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Osrevinu

Crisi economica argentina

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Ragazzi apro questo topic per saperne di pi? sulla crisi economica che ha sconvolto l'Argentina nel 2001.

 

Sono anni che cerco di capirci qualcosa, ma no c'ho mai capito molto. Anni fa chiesi anche ai professori della facolt? di economia, ma usavano un linguaggio troppo tecnico. Ho visto non so quante volte il documentario di Solanas Diario del saccheggio, ma non l'ho mai trovato molto esaustivo. In quel docufilm Solanas mi pare pi? impegnato a fare un processo a Menem che ad indagare sulle cause della crisi.

 

In sostanza dove trovo analisi obiettive ed imparziali su come si arriv? a quella situazione? Solanas nel docufilm d? la colpa alle privatizzazioni, ma non si capisce per? come mai solo l? ? successo quello che sappiamo visto che le privatizzazioni le hanno fatte in tutto il mondo.

 

Ed infine, a dieci anni di distanza, le cose ora come vanno?

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Pi? di 30 visualizzazioni e nessuna risposta? :asd:

 

Contavo almeno su una risposta di Sun che ? sempre abbastanza informato su tutto. :asd:

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crisi argentina.. ti tocca aspettare chatruc

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Interessante anche per vedere cosa ci aspetta.

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Guardate per quanto ne so io mi pare ci fu una forte inflazione cos? mi disse all'epoca mia zia la da pi? di 30 anni a tal punto di far pagare i prodotti primari a cifre folli.Ma magari mi sbaglio.

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Notizie fresche dall'Argentina:ora vi ? un netto ribasso nei prezzi dei beni materiali anche se i prodotti importati si pagano di pi? a causa dell'importazione.

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Interessante anche per vedere cosa ci aspetta.

 

quoto..

noi faremo la fine della grecia e argentina...

il debito pubblico aumenta di 100 miliardi all'anno, e ne tagliano 47 in 4 anni..

fate voi

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Non ? detto. Il Giappone ha il debito pubblico al 225%, eppure sta ancora l?. E gli Stati Uniti sono praticamente l? quasi al 100% del PIL.

Modificato da Osrevinu

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Non so come funzioni bene per il debito pubblico (cio? quanto si possa andare oltre il 100% senza che la "corda si spezzi"), ma in un paese che non cresce da 10 anni, senza tagli netti degli sprechi, senza ricerca, con una disoccupazione giovanile al 30% (e buona parte del restante 70 ha contratti coccod? o poco altro) e senza prospettive per il futuro (pensione ecc...) direi che c'? poco da stare allegri.

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Non ? detto. Il Giappone ha il debito pubblico al 225%, eppure sta ancora l?. E gli Stati Uniti sono praticamente l? quasi al 100% del PIL.

 

la produzione degli USA e del giappone e la loro possibilit? di crescita non sono assolutamente paragonabili all'italia...

noi faremo la fine della grecia, ah se la faremo

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Dieci anni fa dicevano che avremmo fatto la fine del terzo mondo entro breve, sto ancora aspettando. Questi catastrofismi non servono a niente.

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beh intanto che rispetto a 10 anni fa l'italia sia indietreggiata molto ? evidente.

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Ciao Osre, io sono argentino e posso risponderti, visto che ho vissuto varie crisi e sono molto documentato. Solo che ho pochissimo tempo, infatti raramente riesco a rispondere alle discussioni.

