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Stupri in Italia - Un problema soprattutto straniero?

Stupri in Italia - Un problema soprattutto straniero?   

5 utenti hanno votato

  1. 1. Stupri in Italia - Un problema soprattutto straniero?

    • Si, gli stranieri hanno una cultura limitata sul rispetto per la donna
    • No, non dipende dalla nazionalità
    • Mi astengo
      0


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11 minuti fa, crucco ha scritto:

Il vero problema dell'Italia sono gli italiani e tutti i cacasotto che 

Sono le leggi.

Devono applicarle senza sconti punto e basta a chiunque sia !

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Occhio che poi a Napoli non si potrebbe piu passare col rosso in tre in motorino senza casco :D

  • Like 1

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9 minuti fa, Rio Nero ha scritto:

Sono le leggi.

Devono applicarle senza sconti punto e basta a chiunque sia !

 

Se hai bisogno di nasconderti poi non chiedere asilo a me. :fermad:

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3 minuti fa, effe ha scritto:

Occhio che poi a Napoli non si potrebbe piu passare col rosso in tre in motorino senza casco :D

Napoli non è così. 

Basta con ste str****te dei luoghi comuni.

A Vicenza state peggio.

1 minuto fa, crucco ha scritto:

 

Se hai bisogno di nasconderti poi non chiedere asilo a me. :fermad:

Meglio scomparire all'estero che chiedere qualcosa ad uno juventino. 

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A Vicenza stiamo peggio si, ci fanno le multe, abbiamo l'esercito che pattuglia i parchi per famiglie riempiti da ghana che spacciano, fa sempre o troppo freddo o troppo caldo.

W Napoli.

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7 minuti fa, Rio Nero ha scritto:

...

Meglio scomparire all'estero che chiedere qualcosa ad uno juventino. 

 

E se lo juventino vive all'estero?

 

2 minuti fa, effe ha scritto:

A Vicenza stiamo peggio si, ci fanno le multe, abbiamo l'esercito che pattuglia i parchi per famiglie riempiti da ghana che spacciano, fa sempre o troppo freddo o troppo caldo.

W Napoli.

 

Pensa se aveste anche i napoletani...

Modificato da crucco

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Restiamo in topic mi preme molto. 

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33 minuti fa, effe ha scritto:

A Vicenza stiamo peggio si, ci fanno le multe, abbiamo l'esercito che pattuglia i parchi per famiglie riempiti da ghana che spacciano, fa sempre o troppo freddo o troppo caldo.

W Napoli.

Certo è facile. 

Ne siete 250. È facile controllarvi,  non siete neanche, come numero, un quartiere di Napoli.

Vi chiamate per nome ed alle 20.00 avete il coprifuoco andando a letto già verso le 20.30.

Una vita monotona, per giunta avete spesso la nebbia e poche distrazioni.

Certo, capisco la tua invidia per la città del sole, dal mare, della pizza, dei miglior comici italiani, degli scrittori...Ti capisco.

Puoi sempre emigrare e venire quì da noi.

Noi del sud, al contrario di voi, non abbiamo la puzza sotto al naso ed accogliamo a braccia aperte chiunque.

Noi siamo un popolo solare al contrario di voi.

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17 ore fa, M.SchumyTheBest ha scritto:

Impossibile ci siano stranieri poveri e non integrati. Sono tutti laureati ad Harvard in Fisica e futuri CEO di colossi Hi-tech. 

E comunque ci potrebbe essere una vergognosa disinformazione, come ci evidenzia la fine pensatrice qui sotto

 

 

 

Guarda che questa qui non dice una cazzata totale. Di certo la cosa della violenza sessuale su una spiaggia è un po' forzata, ma in certe culture c'è un altissimo sprezzo per il valore della legge, della dignità umana e della persona. Non è scontato che tutte le culture vedano la violenza come una cosa da condannare ad ogni costo. Se si pensa che ancora oggi esistono posti in Italia dove la gente vorrebbe reintrodurre il delitto d'onore....

 

1 ora fa, crucco ha scritto:

Il vero problema dell'Italia sono gli italiani e tutti i cacasotto che 

 

che scappano via

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Qualcuno mi spiega perché si è finiti a parlare dei problemi di Vicenza e Napoli in un topic sugli stupri?

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3 minuti fa, PheelD ha scritto:

Qualcuno mi spiega perché si è finiti a parlare dei problemi di Vicenza e Napoli in un topic sugli stupri?

Chiedilo ad Effe.

Avrà i suoi futili motivi.

