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SebMat

Come è cambiata la F1 dagli anni 90 ad oggi?

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Caro @SebMat, hai detto semplicemente LA VERITÀ (ti costerà tanto AVERMELA rubata). La F1 idilliaca raccontata dai social e tanti vecchi rimba semplicemente non è mai esistita. Se guardi Griglia di Partenza con Bobbiese, ogni settimana Bobb e i rimba parlano del passato e Mariani e Galbiati puntualmente li smentiscono citando esempi concreti. Con un po' più di tempo ti risponderò punto per punto. Per capire come veramente andavano le cose, comprati vecchie annate di Autosprint e guarda i gp completi. Apprezzerai sia il passato che il presente avrai tanta curiosità del futuro. 

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Lo spettacolo di sorpassi e controsorpassi c'è solo nei racconti leggendari a mò di cantastorie, nella realtà le gare erano spesso noiose da quel punto di vista. I distacchi che oggi si prende la Haas erano quelli che si pigliavano le squadre a centro gruppo se non addirittura quelle da terza-quarta fila.

Quello che era più presente era il rischio, il fatto che in qualunque momento potesse succedere qualcosa, aiutato da auto difficili, da piste che non perdonavano e dai problemi tecnici, oggi scomparsi.

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35 minuti fa, M.SchumyTheBest ha scritto:

Lo spettacolo di sorpassi e controsorpassi c'è solo nei racconti leggendari a mò di cantastorie, nella realtà le gare erano spesso noiose da quel punto di vista. I distacchi che oggi si prende la Haas erano quelli che si pigliavano le squadre a centro gruppo se non addirittura quelle da terza-quarta fila.

Quello che era più presente era il rischio, il fatto che in qualunque momento potesse succedere qualcosa, aiutato da auto difficili, da piste che non perdonavano e dai problemi tecnici, oggi scomparsi.

 

assolutamente vero.

io dico che in questi decenni è cambiato soprattutto l'interesse generale per le auto, una volta venivano viste come un desiderio, adesso per l'ingiusta storia dell'inquinamento vengono viste come la mer.da più assoluta (parlo del popolo medio)

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36 minuti fa, M.SchumyTheBest ha scritto:

Lo spettacolo di sorpassi e controsorpassi c'è solo nei racconti leggendari a mò di cantastorie, nella realtà le gare erano spesso noiose da quel punto di vista. I distacchi che oggi si prende la Haas erano quelli che si pigliavano le squadre a centro gruppo se non addirittura quelle da terza-quarta fila.

Quello che era più presente era il rischio, il fatto che in qualunque momento potesse succedere qualcosa, aiutato da auto difficili, da piste che non perdonavano e dai problemi tecnici, oggi scomparsi.

Quoto anche le virgole 

4 minuti fa, lucaf2000 ha scritto:

 

assolutamente vero.

io dico che in questi decenni è cambiato soprattutto l'interesse generale per le auto, una volta venivano viste come un desiderio, adesso per l'ingiusta storia dell'inquinamento vengono viste come la mer.da più assoluta (parlo del popolo medio)

Non se sia per le cause elencate da te però devo dire che tra i miei coetanei (17  anni) l'interesse per la F1 e per il mondo del motorsport è davvero basso. 

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Il 9/12/2021 Alle 18:05, SebMat ha scritto:

l'attuale stagione di F1 col duello Verstappen-Hamilton dove la collochereste in una vostra ipotetica classifica delle stagioni preferite? È paragonabile ad un grande classico stile Senna vs Prost?

 

Tra le preferite no, ma semplicemente perché non tifando nessuno dei due non c'è troppo coinvolgimento emotivo, anche se devo dire che pure da "esterno" queste ultime gare sono esaltanti. Soggettivamente, mi sono goduto di più annate come il noiosissimo 1992 dominato (finalmente!) da Mansell o il 2007 con la vittoria rocambolesca di Kimi.

 

Però in senso assoluto sì, è una stagione che vale il 1989 o ancor di più il 1990. Vediamo se finirà allo stesso modo. :asd:

 

Appena avrò un po' di tempo risponderò con calma anche al resto del tuo interessante post.

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1 ora fa, ForzaFerrari ha scritto:

Quoto anche le virgole 

Non se sia per le cause elencate da te però devo dire che tra i miei coetanei (17  anni) l'interesse per la F1 e per il mondo del motorsport è davvero basso. 

Non è solo per quello sicuramente però le auto venivano viste in ben altro modo 20/30 anni fa 

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Gli errori costanti anche da parte dei big, sono forse dovuti anche all'eliminazione dell'elettronica dopo il 1993 e ripristinata poi nei 2000? 

