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MartinM

Un uomo, un mito: Donald J. Trump

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10 ore fa, S. Bellof ha scritto:

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Poi chiedi loro perché, cosa ha fatto di così terribile da essere odiato a morte.

 

Ricordati che è il migliore presidente della storia degli Stati Uniti.

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Come si sostiene questa tesi?

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43 minuti fa, SuperScatto ha scritto:

 

Ricordati che è il migliore presidente della storia degli Stati Uniti.

È il miglior presidente della storia, punto.

 

Carina la risposta.

https://twitter.com/HouseForeign/status/1213953699371982853?s=20

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di trump mi fa morire l'atteggiamento di bulletto perenne

uccide lui gente iraniana: è giustificato

gli altri dicono che faranno lo stesso con gli americani: non permettetevi!!!

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Trump è il tipico americano medio: arrogante e megalomane. Convinto che il mondo siano gli Stati Uniti e il resto non conti una ceppa.

Per questo è stato eletto.

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10 ore fa, S. Bellof ha scritto:

È il miglior presidente della storia, punto.

 

Carina la risposta.

https://twitter.com/HouseForeign/status/1213953699371982853?s=20

 

Dichiarazione di guerra via Twitter.

Epico 😂

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in Iran sembra siano più equilibrati di lui... con le ultime frasi e sopratutto azioni, in tempi differenti, sarebbe già arrivata la dichiarazione di guerra. Anche se attualmente sono in guerra non dichiarata, diciamo informale... alla faccia della convenzione di Ginevra

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19 ore fa, Giovy_1006 ha scritto:

Trump è il tipico americano medio: arrogante e megalomane. Convinto che il mondo siano gli Stati Uniti e il resto non conti una ceppa.

Per questo è stato eletto.

 

E aggiungo, proprio per questo sarà rieletto in scioltezza

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Citazione

Mi si perdoni l'OT:

 

per quanto sia totalmente contrario all'opinione di @MartinM da me quotata, la risposta che ho dato è stata una reazione di forte rabbia dovuta all'esperienza che ho potuto vedere con i miei occhi crescendo. Ma, per quanto tale opinione possa aver dato fastidio, ho totalmente errato nella modalità e tono di risposta. L'insulto personale non è mai la via per risolvere una questione, sicuramente non su un forum pubblico, lo è invece una risposta magari dura ma sul merito del discorso, cosa che non ho dato in tale primo commento. Giustamente la moderazione ha condannato il mio operato sospendendomi per cinque giorni. Sono costernato da questo mio forte sfogo verso una persona che non conosco affatto, non è il modo in cui voglio essere visto.

 

Sono aperto alla discussione, anche in privato, su tale argomento.

 

Tornando in topic: l'attacco recente che ha portato all'uccisione del generale Soleimani mi pare un tentativo di Trump di rinforzare una posizione in realtà non così forte nel Medio Oriente, anche a scopo elettorale. Il problema vero sta nel fatto che con tale azione non solo ha praticamente riunito uno Stato da sempre diviso (è notizia di pochi minuti fa l'attacco iraniano alle basi statunitensi in Iraq), ma ha dato anche una grossa spallata alla lotta contro lo Stato Islamico, lotta alla quale l'Iran aveva partecipato tramite dossier vari. Certamente non in senso positivo. In ultima istanza, la decisione dell'Iran di ignorare l'Accordo sul Nucleare e le varie sanzioni.

 

Vi invito anche a riflettere sul ritiro delle truppe dalla zona di confine turco-siriana, con la conseguenza di aver lasciato la popolazione curda (e in particolare l'esercito, fondamentale nella raccolta di informazioni segrete poi usate per l'uccisione di Al-Baghdadi) in balia alle azioni, alle torture, dell'esercito di Erdogan. Personalmente, da questo punto di vista, totalmente riprovevole.

 

Fa piuttosto ridere (per non piangere) il fatto che Trump stesso avesse più volte accusato Obama di essere intenzionato ad attaccare l'Iran, quando poi il primo guerrafondaio contro di lui è stato proprio Trump stesso. 

