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Ferrarista

Smart working

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2 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Io non sono contrario a lavorare da casa, ma trovo che in ufficio ci sia maggiore concentrazione, ci sia più opportunità di confronto con i colleghi e ci sia aiuti maggiormente. Probabilmente dipende dal tipo di lavoro, ma se dovessi scegliere direi ufficio.

L'ambiente domestico offre troppe distrazioni, perché troppo amichevole e confortevole ed inoltre mi sento staccato dalla struttura e non ho opportunità di confronto diretto. Inoltre, parlo sempre personalmente sia chiaro, stare in casa, dormire in casa, mangiare in casa, lavorare in casa, alla fine è un routine che stanca. Muovermi in macchina, almeno per me, è una forma di svago e distrazione, anche per vedere qualcosa di diverso.

Il mio lavoro spesso mi porta a contatto con i clienti, quindi lavorare da casa diventa anche un impedimento.

sono abbastanza d'accordo. stare sempre a casa allenta un po' troppo la presa e favorisce la distrazione, ma soprattutto non permette la creazione di un rapporto diretto coi colleghi e la possibilità di scambiarsi subito informazioni e opinioni. senza contare la semplice piacevolezza di stare in gruppo, che certo dipende dal tuo gruppo di lavoro, ma non è da sottovalutare specie per i giovani che hanno bisogno di crescere personalmente e professionalmente.

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1 minuto fa, Ferrarista ha scritto:

 

Devo dire che per me non è cambiato davvero niente. I miei colleghi sono sempre raggiungibili via chat su MS Teams o in videocall, e la mia giornata di lavoro prevede una comunicazione coi colleghi o col capo almeno 2 o 3 volte al giorno. L'ultima settimana prima di Natale avevamo delle consegne da terminare urgentemente e credo di aver passato più tempo in videocall che a lavorare da solo.

 

 

 

Guarda io odio telefoni e videochiamate. Lo accetto in via del tutto eccezionale (mi è capitato con qualche cliente, per questioni importanti), ma non lo accetterei mai come strumento da utilizzare ogni giorno. Io preferisco il contatto diretto, il chiamare un collega davanti ad un monitor o ad un qualsiasi dispositivo e mettersi insieme a risolvere il problema.

Come dicevo comunque dipende sempre dal tipo di lavoro.

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7 minuti fa, White Star ha scritto:

c'è anche chi per mentalità non riesce più ad avere separazione lavoro / vita privata e con il lavoro da casa questo può peggiorare. Per questi ultimi, meglio il ritorno in ufficio a fine pandemia.

infatti come ho detto all'inizio non esiste una risposta univoca e se molti possono trarne vantaggi, c'è sempre chi si troverà peggio.

ad esempio uno dei miei capi non riesce a lavorare da casa con la famiglia e quindi va lo stesso in ufficio da solo.

 

9 minuti fa, White Star ha scritto:

E' esattamente quello che sta succedendo dove lavoro io. La ditta in generale è ok con il lavoro da casa (anche se non vogliono che si lavori dall'estero, ***** ***) e gli affari vanno bene per il periodo in cui siamo, ma i vari capetti fascistelli che non riescono più a fare micromanagement come in ufficio, si sono adattati mettendo ancora più pressione sul personale, usando la scusa dell'incertezza come una frusta. Chi è più debole e timoroso finisce con il lavorare gratis fino alle 22 per paura di essere licenziato, chi è più sgamato invece da casa è effettivamente più produttivo, spegne tutto alle 17 in punto senza fare un minuto in più di quanto richiesto, ma in realtà ha finito di lavorare alle 15 o prima.

per fortuna a me è un po' l'opposto, va detto che in ufficio eravamo solo in 2 con 1 solo capo, da casa è ancora più tranquillo perchè non c'è il capo che ogni tanto passa o chiede all'improvviso qualcosa.

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3 minuti fa, Beyond ha scritto:

non c'è il capo che ogni tanto passa o chiede all'improvviso qualcosa.

