Vai al contenuto
MartinM

Un uomo, un mito: Donald J. Trump

Post raccomandati

Potrebbe tranquillamente essere così, indipendentemente da chi vincerà la vedo dura per gli USA. La situazione è tesissima internamente, non escludo che ci possano essere ripercussioni sull’ordinamento democratico dello stato americano.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Beh Trump è comunque favorito, non vedo come Biden possa sovvertire i sondaggi. I democratici avrebbero dovuto trovare un altro candidato per avere chance di vittoria. Biden è oggettivamente impresentabile.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Haley vince le primarie nel Distretto di Columbia, ma starebbe valutando di candidarsi come indipendente. 

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Con il discorso sullo stato dell'unione, il presidente Biden ha dimostrato di essere ben più vivace di quanto lo descrivono i suoi detrattori. Un discorso che è stato piuttosto apprezzato dall'elettorato democratico. Così ha inizio la sua campagna elettorale per le presidenziali di novembre. Nonostante l'età decisamente avanzata, che non è necessariamente sinonimo di Alzheimer, ha ancora quell'energia per mobilitare le masse a votare per impedire il ritorno di Trump e del culto settario MAGA. 

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ecco il Biden che piace agli americani, incazzatissimo e spettacolare: ora guida il gioco con buona pace di Trump

 

Discorso sullo Stato dell’Unione? Altro che Unione: quello del Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden davanti al Congresso e alla nazione e al mondo, con i repubblicani che sembravano a una partita di baseball, col cappello Maga stampato sulla t-shirt che urlavano i loro prolungati “buuuuuu” cui lui rispondeva come in una lite da strada, aitante, litigioso, provocatorio e insomma giovanile malgrado gli ottantuno anni che gli vengono continuamente rinfacciati come una colpa, è stata una dichiarazione di guerra. Un pezzo di scena che non ha eguali nella storia degli Stati Uniti. Il coup de theatre ha spiazzato i repubblicani, tanto che il figlio di Donald Trump, Donald Jr, ha commentato sui social: “Biden sembrava un cadavere resuscitato”.

 

Altro che “sleepy Joe” (Joe dorme in piedi) come lo ha sempre chiamato Trump padre: questo Presidente magro, candido, azzurrino, con camicia bianca e cravatta blu su completo aziendale celeste, è uno che si sveglia di colpo ed è capace di assestarti un uppercut che ti piega in due e ieri ha voluto dare di sé l’immagine di cui è stato avaro e che invece piace agli elettori americani: calmo e prudente sì, ma che se lo tiri per la giacca ti mette al tappeto, uno che non si fa mettere i piedi in testa, ma reagisce.

Certo, c’è qualche svagatezza, come quella di stringere qualche mano di troppo, che i repubblicani deridono per i vuoti di parole e che cade come Harold Lloyd nei film di cento anni fa in bianco nero, cadendo senza fare una piega sulla scaletta dell’aereo. Ebbene, proprio lui, davanti al mondo intero, si è scatenato contro “il mio predecessore” (mai chiamato per nome ma soltanto “predecessore”, per tredici volte) e ha risposto a Trump come se si fossero scambiati i ruoli.

 

E così ieri si suppone che Trump stesse zitto, e lui, il mite Presidente, l’ottuagenario traballante trasformato in un teppista, il bullish della retorica politica. Chi l’aveva mai visto un Biden così? Si è anche rivolto a Trump chiamandolo “quel tizio che deve pur essere da qualche parte”. L’effetto di questa trasformazione sugli americani lo prendo in prestito da Peter Baker sul New York Times: “Questo che vedete non è il povero vecchio Joe. No, questo è il fortissimo Jo, l’incazzatissimo Joe, che sa alzare la voce e che adesso diventa il Joe che guida il gioco”.

È stato un discorso come dicono gli americani “confrontational”, cioè a dita negli occhi, libero persino dalle rituali formule di cortesia parlamentare a cominciare da quella con cui il Presidente ringrazia il Parlamento per ascoltarlo: “Il Presidente degli Stati Uniti, come un re repubblicano, è salito sul ring per combattere e non si farà intimorire dalle canaglie, il mito dell’Americano tranquillo” con Jhon Wayne anni Cinquanta.

