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Ergastolo e pena di morte

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2 ore fa, SuperScatto ha scritto:

Ho un'esperienza diretta di visita nel carcere di Montorio qui a Verona, qualche anno fa nel merito di un progetto a scuola, e ciò che mi più mi è rimasto impresso è che i detenuti non possono pulirsi da soli le celle e gli spazi comuni in quanto diventerebbe lavoro e andrebbe retribuito.

A me pare una follia, ma siamo nel paese dove si tutela chi delinque, quindi non mi stupisco più di tanto.

 

3 ore fa, Beyond ha scritto:

tutto bello ma non è legale costringere i detenuti a fare lavori così.

 

L’art. 20 sostituito dal d.lgs. 124/2018 che riforma l’ordinamento penitenziario, definisce le principali caratteristiche del lavoro negli istituti penitenziari.

1 – Il lavoro penitenziario non ha carattere afflittivo (Carattere che ricalca i contenuti dell’art. 71 delle regole minime Onu ed è confermato dell’articolo 26,1 delle regole penitenziarie europee – adottate con la raccomandazione R 2006 2 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, che considerano il lavoro elemento positivo del trattamento)
2 – ed è remunerato. L’art. 22 sostituito dal d.lgs. 124/2018 sulla determinazione della remunerazione, stabisce che la remunerazione per ciascuna categoria di detenuti e internati che lavorano alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria è stabilita, in relazione alla quantità e qualità del lavoro prestato, in misura pari ai due terzi del trattamento economico previsto dai contratti collettivi.

 

min**ia, ci credo che le carceri sono piene, hanno più diritti loro degli stagisti. Possono prendere pure il reddito di cittadinanza? Ho paura della possibile risposta... :asd:

  • Lewisito 1

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27 minuti fa, White Star ha scritto:

 

 

min**ia, ci credo che le carceri sono piene, hanno più diritti loro degli stagisti. Possono prendere pure il reddito di cittadinanza? Ho paura della possibile risposta... :asd:

 

https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/04/08/news/in_carcere_percepivano_i_reddito_di_cittadinanza_raffica_di_avvisi_tra_i_detenuti-295501143/

 

https://www.quotidiano.net/napoli/truffe-reddito-cittadinanza-a-carcerati-denunce-1.6427211

 

"Alcuni sono evasi per fare richiesta al CAF" :asd:

Modificato da SuperScatto
  • Trottolino 1

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7 ore fa, SuperScatto ha scritto:

 

Chi è stato derubato, stuprato o ammazzato aveva anche lui dei diritti, credo.

Prova a immaginare un padre a cui stuprano e ammazzano la figlia, come si può sentire di fronte a gente preoccupata dei diritti del povero stupratore. 

Nel momento che uno sceglie di delinquere, volontariamente, e commette certi tipi di reati per me non merita né pietà né diritti. Deve pagare per il resto della vita, altro che pulizie retribuite della cella.

 

Gente che toglie la vita ad un'altra persona, cosa può apportare di positivo alla società? Per me nulla. Avrà sulle spalle un debito che non riuscirà mai a estinguere.

 

Capisco la posizione ma non la condivido, si tratta di un modo di pensare per fortuna oggi messo sempre più da parte e che trova poco riscontro nelle maggiori democrazie europee. Come diceva @Ferrarista, lo scopo del carcere dovrebbe essere quello di fare qualcosa che possa salvare queste persone e dare un futuro contributo alla società, non punirle per sempre per una sete di vendetta che non ha nessun concreto vantaggio. Anzi a quel punto diventa come dicevo all'inizio più sensato accopparle con questa visione del carcere, invece che tenerle inutilmente tutti in gabbia, a meno che non si abbia qualche mania di vendetta di stampo da legge del taglione. 

 

 

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Per certi reati e certi delinquenti la legge del taglione e la pena di morte sono perfetti, in un assassino o uno stupratore (stupri veri non quelli finti) non c'è niente da correggere.

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Per me invece no, secondo me è solo un atto di forza dello stato (il messaggio che passa è che lo stato può decidere sulla vita dei cittadini).

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1 minuto fa, ForzaFerrari ha scritto:

Per me invece no, secondo me è solo un atto di forza dello stato (il messaggio che passa è che lo stato può decidere sulla vita dei cittadini).

 

Gli stessi cittadini che hanno deciso sulla vita di altri cittadini.

La tua libertà finisce dove comincia la mia.

 

Si tutela sempre il criminale, al posto della vittima.

 

Ah, letto giusto stamattina che l'uomo che ha ridotto in fin di vita un bambino di 3 anni decidendo con la macchina di entrare in un parco era pregiudicato, uscito dal carcere nel 2019 e aveva già tirato sotto 3 altre persone.

Cosa ce ne facciamo di un individuo così? Cosa può portare di positivo alla società?

