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Notizie varie 2012

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Minardi questa sera a Griglia di partenza ha detto che la Porsche è già entrata in Sauber come azionista e la Honda entrerà con McLaren. L'unica cosa è che vogliono entrare nel 2015 e non nel 2014. Poi c'è un altro costruttore alla finestra però non ha detto il nome.

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Red Bull faces $3.26m entry fee payout for 2013 F1 season

 

 

Red Bull faces a $3.26 million payout on Friday as the deadline for entry fees for next year's Formula 1 world championship closes.

 

As part of the move to increase the FIA's revenue from Formula 1, teams have faced a dramatic increase in entry fees for the 2013 season.

 

The new structure replaces the flat 309,000 Euros fee with a sliding scale. Each team must now make a basic $500,000 payment, with the constructors' champions then paying $6000 per point scored and every other team paying an extra $5000 per point.

 

Although the rise in fees caused some controversy when it was introduced, FIA president Jean Todt told AUTOSPORT earlier this month that he believed the new system was much fairer.

 

"The smallest teams will pay less, as they will pay $500,000 - $800,000. So that is about six teams out of 12," he said. "The biggest teams with the biggest revenues will pay more.

 

"I feel in any democratic country you are paying your taxes depending on your income. So it will generate about 30 per cent more from this side."

 

F1 teams have already lodged their entries for next year, and made the $500,000 initial payment, but must now pay the full amount by the end of Friday.

 

The deadline will also likely make the fate of HRT clearer, with the outfit having already been given dispensation to delay its $500,000 when it lodged its original 2013 entry.

 

The full scale of fees for the 12 F1 teams is:

1. Red Bull Racing 460 points $3.26 million

2. Ferrari 400 points $2.5 million

3. McLaren 378 points $2.39 million

4. Lotus 303 points $2.015 million

5. Mercedes 142 points $1.21 million

6. Sauber 126 points $1.13 million

7. Force India 109 points $1.045 million

8. Williams 76 points $0.88 million

9. Toro Rosso 26 points $0.63 million

10. Caterham 0 points $0.5 million

11. Marussia 0 points $0.5 million

12. HRT 0 points $0.5 million

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Noto che i piccoli team hanno ricevuto le briciole rispetto alla RB e alla Ferrari..

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Noto che i piccoli team hanno ricevuto le briciole rispetto alla RB e alla Ferrari..

 

quella lì sopra è la tassa d'iscrizione non la divisione dei proventi

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Ah,ho letto male.Pensavo fossero i proventi..allora mi correggo,HRT,Marussia e Caterham non pagheranno nulla in confronto a RB e Ferrari.

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Quindi la Toro Rosso ha fatto 25 punti di troppo, si risparmiavano 150mila euro!

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Ah,ho letto male.Pensavo fossero i proventi..allora mi correggo,HRT,Marussia e Caterham non pagheranno nulla in confronto a RB e Ferrari.

 

Mezzo milione credo che pesi molto più a Marussia e HRT (che comunque non ci sarà nel 2013 a meno di miracoli) di quanto non pesino i tre milioni a RedBull, data la differenza di diritti televisivi incassati (e sponsorizzazioni, ma vabbe'), che nel caso delle due cenerentole sono pari a zero.

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Sarebbe bello sapere quando guadagnano i team dalla costruttori.

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ROOOOOOTFL

 

vi prego, leggetelo perchè merita.

in questo articolo ci sono delle perle mica da ridere. della serie "scriviamo tanto per fare anche noi un articolo sull'argomento , poi chissenefrega se spariamo fesserie" :asd:

 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-30/bull-storia-avvincente-crescita-121631.shtml?uuid=Ab4Qsp7G

 

Miracolo Red Bull: dietro i successi di Vettel un impero economico in continua crescita

 

di Alex D'Agosta 30 novembre 2012

 

 

 

Il "backstraight" di Abu Dhabi, la Descida do Lago (curva 4) a Interlagos sono due luoghi e due momenti che hanno sancito la vittoria di Vettel anziché quella di Alonso nel mondiale 2012. Perché ha avuto più fortuna e mestiere, nonostante il "botto" con Ricciardo e con Senna nel rimettersi in carreggiata con un'auto che, anche se forse un po' meno performante, poteva ancora marciare a un buon passo. Lo stesso destino poi ha voluto che fosse Di Resta e non Button a scivolare su una pozzanghera sul finale: se fosse successo, Alonso avrebbe guadagnato la testa della corsa e quei punti in più sufficienti per finire davanti.