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Finalmente, mi sono preso i minuti necessari per confezionare una risposta completa alla questione che tu poni. Prima di tutto, cercherò di fornire una risposta sintetica ai sette punti da te sollevati. Poi parlerò delle differenze e delle analogie tra la F1 del 1990 e quella del 2020 e infine su una questione che pochi affrontano che è la percezione che si ha e si aveva di questo sport. 

1) Duelli corpo a corpo: nel 1990, potevano esserci differenze molto grandi tra prestazioni in qualifica e in gara e spesso in partenza si perdevano o si guadagnavano parecchie posizioni, quindi i primi giri facevano vedere un buon numero di sorpassi, ma una volta stabilizzate le posizioni, spesso si andava a posizioni fisse fino a fine gara. I distacchi era piuttosto grandi. Il progresso tecnologico e i regolamenti sempre più stringenti hanno offerto nell'attualità vetture dalle prestazioni molto simili e soprattutto molto costanti, quindi ci sono un numero enorme di duelli corpo a corpo.

2) Macchine difficili da guidare: le monoposto del 1990 era più "ignoranti" di quelle attuali quindi era necessario dominarle. Si muovevano spesso e potevano trarre in inganno i piloti, anche quelli più esperti. Il progresso tecnologico ha consentito di avere macchine che vanno sempre bene, sia col pieno che a serbatoi vuoti, con gomme nuove o usurate. Non significa che i piloti odierni vadano a spasso, anzi, ma che non devono "combattere" contro la macchina.

3) Errori: direttamente dal punto precedente, ma pure da quello successivo, si evince che i piloti potevano sbagliare con relativa facilità. Tecnologicamente, le vetture attuali non offrono situazioni di imprevidibilità, quindi di errori se ne vedono pochi. In ogni caso, avrete notato come una pista molto impegnativa come quella di Jeddah abbia offerto più errori del solito. Effettivamente, con le vie di fuga ampie e asfaltate, piccoli errori diventano insignificanti mentre una volta, piccoli errori compromettevano la gara.

4) Affidabilità: sempre di progresso tecnologico si tratta. Indipendentemente dai punteggi che con gli anni hanno premiato sempre di più l'affidabilità (da qualche anno un po' meno), i costruttori ora hanno la pressochè totale sicurezza del fatto che un particolare non si romperà. Si tratta del progresso dovuto alla progettazione (sempre più precisa), alla simulazione e anche alla realizzazione dei pezzi.

5) Numero piloti e vetture: i numeri non mentono. Alla vigilia del 1989 erano previste 21 squadre per 40 piloti (poi rinunciò la vettura della First GP). Erano state 31 monoposto nel 1988, 35 nel 1990, 34 nel 1991, 32 nel 1992, 26 nel 1993 e 1995, 28 nel 1994 e dal 1996 sono rimaste 22 o 20 con qualche rara eccezione a 24. Oggi come oggi si rimpiange quel periodo fatto di tante piccole squadre che si affacciavano in F1 mentre ai tempi lo spazio dedicato alle stesse era ridotto. La verità era che la quasi totalità di quelle squadre non avevano nemmeno i soldi per completare la loro prima stagione. Avevano i soldi a malapena per costruire le vetture e poi si indebitavano per poter andare ai GP saltando ogni test e sperando che "se facciamo vedere si saper lavorare pur con i nostri ridotti mezzi, qualche sponsor arriverà per aiutarci e quindi miglioreremo". Se andava bene erano team manager romantici, molto spesso sotto pressione da parte degli sponsor, ma molto spesso erano avventurieri o peggio ancora. Dopo il caso Andrea Moda (tra i meccanici, gente che lavorava al calzaturificio del padrone), Ecclestone decise di tagliare la testa al toro piazzando una cauzione insormontabile. Della miriade di squadre entrate in quel periodo, solo Minardi, Jordan e Sauber hanno resistito.

6) Diversi fornitori di gomme: questo aiutava parecchio quando ad esempio le Pirelli volavano i qualifica e le montavano i soli team piccoli. Il problema delle gomme diverse (vedi guerra Goodyear/Bridgestone) è che chi si becca le gomme giuste, ottiene un vantaggio insormontabile. Il monogomma è un male assolutamente necessario.

7) Macchine più facili da inseguire: questo effettivamente è vero e speriamo che il nuovo regolamento 2022 possa aiutare. A quei tempi, era possibile rimanere in scia pure nelle curve veloci. Molti curvoni sono stati eliminati proprio per questo motivo. 

