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ClaudioMuse

[Verità cubitali] La caccia al voto

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perdere due punti è una affermazione statisticamente insignificante.

in realtà si,perchè mettiamo caso che vinca il centrodestra,non è che poi fanno fare il premier ad uno che ha solo il 13% ,cioè la concezione di codificazione costituzionale/civile,è basata sul principio di maggioranza,non sul governo dei pochi,e Berlusconi che piaccia o no il premier non può farlo,grazie a dio

 

ti spiegherò una cosa, caro antani (così scriviamo qualcosa di utile in questo topic): i sondaggi politici (quelli più accurati) hanno un margine di errore che va dai 2 ai 3 punti percentuali; questo significa che ogni volta che senti/leggi che il partito Y ha perso/guadagnato X punti percentuali (con X minore del margine di errore) devi farti una gran risata, perché una variazione che stia dentro il margine di errore non è in alcun modo significativa, descrittiva o tanto meno predittiva.

 

 

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Lucio Barani, uno dei più vicini a Verdini, lancia un messaggio chiaro: “La storia dirà che i governi Renzi e Gentiloni e le loro riforme sono esistite solo grazie a noi e io ne sono stato un giocatore protagonista, sono stato da Pallone d’Oro – dice il senatore a Ilfatto.it– La storia dirà che abbiamo avuto ragione noi e non i nostri avversari Bersani, Grasso, Salvini e i comici. Io sono socialista e riformista dal 1970, i comunisti Bersani e D’Alema se ne sono andati finalmente e Renzi è venuto nella mia casa. Adesso ho degli arretrati da incassare come affitto

 

 

bel personaggio :asd:

 

insieme a denis verdini mi sembra un gran motivo per votare in maniera convinta renzie :)

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quello che può contare però è il trend e su quello c'è più affidabilità. per esempio negli ultimi 6 mesi il trend dei sondaggi per il PD è in calo, il M5S stabile, FI in aumento.

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il quarend conta qualcosa?

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ti spiegherò una cosa, caro antani (così scriviamo qualcosa di utile in questo topic): i sondaggi politici (quelli più accurati) hanno un margine di errore che va dai 2 ai 3 punti percentuali; questo significa che ogni volta che senti/leggi che il partito Y ha perso/guadagnato X punti percentuali (con X minore del margine di errore) devi farti una gran risata, perché una variazione che stia dentro il margine di errore non è in alcun modo significativa, descrittiva o tanto meno predittiva.

 

 

 

 

 

In questo senso si Rube,hai ragione.Io avevo capito un'altra cosa.Be ,questo è ovvio,poi alla fine è chiaro che nei sondaggi ci sia un margine di errore

 

Posso fare una domanda,forse un po' idiota.Secondo voi la democrazia è a rischio in Italia????

Modificato da antani

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La democrazia è il migliore dei governi ma è facile diventi il peggiore

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Speriamo che vinca Tommasi.

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Nononono.

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Rino? :asd:

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Il bidet, questo sconosciuto

Alla fine eccomi qui a parlare di bidet, lo sapevo che prima o poi il tema dei culi e dell’igiene sarebbe arrivato a portare una ventata di freschezza nelle mie giornate.

Purtroppo non si scappa, il “problema” dell’igiene e delle differenze culturali è pressante.

Sono tormentata da un sogno proibito, avere il bidet in bagno. Mi rendo conto che noi italiani, con questa cosa del bidet, c’abbiamo proprio la fissa, ma non posso fare a meno di pensare come sarebbe migliore la mia vita con un bel bidet in casa. Probabilmente siamo l’unico popolo ad avere una media di almeno un bidet procapite, e credo che questa nostra fissa sia condivisa da pochi altri al mondo.

Il bidet per me è un imperativo categorico, e mi stupisco quando gli altri non ne colgono la pregnante importanza.

Partiamo dai fatti: in Italia, in bagno, c’è il bidet. Nel resto del mondo, solitamente, no.

Dati alla mano, quelli strani, quelli diversi, siamo noi. E invece, da bravi italiani, convinti come sempre di essere i meglio del mondo, restiamo esterrefatti quando scopriamo, viaggiando, o chiacchierando con amici stranieri, che gli altri paesi non ce l’hanno. E intimamente ci chiediamo “ma come faranno a lavarsi il c*lo?”. Io, senza troppi problemi, l’ho chiesto proprio esplicitamente. E questa semplice, ingenua domanda, ha aperto un dibattito acceso che si potrae ancora.

164607_10150108591175395_7558861_n.jpg?w Sebbene i paesi dell’Europa continentale siano più civiili di noi in fatto di trasporti pubblici, viabilità, dialettica politica e sensibilità per la cultura e l’ambiente, purtuttavia non si lavano il c*lo.

In particolare voglio raccontare di quella volta che la discussione sul bidet si è accesa tra me e la mia insegnante di tedesco di allora. Ero da pochissimo a Friburgo e questa ragazza carina mi insegnava tedesco e mi faceva proprio simpatia. Siamo diventate più o meno amiche, e una volta, mentre ci bevevamo una cosa in uno di questi bei cafè friburghesi, non so come (non chiedetemelo, davvero non so come) siamo arrivate a parlare del bidet. Io ero entusiasta per il fatto di avere il bidet nell’appartamento in cui vivevamo a quel tempo. E così ho espresso questa mia soddisfazione. Lei si è stupita, ma genuinamente, eh! Mi fa: ma scusa, ma a cosa serve, in pratica? A lavarcisi i piedi? Non puoi lavarteli nella vasca o nel lavandino? (nota: lei è alta tipo 1.80 e io 1.65, mi ci vedete arrampicata al lavandino, con un piede dentro e l’altro penzoloni a mezz’aria?)

