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sundance76

Rischio, fortuna e meriti

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L'errore del Q1 ? anche colpa sua. Nessuno gli ha puntanto una pistola dicendo: "adesso non esci!"

Si vede che non hai sentito la dichiarazione di Alonso su questo fatto

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Bene, Robhar, grazie del chiarimento. Quindi per te "gara normale" si ha quando i mezzi meccanici cio? le auto hanno modo di dispiegare tutto il loro potenziale tecnico.

Invece "gara anomala" quando le vetture non possono dispiegare il loro potenziale tecnico.

 

Ora, mettiamo che su due gare, una sia normale (e in pi? con sole) e una sia anomala (in particolare, mettiamo che sia la pioggia).

Domanda (a cui ti chiedo per favore di rispondermi): secondo te, in quale delle due occasioni, gara normale o anomala, un pilota che guida una macchina di bassa competitivit? ha la possibilit? per esprimere maggiormente il talento e l'abilit? personale nella guida?

 

Sono gare irripetibili, che valgono di pi? in quanto tali, ma certo non possono essere indicatrici di un mondiale. La gara pi? difficile del '93 l'ha vinta Senna, il mondiale Prost, meritatamente aggiungo. Le corse anomale non scrivono le storie dei mondiali.

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Visitatore Rhobar_III

Bene, Robhar, grazie del chiarimento. Quindi per te "gara normale" si ha quando i mezzi meccanici cioè le auto hanno modo di dispiegare tutto il loro potenziale tecnico.

Invece "gara anomala" quando le vetture non possono dispiegare il loro potenziale tecnico.

 

Ora, mettiamo che su due gare, una sia normale (e in più con sole) e una sia anomala (in particolare, mettiamo che sia la pioggia).

Domanda (a cui ti chiedo per favore di rispondermi): secondo te, in quale delle due occasioni, gara normale o anomala, un pilota che guida una macchina di bassa competitività ha la possibilità per esprimere maggiormente il talento e l'abilità personale nella guida?

 

Ti rispondo volentieri.

 

Di primo acchito ti direi la seconda ipotesi.

Però c'è da fare una serie di considerazioni, e ora ti spiego anche il perchè.

 

Se prendiamo l'ultima gara, con la pioggia, è indubbiamente vero che il valore del mezzo meccanico appiattisce l'importanza del mezzo a favore della capacità del pilota.

Però, non del tutto: sennò, avremmo avuto le HRT o le Lotus che potevano giocarsela per i punti.

 

Kovalainen ha fatto molti giri in zona punti, ma per quale motivo?

Perchè anche lui ha fatto pochissime soste, contro le soste selvagge degli altri.

Ma quando gli altri si sono riavvicinati, è stato superato in un solo giro da tutte le parti.

 

Quando Hamilton è arrivato dietro Button, i due andavano due secondi al giro più del terzo.

Ma non perchè fossero dei mostri: piuttosto perchè la McLaren era la miglior vettura in quelle condizioni (così come al Fuji 2007).

 

Quindi, il mezzo conta sempre, anche in quelle condizioni.

 

Ma ti dirò anche: come mai nel 2007/2008, le Red Bull e le Toro Rosso andavano sempre forte in condizioni di pista umida/bagnata?

Evidentemente non solo per il talento dei piloti (Webber e Vettel su tutti), ma anche per il setup della vettura e di buone sospensioni, con taratura forse più morbida di altre vetture, che la rendeva "facile" sull'acqua.

Sennò, perchè anche Bourdais ha sfiorato il podio in Belgio nel 2008?

All'ultimo giro Vettel lo ha passato, però erano in lotta per dei punti molto importanti.

Ma non perchè Bourdais fosse un mago della pioggia, perchè in tutte le altre gare disputate in quelle condizioni, non è mai venuto fuori.

Diciamo che forse quella volta, in Belgio, approfittando del fatto che lui e Vettel avevano le intermedie e le Bmw le slick, stavano recuperando alla grande.

 

Ma appunto, si tratta di un "jolly": nelle corse che si disputano sul bagnato, diventa fondamentale la scelta delle gomme giuste al momento giusto, perchè ti permettono di guadagnare anche 10 secondi in un giro solo, che in F1 sono un'eternità.

 

Prendiamo Barrichello a Silverstone nel 2008.

E' stato l'unico a montare le gomme full-wet nel diluvio.

