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sundance76

Nigel Mansell

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Sto leggendo l'autobiografia di Peter warr sulla sua carriera in lotus. 

 

Ha un giudizio molto netto su mansell. Non solo afferma ripetutamente che non fosse né un campione di velocità né di gestione gara, ricordando come finisse sempre dietro a de angelis, ma sottolinea anche come fosse generalmente poco amato in squadra e nell'ambiente in generale. Dice che era molto presuntuoso e Fisichelloso, adducendo spesso scuse per i suoi errori, e faceva spesso giochi politici tra Chapman, giornalisti e altri in f1. Chiude dicendo che tutti quelli che ci hanno lavorato in lotus siano rimasti sorpresi che abbia ottenuto successo nella seconda parte di carriera, non scordando di ricordare che in Williams, secondo Parr, ha senza dubbio buttato due mondiali facili. 

 

Un commento dagli esperti @Leno e @rimatt

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8 ore fa, Beyond ha scritto:

Sto leggendo l'autobiografia di Peter warr sulla sua carriera in lotus. 

 

Ha un giudizio molto netto su mansell. Non solo afferma ripetutamente che non fosse né un campione di velocità né di gestione gara, ricordando come finisse sempre dietro a de angelis, ma sottolinea anche come fosse generalmente poco amato in squadra e nell'ambiente in generale. Dice che era molto presuntuoso e Fisichelloso, adducendo spesso scuse per i suoi errori, e faceva spesso giochi politici tra Chapman, giornalisti e altri in f1. Chiude dicendo che tutti quelli che ci hanno lavorato in lotus siano rimasti sorpresi che abbia ottenuto successo nella seconda parte di carriera, non scordando di ricordare che in Williams, secondo Parr, ha senza dubbio buttato due mondiali facili. 

 

Un commento dagli esperti @Leno e @rimatt

 

Tutto d'accordo tranne sui due mondiali facili.

 

Nel 1986 ci fu la debacle Goodyear in Messico e poi in Australia fu il team a non pensare ai problemi di gomme McLaren (due vetture forate) e a cambiare subito gomme. Secondo me, Mansell non c'entrava.

 

Nel 1987 venne centrato da Senna in Belgio, ebbe il motore arrosto a Monaco quando era primo, gli fissarono male la gomma a Budapest quando era primo. Il suo errore lo fece a Suzuka. Tra le due ultime due gare poteva vincere una e fare un secondo posto ed era campione.

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9 ore fa, Beyond ha scritto:

Sto leggendo l'autobiografia di Peter warr sulla sua carriera in lotus. 

 

Ha un giudizio molto netto su mansell. Non solo afferma ripetutamente che non fosse né un campione di velocità né di gestione gara, ricordando come finisse sempre dietro a de angelis, ma sottolinea anche come fosse generalmente poco amato in squadra e nell'ambiente in generale. Dice che era molto presuntuoso e Fisichelloso, adducendo spesso scuse per i suoi errori, e faceva spesso giochi politici tra Chapman, giornalisti e altri in f1. Chiude dicendo che tutti quelli che ci hanno lavorato in lotus siano rimasti sorpresi che abbia ottenuto successo nella seconda parte di carriera, non scordando di ricordare che in Williams, secondo Parr, ha senza dubbio buttato due mondiali facili. 

 

Un commento dagli esperti @Leno e @rimatt

 

Che Mansell fosse un pilota dal carattere non facile, come quasi tutti i campioni del resto, è cosa nota, ricordo che Mario Andretti lo definì "il più forte compagno di squadra che abbia mai avuto e il più figlio di putt***" descrivendone il carattere più o meno alla stessa maniera, opportunista e lamentoso.

I giudizi sul suo valore in pista sono però viziati dalla ben nota antipatia che Warr ha sempre nutrito per il Leone dovuta una convivenza tutt'altro che soddisfacente in Lotus,  ricordiamo la famosa frase che disse dopo Monaco 84 " he'll never win a Grand Prix as long as I have a hole in my arse", normale che le 31 vittorie ottenute in seguito gli siano rimaste un po' sul gozzo, del resto già parlare di mondiali facili con Piquet come compagno mi sembra un evidente controsenso.

