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RAINIERI

Incidente Kubica in Rally in Liguria

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Per fortuna sta bene :thumbsup:

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? gi? oltre il limite della macchina, buon segnale! :dance3:

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Ma perch? non provare una DTM? Una WTCC? ... mah...

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basta che non si fa male un altra volta

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? gi? oltre il limite della macchina, buon segnale! :dance3:

 

Tu la prendi sul ridere ma adesso sta esagerando ad essere recidivo....

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? stato molto fortunato. 10 metri dopo e la sua corsa finiva 50 metri pi? sotto.

Cmq non ? finito contro gli alberi, ha divelto prima un palo del telefono, preso in pieno dal lato navigatore, terminando la corsa ad inizio scarpata.

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Ma perch? non provare una DTM? Una WTCC? ... mah...

Io infatto proverei un anno li!

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Lui deve fare quello che si sente di fare.

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Da un lato mi fa piacere rivederlo tornare a fare quello che ha fatto per tutta la vita cio? stingere un volante tra le mani, ma dall'altro lato non posso negare una certa apprensione (immagino poi i suoi familiari o la sua ragazza quanto lo possano essere dopo quello che ? successo), avrei preferito si vederlo tornare in pista (le categorie aldil? della F1 non mancano tra LeMans, FIA GT1, DTM, WTCC, e formule varie) ma non proprio nei rally dove ci ha quasi rimesso la vita, comunque l'importante ? che si diverta lui, dopo quello che ha passato se lo merita.

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Io infatto proverei un anno li!

Quoto,correre in pista e in un mezzo ad una PS di rally non sono la stessa cosa.Inutile dire che nella seconda l'imprevisto fatale ? sempre dietro l'angolo.

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Io infatto proverei un anno li!

Beh lui ha provato nei rally perch? sono la sua passione, la prima l'ha vinta e la seconda ? uscito vabbeh pu? succedere.. l'importante che non si ? fatto male. Cmq lui se l'? sentita di tornare ai rally e riguardo la pista ha detto che aspetter

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Farebbe meglio a evitarli i rally.

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Lui deve fare quello che si sente di fare.

 

capisco, ma kubica non era un pilota di rally prima, e non capisco perch? si ostini a provare a diventarlo ora, quando la sua priorit? dovrebbe essere recuperare l'efficienza fisica necessaria per fare pilota (e anche per la vita di tutti i giorni). In passato faceva i rally per puro divertimento, ma ora ? diverso, se decide di correre, dopo tutto quello che ha passato e con tutti i sacrifici che gli coster?, farebbe meglio a scegliere qualcosa che possa portarlo da qualche parte, possibilmente riducendo al minimo il rischio di farsi male di nuovo. Temo che quella dei rally sia pi? una sfida con se stesso, un tentativo di superare il trauma psicologico che ha avuto, di accelerare i tempi avendo la sensazione di ripartire da l? dove tutto si era fermato. Ma temo sia un illusione infantile, perch? rischia solo di farsi male di nuovo per qualcosa che a questo punto del suo recupero ? forse oggettivamente fuori luogo. Secondo me kubo ha bisogno di un inizio graduale, di sacrificio e disciplina mentale, di pazienza, deve cercare di ottimizzare i rischi che si prende in funzione di un recupero della preparazione e della forma fisica e mentale adeguata, in vista di una ripresa dell'attivit? agonistica ad alti livelli. In pista ritroverebbe un ambiente pi? familiare, si allenerebbe, si divertirebbe, (vincerebbe, magari, perch? un vincente lo ? di certo), rischierebbe meno e si costruirebbe qualcosa di pi? concreto per un eventuale ritorno. IMHO.

Modificato da nemo981

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Intervista a Kubica: "Ho ancora voglia di correre!"

Il polacco si racconta dopo 19 mesi di sofferenze: l'anno prossimo garegger? in un programma competitivo

 

Ha vinto la Ronde del Gomitolo con la Subaru Impreza WRC. Ci ha riprovato al Rally San Martino di Castrozza ma ha rimediato un?uscita di strada nella terza speciale del TRA che non ha incrinato la sua voglia di tornare protagonista nel mondo delle corse. Robert Kubica, probabilmente si ripresenter? al Rally di Bassano (se la vettura della First Motorsport verr? riparata in tempo).