Tutti gli altri, soprattutto le Ferrari (Massa 5 testacoda, Raikkonen 3) avevano le intermedie.

Anche Hamilton che dominò la corsa fece un dritto che poteva costargli la gara, Kubica buttò la leadership del mondiale con un testacoda alla Abbey.

 

Barrichello, invece, zitto zitto al ritmo di 10 secondi al giro con le gomme giuste ha recuperato un minuto agli avversari, ed ha concluso al terzo posto quella gara.

Meritato, certamente, nessuno lo mette in dubbio.

Ma favorito dalla scelta delle gomme giuste.

La scelta non è solo una questione di talento o abilità, a volte può essere solo astuzia o fortuna, come nel caso di Button in Australia quest'anno.

 

Quindi, alla fine di questa lunga considerazione, qual'è il punto del mio ragionamento?

Che è sicuramente vero che in una gara sul bagnato può venire fuori l'abilità del pilota, ma in senso comunque abbastanza relativo, perchè il tutto rimane legato alla scelta delle gomme e alla validità del mezzo meccanico in quelle condizioni.

In sostanza, le condizioni sono talmente incerte che è davvero difficile stabilire se un risultato è frutto solo dell'abilità del pilota.

Se in Inghilterra 2008 tutti avessero imitato Barrichello, facendo la scelta più saggia, Barrichello non sarebbe certo arrivato terzo.

 

Altro caso lampante: Wickelock nel 2007 al Nurburg parte con le full-wet, durante il primo giro scende il nubifragio: tutti erano partiti con le slick, Raikkonen manca i box e deve percorrere un altro giro, tutti rientrano per mettere le intermedie (scelta saggia...) e ben 7 vetture volano fuori alla prima curva sulla pista allagata.

Tranne Wickelock: l'unico che con le gomme giuste, aveva guadagnato in tutta sicurezza mezzo giro.

Abilità del pilota? Può essere, ci mancherebbe altro, non lo sapremo mai perchè non ha mai avuto altre chance, ma comunque è indubbio il fatto che fosse l'unico a girare con le gomme giuste, scelta fatta forse per prudenza, dato che era un esordiente, eppure gli portò un momento di gloria che molti appassionati tuttora ricordano, e che fu interrotto solo con la bandiera rossa.

Chssà dove sarebbe potuto arrivare senza l'interruzione della gara...

 

Infine, il secondo appunto sulle corse anomale è che si verificano anche con l'asciutto: prendiamo Melbourne 2002, alla prima curva si centrano in quasi metà e Webber arriva quinto con la Minardi.

Un grande risultato, ottima abilità di guida per il fatto che riesce a difendersi da Salo con una Toyota più veloce, e risultato ampiamente meritato.

Ma corsa anomala per via dell'elevato numero di piloti usciti alla prima curva.

 

Altro esempio: Indianapolis 2005. Partono solo in 6 (il momento più basso della storia della F1 forse) e Monteiro conquista il podio.

Grande, immenso risultato?

Naturalemente no... Ha solamente battuto il compagno di squadra Kartickeyan...

 

Quindi, come vedi, attenzione a quando si pensa che le corse anomale siano solo sul bagnato.

Prima avevo detto che sono da considerare normali quelle in cui il mezzo si esprime al massimo potenziale tecnico.

Ma ho anche scritto:

"Rientra fra i fattori anomali se colpisce più vetture in una stessa gara (esempio: 15 rotture in gara, oggi quasi impossibile ma teoricamente fattibile)."

E' il caso di Indy 2005, dove 15 macchine si ritirano prima di partire per problemi tecnici agli pneumatici.

 

Spero di averti dato la risposta che desideravi.

Se hai qualche altro dubbio o perplessità in merito, chiedi pure che approfondiamo volentieri.

Modificato da Rhobar_III

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Ma infatti io ti ho chiesto soltanto secondo te quando è che il pilota ha maggiori possibilità di esprimere il talento personale a prescindere dalla scarsa competitività della vettura. Non ho mica detto che di sicuro accade. Parlo di potenzialità.

E infatti siamo d'accordo che, sull'asciutto, senza incidenti che facciano entrare la safety (ma ormai la safety entra anche quando io mi sposto dal divano, quindi ormai non è quasi un'anomalia ), i piloti con le macchine di scarsa competitività hanno ridottissime possibilità di mostrare il loro talento, di farlo valere e quindi infine di ottenere piazzamenti migliori di quelli a cui li condanna la scarsezza della vettura.