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Boh, a me pare che gli anni in Lotus non furono eccelsi ma neanche malvagi, per un pilota comunque ai suoi primi anni. Che il rapporto con Peter Warr fosse pessimo era risaputo (se ne parla anche nella pagina Wikipedia del Leone), però nonostante questo Mansell tirava fuori ogni tanto delle prestazioni ottime, in cui velocisticamente si rivelava superiore a De Angelis (che pure era un gran bel pilota). Poi non era fortunato, e tra errorini e guasti non riusciva a capitalizzare. Nel 1984 fu parecchio iellato, per esempio, e fece vedere cose migliori di quel che dice la classifica finale. In Williams trovò un ambiente senz'altro più congeniale e iniziò ad affermarsi: per un pilota umorale come lui, era importante sentirsi apprezzato e sostenuto. Su 86 e 87 ha già detto Chatruc: Mansell corse molto bene, vinse più gare di tutti in entrambi gli anni (nel 1987 portò a casa 6 vittorie, il doppio di Piquet), fu velocisticamente superiore a un campione come Piquet (che in qualifica si beccava sovente distacchi di un secondo e oltre) eppure sfiga volle che non portasse a casa neanche un titolo. Ci furono anche due gare nel 1987 in cui si trovava in testa e rimase a piedi per problemi all'auto, come ricorda Chat, quindi davvero non so come lo si possa incolpare di qualcosa.

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boh leggendo warr lui sottolinea come mansell avesse ricevuto parità totale da chapman, cosa non semplice a quei tempi viste le difficoltà economiche della lotus, eppure de angelis gli era quasi sempre davanti sia in qualifica che gara. parla di mansell che si sentiva una star anche se non aveva ottenuto nulla. cita un episodio in cui de angelis si era trovato senza motore mi pare, al che warr chiede a mansell di prestargli il suo di riserva ma l'inglese si rifiutò e questa cosa de angelis se la segnò.

conclude dicendo che in tutte le scuderie in cui è andato è stato sempre preso come seconda guida in pratica, tranne all'ultimo anno con patrese.

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7 minuti fa, rimatt ha scritto:

a me pare che gli anni in Lotus non furono eccelsi ma neanche malvagi, per un pilota comunque ai suoi primi anni.

 

onestamente non conosco bene l'andamento delle sue gare nei primi anni 80, warr sottolinea che de angelis ad esempio quando dovevano scegliere chi fosse "prima guida" un anno andò a fare una analisi della stagione precedente e ne uscì che mansell era dietro de angelis sia in qualifica che in gara, con un terzo dei punti. al che era costretto a dare lo status di prima guida a de angelis in un certo senso.

tra gli episodi cita monaco 84 in cui è critico per un errore e botta a muro quando era in testa, da lui definito abbastanza evitabile.

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E ti sembrano giudizi obiettivi?

Ha vinto 31 gare, molte delle quali memorabili, un titolo ed è stato 3 volte vicecampione del mondo, come sottolinea Rimatt pure in Lotus non fu quel disastro che Warr cerca di far passare, mi sembra veramente impossibile squalificare un pilota del suo livello così.

La verità è che Mansell era il cocco di Chapman e Warr non lo ha mai sopportato, magari è anche per questo, oltre che per sfortune e incidenti, che ha ingranato tardi, e il successo ottenuto in seguito ha esacerbato ancora di più il risentimento di Warr che a conti fatti non è stato capace di mettere l'inglese nelle condizioni giuste (che non vuol dire solo parità di trattamente ma anche trasmettergli serenità e fiducia) per farsi valere.

Poi che Mansell non avesse un carattere facile è sicuramente vero ma non che Warr fosse un angioletto puro e corretto eh.

