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Ferrarista

Questione meridionale

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Per questo ho parlato al condizionale. Se non altro serve uno studio preliminare. Rinforzare i frangiflutti a prescindere potrebbe essere una spesa eccessiva in rapporto al beneficio.

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Bisognerebbe vedere qual'è il periodo di ritorno eventualmente anche di mareggiate più forti. 
Se questa potenza non si vedeva dal 79, può essere che una più potente non si veda dal 1930 e abbia un periodo di ritorno di circa 100 anni. Questo vorrebbe dire che nei prossimi 15 anni è altamente probabile che succeda un evento ancora più catastrofico. 

Ovviamente parlo per assurdo, però effettivamente se ci sono dei lavori da fare, tanto vale sfruttare l'occasione per pararsi il sedere anche per il futuro. 

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Per quanto riguarda la questione porto di Gioia Tauro di cui parlavo in relazione al Recovery Fund (a proposito, si dice che ben 55 miliardi andranno in bonus e mancette varie, dimostrazione come al solito di non avere nessuna visione strategica del Paese), metto un servizio interessante di Report (che, quando non si perde nella ricerca di inchieste politiche ad ogni costo, fa servizi interessanti) proprio relativo alla questione porti italiani e confronto con quello di Rotterdam

https://www.raiplay.it/video/2018/05/Report-21052018-Dentro-la-mappa-e043506e-74f1-4273-a4c0-44cf6278cb90.html

 

Servizio di 3 anni fa. Cosa si è fatto in questi anni? nulla. Cosa si vuole fare con il RF? nulla.

E' assurdo che in questo paese, pur di non investire al Sud, praticamente si rinunci a un settore fondamentale. 

Con investimenti seri l'Italia veramente potrebbe diventare il porto d'Europa, ma invece si preferisce mantenere i porti nel Sud limitati pur di dare qualche piccolo vantaggio a Genova e Trieste, con la conseguenza che, nonostante le nostre possibilità, praticamente facciamo concorrenza nulla al porto di Rotterdam.

 

Ma quand'è che si svegliano? quando usciamo da questa mentalità folle che non bisogna investire al Sud? quando la smettiamo di essere succubi di confindustria e di gente senza nessuna visione a lungo termine ma che guarda unicamente a quanti soldi riesce ad intascare nel più breve tempo possibile?

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Post abbastanza lungo:

 

Torniamo a parlare di nuovo di Sud e RF con la nuova bozza del 12 Gennario https://www.ansa.it/documents/1610403841219_Bozza_Recovery_01_Cover.pdf

 

Le pagine ora diventano oltre 170. Solo la Francia, se non sbaglio, presenta bozze così piene di fuffa come facciamo noi invece di pensare a interventi precisi, concreti e fattibili. Ma vabbè, non è un caso che noi e i francesi da questo punto di vista siamo i peggiori del mondo, ma non è questo il luogo per parlarne.

 

Entriamo nel vivo di questa nuova bozza fuffosa come i mondiali di Hamilton. (Meno fuffosa della precedente ma troppo lunga e dispersiva)

Ovviamente solo in relazione alla questione meridionale altrimenti finiamo nel 2000mai (sicuramente mi perderò molte cose ma è veramente troppo lungo):

 

1) si parte già un po' meglio del solito a pag. 16: 

"Il PNRR, in coerenza strategica con il Piano Sud 2030, persegue il riequilibrio territoriale e il rilancio dello sviluppo del Sud come priorità trasversale a tutte le missioni. Nella definizione delle linee progettuali e di intervento del PNRR, pertanto, sarà esplicitata la quota di risorse complessive destinata al Mezzogiorno, che può valere anche come criterio prioritario di allocazione territoriale degli investimenti previsti"

 

Ma si cade immediatamente dopo nelle solite frasi che nascondono le vere insidie:

"In quest’ottica, si è proceduto a integrare gli interventi del PNRR con le risorse per le politiche di coesione europee e nazionali in corso di programmazione, al fine di massimizzare l’impegno aggiuntivo per la coesione territoriale, favorendo sinergie e complementarietà fra le risorse provenienti dal RRF, in particolare quelle provenienti da REACT EU, e la quota anticipata del FSC 2021-2027"