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Infatti, o stiamo in topic o chiudo baracca e burattini.

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Tornando in topic, concordo con ciò che ha detto Natural... Sono arrivate in Italia persone provenienti da culture completamente diverse dalle nostre, hanno idee diverse sui diritti dell'uomo, per una parte di loro la violenza non è una cosa da condannare. Però c'è anche da dire che davanti a un reato la legge dev'essere esercitata. Che siano puniti a dovere questi stranieri che si rendono protagonisti di abusi.

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Ripeto che il problema è la legge italiana.

Possibile mai che un senegalese, dopo aver pugnalato un carabiniere, dico UN CARABINIERE, dopo 3 giorni già era a piede libero?

Ma vi rendete conto? 

Ma come si fa!!!

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2 ore fa, Rio Nero ha scritto:

Bando alle ciance e vado dritto al nocciolo della questione. 

Il vero problema dell'Italia è uno solo : La legge!!!

Se non riformano completamente la legge andrà ogni giorno peggio.

Non è possibile che un condannato o un fermato, se ne esca a piede libero per troppi cavilli e agiramenti del codice penale, assurdo.

Devono togliere tutti i cavilli ed essere rigidi nell'applicazione della condanna, togliendo le buone condotte ed il potere ai vari giudici che decidono ( a suon di mazzette) come agitare o condannare il fermato.

Lo stupro sono 30 anni? Bene, si fanno tutti i 30 anni, senza buone condotte, indipendentemente che il colpevole dia italiano o straniero, poiché se il reato è stato fatto in Italia si applicheranno le leggi italiane, per chiunque sia, punto!

Così per gli omicidi, rapine, scippi, etc etc.

Applicare la condanna per intera senza nessuno sconto e "buone condotte ".

L'italia sarebbe un posto migliore.

 

Sono d'accordo ma poi dovremmo tutti pagare le tasse (per rispettare la legge). In Friuli, il contribuente medio dichiara 23k all'anno...una fesseria, girano tutti con macchine nuove e hanno tutti due case.

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Io resto del parere che il problema siano le persone, non le leggi. Ma è ovvio, lo so.

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1 minuto fa, crucco ha scritto:

Io resto del parere che il problema siano le persone, non le leggi. Ma è ovvio, lo so.

Quello che dici è una conseguenza di quanto detto da me.

Se sai che facendo un reato ti becchi TOT anni senza possibilità d'uscita anticipata dal carcere, ci pensi 50 volte. 

Le persone agirebbero diversamente...

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infografica-violenza-sessuale-1.png

 

 

https://www.newsandcom.it/demoskopica-violenza-sessuale-oltre-6-milioni-favorevoli-alla-castrazione/

 

Ben 23 mila casi consumati, quasi 6 mila le vittime minorenni, poco più di 22 mila le persone denunciate e arrestate dalle forze di polizia. Tre le regioni “più violentate” d’Italia: Trentino, Emilia Romagna e Toscana. Tra gli interventi richiesti dagli italiani: pene più severe, misure di protezione per le vittime, aiuto alle donne a non sentirsi in colpa, castrazione chimica e istituzione di un corpo di polizia dedicato. È quanto emerge dalla Nota scientifica “La mimosa deturpata. Mappa delle violenze sessuali nelle regioni italiane” realizzata dall’Istituto Demoskopika che ha analizzato il quinquennio 2014-2010.

Passa la linea dura degli italiani sui presunti autori delle violenze sessuali. Oltre un italiano su dieci si dimostra favorevole all’introduzione della pena della castrazione chimica. Un orientamento “condizionato” dalla preoccupante casistica delle violenze sessuali consumate in Italia negli ultimi anni: poco meno di 23 mila episodi, di cui uno su quattro con una vittima minorenne. E se Trentino, Emilia Romagna e Toscana svettano per i casi di violenze sessuali ogni 100 mila donne residenti, guadagnandosi il drammatico primato delle realtà regionali “più violentate” d’Italia, Lombardia e Lazio si confermano i territori dove avvengono, in valore assoluto, il maggior numero di reati, rispettivamente 2.935 e 1.640 casi. Rilevante, inoltre, l’attività di contrasto delle forze di polizia che ha portato nella rete delle denunce e degli arresti, nel periodo osservato, oltre 22 mila presunti autori delle violenze.

È quanto emerge dalla Nota scientifica “La mimosa deturpata. Mappa delle violenze sessuali nelle regioni italiane” realizzata dall’Istituto Demoskopika.