 

Quello per me continua a succedere :asd:

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5 minuti fa, White Star ha scritto:

Anche io preferisco nettamente la pausa pranz...cioè, volevo dire il lavoro da casa: non ho più visto l'ufficio da metà marzo, quando feci una settimana di malattia per quello che probabilmente era il cosino cinese, poi solo lavoro a distanza.

 

Se il tipo di lavoro lo permette e uno è in grado di mantenere buone prestazioni, il lavoro a distanza è meglio. Magari in futuro con presenza parziale in ufficio (io farei 2 ufficio + 3 a casa o addirittura 1 + 4), giusto per mantenere quel minimo di rapporto interpersonale, perchè senza odori bangla uno rischia di diventare troppo snob. Però non tutti ce la fanno a lavorare da casa, c'è anche chi per mentalità non riesce più ad avere separazione lavoro / vita privata e con il lavoro da casa questo può peggiorare. Per questi ultimi, meglio il ritorno in ufficio a fine pandemia.

 

Che ci sia meno gente in giro poi è un vantaggio anche per chi non può lavorare da casa: mio zio col furgone in A4 può bestemmiare di meno perchè ci sono meno suvvoni giargiana a far traffico, arriva in cantiere più tranquillo e i muri sono più dritti. :asd:

 

Ci sono però anche lati negativi e mi trovo daccordo con Ferrarista in particolare su questo punto:

 

E' esattamente quello che sta succedendo dove lavoro io. La ditta in generale è ok con il lavoro da casa (anche se non vogliono che si lavori dall'estero, ***** ***) e gli affari vanno bene per il periodo in cui siamo, ma i vari capetti fascistelli che non riescono più a fare micromanagement come in ufficio, si sono adattati mettendo ancora più pressione sul personale, usando la scusa dell'incertezza come una frusta. Chi è più debole e timoroso finisce con il lavorare gratis fino alle 22 per paura di essere licenziato, chi è più sgamato invece da casa è effettivamente più produttivo, spegne tutto alle 17 in punto senza fare un minuto in più di quanto richiesto, ma in realtà ha finito di lavorare alle 15 o prima.

 

 

mi trovo molto d'accordo con queste considerazioni, io sono di quelli che riescono a concentrarsi a casa ugualmente che in ufficio, anche in università era così a differenza di compagni che invece non riuscivano a studiare a casa (ma poi li vedevi sempre in giro o alle macchinette quindi penso che alla fine dipenda più dalla persona)

 

da me si lavora prima a obiettivi che a tempo e normalmente le cose che mi assegnano da fare le faccio nella metà del tempo che mi chiedono (perché sono bravo sì), quindi per me lavorare da casa significa avere molto più tempo "libero", nel senso che in ufficio se finivo alle 15 pareva brutto andarsene, a casa se finisco alle 15 faccio altro e se qualcuno mi bussa fino alle 17 ci sono

 

dopodiché è vero che, a sentire anche altri del settore, lavorare da casa porta a condondere un po' i confini lavoro-vita privata e a essere reperibile quasi sempre, lì però dipende sia dall'azienda che dalla mentalità del dipendente stesso, io per esempio mi impongo che dopo le 8h non devo più niente all'azienda, per cui se capita di lavorare oltre segno lo straordinario o recupero il giorno dopo lavorando meno

 

eventualmente, a fine pandemia, il giorno settimanale in azienda può essere utile per fare "team building", "brainstorming" e altre cagate simili

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12 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

 

 

Guarda io odio telefoni e videochiamate. Lo accetto in via del tutto eccezionale (mi è capitato con qualche cliente, per questioni importanti), ma non lo accetterei mai come strumento da utilizzare ogni giorno. Io preferisco il contatto diretto, il chiamare un collega davanti ad un monitor o ad un qualsiasi dispositivo e mettersi insieme a risolvere il problema.

Come dicevo comunque dipende sempre dal tipo di lavoro.

