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lucaf2000

Jim Clark

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C'? molto di vero secondo me, questo rende quasi impossibile fare paragoni tra epoche. quello che si pu? fare ? paragonare nella stessa epoca i piloti che hanno corso insieme e come si ? emersi.

Comunque la Lotus 25 fu costruita proprio per Clark, gli fu cucita addosso.

 

sicuramente si puo' avere anche un modo poco tecnico di esprimere il prorpio giudizio sulla vettura ma farsi capire ugualmente dagli ingegneri..

 

anche se credo che negli anni 60' erano piu' meccanici che ingegneri,gli uomini che lavoravano su una vettura

 

allo stesso modo non si puo' assolutamente sapere cosa avrebbe fatto clark negli anni 70' con vetture piu' sofisticate e difficili damettere a punto.

 

la f.1 di clark era quella degli anni 60',si correva tra gli alberi in strade di campagna,il pilota scendeva dalla macchina e il meccanico provava a cambiare i rapporti delle marce o ammorbidire le sospensioni,finche' non si trovava un assetto che piu' o meno andasse bene

 

ma non credo che ci fosse margine per rivoluzionare l'assetto di una vettura come si puo' fare oggi,inoltre l'aeredinamica praticamente non esisteva come non c'era l'elettronica,quindi due elementi in meno da considerare

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sicuramente si puo' avere anche un modo poco tecnico di esprimere il prorpio giudizio sulla vettura ma farsi capire ugualmente dagli ingegneri..

 

anche se credo che negli anni 60' erano piu' meccanici che ingegneri,gli uomini che lavoravano su una vettura

 

allo stesso modo non si puo' assolutamente sapere cosa avrebbe fatto clark negli anni 70' con vetture piu' sofisticate e difficili damettere a punto.

 

la f.1 di clark era quella degli anni 60',si correva tra gli alberi in strade di campagna,il pilota scendeva dalla macchina e il meccanico provava a cambiare i rapporti delle marce o ammorbidire le sospensioni,finche' non si trovava un assetto che piu' o meno andasse bene

 

ma non credo che ci fosse margine per rivoluzionare l'assetto di una vettura come si puo' fare oggi,inoltre l'aeredinamica praticamente non esisteva come non c'era l'elettronica,quindi due elementi in meno da considerare

aggiungerei che allora non c'erano telemetrie ed elettroniche varie ad aiutare i tecnici.

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sicuramente si puo' avere anche un modo poco tecnico di esprimere il prorpio giudizio sulla vettura ma farsi capire ugualmente dagli ingegneri..

 

anche se credo che negli anni 60' erano piu' meccanici che ingegneri,gli uomini che lavoravano su una vettura

 

allo stesso modo non si puo' assolutamente sapere cosa avrebbe fatto clark negli anni 70' con vetture piu' sofisticate e difficili damettere a punto.

 

la f.1 di clark era quella degli anni 60',si correva tra gli alberi in strade di campagna,il pilota scendeva dalla macchina e il meccanico provava a cambiare i rapporti delle marce o ammorbidire le sospensioni,finche' non si trovava un assetto che piu' o meno andasse bene

 

ma non credo che ci fosse margine per rivoluzionare l'assetto di una vettura come si puo' fare oggi,inoltre l'aeredinamica praticamente non esisteva come non c'era l'elettronica,quindi due elementi in meno da considerare

 

Quello che avete scritto ? ineccepibile.

La "complessit?" del "sistema monoposto" negli anni '60 era infinitamente minore di quella attuale.

L'assenza quasi completa dell'aerodinamica (in realt? le forme a "sigaro" derivavano dal tentativo di migliorare il coefficiente di penetrazione, l'unico parametro che all'epoca era tenuto in considerazione...), quella totale dell'elettronica, la semplicit? di gomme e sospensioni rendevano molto meno variabili i possibili scenari di regolazione.

Sul fatto che nel '70 le cose fossero poi molto diverse non sono invece d'accordo.

