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Beyond

Giornata della Memoria

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Oggi è il 27 gennaio, la giornata della memoria in cui si commemorano le vittime dell'olocausto.

 

Mi chiedevo se qualcuno di voi ha qualche storia o fatto da raccontarci, vissuto da qualche genitore, nonno, parente o conoscente ai tempi della guerra.

 

Personalmente non ho avuto nessun parente stretto che ha subito questa tragedia.

Ci fu solo un prozio che fu mandato allo sbaraglio in africa insieme a tanti disgraziati italiani, costretti ad arrendersi immediatamente agli inglesi. Fu portato come prigioniero in gran bretagna da cui tornò dopo la guerra.

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Io ricordo che al mio bisnonno una ronda locale di fascisti fece bere l'olio di ricino

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Mio Nonno fece la campagna di Russia e, dopo il settembre del '43, fu prigioniero in un campo in Germania fino alla fine della guerra

 

Mi raccontava cose terribili

 

Un miracolo che è riuscito a tornare

 

Ah, proprio oggi, il giorno della memoria, avrebbe compiuto 101 anni

Modificato da Antonio91
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Per fortuna non ho nessuna esperienza diretta, ma oggi ho letto questo articolo interessante:

https://www.31mag.nl/llolocausto-in-olanda-perche-da-un-paese-tollerante-venne-deportato-il-70-degli-ebrei/

Il 70% degli ebrei olandesi sono morti durante l'Olocausto, molti in più rispetto ai vicini Francia e Belgio. La tesi dell'articolo è che le motivazioni principali siano state indifferenza, burocrazia efficente e posizione geografica.

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Mio nonno andò in Russia. Tornò per miracolo. Morì nel 1994 quindi non l'ho mai conosciuto.

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Un mio prozio era combattente nell'Esercito Italiano, ed è stato deportato dopo l'armistizio in qualche campo in Germania. Di lui (che purtroppo è morto quando ero piuttosto piccolo, quindi non ricordo bene tutto) mi è sempre rimasto impresso quando mi raccontò che erano costretti a mangiare le bucce delle patate che trovavano in giro e qualche piccolo animale catturato (topi e simili). E' riuscito però a sopravvivere e tornare a casa.

 

Il fidanzato dell'epoca di un'altra prozia, invece, faceva l'autista di camion per i tedeschi durante il giorno, e per i partigiani di notte. 

Fu scoperto, insieme ad altri del paesino dove viveva, e giustiziato.

 

Nella frazione dove sono nato c'era un ospedale militare tedesco e un presidio di militari che (probabilmente) erano di stanza presso l'aeroporto militare di Villafranca, e alcuni soldati alloggiavano nelle famiglie del paese. Mia nonna (all'epoca aveva una decina di anni) ha un ricordo vivido di un paio di militari tedeschi che per diversi mesi hanno vissuto in casa con loro. Li descriveva come dei giovani gentili e rispettosi, che addirittura si prodigavano per recuperare del cibo in più quando potevano per donarlo alla famiglia di mia nonna. Quanto di più distante c'era dal classico cattivo nazista da propaganda.

 

Questo mi ha sempre fatto pensare che alla fine la guerra è una m***a per tutti, vieni strappato da casa, dalla tua famiglia per essere spedito chissà dove nel nome di chissà quale ideologia, indifferentemente che tu sia da una parte o dall'altra.

 

Ogni tanto dovremmo fermarci a riflettere di quanto fortunati siamo ad essere nati qui ed in questo periodo storico di relativa tranquillità.

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40 minuti fa, SuperScatto ha scritto:

Nella frazione dove sono nato c'era un ospedale militare tedesco e un presidio di militari che (probabilmente) erano di stanza presso l'aeroporto militare di Villafranca, e alcuni soldati alloggiavano nelle famiglie del paese. Mia nonna (all'epoca aveva una decina di anni) ha un ricordo vivido di un paio di militari tedeschi che per diversi mesi hanno vissuto in casa con loro. Li descriveva come dei giovani gentili e rispettosi, che addirittura si prodigavano per recuperare del cibo in più quando potevano per donarlo alla famiglia di mia nonna. Quanto di più distante c'era dal classico cattivo nazista da propaganda.

