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ClaudioMuse

Stagione calcistica 2019-2020

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Ed ora tutti a guardare Olanda - Svezia. Io simpatizzo per le vichinghe.

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Sui campetti da calcio delle bambine

I Mondiali femminili danno entusiasmo e inviano un segnale importante a un settore in crescita. Sul terreno, però, serve ancora sostegno

 

“Sofia, stai sul centrale”, “Non ti staccare dalla marcatura”, “Azzurra, sei troppo bassa”, grida muovendosi a lato del campetto il mister.
Le ragazzine insistono, il pallone ben saldo tra i piedi, tra le grida di sostegno dei genitori sugli spalti dello stadio Sada di Monza, dove si gioca il Secondo Torneo Femminile “Fiammonza Cup 2019”. La scuola è finita da poco, e sul campo si affrontano sei squadre della categoria pulcine 2008: Fiammamonza, Brignanese, Fulgor Canonica, Como 2000, Real Meda e Novara, unica squadra in arrivo da oltre i confini lombardi

Le ragazzine hanno undici anni, e una voglia matta di giocare a pallone: “Ma è una domanda che non si può fare!”, urla una bambina bionda e sudata quando, circondata dalle compagne di squadra, le è chiesto il perché giochi a calcio: “Giochiamo perché ci piace”, urlano in coro.
I Mondiali in corso, promossi da VISA, non raccontano soltanto il continuo rafforzarsi nella società del calcio femminile, ma anche l’evoluzione dei valori di accettazione, inclusione e innovazione. Quello che accade però negli stadi di Francia ha origine ogni giorno sui campetti infangati degli allenamenti settimanali, su quelli afosi della domenica. E qui la realtà dipinge un fenomeno sicuramente in espansione, ma dove, ci dicono i protagonisti, servono ancora sostegno e lavoro.

 

Sempre più femmine giocano a calcio in Italia, dove le tesserate sono circa 25.000. La Lombardia secondo Luciano Gandini, reponsabile per il calcio femminile nella regione, è “un’isola felice”. Nel 2017/2018 le tesserate tra FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio -, LND – Lega Nazionale Dilettanti – e Comitato regionale erano 3.400. Sono oltre 4.000 quest’anno. Quattro anni fa erano circa 2.000. Il paragone con lo stesso settore maschile in Lombardia resta impressionante: dagli allievi in giù, i ragazzi sono 120mila, le ragazze 2.500: il 2 per cento circa. E la situazione non è omogenea nel resto del Paese: in regioni come la Calabria, il Molise, la Puglia i numeri sono decisamente inferiori.

“La soddisfazione però è che questo grosso incremento femminile sia nel settore giovanile scolastico: pulcine ed esordienti – dice Gandini -. Si tratta di bambine che presumibilmente rimarranno nel mondo calcistico e ne garantiranno il futuro. La difficoltà in passato era proprio quella di formare la filiera, quindi di riempire tutte le categorie di età per creare le squadre”.

Se una femmina gioca a calcio lo fa per vera passione. È difficile che siano i genitori a spingerla

I genitori raccolti sugli spalti dello stadio Sada, o attorno ai tavoloni da fiera di paese del bar, tra birre alla spina e ghiaccioli all’anice, raccontano un po’ tutti la stessa storia di Simona, mamma di Martina, del Fiammamonza: gioca da due anni e viene da Milano, due volte alla settimana. Per arrivare agli allenamenti mamma e figlia trascorrono 50 minuti in automobile all’andata e 40 al ritorno, quando il traffico si è un po’ placato.

 

“Se una femmina gioca a calcio lo fa per vera passione. È difficile che siano i genitori a spingerla – sostiene Simona -. Ne ho parlato con le altre mamme: facciamo parte di quella schiera di donne con figlie che hanno pianto per giocare a pallone”. Si chiama Martina anche la figlia di Massimiliano, che abita a Solbiate. Per portare la bambina agli allenamenti e alle partite, la famiglia affronta un viaggio di 18 chilometri all’andata e 18 al ritorno. Martina voleva giocare a pallone, e così ha iniziato in una squadra mista all’oratorio del paese. Era l’unica femmina. Nonostante la disponibilità di tutti, raccontano i genitori, la società non era attrezzata: per esempio, non esisteva uno spogliatoio femminile. Così, la famiglia ha deciso di fare il sacrificio dei viaggi, di accompagnare la figlia sul campo del Fiammamonza, tra le veterane del calcio femminile in Italia.