Andamento: 15 violenze sessuali al giorno. Ben 7 vittime su 10 sono donne italiane. Sono 22.864 gli episodi di violenza sessuale consumati complessivamente in Italia nel quinquennio che va dal 2014 al 2010, in media circa 15 casi al giorno con vittime principalmente le donne di nazionalità italiana nel 68% dei casi, seguite dalle romene con il 9,3%, dalle marocchine con il 2,7% e dalle albanesi con lo 0,5%. Il fenomeno ha subìto una flessione dell’11,5% dal 2014 al 2010 registrando fortunatamente un decremento di poco meno di 560 episodi di violenza. Analizzando, nel dettaglio, l’andamento si evidenzia un progressivo calo delle violenze nel periodo considerato, eccezion fatta per il 2012 che, al contrario, ha fatto registrare oltre 70 episodi in più con un incremento dell’1,6%. La contrazione più significativa si è generata nell’ultimo biennio osservato: 231 casi in meno pari ad una contrazione del 5,1% dal 2014 al 2013. A seguire nell’osservazione del trend, il decremento del 4,3% dal 2012 al 2013 con 201 episodi in meno e, infine, la flessione del 4,1% dal 2011 al 2010 con poco 196 casi in meno.

Carnefici: oltre 22 mila i presunti “orchi” che hanno violentato quasi 6 mila minorenni. Ogni 4 casi di violenza sessuale in Italia, almeno uno coinvolge sicuramente un minorenne. Sono 5.722, infatti, gli under 18 complessivamente vittime di violenze sessuali nel nostro paese secondo quanto rilevato dai ricercatori dell’Istituto Demoskopika: 1.031 episodi nel 2014 con un calo del 3% rispetto all’anno precedente, 1.063 casi nel 2013 (-9,9 rispetto all’anno precedente), 1.180 casi nel 2012 (-9.8% rispetto all’anno precedente). Nel 2011, si consumano ben 1.310 violenze sessuali con minorenni vittime facendo registrare un incremento del 15,1% rispetto ai dodici mesi precedenti. Infine, sono stati 1.138 i casi rilevati dalla forze di polizia nel 2010.

Statistiche, numeri ma, soprattutto tragedie personali e drammi familiari generati da un esercito di orchi: ben 22.108 secondo i dati rilevabili dal ministero dell’Interno, oltre 4 mila presunti autori di violenze sessuali scovati, in media ogni anno, da Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e altre forze dell’ordine nella loro intensa attività di contrasto sull’intero territorio italiano. Denunce ed arresti hanno interessato prioritariamente gli italiani nel 61% dei casi, seguiti da romeni (8,6%), marocchini (6%), albanesi (1,9%) e tunisini (1,3%).

Territori “violentati”: in testa Trentino, Emilia Romagna e Liguria. In Trentino Alto Adige si sono consumati circa 88 episodi di violenza sessuale ogni 100 mila donne residenti. A seguire l’Emilia Romagna con 79 casi, la Toscana con 78 casi, la Liguria con 75 casi e il Piemonte con 72 casi. Sono queste le regioni italiane dove, standardizzando il dato per avere una “visione più ragionata” del fenomeno, si sono verificati con più rilevanza episodi di violenza sessuale. La mappa del fenomeno in Italia vede, comunque, al di sopra del dato italiano, pari a 64 episodi consumati ogni 100 mila donne residenti, anche Lombardia con 68 casi di violenza sessuale, Valle d’Aosta (67 casi), Abruzzo (66 casi). In linea con la media italiana, Umbria e Lazio. Al di sotto dell’andamento nazionale si collocano le rimanenti regioni: Friuli Venezia Giulia e Sardegna (60 casi), Veneto (59 casi), Basilicata (58 casi), Calabria (57 casi), Sicilia (56 casi), Puglia (53 casi) e Marche (52 casi). Le realtà regionali meno “violentate”, si fa per dire, risultano Molise e Campania rispettivamente con 48 e con 47 episodi di violenza sessuale registrati nel quinquennio osservato.

Se l’analisi si sposta sui valori assoluti, il quadro cambio in maniera significativa: il drammatico primato della regione con il più alto numero di episodi di violenza sessuale risulta la Lombardia con ben 2.935 casi pari al 17,5% dell’intero dato italiano. Seguono Lazio con 1.640 episodi (9,8%), Emilia Romagna con 1.530 episodi (9,1%), Piemonte con 1.399 casi (8,3%), Toscana con 1.301 casi (7,7%), Veneto con 1.257 casi (7,5%), Sicilia con 1.220 episodi (7,3%) e Campania con 1.162 episodi (6,9%). In queste otto regioni si sono consumati oltre 12 mila reati di violenza sessuale pari al 74% del dato complessivo nazionale.

