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Ayrton4ever

"Ridicolo teatrino della FIAT su Fabbrica Italia"

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Quello che faceva Marchionne lo sapevano tutti, compresi (soprattutto) quelli che adesso "esigono spiegazioni" (e io invece gli darei delle belle badilate).

Prima si prova con un ditino, poi il dito un po' pi? grande, poi due dita e avanti cos?...

 

Quoto.

 

Eppure sarebbe bastata una domanda fondamentale: ammesso che le condizioni poste siano accettabili, quanto ? credibile il piano aziendale? Questa domanda non venne mai posta n? sui mass media, tranne che da un pericoloso giornale comunista, n? dalle istituzioni, n? da sindacati e partiti complici. Contemporaneamente in Germania sindacati e governo ponevano le domande vere all?amministratore delegato Fiat che voleva rilevare la Opel, e viste le risposte lo cacciavano senza rimpianto. Easy.

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Mah... andr? controcorrente, ma io ritengo che in una economia di mercato un'azienda abbia tutto il diritto di decidere come, dove e quando aprire o chiudere uno stabilimento. Ora se gli stabilimenti italiani costano alla FIAT una perdita di 700 milioni di euro l'anno per quale assurdo motivo dovrebbe continuare a tenerli aperti a danno degli azionisti? Perch? un manager deve pensare all'azienda e ai suoi azionisti prima di tutto. Questo continuo mettere becco da parte della politica in questioni imprenditoriali lo trovo assurdo.

 

Secondo capitolo: la FIAT vende soprattutto in Italia, ora in questo paese il mercato dell'auto ? bloccato e il perch? ? presto detto: la gente non c'ha i soldi. Conosco moltissime persone che cambierebbero macchina domani mattina perch? bene o male il sacrificio di comprarne una nuova riuscirebbero a farlo, ma poi i ca**i amari arrivano per mantenerla tra bollo, assicurazioni sanguisughe e benzina alle stelle. Chi di dovere metta i soldi, o meglio RESTITUISCA i soldi alle tasche degli italiani e poi vediamo se i consumi non ripartono (compresi quelli sull'auto).

 

Terzo capitolo: i "cari" professori hanno aumentato di un miliardo di euro le tasse sulle vetture aziendali e questo ha bloccato il mercato dell'auto delle partite IVA.

Modificato da Osrevinu

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Mah... andr? controcorrente, ma io ritengo che in una economia di mercato un'azienda abbia tutto il diritto di decidere come, dove e quando aprire o chiudere uno stabilimento. Ora se gli stabilimenti italiani costano alla FIAT una perdita di 700 milioni di euro l'anno per quale assurdo motivo dovrebbe continuare a tenerli aperti a danno degli azionisti? Perch? un manager deve pensare all'azienda e ai suoi azionisti prima di tutto. Questo continuo mettere becco da parte della politica in questioni imprenditoriali lo trovo assurdo.

 

 

Il discorso pu? anche filare, secondo un pensiero che io comunque non ho. Quello che non si capisce per? ?: perch? mentire?

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Questa ? la domanda! E credo sia la questione vera da affrontare, non il fatto che PER FORZA la FIAT deve tenere gli stabilimenti aperti. In URSS lo stato controllava le aziende.

 

La risposta? Boh... Sinceramente non lo so. Pu? essere che si siano avute rassicurazioni che poi sono state disattese. Certo Marchionne uno sprovveduto non ?. Tu hai citato la vicenda Opel, be' Marchionne ? andato in America a prendersi la Chrysler, ora mi si vuol dire che Obama si ? fatto infinocchiare e i tedeschi no?

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Questa ? la domanda! E credo sia la questione vera da affrontare, non il fatto che PER FORZA la FIAT deve tenere gli stabilimenti aperti. In URSS lo stato controllava le aziende.

 

La risposta? Boh... Sinceramente non lo so. Pu? essere che si siano avute rassicurazioni che poi sono state disattese. Certo Marchionne uno sprovveduto non ?. Tu hai citato la vicenda Opel, be' Marchionne ? andato in America a prendersi la Chrysler, ora mi si vuol dire che Obama si ? fatto infinocchiare e i tedeschi no?

 

Non so se Obama si ? fatto fregare...lo si vedr?; quanto meno ? stato convinto sulla base di certe garanzie, che in Germania invece non sono state considerate sufficienti.