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8 ore fa, KimiSanton ha scritto:

Vi invito anche a riflettere sul ritiro delle truppe dalla zona di confine turco-siriana, con la conseguenza di aver lasciato la popolazione curda (e in particolare l'esercito, fondamentale nella raccolta di informazioni segrete poi usate per l'uccisione di Al-Baghdadi) in balia alle azioni, alle torture, dell'esercito di Erdogan. Personalmente, da questo punto di vista, totalmente riprovevole.

 

Il ritiro però non c'è mai stato, nel senso che ha riguardato solo una parte delle truppe di stanza in Siria (che sono state dislocate altrove, mi pare proprio in Iraq).

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Spostamento sufficiente a permettere al signor Erdogna di muoversi. E i curdi ringraziano.

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22 ore fa, Antonio91 ha scritto:

 

E aggiungo, proprio per questo sarà rieletto in scioltezza

 

la rielezione di trump è cosa alquanto probabile ormai, anche perchè al momento dall'altro lato la situazione è molto incerta

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del resto in USA più sono guerrafondai e arroganti più piacciono!!

poi è un bianco benestante appoggiato dalla lobby degli armamenti, chi meglio di lui si merita la presidenza USA...

 

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21 hours ago, JLP said:

del resto in USA più sono guerrafondai e arroganti più piacciono!!

poi è un bianco benestante appoggiato dalla lobby degli armamenti, chi meglio di lui si merita la presidenza USA...

 

 

ovviamente obama era un povero negro in miseria appoggiato dalla lobby dei volatori di aquiloni... solo che i disastri in politica estera e militare, dall'invasione della libia che ha scatenato il caos, alla conseguente formazione dell'Isis, al finanziamento e addestramento dei combattenti Isis, all'accordo con l'Iran con lo scongelamento di 150 miliardi di dollari,  più gli 1,7 miliardi consegnati in contanti e in gran segreto (prima che la notizia uscisse) ricadono tutti sotto la responsabilità di Obama e del Partito Democratico.

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questo è vero, ma è anche vero che secondo molti commentatori la politica attuale di trump non ha migliorato affatto la situazione, infatti al momento la posizione degli usa è sostanzialmente debole in medio oriente, con la turchia ad esempio che ha cominciato a spadroneggiare, dalla siria addirittura ora arriva in libia, mentre la russia non si sa ancora che farà vista anche la poco chiara inclinazione nei suoi confronti di trump.

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In realtà il disimpegno dal medio oriente e più in generale dalle zone di guerra è stata una delle promesse della campagna elettorale di Trump, e uno dei motivi per il quale non solo i democratici, ma anche una parte dei repubblicani, hanno tentato di impedire la sua elezione. Trump professa infatti isolazionismo (o meglio, bilateralismo fatto di accordi con singoli Paesi anziché con strutture fatiscenti tipo Ue o Onu) in campo economico e autarchia, ovvera autosufficienza, energetica. Secondo Trump la presenza in teatri di guerra rappresenta un peso insostenibile per le casse statunitensi (Obama ha prodotto da solo una quantità di debito pubblico pari a tutti i presidenti che lo hanno preceduto in oltre 200 anni di storia), oltre a provocare la morte dei soldati impiegati. Il disimpegno dal medio oriente va quindi contestualizzato in termini non tanto ideologici (visto che l'ideologia di Trump si riduce a "America first"), ma pratici, ovvero economici.

 

Con la sua amministrazione, e con il via libera a nuove trivellazioni, gli Stati Uniti hanno raggiunto un risultato storico, ignorato da molti (soprattutto dalle m**de secche che in tv e sui giornali parlano avendo nel cervello poche idee ma confuse): la già citata indipendenza energetica. Gli Stati Uniti esportano oggi gas e petrolio in quantità maggiore di quanto ne esportano. Questo significa che la loro dipendenza dal medio oriente, e quindi l'interesse a mantenere un controllo diretto sul territorio, è sostanzialmente annullata. Ovviamente questo non significa che domani nessun militare USA sarà presente in missioni all'estero, ma se andiamo a leggere i dati, il decremento rispetto alla precedente amministrazione è notevole.

