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Quando il gioco si fa duro...

 

Vabb?, comunque il link ? quello. Fate girare i bambini dall'altra parte. :hihi:

 

?CircusF1′ intervista Ronny Mengo (Sport Mediaset)

 

Ronny Mengo, classe 1971, giornalista professionista dal luglio 2004, ? uno degli inviati di riferimenti di Mediaset per la Formula 1. Ci ha dedicato un po? del suo tempo tra passione per motori da lunga data e singolarit? lessicali che lo contraddistinguono.

 

Chi ha mai detto che il lavoro di giornalista ? roba semplice? Il giornalista ? testimone privilegiato di un evento. Chi scrive di sport ha la responsabilit? di raccontare ci? che ? successo, di descrivere le atmosfere, i protagonisti. Deve narrare in modo coinvolgente la competizione in tutti i suoi aspetti, restituendo al lettore emozioni e suggestioni vissute, o create con l?ausilio della penna.

 

Quali studi ha intrapreso?

Ho studiato al Liceo Scientifico di Monza, dove vivo attualmente. In seguito ho intrapreso un burrascoso cammino universitario: inizialmente mi sono iscritto a giurisprudenza, appena il tempo di comprendere che i tomi di diritto con me non c?entravano nulla; ho avuto in seguito un anno sabbatico (eufemismo per dire che non facevo allegramente nulla dal mattino alla sera); ho deciso in seguito di iscrivermi a Lingue in Statale, ma ancora oggi, non so con quali convinzioni; infine sono approdato a Lettere Moderne dove mi sono miracolosamente laureato con una tesi a indirizzo pedagogico da 100 su 110.

 

Quando e come ? iniziata la sua avventura nel giornalismo?

Verso la fine del mio burrascoso percorso universitario collaborando con ?Il Giorno ? redazione monzese?. Mi occupavo di cronaca, sindacale, costume, un po? di tutto (a 13 mila lire a pezzo). Lo sport ? arrivato con ?Il Giorno?, versione nazionale, quello di piazza Cavour a Milano, dove ho iniziato a seguire un po? il calcio (poco per fortuna, detestandolo) e il basket con l?Olimpia (parecchio meglio, avendo giocato una quindicina d?anni in giro per la Brianza).

 

Perch? ha scelto di fare il giornalista e perch? proprio il giornalista sportivo? ? finito per caso in questo ramo?

Ma guarda? il giornalista non l?avrei mai detto. In effetti, brancolavo, all?idea di cosa avrei fatto da grande. Nacque un bivio da delle chiacchiere con amici e famiglia: professore o giornalista. Mi son detto: ?dietro a una cattedra no!? (senza sapere quanto avrei maledetto dal punto di vista delle vacanze e dei giorni lavorativi questa scelta).

 

Dicevamo dello sport. Dopo l?Olimpia ho iniziato a scribacchiare qualcosa sui motori sul ?Corriere della Sera? (Prodotto), con vari e spensierati viaggetti in giro per il mondo a provare macchine e a visitare saloni (bei tempi?). Da li, tramite gente conosciuta a ?Il Giorno?, mi arriva la proposta di collaborare la domenica a un nuovo giornale, Controcampo, che attualmente ? morto e sepolto: ci ho collaborato per un paio di anni, contemporaneamente al periodo che ho passato nella sezione motori di Virgilio (Motorbox). A ?Controcampo? ho frequentato il maestro di tutti noi, Giorgio Terruzzi, attuale capo supremo, che durante quel periodo commette la pazzia della sua vita chiedendomi di andare a lavorare sotto di lui nella sezione Motori di Mediaset, nel 2003. La mia risposta fu: ?Vuoi che ti dica di no???!!?. Ed eccoci qui!

 

Quali sono le caratteristiche fondamentali che deve possedere un giornalista sportivo?

Dunque, qui il rischio ? di cadere nella banalit?? provo a dribblarla. Giornalista sportivo o meno, dovrebbe essere il pi? possibile distaccato da ci? di cui tratta, senza farsi trascinare in tifi o simpatie. Non metto in dubbio che la cosa sia molto difficile. La mia predilezione per Alonso la dice lunga, cos? come non si pu? pensare male di un talento come Schumacher o di una mezza divinit? come Rossi. Se poi si ha modo di frequentare certe persone, ? assolutamente normale ritrovarsi pi? ?schierati?. Penso all?ambiente Ferrari del paddock, rispetto a quello dei ?rigidoni? della McLaren. Stiamo parlando di ambienti di lavoro: da un lato ? utile la confidenza; dall?altro, non deve essere troppa. Mi spiego?

