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FILIPPO

Jo Ramirez su Lauda al Fuji nel 1976

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Jo Ramirez a pagina 147 del suo libro scrive:

''.....nel 1976 al gp del Giappone NL ha scelto di ritirarsi dal GP a causa delle condizioni della pista e cosi' ha perso un campionato del mondo gia' vinto.

Avrebbe dovuto SOLTANTO finire davanti JH,ma ha deciso di ritirarsi e di perdere il campionato. In quel momento ha dimenticato le 70 persone della Ferrari che lo stavano supportando, le migliaia di lavoratori della Ferrari a Modena che lo avevano aiutato ad essere li', le centinaia di migliaia di persone nell'industria italiana che avevano contribuito al successo della Ferrari e i milioni di fans della Ferrari sparsi per il mondo. Per me il suo EGOISMO e' stato totalmente inaccetabile e non sono mai riuscito a comprendere la sua decisione.Se avessi fatto parte del suo team non lo avrei mai perdonato''.

 

E' un giudizio molto netto sul comportamento del tre volte campione del mondo che non tiene conto delle particolari condizioni fisiche e psicologiche del pilota dopo l'incidente del Ring, ne' delle condizioni meteo di quel giorno,ne' tantomeno degli accordi presi tra i piloti riguardo all'eventualita' di fermarsi dopo pochi giri:secondo voi e' giusto non considerare tali elementi e giudicare il valore di un pilota indipendentemente da fenomeni particolari ritenendo questi ultimi imprevisti da superare comunque,oppure di fronte ad eventi come quelli del 1976 vengono concesse almeno ''le attenuanti generiche''.

Si tenga inoltre conto che il pilota ha rifiutato di attribuire il ritiro ad un guasto meccanico come la Ferrari,attraverso Mauro Forghieri,gli aveva suggerito.

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Il giudizio di Ramirez per quanto tranciante sia andrebbe corretto. Lui sorvola sulle pessime relazioni tra Lauda e la Ferrari (Drake) e non pone il dito sul fatto che la pioggia, oltre alla demotivazione, fu solo un ottimo pretesto per dimostrare con un atto di forza il suo disappunto verso la SM.

 

Personalmente mi deluse. Il fatto di addurre la pioggia a mo di pretesto era secondo me non proprio di un campione del mondo come Lauda e se avesse avuto ancora "fame" al Fuji non si sarebbe mai ritirato.

 

 

 

 

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trovo assurdo accusar lauda per il rifiuto del fujii.fu del tutto legittimo e comprensibile,viste le condizione menomate in cui correva sia fisicamente che psicologicamente.

 

lauda torno' a monza dopo 40 giorni e 5 giorni di coma.a monza corse con un casco modificato per il viso ferito,concluse due gare con il sangue che gli colava dalla ferite.al fuji sotto un diluvio torrenziale la visibilita' era zero,senza contare che 12 ore di pioggia avevanop creato ruscelli d'acqua sulla pista.

 

il blocco emotivo era troppo forte,senza considerare che probabilemnte fu anche ingannato dagli altri piloti.

 

se ne sono dette di cotte e di crude,ma enzo ferrari non era irritato con lauda,gli telefono' per dimostrargli la sua comprensione.i rapporti tra loro due erano pessimi per altri motivi.

 

anche il box ferrari fu solidale con lauda.forghieri propose di trovare una scusa tecnica.lauda si prese le proprie responsabilita'.

 

 

non fu un atto di egoismo come dice ramirez

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Ero troppo piccolo per ricordare l'episodio, ma da quel che ho letto, Lauda si ferm? e disse di aver avuto paura (parola pi?, parola meno). E' vero che se ne sono dette di tutti i colori su quella vicenda, ma in mancanza di prove (= conferme di altre piloti sulla teoria della 'fregatura' collettiva che gli altri piloti avrebbero rifilato a Lauda) non mi resta che attenermi alla realt? dei fatti: Lauda si ferm? per paura, e lo ammise.