 

Non metto in dubbio le decine di casi particolari che hai indicato. Ma, appunto, sono casi particolari che possono variamente essere interpretati.

Per te, Button in Australia è stato astuto o fortunato. Intanto, l'astuzia è un merito enorme. La fortuna, secondo me, è un concetto talmente personale e relativo che Enzo Ferrari diceva addirittura che non esisteva. Tu fai quello che puoi, e non puoi fare certo tutto: il resto sono eventi che non dipendono da te.

 

E poi hai ragione quando dici che il mezzo conta anche sul bagnato. Ci mancherebbe!

Ma allora, per me che parto indietro con una macchina scarsa, cosa sarebbe meglio sperare? Una gara tipo Bahrain, oppure sperare che piova? Se piove, mal che vada, resto ultimo come sull'asciutto, ma se io e la macchina reagiamo bene sull'acqua, magari qualche cosa di meglio potremo ottenerlo.

 

Barrichello a Silverstone 2008. Tu dici "Se gli altri avessero imitato Rubens che ha fatto la scelta più saggia, lui non sarebbe arrivato così in alto" E allora? Merito di Rubens o fortuna immeritata? Io penso che se gli altri sono stati ingenui e hanno sbagliato, il loro è un demerito, a cui corrisponde il merito di Rubens. "Fortuna" è solo un nome-paravento, vuol dire tutto e niente.

 

Ma tornando alle righe iniziali di questo mio intervento, voglio dire che, se in una condizione determinata le auto non possono più dispiegare tutta la loro forza, il pilota comunque avrà un grado certamente maggiore nel determinare gli eventi. A volte sarà minimo, quasi nullo, a volte invece sarà determinante.

Quindi le cosidette gare anomale, per me possono esserlo solo se quella parola la intendiamo come diversità dalla situazione di massimo dispiegamento di potenziale tecnico (cioè cd. gara normale), ma non dobbiamo intenderle come gare dove vincono piloti meno meritevoli di quelli che vincono nelle gare "normali" cioè dove le loro vetture dispiegano tutto il potenziale tecnico, che è di certo enormemente preponderante sul talento del pilota. Quindi diamo il giusto e rilevantissimo merito a chi si afferma in queste gare.

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Visitatore Rhobar_III

Ma infatti io ti ho chiesto soltanto secondo te quando è che il pilota ha maggiori possibilità di esprimere il talento personale a prescindere dalla scarsa competitività della vettura. Non ho mica detto che di sicuro accade. Parlo di potenzialità.

E infatti siamo d'accordo che, sull'asciutto, senza incidenti che facciano entrare la safety (ma ormai la safety entra anche quando io mi sposto dal divano, quindi ormai non è quasi un'anomalia ), i piloti con le macchine di scarsa competitività hanno ridottissime possibilità di mostrare il loro talento, di farlo valere e quindi infine di ottenere piazzamenti migliori di quelli a cui li condanna la scarsezza della vettura.

 

Non metto in dubbio le decine di casi particolari che hai indicato. Ma, appunto, sono casi particolari che possono variamente essere interpretati.

Per te, Button in Australia è stato astuto o fortunato. Intanto, l'astuzia è un merito enorme. La fortuna, secondo me, è un concetto talmente personale e relativo che Enzo Ferrari diceva addirittura che non esisteva. Tu fai quello che puoi, e non puoi fare certo tutto: il resto sono eventi che non dipendono da te.

 

E poi hai ragione quando dici che il mezzo conta anche sul bagnato. Ci mancherebbe!

Ma allora, per me che parto indietro con una macchina scarsa, cosa sarebbe meglio sperare? Una gara tipo Bahrain, oppure sperare che piova? Se piove, mal che vada, resto ultimo come sull'asciutto, ma se io e la macchina reagiamo bene sull'acqua, magari qualche cosa di meglio potremo ottenerlo.

 

Barrichello a Silverstone 2008. Tu dici "Se gli altri avessero imitato Rubens che ha fatto la scelta più saggia, lui non sarebbe arrivato così in alto" E allora? Merito di Rubens o fortuna immeritata? Io penso che se gli altri sono stati ingenui e hanno sbagliato, il loro è un demerito, a cui corrisponde il merito di Rubens. "Fortuna" è solo un nome-paravento, vuol dire tutto e niente.