La sorte, quindi, ha inciso molto sui mondiali di Vettel che, eccetto il 2011, sono stati decisi tutti sul finale di stagione. Escludendo quando lo ha perso, nel 2009, dove la F60 si è dimostrata la rossa peggiore dell'ultimo decennio e Button ha iniziato a dominare sin dalle prime gare, grazie a un vantaggio progettuale significativo e molto, molto discusso.

 

 

 

 

Ma ciò non toglie che dietro a Vettel ci sia stato e ci sia sempre non una semplice squadra, ma un universo economico e sportivo capace di garantirgli serenità finanziaria e psicologica. Che non bada a spese per quanto possibile e offre un ambiente unico nello sport attuale.

Si tratta di un impero di nome Red Bull che si fonda sulla ricchezza di una bevanda poco conosciuta fino a una quindicina di anni fa. Ambrata, brillante e gassata, la celebre bibita energetica concepita per stanchi camionisti asiatici, ha iniziato a essere commercializzata in Europa dal geniale Dietrich Mateschitz a partire dall'Austria, e all'inizio dello scorso decennio aveva già provato quasi tutto nel mondo degli sport di fatica ed estremi per emergere commercialmente fra i giovani.

Ed è con i giovani che ha trovato il suo successo in Formula 1: è infatti con una promessa qual è stata Sebastian Vettel che sono arrivati sul punto più alto del mondo di Ecclestone. Non tutti i loro esordienti, è vero, hanno fanno i fuochi d'artificio, ma i risultati degli ultimi tre anni bastano ampiamente per ripagare gli sforzi.

In principio l'operazione poteva quasi essere derisa e, di certo, per molti anni non è stata temuta dai big. Non poteva essere presa sul serio da subito perché a fine 2004 avevano rilevato per un solo dollaro la Jaguar, a sua volte nata dalle ceneri della non troppo fortunata Stewart Grand Prix. Un team "scarso", salito solo sul gradino più basso del podio una volta con Barrichello nel 1999, sotto la guida del grande Jackie, e due volte con Irvine, nel 2001 e nel 2002, con l'effige del costruttore di berline sportive.

Da sempre motorizzate Cosworth, il più celebre dei costruttori a non aver mai vinto nulla, le monoposto di Milton Keynes con i colori Red Bull hanno corso la prima stagione nel 2005 con gli stessi propulsori facendo alternare Coulthard, Klien e Liuzzi: un'annata chiusa settima fra i costruttori, dove però grazie all'inglese proveniente dalla McLaren riesce a strappare un quarto posto all'esordio e in un'altra gara.

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Questo D'Agosta si meriterebbe la casella di mail intasata nonché un pari bombing al caporedattore.

Fosse mai che si liberasse il posto per qualcuno di più meritevole.

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oh cristo...

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HRT nel baratro: è assente dalla Entry List 2013

 

Da quanto appreso dalla lettura della Entry List di team e piloti per il mondiale 2013 (diramata poco fa), la scuderia spagnola HRT non risulta iscritta ed è sempre più probabile non sia al via del prossimo Mondiale, poiché vicina a scomparire definitivamente dal panorama della F1.

 

La Entry List rappresenta il documento che racchiude la lista di team e piloti iscritti alla stagione prossima ed è stata chiusa proprio ieri, 30 novembre 2012, termine ultimo per presentare domanda e pagare la tassa d’iscrizione per l’anno venturo.

 

Solitamente questa lista è spesso definitiva solo per quanto riguarda i team, i quali possono comunicare in seguito i nomi dei loro piloti, ma è molto raro che proprio un team non risulti iscritto già nel documento in questione.

