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Ferrarista

Smart working

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Prendo spunto da un amico che ha postato un articolo del New York Times sul fenomeno del South working, ovvero la migrazione inversa di molti cervelli italiani che ormai da mesi sono tornati nelle proprie città del sud Italia pur continuando a lavorare per le proprie aziende, università o istituzioni al nord o all'estero.

 

The Pandemic Helped Reverse Italy’s Brain Drain. But Can It Last?

 

Io una mia idea ce l'ho, considerando anche che lo faccio ormai da mesi, magari tra qualche post la scriverò, però sarei curioso di sentire le vostre esperienze ed opinioni in merito: è una cosa positiva? Va incrementata la quota di smart working anche dopo la pandemia? Ci sono ad oggi gli strumenti adatti per lavorare da casa come se si fosse in ufficio?

Modificato da Ferrarista

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Non so se si possa definire smart working ma io oramai da marzo, esclusi i pochi giorni di scuola tra settembre e ottobre, sono stato sempre in DaD. Per quanto mi riguarda ci sono dei pro e dei contro.

Vantaggi

Orari più flessibili: posso alzarmi la mattina più tardi e dormire di più perché non devo più fare il tragitto per andare a scuola.

Meno ansia: personalmente quando devo affrontare un compito in classe o un'interrogazione a scuola mi sento molto ansioso e preoccupato mentre dentro le mura di casa mia riesco ad essere più tranquillo.

Riesco a stare più comodo: avendo in camera mia una sedia da gaming riesco a stare molto più comodo rispetto a scuola dove devo stare in un banco assai più scomodo.

Posso andare in bagno quando voglio: nella mia classe si può andare in bagno massimo uno alla volta e inoltre quest'anno per le misure anticovid bisogna andare pure dal bidello a richiedere la chiave. In DaD invece posso andarci praticamente quando voglio, senza che nessuno me lo impedisca.

Svantaggi

Assenza di contatto umano: non penso ci sia molto da spiegare.

Si può copiare più facilmente: a distanza copiare (per un compito o un'interrogazione) è un gioco da ragazzi, è vero che i professori possono accorgersene ma non avranno mai la certezza assoluta che spesso hanno in classe 

Distrazioni molto più frequenti: in DaD basta spegnere la telecamera e puoi fare tutto quello che vuoi, addirittura ho saputo di compagni che stavano giocando con la Play Station durante le lezioni.

Si fa molto di meno: le ore a distanza sono minori e ridotte, per esempio tra marzo e giugno abbiamo fatto solamente tre ore da quarantacinque minuti al giorno. Essendo il numero di ore minore molti professori ne hanno perse alcune e perciò non riescono a fare tutto il programma.

Concludo dicendo che per me, finita la pandemia, bisogna assolutamente tornare in classe.

 

 

 

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La dad, secondo me, merita un discorso a parte per vari motivi. Quelli che tu individui come vantaggi (maggiore comfort, meno ansie, meno pressione) sono in realtà degli svantaggi. Data la tua età non puoi saperlo, ma la scuola deve proprio insegnare ad uscire dalla comfort zone, a confrontarsi con situazioni nuove o spiacevoli, ad imparare dove finisce la propria libertà e dove comincia quella altrui. Un adolescente che non impara queste cose, sarà un adulto peggiore. Probabilmente queste cose non sono garantite nella didattica in presenza, ma di sicuro non ci sono nella dad.

 

Il lavoro da casa invece è una questione ben diversa: si tratta di persone adulte, che in media non hanno niente da imparare, ma devono svolgere attività produttive (che si tratti di contabilità, sviluppo, ricerca o ogni altra cosa).

Modificato da Ferrarista
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Lavorando in ufficio ormai da 16 anni ed avendo lavorato da casa qualche mese, scelgo l'ufficio tutta la vita. A casa si è in un ambiente troppo famigliare e confortevole, a mio avviso si rende meno. 

Può essere una buona formula per le donne in gravidanza, senza farle andare in ufficio fino all'ultimo o congedandole prima del tempo, le si fa lavorare da casa senza troppo stress. Oppure nell'ammontare delle ore mensili, di può scegliere un tot da passare a casa. Ma io non andrei mai a sostituire il lavoro in ufficio, è più produttivo. 

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Mamma mia ma come sto bene a lavorare da casa!

 

Non nego che mi manchi il cafferino coi colleghi o la passeggiata postprandiale (La bilancia ringrazia) ma a livello di stress e comfort preferisco stare a casa mia. La vivo molto meglio.

 

Certo si potrebbero potenziare i servizi informatici in modo da migliorare l'accesso ai dati comuni e ottimizzare alcuni servizi, ma per quanto riguarda i rapporti coi capi, la video chat mi va benissimo.