 

Ma tornando alle righe iniziali di questo mio intervento, voglio dire che, se in una condizione determinata le auto non possono più dispiegare tutta la loro forza, il pilota comunque avrà un grado certamente maggiore nel determinare gli eventi. A volte sarà minimo, quasi nullo, a volte invece sarà determinante.

Quindi le cosidette gare anomale, per me possono esserlo solo se quella parola la intendiamo come diversità dalla situazione di massimo dispiegamento di potenziale tecnico (cioè cd. gara normale), ma non dobbiamo intenderle come gare dove vincono piloti meno meritevoli di quelli che vincono nelle gare "normali" cioè dove le loro vetture dispiegano tutto il potenziale tecnico, che è di certo enormemente preponderante sul talento del pilota. Quindi diamo il giusto e rilevantissimo merito a chi si afferma in queste gare.

 

Sono d'accordo con quanto hai detto.

 

Solo un paio di cose:

Button ha sicuramente meritato la vittoria nelle due gare, non ho mai detto che non le meritasse o che fosse una vittoria che vale di meno.

Altrimenti tutte le gare bagnate varrebbero di meno.

Ho solo fatto rilevare che ha avuto l'intuizione, l'astuzia e se vogliamo la "fortuna" (so anche io che non esiste, ma non riesco a trovare un nome diverso per intenderla) di aver scelto sempre le gomme giuste al momento giusto.

Poi, è indubbio il fatto che sia stato bravo, perchè se volava fuori con le slick sul bagnato, allora tutti lo avrebbero bollato come un pollo.

Quindi questo valorizza ancor di più la sua guida, perchè ha mantenuto il controllo del mezzo laddove altri hanno sbagliato (come Rosberg, nel suo lungo che gli ha fatto perdere 3 secondi).

 

Attenzione: anche Button ha fatto un lungo.

Però Hamilton era a 9.5 secondi, quindi tutto sommato gli è anche andata bene che avesse tutto quel vantaggio e che non abbia perso più tempo di quello che ha perduto con quel lungo in frenata.

 

Come vedi, è pur sempre una combinazione di eventi e casi fortuiti, non solo di talento puro o assenza di errori.

 

Il secondo appunto riguarda sempre Barrichello nel 2008.

Non fu proprio lui a scegliere le full-wet: fu una scelta di Ross Brawn, che si dimostrò quella "vincente" (tra virgolette perchè non vinse certo la gara).

E' andata quindi bene a Rubens che Ross seppe scegliere la gomma giusta per quel tipo di condizioni atomosferiche, anche in considerazione che la sua fu una scelta controtendente rispetto agli altri.

 

Ross la motivò con una bella frase: "Ogni decisione andrebbe presa in base a quello che sta succedendo davanti ai tuoi occhi, non in base a quello che potrebbe succedere. Sembra logico ma per molti non lo è. A volte certe decisioni strategiche appaiono molto intelligenti e invece sono solo frutto della fortuna."

Modificato da Rhobar_III

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Sono gare irripetibili, che valgono di pi? in quanto tali, ma certo non possono essere indicatrici di un mondiale. La gara pi? difficile del '93 l'ha vinta Senna, il mondiale Prost, meritatamente aggiungo. Le corse anomale non scrivono le storie dei mondiali.

 

Peccato che quella gara fu memorabile (se ti ricordi solo cosa ebbe a dire Stirling Moss al termine di quel GP) consacrando Senna nella leggenda. Non conta quanto si vince ma come si vince. Ormai pur di dare addosso a Button arrivi a negare perle come quelle di Donington '93.

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Sono gare irripetibili, che valgono di pi? in quanto tali, ma certo non possono essere indicatrici di un mondiale. La gara pi? difficile del '93 l'ha vinta Senna, il mondiale Prost, meritatamente aggiungo. Le corse anomale non scrivono le storie dei mondiali.

 

Le corse anomale, infatti, non fanno la storia di un mondiale. Fanno la storia e basta.