Ora, premesso che non ho mai amato l'austriaco, ho sempre rispetto per uno che si prende la responsabilit? delle proprie azioni senza cercare scuse. In questo caso, quindi, chapeau a Lauda, nonostante abbia buttato via un mondiale e vanificato gli sforzi mostruosi del recupero post-incidente.

 

Non per cambiare argomento, ma oggi in quanti ammettono errori o, in generale, si prendono le responsabilit? delle loro azioni? Vedi gente che va fuori per un chiaro errore di guida e che poi ti viene a raccontare che 'bisogna vedere la telemetria' o palle galattiche del genere...

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Ci siam trovati alle 4emezza quella mattina, per vedere la Ferrari al Fuji vincere il mondiale con Lauda.

Impossibile non riuscisse, col vantaggio che aveva.

E poi.....Lauda si ritira per un guasto alla centralina elettronica della Magneti Marelli, a detta di lui.

Sottosera smentita, dell'arrabbiatissima Marelli prima e della Ferrari successivamente.

 

A mio parere non ci sono condizioni fisiche e psicologiche che tengano.

Fai un lavoro e lo devi fare sino in fondo. Devi rispondere a decine di persone che lavorano per te e in cui hanno creduto.

Poi c'? il pubblico, sei un personaggio famoso in tutto il mondo, sei strapagato perch? sei molto bravo e devi rispondere dei tuoi impegni.

Altrimenti ti ritiri, lo sapevi che l'automobilismo non ? uno sport da "signorine".

 

Ragast?s (lavoro tutto il giorno e tutto il giorno penso a te e quando il pane sforno lo tengo caldo per te........)

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Ciao Ragastas (ma sei il pilota? O solo nik omonimo?), io penso che quello che dici tu sia sostanzialmente giusto. Per? uno non pu? nemmeno cancellare le proprie sensazioni ed emozioni. Quindi, se diamo per assodato che a frenare Lauda sia stata la paura, forse ? anche il caso di mettersi per un minuto nei panni di chi sta con il c.lo sul sediolo di una macchina con la quale, due mesi prima, ha rischiato di andare all'altro mondo: converrai con me che, probabilmente, in quelle condizioni meteo, non fosse facile correre e ci possa stare di avere paura. E credo che avere paura su una macchina da corsa sia qualcosa che ti espone potenzialmente ad errori/rischi maggiori, quindi ha fatto bene a fermarsi, perch? avrebbe potuto essere pericoloso per se e per gli altri. Poi ? vero che non ha pensato alla squadra ed agli appassionati, ma forse questo ? uno di quei pochi casi in cui ? pi? che lecito pensare a se che al prossimo. Chiss? se mi sono spiegato... :superlol:

 

A parte questo, il super razionale Lauda in realt? mi pare abbia agito in maniera pi? che emotiva non solo al Fuji, ma anche nel 79 a Montreal, quando nel bel mezzo di un turno di prove scese dalla macchina e disse che non avrebbe pi? corso. Che tipo, Nicolino Lauda...

 

 

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Il giudizio di Ramirez per quanto tranciante sia andrebbe corretto. Lui sorvola sulle pessime relazioni tra Lauda e la Ferrari (Drake) e non pone il dito sul fatto che la pioggia, oltre alla demotivazione, fu solo un ottimo pretesto per dimostrare con un atto di forza il suo disappunto verso la SM.

 

Personalmente mi deluse. Il fatto di addurre la pioggia a mo di pretesto era secondo me non proprio di un campione del mondo come Lauda e se avesse avuto ancora "fame" al Fuji non si sarebbe mai ritirato.

Sicuro che i rapporti col Drake erano gi? deteriorati? Da quello che mi hanno sempre detto, fu quell'episodio che sanc? la rottura di un rapporto che cmq non era mai stato idilliaco.

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Si si Frontrunner, ? comprensibile e son d'accordo sulla pericolosit?. Quella giornata era veramente buia e terribile, un p? per le immagini Tv di allora poco nitide e un p? per il diluvio scatenatosi, davvero "impegnativo".