 

Ovviamente anche per me è preferibile il contatto umano e fisico con le persone, ma la possibilità di lavorare da dove ca**o mi pare (persino all'estero) ovviamente è un vantaggio così grande da compensare questi piccoli problemi. Per me sarebbe fantastico ritrasferirmi in Italia e lavorare a vita da qui (e chi lo mollerebbe più) ma purtroppo il mio lavoro richiede comunque di viaggiare (2 o 3 volte all'anno). Per me sarebbe anche accettabile rimetterci di tasca mia per i viaggi di lavoro (l'azienda certo non mi pagherebbe il volo dall'Italia) ma il mio capo dovrebbe eliminare tutte le occasioni di lavorare in presenza (riunioni, corsi etc), ma la mia impressione è che non abbia proprio la volontà di farlo così da mantenere il controllo fisico su di noi.

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1 minuto fa, Ruberekus ha scritto:

io per esempio mi impongo che dopo le 8h non devo più niente all'azienda, per cui se capita di lavorare oltre segno lo straordinario o recupero il giorno dopo lavorando meno

 

quoto, a me fregancazz e chiudo tutto quando mi va, anche se spesso mi capita, ma per mia scelta, di stare al pc e lasciare il laptop aperto nel caso sul tardi arrivi qualche email, altrimenti stacco e chi si è visto si è visto.

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8 minuti fa, Beyond ha scritto:

sono abbastanza d'accordo. stare sempre a casa allenta un po' troppo la presa e favorisce la distrazione, ma soprattutto non permette la creazione di un rapporto diretto coi colleghi e la possibilità di scambiarsi subito informazioni e opinioni. senza contare la semplice piacevolezza di stare in gruppo, che certo dipende dal tuo gruppo di lavoro, ma non è da sottovalutare specie per i giovani che hanno bisogno di crescere personalmente e professionalmente.

 

Esatto. Io mi sento fortunato, ho trovato persone con le quali si è costruita una bella alchimia e i problemi non sono mai personali, ma del gruppo, quindi ci si da una mano. A me piace il confronto diretto, lo trovo più produttivo e veloce.

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1 ora fa, ClaudioMuse ha scritto:

footing

playback

autostop

slip

flipper

sexy shop

smartuorchi

 

A parte il fatto che ogni lingua ha certe invenzioni (penso a "Handy" in Germania), footing è eccezionale.

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6 minuti fa, Ferrarista ha scritto:

 

 

Ovviamente anche per me è preferibile il contatto umano e fisico con le persone, ma la possibilità di lavorare da dove ca**o mi pare (persino all'estero) ovviamente è un vantaggio così grande da compensare questi piccoli problemi. Per me sarebbe fantastico ritrasferirmi in Italia e lavorare a vita da qui (e chi lo mollerebbe più) ma purtroppo il mio lavoro richiede comunque di viaggiare (2 o 3 volte all'anno). Per me sarebbe anche accettabile rimetterci di tasca mia per i viaggi di lavoro (l'azienda certo non mi pagherebbe il volo dall'Italia) ma il mio capo dovrebbe eliminare tutte le occasioni di lavorare in presenza (riunioni, corsi etc), ma la mia impressione è che non abbia proprio la volontà in modo da mantenere il controllo fisico su di noi.

 

 

Se volontà è solo quella del controllo, ovvio che c'è il fuggi fuggi generale alla prima occasione.

Per me l'importante è il risultato finale, che è quello che porta al guadagno. Se dico ad un dipendente di fare 100 e questo mi fa 100 nei tempi stabiliti, non mi interessa se nel mezzo è andato in bagno a masturbarsi :asd:

 

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3 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

 

Esatto. Io mi sento fortunato, ho trovato persone con le quali si è costruita una bella alchimia e i problemi non sono mai personali, ma del gruppo, quindi ci si da una mano. A me piace il confronto diretto, lo trovo più produttivo e veloce.

 

poi dipende appunto dal tuo gruppo, se è pieno di gente antipatica o scassacazzi ovvio che è meglio non vederli :asd:

nel mio caso al momento sono l'unico e quindi ovviamente per me non avrebbe proprio senso andare in ufficio e stare da solo al pc nella stanza, però se fossimo almeno 2-3 credo che vorrei senza dubbio passare un paio di giorni a settimana insieme piuttosto che sempre a casa.

 

grosso vantaggio invece è che nei tempi morti, che in certi periodi per me possono essere tanti, faccio quello che voglio a casa piuttosto che dover ingegnarmi a perder tempo in ufficio.