La Lotus '49, che inizi? il Mondiale del '70 era la pi? o meno la stessa che aveva esordito con Clark nel '67, in quell'anno cominciarono ad imporsi l'aerodinamica e i gommisti, ma fino al '75 non ci fu una vera svolta epocale che arriv? infine nel '78 con l'effetto suolo.

Credo quindi che Jim Clark (ma questo lo diceva anche Chapman...) non avrebbe avuto problemi ad adattarsi, ad essere competitivo ed infine vincente anche con le monoposto dei primi anni '70.

Questo mi porta anche ad un'altra considerazione, generale fin che si vuole, ma a mio parere indispensabile per permettere agli appassionati pi? giovani una visione oggettiva di quello che erano quelle corse e quei piloti.

Non occorre mai dimenticare i circuiti di quell'epoca, che non avrebbero mai potuto essere adattati ai parametri di sicurezza attuali e che richiedevano, all'insieme monoposto + pilota, un grado di adattamento incomparabile a quello cui sono chiamati oggi un Hamilton o un Massa.

Attenzione, per? questo non vuol dire che i campioni di oggi siano meno bravi di quelli degli anni '60; diversi s?, soprattutto nella preparazione necessaria ad eccellere.

Mi spiego meglio: oggi la Ferrari di Massa che corre il Gran Premio di Monaco ? una monoposto completamente "diversa" da quella che si presenta a Monza o Indianapolis, allora l'insieme Lotus 25 + Clark doveva adattarsi tanto a Monaco che a Spa Francorchamps, a Monza come al Nurburgring, ma fra la Lotus 25 per Monaco e quella per Monza, come avete scritto voi cambiavano al pi? i rapporti, il resto ce lo doveva mettere il pilota.

Ed era tanto.

Per questo motivo ? vero che il paragone fra Clark e Hamilton ? improponibile, non - come molti dicono - perch? Jim era incomparabilmente pi? forte dell'attuale Campione del Mondo, semplicemente perch? per vincere al Nurburgring con la Lotus 25 e per fare altrettanto al Fuji con la McLaren MP23 occorrono preparazioni tanto diverse da far risultare impossibile ogni confronto.

I piloti della generazione anni'60 e primi anni '70 avevano il loro principale "skill" nell'adattabilit? a correre in qualunque condizione atmosferica, su qualunque tracciato, praticamente con quasi la stessa vettura, con modifiche minimali sull'assetto, sui rapporti e con pneumatici da pioggia infinitamente meno specializzati di quelli odierni.

Quelli di adesso sono infinitamente pi? impegnati nel "preparare" la macchina ad essere perfetta con una certa temperatura, con certe mescole, su un certo circuito che a metterci poi del suo per compensarne i difetti.

In estrema sintesi prima era molto pi? difficile il Gran Premio, ora lo ? il lavoro di messa a punto, prima il Gran Premio si vinceva dopo il via, adesso, in molti casi, molto si decide prima, in fase di preparazione.

 

 

 

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era impossibile sfruttare una monoposto al 100% del suo potenziale.si progettava un auto che potesse andar bene per tutte le tipologie di circuito,il pilota fuoriclasse era quello che riusciva a portarla,diciamo al 80% 85% piu' o meno in tutte le gare.

 

non credo che poi nel corso della stagione ci fossero molte evoluzioni.l'aereodinamica era quella di inizio stagione e tale rimaneva,il motore era quello o al massimo aveva qualche modifica per aumentrne un po' i cavalli.

 

credo che alla fine lo sviluppo si riferisse soprattutto alle sospensioni o alla meccanica del telaio,al fine di migliorare la guidabilita' dell'auto piu' che altro.