Devi comunque, in tutti i modi, prenderti le tue responsabilit? (Vedi alla voce rischio).

Il rischio comporta tante variabili, a volte va bene, a volte va male.

Anche il rappresentante, che parte d'inverno alle 7 del mattino, si fa la sua bella autostrada Terre Matildiche-Fiorenzuola, prende i suoi rischi se vuol vendere e continuare a sopravvivere.......se poi sei uno dei 24 al mondo, che hanno come ufficio un sedile da F1 con conseguente notoriet?, beh provaci.

 

Purtroppo non sono il Ragastas Ferretti, sono un'altro Ragast?s, con l'accento sull'ultima a.

Era ovviamente uno dei miei miti, poi mia nonna mi diceva sempre che alla mia et? andare a correre era da ragast?s (ragazzaccio cattivo in dialetto parmense). Cos?egli ultimi anni, anche con l'avvento dei nick-name da forum, ho pensato bene di adottare lo pseudonimo che mi era sempre piaciuto pi? di tutti.

 

Ragast?s (il vero ragazzaccio.......)

 

 

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Sicuro che i rapporti col Drake erano gi? deteriorati? Da quello che mi hanno sempre detto, fu quell'episodio che sanc? la rottura di un rapporto che cmq non era mai stato idilliaco.

 

 

Fu un'insieme di fattori secondo me:

 

1 - Lauda era contrariato che il Drake, all'indomani del suo incidente non si prese la briga di sentirlo (cos? ho letto) e pare che questa cosa lo fer?.

2 - Rapporti incrinati gi? da tempo.

3 - Pioggia. Si ma allora perch? dichiarare il falso e cio? che era un problema elettrico - Marelli ?

4 - Perch? poi dire che era pericoloso ?

 

Insomma, poca chiarezza.

 

 

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Ciao Ragast?s, di per se hai ragione al 100%, ma a volte le emozioni fregano...

 

Lo sai che il tuo 'idolo' corre ancora e fa pure delle belle figure, alla faccia della carta d'identit??

 

PS Sei il primo parmigiano che ha per idolo un reggiano (scusarte la digressione extra sportiva)

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Visitatore alexf1 fan

 

Lauda ? stato uno dei piloti con cui Ramirez ha avuto meno relazioni umane tra tutti quelli che ha incontrato (per sua stessa ammissione) , e calcolando le grandi differenze caratteriali tra il teutonico, freddo e calcolatore Austriaco e l'emotivo e passionale messicano non mi sorprende che questi giudizi oltre che superficiali siano intrisi di antipatia e pregiudizio.

 

Come ? gi? stato fatto notare Lauda al Fuji non si ritir? per paura. Ne aveva certamente , ma quello che lo fece fermare fu l'accordo fatto con gli altri piloti che fu rispettato da Carlos Pace e Fittipaldi mentre invece Hunt manc? di parola e continu? a correre vincendo il titolo , non senza una certa dose di fortuna.

 

Per quanto riguarda il resto trovo sorprendente che Ramirez con l'enorme esperienza che aveva nel campo delle corse riuscisse ad affermare con facilit? che Prost fosse un pilota migliore dall'alto del confronto 84-85 dimenticando che oltre alla differenza di et? e alla regressione velocistica (non tattica per?) Lauda aveva alle spalle ben altre imprese targate anni '70 che a Prost francamente non ho mai visto fare.

 

 

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io non ho mai avuto un particolare amore verso lauda pilota.devi pero' notare l'ingiustizia di questa accusa di aver buttato un titolo per paura.

 

parliamo di uno che sfigurato e dopo 5 giorni di coma e 40 d'ospedale torna a monza e col sangue che gli cola e fa un miracoloso 4? posto.

 

parliamo di uno che a watkins glen si classifica al terzo posto sempre con le ferite che in gara si riaprono e lo costringono a una sofferenza indicibile.

