Vai al contenuto
Trailblazer

troppi giovani in f1

Post raccomandati

lì la colpa fu soprattutto di hakkinen. fu lui a incollarsi dietro invece di spostarsi per l'attacco, schumacher non fece nessun movimento

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

I piloti troppo giovani tolgono qualcosa di importante - secondo me - al racconto della Formula 1.

Chiaro che Verstappen e altri giovani come lui sono ampiamente capaci di pilotare e vincere, ma non è questo il punto.

E' lo stesso discorso per il motore ibrido che suona malissimo e non piace: perchè? Perchè il rombo è importante ed essenziale per lo spettacolo, è la massima formula e ci si aspetta che a domare quegli incredibili motori siano uomini con capacità superiori.

Ora, vedere queste macchine silenziate guidate da adolescenti ci costringe a ricordare il passato e rimpiangere le epoche dove i motori rombavano forte per davvero ed i piloti erano - o ci sembravano - uomini veri capaci di sfidare il destino.

 

Modificato da steventuri

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Beh capisco che possa nascere un po' di malinconia, però personalmente non trovo così negativo che oggigiorno non si sfida più il destino. Una volta si moriva molto facilmente, basti pensare a quello che è successo a Imola ma anche a tutte le vicende con Lauda eccetera. Al giorno d'oggi queste dinamiche non ci sono più, lo sport è molto più sicuro ed è difficile che ti succeda qualcosa di grave. Le piste vengono preparate con molta cura al fine di prevenire nel modo migliore ogni tipo di incidente, con gommoni praticamente ovunque. Per non parlare delle auto, che fino a 10 anni fa andavano in mille pezzi e si cappottavano ovunque, oggi invece possono sbattere a 300km/h contro il muro e proteggere comunque il pilota, come è successo a Magnussen in Belgio. L'incidente di Kubica invece era molto meno pericoloso come dinamica, ma la fragilità dell'auto e l'inferiore sicurezza hanno fatto sì che rischiasse grosso. Questo toglierà un po' di magia del pilota che sfida il destino, ma se va a favore della sicurezza, trovo che sia un prezzo giusto da pagare.

 

Per quanto riguarda i motori invece, come il cambio e tutto il resto, fa parte dell'enorme evoluzione tecnologica che caratterizza la nostra era. Ora la magia è in altre cose, per me magia è pensare che tra una curva e l'altra devi spostare il bilanciamento della frenata, pensare alla temperatura delle tue ruote, e tantissime altre cose che una volta erano in secondo piano o non esistevano. Lo sport è sempre portato all'estremo delle capacità dell'uomo, sia come ingegnere che come pilota. Ora è semplicemente tutto più tecnologico, al passo coi tempi.

 

EDIT: mi sono informato e in realtà l'urto di Kubica era a 300km/h con un'angolazione di 75 gradi, molto peggio di quello di Magnussen però credo che il discorso tenga

Modificato da Froome

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Beh capisco che possa nascere un po' di malinconia, però personalmente non trovo così negativo che oggigiorno non si sfida più il destino. Una volta si moriva molto facilmente, basti pensare a quello che è successo a Imola ma anche a tutte le vicende con Lauda eccetera. Al giorno d'oggi queste dinamiche non ci sono più, lo sport è molto più sicuro ed è difficile che ti succeda qualcosa di grave. Le piste vengono preparate con molta cura al fine di prevenire nel modo migliore ogni tipo di incidente, con gommoni praticamente ovunque. Per non parlare delle auto, che fino a 10 anni fa andavano in mille pezzi e si cappottavano ovunque, oggi invece possono sbattere a 300km/h contro il muro e proteggere comunque il pilota, come è successo a Magnussen in Belgio. L'incidente di Kubica invece era molto meno pericoloso come dinamica, ma la fragilità dell'auto e l'inferiore sicurezza hanno fatto sì che rischiasse grosso. Questo toglierà un po' di magia del pilota che sfida il destino, ma se va a favore della sicurezza, trovo che sia un prezzo giusto da pagare.

 

Per quanto riguarda i motori invece, come il cambio e tutto il resto, fa parte dell'enorme evoluzione tecnologica che caratterizza la nostra era. Ora la magia è in altre cose, per me magia è pensare che tra una curva e l'altra devi spostare il bilanciamento della frenata, pensare alla temperatura delle tue ruote, e tantissime altre cose che una volta erano in secondo piano o non esistevano. Lo sport è sempre portato all'estremo delle capacità dell'uomo, sia come ingegnere che come pilota. Ora è semplicemente tutto più tecnologico, al passo coi tempi.

 

EDIT: mi sono informato e in realtà l'urto di Kubica era a 300km/h con un'angolazione di 75 gradi, molto peggio di quello di Magnussen però credo che il discorso tenga

 

1 - Proprio l'incidente di Kubica ha mostrato quanto le F1 fossero sicure - già allora.

2 - alla temperatura delle ruote ci pensano gli ingegneri, così come a miliardi di altre cose. Essi dicono poi al pilota cosa fare e cosa evitare... gran bella magia.

 

3 - @steventuri: io non credo che si possa proprio rimpiangere l'urlo straziante degli 8 cilindri, quando si hanno PU che forniscono prestazioni elevatissime con consumi decisamente inferiori. Questo mi sembra più affascinante. Se invece ti riferisci ai 10 cilindri, o meglio ancora ai più antichi 12 cilindri, allora sono d'accordo per quanto riguarda il sound.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

lì la colpa fu soprattutto di hakkinen. fu lui a incollarsi dietro invece di spostarsi per l'attacco, schumacher non fece nessun movimento

 

Concordo. E tra l'altro neanche erano in F1...