 

Comunque continuo a quotare all'ennesima potenza ***. Le condizioni meteo, gli imprevisti, i fattori che possono influenzare un risultato sono uguali per tutti. Se c'? pioggia, c'? pioggia per tutti, non ? che su una singola vettura arriva la nuvoletta di Fantozzi a scaricare acqua... Le condizioni sono sempre le medesime. Sta al pilota e al team sapersi adattare alle condizioni e valutare le azioni da compiere nel miglior modo possibile. Se qualcuno fa qualche st***ta, ? un problema suo.

Tutte le gare, quindi, sono normali, poche storie. La storia delle gare anormali secondo me ? una patetica scusa di chi ha fatto errori per cercare di dare una qualche sorta di giustificazione al suo pessimo lavoro.

Una gara anormale ? solo ed esclusivamente quando entra in gioco qualcosa o qualcuno che non fa parte del gioco.

Ad esempio, l'ex dipendente Mercedes o il mentecatto in kilt che invadono la pista... Quelli si che sono epidosi anormali che hanno portato a gare anormali...

Ma tutto il resto, ripeto, fa parte del gioco...

 

Per quanto riguarda il titolo del topic, fortuna e merito servono entrambe quando si decide di correre un rischio e sono fondamentali entrambe se si vuole che questo rischio venga premiato.

Audaces fortuna iuvat... Niente di pi? vero...

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Peccato che quella gara fu memorabile (se ti ricordi solo cosa ebbe a dire Stirling Moss al termine di quel GP) consacrando Senna nella leggenda. Non conta quanto si vince ma come si vince. Ormai pur di dare addosso a Button arrivi a negare perle come quelle di Donington '93.

 

Il fatto che può far sorgere qualche dubbio (secondo me ingiustificato) sui meriti di Button nell'ultimo GP è forse il fatto che Jenson ha vinto sopratutto azzeccando tutte le scelte tecniche e poi guidando in maniera pulita e accorta.

Niente da spartire con Donnington 93 dove Senna diede una dimostrazione di forza impressionante dato che oltre a leggere la gara in maniera perfetta ci aggiunse sorpassi mozzafiato, ritmo insostenibile per tutti e arrivo con un distacco siderale.

Del resto l'equazione vittoria sul bagnato=pilota fenomeno va sempre valutata di caso in caso e in effetti non metterei le prestazioni pur meritevoli di Jenson alla pari con molte memorabili di Senna o anche dello Schumacher dei primi tempi.

E' anche vero che le condizioni estreme favoriscono solitamente i piloti di talento (e Button comunque lo è) però se per talento intendiamo sorpassi, rimonte e controlli al limite allora quello che domenica ne ha riversato di più in pista è stato in ogni caso Hamilton.

Modificato da 76LENO

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Visitatore Rhobar_III

Le corse anomale, infatti, non fanno la storia di un mondiale. Fanno la storia e basta.

 

Comunque continuo a quotare all'ennesima potenza ***. Le condizioni meteo, gli imprevisti, i fattori che possono influenzare un risultato sono uguali per tutti. Se c'? pioggia, c'? pioggia per tutti, non ? che su una singola vettura arriva la nuvoletta di Fantozzi a scaricare acqua... Le condizioni sono sempre le medesime. Sta al pilota e al team sapersi adattare alle condizioni e valutare le azioni da compiere nel miglior modo possibile. Se qualcuno fa qualche st***ta, ? un problema suo.

Tutte le gare, quindi, sono normali, poche storie. La storia delle gare anormali secondo me ? una patetica scusa di chi ha fatto errori per cercare di dare una qualche sorta di giustificazione al suo pessimo lavoro.

Una gara anormale ? solo ed esclusivamente quando entra in gioco qualcosa o qualcuno che non fa parte del gioco.

Ad esempio, l'ex dipendente Mercedes o il mentecatto in kilt che invadono la pista... Quelli si che sono epidosi anormali che hanno portato a gare anormali...

Ma tutto il resto, ripeto, fa parte del gioco...

 

Per quanto riguarda il titolo del topic, fortuna e merito servono entrambe quando si decide di correre un rischio e sono fondamentali entrambe se si vuole che questo rischio venga premiato.

Audaces fortuna iuvat... Niente di pi? vero...

 

Se ? per questo, allora, anche le corse sull'asciutto si disputano in condizioni uguali per tutti.

O no?

Se c'? il sole, c'? il sole per tutti; se ci sono 50 gradi sull'asfalto, ci sono per tutti.