 

Conosciamo qual è il modus operandi di questa gente qua: dirottare altre risorse per sottrarre quelle che invece ci spettano. Sarà un punto fondamentale su cui vigilare

 

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dopo una serie di pagine di belle parole su cosa si deve fare, le missioni, gli obiettivi etc., cioè fuffa:

 

2) Parliamo di soldi, pag.23:

"l PNRR rappresenta una straordinaria e irripetibile occasione di rilancio degli investimenti nel nostro Paese. Oltre ai 196,5 miliardi tra grants e loans previsti per l’Italia dal RRF, che il Governo ha deciso di utilizzare integralmente, un ulteriore apporto finanziario è fornito, sempre nell’ambito di Next Generation EU (NGEU), dai 13,5 mld di React-EU e dal 1,2 mld del Just Transition Fund. Secondo le conclusioni del Consiglio europeo, l’insieme dei fondi europei compresi nel Quadro Finanziario Pluriennale e nel Next Generation EU mettono a disposizione dell’Italia un volume di circa 309 miliardi di euro nel periodo 2021-2029. Anche parte delle politiche di coesione e di altri fondi europei del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027, infatti, nonché dei fondi di bilancio nazionali, concorrono al finanziamento della strategia di riforme e investimenti delineata nel PNRR. Si è ritenuto pertanto opportuno promuovere un approccio integrato all’ utilizzo delle risorse finanziarie, che permetterà un’accelerazione della realizzazione degli interventi, inclusi quelli aggiuntivi e complementari, nell’ambito di un quadro di policy e di procedure coerente e unitario, particolarmente attento alle tempistiche del complesso dei progetti da realizzare"

 

Anche qua, il bel discorso, anche giusto sulla carta, nasconde il solito rischio di prima. La maggior parte dei finanziamenti degli altri fondi, come quello di sviluppo e coesione, in toeria dovrebbero andare nella quota maggiore al Sud Italia,

Cosa significa? che degli oltre 100 miliardi aggiuntivi che vengono considerati, anche in questo caso si parla di un 70% di fondi che devono andare al Sud.

Condivido che però debbano essere utilizati in modo coerente con il resto degli investimenti.

 

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3) perché il rischio di essere "fregati" è molto concreto? perché, sempre a pag. 23, viene esplicitamente scritto:

"La scelta di impiegare una parte dei fondi del PNRR per il finanziamento di alcune politiche e di singoli progetti già in essere............"

 

Sappiamo bene che la maggior parte dei progetti già in essere riguarda infrastrutture e progetti del Nord.

 

Sottolineo inoltre che:"Nei primi tre anni del PNRR, la maggior parte degli investimenti e dei “nuovi progetti” (e quindi dello stimolo macroeconomico rispetto allo scenario di base) sarà sostenuta da sovvenzioni. Nel periodo 2024-2026, viceversa, la quota maggiore dei finanziamenti per progetti aggiuntivi arriverà dai prestiti del RRF"

 

Questo significa che hanno intenzione (anche giustamente) di utilizzare gli oltre 60 miliardi a fondo perduto per primi. Qua bisognerà capire esattamente cosa si intende per "nuovi progetti", che può far pensare che si tratta dei famosi progetti di prima, cioè quelli già esistenti.

Nel punto 5) viene "meglio" esplicitata questa affermazione

 

E' evidente che, considerato che circa 40 miliardi degli oltre 60 a fondo perduto spettano al Sud di diritto, il rischio del furto è altissimo, appunto perché la maggior parte dei progetti già pronti riguarda il Nord.

Trattandosi poi dei finanziamenti a fondo perduto sarebbe doppiamente grave non rispettare i criteri che vedono il Sud come soggetto che deve ricevere la maggior parte dei finanziamenti.

 

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4) 13 miliardi aggiuntivi del Fondo React Ue (fondo integrante del RF)

 

Su questi 13 miliardi finalmente si parla in concreto (tabella pag.25) e si esplicita in modo chiaro che il 67,4% di questi 13 miliardi sono destinati al Mezzogiorno.