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14 minuti fa, Beyond ha scritto:

per fortuna a me è un po' l'opposto, va detto che in ufficio eravamo solo in 2 con 1 solo capo, da casa è ancora più tranquillo perchè non c'è il capo che ogni tanto passa o chiede all'improvviso qualcosa.

 

E' proprio una questione di mentalità, il mio chiede cose ogni 15 minuti solo per controllare se siamo connessi. Le riunioni ormai non si organizzano più, le chiama a c***o durante il giorno, infatti il mio "pausa pranzo" deriva da questo, ho perso diverse riunioni perchè ti chiamano mentre sei in pausa... :asd: io quando stacco, stacco, so di colleghi che invece si sono dimenticati cibo nel forno per colpa di chiamate improvvise, in molti purtroppo ci cascano.

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5 minuti fa, Beyond ha scritto:

 

poi dipende appunto dal tuo gruppo, se è pieno di gente antipatica o scassacazzi ovvio che è meglio non vederli :asd:

nel mio caso al momento sono l'unico e quindi ovviamente per me non avrebbe proprio senso andare in ufficio e stare da solo al pc nella stanza, però se fossimo almeno 2-3 credo che vorrei senza dubbio passare un paio di giorni a settimana insieme piuttosto che sempre a casa.

 

grosso vantaggio invece è che nei tempi morti, che in certi periodi per me possono essere tanti, faccio quello che voglio a casa piuttosto che dover ingegnarmi a perder tempo in ufficio.

 

 

Beh ovvio, se in ufficio è pieno di scassa min**ia e l'ambiente è avvelenato, provi solo che sollievo a startene per i ca**i tuoi. :asd:

A me piace tenere separata la vita a casa e il lavoro. Se devo farlo qualche volta nessun problema, ma se dovesse diventare una routine non lo so, non credo accetterei. Inoltre con un bimbo piccolo è più complicato, visto che mi chiamerebbe sempre.

Per quanto riguarda i tempi morti vero, diciamo che a casa sapresti essere più produttivo :asd: 

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47 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

 

 

Se volontà è solo quella del controllo, ovvio che c'è il fuggi fuggi generale alla prima occasione.

Per me l'importante è il risultato finale, che è quello che porta al guadagno. Se dico ad un dipendente di fare 100 e questo mi fa 100 nei tempi stabiliti, non mi interessa se nel mezzo è andato in bagno a masturbarsi :asd:

 

 

Concordo. Questa dovrebbe essere l'attitudine giusta di un capo. Considerando anche che i miei contributi li ho dati ed ho rispettato i tempi (anzi, prima di Natale ho fatto un vero miracolo a finire certe cose) credo che bene farebbe a lasciarmi in pace in Italia ed organizzare riunioni e corsi in modalità videochiamata. Purtroppo proprio questa pandemia mi ha mostrato che il mio capo non riesce a rinunciare al suo controllo fisico sui dipendenti, ma ovviamente un po' in modo pulito, un po' facendogliela alle spalle (senza mai tirare la corda, si capisce) ho strappato molte più settimane in Italia di quelle che lui voleva concedermi inizialmente.

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Tutti dipendenti, e tutti con motivazioni simili: dormo di più, mi sbatto meno, lavoro quando voglio.

Ecco perché devono tornare al più presto a farvi lavorare in fabbrica.

Io parte del mio lavoro posso svolgerlo a casa, ma pochi ca**i, se non entro in modalità iena da combattimento non lavoro, e per farlo devo trovarmi sul posto di lavoro.

Per voi, nessuno vi controlla, fare quel che volete. Non è difficile capire perché vi piaccia. Sulla produttività, direi che un anno di negozi e bar chiusi non sono il massimo per capire se lavorerete quando il mondo sarà tornato normale.

Avessi una azienda pago l'affitto del capannone ma venite qui a lavorare, con un cagnaccio dietro le spalle a controllare ogni momento se lavorate o state sul forum a scrivere o sui social a fare i clown.