 

e questo e' uno che ha paura?cosa avrebbe fatto un pilota normale?sarebbe andato in una bella clinica in california con piscina e avrebbe detto "ragazzi ci vediamo l'anno prossimo"

 

consideriamo anche le condizioni del fujji.drammatiche.laghi d'acqua in mezzo alla pista,visibilita' nulla.a lauda e' preso un blocco emotivo dovuto allo shock subito nell'incidente.abbondono' dopo due giri,anche sicuro del fatto che gli altri piloti avrebbero rispettato l'accordo.invece non fu cosi,inoltre le condizioni meteo cambiarono al meglio e la gara ebbe il suo svolgimento.probabilmente se avesse continuato,con il miglioramento del meteo,avrebbe anche conluso la gara,supernado la

paura iniziale

 

e vorrei ricordare che l'incidente di lauda non e' stato esattamente come quello di kubica.schiantarsi con una macchina di quell'epoca non e' esattamente come farlo con una di oggi.

Modificato da rumpen78

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io non ho mai avuto un particolare amore verso lauda pilota.devi pero' notare l'ingiustizia di questa accusa di aver buttato un titolo per paura.

 

parliamo di uno che sfigurato e dopo 5 giorni di coma e 40 d'ospedale torna a monza e col sangue che gli cola e fa un miracoloso 4? posto.

 

parliamo di uno che a watkins glen si classifica al terzo posto sempre con le ferite che in gara si riaprono e lo costringono a una sofferenza indicibile.

 

e questo e' uno che ha paura?cosa avrebbe fatto un pilota normale?sarebbe andato in una bella clinica in california con piscina e avrebbe detto "ragazzi ci vediamo l'anno prossimo"

 

consideriamo anche le condizioni del fujji.drammatiche.laghi d'acqua in mezzo alla pista,visibilita' nulla.a lauda e' preso un blocco emotivo dovuto allo shock subito nell'incidente.abbondono' dopo due giri,anche sicuro del fatto che gli altri piloti avrebbero rispettato l'accordo.invece non fu cosi,inoltre le condizioni meteo cambiarono al meglio e la gara ebbe il suo svolgimento.probabilmente se avesse continuato,con il miglioramento del meteo,avrebbe anche conluso la gara,supernado la

paura iniziale

 

e vorrei ricordare che l'incidente di lauda non e' stato esattamente come quello di kubica.schiantarsi con una macchina di quell'epoca non e' esattamente come farlo con una di oggi.

 

Quoto tutto rumpen, diciamo inoltre che se altri piloti come Merzario e Ertl da veri eroi non si fossero fermati a estrarre Niki, sarebbe sicuramente morto bruciato vivo...e niente Fuji ecc...

 

L'unico al mondo che al Nurburgring lungo quello lungo davvero scende sotto i 7 minuti con una F1 ? uno che ha paura??? Dio solo sa che cosa avrebbe potuto combinare senza quella disgrazia, penso che il record di Fangio sarebbe sicuramente stato raggiunto...vabb? coi se e i ma...

 

E poi si, ci vuole pure "il coraggio di avere paura" non si ? nascosto dietro a nulla si ? preso el sue responsabilit? ? lui il campione 1976.

 

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Per un pilota, visto che ha scelto lui questo sport, ? doveroso rischiare la pelle.

 

Ma pretendere che egli lo faccia contro la sua volont?, ? follia. Lauda non se l'? sentita di correre e nessuno pu? biasimarlo per questo, anche se avesse avuto un'unghia incarnita. Correre un gp se non ti senti nelle condizioni di farlo, qualunque sia il motivo, ? solo un rischio inutile.

 

Stiamo parlando di sport o di soladati mandati al macello in nome di un po' di soldi?

 

I lavoratori, i fans, la scuderia, possono andare a farsi benedire; preferisco un mondiale in meno ad un possibile morto in pi?.

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Sicuro che i rapporti col Drake erano gi? deteriorati? Da quello che mi hanno sempre detto, fu quell'episodio che sanc? la rottura di un rapporto che cmq non era mai stato idilliaco.