 

Bene. Piccolo passo in avanti

 

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fuffa fuffa fuffa fuffa fuffa

fino a pag. 30

 

5) "Le risorse complessivamente allocate nelle sei missioni del PNRR sono pari a circa 210 miliardi. Di questi 144,2 miliardi finanziano “Nuovi progetti”, mentre i restanti 65,7 miliardi sono destinati  a “progetti in essere” che riceveranno, grazie alla loro collocazione all’interno del PNRR, una significativa accelerazione dei profili temporali di realizzazione e quindi di spesa."

 

Da come è scritto sembra che 144 miliardi saranno destinati a progetti del tutto nuovi mentre 66 per dare stimolo a quelli già in essere per velocizzarne la conclusione.

 

Viene inoltre precisato che: "Sotto il profilo contabile, tutti i 68,9 miliardi di grants sono assegnati per interventi addizionali. In coerenza con gli obiettivi della NADEF, fra i loans 53,5 miliardi sono destinati a interventi addizionali, mentre i restanti 87,5 miliardi di loans coprono sul piano finanziario i profili di indebitamento già scontati sui tendenziali di finanza pubblica"

 

Questo è sicuramente positivo perché evita che i finanziamenti a fondo perduto vengano utilizzati per coprire progetti già finanziati e che già sono in essere.

Non esclude però il rischio che si finanzino i "nuovi progetti" già pronti ma non ancora finanziati. Anche lì, la maggior parte dei "nuovi progetti" sono nel Nord e non nel Sud.

Preciso che quando parlo di "progetti già pronti" parlo di ad esempio infrastrutture sulle quali già sono stati fatti studi di fattibilità, pensato al costo, etc. etc. , come ad esempio potrebbe essere il Ponte sullo Stretto, ma che non viene invece mai menzionato in questa bozza.

 

Ovviamente, come dicevo nel punto 3) è su queste cose che c'è bisogno della massima attenzione per evitare lo scippo di risorse al Sud

Tra parentesi, dei troppi pochi soldi stanziati per le infrastrutture (solo 31 miliardi), 11.7 vanno per progetti già in essere 

 

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6) viene scritto nero su bianco:

"L’elevato impatto del Piano nel rilancio degli investimenti pubblici al Sud produce conseguenze positive non solo per l’economia dell’area ma per l’intero Paese. Il grado di interdipendenza economica fra le due aree, infatti, è molto forte. Istituti di ricerca e la stessa Banca d’Italia confermano che investire nel riequilibro territoriale della spesa per investimenti pubblici non solo riattiverebbe il processo di sviluppo del Sud, ma avrebbe effetti positivi sull’intera economia nazionale. Inoltre, tutti i modelli macroeconomici su base regionale evidenziano l’elevato valore del moltiplicatore degli investimenti pubblici nelle regioni meno sviluppate."

 

meglio tardi che mai...almeno lo hanno scritto. Vedremo i fatti.

 

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Iniziano poi a parlare delle 6 missioni (digitalizzazione, innovazione; rivoluzione verde; infrastrutture. etvc) e per cosa hanno previsto i finanziamenti. In generale fuffa. Suddivisione dei miliardi stanziati in aree, tante belle parole, ma non si entra molto nel dettaglio.

Per quanto riguarda il Sud:

 

7) non entrando nel dettaglio dei finanziamenti e non essendo prevista una suddivisione in modo esplicito (come per i 13 miliardi del React Ue), la questione fondamentale sarà essere molto attenti quando decideranno in modo specifico come verranno stanziati i fondi.

Le maggiori insiede si nascondono dietro le parole "potenziamento"; "miglioramento", etc. perché spesso sono state "sfruttate" per aumentare i finanziamenti per chi già dispone di strutture etc.

 

Esempio banale: asili nidi. Potenziare o migliorare le strutture già esistenti implica che i soldi vanno in maggioranza al Nord che sono pieni di asili nidi. Al contrario nel Sud c'è bisogno in troppi casi di creare proprio nuovi asili nidi da 0 etc.

Va detto che nella bozza si parla esplicitamente di queste problematiche, principalmente relative all'istruzione e ad esempio si parla di 1.5 per ridurre i divari territoriali e di 300 milioni per il "Piano asili nido". Non si esplicita dove andranno questi soldi ma è abbastanza evidente che dovrebbero andare prevalentemente al Sud.

