All'ultimo GP tutti e tre possono vincere il titolo: Hill viene coinvolto in un incidente e scivola indietro, Clark ? gi? in testa e vincendo la gara vincerebbe anche il mondiale indipendentemente da ci? che fa Surtees. Ma addirittura a due giri dalla fine deve abbandonare con la pressione dell'olio a zero, e Surtees vince rocambolescamente il titolo..

 

Nel 1967 Clark inizia la stagione ancora con le obsolete Lotus-BRM, pesanti e non competitive.

Alla terza gara esordisce la nuova Lotus 49 dotata dell'inedito motore Ford-Cosworth, macchina veloce ma difficilissima da portare al limite, e a mio parere Jim disputa la miglior stagione della sua carriera, anche se non coronata dal mondiale.

In TUTTI i GP dal terzo in poi, Jim domina in pista e potrebbe vincerli tutti, ma l'inaffidabilit? della nuova macchina e del nuovo motore gli tolgono manciate di gare gi? vinte.

In quei 9 GP Clark ottenne 6 pole e 4 vittorie.

Nessun altro pilota quell'anno ottenne pi? di 2 vittorie, compresi i due piloti della Brabham, cio? Hulme (campione) e Jack Brabham, che gli finirono davanti in classifica con una tattica ovvia ma obbligata, vale a dire mettersi in coda e aspettare che la Lotus esalasse l'ultimo respiro...

 

Sarebbe varie decine le gare eccezionali compiute da Jim, e non ? retorica, basterebbe citare Monza '67 come un esempio dell'impossibile che era permesso solo a Clark di raggiungere....

Modificato da sundance76

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Si potrebbe fare, ma ho dubbi sulla riuscita di un coordinamento dell'impresa...

 

Tornando a Clark, io penso che nessun pilota sia mai riuscito a diffondere la percezione, nella propria epoca, di essere il migliore, e senza discussioni, come accadeva con Jim. Tutti i piloti suoi contemporanei lo hanno sempre affermato.

Certo, qualcuno potr? vedere gli albi d'oro del mondiale e dire che Jim ha vinto 2 titoli, e negli anni '60 ci sono stati altri piloti a vincere 2 titoli: campioni come Hill nel '62 e '68, e Brabham nel '60 e '66 (pi? un altro nel '59).

 

Ma nessuno vinto come vinceva Jim: anche solo considerando le sue stagioni iridate, vediamo che i suoi due titoli sono stati vinti in modo dittatoriale, assoluto.

 

Nel 1963 7 vittorie su 10 GP.

Nel 1965 6 vittorie su 9 GP disputati (a Monaco non c'era, perch? stava vincendo a Indianapolis).

Gli unici a battere tale percentuale sono stati Schumacher nel 2004 e Ascari nel 1952, ma questi ultimi avevano una vettura con cui anche il proprio compagno riusciva a vincere qualche gara.

Invece, in tutti gli anni di permanenza di Clark alla Lotus, tutte le vittorie del team venivano da Jim, e solo in una occasione vinse un suo compagno del team ufficiale (Ireland in USA '61).

 

I compagni di Jim non riuscivano mai ad avvicinare il rendimento di Jim e ci? che lui tirava fuori dalle macchine che guidava.

A chi obietta che i compagni di Jim forse erano scarsi, dico che nel '67 il suo compagno era Hill, re di Monaco e gi? campione del mondo, eppure i suoi risultati furono impietosamente inferiori.

 

Qualcuno nel 1965-66 obiett? che Jim aveva vinto molto sino ad allora (due titoli e 19 GP) ma lo aveva fatto con macchine della F1 da 1500 cc, cio? con potenze limitate, ma quando il regolamento impose il raddoppio di cilindrata a partire dal 1966, Jim dimostr? di essere di gran lunga il migliore anche con le potenti monoposto da 3000 cc e 400 cavalli. Infatti nel 1966 ebbe a disposizione soltanto poveri motori da 2000 cc come i vecchi BRM e Coventry-Climax maggiorati da 1500 a 2000, oppure il nuovo BRM che soffriva di un peso eccessivo, eppure Clark spesso e volentieri fa le pole position e riesce a andare in testa battendo i motori 3000, e all'ultimo GP riesce pure a vincere la gara col mastodontico, pesante e inaffidabile BRM a 16 (sedici) cilindri.