 

per cui credo che molto fosse lasciato all'invettiva dei meccanici il cui lavoro veniva supervisionato da un capomeccanico o dal team manager

 

probabilmente,la presunta scarsa conoscenza della vettura da parte di clark,era dovuto anche a questo,vale a dire al fatto che forsenon era poi cosi necessario all'epoca avere grandi conoscenze tecniche,data la semplicita' delle monoposto di allora

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Non aveva forse grandi conoscenze tecniche, ma mi ha sempre entusiasmato il lato umano di Jim... Lontano dalle polemiche, un antidivo educato spesso calmo rilassato nei filmati d'epoca...

 

Quasi non fosse conscio del proprio talento...

 

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Quello che avete scritto ? ineccepibile.

La "complessit?" del "sistema monoposto" negli anni '60 era infinitamente minore di quella attuale.

 

[...]

 

In estrema sintesi prima era molto pi? difficile il Gran Premio, ora lo ? il lavoro di messa a punto, prima il Gran Premio si vinceva dopo il via, adesso, in molti casi, molto si decide prima, in fase di preparazione.

 

Un post davvero interessantissimo, grazie pedro hai reso un appassionato pi? giovane un po' pi? edotto. :up:

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mi dispiace, ma sono completamente in disaccordo con te...

poi dici che verso la fine degli anni 60 clark stava scomparendo, ma l'hai visto solo te questo, visto che era sempre andato fortissimo e che nel 68 era partito benissimo, finch? ? successo quel che sappiamo...non si f? la storia con i se e con i ma ma quell'anno avrebbe sicuramente vinto...

peterson sar? stato molto veloce, ma sicuramente non era al livello di clark, se ci fosse stato jim al suo posto davvero pensi che non sarebbe riuscito a vincere ancora dei mondiali?io non ne sarei cosi' tanto sicuro, anzi, secondo me il record di fangio l'avrebbe battuto eccome...

 

Rileggevo il topic su Clark, e mi sono imbattuto in questa risposta di lucaf2000, che non aveva per niente capito le mie parole. Io ho detto che Clark scomparve (tradotto: mor?, rimase ucciso, rimase ammazzato, sal? al cielo) proprio alla vigilia dei cambiamenti tecnici che diverranno dominanti nei decenni successivi, e cio? gli alettoni, l'aerodinamica, gli spostamenti delle masse radianti ai lati della macchina, le gomme slick, eccetera eccetera. Lui mor? proprio pochi mesi prima che i primi timidi cambiamenti mettessero piede in F1 (Jim mor? ad aprile, i primi alettoni comparvero a luglio).

 

Non ho mica detto che Clark "stava scomparendo" nell'anonimato perch? non sapeva pi? andar forte come prima! Rileggi il mio post e ti renderai conto che il senso ? proprio l'opposto di ci? che capisti...

E inoltre penso che Jim avrebbe saputo adattarsi senza probemi ai cambiamenti che iniziavano timidamente a comparire. Clark risult? vincente sia con le monoposto da 1500 sia con le potenti 3000, passando per monoposto raffazzonate con motori 2000 "provvisori", andava forte con le gomme strettissime di inizio anni '60, ma anche con quelle larghe di fine decennio. La sua adattabilit? era uno dei suoi tanti punti di forza.

 

Chi mi conosce sa (come ho scritto anche in precedenza) che Clark ? uno dei miei piloti preferiti, e lo ritengo uno dei pi? grandi di sempre. Quindi, lucaf2000 mi ritieni proprio uno sprovveduto se hai pensato che io non sappia benissimo che Clark aveva gi? vinto il primo GP '68, ma anche gli ultimi due del '67, e se non avesse avuto problemi di affidabilit?, le avrebbe vinte tutte dall'Olanda in poi (il '67 fu in sostanza un anno dominato in lungo e in largo da Jim, basta vedere i resoconti gara per gara).....

Andrebbero anche citate le imprese che ha compiuto con un povero motore Climax 2000 contro i 3000 Ferrari e Repco nel '66, roba fenomenale...