 

Invece c'è ad esempio una sezione a pag. 83 in cui si parla di trasporto locale green e trasporto rapido di massa.

Basta leggerlo per capire che si tratta maggiormente di soldi che vengono dati in base a progetti regionali ad esempio di rinnovo del parco mezzi etc.

E' evidente che se non viene stabilita una quota precisa per il Sud, la maggior parte di questi fondi finiranno a comuni che sono in condizioni finanziarie migliori e già hanno progetti pronti per rinnovare il parco mezzi del trasporto locale

 

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8) passiamo alla questione che più mi sta a cu...ore.  Infrastrutture:

 

Primo gravissimo problema è che 32 miliardi sono una miseria. Pur volendoci illudere che ci diano la quota che ci spetta, cioè un 20 miliardi, chiaramente sono troppo troppo pochi per realizzare la "rivoluzione  infrastrutturale" di cui ha bisogno il Sud per poter diventare competitivo.

 

Per quanto riguarda le infrastrutture, la bozza è addirittura peggiorativa rispetto a quella precedente di cui avevo già parlato.

 

Non solo si parte male con la cifra stanziata, ma ho molte riserve anche sulla suddivisione.

Dei 32 miliardi, 28,3 riguardano AV e manutenzione stradale 4.0  (manutenzione viene fatta sulle reti già esistenti e che ovviamente sono molto limitate al Sud). Gli altri 3,7 miliardi vanno ad "intermodailtà e logistica integrata", praticamente nulla.

 

Anche qua belle parole sul Sud che deve recuperare il gap anche se in contemporanea ancora una volta si parla di integrazione dei fondi di sviluppo e coesione, che ribadisco sono una cosa diversa, va bene che siano utilizzati in modo coerente, ma sono diversi e anche quelli vanno in maggioranza al Sud. Non sono sostitutivi.

 

a pag.99 ad esempio è evidente l'inghippo:

"Si può registrare che sulla rete ferroviaria il 50% degli interventi è al Sud, anche grazie all’integrazione in termini di aggiuntività delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione."

 

In generale comunque, per quanto riguarda gli investimenti ferroviari, a pag.100:

 

"Gli interventi danno attuazione alle indicazioni strategiche e programmatiche dell’allegato al DEF #italia veloce, approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 luglio 2020:

• I principali investimenti per l’AV riguardano la realizzazione di alcune tratte fondamentali: Napoli-Bari, Brescia-Verona-Vicenza-Padova e Salerno-Reggio Calabria.

• Sono previsti investimenti di velocizzazione e incremento delle capacità di 6 ulteriori tratte: Roma-Pescara, Orte-Falconara, Palermo-Catania-Messina, Liguria-Alpi, TarantoMetaponto-Potenza-Battipaglia e Verona-Brennero (opere di adduzione).

• Aggiornamento tecnologico delle direttrici e dei nodi ferroviari tramite l’avvio dell’implementazione dello European Rail Traffic Management System (ERTMS) sull’intera rete nazionale.

• L'upgrade tecnologico dei sistemi di gestione della circolazione consente il miglioramento della regolarità di circolazione ed il superamento della ridotta capacità di alcune direttrici ferroviarie.

• Investimenti relativi alle sole linee regionali interconnesse alla rete nazionale (Torino Cerese-Canavesana, FUC Ferrovia Udine-Cividale, linea Bari-Bitritto, linea Rosarno-S. Ferdinando, FCU ferrovia Centrale Umbra, EAV, FSE Ferrovie del Sud Est).

• Si prevede inoltre l’adeguamento di alcune ferrovie regionali e urbane ritenute prioritarie (Roma Lido, Circumvesuviana e Circumetnea e altre). 101

• Si prevedono specifici investimenti di upgrading, elettrificazione e resilienza al sud (tra li linee specificatamente interessate si possono citare Ionica Sibari-Catanzaro Lido-Reggio Calabria, Venafro - Campobasso – Termoli, Nodo di Catania, Raddoppio DecimomannuVillamassargia, Collegamento ferroviario aeroporto di Olbia, e altre).