 

 

La squadra è nata infatti nel 1970. Molto è cambiato da allora, ci racconta a bordo campo Oliviero Gritti, direttore sportivo che segue le femminili della società: “Una volta il calcio non era un’opzione esplorata dalle donne. Una volta non esistevano tutte le categorie, c’erano spesso categorie uniche: le ragazze di 15 o 16 anni giocavano con le donne di 30. Oggi sono cambiati il livello tecnico delle giocatrici e la mentalità, grazie a tante ragazze coraggiose e mister professionali”. Da quando Gritti ha iniziato al Fiammamonza, quattro anni fa, i numeri sono raddoppiati: da 70 ragazze si è passati a 140. Eppure, i numeri non bastano a sostenere gli sforzi della squadra: i soldi non sono abbastanza, si racimolano attraverso le iscrizioni, qualche piccolo sponsor locale, i biglietti dei tornei, a 5 euro, contro i 10 delle maschili.

Le trasferte, anche senza pernottamento, arrivano a costare anche più di mille euro. Poi ci sono da pagare luce, acqua, palloni, pulizia delle maglie, campo… I Mondiali, dice Gritti, sono una vetrina importante, ma il direttore sportivo si chiede che cosa lasceranno dopo, sui campetti come il suo, che quotidianamente costruiscono il calcio femminile dal basso.


Gli allenatori e i dirigenti che gridando istruzioni e schemi alle ragazzine, concordano tutti su una data. Il momento spartiacque, quello della svolta, è arrivato quattro anni fa, quando la Federazione ha imposto alle squadre professionistiche di istituire le femminili.

 

 

Da allora qualcosa è cambiato. Sicuramente molto rispetto a quando Pamela Campisano, 43 anni, allenatrice del Real Meda, ha iniziato a scendere in campo a 9 anni. I suoi genitori, racconta, sono sempre stati favorevoli, “ma allora, era classico sentirti dire: ‘Sei un maschiaccio, perché giochi a calcio’. Mi allenavo con i maschi e c’erano poche occasioni per affrontare femmine”. Oggi Pamela dice di essere soddisfatta per le sue ragazze, perché si rende contro che potranno raccogliere qualcosa. I Mondiali, spiega, stanno dando visibilità: soltanto il fatto di poter vedere le partite della Nazionale sulla Rai è una svolta. Sedute accanto a lei sull’erba sintetica, le sue giocatrici la ascoltano parlare.

 

Per queste ragazzine di undici anni, sostiene l’allenatrice, sembra non esistere una questione donna/calcio. Per loro, oggi, il pallone è una scelta naturale, come avrebbero potuto esserlo il nuoto o la pallacanestro. Maddalena ha iniziato a giocare a scuola. Il papà Stefano, uno dei dirigenti della squadra, lo ha scoperto attraverso i compagni di classe. All’inizio, non voleva che la figlia giocasse, temeva che lo facesse per emularlo. Invece, interviene Maddalena, “gioco perché mi piace il calcio, in televisione e sul campo”.

 

Il pregiudizio resta nonostante i Mondiali, che stanno certamente facendo cambiare le cose, e saranno quelli della svolta

“Mi auguro che queste bambine abbiano possibilità di praticare il calcio e di incontrare meno ostacoli possibili – spiega Elizabeth Macchi, 20 anni e allenatrice della Brignanese, neo-squadra della bassa bergamasca – Il pregiudizio resta nonostante i Mondiali, che stanno certamente facendo cambiare le cose, e saranno quelli della svolta. Spero che questa nostra realtà assomigli sempre di più a quelle estere di Stati Uniti e Olanda”.
Alle sue giocatrici, Marco Silani, allenatore del Fiammamonza, ha da poco dato un compito fuori dal campo. Le ragazzine seguono con entusiasmo le partite del Mondiale femminile. Così il mister ha chiesto loro di scrivere ciascuna un bigliettino: spiegare il gesto tecnico della sfida Italia-Giamaica che hanno preferito. “La collaborazione”, “Il gioco di squadra”, urla da una panchina all’ombra, in una pausa tra due partite, un gruppo di “fiammette”, che di lì a poco avrebbe portato a casa la vittoria del torneo domenicale. Anche se “fino a quando non sarà regolarizzata la questione dei contratti da professioniste per le giocatrici delle prime squadre, il calcio femminile rimarrà questo”, dice Silani facendo un gesto verso gli spalti semivuoti, con il tempo “si sono rotti molti tabù, e le bambine non si vergognano più di praticare quello che una volta era considerato uno sport da maschi. I Mondiali e le ragazze della nazionale stanno dando molto entusiasmo. Quello del calcio femminile è ancora un ambiente puro, che sta inviando un segnale importante”, spiega l’allenatore.