 

Per?, pioggia o non pioggia, non vedrai mai le HRT allo stesso livello dei top team.

Quindi, tutto dipende sempre e comunque dalla vettura che guidi: se stai guidando un carciofo, non andrai da nessuna parte.

A meno che non si ripete il caso Wickelock 2007: lui solo aveva le gomme giuste, gli altri no.

 

Gi?: scelta delle gomme.

Secondo voi, oggi il pilota sceglie le gomme che si devono montare?

Io credo di no: i piloti di oggi non fanno nulla che non gli dicono i loro ingegneri di pista.

 

Vi cito alcuni esempi per dimostrarvi che ? cos?.

- Malesia 2009: le Ferrari tornano ai box e montano gomme full-wet sulla pista asciutta; quando arriva la pioggia ? ormai troppo tardi: le gomme sono distrutte.

- Europa 2007: tutti partono con le slick, tranne Wickelock, obbligato dal team a montare le full wet.

Al primo giro, tutti rientrano e montano gomme intermedie (scelte dagli ingegneri, non dai piloti).

- Inghilterra 2008: Barrichello monta gomme full-wet e arriva terzo, ma la decisione ? di Ross Brawn.

 

Ce ne potrebbero essere tantissimi altri di esempi come questi (se volete, Cina 2006: Alonso e Fischella rientrano ai box e il team cambia le gomme intermedie, la Ferrari no per Schumacher: la scelta vincente ? quest'ultima).

Ma ci? che conta, non sono gli esempi.

Quanto appunto il fatto che il pilota conta relativamente poco nelle decisioni, perch? decidono tutto al box.

Il pilota si fida, perch? ai box hanno i computer che calcolano minuto per minuto la tattica migliore per guadagnare secondi in pista.

 

Ma spesso commettono errori, proprio perch? cercano di affidarsi a cosa potrebbe succedere, non a cosa sta succedendo, come aveva detto Ross Brawn.

Se un pilota ? costretto a girare con le intermedie nel diluvio, andr? fuori pista di sicuro.

Errore/str...ata del pilota? A prima vista sembra di s?, ma l'errore reale ? del team che lo ha mandato in pista in quelle condizioni.

 

Non ? vero che non esistono le corse anomale.

Esistono eccome, invece.

Perch? le corse anomale sono quelle che non si svolgono nelle condizioni ideali per ogni vettura in pista.

 

Fino ad ora, di queste corse ne abbiamo avute ben 3 su 4. Non ? poco.

 

E' logico dire che le corse sulla piogia ci sono sempre state e non c'? nulla di anomalo in questo senso.

Ma quel tipo di gare si disputano in condizioni che non riflettono per nulla i reali valori di forza in campo.

Quindi i risultati sono "anomali" rispetto a quello che sancirebbe la pista in condizioni normali e ideali per la massima competitivit? del mezzo meccanico.

 

Se entra un pazzo in pista, se c'? un incidente pilotato o altri fattori strani, ? normale che siano anomalie.

Ma se le definiamo anomalie, cosa significa?

Che sono condizionate da eventi che non si possono prevedere, o da contesti non consueti, o da andamenti della corsa che sono falsati dalle condizioni/eventi in cui si disputa la gara.

Una condizione di gara con meteo variabile, ? troppo condizionata da elementi variabili (il tempo atmosferico), i cui effetti sulla pista non sono prevedibili (non si sa se e quando piover?, quanto piover?, quanta acqua ci sar? sull'asfalto, quali gomme si dovranno mettere, quando ci si dovr? fermare per cambiarle, ecc...).

 

In una corsa di questo tipo, il risultato ? influenzato non dalla competitivit? del pacchetto vettura-pilota, ma dall'azzardo e dalla fortuna di essere al posto giusto, nel momento giusto, con la scelta giusta.

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A mio parere, non si può ridurre la questione dicendo, come tu hai detto, che "nelle corse anomale il risultato è influenzato non dalla competitività del pacchetto vettura-pilota, ma dall'azzardo e dalla fortuna di essere al posto giusto, nel momento giusto, con la scelta giusta".

Scusa, se sull'asciutto la competitività della macchina può esprimersi completamente, non è così per il pilota. Infatti egli rimarrà per gran parte limitato, o avvantaggiato, dal valore tecnico della macchina che guida lui e di quelle che guidano gli altri.