• Infine il programma prevede una linea specifica di intervento per le stazioni al sud ( Piano Stazioni al Sud)."

 

A mio parere troppo poco per il Sud. Non si chiarisce che la Salerno-Reggio non sarà una vera AV (cosa evidente anche dalla impossibilità a livello proprio finanziario di realizzare una vera AV se vengono stanziati in totale 32 miliardi), ma sono un miglioramento della rete. 

La Napoli - Bari fa parte dei progetti già in essere, finanziati etc.

Ovviamente non si parla del Ponte sullo Stretto che è un'opera strategica e fondamentale per collegare tutto il Meridione.

 

Sui porti restano le stesse problematiche già esposte dopo la precedente bozza.

 

"La missione ha infine l’obiettivo di sviluppare un sistema portuale competitivo su tutto il territorio nazionale capace, da un lato di giocare un ruolo importante insieme ai porti del Nord Europa per i traffici oceanici - in tal senso il completamento dei valichi alpini (a partire da Gottardo e Brennero) e dei collegamenti TEN T con i porti dell’Alto Tirreno e Alto Adriatico consentiranno all’Italia di godere di uno sviluppo coerente con la sua posizione geografica. Dall’altro, anche in considerazione del ruolo strategico che possono assumere per il rilancio della competitività del Paese, i necessari interventi infrastrutturali e di logistica permetteranno una valorizzazione del ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo."

 

"Progetto integrato Porti d’Italia

I progetti di questa componente riguardano interventi su porti e intermodalità collegati alle grandi linee di comunicazione europea. Il fenomeno del gigantismo navale ha richiesto negli ultimi anni l’adeguamento dei nostri scali alle mutate condizioni delle flotte marittime che prevedono navigli sempre più grandi. I porti maggiori interessati dall’intervento (Genova e Trieste) rappresentano snodi strategici per l’Italia e per l’Europa nei traffici da e per vicino-medio-estremo Oriente. Tra i principali investimenti necessari, la realizzazione della nuova diga foranea di Genova, opera necessaria per consentire la navigazione a doppio senso e un bacino di evoluzione adeguato per le grandi navi operanti oggi nel porto ligure, e il progetto Adrigateway per lo sviluppo della parte terminalistica e dei collegamenti retroportuali per un efficace instradamento delle merci verso i mercati del Nord. 107 Il sistema portuale italiano si svilupperà efficacemente al nord per i traffici oceanici e al sud per lo sviluppo dei traffici intermediterranei, aumentandone dinamicità, competitività, in un’ottica di riduzione delle emissioni clima alteranti. Gli interventi su porti e intermodalità per le linee di comunicazione nazionali riguardano lo sviluppo dei porti del Sud anche a fini turistici. Occorre valorizzare i Porti del Sud anche attraverso efficaci collegamenti con le linee ferroviarie veloci e stimolando le filiere logistiche territoriali con particolare riferimento alla intermodalità delle merci in una dimensione green che consenta la riduzione delle emissioni climalteranti. Tale rafforzamento permetterebbe ai porti del Sud di svolgere un ruolo più rilevante nei traffici intra mediterranei, resistendo maggiormente alla concorrenza dei porti del Nord Africa. A tal fine è indispensabile valorizzare il ruolo delle Zone Economiche Speciali (ZES) vicino alle aree portuali nel Sud, con l’obiettivo di attrarre investimenti produttivi, grazie alla semplificazione amministrativa e all’applicazione di una legislazione economica agevolata."

 

"Descrizione sintetica degli interventi

Progetto integrato Porti d’Italia

Porti e intermodalità collegati alle grandi linee di comunicazione europea e nazionali e per lo sviluppo dei porti del Sud

 

Sviluppo del porto di Genova: è prevista la realizzazione di una nuova diga foranea che consentirà l'accesso delle navi di nuova generazione, l'adeguata protezione dei bacini interni e l'innalzamento dei livelli di sicurezza delle manovre di ingresso e di evoluzione.

 

Sviluppo del porto di Trieste: è prevista la realizzazione del progetto Adriagateway di potenziamento complessivo del sistema logistico del Porto di Trieste sia con riferimento alla parte terminalistica che a quella dei collegamenti ferroviari.