 

Ciò rappresenta una volta di più le difficoltà che il team spagnolo sta affrontando. Non solo pochezza aerodinamico-meccanica che va ad inficiare sulle prestazioni in pista, ma anche e soprattutto economicamente parlando. L’HRT è stata messa in vendita pochi giorni fa e pare che nessuno s’è fatto avanti o è risultato interessato all’acquisizione dell’ultima forza del Mondiale 2012. Senza l’afflusso di nuovo capitale, l’HRT è stata costretta a non iscriversi.

 

Alcuni media spagnoli avevano fatto intendere da giorni che l’avventura della squadra iberica era giunta al termine dopo la bandiera a scacchi del GP di Interlagos. Le parole di Pedro De la Rosa, pronunciate qualche giorno fa, erano emblematiche: “La nostra è una situazione difficile, non sappiamo se qualcuno acquisterà il team e non sappiamo nemmeno se saremo al via l’anno prossimo. Se dovessimo scomparire come sembra, non vedremo più team spagnoli, nemmeno in futuro“.

 

A queste parole hanno fatto seguito i fatti. Dal prossimo anno sarà dunque probabile vedere un Mondiale di F1 ridotto ad undici team partecipanti e ventidue vetture in pista.

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ottimo, due bidoni in meno in pista.

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Cosworth non ha vinto nulla??? Mamma che devo leggere...

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Questa è una buonissima notizia.

I piloti non dovranno preoccuparsi di evitare l'Indiano...

 

Per De la Rosa umanamente può dispiacere, ma non è che in carriera abbia dimostrato poi molto, anzi...

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HRT nel baratro: è assente dalla Entry List 2013

 

Da quanto appreso dalla lettura della Entry List di team e piloti per il mondiale 2013 (diramata poco fa), la scuderia spagnola HRT non risulta iscritta ed è sempre più probabile non sia al via del prossimo Mondiale, poiché vicina a scomparire definitivamente dal panorama della F1.

 

La Entry List rappresenta il documento che racchiude la lista di team e piloti iscritti alla stagione prossima ed è stata chiusa proprio ieri, 30 novembre 2012, termine ultimo per presentare domanda e pagare la tassa d’iscrizione per l’anno venturo.

 

Solitamente questa lista è spesso definitiva solo per quanto riguarda i team, i quali possono comunicare in seguito i nomi dei loro piloti, ma è molto raro che proprio un team non risulti iscritto già nel documento in questione.

 

Ciò rappresenta una volta di più le difficoltà che il team spagnolo sta affrontando. Non solo pochezza aerodinamico-meccanica che va ad inficiare sulle prestazioni in pista, ma anche e soprattutto economicamente parlando. L’HRT è stata messa in vendita pochi giorni fa e pare che nessuno s’è fatto avanti o è risultato interessato all’acquisizione dell’ultima forza del Mondiale 2012. Senza l’afflusso di nuovo capitale, l’HRT è stata costretta a non iscriversi.

 

Alcuni media spagnoli avevano fatto intendere da giorni che l’avventura della squadra iberica era giunta al termine dopo la bandiera a scacchi del GP di Interlagos. Le parole di Pedro De la Rosa, pronunciate qualche giorno fa, erano emblematiche: “La nostra è una situazione difficile, non sappiamo se qualcuno acquisterà il team e non sappiamo nemmeno se saremo al via l’anno prossimo. Se dovessimo scomparire come sembra, non vedremo più team spagnoli, nemmeno in futuro“.

 

A queste parole hanno fatto seguito i fatti. Dal prossimo anno sarà dunque probabile vedere un Mondiale di F1 ridotto ad undici team partecipanti e ventidue vetture in pista.

 

sarà dura farne a meno

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A me più che altro dispiace per gli operai della HRT che da domani dovranno cercarsi un nuovo lavoro.

Comunque scandaloso l'articolo di prima,incredibile come qui in Italia la stampa oramai abbia raggiunto livelli infimi e molto bassi.

Dire che Cosworth non ha vinto nulla è quasi una bestemmia..

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Credo di si, resto perplesso ma potrebbe essere il futuro.

 

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