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Hunaudieres

Prima Del Mondiale...

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Bello, bello *_* Parliamone *_*

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vinceva chi aveva meno punti

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Alfa Romeo, Maserati, Mercedes, Auto Union... Tutti che cercavano un ritorno d'immagine/commerciale??? rolleyes.gif

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erano delle bare su ruote!!! avete visto che potenze?

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189760[/snapback]

tutti che cercavano un ritorno di gloria!

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189760[/snapback]

tutti che cercavano un ritorno di gloria!

190809[/snapback]

perch? non lo dovrebbe essere anche adesso, o solo la Ferrari ? in cerca di gloria???

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Beh, non pensiate che tutto fosse puro all'epoca! Se adesso l'economia si mescola a tutto, negli anni '30 era la politica ad invadere tutti gli spazi. Nel 1934 la federazione prese la decisione di imporre come unico limite il peso massimo (mi sembra 750 kg ma non vorrei dire cavolate). Hitler decise nel 1935 che l'industria tedesca dovesse riempirsi di lustro dominando le gare automobilistiche. Mercedes e Auto Union furono inondate di denaro pubblico. Le industrie siderurgiche della Saar cominciarono a studiare metalli speciali per le auto da corsa. Il risultato fu un dominio totale ed assoluto dei marchi tedeschi dal 1935 al 1939, vetture leggerissime ma dai motori spaventosi. La vera epoca di passione pura nella F.1 sar? dal 1959 al 1982...

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21 agosto 1938, quinto Gran Premio di Svizzera. Una ripresa nelle prove, sotto il sole, Brauchitsch con la vettura n? 11 (in gara avr? il 10), precede l'Auto Union di Muller, l'altra sotto la pioggia della gara con Lang ripreso di ? da dietro.

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VI?Grand Prix de l'A.C.F., Lione.

Su questo circuito la larghezza della sede stradale davanti alle tribune consentiva di dare la partenza alle vetture per coppie, sempre in base al sorteggio.La prima era partita alle otto del mattino.

Salzer con il numero 39 e Wagner, penultimi nell'ordine di partenza, scatteranno alle 8.09'.30'' di una bella giornata di sole.

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Nel gremito scenario delle tribune di Cerda, un veloce passaggio di Werner lanciato verso la vittoria

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19 ottobre 1924. IV? Gran Premio d'Italia a Monza.

Daimler Mercedes "2 liter" Achtzylinder Rennwagen M 218.Nell'immagine ripresa dall'interno dei box si evidenzia la disposizione degli strumenti sul cruscotto con il manometro e la pompa di pressione del serbatoio a disposizione del meccanico, mentre il manometro per la pressione dell'olio ed il contagiri sono dietro al volante.Su quest'ultimo, il disco dentato permette la regolazione dell'anticipo mentre la leva del cambio ? sulla destra all'esterno della vettura, in questo caso la numero dodici di Louis Zborowski che vediamo con la tuta bianca lavorare sul motore con il suo meccanico.

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19 giugno 1927. Corsa di Apertura al Nurburgring.Una parte dello schieramento di partenza.Con i numeri 1 e 2 sono le Mercedes Benz 680 "S", caratterizzate dal telaio pi? basso visibile nel confronto con la numero 3 che ? una Modell "K" 24/100/140 PS.In seconda fila a sinistra si scorge il cofano di una OM, mentre con il numero 11 ? una Austro Daimler.

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15 aprile 1930. 4a Mille Miglia.

La coppia Caracciola-Werner con la Mercedes 720 SSK sul Passo della Raticosa.

Caracciola ? al debutto in questa corsa ed ha al suo fianco il pi? famoso Christian Werner, ottimo pilota di Grand Prix e gi? vincitore di due Targa Florio, nel 1922 e 1924.

Data la considerevole mole della vettura, compiono una ottima gara attribuendosi il sesto posto assoluto e primi della loro categoria.

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7 agosto 1932. Corsa in salita al Klausen.

Hans Stuck si aggiudica la prova al volante di una 720 SSKL. ufficiale.

Si notano i fori di alleggerimento nella parte posteriore del longherone del telaio.

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23 ottobre 1936. III? Gran Premio di Svizzera. Bremgarten. Con il numero 12 ? Caracciola.