Modificato da Leno

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un attimo, warr non ha detto che mansell fosse un medioman, piuttosto scrive di un mansell che non era un mostro a livello prestazionale e che il suo carattere non era di aiuto nel team. 

è vero che ha fatto 31 vittorie, ma in lotus nessuna, e dire che non fece meglio a causa di warr mi sembra una fesseria grossolana. tra l'altro come compagno aveva il buon de angelis, pilota veloce ma non valeva certo piquet. infatti warr dice che in lotus si stupirono del successo che mansell ottenne a fine carriera.

 

cmq per sfizio ho aperto la pagina wikipedia di mansell e sono rimasto a bocca aperta. qualche suo tifoso deve aver scritto il resoconto delle stagioni senza essere controllato perchè è la prima volta che leggo delle descrizioni così di parte su un pilota :asd:

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Diciamo che la Lotus non era l'ambiente giusto per Mansell ed essendo un pilota molto emotivo soffriva parecchio la mancanza di fiducia del suo boss, poi certamente fece anche errori e gare sotto tono.

Che  non abbia vinto con loro è comunque pura statistica secondo me, in quegli anni era una vettua di media fascia e le vittorie erano quasi sempre fuori portata, a conti fatti poteva sicuramente portare a casa un paio di gare con un po' di fortuna in più come fece De Angelis che vinse due gran premi assolutamente rocamboleschi, il secondo in particolare frutto di un culo abbastanza clamoroso.

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Comunque De Angelis era un gran pilota eh, molto regolarista che in quegli anni era una dote importantissima, anche Senna non riuscì a prevalere nettamente contro di lui.

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3 minuti fa, Leno ha scritto:

Comunque De Angelis era un gran pilota eh, molto regolarista che in quegli anni era una dote importantissima, anche Senna non riuscì a prevalere nettamente contro di lui.

Un peccato che né lui né Alboreto non abbiano vinto il titolo

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6 minuti fa, Leno ha scritto:

Comunque De Angelis era un gran pilota eh, molto regolarista che in quegli anni era una dote importantissima, anche Senna non riuscì a prevalere nettamente contro di lui.

 

si infatti warr questo lo dice, menzionando anche come fosse un tipo che ci sapeva fare nell'ambiente e nel team

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Mansell per me sarà sempre un mistero. La sua prima parte di carriera cozza enormemente con quello visto dal 1985 in poi. Ho visto piloti di buon livello che poi sono diventati campioni, se messi nelle giuste condizioni (ad esempio De Angelis poteva essere uno di questi), ma non ho mai visto piloti di buon livello diventare top driver, perché Mansell, al netto dei difetti, era un campione e un pilota di livello stellare.

Ciò che dice Leno ha senso, perché poi si è concretizzato in Ferrari. Nigel ha dimostrato di soffrire enormemente il peso di una squadra che non è dalla sua parte e, unito al carattere tutt'altro che facile, ne limitava enormemente le prestazioni.

Nella sua carriera ebbe anche molta sfortuna, il mondiale 1986 era praticamente suo e quello del 1991 poteva essere suo, se non fosse stato per la prima parte di stagione davvero iellata, con 50000 ritiri per inaffidabilità.

Ma resta uno dei miei piloti preferiti, il sorpasso alla peraltada ancora me lo fa rizzare a distanza di 29 anni.

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11 minuti fa, Beyond ha scritto:

 

si infatti warr questo lo dice, menzionando anche come fosse un tipo che ci sapeva fare nell'ambiente e nel team

 

Era una persona molto amabile e corretta che in F1 però può diventare anche un diffetto, proprio questa sua "morbidezza" lo ha condanatto contro Senna secondo me.

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1 minuto fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Mansell per me sarà sempre un mistero. La sua prima parte di carriera cozza enormemente con quello visto dal 1985 in poi. Ho visto piloti di buon livello che poi sono diventati campioni, se messi nelle giuste condizioni (ad esempio De Angelis poteva essere uno di questi), ma non ho mai visto piloti di buon livello diventare top driver, perché Mansell, al netto dei difetti, era un campione e un pilota di livello stellare.