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Questa ? la domanda! E credo sia la questione vera da affrontare, non il fatto che PER FORZA la FIAT deve tenere gli stabilimenti aperti. In URSS lo stato controllava le aziende.

 

La risposta? Boh... Sinceramente non lo so.

Te la dico io: spremere i limoni (leggi noi metalmeccanici) all'inverosimile, per conto proprio e per conto terzi.

 

Con la scusa della competitivit?/produttivit? puntano a farci lavorare quando gli pare a loro, per quanto tempo gli pare a loro e con il salario che vogliono loro.

Tutto questo per continuare ad avere i loro megacompensi da sedicenti top manager.

Un ditino alla volta, ci stanno arrivando, con la complicit? di chi dovrebbe difendere i nostri diritti e invece pasteggia a caviale e champagne.

Modificato da gio66

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Mah... andr? controcorrente, ma io ritengo che in una economia di mercato un'azienda abbia tutto il diritto di decidere come, dove e quando aprire o chiudere uno stabilimento. Ora se gli stabilimenti italiani costano alla FIAT una perdita di 700 milioni di euro l'anno per quale assurdo motivo dovrebbe continuare a tenerli aperti a danno degli azionisti? Perch? un manager deve pensare all'azienda e ai suoi azionisti prima di tutto. Questo continuo mettere becco da parte della politica in questioni imprenditoriali lo trovo assurdo.

 

Secondo capitolo: la FIAT vende soprattutto in Italia, ora in questo paese il mercato dell'auto ? bloccato e il perch? ? presto detto: la gente non c'ha i soldi. Conosco moltissime persone che cambierebbero macchina domani mattina perch? bene o male il sacrificio di comprarne una nuova riuscirebbero a farlo, ma poi i ca**i amari arrivano per mantenerla tra bollo, assicurazioni sanguisughe e benzina alle stelle. Chi di dovere metta i soldi, o meglio RESTITUISCA i soldi alle tasche degli italiani e poi vediamo se i consumi non ripartono (compresi quelli sull'auto).

 

Terzo capitolo: i "cari" professori hanno aumentato di un miliardo di euro le tasse sulle vetture aziendali e questo ha bloccato il mercato dell'auto delle partite IVA.

 

Pienamente d'accordo con te.

Siamo noi italiani che invece di guardare avanti continuiamo ad aggrapparci ad una azienda che produce delle semplici auto.

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Mah... andr? controcorrente, ma io ritengo che in una economia di mercato un'azienda abbia tutto il diritto di decidere come, dove e quando aprire o chiudere uno stabilimento. Ora se gli stabilimenti italiani costano alla FIAT una perdita di 700 milioni di euro l'anno per quale assurdo motivo dovrebbe continuare a tenerli aperti a danno degli azionisti? Perch? un manager deve pensare all'azienda e ai suoi azionisti prima di tutto. Questo continuo mettere becco da parte della politica in questioni imprenditoriali lo trovo assurdo.

 

Questo sarebbe sacrosanto, se la FIAT non avesse ottenuto miliardi su miliardi di lire dallo stato sotto forma di diversi finanziamenti, non ultimo la costruzione da parte dello stato (!) di impianti da lasciare nel tempo alla FIAT.

 

Secondo capitolo: la FIAT vende soprattutto in Italia, ora in questo paese il mercato dell'auto ? bloccato e il perch? ? presto detto: la gente non c'ha i soldi. Conosco moltissime persone che cambierebbero macchina domani mattina perch? bene o male il sacrificio di comprarne una nuova riuscirebbero a farlo, ma poi i ca**i amari arrivano per mantenerla tra bollo, assicurazioni sanguisughe e benzina alle stelle. Chi di dovere metta i soldi, o meglio RESTITUISCA i soldi alle tasche degli italiani e poi vediamo se i consumi non ripartono (compresi quelli sull'auto).

 

Per? secondo il tuo ragionamento di cui sopra, questo non dovrebbe essere un problema dello stato.

 

Terzo capitolo: i "cari" professori hanno aumentato di un miliardo di euro le tasse sulle vetture aziendali e questo ha bloccato il mercato dell'auto delle partite IVA.

 

idem come sopra.