 

Tutto questo piace agli americani perché adorano la democrazia vissuta come un conflitto fra il bene e il male a patto che sia spettacolare, che mostri e dimostri la sua vitalità come una corrida spagnola. E se Donald Trump deride i vestiti dell’antagonista Nikki Haley (una volta sua fan e ambasciatrice americana all’Onu) sono pochi quelli che si scandalizzano: à la guèrre comme à la guèrre, dicono perché hanno conservato brandelli della lingua dei fratelli maggiori francesi. E poi la loro parola più amata non è Democrazia, ma Constitution.

E nella loro Costituzione esistono labirinti fantastici ma figli, come emendamenti, di lotte liberali anche fratricide. Insomma, se Biden ha spinto sull’acceleratore al punto da non far capire più se incarna il buon dottor |Jekyll o l’abominevole Mister Hyde, va bene perché il gioco era squilibrato: Trump sempre cattivissimo ma adorato, Biden sempre buonissimo, ma detestato anche in casa democratica dove sono più quelli che lo vorrebbero far che vincitore il 4 novembre, l’Election Day

 

In quale Paese, del resto, si elegge un capo di governo ma lo si insedia due mesi dopo? La risposta sta nelle distanze a cavallo dei pony che portavano le schede elettorali e le notizie del conteggio dei voti da uno Stato all’altro fra scontri con i nativi e saloon per riposare mentre cambiano cavallo. Oggi c’è la posta elettronica ma la politica americana conserva tutti i germi delle liti, guerre, casi precedenti, riti sfarzosi e appassionanti come i caucus che sono dei picnic nelle praterie. E per noi europei non è sempre facile capire e apprezzare tutto ciò che c’è di spettacolare nei riti degli States, comprese le spese elettorali per candidato che vanno a milioni di dollari. 

 

Biden, comunque, ha chiarito con forza ai limiti della violenza oratoria, i punti cui teneva di più. Il primo: a ottantuno anni, il Presidente si esibisce in una performance per dimostrare di essere vivo vegeto e longevo quanto basta per affrontare il prossimo quadriennio e che nessuno osi di nuovo usare come capo d’accusa l’argomento dell’età. “Del resto, Donald Trump di anni ne ha 77 e quindi è un argomento ridicolo|”, dicono al quartier generale del Partito Democratico.

Secondo: sull’economia il Presidente Biden non ha fatto giri di parole: giù le tasse ai lavoratori, e su le tasse per le imprese multimilionarie. I maggiori introiti saranno spesi in sanità pubblica. È un punto importante perché Trump durante il suo primo mandato, abbassando le tasse alle imprese ottenne un rilancio gigantesco dell’economia. Finché non si abbatté su tutto il mondo “il virus portato dalla Cina”, come lo chiamava Trump.

 

Terzo: la politica estera degli Stati Uniti d’America resterà quella di sempre: difesa ad oltranza dell’Europa contro le brutali minacce della Russia. L’America, ha detto Biden, è al fianco dei Paesi che hanno diritto a sentirsi minacciati e a chiedere il nostro aiuto. Sulla guerra scatenata da Hamas contro Israele le cui azioni militari non smettono di provocare la morte di migliaia di vittime innocenti, gli Stati Uniti stanno costituendo un pontile galleggiante nel mare davanti a Gaza e su quello faranno arrivare gli aiuti, sfidando il governo di Netanyahu.

Donald Trump ha già messo nei guai l’Ucraina, perché il blocco di fondi destinati all’esercito e all’economia di Kiev adottato dai repubblicani “trumpisti” – ha ricordato con enfasi Biden – ha messo in ginocchio i soldati ucraini che cadono come animali al macello, ormai privi di munizioni.

 

https://www.ilriformista.it/ecco-il-biden-che-piace-agli-americani-incazzatissimo-e-spettacolare-ora-guida-il-gioco-con-buona-pace-di-trump-411954/

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
15 ore fa, Silver Arrows ha scritto:

Con il discorso sullo stato dell'unione, il presidente Biden ha dimostrato di essere ben più vivace di quanto lo descrivono i suoi detrattori. Un discorso che è stato piuttosto apprezzato dall'elettorato democratico. Così ha inizio la sua campagna elettorale per le presidenziali di novembre. Nonostante l'età decisamente avanzata, che non è necessariamente sinonimo di Alzheimer, ha ancora quell'energia per mobilitare le masse a votare per impedire il ritorno di Trump e del culto settario MAGA. 