Da quanto detto sopra, si capisce la F1 del 1990 non era una cosa così arretrata e arcaica. Anzi. Come ora, era l'apice della tecnologia, dove si vedevano cose presenti nella sola aeronautica. Ad esempio, tutte le macchine erano in fibra di carbonio, tecnologia al tempo rarissima in campo industriale. Non solo, come ho potuto osservare in un Minardi Day, fino a metà anni '80, le monoposto erano "analogiche". Già quelle del 1989/1990 erano piene di cablaggi e sensori dappertutto, al punto tale che per poter accenderle è necessario avere una schiera di meccanici con i computer collegati (bellissimo al Minardi Day vedere notebook del tempo collegati alle monoposto proprio per poter far girare il software originale). La stessa Toyota, aveva provato a entrare in punta di piedi utilizzando il marchio Yamaha, con un Cosworth riprogettato. Poi hanno fatto il loro V12. Poi hanno deciso di rimarchiare il Judd. Dopo il terzo fallimento, hanno deciso di posticipare il loro impegno sapendo che non c'era altra scelta che un impegno totale. Idem per la Subaru: hanno fatto un timido tentativo di capire come era la questione e appena scottatisi, hanno mollato. La Peugeot pensò che per partecipare poteva limitarsi al ruolo di fornitore e infatti non servì a nulla. La Mercedes iniziò un timido tentativo sponsorizzando gli Ilmor "concepted by Mercedes". Diciamo che tecnologicamente, la questione era molto complicata.

Casomai era l'ambiente a essere più rilassato rispetto ad oggi, anche perchè formato da persone che avevano vissuto i periodi ruggenti pre TV. I piloti, tolti i migliori 6/8, avevano un livello molto meno professionale di quelli attuali, non perchè fossero dei brocchi, ma perchè i tempi non lo esigevano. Non finire una gara per stanchezza era qualcosa di raro ma non improbabile. Di esempi ne ho tantissimi (Nannini che accusa Berger "perchè all'ultimo giro non si fanno sorpassi così per la quinta posizione").

Infine arrivo al fenomeno che facebook, twitter e youtube stanno portando agli estremi e che è la percezione di quei tempi. Ogni giorno, su youtube viene caricato il giro di Senna a Monaco e tutti a dire "quella era la VERA F1", non che magari la telecamera vibrava così tanto da far sembrare la strada piena di buche. Idem con il duello Arnoux/Villeneuve e via a dire che ogni gara era così, non gli ultimi 5 giri di un solo GP in tutta la stagione. La nostalgia facile è un fenomeno vecchio. Ho un articolo di Autosprint del 1987 dove si dice che "la F1 non è più un sport, si tratta solo di soldi e sponsor e mancano le personalità di una volta". Lo pubblicai su facebook ma senza data e tutti giù a darmi ragione e dire che la F1 odierna fa schifo: una volta chiarito l'anno di pubblicazione, zero commenti. Poco tempo fa sono andato a cena con quelli del calcetto e due mi dicono "segui ancora la F1? Certo che adesso le gare sono noiose, non come ai tempi di Senna e Mansell". Dopo questo, ho chiesto a loro "quante gare avete visto quest'anno?". La risposta è stata "nessuna". E' un po' come se per caso si parlasse di moda e io cominciassi a dire che non ci sono più le modelle come Schiffer e Crawford anche se in realtà non conosco nemmeno una modella attuale (solo pornoattrici).

Sulla questione della percezione, ci sono da una parte i vecchi nostalgici (Bobbiese, Giudici e quelli che facevano Griglia di Partenza prima di Bobbiese (e prima del suo rientro)), cioè gente vecchia che non comprende o non si lascia affascinare dalle corse moderne, quindi spara merrda a priori. Poi invece ci sono i giovani che quelle corse non le hanno mai viste, ma che sono riusciti a vedere highlight con intere stagioni condensate in 5 minuti. Pure io mi lascio affascinare dalle gare di Fangio, ma se dovesse guardarmi un GP di tre ore  al 'ring vedendo Fangio che gira da solo per 180 minuti, mi farei due palle giganti. Il passato splende sicuramente in quanto non più presente ma c'è pure la questione del "sogno". Carlo Cavicchi una volta raccontò della sua prima volta a Monza per la 1000 km. Lui seguiva le corse sui giornali (niente TV) e di quelle corse aveva a disposizioni solo poche foto sbiadite in bianco e nero. Per lui, arrivare a Monza a 16 anni e vedere le macchine dal vivo, era pura magia, pur se a tutti gli effetti la 1000 km non è altro che una lunga e noiosa passerella di macchine (altro che duelli corpo a corpo). La mancanza di esposizione mediatica, rendeva gli eventi sempre epocali. Oggi come oggi, possiamo vedere ogni sessione di libere, pure le prove private, e farci una megaoverdose di F1 se vogliamo. Ai tempi, al di là delle qualifiche e il GP in TV, non c'era altro. Come intrattenimento, abbiamo una quantità umanamente infinita di intrattenimento immediato (film, serie, documentari, videogiochi), quindi il valore aggiunto di ciascuno di questi intrattenimenti è basso. Questo sicuramente in passato rendeva speciale quello che oggi vediamo come noioso e ripetitivo.