 

 

 

? vero che viviamo in una economia di mercato (che a mio parere sta dimostrando tutta la sua iniquit? e insostenibilit?, ma questo ? un discorso pi? lungo). Ma nonostate questa economia di mercato, per volont? (finanziamenti) o per forza (tasse), non si pu? prescindere dal considerare la parte statale (e per fortuna, visto che ? quella che deve (dovrebbe) regolamentare il mercato per l'interesse di tutti ( :baraldi: ))

 

Del resto, questa ? la stessa cosa che ha fatto Obama, intervenendo in un ambito prettamente di mercato perch? era interesse per gli USA (ovvero per la "sua" collettivit?) salvaguardare la Chrysler.

 

Su Opel bisognerebbe capire quanto ha inciso il peso della Volkswagen (che certo amica di Marchionne non ?) e quanto quello della stato tedesco (che, anche qui, ha certamente avuto modo di dire la sua).

 

Ma pi? in generale quello che mi sento di contestare a Marchionne in questo momento ? l'aver fatto naufragare le sue promesse, strappate con la solita solfa del "sacrifici oggi per un domani migliore", e conclusesi come al solito con i soli sacrifici e senza alcun domani migliore.

 

C'? poco da dire, IMHO. La FIOM l'aveva detto, e io li consideravo eccessivamente pessimisti. Invece hanno avuto perfettamente ragione.

 

Ah, come piccola nota personale, dico tutto questo dopo aver praticamente venduto oggi la mia vecchia 206, nella mia vita d'ora in poi solo mezzi pubblici e bicicletta. Auto a noleggio e solo per le vacanze :)

Modificato da DaM1306

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Ancora con questo ritornello dei finanziamenti alla FIAT? Che barba. Da quanto c'? Marchionne mi risulta che la FIAT non abbia preso un euro. E quelli che tu chiami stabilimenti costruiti dallo stato da lasciare alla FIAT ti dimentichi di dire che lo stato ha obbligato la FIAT a quegli stabilimenti affinch? fungessero da ammortizzatori sociali per le aree depresse del meridione. In qualsiasi altro paese del mondo uno stabilimento come quello di Termini Imerese non sarebbe mai stato aperto.

 

Secondo, non capisco di che parli. Io ho detto una cosa logica: se i consumatori non hanno i soldi non consumano e se non consumano le aziende non vendono e quindi non producono e quindi non si pu? biasimarle se chiudono. Ora siccome i cittadini non consumano perch? sono tartassati questo s? ? un problema dello stato che non pu? prendersela con la FIAT se decide di andarsene.

 

Terzo, nessun "idem come sopra". Ma semplicemente torniamo a quello che ho detto: se lo stato taglia le gambe a quelli che dovrebbero consumare come ca**o fa a pretendere che un'azienda che non vende pi?, anche per colpa dello stato stesso, resti dov'

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E che vuol dire se Marchionne prima non c'era?

 

Io sto banalmente dicendo che lo Stato pu? dire la sua su come viene gestita la FIAT esattamente come la FIAT pu? dire la sua sui provvedimenti statali. Fanno parte dello stesso sistema economico, possono parlarsi, anzi, devono!

 

Ma sopratutto ripeto:

 

Ma pi? in generale quello che mi sento di contestare a Marchionne in questo momento ? l'aver fatto naufragare le sue promesse, strappate con la solita solfa del "sacrifici oggi per un domani migliore", e conclusesi come al solito con i soli sacrifici e senza alcun domani migliore.

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Semplicemente non si pu? continuare a rinfacciare questa cosa dei finanziamenti (accaduta anni e anni fa) in eterno.

 

Io penso che il punto nodale della questione, e del topic, sia il come mai Marchionne ha fatto marcia indietro, non che Marchionne deve per forza, per legge, per imposizione divina, tenere per forza le fabbriche aperte in Italia.

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Mah... andr? controcorrente, ma io ritengo che in una economia di mercato un'azienda abbia tutto il diritto di decidere come, dove e quando aprire o chiudere uno stabilimento. Ora se gli stabilimenti italiani costano alla FIAT una perdita di 700 milioni di euro l'anno per quale assurdo motivo dovrebbe continuare a tenerli aperti a danno degli azionisti? Perch? un manager deve pensare all'azienda e ai suoi azionisti prima di tutto. Questo continuo mettere becco da parte della politica in questioni imprenditoriali lo trovo assurdo.

io non ci capisco un cavolo di queste cose ma la banalizzo cos? : 100.000 dipendenti alla merc? del manager di turno che deve esclusivamente pensare agli azionisti ?