Modificato da sundance76

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ben detto caro ***.. ma sarebbe servito a qualcosa che Clark avesse raggiunto Fangio? Non bastano le sue imprese a ricordarci quanto fosse grande? Le sua impronta unica nel modo di guidare??

 

In fondo ha perso due titoli per mera sfortuna (uno, quello a Citt? del Messico 1964 in maniera incredibile) ...

Ne avrebbe potuto vincere tranquillamente 4...

E aveva il talento e la classe per arrivare tranquillamente Fangio...

 

Ma sarebbero state solo statistiche..

 

Per me Fangio e Clark sono comunque vicini, se non uguali nell'Olimpo...

 

 

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ben detto caro ***.. ma sarebbe servito a qualcosa che Clark avesse raggiunto Fangio? Non bastano le sue imprese a ricordarci quanto fosse grande? Le sua impronta unica nel modo di guidare??

 

In fondo ha perso due titoli per mera sfortuna (uno, quello a Citt? del Messico 1964 in maniera incredibile) ...

Ne avrebbe potuto vincere tranquillamente 4...

E aveva il talento e la classe per arrivare tranquillamente Fangio...

 

Ma sarebbero state solo statistiche..

 

Per me Fangio e Clark sono comunque vicini, se non uguali nell'Olimpo...

 

Nulla da aggiungere, tutto da sottoscrivere.

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Una bella vittoria di Jim, fra le varie decine, ? anche il GP di Inghilterra 1965. Clark domin? fin dalla partenza, ma negli ultimi giri aveva la pressione dell'olio quasi a zero. Arriv? al punto da fare alcune curve in folle per sollecitare il meno possibile la meccanica, ma riusc? a vincere con un paio di secondi....

Un mio amico era a Silverstone quel giorno, e mi ha regalato una foto di Clark da lui scattata dall'interno di una curva durante le prove.

 

Clark quell'anno trov? il tempo di vincere la 500 miglia di Indy, con una Lotus equipaggiata da un Ford 4200 di ben 495 CV (!!), mentre nei GP dominava con un Climax 1500 di 195 CV...

Modificato da sundance76

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Rileggendo alcuni interventi, mi ? venuto in mente di mettere in foto un episodio descritto. Penso che renda meglio l'idea di come facesse le curve Clark.

 

 

 

464-mplc.jpg

 

 

533-Cortina2.jpg

 

 

Luke

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HEHEHEE

 

Se non ? il limite estremo della vettura quello...

grazie Luke!

 

che bestia

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ben detto caro ***.. ma sarebbe servito a qualcosa che Clark avesse raggiunto Fangio? Non bastano le sue imprese a ricordarci quanto fosse grande? Le sua impronta unica nel modo di guidare??

 

Ti faccio rispondere indirettamente da Jacky Ickx che scrive nel 1972 (non senza una punta di veleno):

 

"Stewart, com'? sua idea fissa, batter? il primato di 25 vittorie di Clark. Quando lo vedo in rivalit? con la memoria di Clark penso ad una frase che ? stata scritta da Stirling Moss: Fangio ha vinto 5 volte il campionato mondiale. Se io lo vincessi sei volte ci? farebbe di me un pilota migliore di Fangio?"

 

Credo che questa frase sia valida per tutte le epoche.

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Ti faccio rispondere indirettamente da Jacky Ickx che scrive nel 1972 (non senza una punta di veleno):

 

"Stewart, com'? sua idea fissa, batter? il primato di 25 vittorie di Clark. Quando lo vedo in rivalit? con la memoria di Clark penso ad una frase che ? stata scritta da Stirling Moss: Fangio ha vinto 5 volte il campionato mondiale. Se io lo vincessi sei volte ci? farebbe di me un pilota migliore di Fangio?"

 

Credo che questa frase sia valida per tutte le epoche.

 

Ickx disse anche che "Stewart ha spoetizzato la competizione, facendone una cosa seria" (AS 1973). Interviene lo scrittore Cesare De Agostini dicendo:"In questo forse Ickx si sbagliava, perch? non ? esatto pensare che qualcosa di poetico non possa essere anche serio" (1985).