 

Contatti, ma libert? di scrivere quel che si vuole e non ? facile. Intanto cerco sempre di inventarmi domande non banali e anche divertenti per uscire dal gruppo e instaurare poco a poco un rapporto un po? distaccato dalla norma con i piloti? altra cosa difficilotta.

 

Che cosa l?appaga di pi? nel suo lavoro?

Spero di non essere troppo palloso, ma la prendo un po? da lontano. La passione per quei decibel c?? stata da sempre, scavalcavo le reti per imbucarmi a vedere il GP.

 

Un elemento che mi esalta e che mi appaga davvero ? la parentesi che riesco a ritagliarmi, in trasferta, per andare in pit-lane a vedere e sentire le vetture. Potrebbe essere una cosa infantile, ma ? sempre molto intensa: le prove del pit-stop, con la ripartenza senza elettronica per far pattinare il posteriore e gommare l?asfalto? ? davvero da brividi.

 

Cos? come non dimentico le prove libere di Spa nel 2007 quando sono letteralmente scappato dalla sala stampa per andare all?interno dell?Eau Rouge! Sai cosa succede? L?, nella conca, se ogni qual volta passa una macchina, tu metti la mano sul guardrail, questo trema, e capisci sul serio quanto questi siano pazzi. ? la passione per queste cose da maschietti che mi appaga, ma non solo: anche la possibilit? di fare un bel servizio, di montare uno speciale, di scrivere un bel pezzo. Un esempio: l?intervista a Massa, a casa sua, a San Paolo a due mesi dall?incidente, mi ? sembrata un vero privilegio, una figata. Ma anche il giro sulla WRC al fianco di Loeb o le cavolate che vanno fuori dagli schemi tipo il gioco di magia che mi ha fatto fare Alonso o la tensione di mettere in piedi uno speciale, in una giornata, come quello per Matrix, il luned? subito dopo la vittoria mondiale di Raikkonen. Una cosa che mi annoia molto ? la routine.

 

C?? un GP di Formula 1 che ricorda in modo particolare? Perch??

Devo fare i conti con una memoria senile che non mi fa ricordare nemmeno cosa ho mangiato a pranzo. Sicuramente qualcosa mi spunta dalla mente? la prima volta a Montecarlo, quello che si prova sotto al tunnel ? un?altra emozione indescrivibile; l?incredibile adrenalina nell?intervistare per la prima volta in vita mia un campione del mondo a 20 minuti dalla conquista del titolo (si trattava di Hamilton); l?appuntamento stagionale di Melbourne, il clima ? quello da primo giorno di scuola, in Australia siamo in estate, nel paddock siamo tutti in maglietta e calzoni corti, mi piace la luce limpida di quel paese.

 

Il campionato del mondo di Formula 1 si presenter? all?insegna delle novit?: 13 team al via, invece di 10; clamorosi ritorni, 19 gare e modifiche regolamentari di notevole importanza. Che anno sar? per la Formula 1 questo 2010 e come vede il rientro in pista di Michael Schumacher? Far? davvero parte del gioco oppure ? stata solo un?abile operazione di marketing?

Sar? un signor anno. Mai con tanta gente pronta a lottare per la vittoria. Molti saranno i punti di domanda, Button, Hamilton, la Mercedes GP, la Ferrari, le vetture piene al via, la curiosit? sar? molta.

 

Schumacher? Credo che sia una grande notizia. ?Un rientro alla Jordan?, come mi ? capitato di scrivere. Un lusso per noi contemporanei. Te l?immagini l?attesa in Bahrain? Conoscendo il personaggio ? pronto a vincere e ha molti elementi a suo favore tra budget, motivazioni personali e uomini giusti al fianco. Ovviamente il marketing ringrazia, per? mi sembra un rientro genuino, di uno che al di fuori dalla pista non ? riuscito a costruirsi una vita altrettanto appagante, e questo ? un qualcosa che comunque o prima o dopo dovr? affrontare. Un rientro ?non solo per divertirsi?, come ha detto lui. Occhio quindi!

 

Abbiamo al via di questa stagione agonistica 4 campioni del mondo, situazione sconosciuta alla Formula 1 da parecchi anni. A primeggiare in pista potrebbe essere la ?vecchia guardia? oppure assisteremo a una vincente escalation delle nuove leve? Due o tre nomi buttati l? a caso potrebbero essere quelli di Sebastian Vettel, di Nico Hulkenberg e di Bruno Senna?

