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Super League 2021

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Comunque sembra che, anche da sola, la Juventus non abbandona l'idea della Super League, così magari è la volta buona che vince qualche coppa europea :asd:

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27 minuti fa, Rio Nero ha scritto:

Comunque sembra che, anche da sola, la Juventus non abbandona l'idea della Super League, così magari è la volta buona che vince qualche coppa europea :asd:

 

Io spero piuttosto che AA sparisca. Non che ciò possa garantire vittorie, ma almeno si limiterebbero le figuracce al terreno di gioco.

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1 ora fa, crucco ha scritto:

E non scordiamoci la figura di Michael Rummenigge.

Quasi quasi d'ora in poi tiferò Napoli. @Rio Nero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

( :asd: no dai... siamo seri, anche se AA potrebbe levarsi anche subito dai piedi, ha infangato una storia plurisecolare.)

Cosa aveva detto Rummenigge?

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7 minuti fa, Alex_Ferrari ha scritto:

Cosa aveva detto Rummenigge?

 

È una volpe: lui era fra i sostenitori di questa lega. Ma 8immagino insieme a PSG e BVB) al momento giusto si è tirato indietro (non per mancanza di interessi, anzi, proprio per quello). Poi ha preso il posto lasciato libero da Agnelli nell'UEFA ed ha agito da intermediario fra UEFA e secessionisti, lavando la propria immagine in un bagno di bontà e purezza.

 

Ma gli interessi economici del Bayern restano, non sono svaniti... non facciamoci ingannare come da Toto.

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«il 40% per cento di coloro che hanno fra i 16 e 24 anni non ha interesse nel mondo del calcio» e che occorra creare una competizione «che simuli ciò che fanno sulle piattaforme digitali, come Fifa» e che fronteggi «la competizione di Fortnite o Call of Duty, che sono i veri centri di attenzione dei ragazzi di oggi, che spenderanno domani».

 

:binotto1m:

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1 ora fa, MagicSenna ha scritto:

«il 40% per cento di coloro che hanno fra i 16 e 24 anni non ha interesse nel mondo del calcio» e che occorra creare una competizione «che simuli ciò che fanno sulle piattaforme digitali, come Fifa» e che fronteggi «la competizione di Fortnite o Call of Duty, che sono i veri centri di attenzione dei ragazzi di oggi, che spenderanno domani».

 

:binotto1m:

 

guarda che è un discorso per nulla buttato lì, ha ragione da vendere sulla questione interesse, guarda la f1 che è praticamente snobbata dai giovani oggi rispetto a noi 20 anni fa.

 

che le competizioni e le organizzazioni abbiano bisogno di un netto aggiornamento penso sia opinione di tutti i vertici, ma del resto ora la uefa passerà per buona e giusta mentre ha sempre fatto le migliori porcate

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3 minuti fa, Beyond ha scritto:

che è praticamente snobbata dai giovani oggi rispetto a noi 20 anni fa.

Ot: hai ragione, tra i miei coetanei ci sono veramente poche persone che seguono la F1.

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1 hour ago, Beyond said:

guarda la f1 che è praticamente snobbata dai giovani oggi rispetto a noi 20 anni fa

quindi tu eri giovane 20 anni fa? :asd:

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1 ora fa, Beyond ha scritto:

 

guarda che è un discorso per nulla buttato lì, ha ragione da vendere sulla questione interesse, guarda la f1 che è praticamente snobbata dai giovani oggi rispetto a noi 20 anni fa.

 

che le competizioni e le organizzazioni abbiano bisogno di un netto aggiornamento penso sia opinione di tutti i vertici, ma del resto ora la uefa passerà per buona e giusta mentre ha sempre fatto le migliori porcate

Per come l'ha intavolata Agnelli il modo per ricreare interesse è sbilanciare ulteriormente la ripartizione dei soldi a vantaggio delle solite. Non è che l'attuale disaffezione deriva proprio dal gap che si è venuto a creare negli ultimi 25 anni ? Il calcio è anche territorialità. Se tratti come pezzente l'Udinese e i suoi tifosi dubito che il ragazzino si appassionerà a vedere PSG- Manchester. 

 

3 minuti fa, ClaudioMuse ha scritto:

quindi tu eri giovane 20 anni fa? :asd:

in generale i ragazzi cominciano ad appassionarsi a 8-10-12 anni. 