 

47 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Lavorando in ufficio ormai da 16 anni ed avendo lavorato da casa qualche mese, scelgo l'ufficio tutta la vita. A casa si è in un ambiente troppo famigliare e confortevole, a mio avviso si rende meno. 

...

Ma io non andrei mai a sostituire il lavoro in ufficio, è più produttivo. 

 

Sai che per quanto riguarda me (che lavoro in un ufficio piccolo) e per mia moglie (che lavora per una banca multinazionale) il feedback e i risultati aziendali dicono esattamente l'opposto?

 

Modificato da andycott

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Per quanto mi riguarda, vince l'home office 10 a 0. Devo dire che in azienda da me (e prima all'università) avevo comunque la possibilità di lavorare spesso e volentieri da casa e lo facevo almeno 2 o 3 volte a settimana. Ovviamente col Covid sono passato ad intere settimane di lavoro da casa. Inoltre ho passato 4 degli ultimi 6 mesi in Italia (e sarei restato qui tutto il tempo se solo il mio capo non avesse rotto i co****ni) con chiari benefici economici e psicologici. Se proprio devo trovare un lato negativo dell'home office è il fatto di non avere ogni volta il tempo di prepararsi un pranzo decente, finendo con una certa frequenza a mangiare pane e salame per pranzo (comunque vada devo rispettare i 30, max 45 minuti di pausa pranzo per evitare che il capo o i colleghi mi cerchino e mi trovino a mangiare).

Per quanto riguarda la produttività, nel mio caso è assolutamente aumentata: la possibilità di svegliarmi e potermi mettere a lavorare senza dovermi eccessivamente preparare al lavoro (magari invece di fare una doccia di corsa la mattina, la faccio a metà mattinata o nel pomeriggio) mi fa lavorare sicuramente più ore e più efficacemente. Se poi ci aggiungiamo la pandemia (quindi impossibilità di uscire con amici etc), non di rado mi sono trovato a lavorare dalle 9 di mattina fino alle 23 o anche oltre.

 

Ora a parte il discorso personale, credo che la pandemia ci abbia mostrato una opportunità enorme di rivoluzione del mondo del lavoro. Lo smart working (ed il South working) hanno praticamente solo vantaggi: per i piccoli centri di provincia che si ripopolano con conseguenti effetti economici, per le città che sgravano parte del proprio traffico stradale e ferroviario, per i dipendenti che lavorano più rilassati, per i datori di lavoro (che si tratti di ambito pubblico, accademico, aziendale) che hanno dipendenti più rilassati e quindi possono anche chiedere qualcosa in più in termini di rendimento, per le aziende, università, uffici che risparmiano in elettricità, riscaldamento, acqua etc. Purtroppo, però, la mia impressione è che stia prevalendo nei vari "capi" la propensione a fare giochi di potere coi dipendenti ed a pretendere un controllo fisico su di loro oltre ad un controllo sull'operatività (che è sacrosanta, ma che oggi si può ottenere anche senza un controllo fisico). Molti già dall'estate sono stati obbligati a tornare al lavoro in presenza, ed alcuni addirittura non hanno mai avuto il permesso di lavorare da casa (anche in presenza delle condizioni). Ho l'impressione che si stia perdendo una opportunità di svecchiare finalmente i rapporti lavorativi che potrebbe renderli più efficienti ed a misura d'uomo.

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Un discorso a parte poi merita l'assenza o insufficienza di infrastrutture per rendere possibile lo smart working. Molte aziende e molti uffici ancora non hanno realizzato (e parlo di Italia così come della Germania) l'importanza di avere un comparto IT robusto ed efficiente. Da me, ad esempio, abbiamo un unico responsabile IT che viene solo una volta a settimana e quindi a volte capita di aspettare 2 o 3 mesi prima che un problema venga risolto. Potenziare lo smart working vorrebbe dire anche dare molto lavoro a persone specializzate nel settore IT, con ulteriori conseguenti benefici.

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Smartworking è una delle parole più divertenti nate a cazo in Italia

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Dal 23 Marzo 2020 giorni in ufficio: 1. 

Per quanto mi riguarda, facendo un lavoro creativo, avere l'ufficio a casa ha decisamente aumentato la mia produttività.
L'idea arriva quando arriva e avere la possibilità di lavorarci in ogni momento è un gran vantaggio, così come non dover interrompere il lavoro ad un orario preciso perché il treno non aspetta. 