 

no nonfu il rifiuto del fuji.in quell'occasione lauda ebbe l'appoggio della squadra e di forghieri,oltreche' la comprensione del drake.si sentirono al telefono all'aereporto mentre lauda era in procinto di ripartire."non ce la faccio a correre in quelle condizioni" e il drake disse semplicemente "ti capisco" e fini li.

 

i motivi furono

 

1 mentre lauda era in coma all'ospedale,ferrari invio' forghieri a convincere fittipaldi a venire in ferrari.questo rifiuto' e si avviarono trattaive con peterson.lauda si risveglio' e comincio' a migliorare.saputo di questo,considero' il comportamento di ferrari come una mancanza di rispetto e sensibilita' oltreche un tradimento.il fatto di essere considerato un disabile senza aver aspettato che si ristabilisse determino' in lui una volonta' ferrea che ne' accelro' laguarigione e il ritorno a monza.

 

2 peccato mortale.lauda chiedeva sempre piu' soldi,normale per un pilota che vinceva titoli.ma questo per il vecchio era inammisibile,visto che aveva preso aluda quando era sconosciuto e l'austriaco vinceva perche' guidava la ferrari che era la macchina migliore(per lui era luda che doveva pagare non il contrario)

 

3 rapporti per la verita' mai idilliaci,cosa normale se si considera' la personalita' di ferrari,resi ancor piu' difficili dal fatto che a inizio' 77' il drake non aveva ancora fiducia in lui e voleva fare reutman caposquadra

 

4 ecclestone la brabham e la parmalat misero sul piatto un sacco di soldi

 

p.s. l'episodio del fuji deterioro' invece il rapporto con i tifosi.non era mai stato troppo amato(il pubblico preferiva regazzoni) e dopo l'epiosdio del fuji,grazie anche a certa stampa ,lauda divenne il coniglio,il codardo che aveva perso il mondiale per paura.per cui quando decise di andarsene l'addio fu agevolato anche dal fatto che il popolp ferrarista non avrebbe protestato e lauda non li avrebbe rimpianti

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ah ok ora ho di pi? il quadro della situazione..scusate ma l'audio del gp del giappone

del 76 ? in ostrogoto e non ci ho capito una mazza sul momento....(come i piloti in pista

direi :hihi: )...beh non si sa come dire....pericoloso lo era,ma forse non tanto di pi? che altre volte,

e fondamentalmente a lauda conveniva che rinunciassero tutti e avrebbe vinto(assai ingloriosamente)

il tittolo.....si pu? capire la sua condizione a fronte dell'incidente,condizione psicologica,fisica ecc. ma fu lui

a decidere di non correre e a perdere il mondiale...hunt non usurp? nulla secondo me

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Non so. Non credo che la vera motivazione fosse la paura. Insomma non ti viene paura dopo che sei rientrato da morte certa e fatto anche bene in pista. Proprio al Fuji ?

 

Fare il funerale prima che il cadavere sia morto fu per me un gesto disgustoso e che potrebbe aver fatto girare un tantinello le palle a Lauda e non mi meraviglierei se quel giorno al Fuji, l'austriaco volle dimostrare a Ferrari che si la sua macchina vinceva, ma lo faceva solo se c'era il pilota sopra. Insomma ai il titolo in tasca, piove, ma piove per tutti. Basta andare un p? pi? piano ed aspettare che il tempo migliori. E poi ti ritiri al secondo giro ? Fittipaldi lo fece al nono. Se c'era l'agreement perch? si fermarono alla spicciolata solo 5 piloti (mi pare) ? La maggioranza dei piloti proseguirono pertanto mi sembra che non ci fossero le condizioni sufficienti per rispettare il patto (se patto fosse stato).

 

E poi perch? dire che aveva avuto un problema elettrico, con somma incazzatura della Marelli e poi titare fuori la storia della pioggia ?

 

Non ? che Lauda era disposto a dare una bella lezione a Ferrari per aver cercato altri piloti quando lui era in coma ?

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Sicuro che i rapporti col Drake erano gi? deteriorati? Da quello che mi hanno sempre detto, fu quell'episodio che sanc? la rottura di un rapporto che cmq non era mai stato idilliaco.