Molto difficile che uno diventi tifosi di calcio o F1 improvvisamente a 18 anni. Per il calcio specialmente, visto come una religione in Italia.

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3 minutes ago, MagicSenna said:

in generale i ragazzi cominciano ad appassionarsi a 8-10-12 anni. 

tutto vero, ma non definirei "giovane" uno che fa le elementari

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41 minuti fa, MagicSenna ha scritto:

Per come l'ha intavolata Agnelli il modo per ricreare interesse è sbilanciare ulteriormente la ripartizione dei soldi a vantaggio delle solite. Non è che l'attuale disaffezione deriva proprio dal gap che si è venuto a creare negli ultimi 25 anni ? Il calcio è anche territorialità. Se tratti come pezzente l'Udinese e i suoi tifosi dubito che il ragazzino si appassionerà a vedere PSG- Manchester. 

 

 

discorso complesso, è chiaro che i grandi team cercano di farla da padroni ancora più di prima ed è sbagliato.

dall'altro lato è pur vero che per mera questione economica fifa e uefa negli ultimi anni hanno allargato le competizioni sminuendole con partite tra nazionali e team minori. esempio l'europeo che era così ben organizzato fino a ieri mentre oggi praticamente è diventato un tutti contro tutti con partite di scarso interesse. vogliamo parlare del mondiale in cui, pur di far partecipare più squadre estere, si è arrivati allo stato di avere alcune rilevanti nazionali europee escluse mentre partecipano nuova zelanda, tonga o el salvador?

 

per quanto riguarda la champions nello specifico, secondo me non è poi così malvagia la formula in uso.

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Superlega, il Milan rompe il silenzio: “Sensibili ai tifosi ma serve un modello sostenibile”

 

smetterla di farsi tenere per le palle dal pizzaiolo potrebbe essere un inizio

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sensibili ahah loro erano sicuramente i più propensi visto che si sarebbero ritrovati un mare di soldi quando sono 10 anni che non si vedono in europa

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5 ore fa, MagicSenna ha scritto:

«il 40% per cento di coloro che hanno fra i 16 e 24 anni non ha interesse nel mondo del calcio» e che occorra creare una competizione «che simuli ciò che fanno sulle piattaforme digitali, come Fifa» e che fronteggi «la competizione di Fortnite o Call of Duty, che sono i veri centri di attenzione dei ragazzi di oggi, che spenderanno domani».

 

:binotto1m:

 

Di tutt le cagate dette da Agnelli, questa forse è la più vera. Ormai il grosso del pubblico emergente del calcio non viene neanche dalle città di origine delle singole squadre e oserei dire neanche dallo stesso paese o dallo stesso continente. Il calcio è uno show mondiale ed ai club interessa davvero poco lo zoccolo duro che va allo stadio (da cui guadagna qualche milione di euro) in confronto al pubblico internazionale che può fruttare centinaia di milioni di euro.

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12 minuti fa, Ferrarista ha scritto:

 

Di tutt le cagate dette da Agnelli, questa forse è la più vera. Ormai il grosso del pubblico emergente del calcio non viene neanche dalle città di origine delle singole squadre e oserei dire neanche dallo stesso paese o dallo stesso continente. Il calcio è uno show mondiale ed ai club interessa davvero poco lo zoccolo duro che va allo stadio (da cui guadagna qualche milione di euro) in confronto al pubblico internazionale che può fruttare centinaia di milioni di euro.

in realtà da stadio e affini credo che le big incassino almeno 100 milioni l'anno. Non caso col covid è arrivata la mazzata.
Comunque intendevo che, secondo me, e a giudicare da come hanno reagito tutti, il modo per far seguire il calcio dai ragazzi non è quello della superlega che rende il sistema ancora più classista. 

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Questo editoriale pesa come un macigno. Mi trova d'accordo e spero che faccia anche danni a questi individui, come loro li hanno causati ai club che rappresentano.

 

Un fallimento annunciato: niente sarà più come prima

La sconfitta delle 12 società guidate da Perez e Agnelli è destinata a cambiare il calcio in profondità

Stefano Barigelli

22 aprile - MILANO

 

I proprietari delle 12 società inizialmente coinvolte nella Superlega

I proprietari delle 12 società inizialmente coinvolte nella Superlega
 

Hanno perso la faccia e anche la partita. La fragorosa sconfitta dei 12 capitanati da Perez e Agnelli è destinata a cambiare il calcio più in profondità di quanto non avrebbe fatto la Superlega.