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8 agosto 1937. IX? Gran Premio di Monaco, Montecarlo.

Tutta la gara vivr? sul titanico duello tra Caracciola e Brauchitsch il quale, nonostante i ripetuti segnali di Neubauer, non cessa di insidiarlo per poi prendere la testa quando Caracciola ? costretto a fermarsi al box per un cambio di candele.La sua successiva rimonta dal 5? posto ? un pezzo di bravura: entrambi abbassano ripetutamente il record sul giro che al 74? ? a 107, 492 km/h di media.Caracciola riprende il comando fino alla nuova sosta ai box per il rifornimento e cambio gomme che d? nuovamente via libera a Brauchitsch, e questi andr? a vincere.Grande giornata per la Casa tedesca che vede tre vetture ai primi tre posti.

Nell'immagine ripresa alla curva della Stazione, vediamo il vincitore tallonato da Caracciola.

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1938. Mercedes Benz W. 154 (W. 154-M. 154). 468 PS. Una vista d'insieme della vettura durante le prove del Gran premio di Tripoli.Oltre a Neubauer, che indica qualche cosa a Brauchitsch, si notano l'inclinazione del motore la comparsa della "T" ad indicare la vettura di riserva

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In giro per la rete si trovano questi bei resoconti:

 

Il primo gran premio. 

La prima gara di formula 1, fu disputata a Silverstone, in Gran Bretagna, nel 1950 ma, per scoprire le origini delle corse automobilistiche, bisogna andare pi? indietro con la memoria.La Germania invent? il motore a scoppio ma ? alla Francia che spetta la paternit? della prima vettura e della prima gara automobilistica.Nel 1887 il quotidiano francese ?Le V?locicip?de?, organizz? una corsa da Parigi a Versailles ma non ebbe successo perch? si iscrisse una sola vettura. And? meglio ad un altro giornale, ?Le Petit Journal?, che offr? 5000 franchi al pilota della macchina che avesse vinto una gara di 130 Km da Parigi a Rouen. I partecipanti furono 21 e la vittoria and? al Conte de Dion che copr? la distanza alla media di 18,5 Km/h, inclusa una sosta per il pranzo! Ci si rese subito conto della potenzialit? di successo che poteva avere questo tipo di manifestazione. Nacque cos? l?Automobile Club de France (ACF) che organizz? regolarmente delle gare, da citt? a citt?, fino al 1903 quando furono bandite a causa di un drammatico incidente dove persero la vita otto persone, tra cui il progettista Marcel Renault. Nel 1906 l?ACF stila un regolamento e organizza quello che ? considerato il primo gran premio. Potevano parteciparvi vetture non pi? pesanti di 1000 Kg e ogni costruttore poteva far correre non pi? di tre macchine.La gara si svolse nell?arco di due giorni per un totale di 1250 Km, suddivisi in 12 tappe, e il circuito si snodava per 100 Km attorno a Le Mans.La corsa inizi? marted? 26 giugno alle 6.00.Le macchine furono portate sulla linea di partenza, trainate da cavalli e il primo a prendere il largo fu Gabriel, al volante di una De Dietrich. Su 22 vetture partite, il primo giorno ne arrivarono 17 per ridursi a 11 alla fine della gara, che fu molto dura e senza esclusione di colpi bassi fra i partecipanti tanto che, le cronache inglesi dell?epoca, dipingevano i francesi come un popolo antisportivo.La vittoria and? all?ungherese Ferenc Szisz che precedette di 30 minuti, Felice Nazzaro. I resoconti della gara mostrano un quadro simile a quello odierno: Renault e Fiat dominarono, conquistando le prime due posizioni e scoppi? la guerra dei pneumatici fra Michelin e Dunlop. I costi, gi? allora, erano astronomici e si calcola che ogni costruttore abbia speso almeno 1 miliardo e 700 milioni, in lire attuali, per partecipare alla competizione. Dopo quella gara pochi credevano che le corse avrebbero avuto successo invece, nonostante tutto, i gran premi hanno attecchito. Eccome!

 

 

Ordine d?arrivo del primo gran premio della storia:

 

1? F. Szisz ? Renault 125CV in 12h14m07s alla media di 100,8 Km/h.