 

L?apparizione in Trentino non ? stata estemporanea: fa parte di un piano che il campione polacco ha chiaro in testa, ma che non vuole ancora decrittare. Ci saluta stringendoci la mano. Con quella mano, con un gesto molto naturale. La presa non ? ancora vigorosa ma ? vitale. Robert ha accettato di fare cinque minuti di chiacchiere. Abbiamo parlato per oltre mezz?ora. Senza filtri. Di tutto: partendo dalla F.1 per arrivare ai rally.

 

? perfettamente consapevole della sua condizione, ma ? determinato a recuperare l?uso del braccio correndo. ? la migliore terapia. Basta guardarlo negli occhi per vedere la determinazione di chi ha le idee chiare. La stessa motivazione che l?aveva portato a vincere il Gp del Canada nel 2008 sulla stessa pista dove l?anno prima aveva avuto un incidente terribile con la Sauber-BMW. Non ? cambiato. A 28 anni ha aggiunto la maturit? frutto delle cicatrici della vita. Diciannove mesi di sofferenza, di interventi chirurgici dopo la maledetta Ronde di Andora 2011 con quel rail che ha profanato l?abitacolo della Skoda Fabia e che gli ha mutilato il braccio destro. Kubica sta voltando pagina. E sta rimettendo in? moto: ci stupir? ancora.

 

Cominciamo dalla F.1: il mondiale 2012 ? apertissimo con quattro campioni iridati in lizza per il titolo piloti?

?E? un mondiale molto interessante: la sua lettura ? difficile perch? cambiano spesso le forze in campo, ma c?? un pilota che ha fatto la differenza all?inizio della stagione con una macchina mediocre. Fernando nei primi Gp ha dimostrato di avere una marcia in pi? rispetto a tutti gli altri, perch? ? uno dei pochi, se non l?unico, che riesce a fare la differenza anche con una monoposto non competitiva. Alonso ? il grande favorito. In F.1 le cose possono cambiare in fretta, ma lo spagnolo ? sempre riuscito a raccogliere punti pesanti tranne che a Spa, dove ? stato vittima di un incidente di gara?.

 

Chi sar? il suo sfidante?

?Fernando ? fuori dal mondo. Non c?? uno sfidante. Non vedo grossi rivali. Cos? detto, sembra una stagione gi? decisa, mentre sappiamo che in F.1 non ? cos?. Se non apparir? una vettura nettamente superiore, capace di sconvolgere i valori, credo che Alonso sia il favorito all?80 per cento?.

 

La Lotus di oggi era la tua Renault. La squadra di Boullier ottiene con regolarit? quei risultati che tu potevi sperare. Come ti spieghi questa crescita del team di Enstone?

?Gi? al mio primo anno non c?era pi? la Renault, ma c?era la gestione di Genii Capital. La differenza ? chiara: io sono partito con un team che non esisteva pi?. C?era rimasto il nome Renault, ma il team non era pi? lo stesso. Abbiamo iniziato il campionato con la macchina dell?anno precedente: siamo riusciti a ottenere dei risultati incoraggianti lo stesso, nonostante un budget nettamente inferiore a quello attuale e con un ritardo sullo sviluppo della macchina, perch? nell?inverno non sapevamo nemmeno se il team ci sarebbe stato. Ora penso che la gestione della Lotus stia dando i suoi frutti, perch? gi? nel 2010 si vedevano chiari quelli che sono i punti di forza del team. Bastava svilupparli?.

 

Quali sono quei punti di forza?

?La Lotus ? un puro team da corsa. Oggi in F.1 ce ne sono veramente pochi. Se guardiamo ai top team, quelli dei grandi costruttori, sono di difficile gestione, con troppe persone. Renault, anzi Lotus, ha un gruppo di persone unito che fa solo corse per passione. Questo ? un grosso vantaggio. E a questo si aggiunge che hanno tre o quattro persone molto brave che sono in grado di realizzare monoposto belle. E quest?anno si vede?.

 

Quest?anno hanno vinto sette piloti e cinque team diversi: nella lista non c?? la Lotus. C?? una ragione?

?In effetti ? curioso. Hanno un mix di piloti strano: se Raikkonen riuscisse a qualificarsi pi? avanti nella griglia o Grosjean riuscisse a tenere il passo di Kimi in gara, dovrebbero vincere?.

 

Manca qualcosa nella coppia dei piloti?

?No, non dico questo. Quando vince un Maldonado con la Williams cade ogni discorso, senza voler togliere niente alla Williams o a Pastor?.