Forse voi non siete ancora genitori, ma ti assicuro che il padre o la madre di quel bambino che ora lotta per la vita o per la morte la catena gliela metterebbe volentieri al collo, prima di gettarlo nel po. E avrebbero tutta la mia stima.

 

Altrochè diritti dell'uomo. I tuoi diritti valgono fintanto che rispetti quelli degli altri, nel momento che viene meno questa premessa vengono meno anche i tuoi.

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Il 2/6/2021 Alle 10:47, crucco ha scritto:

 

Io dicevo: il titolo è "Ergastolo e pena di morte...", argomento complicato, profondo e ovviamente molto delicato e profondo, che riguarda la pena ed il reato per cui è prevista.

 

Qui si stava iniziando a parlare di mafia specificatamente ( @ForzaFerrari88 ) . Credo che questo tema sia altrettanto vasto e complicato da considerare l'opportunità di trattarlo separatamente, insieme alle storiche implicazioni ed alle analogie e differenze con altre organizzazioni criminali di dimensioni e ramificazioni simili e con i paesi in cui queste sono nate e si sono sviluppate.

 

Alla fine secondo me è comunque tutto collegato, non c'è bisogno di aprire altri topic.

 

Ripeto che qua si pensa all'efficacia della pena. Sicuramente è una cosa rilevante, ma è sempre un agire sui sintomi, soprattutto quando si tratta di reati come quelli di mafia, prostituzione, spaccio (anch'essi collegati tra loro).

 

E' chiaro che la pena deve essere un deterrente e la permanenza in carcere dovrebbe riaducare il soggetto, ma, se cresci in certi contesti, quando non hai alternative, quando il piatto a tavola lo devi mettere in qualche modo, fidati che la pena lascia il tempo che trova. 

 

Poi sicuramente in Italia c'è l'altro grande problema della tutela esagerata di chi sbaglia (e soprattutto di chi ha avvocati e conoscenze tali da permettere lungaggini dei processi persino oltre la (a)normale lentezza italiana). E chiaramente questo è un incentivo a non rispettare la legge...ma più che per mafia e altri crimini, questa problematica è molto evidente per quanto riguarda reati che, purtroppo, non vengono considerati gravi, come l'evasione fiscale. 

 

Per quanto riguarda la mafia c'è un solo modo per combatterla sul serio: Scuola, lavoro e presenza dello Stato. 

Non puoi debellare il più grande "ammortizzatore sociale" italiano semplicemente inasprendo le pene.

 

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10 minuti fa, ForzaFerrari88 ha scritto:

se cresci in certi contesti, quando non hai alternative, quando il piatto a tavola lo devi mettere in qualche modo

 

Tutto bello ma quelli che delinquono per mettere a tavola il piatto non superano l'1%, a stare larghi.

 

Per il resto sono sostanzialmente d'accordo. 

Di sicuro per combattere la mafia serve dare un'alternativa valida, ma nello stesso va cambiata una cultura di base che preferisce l'arricchirsi rapidamente in maniera illegale piuttosto che lentamente in maniera onesta. 

 

E soprattutto bisogna voler combatterla la mafia, cosa di cui non sono affatto sicuro.

 

 

 

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Il 1/6/2021 Alle 14:12, Ferrarista ha scritto:

Onestamente leggo un po' di cose che mi lasciano perplesso. La pena deve essere in primis concepita come momento educativo o rieducativo, non come deterrente. Il compito dello stato, qualunque cosa stato significhi, dovrebbe essere di prevenire tutto ciò creando le condizioni sociali affinché i crimini non avvengano. 

 

Ma quale rieducazione, suvvia.

A quel settantaduenne che ieri è finito con l'auto in un parco e ha travolto una famiglia riducendo in fin di vita un bambino di tre anni, dopo che il suddetto genio è stato immischiato in traffico di droga, è uscito di carcere un paio di anni fa e guidava nonostante non avesse mai avuto la patente, quale rieducazione vuoi fare?

Si leva dai co****ni e ciao.

 

E aggiungo, pena di morte a chi l'ha scarcerato. Migliore deterrente e educazione di questa in casi del genere non c'è.

Modificato da Mito Ferrari

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2 ore fa, SuperScatto ha scritto:

 

Tutto bello ma quelli che delinquono per mettere a tavola il piatto non superano l'1%, a stare larghi.

 

Non voglio creare polemiche o essere offensivo, ma non sai di cosa parli.

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a questo punto come dicevo all'inizio mettiamoli a morte questi criminali, non ha senso sprecare tempo e risorse con loro occupando spazio nelle carceri, togliamoci il problema e via.

2 ore fa, Mito Ferrari ha scritto:

 

Ma quale rieducazione, suvvia.

A quel settantaduenne che ieri è finito con l'auto in un parco e ha travolto una famiglia riducendo in fin di vita un bambino di tre anni, dopo che il suddetto genio è stato immischiato in traffico di droga, è uscito di carcere un paio di anni fa e guidava nonostante non avesse mai avuto la patente, quale rieducazione vuoi fare?