 

Questo mi ha sempre fatto pensare che alla fine la guerra è una m***a per tutti, vieni strappato da casa, dalla tua famiglia per essere spedito chissà dove nel nome di chissà quale ideologia, indifferentemente che tu sia da una parte o dall'altra.

 

Ogni tanto dovremmo fermarci a riflettere di quanto fortunati siamo ad essere nati qui ed in questo periodo storico di relativa tranquillità.

 

 

E' la stessa cosa che ha riferito mia nonna. I tedeschi spesso si fermavano a dormire a casa sua, ma in cambio donavano viveri. Mi ha sempre raccontato che è grazie a loro che ha mangiato per la prima volta la cioccolata, che non sapeva manco cosa fosse prima.

Anche lei ha un ricordo molto tenero di loro.

Come dici, alla fine erano soldati semplici, che combattevano perché glielo avevano ordinato, più che per ideale personale.

E' stata dura per tutti.

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2 ore fa, SuperScatto ha scritto:

 

Questo mi ha sempre fatto pensare che alla fine la guerra è una m***a per tutti, vieni strappato da casa, dalla tua famiglia per essere spedito chissà dove nel nome di chissà quale ideologia, indifferentemente che tu sia da una parte o dall'altra.

 

"Avessimo perso il secondo conflitto, a Norimberga ad essere giudicati per crimini di guerra ci saremmo stati noi" Robert MacNamara

 

In guerra ci sono solo due categorie, i vincitori e i vinti. I primi scrivono la storia, i secondi la subiscono.

Modificato da M.SchumyTheBest
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47 minuti fa, M.SchumyTheBest ha scritto:

 

"Avessimo perso il secondo conflitto a Norimberga ad essere giudicati per crimini di guerra ci saremmo stati noi" Robert MacNamara

 

In guerra ci sono solo due categorie, i vincitori e i vinti. I primi scrivono la storia, i secondi la subiscono.

 

vero ma non paragoniamo i nazifascisti con gli orrori che hanno fatto agli alleati :up:

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13 ore fa, Beyond ha scritto:

 

vero ma non paragoniamo i nazifascisti con gli orrori che hanno fatto agli alleati :up:

 

Esattamente, un conto sono i crimini commessi in guerra, un conto è un piano premeditato e scientificamente progettato per eliminare persone.

 

Come conoscenze ho queste:

 

1) mio papà è nato nel 1941 in provincia di Treviso e ricorda qualche notte a dormire in bunker di campagna per nascondersi dai raid tedeschi che volevano vendicarsi della morte di un soldato. Suo padre non partì per la guerra perchè aveva tre figli.

 

2) Il nonno della mia ex è andato in Russia ed è tornato a piedi caminando tra i cadaveri. Non ha mai parlato con nessuno di quello che ha visto e vissuto. Ogni tanto si metteva a piangere da solo. Per circa 20/25 anni dopo la guerra, ogni tanto si alzava di notte e se ne andava a camminare da solo nel freddo delle montagne. Sua moglie mi raccontava di quanto buoni fossero i ghiri da mangiare (non c'era altro), cacciati dal fratello. Quando ho visto un ghiro, non ho capito cosa mangiassero (di fatto sono pelle ed organi interni).

 

3) il nonno di mia moglie è andato in Russia ma aerotrasportato, quindi la campagna è stata meno traumatica ma al ritorno è diventato partigiano. Non ha mai parlato con nessuno di quello che ha vissuto. Presumibilmente ha ucciso parecchia gente (di sicuro con fucilazioni) visto che aveva qualche trauma. Lui ormai novantenne non parlava mai e stava seduto a tavola a mangiare la zuppa. Una volta ho detto che vorrei collezionare armi e con la grinta di un ventenne si è alzato in piedi urlando "Niente armi, niente armi! non sono da tenere a casa!".

 

4) Mio nonno, nato in Argentina, era ebreo. Suo zio era scappato durante la prima guerra mondiale da Bielorussia a piedi fino in Spagna dove prese la nave per l'America. Fosse nato in Europa, lui e mia mamma (pur impura perchè con madre cattolica) sarebbero finiti nei forni. Questo spiega la follia del piano nazista.