 

Quel successo ha celebrato i 70 anni di Frank Williams?

?Ci sono giornate scritte, molto speciali in F.1. E? bello cos?. Anche se io sono stato nel Circus, ci sono cose che non sono facili da leggere quando si ? fuori dal mondo dei Gp, per? per vincere bisogna far quadrare tutto, avendo anche un pizzico di fortuna. Adesso c?? anche una Sauber che sta andando molto forte. Pu? ancora capitare di tutto, ma non ? una corsa a fare un campionato. Io ho sempre preferito portare a casa dei punti importanti gara per gara. Quando non si dispone di una macchina vincente ? l?unica tattica possibile. Guardando l?andamento di questo campionato analizzo che ci sono tanti piloti forti che si qualificano davanti e troppo spesso non portano a casa dei punti. ? strano??.

 

Dipende dalle gomme Pirelli cos? imprevedibili nel loro degrado?

?No, le Pirelli sono certamente coperture sensibili da quello che ho capito. Se le fai lavorare nella finestra giusta di utilizzo puoi trarre grandi prestazioni e fare la differenza. ? uno dei motivi per cui le Lotus vanno su e gi? nel rendimento dello stesso week end. Vanno forte quando c?? caldo, ma a Spa dove potevano puntare a vincere non ci sono riusciti. Conta anche come s?imposta l?assetto. Io ricordo che con la Renault andavamo forte nei long run, ma non nel giro di qualifica. Lavorando sul set up eravamo riusciti a bilanciarne i comportamenti. La F.1 ? molto pi? complessa di quanto gi? non sembri: credetemi non ? facile da capire per chi la vive dal di dentro, figuriamoci cosa ? per chi ? ormai fuori?.

 

Durante i Gp ci fanno ascoltare i discorsi via radio fra il muretto dei box e i piloti. Quanto possono condizionare il rendimento di chi guida e deve anche agire sul volante computer per effettuare delle regolazioni in corsa?

?Io con l?ingegnere di pista volevo parlare il minimo indispensabile, perch? ero concentrato sulla guida e avevo preteso che mi si distraesse il meno possibile. Ci limitavamo, quindi, alle comunicazioni necessarie. Altri piloti, invece, hanno approcci diversi: Jacques Villeneuve, per esempio, quando era in BMW aveva bisogno di essere spronato, altrimenti si ?addormentava?. Insomma, aveva bisogno di essere stimolato?.

 

E cosa si prova quando si sente dire: adesso cambia passo e dai tutto quello che hai?

?Io mi innervosivo se mi dicevano di spingere di pi? mentre ero gi? al limite. Quello ? il momento in cui si rischia di andare pi? piano. Se dopo una chiamata di quel tipo si cambia passo e si fa pi? forte, vuol dire che si stava? dormendo prima. Quest?anno la strategia ha il suo peso perch? bisogna capire quando ? il momento giusto di spremere le gomme?.

 

Il sorpasso ? un momento emozionante di un Gp?

?In F.1 i sorpassi sono difficili e negli ultimi anni ne abbiamo visti pochi. Almeno di quelli veri??.

 

Sei contrario al DRS?

?L?ala mobile la toglierei subito. Ci pensate, ? come sei nei cento metri di atletica il primo dovesse correre con il vento in faccia e il secondo con il vento a favore che soffia nella schiena grazie ad un ventilatore. Che senso ha? ? vero che al pubblico piace, ma non si vedono pi? i sorpassi a ruote bloccate: ormai tutti aspettano il momento in cui si deve spingere il bottone, e via! Non si azzarda un attacco prima del detection point perch? si rischia di essere superati di nuovo sul dritto proprio grazie al DRS. E cos? si sarebbe di nuovo al punto di partenza. Questo sistema, quindi, condiziona anche il modo di correre oggi. A mio parere ? un controsenso. Preferirei vedere qualche attacco in meno, ma con sorpassi veri. Che gusto c?? a vedere monoposto che si superano in rettilineo??.

 

A Romain Grosjean lo avresti dato un Gp di squalifica?