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1- Pochi duelli corpo a corpo. si effettivamente erano piu rari ma e' anche vero che potendosi avvicinare piu' facilemnte c'era  molte possibilita' di vedere piloti ravvicinati in  diverse fasi di gara.... il che crea sempre tensione e aspettative anche senza il sorpasso... ora o passi con il DRS di netto o sei obbligato a stare a 1 secondo e mezzo senno distruggi gomme.

Una delle mie prime immagini di formula uno che mi sono rimaste impresse, era quella di ferrari che stava in scia (attaccata) alla mclaren ad hockeneim ma che non riusciva mai passarla perche' il motore honda era superiore... non cera un vero corpo a corpo  ne sorpasso ma creava  suspance... preparare u nsorpasso ci voleva tempo/astuzia.

bei ricordi quelli.. vedere i GP in spiaggia d'estate... all TV del piccolo bar....

 

2- Le macchine erano molto più difficili da guidare. effetivamente tra cambio manuale e vibrazioni, piste molto piu sconnesse... era molt o piu dififcile...probabilmente c'erano molte qualita' che un pilota doveva avere o che doveva acquisire...

l Indycar e' rimasta dal questo punto di vista molto piu affascinante

 

 

3- Errori. Quanti errori ho visto da parte dei piloti più affermati. questo non me li ricordo, ma vedendo  le immagini di sopra.. si vedono molti errori...

 

4- L'affidabilità. Essi', la magia del fumo bianco che colpiva il primo... era sempre una speranza quando la ferrari era seconda o terza. :-).....sicuramente era meglio per gli ultimi...che avevano una speranza... a pme piacva motlo che ogni amcchian aveva caratteristiche sue... quindi una velocissima da una parte e lenta in altre piste...(tipo ferrari V12) e si giocava con ali e assetti.....ora gli assetti  son tutti uguali cosi come le ali... 

 

5- Numero di piloti e vetture.  ame piaceva molto con molte vetture e le prequalifiche......averne 20 che han tutte la pagnotta non mi sembra  un gran stimolo... poi ora che c'e drive to survive ancora di meno...

il bell era comunque il budget limitato che serviva per entrare i nF1...

 

6- Diversi fornitori di gomme: era bello ma non attaubile ora come ora... nessun ovuole perdere per le gomme...

 

7- Macchine più facili da inseguire. :questo era  piu bello sicuramente ...speriamo con le nuove macchine ... e speriamo che le nuove macchine possano girare con l'acqua.... i GP sull acqua erano sempre una benedizione per l'emozioni...

 

8. folla ai gran premi.... fa paura vedere la gente che c era ad imola arrampicata ogni dove... per vedere un ora e mezza di gara + warm up..

.si andava ad un evento... non ad un show....a mia discolpa sono andato solo ad un GP dal vivo, il 1mo Maggio del 1994. 

 

9.il tifo non era a livello di calcio ma comunque c'erano molti piu interessati.....autosprint era un must, la gazzetta anche , e la stramisisone su italia 1 anche... e poi svegliarsi la notte per le gare in australia , giappone, malesia era speciale....e manca un po.

..cmq non so perche' in ogni gruppo c era sempre  il tifoso della Mclaren, che poi sarebbe diventato della Williams, poi della mclaren di nuovo , poi della renault, poi della  mclaren , poi della brawn,  poi redbull e poi  della mercedes... .. ma mai della ferrari.... :-)... mi  sono sempre chiesto  vedendo la ferrari come una  specie di nazionale italiana o comunque come orgoglio dell ingegneria italiana... perche' non attirasse questi tifosi... saran stati dei frustrati della vita? 

 

10 itest prestagionali mi piacevano sempre molto.. o anche i test privati... m iricordo... che se dopo 3 giorni di test la ferrari non era ancora piu veloce della vecchia a fiorano.. gia potevi metterci una croce...se era piu veloce di 3 -5 decimi.. avevi una speranza... se era piu veloce di 1 secondo sognavi... 

 

 

Modificato da nkola1979

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Il 10/1/2022 Alle 17:30, chatruc ha scritto:

Finalmente, mi sono preso i minuti necessari per confezionare una risposta completa alla questione che tu poni. Prima di tutto, cercherò di fornire una risposta sintetica ai sette punti da te sollevati. Poi parlerò delle differenze e delle analogie tra la F1 del 1990 e quella del 2020 e infine su una questione che pochi affrontano che è la percezione che si ha e si aveva di questo sport. 