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Il lavoro da casa ha risvolti positivi anche per i datori di lavoro: prima di tutto si può risparmiare sull'affitto degli uffici (d'altronde lo smart working non è certo possibile per lavori manuali o da fabbrica che si svolgono in un "capannone") ed anche su bollette e forniture per i dipendenti, che però dovrebbero poi poter detrarre tutto dalle tasse, così come avviene in Germania. Poi, in secondo luogo, dubito che ad un capo o imprenditore freghi di cosa facciano i dipendenti, ma dei loro risultati: fino a prova contraria si mette su una azienda per guadagnare. Il controllo fisico sui dipendenti è un retaggio ormai talmente antiquato che serve solo a soddisfare l'ego di qualche manager frustrato.

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41 minutes ago, effe said:

Avessi una azienda pago l'affitto del capannone ma venite qui a lavorare, con un cagnaccio dietro le spalle a controllare ogni momento se lavorate o state sul forum a scrivere o sui social a fare i clown.

 

Basta usare una lamiera per il capannone abbastanza spessa da schermare ogni segnale.

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3 ore fa, effe ha scritto:

Tutti dipendenti, e tutti con motivazioni simili: dormo di più, mi sbatto meno, lavoro quando voglio.

Ecco perché devono tornare al più presto a farvi lavorare in fabbrica.

Io parte del mio lavoro posso svolgerlo a casa, ma pochi ca**i, se non entro in modalità iena da combattimento non lavoro, e per farlo devo trovarmi sul posto di lavoro.

Per voi, nessuno vi controlla, fare quel che volete. Non è difficile capire perché vi piaccia. Sulla produttività, direi che un anno di negozi e bar chiusi non sono il massimo per capire se lavorerete quando il mondo sarà tornato normale.

Avessi una azienda pago l'affitto del capannone ma venite qui a lavorare, con un cagnaccio dietro le spalle a controllare ogni momento se lavorate o state sul forum a scrivere o sui social a fare i clown.

 

modo di pensare da 1900. sicuramente per un dipendente stare a casa è più rilassante e non ha controlli, ma concretamente al datore di lavoro dovrebbe interessare il prodotto del lavoro e i risultati, e se quelli restano uguali non può che trarne vantaggi a quel punto.

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38 minuti fa, Beyond ha scritto:

 

modo di pensare da 1900. sicuramente per un dipendente stare a casa è più rilassante e non ha controlli, ma concretamente al datore di lavoro dovrebbe interessare il prodotto del lavoro e i risultati, e se quelli restano uguali non può che trarne vantaggi a quel punto.

Leggi i post di oggi, limitandoti alla sezione offtopic, lunghezza, frequenza ed orari.

Non mi sembra sia esattamente una situazione produttiva. Ma intanto il datore paga. Io potrei essere anche d'accordo ma lavori a partita Iva, a cottimo, niente buste paga, licenziamenti impossibili o tredicesime. Tanto produci tanto guadagni, se poi sei bravo ci saranno dei premi a fine anno. E se ne approfitti paghi di tuo perché non guadagni. Solo così il lavoro non controllato potrebbe avere un senso.

E vedreste che in quelle condizioni, dovendo rendere, correreste in ufficio, perché a casa le distrazioni sono troppe e se lasci libero il cane di pisciarti sul divano...beh, perché scendere, ti piscerà sul divano.

Se lasci carta bianca alla gente te la riempie di m***a per farsi i propri comodi.

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Molte persone hanno parlato di avere meno problemi e meno sbattimenti, non vedo come questo implichi minore produttività. In ogni settore lavorativo, se il dipendente non rende, ci sono comunque tanti modi di imporgli di produrre (mancati aumenti, ridimensionamento delle mansioni etc etc). Cosa cambia tra lavoro dipendente da casa o lavoro dipendente in ufficio? Se il prodotto è lo stesso o anche migliore, al datore di lavoro non cambia niente. Se poi vuoi implicitamente dire che i datori di lavoro siano incapaci di giudicare la produttività di un dipendente, non posso che darti ragione, ma a quel punto mi viene da chiedere: se io devo sbattermi per far guadagnare te, tu imprenditore non puoi fare lo sforzo di controllare se il mio lavoro è buono o no? Facile andare avanti con questa mentalità feudale in cui il datore di lavoro incassa senza fare niente.

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