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Ergastolo e pena di morte

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E' di oggi la notizia che il celebre mafioso pluriomicida Brusca lascia il carcere dopo aver scontato la pena. C'è molto sconcerto che un uomo del genere sia fuori di prigione.

 

Partendo dal caso specifico, volevo una vostra opinione a riguardo: è giusto che ci sia la possibilità di uscire di prigione anche per crimini terribili? E qual è la differenza reale tra ergastolo e pena di morte? Sono davvero diversi?

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Sì, sono diversi. Con la pena di morte dieci secondi e sei a posto, mentre l'ergastolo è una pena a vita. Però la pena di morte è una cosa molto più barbarica.

Prendo come esempio un caso che ci ha detto la mia prof di storia. Al processo di Norimberga, quello contro i nazisti, delle persone sono state condannate a morte. Se fossero ancora vive, potremmo sapere di più sui loro crimini.

 

Però fondamentale che non siano in Italia, se no tra due anni sono fuori.

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Purtroppo ai collaboratori di giustizia dobbiamo concedere qualcosa, peccato che la lotta alla mafia sia finta e che le concessioni siano inutili e poi Brusca dovrebbe aver avuto una collezione infinita di ergastoli, non capisco come possa essere arrivato a soli 25 anni, forse perché  siamo in Italia :maxnotme:

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La pena di morte è più leggera rispetto all'ergastolo, specialmente per questo tipo di personaggi che di certo non ha tutte le rotelle a posto, visto che arrivano a compiere crimini tali da meritarsela. Per alcuni addirittura potrebbe essere un sollievo, perchè non sai cosa c'è dopo. Con l'ergastolo invece sai che passerai il resto dei tuoi giorni in una cella, credo sia mentalmente molto più pesante.

 

1 ora fa, Tonyilveneto ha scritto:

Prendo come esempio un caso che ci ha detto la mia prof di storia. Al processo di Norimberga, quello contro i nazisti, delle persone sono state condannate a morte. Se fossero ancora vive, potremmo sapere di più sui loro crimini.

 

Questo è uno dei motivi per cui sono contrario alla pena di morte, ma a favore dei lavori forzati. Le pene devono essere dei deterrenti e chi commette crimini gravi deve in qualche modo restituire qualcosa alla comunità, non limitarsi a star chiuso in carcere mantenuto. Non penso che chi abbia commesso certi reati sia un personaggio recuperabile, ha sicuramente qualche problema che lo rende pericoloso, quindi il fatto che un pluriomicida sia fuori di prigione dopo "solo" 25 anni indica che il sistema non è sufficientemente severo.

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la lotta VERA alla mafia è finita nel 1992

poi tecnicamente nel 1994 quando finirono da un giorno all'altro le stragi 

il papello di riina è probabilmente l'unica cosa su cui destra, sinistra e centro si sono sempre trovate d'accordo

 

 

 

 

Modificato da Vincenzo

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sul caso brusca, penso sia giusto che sia fuori in quanto è stato collaboratore di giustizia e la legge prevede sconto di pena. 

 

pensavo ma la pena a cosa serve esattamente? se la pena ha lo scopo di cercare di riqualificare il colpevole e riportarlo nella società, l'ergastolo non ha senso. se invece riteniamo che ci siano colpe per cui non c'è modo di redimersi, ha davvero senso l'ergastolo al posto della morte? uccidere è tendenzialmente considerato sbagliato oggi e per questo la pena di morte in europa non si applica più, ma che vantaggio concreto c'è a tenere una persona a vita in carcere piuttosto che ucciderla? l'idea di base è la stessa, dargli una pena estrema, certo possiamo dibattere sulla durata e sul fatto che se stai in carcere per 50 anni soffri mentre se ti accoppo ti ho tolto ogni problema, però mi pare una posizione un po' forzata, perchè se la nostra società è contraria alla vendetta a sangue freddo, non dovrebbe esserlo anche verso una vendetta tramite sofferenza indefinita in carcere? non dimentico poi il banale risparmio che si avrebbe a non avere tutta questa gente in carcere.

 

quindi per riassumere, mi chiedo se per questi criminali estremi sia davvero sensato l'ergastolo ai fini pratici.

 

 

2 ore fa, White Star ha scritto:

La pena di morte è più leggera rispetto all'ergastolo, specialmente per questo tipo di personaggi che di certo non ha tutte le rotelle a posto, visto che arrivano a compiere crimini tali da meritarsela. Per alcuni addirittura potrebbe essere un sollievo, perchè non sai cosa c'è dopo. Con l'ergastolo invece sai che passerai il resto dei tuoi giorni in una cella, credo sia mentalmente molto più pesante.