?Non so, non sta a me giudicare. Ormai non faccio pi? parte di quel mondo. Posso dire che Grosjean ha sprecato tante occasioni quest?anno: ? un ragazzo che conosco bene, ? molto intelligente. Mi sorprende che sia arrivato oltre le righe. Probabilmente subisce troppa pressione: uno o due? ca**ate le abbiamo fatte tutti in carriera, ma Romain ha lasciato troppi punti pesanti per strada. E poi un conto ? se parti quindicesimo e rischi tutto per tornare davanti e un altro conto ? se sei nelle prime tre file e corri in un team importante com?? adesso la Lotus. Io avrei avuto un approccio diverso, pi? conservativo che permettesse di conquistare dei punti con regolarit??.

 

La F.1 ? un discorso chiuso dopo l?incidente, o??

?Chiaro che io preferirei essere dall?altra parte, ma nella vita bisogna accontentarsi. Ho ancora troppi limiti per sedermi in una monoposto in pista. E non dico una F.1, ma pi? semplicemente una monoposto?.

 

Sono difficolt? superabili nel tempo?

?Non lo so, ci vuole un po? di fortuna e non dipende tutto da me. Pu? suonare male, ma la speranza resta l?ultima a morire. E crederci non costa niente. Io ci credo ancora ma restando con i piedi per terra. Non ? che se non rientro in F.1 mi sento perso come persona?.

 

Eppure si dice che ci sia qualcuno disposto ad aspettarti, magari per farti sviluppare il nuovo motore turbo che arriver? nel 2014...

?Non lo so, non lo so?. E sorride quasi colto in un attimo di difficolt?. ?Sinceramente questo ? un momento un po? particolare della mia vita: mi sto impegnando per far tornare a funzionare bene il braccio destro?.

 

Ti sei dato dei tempi?

?In questi diciannove mesi ho capito che darsi delle tempistiche ? inutile. Si impara a dare al tempo un valore diverso?.

 

Con il dottor Ceccarelli perch? c?? stata la rottura?

?Era arrivato il momento di separarci. Succede anche nei migliori matrimoni. Con Riccardo ho lavorato per anni: lui ha altri impegni ed io ho scelto altre strade. Punto e basta?.

 

L?amicizia si ? rotta?

?Non vado pi? tutti i giorni nella sua palestra e non lo vedo spesso. In questi casi l?amicizia non conta. Con Fernando sono amico, ma quando abbassavo la visiera del casco diventava solo un avversario ed ero pronto a lottare contro di lui per ottenere il miglior risultato. Non gli avrei mai dato una ruotata, ma mi sarei fatto rispettare anche da lui. Spero di averti spiegato il concetto??.

 

Lasciamo la F.1 e passiamo ai rally?

?Le persone che mi conoscono sanno che al 95 per cento dei casi faccio sempre cose che hanno un senso. Magari all?inizio non si capisce subito il perch?. In questo caso ce ne sono pi? d?uno. Sono andato al San Martino di Castrozza per correre con una Subaru Impreza Wrc nella gara del TRA. Credo sia arrivato il momento in cui io debba distaccarmi dagli ultimi diciannove mesi, senza abbandonare quello che ho fatto in questo periodo. Correre nei rally pu? essere utile a migliorare il mio stato. Se voglio schierarmi in un campionato l?anno prossimo, non so se in pista o nei rally, devo riprendere l?attivit?. Considera che da quando ho guidato nuovamente una macchina in pista ? gi? passato un anno. Non ? che mi sono messo a girare due settimane fa. Negli ultimi diciannove mesi ho subito molti interventi chirurgici: chi conosce queste realt? sa che non ? facile vivere normalmente. Ogni operazione mette tensione, agitazione perch? sai che stai mettendo a dura prova il tuo fisico. Il mio era gi? debole. Ho sopportato pi? interventi di quelli che la gente possa immaginare?.

 

Quanti sono stati? Tieni il conto?

?Tanti, penso che potrei fare la gara con i Gp che ci sono in una stagione di Formula 1. La strada che devo percorrere ? ancora lunga e c?? tanto lavoro da fare. A questo punto per me ? importante iniziare a incrociare la vita degli ultimi diciannove mesi con quella che ho condotto negli anni precedenti l?incidente. Insomma, voglio tornare a guidare??.

 

Nel recente test con la Fiesta WRC hai sconvolto gli uomini della Ford: sull?asfalto sei andato pi? forte di Latvala che ? il pilota ufficiale. Ti hanno invitato a restare un giorno in pi? per sviluppare la macchina?