1) Duelli corpo a corpo: nel 1990, potevano esserci differenze molto grandi tra prestazioni in qualifica e in gara e spesso in partenza si perdevano o si guadagnavano parecchie posizioni, quindi i primi giri facevano vedere un buon numero di sorpassi, ma una volta stabilizzate le posizioni, spesso si andava a posizioni fisse fino a fine gara. I distacchi era piuttosto grandi. Il progresso tecnologico e i regolamenti sempre più stringenti hanno offerto nell'attualità vetture dalle prestazioni molto simili e soprattutto molto costanti, quindi ci sono un numero enorme di duelli corpo a corpo.

2) Macchine difficili da guidare: le monoposto del 1990 era più "ignoranti" di quelle attuali quindi era necessario dominarle. Si muovevano spesso e potevano trarre in inganno i piloti, anche quelli più esperti. Il progresso tecnologico ha consentito di avere macchine che vanno sempre bene, sia col pieno che a serbatoi vuoti, con gomme nuove o usurate. Non significa che i piloti odierni vadano a spasso, anzi, ma che non devono "combattere" contro la macchina.

3) Errori: direttamente dal punto precedente, ma pure da quello successivo, si evince che i piloti potevano sbagliare con relativa facilità. Tecnologicamente, le vetture attuali non offrono situazioni di imprevidibilità, quindi di errori se ne vedono pochi. In ogni caso, avrete notato come una pista molto impegnativa come quella di Jeddah abbia offerto più errori del solito. Effettivamente, con le vie di fuga ampie e asfaltate, piccoli errori diventano insignificanti mentre una volta, piccoli errori compromettevano la gara.

4) Affidabilità: sempre di progresso tecnologico si tratta. Indipendentemente dai punteggi che con gli anni hanno premiato sempre di più l'affidabilità (da qualche anno un po' meno), i costruttori ora hanno la pressochè totale sicurezza del fatto che un particolare non si romperà. Si tratta del progresso dovuto alla progettazione (sempre più precisa), alla simulazione e anche alla realizzazione dei pezzi.

5) Numero piloti e vetture: i numeri non mentono. Alla vigilia del 1989 erano previste 21 squadre per 40 piloti (poi rinunciò la vettura della First GP). Erano state 31 monoposto nel 1988, 35 nel 1990, 34 nel 1991, 32 nel 1992, 26 nel 1993 e 1995, 28 nel 1994 e dal 1996 sono rimaste 22 o 20 con qualche rara eccezione a 24. Oggi come oggi si rimpiange quel periodo fatto di tante piccole squadre che si affacciavano in F1 mentre ai tempi lo spazio dedicato alle stesse era ridotto. La verità era che la quasi totalità di quelle squadre non avevano nemmeno i soldi per completare la loro prima stagione. Avevano i soldi a malapena per costruire le vetture e poi si indebitavano per poter andare ai GP saltando ogni test e sperando che "se facciamo vedere si saper lavorare pur con i nostri ridotti mezzi, qualche sponsor arriverà per aiutarci e quindi miglioreremo". Se andava bene erano team manager romantici, molto spesso sotto pressione da parte degli sponsor, ma molto spesso erano avventurieri o peggio ancora. Dopo il caso Andrea Moda (tra i meccanici, gente che lavorava al calzaturificio del padrone), Ecclestone decise di tagliare la testa al toro piazzando una cauzione insormontabile. Della miriade di squadre entrate in quel periodo, solo Minardi, Jordan e Sauber hanno resistito.

6) Diversi fornitori di gomme: questo aiutava parecchio quando ad esempio le Pirelli volavano i qualifica e le montavano i soli team piccoli. Il problema delle gomme diverse (vedi guerra Goodyear/Bridgestone) è che chi si becca le gomme giuste, ottiene un vantaggio insormontabile. Il monogomma è un male assolutamente necessario.

7) Macchine più facili da inseguire: questo effettivamente è vero e speriamo che il nuovo regolamento 2022 possa aiutare. A quei tempi, era possibile rimanere in scia pure nelle curve veloci. Molti curvoni sono stati eliminati proprio per questo motivo. 

Da quanto detto sopra, si capisce la F1 del 1990 non era una cosa così arretrata e arcaica. Anzi. Come ora, era l'apice della tecnologia, dove si vedevano cose presenti nella sola aeronautica. Ad esempio, tutte le macchine erano in fibra di carbonio, tecnologia al tempo rarissima in campo industriale. Non solo, come ho potuto osservare in un Minardi Day, fino a metà anni '80, le monoposto erano "analogiche". Già quelle del 1989/1990 erano piene di cablaggi e sensori dappertutto, al punto tale che per poter accenderle è necessario avere una schiera di meccanici con i computer collegati (bellissimo al Minardi Day vedere notebook del tempo collegati alle monoposto proprio per poter far girare il software originale). La stessa Toyota, aveva provato a entrare in punta di piedi utilizzando il marchio Yamaha, con un Cosworth riprogettato. Poi hanno fatto il loro V12. Poi hanno deciso di rimarchiare il Judd. Dopo il terzo fallimento, hanno deciso di posticipare il loro impegno sapendo che non c'era altra scelta che un impegno totale. Idem per la Subaru: hanno fatto un timido tentativo di capire come era la questione e appena scottatisi, hanno mollato. La Peugeot pensò che per partecipare poteva limitarsi al ruolo di fornitore e infatti non servì a nulla. La Mercedes iniziò un timido tentativo sponsorizzando gli Ilmor "concepted by Mercedes". Diciamo che tecnologicamente, la questione era molto complicata.