All’inizio ho pensato che scherzasse. No, era proprio seria. Giustamente, da brava tedesca, cresciuta senza bidet, era ignara del suo uso e dei suoi benefici. In quel momento, dopo quella sua domanda, ho avuto un flash, e sono scoppiata a ridere. Mi era venuta in mente una scena di un vecchio film, visto e rivisto da bimbetta: Mr. Crocodile Dundee. Per chi non se la ricorda, posto il video, secondo me è geniale!

Quindi, ero in un bar, con una nuova amica, e parlavamo di bidet. E io, da perfetta cretina, alla sua domanda sugli usi del bidet, pensando a un filmettino anni 80 (i cultori del genere non me ne vogliano) le sono scoppiata a ridere in faccia. Ma di quelle risate irrefrenabili. Ho pensato che l’amicizia fosse morta sul nascere. Lei era basita, sul serio. E ci credo! Insomma, quando mi sono ripresa dalle risate, le ho detto che, appunto, serve a lavarsi il c*lo. E lei, serafica: ma voi non vi fate le doccia? Io mi faccio la doccia tutte le mattine….

Non ricordo poi come sia finita la dissertazione sui vari metodi del lavaggio del c*lo, anche perché tendo a rimuovere scientificamente gli episodi imbarazzanti della mia vita, specialmente se hanno minato il successo della mia vita sociale.

Ma quella discussione mi ha aperto una vera e propria finestra su un altro mondo. Mi sono resa conto che quello del bidet, è un “non problema”. Per gli altri, quelli che non sono italiani, o al limite spagnoli o francesi, il problema non sussiste. Loro si lavano in altri modi. In certi casi non si lavano proprio, ma quello è un altro capitolo.

Per allargare gli orizzonti, e spaziare oltre alla zona c*lo, va detto che le differenze non risiedono solo nella presenza o meno del bidet.

Qui in Germania mi pare che ci sia un concetto diverso di igiene rispetto al nostro. Il campo in cui sono più ferrata è sicuramente quello dei bimbi. Ma in questo ambito, al contrario del bidet, la maggiore nonchalance tedesca mi affascina e la trovo più sana dell’iperprotettività e della fissa igienica italica. Devo confessare che l’idea alla base di questo post aleggia da tempo, da prima ancora che questo blog venisse lontanamente concepito, visto che già ai tempi del mio erasmus a Praga solevo dissertare (in particolare coi miei amici lucchesi) sulle meraviglie del bidet (bell’erasmus del ca**o, penserete, a ragionare di bidet coi tuoi amici italiani…e invece, era fantastico!). Ma lo stimolo concreto a scriverlo me lo ha dato un’amica che vive in Norvegia e che, in un commento a un post , raccontava di come, dopo aver passato del tempo in Italia, avesse tirato un sospiro di sollievo tornando in Norvegia e vedendo un bimbo, tutto felice, che in seduto in una pozza mangiava serafico del fango.

Beh, su questo, i nordici sono avanti. Impacchettano i bimbi con tute plastificate impermeabili e lasciano che si rotolino nella sabbia e nel fango, senza preoccuparsi di quanto si sporchino, di quanto fango si mettano in bocca e di quanto freddo faccia. E i bimbi sembrano godere di questo, mentre al parco giochi a Livorno si sentono in continuazione esortazioni genitoriali a non sporcarsi i vestiti, a non mettersi quello o questo in bocca, che è sporco, che fa male.

Ecco, diciamo che qui il concetto di sporco è più elastico. Ora, non so come sia il resto della Germania, ma va detto che Friburgo è in media mooooolto più pulita di Livorno. E i parchi giochi sono tenuti benissimo. Ed è raro trovare cacche di cane. Ma a parte questo, non credo che siano più rilassati solo perché la città è pulita. E’ una forma mentale. Come se la sporcizia fosse un’alleata, uno di quei fattori che nella vita ti aiutano a crescere e a fortificarti e che quindi non va eliminata. Questo lato dei tedeschi lo ammiro molto. I bimbi ( i genitori) si stressano meno e il sistema immunitario, si spera, si rafforza. Ma sto divagando e rischio di anticipare aneddoti che voglio tenermi cari per altri post – per esempio sulla differenza che c’è tra fare i genitori qui e farlo in Italia.

Il punto di tutte queste parole è che il bidet mi manca, e tanto, ma in generale la generale tendenza teutonica – tranne in casi limite – mi rilassa abbastanza. Sarà anche perché il mi nonno mi ha sempre detto che lavarsi troppo fa male!

 

 

 

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sono tranquillo io

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Ah beh... sì beh. Se sei tranquillo tu, tutta la fogna è tranquilla.

 

 

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Mamma mia Jannacci,oggi invece i ragazzi ascoltano Emma Marrone..........................

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Ogni volta che avete la fortuna di usare un bidet, pensate a cosa hanno dovuto sopportare i poveri marò durante il loro rapimento. :asd:

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Ma la H?

 

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A proposito, mi hanno regalato un libro-CD.

 

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co****ne

 

pezzo d'asino

 

pagliaccio

 

 

NO POLITICA.

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