 

Linee di intervento in coerenza con la pianificazione strategica Italia Veloce: - Ultimo miglio ferroviario e stradale (Porti di Venezia, Ancona, Civitavecchia, Napoli, Salerno); - Resilienza Infrastrutture a cambiamenti climatici (Porti di Palermo, Salerno, Manfredonia, Catania e Venezia); - Accessibilità Marittima (Porti di Vado Ligure, Civitavecchia,Taranto, Marina di Carrara, Napoli e Salerno e Brindisi); 110 - Aumento Capacità Portuale (Porti di Ravenna, Cagliari, La Spezia, Napoli, Trapani e Venezia); - Efficientamento energetico e ambientale: porti dello Stretto di Messina."

 

Anche qua, dietro le belle parole scritte, si palesa in realtà, per l'ennesima volta, la volontà di non consentire lo sviluppo reale dei porti del Sud Italia, rendendone impossibile la competitivà a danno di tutto il paese che, così facendo, rinuncia di fatto a diventare un competitor di Rotterdam.

 

Gioia Tauro non esiste, gli unici porti nominati per interventi importanti sono quelli di Genova e Trieste. E' evidente che c'è la precisa indicazione di non volere concorrenza per questi porti da Sud e la volontà di intercettare i traffici  e le grandi navi che vanno direttamente a Rotterdam e portarle a Genova aumentandone il fondale (che Gioia Tauro ha già).

Un'operazione che ovviamente sarà fallimentare in quanto il porto di Genova è comunque troppo piccolo e nessuna nave farà scalo a Genova per poi tornare indietro e magari andare lo stesso a Rotterdam o in altri porti.

Come postato prima nel servizio di Report è più probabile che sia il Marocco in questo modo a fare a noi una vera concorrenza piuttosto che noi a Rotterdam.

 

Nel complesso quindi la previsione degli interventi sulle infrastrutture è di nuovo fallimentare, indebolisce il Sud e non apporta un reale beneficio al Paese.

 

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9) concludo dicendo che nel complesso c'è un lieve miglioramento rispetto alla bozza iniziale per quanto riguarda il Sud, ma niente che cambi realmente la situazione.

Resta sopratutto il problema che non è esplicitamente scritta la quota destinata al Sud, che non può essere inferiore del 60-65%. Quindi è chiaro che fino a che si tratta di aria fritta non sapremo mai con certezza dove verranno messi i soldi.

Resta inoltre una bozza piena di fuffa, troppe cose, poca concretezza, previsione di troppi di piccoli interventi a pioggia che non apportano un reale cambiamento. Mancanza di una visione strategica per il Sud.

 

I 209 miliardi sono abbastanza ma non tantissimi e pensare di utilizzarli per troppi interventi non può che deteriorarne i benefici.

 

Considerato che verranno aggiunti altri 100 miliardi di altri fondi, di questi 309 miliardi circa un 190-200 spettano al Sud (di cui 70-80 si riversano al Nord per l'interconnessione).

 

Un Governo con una visione strategica prende questi 200 miliardi e crea un progetto di sviluppo concreto facendo pochi interventi, concreti e seri e soprattutto partendo dalle infrastrutture che sono la prima problematica del Sud:

a) AV vera che colleghi le principali direttive del Meridione (non solo per spostare le persone, ma anche in ottica turismo)

b) investimenti nei porti e i collegamenti ferroviari, principalmente quello di Gioia Tauro, collegando le ZES e integrandone i porti e gli interporti, in modo tale da creare un grande hub capace di fare una reale concorrenza a Rotterdam

c) Ponte sullo stretto di Messina

d) fiscalità di vantaggio per 10 anni per chi fa impresa e assume al Sud. Ovviamente cercando il più possibile di legarla alla rivoluzione green, economia circolare etc.