 

Il film di Solanas spiega pi? o meno il periodo postdittatura, in particolare quello dei dieci anni di Menem. Le fasi della crisi sono queste:

 

1976 - 1983: Governo militare (tralascio aspetti repressivi, tratto solo temi economici): sotto l'aspetto economico, si applica un liberalismo ad oltranza che dove la libera concorrenza schiaccia i pi? deboli. Il paese prende prestiti dal FMI e il debito estero si quadruplica in quattro anni, passa da 7 miliardi di dollari di fine 1975 a 28 miliardi a fine 1979. Nel paese sembra di essere in pieno auge economico, perch? girano tanti soldi e tutti spendono, spandono e comprano prodotti importati. Ma l'economia ovviamente crolla, le industrie chiudono, aumenta la povert? e dal 1980 cominciano a scarseggiare i soldi. L'inflazione esplode e la moneta nazionale si svaluta tanto (infatti il GP del 1982 salta per questo motivo). La situazione ? allo sbando, le proteste si espandono nonostante lo stato d'assedio dichiarato a oltre sei anni. La guerra delle Malvinas (Falkland) ? un tentativo estremo di "uscire con gloria" per i militari che ormai sono al capolinea e sanno che devono cedere il potere.

 

1983 - 1989: Governo Alfons?n (qui sono nato io e ho ricordi parecchio freschi): Torna la democrazia ma il paese vive un periodo di impasse, dovuto principalmente ad una oposizione ad oltranza, che mira solo al potere fregandosene del bene nazionale. Il peronismo vota sempre di NO a qualsiasi cosa, i sindacati fanno scioperi su scioperi, l'esercito non riconosce il presidente come comandante in ben tre occasioni tra il 1987 e 1988 protestando per l'ottentimento di "grazie" per i crimini commessi nel periodo precedente. Di fatto l'economia ? in stallo, il governo cede alle grandi corporazioni, prima condanna i militari (1985), poi decide di non perseguire tutti quelli da un certo gradi di ufficiali in gi? (1987, legge di ubbidienza dovuta, della serie "mi hanno dato l'ordine di torturare e uccidere, ho eseguito"), poi si chiudono tutte le indagini (1988). Nel 1989 l'inflazione esplode e si arriva addirittura al 1100 % in un solo mese. Menem vince le elezioni e Alfons?n se ne va con qualche mese di anticipo. Di positivo resta il primo passaggio di potere democratico sin dal 1928 (nel frattempo solo colpi militari o elezioni fasulle).

 

1989-1995: primo governo di Menem: per un anno e mezzo, la situazione resta quella precedente. Una sorta di impasse, dove non si capisce cosa succeder?. Di positivo resta questo: Menem fa litigare la CIGL che si divide e da l? e per cinque anni lottano tra loro e non ostacolano il governo come con Alfons?n. Menem offre la grazia a tutti i repressori, compresi Videla e Massera, garantendosi l'appoggio dell'esercito. Infatti ci sar? un ultima rivolta militare a Dicembre del 1990 (protesta contro la politica filoamericana del governo), ma ? l'esercito stesso a reprimerla e i ribelli si arrendono pochi minuti che arrivino i bombardamenti ordinati da Menem (forse l'unica cosa giusta che ha fatto). Le imprese statali vengono cedute quasi immediatamente a prezzi stracciati oppure gratis. Le telefoniche vengono regalate, una volta che queste riscuotono le prime bollette, poi pagano! Oltre a cedere le imprese che davano perdite (in primis i treni) vengono cedute pure quelle che producevano utili come quelle di gas e petrolio (YPF). Lo stato si ritrova in mutande ma la gente ? contenta perch? finalmente queste aziende funzionano. L'FMI fa uno dei soliti esperimenti con i paesi del terzo mondo: si fissa per legge il cambio peso-dollaro a 1:1. Il potere d'acquisto degli argentini sale alle stelle come ai tempi dei militari, tutto si compra all'estero, burro e latte compresi! Il governo usa lo strumento del 1:1 per uscire dall'inflazione, ma il rimedio a breve termini, risulta un'arma politica visto che a tutti piace comprare la lavatrice in comode rate. Menem modifica la costituzione per riuscire a farsi rieleggere e dice in pratica "se non mi votate, addio 1:1" e cos? vince con una maggioranza superiore a quella del 1989.