Si vede che era particolarmente in forma.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti
Inviato (modificato)

Trump, in un libro le lodi a Hitler: «Ha fatto anche cose buone». E il tycoon insulta Biden

 

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha presentato ieri una proposta da 7.300 miliardi di dollari per la legge di Bilancio. Il testo prevede un aumento delle tasse per le grandi multinazionali e le fasce di reddito più alte, un incremento della spesa sociale e nuovi provvedimenti per abbassare i costi delle abitazioni e dell’università. La proposta riflette in parte quella presentata dalla Casa Bianca al Congresso nel 2023 e include un appello ad approvare 100 miliardi di dollari tesi a rafforzare la sicurezza al confine con il Messico e a finanziare l’assistenza militare a Ucraina e Israele.

 

Le richieste di Biden volte ad incrementare le tasse e la spesa pubblica non hanno alcuna chance di essere approvate dalla Camera, dominata dai repubblicani, che la scorsa settimana hanno presentato una loro proposta di bilancio con priorità diverse. La Casa Bianca propone anche tremila miliardi in nuove misure per ridurre il deficit pubblico nei prossimi dieci anni, il che comunque non impedirà un deficit previsto pari a 1.600 miliardi l’anno in media nel prossimo decennio; i repubblicani, invece, hanno un piano per un pareggio entro lo stesso periodo. Ma il Comitato per un Bilancio Federale Responsabile, gruppo indipendente, ha definito il piano il piano dei conservatori «irrealistico nelle ipotesi e nei risultati» e quello di Biden «un buon inizio ma troppo timido».

 

La proposta di bilancio servirà come piattaforma per la campagna elettorale di Biden contro Donald Trump. L’economia e l’immigrazione sono i temi principali sui quali gli strateghi di Trump continueranno ad attaccare Biden, forti di sondaggi che indicano l’insoddisfazione degli americani. Il presidente mira, invece, a presentarsi come campione degli aiuti governativi ai lavoratori, alle famiglie, ai pensionati, agli studenti e della lotta ai cambiamenti climatici. Biden ritrae Trump come sostenitore di tagli alle tasse per le corporation e all’assistenza sanitaria e alla previdenza sociale per i cittadini.

 

Molti candidati dopo le primarie cambiano approccio per puntare all’elettorato moderato nelle elezioni generali. Ma il consigliere di Trump Chris LaCivita ci ha detto che il messaggio resterà lo stesso. Venerdì scorso Trump ha consolidato il controllo sul partito con l’installazione di un presidente di sua scelta per il Comitato nazionale repubblicano, Michael Whatley, già capo del partito in North Carolina, e la co-presidenza di sua nuora Lara Trump. Ha poi ricevuto nella sua residenza a Mar-a-Lago il premier ungherese Victor Orbán che ha detto di aver ricevuto l’assicurazione che una amministrazione Trump non darebbe più «un penny» all’Ucraina. A cena con Orbán, Donald era accompagnato dalla moglie Melania, che era stata assente dagli eventi delle primarie, incluso il party dopo il Super Tuesday a casa loro. 

 

Secondo un libro in uscita firmato dall’anchorman della Cnn Jim Sciutto, Trump, quand’era presidente, avrebbe espresso apprezzamenti per diversi autocrati: Putin, Kim Jong-un, Xi Jinping e anche Adolf Hitler. «Ha fatto anche cose buone», avrebbe detto al suo ex capo di gabinetto John Kelly, che lo ha raccontato a Sciutto. 

 

Sabato scorso in Georgia, Trump ha preso in giro Biden per la balbuzie, chiedendo tra le risate del pubblico se il rivale possa «riunire il Paese i-i-i-insieme». La campagna di Biden ha replicato: «Crede che prendere in giro la gente... lo faccia apparire più forte, ma ciò rivela quanto sia debole e insicuro». Trump ha guardato lo spettacolo degli Oscar domenica e sui social ha definito il presentatore Jimmy Kimmel (che spesso lo ha criticato in tv) il «peggiore» di tutti i tempi. Kimmel ha letto il post in onda, commentando: «Grazie presidente Trump per averci seguito. Sono sorpreso che lei sia ancora sveglio. Non è tempo di andare in prigione?».

Modificato da Silver Arrows

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

  • Navigazione Recente   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×