Casomai era l'ambiente a essere più rilassato rispetto ad oggi, anche perchè formato da persone che avevano vissuto i periodi ruggenti pre TV. I piloti, tolti i migliori 6/8, avevano un livello molto meno professionale di quelli attuali, non perchè fossero dei brocchi, ma perchè i tempi non lo esigevano. Non finire una gara per stanchezza era qualcosa di raro ma non improbabile. Di esempi ne ho tantissimi (Nannini che accusa Berger "perchè all'ultimo giro non si fanno sorpassi così per la quinta posizione").

Infine arrivo al fenomeno che facebook, twitter e youtube stanno portando agli estremi e che è la percezione di quei tempi. Ogni giorno, su youtube viene caricato il giro di Senna a Monaco e tutti a dire "quella era la VERA F1", non che magari la telecamera vibrava così tanto da far sembrare la strada piena di buche. Idem con il duello Arnoux/Villeneuve e via a dire che ogni gara era così, non gli ultimi 5 giri di un solo GP in tutta la stagione. La nostalgia facile è un fenomeno vecchio. Ho un articolo di Autosprint del 1987 dove si dice che "la F1 non è più un sport, si tratta solo di soldi e sponsor e mancano le personalità di una volta". Lo pubblicai su facebook ma senza data e tutti giù a darmi ragione e dire che la F1 odierna fa schifo: una volta chiarito l'anno di pubblicazione, zero commenti. Poco tempo fa sono andato a cena con quelli del calcetto e due mi dicono "segui ancora la F1? Certo che adesso le gare sono noiose, non come ai tempi di Senna e Mansell". Dopo questo, ho chiesto a loro "quante gare avete visto quest'anno?". La risposta è stata "nessuna". E' un po' come se per caso si parlasse di moda e io cominciassi a dire che non ci sono più le modelle come Schiffer e Crawford anche se in realtà non conosco nemmeno una modella attuale (solo pornoattrici).

Sulla questione della percezione, ci sono da una parte i vecchi nostalgici (Bobbiese, Giudici e quelli che facevano Griglia di Partenza prima di Bobbiese (e prima del suo rientro)), cioè gente vecchia che non comprende o non si lascia affascinare dalle corse moderne, quindi spara merrda a priori. Poi invece ci sono i giovani che quelle corse non le hanno mai viste, ma che sono riusciti a vedere highlight con intere stagioni condensate in 5 minuti. Pure io mi lascio affascinare dalle gare di Fangio, ma se dovesse guardarmi un GP di tre ore  al 'ring vedendo Fangio che gira da solo per 180 minuti, mi farei due palle giganti. Il passato splende sicuramente in quanto non più presente ma c'è pure la questione del "sogno". Carlo Cavicchi una volta raccontò della sua prima volta a Monza per la 1000 km. Lui seguiva le corse sui giornali (niente TV) e di quelle corse aveva a disposizioni solo poche foto sbiadite in bianco e nero. Per lui, arrivare a Monza a 16 anni e vedere le macchine dal vivo, era pura magia, pur se a tutti gli effetti la 1000 km non è altro che una lunga e noiosa passerella di macchine (altro che duelli corpo a corpo). La mancanza di esposizione mediatica, rendeva gli eventi sempre epocali. Oggi come oggi, possiamo vedere ogni sessione di libere, pure le prove private, e farci una megaoverdose di F1 se vogliamo. Ai tempi, al di là delle qualifiche e il GP in TV, non c'era altro. Come intrattenimento, abbiamo una quantità umanamente infinita di intrattenimento immediato (film, serie, documentari, videogiochi), quindi il valore aggiunto di ciascuno di questi intrattenimenti è basso. Questo sicuramente in passato rendeva speciale quello che oggi vediamo come noioso e ripetitivo.

 

Condivido più o meno tutto tranne:

 

2) Con i regolamenti attuali i piloti vanno a spasso per il 90% della gara e hanno a disposizioni vetture che, come dici bene tu, non sono imprevedibili come quelle degli anni '90

 

6) Sempre stato favorevole al monofornitore, ma se dobbiamo assistere allo scempio degli ultimi 10 anni, meglio la competizione tra gommisti. 

La monofornitura Bridgestone fu seria...ma erano giapponesi quelli mentre i pagliacci attuali per favorire qualcuno e dover assecondare le ridicole richieste di spettacolo della Fia con il degrado gomme, hanno combinato solo macelli.