E nel periodo "gennaio 1966-aprile 1968", cio? fino alla morte, nessuno vince pi? gare di Jim con la nuova formula da 3000 cc (solo Brabham lo eguaglier?, ma con mezzi nettamente pi? affidabili e inizialmente anche pi? grandi di cilindrata).

 

E poi basterebbe vedere il suo rendimento a Indianapolis, dove domava alla grande delle macchine con motore 4200 con quasi 500 cavalli di potenza. Primo europeo dal 1916 a vincere a Indy.

 

Clark perse altri 3 titoli per inezie incredibili, quasi sul traguardo.

 

Nel 1962, per il particolare gioco degli scarti, Jim poteva vincere il titolo vincendo l'ultimo GP in Sudafrica, e infatti stava dominando la gara, fino a quando un banale bullone malfissato manda in fumo la vittoria, e il titolo va a Graham Hill.

 

Nel 1964 Clark compie una prima met? di stagione magistrale con 3 vittorie su 5 gare, poi la Lotus lo lascia a piedi 4 volte consecutive permettendo a Hill e soprattutto Surtees di rimontare.

All'ultimo GP tutti e tre possono vincere il titolo: Hill viene coinvolto in un incidente e scivola indietro, Clark ? gi? in testa e vincendo la gara vincerebbe anche il mondiale indipendentemente da ci? che fa Surtees. Ma addirittura a due giri dalla fine deve abbandonare con la pressione dell'olio a zero, e Surtees vince rocambolescamente il titolo..

 

Nel 1967 Clark inizia la stagione ancora con le obsolete Lotus-BRM, pesanti e non competitive.

Alla terza gara esordisce la nuova Lotus 49 dotata dell'inedito motore Ford-Cosworth, macchina veloce ma difficilissima da portare al limite, e a mio parere Jim disputa la miglior stagione della sua carriera, anche se non coronata dal mondiale.

In TUTTI i GP dal terzo in poi, Jim domina in pista e potrebbe vincerli tutti, ma l'inaffidabilit? della nuova macchina e del nuovo motore gli tolgono manciate di gare gi? vinte.

In quei 9 GP Clark ottenne 6 pole e 4 vittorie.

Nessun altro pilota quell'anno ottenne pi? di 2 vittorie, compresi i due piloti della Brabham, cio? Hulme (campione) e Jack Brabham, che gli finirono davanti in classifica con una tattica ovvia ma obbligata, vale a dire mettersi in coda e aspettare che la Lotus esalasse l'ultimo respiro...

 

Sarebbe varie decine le gare eccezionali compiute da Jim, e non ? retorica, basterebbe citare Monza '67 come un esempio dell'impossibile che era permesso solo a Clark di raggiungere....

 

interessantissimo resoconto della straordinaria carriera di Jim.

Dovrebbero leggerlo tutti i ragazzini che al nome di Jim Clark in cima alle classifiche dei migliori di tutti i tempi storcono il naso

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sentii dire che a Monaco una volta non si accorse che si era staccata la barra antirollio e continuo' a tirare...

 

Arturo Magni, gi? tecnico della Gilera nel dopoguerra (il 4 cilindri a cui lavor? assieme all'ing. Pietro Remor vinse sei titoli mondiali nella classe 500 con Umberto Masetti, Geoff Duke e Libero Liberati) e poi alla MV Agusta ( 75 titoli mondiali, 37 costruttori e 38 piloti con Cecil Sandford, Carlo Ubbiali, John Surtees, Tarquinio Provini, Mike Hailwood, Giacomo Agostini e Phil Read) ricorda che al rientro da una sessione di prove chiese a Mike The Bike se la moto fosse a posto. La risposta fu "Arthur, is perfect". La ruota posteriore era forata...