 

L'attivisimo di Russia e Turchia in Libia sarebbe certamente considerata una sconfitta per gli USA stando alla dottrina dei "gendarmi del mondo" incarnata da Reagan, Bush, Clinton, Bush jr, Obama. E' invece una naturale evoluzione dello scenario geopolitico stando al programma esposto da Trump in campagna elettorale.

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9 ore fa, MartinM ha scritto:

ovviamente obama era un povero negro in miseria appoggiato dalla lobby dei volatori di aquiloni... solo che i disastri in politica estera e militare, dall'invasione della libia che ha scatenato il caos, alla conseguente formazione dell'Isis, al finanziamento e addestramento dei combattenti Isis, all'accordo con l'Iran con lo scongelamento di 150 miliardi di dollari,  più gli 1,7 miliardi consegnati in contanti e in gran segreto (prima che la notizia uscisse) ricadono tutti sotto la responsabilità di Obama e del Partito Democratico.

 

come sempre sono provocatore. non voglio dire che il precedente presidente sia stato un esempio e neppure il partito da cui dipendeva.

direi che da anni in fondo il presidente è solo una sorta di AD delle varie lobby di potere, come ci hanno insegnato molti registi e scrittori USA.

 

negli ultimi 20 o 30 anni le votazioni del presidente USA sono del tipo: voti tizio A (padella) o tizio B (brace) :asd: 

 

8 ore fa, MartinM ha scritto:

In realtà il disimpegno dal medio oriente e più in generale dalle zone di guerra è stata una delle promesse della campagna elettorale di Trump, e uno dei motivi per il quale non solo i democratici, ma anche una parte dei repubblicani, hanno tentato di impedire la sua elezione. Trump professa infatti isolazionismo (o meglio, bilateralismo fatto di accordi con singoli Paesi anziché con strutture fatiscenti tipo Ue o Onu) in campo economico e autarchia, ovvera autosufficienza, energetica. Secondo Trump la presenza in teatri di guerra rappresenta un peso insostenibile per le casse statunitensi (Obama ha prodotto da solo una quantità di debito pubblico pari a tutti i presidenti che lo hanno preceduto in oltre 200 anni di storia), oltre a provocare la morte dei soldati impiegati. Il disimpegno dal medio oriente va quindi contestualizzato in termini non tanto ideologici (visto che l'ideologia di Trump si riduce a "America first"), ma pratici, ovvero economici.

 

Con la sua amministrazione, e con il via libera a nuove trivellazioni, gli Stati Uniti hanno raggiunto un risultato storico, ignorato da molti (soprattutto dalle m**de secche che in tv e sui giornali parlano avendo nel cervello poche idee ma confuse): la già citata indipendenza energetica. Gli Stati Uniti esportano oggi gas e petrolio in quantità maggiore di quanto ne esportano. Questo significa che la loro dipendenza dal medio oriente, e quindi l'interesse a mantenere un controllo diretto sul territorio, è sostanzialmente annullata. Ovviamente questo non significa che domani nessun militare USA sarà presente in missioni all'estero, ma se andiamo a leggere i dati, il decremento rispetto alla precedente amministrazione è notevole.

 

L'attivisimo di Russia e Turchia in Libia sarebbe certamente considerata una sconfitta per gli USA stando alla dottrina dei "gendarmi del mondo" incarnata da Reagan, Bush, Clinton, Bush jr, Obama. E' invece una naturale evoluzione dello scenario geopolitico stando al programma esposto da Trump in campagna elettorale.