 

2? F. Nazzaro ? FIAT 135 CV in 12h46m26s

 

3? A. Cl?ment ? Cl?ment Bayard 125 CV in 13h46m26s

 

4? Barillier ? Brasier 105CV in 13h53m00s

 

5? Lancia ? FIAT 135CV in 14h22m11s

 

6? Heat ? Panhard 130 CV in 14h47m45s

 

7? Baras ? Brasier 105 CV in 15h15m50s

 

8? Duray ? Dietrich 130 CV in 15h26m01s

 

9? Pierry ? Brasier 105CV in 16h15m07s

 

10? Burton ? Mercedes 125 CV in 16h18m42s

 

11? Mariaux ? Mercedes 125 CV in 16h38m41s

 

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Le frecce d'argento.

Nel 1934 l?Associazione Internazionale degli Automobile Club (AIACR) annuncia una nuova formula che limita il peso delle vetture a 750 kg senza restrizioni sulle dimensioni del motore e che porta la lunghezza minima di una gara a 500 km.

La Germania di Hitler sponsorizza due team per partecipare a questa formula

Auto Union e Mercedes, elargendo 450.000 marchi ad ognuna delle due scuderie pi? premi speciali in caso di risultati positivi; la cifra pu? sembrare elevatissima ma riesce solo in parte a coprire le faraoniche spese alle quali andavano incontro i team. L?impegno economico annuo della Mercedes per poter competere si aggirava infatti attorno ai quattro milioni di marchi! In Alfred Neubauer trovano comunque la persona in grado di far fruttare al meglio le loro finanze. Inoltre queste due grandi squadre, con l?ausilio di nuovi materiali pi? leggeri, riescono ad equipaggiare le proprie vetture con motori da 4 litri anzich? da 2 come accade per le altre scuderie. Entrambi i team hanno costruito le vetture pi? veloci del momento, sebbene lo scopo delle nuova formula fosse quello di limitare le velocit?! Il responsabile del settore design della Mercedes, Dr. Hansel Nibel, progetta una vettura con un telaio convenzionale, sul quale applica tutta una serie di tecnologie innovative; diversamente l?Auto Union ? che altri non ? che una cooperativa di quattro marchi Horch, Audi, Wanderer e DKW ? sceglie una strada pi? radicale per lo sviluppo della propria vettura da Gran Premio, la Tipo A. Progettata dal Dr. Ferdinand Porsche, questa vettura con motore centrale vede il pilota seduto molto in basso e in avanti e monta un v16 da 4,4 litri sovralimentato che funziona grazie ad uno speciale carburante la cui formula viene tenuta nel pi? rigoroso segreto. I fumi di scarico sono talmente forti che pi? di un meccanico viene colto da nausea e mal di testa! La vettura, come quella della Mercedes, monta sospensioni indipendenti sulle 4 ruote, un sistema derivato dal brevetto di De Dion per aumentare la maneggevolezza in presenza di buche o nella percorrenza di curvoni veloci. Entrambe le vetture vengono portate sul tracciato di Avus, vicino a Berlino, per le prove, durante le quali la Mercedes ha un problema al carburatore ed ? costretta alla sosta lasciando in pista le sole tre Auto Union che sfilano davanti ad una folla di ben 200.000 spettatori giunti solo per vedere le prove: la promessa, neanche tanto celata, ? quella di stare davanti alla famigerata Alfa di Guy Moll e Chiron! Due settimane pi? tardi le macchine tedesche assaggeranno la loro prima vittoria. Il Gran Premio del Nurburgring vede infatti una Mercedes al primo posto ed una Auto Union al secondo. Prima dell?inizio della gara, per?, scoppia il caso: le Mercedes pesano 1 kg oltre al consentito! Seguendo il consiglio di von Brauchitsch, Alfred Neubauer fa togliere la vernice alle vetture per poter raggiungere il peso richiesto: in questo modo viene fuori l?alluminio delle scocche ed ha inizio la leggenda delle "Frecce d?Argento". Le vetture tedesche cominciano la loro scalata al successo. Pi? tardi, in quello stesso anno, l?Auto Union di Hans Stuck vincer? i Gran Premi di Germania e Svizzera, mentre la Mercedes di Caracciola vincer? il Gran Premio d?Italia e quella di Fagioli la corsa di Spagna. Nel 1935 sia Mercedes che Auto Union proseguono negli sviluppi con quest?ultima che sostituisce, alla molla della sospensione posteriore una innovativa sospensione a barra di torsione; entrambi i motori vengono aumentati tanto che l?Auto union schiera un potente 4950cc a 375 cavalli e la Mercedes risponde con un 3990cc che sviluppa la bellezza di 430 cavalli. Ma l?Alfa Romeo non sta a guardare e, per quella stagione, sviluppa una potentissima vettura a due motori dell?astronomica ? per quei tempi ? potenza di 540 cavalli: ? la famosa Bimotore! Costruita dalla Scuderia Ferrari di Modena, questa vettura ? concepita per circuiti ultraveloci come quello di Avus ma il suo tallone d?Achille sono i pneumatici enormi che ? costretta a montare e il consumo veramente esagerato. Viene varato un Campionato Europeo che va subito a Rudolf Caracciola con le vittorie in Belgio, Svizzera e Spagna. Caracciola vincer? ancora il titolo nel 1937 e nel 1938 mentre sar? di Bernd Rosemeyer nel 1936. Le vetture tedesche dominano le corse e gli unici due piloti che riescono a vincere qualche gara sono Nuvolari e Chiron; le scuole francesi ed italiana si rifanno in questi anni nella formula riservata alle vettura da 1.500cc. Nella Formula principale, una delle vittorie di una scuderia non tedesca avviene, ironia della sorte, proprio al Gran Premio di Germania.