 

 

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Dal 2004 ad oggi aumenta il numero di chi pensa che la Shoah non sia mai avvenuta: erano solo il 2,7% oggi sono il 15,6%. Lo sostiene il 'Rapporto Italia 2020' dell'Eurispes. Risultano in aumento, sebbene in misura meno eclatante, anche coloro che ridimensionano la portata della Shoah dall'11,1% al 16,1%

 

bene bene

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Bisognerebbe vedere se intendono chi nega che sia mai esistita o anche chi non sa cosa sia, perché magari è aumentata per quello.

 

Nel senso che i ragazzi giovani d'oggi la studiano (e male immagino) solamente a scuola, quindi possono dimenticarsela in fretta come qualsiasi altra nozione. Difficile abbiano ancora nonni che possono raccontarla come esperienza in prima persona.

 

O almeno voglio sperare che sia così.

 

In ogni caso un viaggetto ad Auschwitz lo renderei obbligatorio una volta nella vita.

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2 ore fa, Beyond ha scritto:

Dal 2004 ad oggi aumenta il numero di chi pensa che la Shoah non sia mai avvenuta: erano solo il 2,7% oggi sono il 15,6%. Lo sostiene il 'Rapporto Italia 2020' dell'Eurispes. Risultano in aumento, sebbene in misura meno eclatante, anche coloro che ridimensionano la portata della Shoah dall'11,1% al 16,1%

 

bene bene

Se ci sono i terrapiattisti non vedo perchè debba mancare quest'altra categoria di decerebrati 

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Il 30/1/2020 Alle 14:25, Aerozack ha scritto:

Se ci sono i terrapiattisti non vedo perchè debba mancare quest'altra categoria di decerebrati 

 

infatti esistono, oppure, anche peggio, la invocano.

 

 

Modificato da ForzaFerrari88

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Quei dati non sono reali dai 

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Il 27/1/2020 Alle 13:10, ClaudioMuse ha scritto:

Per fortuna non ho nessuna esperienza diretta, ma oggi ho letto questo articolo interessante:

https://www.31mag.nl/llolocausto-in-olanda-perche-da-un-paese-tollerante-venne-deportato-il-70-degli-ebrei/

Il 70% degli ebrei olandesi sono morti durante l'Olocausto, molti in più rispetto ai vicini Francia e Belgio. La tesi dell'articolo è che le motivazioni principali siano state indifferenza, burocrazia efficente e posizione geografica.

 

Credo che in generale tutto l'olocausto sia stato facilitato se non permesso proprio dall'indifferenza (o collaborazionismo, nel caso dei tedeschi) e dalla burocrazia efficiente. I nazisti avevano creato un meccanismo perfetto, che farebbe invidia a qualunque altro eccidio organizzato della storia (forse solo l'Unione Sovietica di Stalin ha eguagliato e sorpassato).

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3 ore fa, Ferrarista ha scritto:

 

Credo che in generale tutto l'olocausto sia stato facilitato se non permesso proprio dall'indifferenza (o collaborazionismo, nel caso dei tedeschi) e dalla burocrazia efficiente. I nazisti avevano creato un meccanismo perfetto, che farebbe invidia a qualunque altro eccidio organizzato della storia (forse solo l'Unione Sovietica di Stalin ha eguagliato e sorpassato).

in che senso ?

 

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sicuramente è più facile beccare delle persone in un paese piccolo e dove le cose funzionano.

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Il 2/2/2020 Alle 12:34, Ferrarista ha scritto:

 

Credo che in generale tutto l'olocausto sia stato facilitato se non permesso proprio dall'indifferenza (o collaborazionismo, nel caso dei tedeschi) e dalla burocrazia efficiente. I nazisti avevano creato un meccanismo perfetto, che farebbe invidia a qualunque altro eccidio organizzato della storia (forse solo l'Unione Sovietica di Stalin ha eguagliato e sorpassato).

 

Stalin fece un eccidio generalizzato alla Pol Pot. Mise dentro pure stretti collaboratori suoi. Il piano di Hitler era davvero scientificamente pensato.

 

L'olocausto fu aiutato pure dal collaborazionismo come dici te. Nei paesi baltici, i soldati tedeschi hanno dovuto reprimere le folle a mazzate perchè avrebbero linciato l'intera popolazione ebrea in strada e non sarebbero riusciti a portarle ai campi.

 

 

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