E la politica dovrebbe anche stare zitta se tale manager mette nella m***a centinaia di migliaia di famiglie?

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io non ci capisco un cavolo di queste cose ma la banalizzo cos? : 100.000 dipendenti alla merc? del manager di turno che deve esclusivamente pensare agli azionisti ?

E la politica dovrebbe anche stare zitta se tale manager mette nella m***a centinaia di migliaia di famiglie?

Li assuma lo stato allora, scusa. Glielo paghi lo stato lo stipendio.

La FIAT ? un'azienda privata e se domani vuole chiudere ed andarsene lo pu? fare. Ovviamente lo stato e la politica possono dirsi non d'accordo, tentare di convincerlo a desistere, ecc... ma non possono certo obbligarlo a restare aperto, considerato anche che ha non poche responsabilit?, su tutte quella di non fare niente per mettere in condizione le aziende di lavorare e produrre bene a causa delle tasse pi? alte dell'Everest, i costi dell'energia, la burocrazia, ecc...

Lo stato metta in condizioni le imprese di lavorare e produrre e in consumatori di consumare e questi problemi non esiterebbero.

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Semplicemente non si pu? continuare a rinfacciare questa cosa dei finanziamenti (accaduta anni e anni fa) in eterno.

 

Io penso che il punto nodale della questione, e del topic, sia il come mai Marchionne ha fatto marcia indietro, non che Marchionne deve per forza, per legge, per imposizione divina, tenere per forza le fabbriche aperte in Italia.

 

Non ? questione di "rinfacciare", ? questione che la FIAT per decenni ha avuto un ruolo sociale non per imposizione, ma di comune accordo con il governo dell'epoca. Che questo fosse sbagliato siamo d'accordo, ma non per questo si pu? di punto in bianco dimenticarsene, va trovata una strategia di uscita comune che non lasci a se stessi i pi? deboli (ovvero i lavoratori, banalmente!).

 

Sui motivi di Marchionne ? evidente che pesa il rafforzarsi della crisi, ma d'altra parte, in cosa ha innovato la FIAT in questi anni? Perch? la VW sforna un modello al mese e la FIAT uno all'anno, (e di solito in sudamerica)? Veramente la FIAT pensa di rilanciarsi vendendo 500 negli USA?

 

Nel frattempo i pi? deboli (i lavoratori) hanno fatto i loro sacrifici e in cambio hanno ottenuto un pugno di mosche. La prossima volta che Marchionne chieder? ai lavoratori di essere collaborativi, se questi lo mandano a quel paese sono anche piuttosto comprensibili...

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Non ? questione di "rinfacciare", ? questione che la FIAT per decenni ha avuto un ruolo sociale non per imposizione, ma di comune accordo con il governo dell'epoca. Che questo fosse sbagliato siamo d'accordo, ma non per questo si pu? di punto in bianco dimenticarsene, va trovata una strategia di uscita comune che non lasci a se stessi i pi? deboli (ovvero i lavoratori, banalmente!).

 

Sui motivi di Marchionne ? evidente che pesa il rafforzarsi della crisi, ma d'altra parte, in cosa ha innovato la FIAT in questi anni? Perch? la VW sforna un modello al mese e la FIAT uno all'anno, (e di solito in sudamerica)? Veramente la FIAT pensa di rilanciarsi vendendo 500 negli USA?

 

Nel frattempo i pi? deboli (i lavoratori) hanno fatto i loro sacrifici e in cambio hanno ottenuto un pugno di mosche. La prossima volta che Marchionne chieder? ai lavoratori di essere collaborativi, se questi lo mandano a quel paese sono anche piuttosto comprensibili...

Ma io sono d'accordo sul fatto che le colpe della FIAT sono innegabili e che si sono attuate nel corso degli anni troppe politiche aziendali del tutto sbagliate. E ovviamente ora non si pu? neanche chiedere agli operai di credere ancora a Marchionne.