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sentii dire che a Monaco una volta non si accorse che si era staccata la barra antirollio e continuo' a tirare... dai diciamo che non era molto ferrato in meccanica...

 

Monaco 1964.

0340000185.th.jpg

 

Beh, tuttavia non ? andata proprio cos?: Jim si accorse eccome del distacco della barra, ma dopo qualche giro di rallentamento, si adatt? al difetto e cominci? nuovamente a spingere fino a segnare, al 27? giro, quello che fino al quel momento era il giro pi? veloce in gara.... :hihi:

Poi al 36? giro Chapman gli segnal? di fermarsi ai box perch? la barra aveva assunto una posizione pericolosa, gli segarono via la barra e lo rispedirono in pista...

 

Ingrandite la foto e guardate la barra staccata e inclinata sul retrotreno:

19864mc04.th.jpg

Modificato da sundance76

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E si. Da questi aneddoti si capiscono tante cose su Jim Clark. Mio padre me ne parlava come di un semidio.

 

Infatti fa sorridere leggere i commenti di alcuni "giovani" deridere letteralmente Clark. Penso che sia vergognoso.

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Visitatore Ayrton4ever

Fu per Clark, mi sembra, che si coni? la frase: "Quando c'? lui si corre per il secondo posto"

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Fu per Clark, mi sembra, che si coni? la frase: "Quando c'? lui si corre per il secondo posto"

 

non vorrei dire cagate ma questa frase io l'ho sempre sentita riferire al ciclista Eddy Merckx, magari ? stata detta anche per Clark, ma prima d'ora non l'avevo mai sentita riferire a lui, per? pu? darsi che mi sbagli visto che non conosco molto lo sport degli anni '60

Modificato da Murray Walker

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E si. Da questi aneddoti si capiscono tante cose su Jim Clark. Mio padre me ne parlava come di un semidio.

 

Infatti fa sorridere leggere i commenti di alcuni "giovani" deridere letteralmente Clark. Penso che sia vergognoso.

 

normale oggi si prende l'abo d'oro si guarda i due mondiali di clark e si dice "2 titoli?maallora non era poi cosi forte"

 

in effetti clark e' stato lo schumacher o il senna della sua epoca.la percezione dell'imbattibilita' dell'eccezionalita',di andare contro le leggi dei comuni mortali,indiscutibilmente considerato "il fuoriclasse" dai colleghi.

 

aggiungiamo 1 titolo perso all'ultimo giro in mexico nel 1964,piu' un mondiale quello del 1968 che non gli srebbe sicuramente sfuggito,altri mondiali li perse per i continui esperimenti tecnici di chapman che rendevano la lotus spesso inaffidabile.

 

la vittoria a indianapolis e tante altre affermazioni nelle piu' svariate categorie ne decretarono il mito.

 

non dmentichiamoci il campionato turismo britannico.poi importantissimo,la tasman series campionato per macchine di f.1,all'epoca corso da tutti i piu' importanti piloti britannici e soprattutto con motori 2500,mentre la f.1 era retrocessa ai 1600.

per alcuni anni,fino al 1966 fu il campionato con le macchine di f.1 piu' potenti

 

"lo scozzese volante",soprannome non casuale,che lo ergeva a status di semidio,come accadra' molti ani dopo per il suo gemello "magic senna"

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Nel 1965, dopo la trionfale affermazione a Indianapolis e mentre stava vincendo a mani basse il suo secondo titolo mondiale di F1 (6 vittorie sulle prime 6 gare da lui disputate, mondiale gi? matematico), la famosa rivista TIME gli dedic? la copertina, onore avuto poi soltanto da Gilles Villeneuve e da Schumacher.