 

Tornando a Clark, so che conoscete questa foto, ma fa sempre bene rivedere l'arrivo vittorioso di Jim con la sospensione posteriore rotta mentre il direttore di gara al Glen, il mitico "Tex", salta sventolando la bandiera a scacchi sul muso della Lotus con Clark che solleva il pugno col pollice alzato:

 

1967usgpjclarklotus49fo.th.jpg

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Oggi Clark compirebbe 73 anni (? nato nel 1936), tuttavia noi lo ricorderemo sempre come un trentenne sorridente e vittorioso sul podio.

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jimclark137.th.jpgjimclark143.th.jpg

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auguri a questo fuoriclasse che purtroppo ? mancato quando aveva ancora tanto da dare..

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Ciao a tutti,

premetto non ho nulla contro Jim Clark, anzi, mi ha sempre affascinato come personaggio, ma tutto quello che conosco di lui ? per averlo letto su forum o vecchio giornali.

Mi son imbattuto per? in un'intervista a Jack Brabham, e questi quando ? stato il momento di citare il pilota pi? talentuoso della sua epoca - Jim Clark incluso dunque - non ha avuto nessun'esitazione a segnalare Jochen Rindt e non lui.

Forse non si vedevano troppo bene i due?

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Posto questa perla. Ne vale la pena guardarlo in silenzio e possibilmente da soli.

 

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Non so se qualcuno di voi possiede il doppio DVD, davvero ben fatto, del film "Grand Prix" (1966): nei tantissimi extra c'? anche la testimonianza di Dan Gurney, il quale racconta che al funerale di Jim, il padre del defunto campione scozzese gli disse che il figlio aveva pi? volte confidato che l'unico pilota che temesse davvero era proprio Gurney... E stiamo parlando di un'epoca dove c'erano campioni come Hill, Brabham, Surtees...

okeefe1.th.jpg

 

Nel raccontare questo aneddoto, Gurney arriva quasi a piangere dalla commozione..

 

Una delle poche volte che Jimmy fu aiutato dalla fortuna a vincere, fu il GP del Belgio 1964. A pochi giri dalla fine la classifica ?: Gurney, Hill, Mclaren, Clark.

 

A due giri dalla fine Gurney ? costretto al ritiro per la rottura della pompa sulla sua Brabham. Manca un giro.

Tutti aspettano la BRM di Graham Hill, ma anche lui si ferma con la pompa rotta.

 

Allora in testa c'? Bruce McLaren con la Cooper, ma a pochi metri dall'arrivo (che era DOPO la Source) eccolo arrivare lentissimo alla Source: ha rotto la cinghia dell'alternatore e procede solo grazie alla discesa. McLaren si agita, sbatte i pugni sul volante, ma dietro di lui c'? Jim Clark che lo sorpassa a meno di cento metri dal traguardo e va a vincere, ignaro di essere arrivato primo.... :D

 

Da notare un dato: Gurney fece la pole in 3'50"9, ma poi in gara il pilota americano si superer? segnando il giro pi? veloce in 3'49"2, alla bella media di 221,465.

 

Va detto che, al di l? del particolare episodio fortunato qui raccontato, JIm Clark disse pi? volte di odiare il circuito di Spa-Francorchamps, che all'epoca era di ben 14 chilometri, tra case, pali della luce, fossati, terrapieni, alberi...

Immaginatevi cosa significa a tenere quella media oraria, l? in mezzo ( e con motori che dal 1961 al 1965 erano dei piccoli 1500...).

various172.th.jpg

Eppure, nonostante la sua avversione per questo circuito, Big Jim ci ha vinto per ben 4 volte consecutive: 1962-1963-1964-1965, e stava dominando anche nel 1967 (col nuovo Cosworth 3000 ), ma poi fu bloccato da un guasto a una candela.

Modificato da sundance76

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