 

"La prima avvisaglia fu la partenza di Luca Montezemolo. La sua carriera non poteva soffermarsi a lungo al livello di direttore di scuderia e Luca fu riassorbito dal potente flusso dell'impero FIAT.

Il suo successore, Daniele Audetto, era un giovane presuntuoso che si lasciava coinvolgere negli intrighi quotidiani e, nel complesso, era nevrotico come tutti gli altri nevrotici della Ferrari. Improvvisamente veniva a mancare un uomo calmo e saggio nell'ombra del Commendatore.

 

Poi si verific? il comico incidente della ruspa.

Stavo sistemando un terrapieno sul prato davanti a casa quando capottai con la ruspa. Effettivamente per pochi centimetri non fui ferito a morte e schiacciato, comunque la macchina mi press? con forza nella terra. Me la cavai con 2 costole rotte, un risultato fondamentalmente buono per un incidente del genere con una ruspa da 1.8 tonnellate, ma i dolori furono infernali.

I mezzi di comunicazione si gettarono sull'avvenimento; il campione mondiale di F1 infortunato a causa di una ruspa era effettivamente un ottimo argomento.

Alla Ferrari persero la testa. Le mie vittorie non avevano impedito che parte della stampa italiana continuasse a proporre un pilota italiano per la Ferrari. Appena arriv? la notizia del mio incidente qualcuno intravide l'occasione di infilare nel mio abitacolo un italiano, almeno per la prima corsa; nella fattispecie, avrebbe dovuto trattarsi di un giovane di nome Flammini (Maurizio Flammini, titolare col fratello Paolo della FG Sport che organizza il mondiale SBK) che si era distinto in una corsa di F2. L'averci solo pensato era grottesco e, nell'impeto delle emozioni, nemmeno io misurai le espressioni col bilancino dell'orafo e dissi a qualcuno che gli italiani avrebbero fatto meglio a guidare attorno ai campanili. La Gazzetta dello Sport usc? a titoli cubitali e in Italia se ne dissero di tutti i colori.

La Ferrari mi invi? un vassallo personale del capo, Sante Ghedini, che in seguito divenne un mio stretto collaboratore e che oggi (1987) ? il responsabile promozionale della Parmalat e dello sfruttamento del mio berrettino. Lo spedirono di notte in macchina da Maranello a Salisburgo; arriv? di buon mattino, cacci? con il bastone i reporter che assediavano la mia porta e cominci? a inviare continui bollettini alla Ferrari. Un autentico spettacolo da circo.

 

...

 

Dopo le prime 9 corse della stagione avevo 61 punti. Hunt e Depailler non eran nemmeno in vista: 26 punti ex-aequo.

 

Contrariamente a una prassi pluriennale della Ferrari, gi? a met? stagione si era pensato di rinnovare il mio contratto per premunirsi contro eventuali sorprese; normalmente Ferrari si era sempre attenuto al costume di lasciare che i suoi piloti si dessero da fare finch?, altrove, non vi fosse pi? un posto disponibile. In questo modo il vecchio teneva bassi i prezzi e si considerava un tattico astuto.

Ma nel 1976 il Commendatore era stato preso dall'assillo di fare al pi? presto patti chiari con me. Ho gi? descritto la sceneggiata che ebbe luogo durante quelle trattative; non potendomi esprimere diversamente, consentitemi di citare letteralmente dal libro "Protokoll" del 1977.

 

Sono a tavola con il Vecchio e suo figlio, Piero Lardi, nella saletta posteriore del ristorante Cavallino, di fronte alla fabbrica di Maranello. Il mio italiano ? gi? accettabile ma in occasione di queste negoziazioni Lardi fa sempre la parte dell'interprete italiano-inglese.

Il Vecchio avrebbe voluto che rimanessi anche nel 1977, avevo qualche richiesta?

Un team con due piloti e non tre, gli dico, per non superare la disponibilit? di tecnici e montatori. Come secondo pilota mi sarebbe piaciuto avere ancora Regazzoni. Questo sar? difficile, dir? il Vecchio, perch? lo licenzier?. Continuiamo a parlare di questo e di quello ma resto sempre del parere che sarei molto felice se Regazzoni rimanesse.