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Faccio un confronto con gli anni '90 che ho vissuto dal vivo:

Cosa mi manca?

- Le vetture difficili da guidare e i problemi di affidabilità. Uno poteva pure dominare, ma fino all'ultimo c'era la possibilità che potesse rompere o fare un errore. Oggi la variabilità è artificiale, errori e problemi sono rari.

- La variabilità tecnica. Diversi tipi di motore, vetture differenti tra loro, libertà di sviluppo. Innumerevoli disegni di Giorgio Piola da vedere tra una gara e l'altra.

- La Minardi (e simili). I punti erano lontani, ma chissenefrega, si lottava lo stesso con dignità e passione. Adesso i piccoli team non esistono più, alla meglio sono succursali dei team più grandi a cui conviene avere appoggio politico.

- La pioggia. Sotto l'acqua si correva. Uno in particolare più degli altri, ma tutti correvano.

- La F1ga. Smettiamola di fare i perbenisti del c***o: un po' di bocce al vento in griglia di partenza ci stavano benissimo. Per soddisfare il pubblico femminile si sarebbero potuti aggiungere anche modelli maschili (o magari bastavano i piloti?), non c'era bisogno di prendere la via dei talebani e coprire tutto.

 

Cosa è migliorato?

- L'accessibilità. Sì, devo pagare un abbonamento televisivo, ma posso vedere ogni sessione da ogni camera car anche mesi dopo. Il più grande merito di Liberty, perchè fino a 4 anni fa con Ecclestone non era così. Negli anni '90 c'erano solo Rai, Autosprint e Grand Prix (prima della tirannizzazione dei bimbiminkia di Meda). Si potevano guardare le gare in diretta, ma solo sperando che a casa non piovesse perchè Rai 2 prendeva male. Adesso posso guardarmi pure le repliche sul telefono al lavoro in pausa pranzo. :asd:

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La bellezza stava nella varietà di squadre, motori gomme, nelle lotte solo per qualificarsi, nell'agognato posto fra i primi sei partendo in 30/40 al venerdi mattina prestissimo, non fra i primi 10 partendo in venti!!!!

negli imprevisti perchè potevi usare un motore apposta per la qualifica e uno apposta per la gara e di gara in gara modificare quello che volevi, altro che i 3/4 di adesso (con modifiche solo per affidabilità, ma chi ci crede ed il super salto prestazionale delle vergogne d'argento e nere che si voglia negli ultimi 3/4 GP di quest'anno?)

Nel fatto che arrivavi con un alettone in valigia e non dopo ore e ore di galleria del vento per un nordler che al primo mini contatto salta via, al fatto che le auto erano diversissime per forma almeno sino all'arrivo delle wing car, non come adesso che le misure sono quelle e la gallerie del vento non posso che dare risultati pressoche identici.

Poi allora avevo (mediamente) 20 anni ed adesso sono dalla parte sbagliata dei 50.... comunque sempre meglio quella F.1 di questa....

Per non parlare della dirigenza Ferrari, la vergogna di questa è incredibile!!!

Modificato da cisco27

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Il 16/1/2022 Alle 10:26, cisco27 ha scritto:

La bellezza stava nella varietà di squadre, motori gomme, nelle lotte solo per qualificarsi, nell'agognato posto fra i primi sei partendo in 30/40 al venerdi mattina prestissimo, non fra i primi 10 partendo in venti!!!!

negli imprevisti perchè potevi usare un motore apposta per la qualifica e uno apposta per la gara e di gara in gara modificare quello che volevi, altro che i 3/4 di adesso (con modifiche solo per affidabilità, ma chi ci crede ed il super salto prestazionale delle vergogne d'argento e nere che si voglia negli ultimi 3/4 GP di quest'anno?)

Nel fatto che arrivavi con un alettone in valigia e non dopo ore e ore di galleria del vento per un nordler che al primo mini contatto salta via, al fatto che le auto erano diversissime per forma almeno sino all'arrivo delle wing car, non come adesso che le misure sono quelle e la gallerie del vento non posso che dare risultati pressoche identici.

Poi allora avevo (mediamente) 20 anni ed adesso sono dalla parte sbagliata dei 50.... comunque sempre meglio quella F.1 di questa....

Per non parlare della dirigenza Ferrari, la vergogna di questa è incredibile!!!

Tutto vero quello che dici ma il mondo va avanti. Ai tempi era normale sbagliare un progetto dopo una stagione vincente. Ora ci riesce solo la Ferrari perché grazie alla simulazione tutti vanno sulla strada giusta. Oggi non avrebbe senso una F1 empirica. Sulla storia dei 40 che cercavano il posto in griglia, sicuramente era tutto molto pittoresco ma c'erano un sacco di squadre disorganizzate. 