 

Se vi è una minima possibilità che il talento del pilota possa contare maggiormente rispetto a quelle condizioni "ideali", questa possibilità è certamente nelle condizioni che tu chiami "anomale".

 

Quindi la tua affermazione potrebbe essere corretta dicendo che "nelle corse anomale il risultato è influenzato in maniera minore dalla competitività della vettura rispetto alle condizioni 'ideali', e in maniera maggiore dall'azzardo e dalla fortuna di essere al posto giusto, nel momento giusto, con la scelta giusta ma anche dal talento del pilota che di sicuro ha maggiori probabilità di esprimersi rispetto alle condizioni 'ideali' dove invece era condizionato, nel bene e nel male, dal valore tecnico della sua vettura "

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madonna, da paura questo topic, come quel delle medaglie. Avventurarsi a leggere un solo post ? cosa da eroe :asd:

 

Con *** e Robhar si potrebbero riempiere 5 giornali al giorno :asd:

 

 

Ma piace eh!!! :up: (:asd: )

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Peccato che quella gara fu memorabile (se ti ricordi solo cosa ebbe a dire Stirling Moss al termine di quel GP) consacrando Senna nella leggenda. Non conta quanto si vince ma come si vince. Ormai pur di dare addosso a Button arrivi a negare perle come quelle di Donington '93.

 

Ok, ma non era indicativa dei valori del mondiale.

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Ok, ma non era indicativa dei valori del mondiale.

 

La F1 non ? soltanto una classifica mondiale. Le gare sono entit? a s? stanti, ? bella anche per questo. Altrimenti stando al tuo ragionamento Moss e Villeneuve erano due brocchi completi

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io sono dell opinione che quello che ha fatto hamilton in cina button non l ha mai dimostrato completamente di saperlo fare...c ? bisogno di vedere un pilota spregiudicato e le vittorie cosi giocate sul caso lasciano spazio a certi commenti...il pilota che rischia ? quello che prova a superare un altro pilota contando sulle sue potenzialita...un pilota che invece cambia gomme puntando al caso...o la va o la spacca non so cosa abbia di onorevole o ci sia da riconoscergli...il rischio ? di buttare la gara per una scelta fatta su due piedi..che poi gli sia andata bene non vuol dire che la gara ha premiato il piu meritevole...non ? un merito da pilota questo...non ? necessaria la vittoria per capire se un pilota ? forte...basta guardare rosberg ma ancora di piu kubica....sono piloti che ci provano continuamente e riescono...button non lascia mai convinti...tolti questi mezzucci lasciati al caso delle scelte delle gomme...tolta una macchina che vola come quella dello scorso anno...ma di button pilota che ci rimane??.guida preciso ? pulito e porta la macchina al traguardo...penso che i giudizi sui piloti sia possibile darli in qualsiasi condizione al di la dellla gara normale anormale ecc prendendo come presupposto che la vittoria non consacra nulla

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Bah... Quasi nessuno comprende che ogni santa cosa, anche il piatto che mangia a mezzogiorno, è SEMPRE un misto, di merito ma anche di caso e di "fortuna"....

 

Button batte Hamilton in qualifica 3 volte su 4? Beh, "ma quelle 3 volte erano solo 3 casi isolati", quell'altra volta era la normalità...

 

Ragazzi, siccome sappiamo che Hamilton è un pilota di talento, e su questo sembra che siamo d'accordo, aspettiamo la prossima gara, quando vincerà e surclasserà Button, e in quel momento noi siamo pronti a applaudirlo (ma lo abbiamo già fatto tante volte, anche domenica in Cina per i suoi grandi sorpassi) e a riconoscergli i giusti meriti.

 

Ma per il momento, solo per il momento, cosa mai ci sarà di così tremendo nel dire che Button è stato meritevole?

 

Non capisco perchè ogni santa discussione, ogni minimo intervento, diventa un ripiegamento difensivo sull'idea GENERALE, SUL CONCETTO "TOTALE" della presunta scala di bravura tra piloti.

 

Uno dice che Button è stato bravo? L'altro subito spara: "Eh, ma Hamilton, Vettel e Alonso restano più forti". Ma cosa c.....o ce ne frega??? Lo penso anche io che sono più forti IN GENERALE, che stanno più vicini all'Empireo degli dèi, ma ora stiamo parlando di QUESTA gara, di QUESTA stagione, di QUESTA precisa occasione...