 

I top club per ricchezza e indebitamento sono stati sconfitti per due motivi fondamentali: l’azione decisa dei governi, soprattutto di Boris Johnson, e la reazione dei tifosi. Due errori di valutazione madornali, grossolani, per un gruppo di presidenti che si considera l’élite del pallone, ma il cui grado di dilettantismo si è rivelato pari solo alla loro presunzione.

 
Si ritirano i club inglesi dopo pressioni di tifosi e autorità, addio anche dell’Inter. Ecco cosa è successo nelle ultime 48 ore

Dicevamo la politica: gran parte delle proprietà delle sei società inglesi sono straniere, il premier Johnson ha spiegato i doveri a cui sono chiamate, mettendole di fronte ai rischi che la loro scelta avrebbe comportato. Hanno subito capito. I costosi studi legali cosa potevano contro il premier e il parlamento? Ceferin e Boban hanno fatto il resto. Ma se la reazione dell’Unione europea, di Boris Johnson e Macron poteva non essere messa nel conto, appare sorprendente, e anche emblematico, che non sia stato minimamente valutato dai 12 club l’impatto della loro scelta sui tifosi. Trattati come customers (clienti) hanno dato una lezione a manager e finanzieri su cosa sia ancora oggi il calcio. Questo gioco bellissimo è diventato un gigantesco affare perché ha mantenuto inalterato nel tempo l’ingrediente di base: la semplicità. I tifosi usano parole che i loro dirigenti hanno dimenticato e tradito, ma che rappresentano ancora la spina dorsale del loro business. Il calcio non è solo un grande spettacolo, ce ne sono di altrettanto belli, forse perfino più divertenti. Il calcio è diverso. Il calcio è molto altro. In nessuno sport di squadra il più debole può avere fino all’ultimo la possibilità di battere il più forte. In nessun altro sport il radicamento popolare è così profondo. Sotto a ciascuna bandiera c’è una comunità appassionata. C’è una storia, di cui ogni tifoso è orgoglioso. In Nba le squadre cambiano città ed è normale. In Spagna il popolo del Barcellona ha rifiutato la Superlega perché gli era incomprensibile e intollerabile vedere il mito blaugrana ridotto a fare il supporto a una battaglia del Real.

I 12 hanno pensato di poter trasformare la Champions in un torneo finto, di comodo, redditizio. Ma nel calcio i bitcoin (una moneta virtuale) non valgono niente. Il problema della redistribuzione dei ricavi andava affrontato in altra maniera. Trasparente, non complottarda. Magari perdevano lo stesso, ma senza essere umiliati. Questa non è una Waterloo, perché non ha nulla della grandiosità napoleonica. È una ritirata scomposta che con il passare delle ore ha assunto toni grotteschi, perfino farseschi, che non fanno onore alla storia di questi club. I loro dirigenti hanno dimenticato la regola aurea che dovrebbe tenere a mente ogni presidente e ogni manager che col pallone ha a che fare.

Agnelli ha la responsabilità maggiore perché il progetto l’ha messo in piedi mentre in Lega sabotava i fondi togliendo risorse agli altri club. Un ripensamento -vedrete - arriverà su questo tema. Marotta farà bene a dimettersi da consigliere federale. E cosa dire di Gazidis che celebrava la Superlega come nuovo Eldorado mentre nella sua Inghilterra tutto franava? Juve, Inter e Milan sono state e sono ancora una parte preziosa del calcio italiano. Hanno vinto moltissimo, ci hanno regalato Coppe europee e successi mondiali. Hanno conquistato qualcosa che è rimasto scolpito nella memoria dei loro tifosi, ma possiamo dire di ciascun italiano, perché quel giorno ognuno si è sentito un gigante. Quando non si è più in sintonia con tutto questo, quando si taglia il filo magico che tiene insieme la propria comunità, è meglio farsi da parte.

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Io sto ancora ridendo :asd:

 

Binotto è un gigante al confronto di questi qua :binotto1m:

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È inaudito che l'Uefa non abbia punito le tre gra di che si ostinavano a ribadire la bontà del progetto (Real Madrid, Barcellona e Juventus).

Dovevano punirle in modo esemplare!!!

:zizi:

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