Ciò che dice Leno ha senso, perché poi si è concretizzato in Ferrari. Nigel ha dimostrato di soffrire enormemente il peso di una squadra che non è dalla sua parte e, unito al carattere tutt'altro che facile, ne limitava enormemente le prestazioni.

Nella sua carriera ebbe anche molta sfortuna, il mondiale 1986 era praticamente suo e quello del 1991 poteva essere suo, se non fosse stato per la prima parte di stagione davvero iellata, con 50000 ritiri per inaffidabilità.

Ma resta uno dei miei piloti preferiti, il sorpasso alla peraltada ancora me lo fa rizzare a distanza di 29 anni.

Nel 91 comunque McLaren aveva un mezzo irregolare a inizio stagione. La Federazione a Imola "scoprì" l'illegalità del serbatoio e costrinse McLaren a modificarlo. 

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6 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

La sua prima parte di carriera cozza enormemente con quello visto dal 1985 in poi. Ho visto piloti di buon livello che poi sono diventati campioni, se messi nelle giuste condizioni (ad esempio De Angelis poteva essere uno di questi), ma non ho mai visto piloti di buon livello diventare top driver, perché Mansell, al netto dei difetti, era un campione e un pilota di livello stellare.

 

warr azzarda l'ipotesi che mansell fosse un "late developer", cioè uno di quelli che fa il salto di qualità solo dopo qualche anno, cosa a suo dire in f1 abbastanza improbabile, ma non impossibile

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Però è innegabile la fragilità della FW14, gli bastavano magari 2 secondi posti in più ed era in lizza fino alla fine, senza considerare poi il bullone all'estoril.

1 minuto fa, Beyond ha scritto:

 

warr azzarda l'ipotesi che mansell fosse un "late developer", cioè uno di quelli che fa il salto di qualità solo dopo qualche anno, cosa a suo dire in f1 abbastanza improbabile, ma non impossibile

 

Può essere, ma un salto così abnorme di prestazioni difficilmente si poteva ipotizzare. Fossi stato manager all'epoca, non so se avrei puntato su di lui.

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11 minuti fa, Aviatore_Gilles ha scritto:

Mansell per me sarà sempre un mistero. La sua prima parte di carriera cozza enormemente con quello visto dal 1985 in poi. Ho visto piloti di buon livello che poi sono diventati campioni, se messi nelle giuste condizioni (ad esempio De Angelis poteva essere uno di questi), ma non ho mai visto piloti di buon livello diventare top driver, perché Mansell, al netto dei difetti, era un campione e un pilota di livello stellare.

Ciò che dice Leno ha senso, perché poi si è concretizzato in Ferrari. Nigel ha dimostrato di soffrire enormemente il peso di una squadra che non è dalla sua parte e, unito al carattere tutt'altro che facile, ne limitava enormemente le prestazioni.

Nella sua carriera ebbe anche molta sfortuna, il mondiale 1986 era praticamente suo e quello del 1991 poteva essere suo, se non fosse stato per la prima parte di stagione davvero iellata, con 50000 ritiri per inaffidabilità.

Ma resta uno dei miei piloti preferiti, il sorpasso alla peraltada ancora me lo fa rizzare a distanza di 29 anni.

 

Si, Mansell doveva avere la piena fiducia dell'ambiente per rendere al meglio, allora si esaltava e diventava quasi imbattibile, e sapeva anche trasmettere questa sorta di estasi sportiva alla squadra,  e se in Lotus l'esperienza fu abbastanza negativa per contro diversi tecnici Williams ricordano  l'esaltazione e l'euforia che si respirava col Leone ai box come qualcosa di veramente irripetibile.

Modificato da Leno
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Comunque nella sua biografia anche Jo Ramirez non ricorda bene Mansell.

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