 

1995-1999: secondo governo Menem (periodo accorciato da 6 a 4 anni causa cambio costituzione): La poca industria restante chiude perch? non competitiva con i prodotti dell'estero, la disoccupazione aumenta e quindi la povert?, violenza e la miseria. I vari settori dell'economia cominciano piano piano a cedere ma Menem esce di esce prima che la situazione precipiti.

 

1999-2001: governo De La Rua: l'opposizione inesistente di Menem, vince le elezioni ma di fatto non fa nulla. L'economia ? desolatamente destinata al tracollo e De La Rua chiama il ministro di economia di Menem Cavallo! La paura aumenta, la gente vuole prendere i soldi dalle banche, per evitare il tracollo vengono bloccati i prelievi. La gente protesta, il governo dichiara lo stato di assedio, la gente protesta ancora di pi?, la polizia spara, 30 morti, De La Rua se ne va e cinque presidenti sfilano per la casa Rosada nel giro di 10 giorni...nessuno vuole fare il presidene!

 

Il post 2001 credo sia un periodo difficile da analizzare perch? non ancora finito. Un po' come dare il giudizio definitivo sul Berlusconismo, fase nella quale ancora viviamo.Credo che tra due o tre anni si potr? capire se questa ripresa ? vera o finta, se siamo riusciti a riprenderci o solo a campare con i soldi prestati da Chavez invece che da Bush.

 

Quindi non c'? stata UNA crisi come si crede...sono state almeno quattro e questo lo si nota con le ondate di immigranti verso l'europa.

 

1976-1979: esiliati perch? perseguitati dalla repressione militare.

1980-1982: fallimento militare, inflazione.

1987-1989: crisi dell'iperinflazione.

1995-1999: crisi dell'1 a 1, effetto Tequila (dovuto alla crisi in Messico)

2001-2003: crisi del "corralito"

 

NB: Quelli che nel 2001 protestavano perch? gli avevano bloccato i fondi in banca, avrebbero dovuto protestare quando YPF veniva regalata alla Repsol, quando lo stato veniva smantellato, cosa che fece Solanas e che gli cost? diverse pallotole (si salv? per miracolo).

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Le imprese statali vengono cedute quasi immediatamente a prezzi stracciati oppure gratis.

 

Un amico che ha visitato l'Argentina tre anni fa mi ha detto la stessa cosa: "hanno svenduto un intero Paese".

 

Grazie Chatruc, splendido riassunto.

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Le privatizzazioni sono sacrosante, basta che le si faccia bene, come fece la Thatcher in Inghilterra negli anni 80, cedendo a prezzi giusti.

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Non so come funzioni bene per il debito pubblico (cio? quanto si possa andare oltre il 100% senza che la "corda si spezzi"), ma in un paese che non cresce da 10 anni, senza tagli netti degli sprechi, senza ricerca, con una disoccupazione giovanile al 30% (e buona parte del restante 70 ha contratti coccod? o poco altro) e senza prospettive per il futuro (pensione ecc...) direi che c'? poco da stare allegri.

 

L'Italia ricorda molto l'argentina, p?opulismo, quasi totale assenza di politiche industriali e lavoro, erosione dei risparmi, disoccupazione in crescita; siamo molto vicini a una situazione tale a quale a quella argentina. Non ? la prima volta, nel '92 forse era ancora peggio, ma la classe politica era meglio di questa

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Le privatizzazioni sono sacrosante, basta che le si faccia bene

 

Lapalissiano,

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L'Italia ricorda molto l'argentina, p?opulismo, quasi totale assenza di politiche industriali e lavoro, erosione dei risparmi, disoccupazione in crescita; siamo molto vicini a una situazione tale a quale a quella argentina. Non ? la prima volta, nel '92 forse era ancora peggio, ma la classe politica era meglio di questa

 

Purtroppo ti devo quotare. Se penso che la prima repubblica era cos? vituperata ai tempi (anche da me).

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c'? una manovra speculativa sull'italia...

brutto segno

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