 

 

Le giocatrici di tutte le nazionalità al Mondiale sembrano realizzare con chiarezza la portata storica del momento, come ha provato l’emozione di Marta, 33 anni, tra le più forti del mondo. Dopo la sconfitta contro la Francia, la marcatrice del Brasile, al suo ultimo Mondiale, ha lanciato un messaggio di speranza nel futuro: “Questo è stato un momento speciale e dobbiamo godercelo. Dico questo nel senso di dare più valore a quello che abbiamo fatto. Chiediamo tanto, chiediamo appoggio, ma dobbiamo anche saper apprezzare tutto questo… Dobbiamo piangere all’inizio, per sorridere alla fine. Quando dico ciò, intendo che occorre desiderare di più. Allenarsi di più… Questo è ciò che dico alle bambine… Il calcio femminile dipende da voi per sopravvivere. Riflettete su questo, date valore a questo: piangete all’inizio, per sorridere alla fine”.

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https://native-adv.gazzetta.it/native-adv/sui-campetti-da-calcio-delle-bambine/

 

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Numeri che fanno sorridere (o piangere) confrontati a quelli degli USA (nel 2006 erano 1,7 milioni le iscritte a club calcistici, ora credo si avvicinino ai 10 milioni...)

Modificato da crucco

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Ecco la nuova maglia del Napoli per la stagione 2019/20, quella che ci farà classificare davanti alla Juventus subito dietro all'Inter

 

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Ormai dobbiamo accettare tutte le variazioni sui temi delle maglie delle squadre. Io preferisco ancora una maglia completamente azzurra, senza bianco. Lo sponsor rosso non mi piace, ma funziona (e paga) ormai da tanto tempo: è entrato quasi a far parte della storia del Napoli e della tradizione partenopea. :maxnotme:

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40 minuti fa, crucco ha scritto:

Ormai dobbiamo accettare tutte le variazioni sui temi delle maglie delle squadre. Io preferisco ancora una maglia completamente azzurra, senza bianco. Lo sponsor rosso non mi piace, ma funziona (e paga) ormai da tanto tempo: è entrato quasi a far parte della storia del Napoli e della tradizione partenopea. :maxnotme:

 

Immagina se fosse così...uno sballo!!!

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Questa è molto bella, anche se credo che Nike farebbe di meglio. Il design Adidas mi piace meno.

Modificato da crucco

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E questa?

 

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Fai giocare i giovani? La Bundesliga ti premia a suon di milioni

La Lega tedesca ha ricompensato con 1,32 milioni il Leverkusen che ha utilizzato gli Under 23 per 9.697 minuti

Pierfrancesco Archetti

4 luglio - 15:04 - MILANO
 
 
Da sinistra: Julian Brandt, 23 anni, Kai Havertz, 20, Jonathan Tah, 23 anni. La scorsa stagione al Leverkusen EPA

Dai minuti ai giovani e incassi un premio milionario. La Bundesliga tedesca ha reso noto l’ammontare delle “ricompense” per i club di prima e seconda divisione che hanno utilizzato più Under 23. Il Bayer Leverkusen ha ricevuto dalla Lega 1,32 milioni, visto che ha utilizzato i cosiddetti “Local Player” per 9.697 minuti di campionato. Al secondo posto l’Holstein Kiel (9.354 minuti, 1,28 milioni), al terzo il Magdeburgo, fra l’altro retrocesso in terza divisione: 8.273 minuti, 1,13 milioni.