?S?, ? vero, ma se decidessi di praticare la disciplina dei rally avrei bisogno di due stagioni prima di esprimermi al top. Nelle speciali l?esperienza ha un peso molto maggiore rispetto alla pista. In circuito se fai due o tre test puoi scoprire se vai forte. Si possono staccare dei buoni tempi dopo 200 km, mentre nei rally ci sono molte variabili in pi?, a cominciare dai percorsi delle gare che non si conoscono. Per me, quindi, sarebbe molto pi? facile tornare a correre in pista, perch? ? quello che ho fatto per tanti anni. Sono molto pi? maturo come pilota da pista che da rally?.

 

Perch? allora disputare i rally adesso?

?Perch? sono la mia passione, perch? sono facili da gestire dal punto di vista logistico. Aggiungo che la guida ? meno prevedibile rispetto a quella in pista che ? pi? ripetitiva, per cui ? anche pi? utile alla guarigione del mio braccio. E non nasconde che anche pi? facile dal punto di fisico, perch? si ? meno impegnati. A San Martino abbiamo effettuato lo shake down su un piazzale, fra le pile di gomma: per me ? stato un esercizio eccellente. Serve reattivit???.

 

Vero, ma sei uscito dal tracciato e hai commesso un errore anche nella prova spettacolo, prima di sbattere in gara?

?Avevo preso una gomma con la ruota posteriore nell?unico punto in cui non c?era pi? il piazzale, ma un fosso e mi ci sono infilato. Ho fatto un errore da principiante! Ho dovuto cambiare solo un paraurti. Abbiamo fatto pi? danni a tirare fuori la Subaru Impreza WRC che nell?uscita di strada. Niente di grave. Nella prova spettacolo stavo andando troppo forte e ho fatto uno sbaglio nel lento, per cui mi sono piantato?.

 

Nell?intertempo avevi un vantaggio di 5 secondi su tutti gli altri su un percorso di 1,9 km! Il fatto che la Ford ti abbia chiamato ai suoi test ha alzato l?asticella delle tue aspettative?

?Chiariamo questo aspetto: io con la Ford avevo raggiunto un pre-accordo nel 2011 secondo il quale mi sarei impegnato a dargli una mano per sviluppare la macchina sull?asfalto. E la speranza era di disputare qualche gara importante con loro. Poi ? successo quello che ? successo e si ? fermato tutto. Mi hanno richiamato in maggio: ho un amico che lavora nel team che ha mantenuto aperti i contatti e mi hanno invitato a salire sulla Fiesta WRC. All?inizio mi era dichiarato contrario, perch? di solito le cose mi piace farle al 100%?.

 

E poi cosa ? successo?

?Devo ringraziare l?A-Style: i responsabili del team mi hanno messo a disposizione la loro Fiesta per un test intensivo. Cos? sono potuto andare in Francia per guidare la vettura della Casa: ho percorso tanti chilometri e devo ammettere che guidare una WRC in pista non ? stato particolarmente divertente, ma ? stato un lavoro interessante: sono rimasto sorpreso della mia resistenza fisica?.

 

Per i rally non ? un anno positivo: cosa si deve fare per migliorare la sicurezza dopo le ripetute tragedie?

?La medicina non esiste. Troppe persone si esprimono liberamente senza sapere di quello che parlano. I piloti non avranno la soluzione definitiva, ma forse sono quelli che hanno le idee pi? chiare. Ho provato a correre con la WRC che ? sicuramente pi? veloce delle Super2000 e ho avuto la sensazione che sia dieci volte pi? sicura. Con il motore turbo e tanta coppia ? possibile tirarsi fuori dalle situazioni pi? critiche?.

 

La potenza, quindi, ? un falso problema?

?Non c?? dubbio. Con una macchina meno potente il pilota ? costretto a ritardare la frenata e a mantenere una velocit? di percorrenza della curva molto alta. Se con una Subaru entro in curva 3 km/h pi? piano, poi apro il turbo e perdo neanche un decimo. Se faccio la stessa manovra con un Super2000 il motore mi muore perch? non ho la coppia e prima di arrivare al tornantino successivo ci ho lasciato un secondo. La questione ? tutta qui: anche chi corre solo per divertirsi cerca di ottenere il suo massimo e cerca un limite che ? pi? critico?.

 

Sei ostico rispetto alle Super2000?