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Che colpa ha Häkkinen se Schumacher è un codardo e frena troppo presto? I finlandesi usano sempre e solo l'acceleratore, amano la velocità.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Il sound va del tutto in secondo piano se si mette il pilota nella condizione di lottare in maniera serrata....sono gli stupidi limiti imposti alla realizzazione dei progetti a dilaniare questo sport...e a tratti quella passione agonistica possiamo ancora vederla...ricordatevi sempre che nemmeno nel passato le gare avevano tutto questo divertimento ad ogni occasione.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ognuno vede la f1 che preferisce, chi segue un marchio, chi segue la tecnologia, chi i piloti. Ma sono sempre e solo questi a scrivere la storia, ad essere ricordati, ad appassionare il grande pubblico. Sfide epiche come quelle tra Senna e Prost, Prost e Lauda, Mansell e Prost, Mansell e Piquet. Confronti sulla stessa macchina o con macchine molto vicine in quelle stagioni tra campioni conclamati. Alonso Schumacher ha gia un sapore diverso perché, all'epoca, non si poteva prevedere il peso che Alonso avrebbe avuto nella storia della f1, e così la sfida Hamilton Alonso, che oggi sarebbe vossuta, e non ricordata col senno di poi, con ben altra consapevolezza da parte dei tifosi.

Per questo, si, largo ai giovani ma anche no, per questo sarebbe fantastico rivedere Alonso ed Hamilton sulla stessa macchina, o uno dei due giocarsela con vettel a parità di mezzo. Sono queste le cose che hanno reso grande la f1, e sono cose che i giovani non possono fare, se non nel ricordo del dopo.

Di quanto fosse invincibile la McLaren dell'88 o la f2002 alla fine non gliene frega niente a nessuno. Sono i piloti, meglio se gia "misurati" dal grande pubblico, ad aver scritto le pagine piu importanti di questo sport.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

In ambito autotrasporti, per ottenere la patente C ci vogliono 21 anni, per la patente D addirittura 24 anni.

Un candidato alla licenza di pilota di aereo di linea ATPL(A) deve aver compiuto almeno 21 anni di età prima di effettuare l'esame pratico.

E' quindi comprensibile che qualcuno abbia da ridire se un adolescente guida una F1.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Non ho nulla contrario a che un pilota giovane in sé esordisca e magari arrivi pure a vincere presto.
Mi perplime però il trend per cui i piloti diventino praticamente usa-e-getta, gareggino qualche annetto e se poi non si rivelano subito i nuovi Hamilton o i nuovi Vettel vengono scalzati per far posto alla prossima carne da cannone invece di lasciarla crescere. Bruciando così gente che a 23 o 24 anni viene scaricata, e a 26 o 27 è ormai considerata troppo in là con gli anni per salire in pista (ma perché? cosa dovrebbero avere di meno rispetto a un esordiente di 20 anni?).

Ci sono piloti a mio avviso meritevoli come Vergne, Di Resta, persino Kobayashi, che nessuno prenderebbe più ora, preferendo puntare su ragazzini di cui solo pochi dureranno. E spero che Hulkenberg non faccia la fine di Heidfeld.

 

Trovo immorale che si sia arrivati a far dire a Ricciardo che ormai ha già 28 anni e non avrà molto tempo prima di poter vincere un mondiale, personalmente.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Effettivamente questa questione dell'età è un po' ridicola. . . Va bene che uno di 40 anni con queste vetture possa, non debba eh, rendere di meno ma è impossibile credere che a 28 anni si stia già col fiato sul collo. . . A mio avviso il motivo è ravvisabile nel fatto che i nuovi piloti portino risultati immediati e non appena la fiamna si spegne per dare spazio alla lungimiranza e alla tattica questi vengano messi da parte. Tolti i vari multicampioni attuali secondo me il trend peggiorerà sempre più

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

In effetti oggi leggevo Autosprint e trovo assurdo che Marciello, che ha 22 anni, abbia ormai chiuso con le monoposto, quando a quella età Schumacher esordiva in F1, Senna a 24.

Capisco che uno che vince la GP2 al primo o secondo anno sia sicuramente bravo (forse Rosset non lo era), ma se un pilota matura in ritardo, non capisco perchè non possa essere bravo.

Nelle moto la questione è ancora peggio. Gente che a 26 anni si ritira come Poggiali o Stoner. In quel caso credo che sia il caso di posticipare l'esordio nei campionati internazionali a 18 anni. Ogni volta che leggo motosprint, i ragazzini di 14/15 anni raccontano che si stanno affacciando alla moto3 e che "ovviamente" hanno smesso di studiare perchè a loro interessa solo la moto. Se questi dopo 6/7 anni si bruciano, sono dei ventenni senza le superiori disoccupati, cioè disadattati sociali.

 

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Il problema di Marciello (e di tanti altri giovani) è quello di non avere soldi, più che l'età. Per la F1, il limite minimo è 18 anni, specie dopo il caso Verstappen.

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ma il titolo voleve essere "Troppi giovani" oppure "Troppo giovani"?

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Ma il titolo voleve essere "Troppi giovani" oppure "Troppo giovani"?

diciamo entrambi.

 

il problema, che forse non sono riuscito bene a spiegare, l'ha espresso al meglio l'utente Connacht. Un giovane, non ha nemmeno il tempo di maturare, di colpo si ritrova vecchio. Eppure non mi pare che nascano fenomeni tali da essere migliori di questi che nel frattempo maturano. Un Vergne è davvero più lento di Stroll? Perchè Stroll è in F1? non dovrebbe farsi tutta la trafila della GP2? A 24 anni Stroll sarà un vecchio che dovrà fare spazio ad un altro 18 enne? è davvero bello tutto ciò?

Modificato da Trailblazer

Condividi questo messaggio


Link al post
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

  • Navigazione Recente   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×