La drammatica sequenza delle realtà regionali per numero di reati di violenza sessuale contro le donne continua con Puglia che ha fatto registrare 940 casi pari al 5,6% del dato italiano, Liguria con 539 episodi (3,2%), Calabria con 480 episodi (2,9%), Sardegna con 437 casi (2,6%), Trentino Alto Adige con 390 casi (2,3%), Abruzzo con 386 casi (2,3%), Marche con 353 casi (2,1%), Friuli Venezia Giulia con 326 casi (1,9%), e Umbria con 254 episodi (1,5%). A chiudere la classifica delle violenze sessuali nelle regioni italiane, Basilicata con 145 episodi rilevati dalle forze di polizia pari allo 0,9% del quadro italiano, Molise con 66 casi (0,4%) e Valle d’Aosta con 37 casi (0,2%).

Vox populi: prevale la linea dura. Il 12% non ha dubbi: castrazione chimica per gli stupratori. Sono oltre 6 milioni, pari al 12% del campione intervistato, gli italiani che si sono dichiarati favorevoli all’introduzione della castrazione chimica in Italia. Un orientamento trasversale sia per le donne che per gli uomini. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’Istituto Demoskopika che ha coinvolto oltre 800 italiani maggiorenni residenti in Italia. Sembra prevalere, dunque, la linea dura dell’opinione pubblica per coloro i quali si rendono protagonisti di reati legati alla violenza sessuale sulle donne e sui minori. Un orientamento confermato anche da altre due modalità di risposta che hanno raccolto ben il 33,1% del campione: 1 italiano su 3 chiede, oltre alla castrazione chimica, pene più severe per gli autori dei reati di violenza sessuale (24,1%) e l’istituzione di un corpo di polizia dedicato alla sicurezza delle donne (9%). Significativi anche altri interventi proposti dai cittadini quali “misure di protezione per le donne che denunciano violenza” (20,2%), “aiutare le donne a non sentirsi in colpa” (12,3%), “creazione e sostegno dello Stato dei centri antiviolenza” (9,8%) e “campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica” (8,9%).

Bocciata, al contrario, la linea morbida per chi si macchia di episodi legati all’universo della violenza sessuale. Ad mostrare condivisione per la “riabilitazione di chi ha commesso violenza” solo il 3,6% dei cittadini.

 

11 minuti fa, Rio Nero ha scritto:

Quello che dici è una conseguenza di quanto detto da me.

Se sai che facendo un reato ti becchi TOT anni senza possibilità d'uscita anticipata dal carcere, ci pensi 50 volte. 

Le persone agirebbero diversamente...

 

Però le leggi non crescono sulle piante, vengono "fatte" da esseri umani e (dovrebbero essere) fatte rispettare da altrettanti esseri umani. Ergo, questi devono fare meglio il proprio lavoro. Non parliamo poi del senso civico medio delle persone che popolano la penisola...

Modificato da crucco

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1 ora fa, Ferrarista ha scritto:

che scappano via

 

Ti riferisci a me, oppure è una domanda che stai ponendo a te stesso? Nel primo caso saresti fuori strada (ma pensavo lo sapessi), nel secondo non dovresti essere così duro, è umano cercare di migliorare la propria condizione.

 

("via" è inutile)

Modificato da crucco

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l'inasprimento delle pene è anche un segno di debolezza però, non mi ricordo più il nome del sociologo che ha formalizzato questa teoria, in pratica comunque diceva che vi è una relazione tra gravità della pena e difficoltà dello stato ad avere un controllo sul determinato fenomeno oggetto della pena; in pratica tanto più si alza la pena tanto più significa che non si riesce a combattere il fenomeno, il che è una cosa grave.

Lui faceva l'esempio con la pirateria via internet (per cui vi sono pene elevatissime) e con i paesi dove vi è la pena di morte (che sono quelli dove il tasso di omicidi è più alto).

Comunque direi che è assodato che la diminuzione degli stupri, che di solito una certa parte politica sbandiera come dato, è da attribuirsi al fatto che sono gli italiani autoctoni che hanno diminuito in percentuale il numero dei casi.

 

Inoltre le cifre secondo me sono ancora più gravi per via del fatto che tra la percentuali degli stupri commessi da italiani vi rientrano anche gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana (ma non la cultura), per cui il dato secondo me sarebbe anche ben peggiore di quanto descritto da illy.

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