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Il 17/1/2022 Alle 10:16, chatruc ha scritto:

Tutto vero quello che dici ma il mondo va avanti. Ai tempi era normale sbagliare un progetto dopo una stagione vincente. Ora ci riesce solo la Ferrari perché grazie alla simulazione tutti vanno sulla strada giusta. Oggi non avrebbe senso una F1 empirica. Sulla storia dei 40 che cercavano il posto in griglia, sicuramente era tutto molto pittoresco ma c'erano un sacco di squadre disorganizzate. 

 

Beh non è che solo la Ferrari sbaglia, Alpine per dirne una ufficiale, Aston Martin una delusionissima l'anno scorso....

Erano 40 pittoreschi ma belli ed ancora oggi ce li ricordiamo, fra 30/40 anni chi si ricorderà della Haas di Mazepin? 

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15 ore fa, cisco27 ha scritto:

 

Beh non è che solo la Ferrari sbaglia, Alpine per dirne una ufficiale, Aston Martin una delusionissima l'anno scorso....

Erano 40 pittoreschi ma belli ed ancora oggi ce li ricordiamo, fra 30/40 anni chi si ricorderà della Haas di Mazepin? 

Attenzione. Oggi ci ricordiamo dei "40 pittoreschi" ma al tempo venivano assolutamente snobbati. Tolto Autosprint, nessuno parlava dei team non qualificati, anche perchè effettivamente, come già detto, non si sapevano cosa andavano a fare in F1. La Life per intenderci, era più piccola di un team di F3000 e quando non aveva problemi, girava con i tempi di una F3. Il motore sicuramente non era una genialata di idea, visto che nessun costruttore ci aveva pensato.

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10 ore fa, chatruc ha scritto:

Attenzione. Oggi ci ricordiamo dei "40 pittoreschi" ma al tempo venivano assolutamente snobbati. Tolto Autosprint, nessuno parlava dei team non qualificati, anche perchè effettivamente, come già detto, non si sapevano cosa andavano a fare in F1. La Life per intenderci, era più piccola di un team di F3000 e quando non aveva problemi, girava con i tempi di una F3. Il motore sicuramente non era una genialata di idea, visto che nessun costruttore ci aveva pensato.

 

Esatto nonostante andasse ben poco (ma Rocchi spiegò perchè e quando gli fecero le bielle come voleva lui si mise ad andare bene ma ormai era troppo tardi)siamo qui a ricordarla

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10 ore fa, cisco27 ha scritto:

 

Esatto nonostante andasse ben poco (ma Rocchi spiegò perchè e quando gli fecero le bielle come voleva lui si mise ad andare bene ma ormai era troppo tardi)siamo qui a ricordarla

Su quelle parole di Rocchi ho delle mie enormi riserve. Se tutti i problemi erano dovuti veramente alle bielle, lui è un pessimo project manager. Non puoi far fallire un progetto di tale portata per un dettaglio così banale. 

 

Inoltre lui ha parlato di affidabilità. Con quelle bielle, il motore non si rompeva ma aveva la potenza di una F3000. Se progetti un motore di F1 e al banco non superi i 500 CV, è inutile scendere in pista neanche per un test, figurarsi per un campionato. La speranza era far vedere che il progetto era concreto e che aveva delle potenzialità per attirare investitori. Invece ha dimostrato di essere quello che era: un progetto velleitario e pessimo ce non meritava alcuna fiducia. 

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4 ore fa, chatruc ha scritto:

Su quelle parole di Rocchi ho delle mie enormi riserve. Se tutti i problemi erano dovuti veramente alle bielle, lui è un pessimo project manager. Non puoi far fallire un progetto di tale portata per un dettaglio così banale. 

 

Inoltre lui ha parlato di affidabilità. Con quelle bielle, il motore non si rompeva ma aveva la potenza di una F3000. Se progetti un motore di F1 e al banco non superi i 500 CV, è inutile scendere in pista neanche per un test, figurarsi per un campionato. La speranza era far vedere che il progetto era concreto e che aveva delle potenzialità per attirare investitori. Invece ha dimostrato di essere quello che era: un progetto velleitario e pessimo ce non meritava alcuna fiducia. 

 

Ovviamente non concordo, credo però che il tema del topic sia altro

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5 ore fa, cisco27 ha scritto:

 

Ovviamente non concordo, credo però che il tema del topic sia altro

Finalmente uno che dissente senza complotti e insulti. Al di là del caso specifico, intendo che oggi si da più importanza a fatti che al tempo non venivano considerati. Minardi, BMS, Zakspeed, AGS, Onyx e Jordan sono una cosa. Coloni, EuroBrun, Brabham2, Life, Modena Team e Andrea Moda sono un'altra. 

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