LE REGOLE
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Vengono tenuti in considerazione i ragazzi Under 23 che siano stati tesserati per il club per almeno tre anni tra il 15° e il 21° anno di età. Anche gli stranieri sono presi in considerazione, sempre che siano stati tesserati prima del 18° anno di età. La somma totale elargita è di circa 22 milioni di euro, il due per cento delle entrate derivate dai contratti con i media. “Il nostro concetto è chiaro: diamo fiducia, responsabilità e possibilità di giocare ai giovani con margini di crescita: li facciamo misurare ad alti livelli e il risultato è che anche quest’anno siamo andati in Champions”, ha commentato il d.s. del Leverkusen, Simon Rolfes. Tra i tanti ragazzi lanciati dal Bayer, il più in vista adesso è il nazionale Kai Havertz: a 20 anni conta già 88 presenze in Bundesliga.

 

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https://www.gazzetta.it/Calcio/Bundesliga/04-07-2019/fai-giocare-giovani-bundesliga-ti-premia-suon-milioni-germania-340587263258.shtml

 

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In effetti, vedendo la finale dell'Europeo U21, mi sembra di poter dire che abbiano non pochi ottimi giocatori. Mi piacerebbe sapere invece quale è il segreto spagnolo, perchè queste 2 squadre mi hanno impressionato quanto a velocità, precisione, ritmo e qualità del gioco.

Modificato da crucco

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Buffon è tornato alla Juve. Non so perché (ho un'idea, anzi 3) ma è un dato di fatto. Ha scelto il numero 77, perché è quello che indossava con successo a Parma nella sua ultima stagione, prima di andare a Torino (non ho controllato, l'ha detto lui, magari ha mentito...).

 

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O forse è scaramanzia, per provare a vincere finalmente (anche se da panchinaro) la CL?

La Juve ha infatti perso 7 finali su 9... e lui, invece che lasciare raddoppia (da buon giocatore d'azzardo qual è). :asd: 

Modificato da crucco

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Sapevo avesse una passione anche per 88-HH

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Il DS della Roma Petrachi smentisce l'offerta fatta al Cagliari per Barella, mettendo giusto un poco in cattiva luce Giulini. Come dice Pedullà, puntata 248 di 250.

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45 minuti fa, ClaudioMuse ha scritto:

Sapevo avesse una passione anche per 88-HH

 

gigi-buffon-saluta-i-tifosi-della-lazio.

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12 ore fa, ClaudioMuse ha scritto:

Sapevo avesse una passione anche per 88-HH

Ha anche una passione per le scommesse...infatti è stato indagato ed insabbiato le prove inconfutabili...

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Il 4/7/2019 Alle 11:56, Rio Nero ha scritto:

Ecco la nuova maglia del Napoli per la stagione 2019/20, quella che ci farà classificare davanti alla Juventus subito dietro all'Inter

 

maglia_napoli_screen.jpg

 

Ancora secondi? Che palle 😁

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3 ore fa, Ancient Mariner ha scritto:

 

Ancora secondi? Che palle 😁

Purtroppo noi non compriamo arbitri come Orsato, che nel 2017/18 ci sottrasse, con quella scandalosa Inter Juventus,  lo scudetto vinto sul campo.

Meglio secondi ma onesti che primi e disonesti. 

Modificato da Rio Nero

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I vaneggiamenti di Rio... deliziosi. Concentrati sul Napoli Rio, non distogliere l‘attenzione dal tuo profondo malessere.

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Il 4/7/2019 Alle 13:05, crucco ha scritto:

E questa?

 

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Che stadio, senza quell’orrenda copertura... maglia semplice... domenica alle 15... altri tempi

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Il 6/7/2019 Alle 15:28, Rio Nero ha scritto:

Purtroppo noi non compriamo arbitri come Orsato, che nel 2017/18 ci sottrasse, con quella scandalosa Inter Juventus,  lo scudetto vinto sul campo.

Meglio secondi ma onesti che primi e disonesti. 

 

Dai che con la campagna acquisti di quest’anno trionferete senza problemi.

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Il 25/6/2019 Alle 13:59, crucco ha scritto:

@The-Flying-Finn hai puntato sulle azzurre o sulle rosse, per questa sera?

Scusa crucco ma non seguo gli sport dilettantistici.

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Io credo che scommetterò pesantemente sulla vittoria dell'Inter quest'anno (scudetto). 

 

Inter

 

Napoli-Juve

Milan

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