Si leva dai co****ni e ciao.

 

E aggiungo, pena di morte a chi l'ha scarcerato. Migliore deterrente e educazione di questa in casi del genere non c'è.

 

posso chiederti quale sarebbe per te la discriminante per provare quindi a rimmettere nella società un criminale? a seconda della pena, del reato, della fedina penale o altro?

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Haha Fabrizio Corona citato a casaccio giusto per triggerare un po' di suoi fan forcaioli ma garantisti quando si tratta di robe che avrebbero potuto fare loro in persona.

Modificato da Ferrarista

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Premetto che non sono necessariamente contrario alla pena di morte, che però dovrebbe essere abbinata a un sistema giudiziario in grado di individuare con assoluta esattezza i colpevoli (cosa quasi impossibile).

 

Detto questo, due considerazioni:

  1. l'efficacia della pena di morte come deterrente è tutta da dimostrare.
  2. La proporzionalità della pena al reato tutela in primo luogo le vittime, non i colpevoli. Per questo è giusto che l'omicidio sia punito con pene sensibilmente più gravi rispetto a tutti gli altri reati. Se le pene fossero appiattite, i reati tenderebbero ad aggravarsi. Esempio banale: se ci fosse poca o nessuna differenza di pena tra un assassinio, un rapimento o uno stupro, chi rapisce o stupra sarebbe spinto a uccidere la vittima, perché così facendo le possibilità di essere identificato e riconosciuto come colpevole diminuirebbero sensibilmente. Invece, il fatto che l'omicidio sia punito più pesantemente dovrebbe servire appunto a evitare di spingersi oltre.

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Mi stupisce che si parli di deterrente per questi reati. La certezza della pena e la. Sua durata sono una necessità per lo stato di diritto, non per cercare di dissuadere i malintenzionati. Nessuno decide di uccidere a seconda se la pena è di 10 anni o 30.

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Il 4/6/2021 Alle 14:42, Beyond ha scritto:

 

 

posso chiederti quale sarebbe per te la discriminante per provare quindi a rimmettere nella società un criminale? a seconda della pena, del reato, della fedina penale o altro?

 

Ovviamente il tipo di reato commesso e le modalità.

Per alcuni non penserei neanche per un istante di immetterli di nuovo nella società.

 

Tanto per fare un altro esempio: da uno come Raimondo Caputo cosa pretendete di ricavarci? Uno del genere secondo @Ferrarista andrebbe rieducato, e come? Per farci cosa? Per me condannato alla tortura e infine lasciato morire.

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A Maiorca 249 studenti isolati in hotel dopo lo scoppio di un focolaio di corona, 62 già risultati positivi.

Nell'hotel cosa fanno? Musica a tutto volume, lancio di cibo dai balconi, corse nei corridoi, feste e scherzi telefonici.

 

Mi spiegate gentilmente cosa c'è da recuperare da questa gente? 

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17 ore fa, Mito Ferrari ha scritto:

 

Ovviamente il tipo di reato commesso e le modalità.

Per alcuni non penserei neanche per un istante di immetterli di nuovo nella società.

 

Tanto per fare un altro esempio: da uno come Raimondo Caputo cosa pretendete di ricavarci? Uno del genere secondo @Ferrarista andrebbe rieducato, e come? Per farci cosa? Per me condannato alla tortura e infine lasciato morire.

 

Non conosco il caso. Comunque la legge non può prevedere casi specifici, deve essere applicabile a chiunque. Per questo poi esistono anche le aggravanti di pena o gli sconti di pena, per premiare chi si lascia rieducare da un lato, e far capire invece a resiste alla riabilitazione che avrà bisogno di più tempo dall'altro lato.

Modificato da Ferrarista

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8 minuti fa, Mito Ferrari ha scritto:

 

Mi spiegate gentilmente cosa c'è da recuperare da questa gente? 

 

 

ma sì mettiamo all'ergastolo chiunque non ci vada a genio :binott:

 

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6 minuti fa, Ferrarista ha scritto:

 

Non conosco il caso. 

 

Buona lettura. Poi spiegami cosa faresti, tu che sei così misericordioso, a personaggi del genere, che non sono né umani né animali.

 

https://www.google.com/amp/s/dilei.it/editoriali/la-storia-di-fortuna-loffredo-quando-gli-adulti-uccidono-i-bambini/1025671/amp/

 

https://www.google.com/amp/s/www.fanpage.it/napoli/raimondo-caputo-ha-il-covid-slitta-il-processo-per-lomicidio-del-piccolo-antonio-giglio/amp/

3 minuti fa, Beyond ha scritto:

 

 

ma sì mettiamo all'ergastolo chiunque non ci vada a genio :binott:

 

 

Beh in effetti hai ragione, questi sono nei premi Nobel che meritano eh

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