 

come ho scritto sopra, se la mettiamo così la pena diventa una forma di vendetta e basta, no? tu hai fatto x e io te lo restituisco. non so se sia tanto giusto nell'accezione moderna. sapere che l'assassino è per sempre in carcere è più soddisfacente a livello animale, ma nel concreto farlo fuori sarebbe lo stesso visto che non si avrebbe l'intento di riportarlo alla vita normale.

Modificato da Beyond

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vero quello che dice gaby, ma non contempla il fatto che l'ergastolo è reversibile

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È un bel (anzi brutto) dilemma.

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26 minuti fa, Beyond ha scritto:

come ho scritto sopra, se la mettiamo così la pena diventa una forma di vendetta e basta, no? tu hai fatto x e io te lo restituisco. non so se sia tanto giusto nell'accezione moderna. sapere che l'assassino è per sempre in carcere è più soddisfacente a livello animale, ma nel concreto farlo fuori sarebbe lo stesso visto che non si avrebbe l'intento di riportarlo alla vita normale.

 

Non è solo vendetta: la pena deve essere prima di tutto un deterrente, in modo tale da ridurre la possibilità che altri ripetano lo stesso reato.

L'ergastolo serve ad assicurarsi che la stessa persona non ripeta lo stesso reato, mentre la pena di morte secondo me è meno efficace come deterrente rispetto all'ergastolo o, meglio ancora, ai lavori forzati (infatti esistono i terroristi che si fanno saltare in aria).

 

L'idea dei lavori forzati, per quanto brutale possa sembrare (e mi pare sia illegale al momento), è l'unica opzione che vedo per fare in modo che il delinquente ritorni qualcosa alla società. Nel caso di assassini, pedofili, stupratori ecc... purtroppo le vittime non potranno mai essere ricompensate sufficientemente per la loro perdita, ma perlomeno il delinquente può rendersi utile anzichè farsi mantenere e basta in carcere.

 

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39 minuti fa, White Star ha scritto:

 

Non è solo vendetta: la pena deve essere prima di tutto un deterrente, in modo tale da ridurre la possibilità che altri ripetano lo stesso reato.

L'ergastolo serve ad assicurarsi che la stessa persona non ripeta lo stesso reato, mentre la pena di morte secondo me è meno efficace come deterrente rispetto all'ergastolo o, meglio ancora, ai lavori forzati (infatti esistono i terroristi che si fanno saltare in aria).

 

 

giusto l'aspetto deterrente, ma nel caso specifico non credo che tra 30 anni di galera o 60 anni ci sia una differenza sostanziale. secondo te uno che uccide 5 persone cambierebbe idea sapendo che rimarrà in gabbia per sempre o uscirà quando ha 70 anni?

 

la mia domanda quindi, visto che la pena di morte è ormai lontana dal nostro modo di pensare, è se ha ancora senso l'ergastolo o avrebbe senso avere solo una pena massima come 30 anni.

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Onestamente leggo un po' di cose che mi lasciano perplesso. La pena deve essere in primis concepita come momento educativo o rieducativo, non come deterrente. Il compito dello stato, qualunque cosa stato significhi, dovrebbe essere di prevenire tutto ciò creando le condizioni sociali affinché i crimini non avvengano. Purtroppo la realtà è completamente ribaltata e la pena diventa solo un momento di punizione.

 

Venendo a Brusca, la sua liberazione farà male alle vittime, ma come scrive Tosa, senza la legge sui collaboratori di giustizia avremmo Brusca a marcire in galera fino alla fine dei suoi giorni ma avremmo tanti altri mafiosi in giro. Quindi, al netto delle reazioni di pancia, la razionalità dice che è più che giusto concedergli ora la libertà. Poi sicuramente sulla sua testa pende una condanna a morte che sarà eseguita probabilmente molto presto (vedasi la strana sparizione di Carmine Schiavone).

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8 ore fa, Tonyilveneto ha scritto:

Al processo di Norimberga, quello contro i nazisti, delle persone sono state condannate a morte.

 

Però l'impiccagione di Rudolf Höss ad Auschwitz fu un momento di giustizia quasi poetica.

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4 ore fa, Ferrarista ha scritto:

Onestamente leggo un po' di cose che mi lasciano perplesso. La pena deve essere in primis concepita come momento educativo o rieducativo, non come deterrente. Il compito dello stato, qualunque cosa stato significhi, dovrebbe essere di prevenire tutto ciò creando le condizioni sociali affinché i crimini non avvengano. Purtroppo la realtà è completamente ribaltata e la pena diventa solo un momento di punizione.

 

Venendo a Brusca, la sua liberazione farà male alle vittime, ma come scrive Tosa, senza la legge sui collaboratori di giustizia avremmo Brusca a marcire in galera fino alla fine dei suoi giorni ma avremmo tanti altri mafiosi in giro. Quindi, al netto delle reazioni di pancia, la razionalità dice che è più che giusto concedergli ora la libertà. Poi sicuramente sulla sua testa pende una condanna a morte che sarà eseguita probabilmente molto presto (vedasi la strana sparizione di Carmine Schiavone).

forse l'ergastolo in condizioni "normali" invece che al 41bis sarebbe potuto bastare come sconto di pena ? 