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Nuvolari umilia Hitler.

Davanti ad un pubblico composto da circa 300.000 tifosi tedeschi, ufficiali nazisti e lo stesso Adolf Hitler, prende il via il Gran Premio di Germania del 1935. I piloti Mercedes sono Fagioli, von Brauchitsch e Caracciola mentre l?Auto Union schiera Stuck, Rosemeyer e Varzi. Tazio Nuvolari aveva cercato di guidare per l?Auto Union ma, dato che il suo posto era stato dato al suo rivale di sempre, si schiera con un?Alfa P3 modificata che soffre una differenza di 50-100 cavalli rispetto alle vetture tedesche. Al via della gara Caracciola prende subito la testa seguito da Nuvolari che brucia 4 avversari, ma Rosemeyer e Fagioli lo sorpassano quasi subito. La gara si sviluppa intorno al duello tra i due assi tedeschi Caracciola e Rosemeyer ma qualcuno si dimentica di dirlo a Nuvolari! Al 10? giro riesce a portare la sua poco potente Alfa in testa e, dopo la sosta ai box, si ritrova sesto. Guidando come un indemoniato sorpassa prima Fagioli, quindi Rosemeyer e Caracciola ed alla fine Stuck. All?inizio dell?ultimo giro il suo distacco dal leader della corsa, von Brauchitsch, e di ben 30 secondi ma anche quando tutto sembra perduto Nuvolari non smette la sua cavalcata. Von Brauchitsch, avvertito all?inizio del giro dai box che Nuvolari gli ? dietro, guida al limite e distrugge letteralmente i pneumatici. A mezzo giro dalla fine Nuvolari lo sorpassa e vince la gara!

"All?inizio sulle tribune ci fu un silenzio di morte" scrive il giorno dopo il periodico MotorSport "ma l?innata sportivit? dei tedeschi alla fine ha trionfato sull?astio per la sconfitta. Nuvolari ? stato portato in gran trionfo."

L?ammirazione per il campione non viene per? condivisa dai rappresentati del Terzo Reich. Korpsf?hrer H?hnlein strappa con rabbia il discorso che avrebbe dovuto fare mentre Nuvolari viene incoronato vincitore. Viene issata la bandiera italiana e Nuvolari canta l?inno nazionale: la stessa scena si ripeter? l?anno successivo quando Jessie Owens scriver? la sua pagina di storia.