Non conosco i dati precisi sulla produttività, però ad ottobre 2021 dovremmo cambiare ufficio e al momento non è così remota la possibilità che finché i capi non trovano l'ufficio "perfetto", spostino i server da qualche parte e smaterializzino l'ufficio. Quindi penso che tanto male non non stia andando. 

Il discorso è: Sono/Siamo più produttivi perché lo smartworking effettivamente funziona o solo perchè siamo chiusi in casa a causa pandemia e non abbiamo accesso a svaghi/amici/ecc? 

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in Italia le grandi aziende di consulenza stanno già andando verso lo smartworking stabile, ho amici che lavorano in Accenture e Deloitte che hanno firmato contratti per lavorare in smartworking 3 giorni su 5 o addirittura tutta la settimana anche quando sarà finita la pandemia

 

anche nella mia azienda si andrà come minimo verso un modello ibrido (3 giorni a casa + 2 in azienda) se non totale di smartworking, io sono a casa ininterrottamente dal 24 di febbraio, cioè da quando hanno trovato il paziente di Codogno, l'azienda è chiusa da allora e apre solo in via del tutto eccezionale; del resto si sono resi conto che così si risparmiano un sacco di soldi tra gestione della struttura, personale di servizio, catering per la mensa, ecc

 

per me lo smartworking è una pacchia, senza dover buttare (minimo) 2 ore per lo spostamento quotidiano riesco a ritagliarmi molto più tempo libero, senza contare il risparmio di soldi e stress per i trasporti

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footing

playback

autostop

slip

flipper

sexy shop

smartuorchi

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29 minuti fa, ClaudioMuse ha scritto:

smartuorchi

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Beati voi che riuscite a lavorare da casa, anche se presumo che siete dipendenti e non avete una famiglia ed in tal caso il discorso a mio avviso cambia.

Io ci ho provato (anche senza satana a casa), ma proprio non ci riesco, in particolare per la concentrazione.

Altrimenti risparmierei un affitto. 

Và anche detto che mi devo costantemente muovere e anche ricevere delle persone a volte.

Preciso poi che vivo in un buco, quindi non ho problemi di traffico o altro delle grandi città, in 15 min sono in ufficio, capisco quindi che in una grande città perdere 2 ore al giorno sia una gran rottura ...

 

Modificato da lucaf2000

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Le grandi aziende chiarmente lo stanno facendo e lo faranno. Anche lì però credo che dipenda molto dal capo o dal manager. Devo dire che in aziende di media grandezza ho notato ancora riluttanza. Nella mia, il capo ha spinto più volte affinché noi fossimo in ufficio ed ha continuato a spingere per riunioni in presenza e corsi da seguire in presenza (che trovo molto ma molto stupido di questi tempi). Lo stesso è capitato ad amici che magari lavorano in un laboratorio o all'università, dove chiaramente una parte del lavoro deve essere svolta in presenza, ma non tutto.

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Anche io preferisco nettamente la pausa pranz...cioè, volevo dire il lavoro da casa: non ho più visto l'ufficio da metà marzo, quando feci una settimana di malattia per quello che probabilmente era il cosino cinese, poi solo lavoro a distanza.

 

Se il tipo di lavoro lo permette e uno è in grado di mantenere buone prestazioni, il lavoro a distanza è meglio. Magari in futuro con presenza parziale in ufficio (io farei 2 ufficio + 3 a casa o addirittura 1 + 4), giusto per mantenere quel minimo di rapporto interpersonale, perchè senza odori bangla uno rischia di diventare troppo snob. Però non tutti ce la fanno a lavorare da casa, c'è anche chi per mentalità non riesce più ad avere separazione lavoro / vita privata e con il lavoro da casa questo può peggiorare. Per questi ultimi, meglio il ritorno in ufficio a fine pandemia.

 

Che ci sia meno gente in giro poi è un vantaggio anche per chi non può lavorare da casa: mio zio col furgone in A4 può bestemmiare di meno perchè ci sono meno suvvoni giargiana a far traffico, arriva in cantiere più tranquillo e i muri sono più dritti. :asd:

 

Ci sono però anche lati negativi e mi trovo daccordo con Ferrarista in particolare su questo punto:

11 ore fa, Ferrarista ha scritto:

Purtroppo, però, la mia impressione è che stia prevalendo nei vari "capi" la propensione a fare giochi di potere coi dipendenti ed a pretendere un controllo fisico su di loro oltre ad un controllo sull'operatività (che è sacrosanta, ma che oggi si può ottenere anche senza un controllo fisico). Molti già dall'estate sono stati obbligati a tornare al lavoro in presenza, ed alcuni addirittura non hanno mai avuto il permesso di lavorare da casa (anche in presenza delle condizioni). Ho l'impressione che si stia perdendo una opportunità di svecchiare finalmente i rapporti lavorativi che potrebbe renderli più efficienti ed a misura d'uomo.