?Sono macchine bellissime che vanno fortissimo in curva, pi? della mia Subaru WRC del 2007. Le Super2000 esprimono una concezione estrema nelle sospensioni, tanto che sembrano molto pi? delle vetture da pista. Sono macchine costruite intorno alle gomme che utilizzano. Sono pensate per sfruttare il 100% del grip a disposizione. Quando si arriva a questi estremi le macchine diventano imprevedibili al limite. Se partono non si controllano pi? o, comunque, diventano molto difficili anche per chi le conosce molto bene?.

 

Limiteresti l?uso delle Super2000 solo a certe gare?

?Io paragono una Super2000 da rally a una Gp2 in pista. Non capisco perch? se tu Franco decidessi di correre in Gp2 l?ultima gara ad Abu Dhabi ti riderebbero tutti in faccia. Non c?? un team che ti prenderebbe: lasciamo da parte l?aspetto finanziario, ma ci sarebbero dei vincoli di licenza. E non solo. Prima di debuttare, in ogni caso, dovresti effettuare dei test. Per? se tu dovessi decidere di disputare un rally di zona con una Super2000 non esisterebbero grandi vincoli. Basta avere cinque partecipazioni ai rally. E potresti gareggiare senza aver fatto un metro di test con la macchina che vorresti noleggiare. Gli incidenti che sono successi a Breen al Targa Florio o a me non dipendevano dalla capacit? del pilota, ma dal tipo di mezzo. E allora come si pu? gareggiare con una vettura cos? esasperata senza aver effettuato un test? ? una follia! Parlo con cognizione di causa: io con la Skoda Fabia aveva fatto diverse prove, ma per una sensazione strana, prima di andare ad Andora, non mi sentivo pronto! La Super2000 ? una macchina impegnativa, divertente ma ?bastarda?. Non ha motore e quindi bisogna sfruttare assetto e freni. Sempre al limite??.

 

Qual ? la tua ricetta?

?Nei rally di zona vieterei le Super2000 dal 2014. Si dovrebbe gareggiare con le Gruppo N. Macchine potenti, sicure, che costano un terzo. A parit? di budget si potrebbero disputare pi? corse e qualche test. Nei rally si tende a spendere i soldi che si mettono insieme solo per correre e troppo spesso si tralasciano i collaudi. Nei test, invece, si impara a conoscere la macchina e le sue reazioni. Chi ha l?ambizione di fare bella figura nella gara di casa ? costretto a noleggiare una S2000. Vanno cambiate le norme: se corresse con una Gruppo N potrebbe dare spettacolo al tornante con un bel traversone davanti agli amici e alla famiglia. Con la S2000, invece, ? un attimo andare sotto coppia e piantarsi, facendo una pessima figura. Le mie sono riflessioni semplici: con una Gruppo N si andrebbe pi? piano in curva e ne guadagnerebbe la sicurezza. Siccome queste vetture pesano di pi?, bisognerebbe frenare prima. Qualcuno dir? che la mia ? un?idea pazza, ma il Gruppo N ? la categoria di approccio migliore?.

 

Ci sono poche vetture omologate: Mitsubishi o Subaru?

?E? vero, ma sono sicuro che se si aprisse il mercato ci sarebbero altre Case interessate a sviluppare i loro modelli con quel regolamento. Parlo da appassionato, senza pensare agli aspetti politici. Non ? mio compito?.

 

C?? chi sostiene che ci siano troppe gare a calendario?

?E? vero: in Toscana potrei correre quasi ogni settimana vicino a casa. Il calendario italiano ? il pi? fitto che c?? in Europa: ci saranno 150 gare iscritte. In altri paesi non si arriva ad un terzo. Qui ci sono tanti equipaggi che gareggiano: nel 2010 quando andavo a guardare i siti dei rally perch? mi stavo incuriosendo, mi stupivo di quante vetture ci fossero nelle liste di partenza. In un rally solo avevo contato 50 vetture di gruppo R3. La crisi economica ha tagliato le partecipazioni, ma non le gare. Gli organizzatori non hanno pi? le risorse a cui si erano abituati e sono costretti a tagliare i costi. Anche quelli della sicurezza??.

 

Grazie Robert per la chiacchierata, la discussione ? aperta?

 

http://www.****/magazine/21543/intervista-esclusiva-a-robert-kubica-ho-ancora-voglia-di-correre

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smentite?

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KUBICA TESTER PIRELLI 2013!!!

ROBERT TORNA IN F1

Ma dove? E' solo un'idea della Pirelli; scritta cos? sembra che sia gi? tutto deciso. Hembery stesso ha detto che non sa se Robert sar? in grado di correre su una Formula 1

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