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In generale più o meno concordo con @White Star e @Ferrarista

 

Mi fa un po' ridere l'indignazione che è scaturita per la scarcerazione di Brusca. Si sapeva da tempo, era dovuta da legge e ovviamente le chiacchiere spariranno fra un paio di giorni. 

 

Il problema è che qua si parla solo di come si agisce sui sintomi, ma mai che si parli seriamente di come sconfiggere la malattia. Un cancro che ormai si sta allargando a tutto il mondo dato che l'abbiamo lasciata fare per oltre 160 anni.

E sappiamo che per farlo ci sarebbe bisogno della presenza dello Stato, della scuola e del lavoro. Cose che in buona parte nelle nostre terre non esistono...

Alla fine fa comodo un po' a tutti avere questo stato parallelo che si occupa di quelli che, senza il grande "ammortizzatore sociale" che è la malavita, morirebbero di fame e potrebbero decidere di organizzare una rivolta sul serio.

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8 ore fa, Ferrarista ha scritto:

Venendo a Brusca, la sua liberazione farà male alle vittime, ma come scrive Tosa, senza la legge sui collaboratori di giustizia avremmo Brusca a marcire in galera fino alla fine dei suoi giorni ma avremmo tanti altri mafiosi in giro. Quindi, al netto delle reazioni di pancia, la razionalità dice che è più che giusto concedergli ora la libertà. Poi sicuramente sulla sua testa pende una condanna a morte che sarà eseguita probabilmente molto presto (vedasi la strana sparizione di Carmine Schiavone).

questo è vero, rimane però un altro problema

negli ultimi 20 anni quanti mafiosi di spicco sono diventati collaboratori di giustizia e rivelato nuovi segreti di cosa nostra?

 

perché nel 2001 una legge del centro sx andò proprio a contrastare i futuri pentiti che infatti son cominciati a calare anno dopo anno

 

è dal post 1992-1993 che lo stato ha smesso di combattere seriamente la mafia

 

 

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Ora però si sta spostando il baricentro della discussione.

 

Propongo agli interessati di aprire un topic su mafia, camorra, ndrangheta ecc... e sulle "altrettanto cancerogene" organizzazioni in alcuni (non pochi per la verità) altri paesi, per approfondire i motivi della loro nascita e del loro sviluppo. Organizzazioni che agiscono dd tempo anche oltre i propri confini.

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18 ore fa, Beyond ha scritto:

la mia domanda quindi, visto che la pena di morte è ormai lontana dal nostro modo di pensare, è se ha ancora senso l'ergastolo o avrebbe senso avere solo una pena massima come 30 anni.

 

Sì, ha ancora senso l'ergastolo, perchè protegge il resto della popolazione da quelli che sono mostri. Dopo 30 anni in galera magari c'è anche quel mostro che diventa un cittadino modello, ma con una pena massima daresti l'opportunità anche a quelli che sono rimasti mostri di tornare a far danni.

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Il 2/6/2021 Alle 06:54, crucco ha scritto:

Ora però si sta spostando il baricentro della discussione.

 

non si discosta tanto

eticamente vedere uno come brusca fuori dal carcere è vomitevole e l'avrebbe pensato lo stesso falcone 

ma così come buscetta mutolo ed altri è stato fondamentale in quegli anni

il problema è proprio questo

sempre meno collaboratori di giustizia in ex esponenti di spicco della mafia

anzi, è uscito proprio per una legge voluta fortemente da Falcone

chiediamoci perché

 

Modificato da Vincenzo

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52 minuti fa, Vincenzo ha scritto:

non si discosta tanto

 

Io dicevo: il titolo è "Ergastolo e pena di morte...", argomento complicato, profondo e ovviamente molto delicato e profondo, che riguarda la pena ed il reato per cui è prevista.

 

Qui si stava iniziando a parlare di mafia specificatamente ( @ForzaFerrari88 ) . Credo che questo tema sia altrettanto vasto e complicato da considerare l'opportunità di trattarlo separatamente, insieme alle storiche implicazioni ed alle analogie e differenze con altre organizzazioni criminali di dimensioni e ramificazioni simili e con i paesi in cui queste sono nate e si sono sviluppate.

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8 ore fa, White Star ha scritto:

 

Sì, ha ancora senso l'ergastolo, perchè protegge il resto della popolazione da quelli che sono mostri. Dopo 30 anni in galera magari c'è anche quel mostro che diventa un cittadino modello, ma con una pena massima daresti l'opportunità anche a quelli che sono rimasti mostri di tornare a far danni.

 

Hai esempi di famosi mostri usciti dal carcere che sono tornati a far stragi? 

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