 

dal contesto immagino sia che gli USA ora esportino di più di quanto importano 

 

a prescindere di quello che ha promesso, Trump mi sembra un personaggio sui generis, per essere gentile. spero sia vero il disimpegno promesso, per il resto non mi sembra un diplomatico e neppure uno statista accorto e pronto al dialogo. anzi di fatto sembra un guerrafondaio.

spero che anche il suo atteggiamento sia una strategia. strana IMHO, ma comunque ragionata...

 

al momento sembra l'opposto di quello che IMHO deve essere il presidente del paese più potente del mondo: lunatico, iroso, vanitoso e razzista. sempre IMHO naturalmente

 

magari sono quei giornalisti che citavi che hanno poche idee ma confuse a farmelo apparire così :maxnotme:

Modificato da JLP

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8 ore fa, MartinM ha scritto:

L'attivisimo di Russia e Turchia in Libia sarebbe certamente considerata una sconfitta per gli USA stando alla dottrina dei "gendarmi del mondo"

 

lascia stare le dottrine. la politica attuale di trump non mi sembra stia favorendo il peso degli usa nel mondo. la russia è sempre più potente.

il problema non è ritirarsi da un territorio, ma lasciare che altre potenze li sostituiscano.

e in tutto questo l'europa ormai sta a guardare sempre di più.

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8 ore fa, MartinM ha scritto:

In realtà il disimpegno dal medio oriente e più in generale dalle zone di guerra è stata una delle promesse della campagna elettorale di Trump, e uno dei motivi per il quale non solo i democratici, ma anche una parte dei repubblicani, hanno tentato di impedire la sua elezione. Trump professa infatti isolazionismo (o meglio, bilateralismo fatto di accordi con singoli Paesi anziché con strutture fatiscenti tipo Ue o Onu) in campo economico e autarchia, ovvera autosufficienza, energetica. Secondo Trump la presenza in teatri di guerra rappresenta un peso insostenibile per le casse statunitensi (Obama ha prodotto da solo una quantità di debito pubblico pari a tutti i presidenti che lo hanno preceduto in oltre 200 anni di storia), oltre a provocare la morte dei soldati impiegati. Il disimpegno dal medio oriente va quindi contestualizzato in termini non tanto ideologici (visto che l'ideologia di Trump si riduce a "America first"), ma pratici, ovvero economici.

 

Con la sua amministrazione, e con il via libera a nuove trivellazioni, gli Stati Uniti hanno raggiunto un risultato storico, ignorato da molti (soprattutto dalle m**de secche che in tv e sui giornali parlano avendo nel cervello poche idee ma confuse): la già citata indipendenza energetica. Gli Stati Uniti esportano oggi gas e petrolio in quantità maggiore di quanto ne esportano. Questo significa che la loro dipendenza dal medio oriente, e quindi l'interesse a mantenere un controllo diretto sul territorio, è sostanzialmente annullata. Ovviamente questo non significa che domani nessun militare USA sarà presente in missioni all'estero, ma se andiamo a leggere i dati, il decremento rispetto alla precedente amministrazione è notevole.

 

L'attivisimo di Russia e Turchia in Libia sarebbe certamente considerata una sconfitta per gli USA stando alla dottrina dei "gendarmi del mondo" incarnata da Reagan, Bush, Clinton, Bush jr, Obama. E' invece una naturale evoluzione dello scenario geopolitico stando al programma esposto da Trump in campagna elettorale.

 

Hai ragione sulla situazione energetica, che pone gli USA in posizione enormemente diversa dal passato, ma ovviamente è stato un processo abbastanza lungo e sostanzialmente già raggiunto sotto Obama. Visto che l'ideologia è sempre interessata poco agli americani (purché sia rigorosamente aderente ai dettami capitalistici), ma è sempre interessato il profitto, il discorso dell'attivismo militare di Obama frutto non si sa di che cade nel nonsense. Come poi tutto questo discorso ragionevolissimo si possa riconciliare con gli ultimi eventi lo sai solo tu.

Mi interessava anche la frase sul debito pubblico di Obama. Fonte?

Modificato da S. Bellof

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