 

timeclark.th.jpg

 

Questa invece ? la pagina della rivista inglese "Motorsport" di maggio 1968, dopo la morte di Jim a Hockenheim il 7 aprile: invece del consueto editoriale solo una foto, e se la ingrandite, sotto c'? l'unica frase.

 

05may1968006.th.jpg

Modificato da sundance76

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Nel 1965, dopo la trionfale affermazione a Indianapolis e mentre stava vincendo a mani basse il suo secondo titolo mondiale di F1 (6 vittorie sulle prime 6 gare da lui disputate, mondiale gi? matematico), la famosa rivista TIME gli dedic? la copertina, onore avuto poi soltanto da Gilles Villeneuve e da Schumacher.

 

timeclark.th.jpg

 

Questa invece ? la pagina della rivista inglese "Motorsport" di maggio 1968, dopo la morte di Jim a Hockenheim il 7 aprile: invece del consueto editoriale solo una foto, e se la ingrandite, sotto c'? l'unica frase.

 

05may1968006.th.jpg

 

 

 

2213-1.jpg

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Bella questa fotografia.

 

425-Jim-Clark,-Cruel-Sport.jpg

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Bella questa fotografia.

 

425-Jim-Clark,-Cruel-Sport.jpg

 

Bellissima, e fa capire quanto le Lotus fossero davvero cucite addosso al pilota.

 

Da "Quattroruote" di febbraio 1986:

 

Colin Chapman, estroso e geniale titolare della Lotus, aveva 34 anni quando ide? la leggendaria "25".

La sua filosofia progettuale si esprimeva in vetture leggere, basse, filanti; agili e aderenti alla pista per lo studio raffinato delle sospensioni.

L'obiettivo era di costruire macchine vincenti con motori di potenza relativamente scarsa. La riduzione della cilindrata della Formula 1, da 2500 a 1500 cc, stabilita dai regolamenti del 1961, assecondava i suoi principi.

"Ho sempre cercato soluzioni eleganti, razionali, compatte per i problemi strutturali", cos? Chapman spiegava la nascita della sua "25".

"Quando spostammo il motore dietro le spalle del pilota, con il telaio tubolare avevamo molti problemi. Il serbatoio della benzina, vicino al motore, si surriscaldava. I tubi dell'acqua e dell'olio, dai radiatori anteriori al motore, correvano lungo l'abitacolo generando un calore insopportabile per il pilota. Poi c'era la carrozzeria che doveva coprire l'intreccio di tubi.

Insomma, una struttura sovrabbondante, da razionalizzare. Compresi che il segreto stava nella diversa funzione da assegnare ai serbatoi, allungandoli e costruendoli cos? rigidi che potessero, essi stessi, costituire il telaio. Scomparva cos? anche la carrozzeria poich? fu sufficiente, semplicemente, dipingere i serbatoi".

Illuminante, non vi pare?

Modificato da sundance76

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Visitatore Ayrton4ever

un ricordo personale: qualche anno fa conobbi un amico di mio padre che non avevo mai visto, erano amici di vacanze. Lui racconta e fa: "Erano bei tempi, che scemi che eravamo.... pensa che io imitavo i piloti di F1"

Io: "Cio??"

Lui: "Per imitare Clark andavo in autostrada o cmq in macchina con la testa inclinata come lo vedevo nelle foto"

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La Ferrari invece non gli stava a pennello! :yes:

1962germanferrari156jim.jpg

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La Ferrari invece non gli stava a pennello!

 

A Imola 2006 ho chiesto lumi a Borsari, Bellentani e Forghieri su quella foto ma nessuno dei tre si ricordava dell'episodio.

 

La ri-posto in qualit? migliore.

 

clarkchapmanferrari.jpg

 

clarkta.jpg

 

clarkchapman2q.jpg

 

miss1966.jpg

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Peccato che non ricordassero l'episodio, sarebbe stato divertente saperne un p? di pi?....

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