 

E' come se uno guardasse il filmato di Digione '79 tra Villeneuve e Arnoux, e poi dicesse: "Sì, ma è stato un caso: Lauda, Andretti e Scheckter sono migliori di loro".

Ma che c'entra ora????

 

Stiamo ammirando un gesto sportivo!! Punto!!!

 

Ma è davvero così maledettamente difficile giudicare un gesto agonistico-sportivo, una prestazione in una determinata gara, senza tirare in ballo a ogni secondo la nostra personale maledetta classifica dei migliori di tutti i tempi o degli ultimi 5 o 10 anni???

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La F1 non ? soltanto una classifica mondiale. Le gare sono entit? a s? stanti, ? bella anche per questo.

 

? ovviamente come dici. Io dico solo che se parliamo di gare ? una cosa, se parliamo di mondiale prendere una corsa anomala (in quanto tale che vale di pi? non di meno) come punto di riferimento ? come prendere una scheda bianca e farci le proiezioni elettorali.

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Montoya era un pilota anomalo :asd:

 

quanto mi piaceva, capace di fare grandi cagate....ma anche fatti artistici

 

lui era un artista, un bohemio della F1 :asd:

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Stai attento Mongo!!!

 

Ora arriva qualcuno a farti l'elenco di cento piloti migliori di Montoya, e poi ti dirà che Montoya non ha vinto il Campionato, che era senza cervello, provava sempre a fare sorpassi impossibili, troppo irruente, non guidava pulito, maltrattava la macchina, faceva troppo kasino, Schumacher era meglio, Raikkonen era meglio ecc. ecc.

 

Se invece Button usa la prudenza e il cervello per battere gli avversari, niente paura: c'è Fede90 che ci ha già spiegato che Button "non ci prova mai, è troppo pulito, che ha solo approfittato di mezzucci come le gomme....".

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Button usa la prudenza per scelta o per limite? Sa fare altro? Non ? un Prost .. calcolatore per scelta ..

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Visitatore Rhobar_III

Quindi la tua affermazione potrebbe essere corretta dicendo che "nelle corse anomale il risultato ? influenzato in maniera minore dalla competitivit? della vettura rispetto alle condizioni 'ideali', e in maniera maggiore dall'azzardo e dalla fortuna di essere al posto giusto, nel momento giusto, con la scelta giusta ma anche dal talento del pilota che di sicuro ha maggiori probabilit? di esprimersi rispetto alle condizioni 'ideali' dove invece era condizionato, nel bene e nel male, dal valore tecnico della sua vettura "

 

S?, direi che come correzione ? sicuramente condivisibile!

 

Un solo appunto per?: nella corsa anomala di Indy 2005, che si disput? sull'asciutto e non sul bagnato, tutti e 6 i piloti che fecero la gara ottennero un risultato superiore alle loro possibilit?, ma ? chiaro che ognuno di loro in quell'occasione si era semplicemente limitato ad arrivare davanti al proprio compagno di squadra.

Quella volta non ci fu proprio storia: correvano 3 team di 3 livelli diversi (Jordan e Minardi erano simili, ma non del tutto, la Jordan era comunque pi? veloce della Minardi).

Quella volta, in sostanza, non si pot? parlare di valore del pilota per il podio di Monteiro.

 

Montoya era un pilota anomalo :asd:

 

quanto mi piaceva, capace di fare grandi cagate....ma anche fatti artistici

 

lui era un artista, un bohemio della F1 :asd:

 

Anche a me tutto sommato manca un pilota come Montoya.

 

Era in grado di fare sorpassi incredibili (come quello a 3 in Canada se ricordate), giri velocissimi, e stupidaggini inverosimili la gara dopo, come le tamponate subite da doppiati come in Brasile nel 2001 (la gara dove super? per la prima volta Schumi e la prima in cui fu al comando), dove fu tamponato da Verstappen, oppure la tamponata subita da Monteiro in Turchia nel 2005 o un'altra tamponata subita sempre nel 2005 a Spa quando era secondo...

Per non parlare del testacoda a Melbourne alla fine del giro di ricognizione nel 2006 (con tanto di smorfia divertita di Ross Brawn... )

 

Se devo essere sincero, mi manca anche Raikkonen, un altro pilota che nel bene o nel male era sempre in grado di distinguersi.

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