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Te la dico io: spremere i limoni (leggi noi metalmeccanici) all'inverosimile, per conto proprio e per conto terzi.

 

Con la scusa della competitivit?/produttivit? puntano a farci lavorare quando gli pare a loro, per quanto tempo gli pare a loro e con il salario che vogliono loro.

Tutto questo per continuare ad avere i loro megacompensi da sedicenti top manager.

Un ditino alla volta, ci stanno arrivando, con la complicit? di chi dovrebbe difendere i nostri diritti e invece pasteggia a caviale e champagne.

 

 

SUPERMEGAQUOTONE.:zizi:

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Ancora con questo ritornello dei finanziamenti alla FIAT? Che barba. Da quanto c'? Marchionne mi risulta che la FIAT non abbia preso un euro. E quelli che tu chiami stabilimenti costruiti dallo stato da lasciare alla FIAT ti dimentichi di dire che lo stato ha obbligato la FIAT a quegli stabilimenti affinch? fungessero da ammortizzatori sociali per le aree depresse del meridione. In qualsiasi altro paese del mondo uno stabilimento come quello di Termini Imerese non sarebbe mai stato aperto.

 

 

*

 

Il problema dell'Italia non st? nella Fiat ma nell'ambiente che la circonda.

Se le famiglie non comprano ? per colpa di uno stato parassita che succhia moltissime risorse senza ritornarle sotto forma di incentivi, servizi ecc...

Lo stesso discorso si pu? fare per le imprese che sono tartassate dalle tasse e da una burocrazia completamente inefficiente

 

Poi ? vero che la strategia industriale di Marchionne negli ultimi anni non ? stata delle migliori ma ormai punta tutto su altri mercati e vista la situazione di quello italiano non gli si pu? nemmeno dargli torto.

Infatti il Gruppo FIAT ? in attivo per cui qualcosa di buono lo sa fare

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*

 

Il problema dell'Italia non st? nella Fiat ma nell'ambiente che la circonda.

Se le famiglie non comprano ? per colpa di uno stato parassita che succhia moltissime risorse senza ritornarle sotto forma di incentivi, servizi ecc...

Lo stesso discorso si pu? fare per le imprese che sono tartassate dalle tasse e da una burocrazia completamente inefficiente

 

ah su questo non c'? dubbio, io lavorando in Germania mi rendo conto che loro non fanno mica niente di speciale per funzionare... ognuno fa il suo, e nessuno vive sulle spalle degli altri. E funziona, provare per credere.

 

Anche in Italia non ? mica vero che siamo lontani anni luce o ci vuole chiss? quale innovazione... ci vorrebbe molto poco perch? funzionassero, "basterebbe" semplicemente che ognuno facesse la sua parte.

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Mah... andr? controcorrente, ma io ritengo che in una economia di mercato un'azienda abbia tutto il diritto di decidere come, dove e quando aprire o chiudere uno stabilimento. Ora se gli stabilimenti italiani costano alla FIAT una perdita di 700 milioni di euro l'anno per quale assurdo motivo dovrebbe continuare a tenerli aperti a danno degli azionisti? Perch? un manager deve pensare all'azienda e ai suoi azionisti prima di tutto. Questo continuo mettere becco da parte della politica in questioni imprenditoriali lo trovo assurdo.

 

Se non avessero avuto circa 7,5 miliardi di euro dallo Stato potrebbero farlo.

 

Dire di essere liberisti coi soldi dello Stato fa un po' ridere, se essere liberisti significa accollare le perdite e spartirsi i dividendi posso fare l'industriale anch'io (e per carit? di patria non parlo di Fabbrica Italia)

Modificato da Ayrton4ever

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Se non avessero avuto circa 7,5 miliardi di euro dallo Stato potrebbero farlo.

 

Dire di essere liberisti coi soldi dello Stato fa un po' ridere, se essere liberisti significa accollare le perdite e spartirsi i dividendi posso fare l'industriale anch'io (e per carit? di patria non parlo di Fabbrica Italia)

Ancora? Quanto andr? avanti questa storia? All'infinito?

Credo che sottoforma di tasse pagate direttamente dal gruppo e quelle pagate dai lavoratori tramite i consumi con i soldi che precepiscono dal gruppo quei soldi siano stati restituiti con gli interessi.

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