 

Come dicevo, io punterei su Alonso e Schumacher scommettendoci due euro, aggiungendo Vettel, sempre che la Red Bull riesca a migliorare ulteriormente l?ottima e regolare macchina dello scorso anno. Massa ? un bravo ragazzo, cresciuto e veloce, ma credo che non abbia la capacit? di sistemare la vettura come Alonso, l?unico a ricordare in questo Schumacher. Su Senna ho i miei dubbi: la sua storia la conosciamo tutti, ma il dubbio legato al cognome rimane perch? se fosse stato un vero talento, sarebbe arrivato ben prima. Hulkenberg l?ho seguito gi? di meno, mi sembra assomigliare a un Vettel alle prime armi, avr? bisogno di tempo. Ma principalmente conta la macchina, e si sa: non punterei troppo sulla Williams.

 

Qual ? il personaggio, che l?ha colpita maggiormente, incontrato in questi anni di carriera giornalistica?

L?autorit? di Schumacher, il carisma di Alonso, l?affabilit? di Massa, l?impenetrabilit? di Raikkonen, la simpatia di Kubica, la furbizia di Briatore, la semplicit? di Vettel e poi Button, che riesce a realizzare un sogno nonostante tutto. Barrichello la sua adorabile famiglia, Hamilton pronto a tutto pur di vincere. Non c?? un solo personaggio.

 

Quali sono i pro e i contro del mestiere di giornalista sportivo in prestito alla F1?

I pro sono il fatto di fare un lavoro che sembra un gioco o molto pi? semplicemente la realizzazione di una passione: seguire ci? che per chiunque altro rappresenta un passatempo, uno svago da dopo lavoro. Girare il mondo e avere la possibilit? di vedere posti che non mi sarei mai sognato di visitare.

 

I contro, sono che non ? uno svago ma un impegno molto pesante, un modo di vivere distante dal resto della gente, degli amici ?normali?. Niente week-end, niente vacanze lunghe, niente gite in montagna o al mare, sempre qui in redazione e con il giorno di recupero settimanale che cade esattamente quando tutto il resto del mondo lavora, tipo il marted? o il mercoled?. Una vita parallela, sotto certi aspetti, da cavalcare per un po? di tempo, ma non per sempre.

Cosa consiglierebbe a un giovane che ha voglia di intraprendere questa carriera?

Mi fa strano mettermi dalla parte di quello che d? i consigli, dico solo di iniziare a scrivere. Chiedere in giro collaborazioni: so che il momento ? quello che ? e sento solo gente che non riesce a trovare nulla? per? provarci. Insomma, dare sfogo alla passione, leggere, informarsi, pensare che nessun posto sia inarrivabile, prendere dei modelli da cui pian piano distaccarsi e poi, concedimi uno scampolo da vecchio, dare importanza alla scrittura.

 

Ho visto che qualcuno mi fa le pulci su termini poco consoni buttati da me in un qualche pezzo per il sito: permettimi un che palle! Secondo me, si tratta di un linguaggio diverso, veloce, buono per il mondo del web. A parte questo, dico che va ridata importanza al modo di scrivere, alla frase ricercata e divertente, per evitare di naufragare dolcemente in un mare di Agenzie. Butto gli occhialini professorali e mando un in bocca al lupo a te e a chi sar? stato cos? folle da arrivare fino a qui nel leggere l?intervista.

 

Circus Formula 1 ringrazia Ronny Mengo per la sua gentilezza.

 

Intervista di: Eleonora Ottonello

 

P.S. Lei gli d? del lei, lui no... :hihi:

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propongo di cancellare la discussione per evitare guai a tutti noi :confuso:

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manca il .com

Modificato da 126C2

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non oso leggere :hihi:

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credevo fosse pi? anziano, invece ? nel campo da meno di 10 anni...

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professore o giornalista. Mi son detto: ?dietro a una cattedra no!?

 

 

D'OH!!!

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5 minuti? Fammi il riassunto, can dal porco. 

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2010? Verstappen era ancora alle elementari. :asd:

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Il 7/12/2018 Alle 14:11, The-Flying-Finn ha scritto:

5 minuti? Fammi il riassunto, can dal porco. 

 

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Ma un riassunto dell'intervista sconvolgente a Ronny Mengo che potrebbe creare guai?

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26 minuti fa, S. Bellof ha scritto:

Ma un riassunto dell'intervista sconvolgente a Ronny Mengo che potrebbe creare guai?

sarà quella volta che abbatté una bangla bambina dando poi la colpa a Räikkönen 

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