 

Tutto quello che resta investimenti per far recuperare il gap in istruzione e sanità, digitalizzazione e tutto quello che vogliono

 

e) Al di fuori di questo piano vanno stabiliti i Lep, in modo tale che tutte le amministrazioni partano da una base equa di risorse per scuole, sanità, trasporti etc.

f) Stabiliti i Lep, prevedere anche un piano di assunzioni nella Pubblica amministrazione che necessità di un rinnovo quasi totale

 

Modificato da ForzaFerrari88

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complimenti per la disamina, ma non lavori che hai tempo di leggerti 170 pagine e postarle pure sul forum? :barr2:

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49 minuti fa, Beyond ha scritto:

complimenti per la disamina, ma non lavori che hai tempo di leggerti 170 pagine e postarle pure sul forum? :barr2:

 

Ma va...170 pagine del RF me le sono lette tranquillamente ieri in una mezz'ora nel tempo libero e mentre cagavo, principalmente mentre cagavo, segnando i punti salienti da commentare oggi.

 

Non sono mica come @Ferrarista che sfrutta i benefici del dipendente in smart-working (o dovrei dire smart-resting) e che scrive sul forum durante le ore di lavoro :asd:

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FF sento che stai lavorando alacremente per il PB

  • Lewisito 1

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9 ore fa, ForzaFerrari88 ha scritto:

 

Ma va...170 pagine del RF me le sono lette tranquillamente ieri in una mezz'ora nel tempo libero e mentre cagavo, principalmente mentre cagavo, segnando i punti salienti da commentare oggi.

 

 

 

Ti prego, NON dirmi con cosa li hai segnati.

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10 ore fa, ForzaFerrari88 ha scritto:

 

Ma va...170 pagine del RF me le sono lette tranquillamente ieri in una mezz'ora nel tempo libero e mentre cagavo, principalmente mentre cagavo, segnando i punti salienti da commentare oggi.

 

Non sono mica come @Ferrarista che sfrutta i benefici del dipendente in smart-working (o dovrei dire smart-resting) e che scrive sul forum durante le ore di lavoro :asd:

 

Ecco n'altro stronzo :zizi:

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5 ore fa, crucco ha scritto:

 

Ti prego, NON dirmi con cosa li hai segnati.

 

Immagina, puoi

 

4 ore fa, Ferrarista ha scritto:

 

Ecco n'altro stronzo :zizi:

 

Mi stai dando del Binotto per caso? :asd:

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Cito dall'intervista di Repubblica al leghista del PD Bonaccini https://www.facebook.com/stebonaccini/posts/3720974637939406?__tn__=K-R

 

Parliamo del Nord?

«Diciamo che gli investimenti del Recovery Fund devono arrivare in maniera robusta anche nelle regioni che hanno investito prima e meglio le risorse europee, il contrario sarebbe un bel paradosso. Ancora, l'Italia è in infrazione per la qualità dell'aria: doveroso interveniresu Taranto, ma ricordo che c'è anche il bacino padano, l'area più grande e inquinata d'Europa. Se si fermano le aree territoriali che più corrono poi chi lo ripaga il debito pubblico?».

 

Intanto le regioni del Sud (tranne la Sardegna che comunque ancora non abbiamo deciso se sia Sud o meno) finalmente sembra si stiano compattando contro questo scempio a cui potremmo assistere.

 

La vera battaglia, più che dei partiti, è territoriale....aggiungo purtroppo perché è veramente triste che dopo 160 anni ancora siamo in questa situazione.

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5 ore fa, ForzaFerrari88 ha scritto:

Cito dall'intervista di Repubblica al leghista del PD Bonaccini https://www.facebook.com/stebonaccini/posts/3720974637939406?__tn__=K-R

 

Parliamo del Nord?

«Diciamo che gli investimenti del Recovery Fund devono arrivare in maniera robusta anche nelle regioni che hanno investito prima e meglio le risorse europee, il contrario sarebbe un bel paradosso. Ancora, l'Italia è in infrazione per la qualità dell'aria: doveroso interveniresu Taranto, ma ricordo che c'è anche il bacino padano, l'area più grande e inquinata d'Europa. Se si fermano le aree territoriali che più corrono poi chi lo ripaga il debito pubblico?».

 

Intanto le regioni del Sud (tranne la Sardegna che comunque ancora non abbiamo deciso se sia Sud o meno) finalmente sembra si stiano compattando contro questo scempio a cui potremmo assistere.

 

La vera battaglia, più che dei partiti, è territoriale....aggiungo purtroppo perché è veramente triste che dopo 160 anni ancora siamo in questa situazione.