Il 1936 ? l?anno dell?Auto Union Tipo C guidata da Bernd Rosemeyer. Il motore ? stato ulteriormente ampliato ed ora la vettura monta un 6006cc capace di sviluppare 520 cavalli. La cosa sbalorditiva non ? tanto la cilindrata o il numero di cavalli, ma il fatto che un tale motore ? montato su una vettura dal peso contenuto entro i 750kg. Rosemeyer vince i Gran Premi di Germania, Italia e Svizzera, oltre alle Coppe Acerbo e Eifelrennen. La Mercedes si ritira momentaneamente dalle competizioni e prepara il suo contrattacco. Nel settore sportivo, fondato nel 1935 sotto la guida dell?ingegnere trentenne Rudolf Uhlenhaut, viene potenziato grazie ai migliori ingegneri presenti sulla piazza per poter sviluppare una nuova vettura e, nel 1937, la Mercedes sforna la W125 che parte dal concetto della W25 ed i cui dati sono impressionanti: 600cavalli di potenza che consentono alla vettura di superare i 320km/h. Le prestazioni di questa vettura del 1937 verranno superate solo nel 1960 dalle potentissime Can-Am da corsa! Il Gran Premio dell?Avus quell?anno viene corso sulla pista modificata per volere di Hitler: la Curva Nord viene ricostruita con una maggiore pendenza per poterne aumentare la velocit? di percorrenza con il risultato che la vittoria di Hermann Lang, alla guida di una Mercedes, ? conquistata alla velocit? media di 260km/h: questo record sar? superato solamente nel 1967 durante la 500 miglia di Indianapolis vinta da A.J. Foyt alla media di 262km/h. Il punto esclamativo finale di queste vetture lo mette Rudolf Caracciola che, il 28 gennaio, stabilisce un nuovo record tra le vetture a 12 cilindri: fa segnare la pazzesca velocit? di 436.9km/h in una prova di velocit? sulla distanza di 1 km, la velocit? pi? alta mai realizzata su una pista. Tragicamente, prima dell?inizio della stagione del 1938, il cuore dell?Auto Union viene spezzato dalla morte del suo pilota di punta, Bernd Rosemeyer, mentre tenta un record di velocit? sull?autostrada Francoforte-Darmstadt. Anche con il talento di Nuvolari l?Auto Union non sar? mai pi? la stessa. L?AIACR istituisce una nuova formula che limita i motori a 3 litri sovralimentati o a 4.5 litri normali e le scuderie tedesche rispondono alle modifiche del regolamento mantenendo la loro netta superiorit?. L?Alfa Romeo abbandona questa formula per dedicarsi alle vetture da 1500cc per il Gran Premio di Tripoli del 1939 mentre la Mercedes, in tutta segretezza, sta preparando due vetture per questa formula che verranno guidate da Lang e Caracciola e che arriveranno prima e seconda. Lo strapotere delle vetture tedesche viene interrotto solamente dall?avvento della Seconda Guerra Mondiale. Le vetture prodotte tra le due grandi guerre sono considerate le pi? grandi macchine da corsa mai costruite.

 

 

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Riguardo la gara di Nuvolari al 'ring nel '36 bisogna dire che, nonostante Nivola sia un indiscusso asso, la vittoria fu favorita da una debacle di gomme delle macchine tedesche. Nessuno riuscirebbe a vincere al 'ring sull' asciutto con 100 cavalli in meno, considerando il lunghissimo rettilineo di ritorno. Le gomme fecero la differenza: questo non lo dico io ma lo affermano grandi conoscitori delle corse come Franco Gozzi, che non si lasciano acceccare dalle leggende.

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Riguardo la gara di Nuvolari al 'ring nel '36 bisogna dire che, nonostante Nivola sia un indiscusso asso, la vittoria fu favorita da una debacle di gomme delle macchine tedesche. Nessuno riuscirebbe a vincere al 'ring sull' asciutto con 100 cavalli in meno, considerando il lunghissimo rettilineo di ritorno. Le gomme fecero la differenza: questo non lo dico io ma lo affermano grandi conoscitori delle corse come Franco Gozzi, che non si lasciano acceccare dalle leggende.

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Vero! cesare De Agostini ha scritto un libro sull'argomento (l'antileggenada di nuvolari) dando le spiegazioni razionali delle sue imprese. Ma, aggiungeva De Agostini, solo un genio del volante come Nuvolari poteva sfruttare quelle circostanze. Infatti se vedi l'ordine di arrivo del Gran Premio di Germania 1935 (e non '36 come hai scritto tu) trovi solo un'Alfa Romeo, quella di Nuvolari appunto, le altre sparirono nelle retrovie, gomme o non gomme...

 

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