A un tratto mi chiede come la penso dal punto di vista dei quattrini. Quanto voglio? Gli indico una cifra in scellini, tot milioni di scellini. Non dice una parola, si alza, va al telefono, chiama il contabile Della Casa e gli chiede: quanto fanno tot milioni di scellini? Attende la risposta, depone il ricevitore, ritorna, mi si siede di fronte, calmissimo. POI SI METTE A STREPITARE, come non mi era mai accaduto di vedere, grida come se stessero scannandolo: una sfacciataggine, una porcheria, come mi permetto, sono forse impazzito, ? inutile continuare a parlare, che ognuno se ne vada per la sua strada e, quando sta prendendo fiato, Piero traduce rapidamente la sua ultima imprecazione. In queste trattative un interprete ? uno strumento molto utile, perch? gli anatemi diventano un pochino pi? astratti.

Prego Piero di tradurgli che se ciascuno se ne deve andare per la propria strada tanto vale che prenda l'aereo e torni a casa; ma Piero dice che devo starmene a sedere e continuiamo a parlare di questo e di quello finch? dico che Ferrari deve fare una controfferta. No, dice il Vecchio, non pu? fare alcuna controfferta perch? vuole che i suoi piloti siano contenti e la sua controfferta non mi farebbe felice. Va bene, dico, allora posso tornarmene a casa perch? lui non accetta la mia proposta e non vuole fare controfferte, non vi ? possibilit? di intendersi.

Finalmente fa la sua controfferta, un buon quarto in meno di quanto ho chiesto, espressa in lire. Mi viene una rabbia folle e dico a Piero di riferirgli che il suo direttore di scuderia mi ha gi? offerto un paio di milioni in pi?, vuole forse prendermi in giro? La mia rabbia ? sincera, non ho pi? alcun rispetto, perch? siamo partner alla pari: lui vuole comprare le mie prestazioni e queste hanno un determinato prezzo.

Ma ? vera questa storia con Audetto? grida il Vecchio. Certo, dico io, chiamatelo. Fa chiamare Audetto, gli chiede se l'importo menzionato ? esatto. S?, dice Audetto, gli ho proposto tot: allora Ferrari mi dice OK, se un pazzo dei miei dipendenti ha offerto tanto, allora devo acconsentire; ad Audetto dice che ne parleranno pi? tardi e lo congeda. Ma questa ? la mia ultima offerta, urla nella mia direzione come un toro ferito a morte.

Do prova di buona volont?, gli vado incontro di un tanto percento, con perfetta calma. Allora si calma anche lui e dice che sono uno svergognato, un pazzoide, ma ora basta, abbiamo esagerato, colpa dei suoi nervi, voglio forse farlo morire? Al che dico a Piero: traduci, digli che senza di me la Ferrari non sarebbe mai diventata campione del mondo. Piero: questo non posso tradurlo, non lo faccio. Gli dico di non fare il pusillanime, deve dirlo con calma, ma alla svelta; Piero si fa coraggio e traduce arrossendo. Al che il Vecchio ricomincia a sbraitare, andiamo avanti per un'altra ora, finch? mi chiede nuovamente quali son le mie pretese; io rilancio con un altro quattro percento in meno, la mia ultima offerta. Allora mi dice: OKAY, EBREO, ma questo pu? dirlo, ? compreso nel prezzo.

Da quell'istante si trasforma in una persona seducente e cortese, in un affascinante vecchio signore, nel pi? cordiale interlocutore che ci si possa immaginare."

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Il fuji ? e rester? un mistero.

Lessi su AS tempo fa, che Regazzoni fu abbandonato a se stesso durante la gara, perch? la squadra se ne and? dai box e nessuno si preoccup? pi? di lui.

Avrebbe potuto tenere dietro Hunt e regalare il mondiale a Lauda.

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Visitatore Ayrton4ever

Gio, che libro ??

grazie

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