 

Tanto si sgretoleranno sotto proposte di fondi governativi per far mangiare i loro amici.

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12 ore fa, Ferrarista ha scritto:

 

Tanto si sgretoleranno sotto proposte di fondi governativi per far mangiare i loro amici.

 

Quelli del Sud? può essere. Bisogna travare un amico in comune come le Regioni del Nord, tipo Confindustria :asd:

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Due video interessanti:

 

 

In particolare il prossimo rappresenta il 99% del mio pensiero:

 

 

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Molto interessante il passaggio del primo video sui consorzi agricoli del sud che non si occupano di distribuzione. Questa è una cosa che io ho sempre sostenuto e che per mancanza di iniziative e di investimenti finisce per regalare il grosso degli introiti della filiera agroalimentare ad aziende del nord o addirittura estere. Un esempio molto pratico riguarda il consorzio di produzione della mozzarella di bufala campana DOP (ma si può prendere ad esempio qualunque consorzio) che si occupa solo di dettare i disciplinari, ma non ci pensa minimamente ad occuparsi della distribuzione su larga scala a livello nazionale ed internazionale. Il risultato qual è? Che qui in Germania si trovano Parmiggiano, Grana e Pecorino romano esclusivamente marchiati dai rispettivi consorzi di produzione, mentre per la mozzarella si trovano le porcherie più assurde come la Zottarella ed altre schifezze assortite.

 

Purtroppo la colpa di ciò, a mio avviso, va trovata anche nella mancanza di volontà ed iniziativa degli imprenditori del sud, ma anche nella mancanza di politiche serie di protezione dei marchi e prodotti del sud che vengono lasciati in balia dei marchi della grande distribuzione.

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Il 10/2/2021 Alle 17:43, Ferrarista ha scritto:

Molto interessante il passaggio del primo video sui consorzi agricoli del sud che non si occupano di distribuzione. Questa è una cosa che io ho sempre sostenuto e che per mancanza di iniziative e di investimenti finisce per regalare il grosso degli introiti della filiera agroalimentare ad aziende del nord o addirittura estere. Un esempio molto pratico riguarda il consorzio di produzione della mozzarella di bufala campana DOP (ma si può prendere ad esempio qualunque consorzio) che si occupa solo di dettare i disciplinari, ma non ci pensa minimamente ad occuparsi della distribuzione su larga scala a livello nazionale ed internazionale. Il risultato qual è? Che qui in Germania si trovano Parmiggiano, Grana e Pecorino romano esclusivamente marchiati dai rispettivi consorzi di produzione, mentre per la mozzarella si trovano le porcherie più assurde come la Zottarella ed altre schifezze assortite.

 

Purtroppo la colpa di ciò, a mio avviso, va trovata anche nella mancanza di volontà ed iniziativa degli imprenditori del sud, ma anche nella mancanza di politiche serie di protezione dei marchi e prodotti del sud che vengono lasciati in balia dei marchi della grande distribuzione.

 

Ma infatti è evidente che il problema non sia solo nel "non ci danno i soldi che ci spettano".

Ci sono problematiche molto complesse da risolvere. E una di queste è anche la classe politica di bassissimo livello, che pensa in primis al proprio orticello e pur di restare aggrappata alla poltrona non lotta per il proprio territorio ma resta succube delle decisioni che arrivano dai vertici dei partiti che pensano solo al Nord.

 

Volevo spendere due parole sul caro Giorgetti ma ho pensato che non merita neanche che io perda del tempo a scrivere.

Quindi vi invito a vedere questo video e ad ascoltare bene cosa viene detto:

 

 

Quello che è accaduto e viene raccontato in questo video, soprattutto il racconto sul come si è decisa la spartizione delle risorse, è la dimostrazione di come la volontà di fottere il Sud sia trasversale tra tutti i partiti, ma soprattutto di come i politici del Sud se ne fottano altamente di lottare per noi o sono talmente incompetenti e succubi da non capire che li stanno fottendo.

Modificato da ForzaFerrari88

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la politica è lo specchio della società, da nord a sud 

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4 minuti fa, Ruberekus ha scritto:

la politica è lo specchio della società, da nord a sud 

 

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che errore

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