 

E' esattamente quello che sta succedendo dove lavoro io. La ditta in generale è ok con il lavoro da casa (anche se non vogliono che si lavori dall'estero, ***** ***) e gli affari vanno bene per il periodo in cui siamo, ma i vari capetti fascistelli che non riescono più a fare micromanagement come in ufficio, si sono adattati mettendo ancora più pressione sul personale, usando la scusa dell'incertezza come una frusta. Chi è più debole e timoroso finisce con il lavorare gratis fino alle 22 per paura di essere licenziato, chi è più sgamato invece da casa è effettivamente più produttivo, spegne tutto alle 17 in punto senza fare un minuto in più di quanto richiesto, ma in realtà ha finito di lavorare alle 15 o prima.

 

 

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è un argomento più complesso di quanto possa sembrare secondo me. la risposta breve credo sia che sì, lo smart working è in generale positivo e apprezzato e per questo verrà implementato a vari livelli dopo la crisi.

 

personalmente lavoro da casa da marzo e non nego sia una bella comodità, io avevo l'ufficio a soli 20m di auto ma potersi svegliare "tardi" e gestire tutto da casa è naturalmente molto comodo. dall'altro lato non nego però che vivendo da solo la cosa sia un po' pesante perchè finisco per passare tutta la giornata senza vedere nessuno, e in questi mesi che a stento si può uscire per un giro il pomeriggio non è il massimo. in futuro non mi dispiacerebbe quindi un approccio misto, con metà dei giorni a casa e metà in ufficio.

 

chiaramente per chi è molto lontano dall'ufficio lavorare da casa è una pacchia, facendo risparmiare tempo e denaro. i miei genitori per esempio tutti i giorni facevano circa 80 km al giorno di autostrada e casello, che per una persona media sono magari un risparmio non irrilevante di soldi e anche di ore. so che molte grandi aziende hanno intuito poi che questo può fargli risparmiare soldi e quindi sicuramente verrà sfruttato.

 

per quanto riguarda il south working, io non l'ho potuto fare perchè il mio lavoro richiede la necessità di supporto al cliente quando necessario, ma se avessi potuto avrei senza dubbio passato molte settimane giù dai miei o in generale altrove piuttosto che sempre e solo a casa.

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Io non sono contrario a lavorare da casa, ma trovo che in ufficio ci sia maggiore concentrazione, ci sia più opportunità di confronto con i colleghi e ci sia aiuti maggiormente. Probabilmente dipende dal tipo di lavoro, ma se dovessi scegliere direi ufficio.

L'ambiente domestico offre troppe distrazioni, perché troppo amichevole e confortevole ed inoltre mi sento staccato dalla struttura e non ho opportunità di confronto diretto. Inoltre, parlo sempre personalmente sia chiaro, stare in casa, dormire in casa, mangiare in casa, lavorare in casa, alla fine è un routine che stanca. Muovermi in macchina, almeno per me, è una forma di svago e distrazione, anche per vedere qualcosa di diverso.

Il mio lavoro spesso mi porta a contatto con i clienti, quindi lavorare da casa diventa anche un impedimento.

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11 ore fa, ClaudioMuse ha scritto:

Smartworking è una delle parole più divertenti nate a cazo in Italia

 

mesi fa pensando a questa cosa per vedere la sua risposta chiesi volutamente a un collega americano se lui stava facendo "smart working" e lui non capì l'espressione, rispondendo che era sempre intelligente quanto lavorava :asd:

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4 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Io non sono contrario a lavorare da casa, ma trovo che in ufficio ci sia maggiore concentrazione, ci sia più opportunità di confronto con i colleghi e ci sia aiuti maggiormente. Probabilmente dipende dal tipo di lavoro, ma se dovessi scegliere direi ufficio.

 

 

Devo dire che per me non è cambiato davvero niente. I miei colleghi sono sempre raggiungibili via chat su MS Teams o in videocall, e la mia giornata di lavoro prevede una comunicazione coi colleghi o col capo almeno 2 o 3 volte al giorno. L'ultima settimana prima di Natale avevamo delle consegne da terminare urgentemente e credo di aver passato più tempo in videocall che a lavorare da solo.

 

2 minuti fa, Beyond ha scritto:

 

mesi fa pensando a questa cosa per vedere la sua risposta chiesi volutamente a un collega americano se lui stava facendo "smart working" e lui non capì l'espressione, rispondendo che era sempre intelligente quanto lavorava :asd:

 

Infatti tecnicamente andrebbe chiamato home office :asd:

Modificato da Ferrarista

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