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belozoglu

Life F1 1990

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Ciao ragazzi

 

Il 1990 fu l'anno in cui mi avvicinai per la prima volta al fatato mondo della F1.

Tantissimi team, macchine colorate, una griglia con 26 piloti, qualifiche con 30, prequalifiche per 8 piloti.

E proprio nelle prequalifiche ricordo che c'era una macchina rossa simile alla Ferrari e alla Dallara. Si chiamava Life che per? mai ? riuscita a prendere parte a un Gp.

Mi rimetto alla vostra memoria per scoprire questa squadra

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dal sito di un mio amico

 

 

 

"Tutto nasce da un'idea. L'idea di un motore W12 (avete letto bene, non ? un errore) che nasce dalla mente dell'ingegnere ex-Ferrari Franco Rocchi. Secondo l'idea di Rocchi, il motore dovrebbe avere tre bancate di quattro cilindri. L'idea si trasforma in realt? nella prima parte del 1989, ed il manager italiano Ernesto Vita, forse affascinato dall'idea, forse voglioso di denaro, decide di acquistarlo per girarlo a qualche team, ma senza successo.

Vita non si perde d'animo, dalle parole passa ai fatti e decide di iscrivere una monoposto nel campionato mondiale di F1, che avr? nell'innovativo motore W12 ideato da Rocchi una caratteristica unica. La base della vettura ? la stessa che venne realizzata dal tecnico Gianni Marelli per la First Racing di Lamberto Leoni nel 1989, prima che il team manager di Agrate rinunciasse all'avventura nella massima formula. Rispetto alla First, la Life ha misure leggermente diverse per via dei maggiori ingombri del motore. Il pilota scelto per portare al debutto la macchina, denominata L190, ? Gary Brabham, figlio del grande Jack.

L'esordio, previsto sul circuito di Vallelunga, dura due giri, ad andatura ridotta giusto per dimostrare che il sogno Life ? una realt?. Poi dei test pi? concreti a Monza, una decina di giri iniziali costellati da problemi di elettronica, poi, dopo una sosta ai box, altri venti giri senza problemi di rilievo.

 

Poi, la partenza per l'America, verso Phoenix, Arizona. Rispetto alle recenti prove, viene montato un nuovo rollbar di sicurezza. Nelle prequalifiche per?, la vettura percorre soltanto quattro giri, prima di rimanere in panne per problemi all'impianto elettrico. Il ds Barbasio, ex rallista, spiega: "I nostri problemi sono legati pi? all'impiantistica che al motore. Chiaro che per poter vedere qualche risultato concreto bisogner? effettuare dei test privati. La prima cosa che chieder? al titolare della squadra ? di svolgere dei test non appena saremo tornati in Italia." Intanto per? sotto accusa ci sono il responsabile tecnico Marelli, e pure Gary Brabham.

 

 

Due settimane dopo Phoenix, ecco Interlagos. Nessun cambiamento sulla monoposto, vista la vicinanza dei due impegni e la lontananza dall'Italia. E nessuno si aspetta dalla Life il superamento dello scoglio delle prequalifiche, in questo caso per? Brabham non riesce a compiere neppure un giro: succede che 500 metri dopo essere uscito dai box per il suo primo passaggio, Gary si ferma sul percorso con la monoposto ammutolita. La causa? Batteria scarica. Era accaduto che la notte antecedente le prequalifiche, i meccanici della Life avevano messo sotto carica le batterie, solamente che per qualche ora, e all'insaputa di tutti, la corrente era stata tolta per dei lavori...

Dopo il weekend brasiliano, la Life interrompe il suo rapporto con Gary Brabham. Per ora lo sviluppo della vettura viene affidato al tester Franco Scapini, ma si parla di Bernd Schneider. "Ho troncato il mio rapporto con la Life - dice Brabham - perch? sono convinto che non possa progredire nella mia carriera rimanendo nella squadra di Vita." La Life intanto sostiene una sessione di prove a Misano col collaudatore Scapini. Il test ? positivo perch? finalmente si sono trovate delle risposte ai problemi: a Interlagos la batteria si scaricava anche per un guaio alla centralina. Scapini riesce a fare una ventina di giri con un tempo di 1'04" che rid? morale alla squadra. Intanto, in attesa delle decisioni di Schneider, il team intende modificare l'impianto elettrico per poter tornare in pista dopo Pasqua.

 

Prima della gara di Imola, nell'attesa che a Franco Scapini venga data la superlicenza, prende corpo l'ipotesi che a Gary Brabham possa subentrare Bruno Giacomelli. Chiamato a svolgere un test sulla pista di Misano, il bresciano effettua una ventina di giri, e resta soddisfatto del potenziale della monoposto e del motore. Pure Giacomelli per? ha problemi di Superlicenza, e quindi il team sembra ora puntare su Antonio Tamburini, che ha gi? fatto qualche giro con la Coloni. Alla fine per? Giacomelli riesce ad ottenere la licenza, e pu? scendere in pista ad Imola. Anche se per un solo giro: infatti sulla Life si rompe la cinghia che comanda la pompa dell'olio, ed il sogno di ben figurare in casa svanisce, dopo aver inondato di olio la pista...

 

 

Due settimane dopo, ecco l'appuntamento sulle stradine del Principato di Monaco, dove la squadra si presenta con un nuovo partner, la sovietica Pic, una industria bellica in via di riconversione che ha sede nella vecchia Leningrado con cui Vita ha concluso un accordo di interscambio che prevede da parte italiana il trasferimento di know-how e l'istituzione di corsi di specializzazione per i tecnici locali, mentre i russi metteranno a disposizione materiali (sono specializzati nella lavorazione del titanio e delle fibre) e conoscenze aerodinamiche visto che la Pic sino ad oggi ? stata principalmente un'azienda aeronautica. A Montecarlo Giacomelli riesce a completare "ben" otto giri, ma il suo tempo, di 1'41"1, ? lontano anniluce dall'ultimo dei prequalificati: addirittura con quel tempo non si qualificherebbe neppure per la gara di Formula 3! Intanto, Vita annuncia che dal Gran Premio di Germania la Life sar? equipaggiata con l'otto cilindri Judd, mentre il W12 di Rocchi sar? sviluppato in sede. Per la trasferta nordamericana nel frattempo la squadra andr? avanti con una sola scocca e tre motori dodici cilindri. Una seconda scocca ? in via di completamento, e servir? per montare il motore Judd.

 

In America, per?, le cose continuano ad andare storte. A Montreal Giacomelli gira pochissimo e lentissimo, l'unica novit? viene dalla presenza di Peter Wyss, ex Rial e March, alla direzione della squadra emiliana. A Citt? del Messico, Bruno sparisce di scena dopo aver fatto un solo giro bloccato dalla rottura della batteria.

 

Il ritorno in Europa non porta novit? migliori: al Paul Ricard Giacomelli riesce a compiere solo trecento metri prima che cedesse l'alberino della pompa della benzina della vettura. Anche a Silverstone la vettura si ferma ben presto lungo il tracciato e deve rientrare al traino... Ad Hockenheim, non c'? il motore Judd, ma ancora il W12; Giacomelli stavolta riesce a completare 5 giri, ma ancora girando in tempi altissimi. Altrettanti giri Bruno riesce a compiere a Budapest, identica sorte nei rilievi cronometrici. In Belgio il povero Giacomelli deve attendere 45' prima che i meccanici riescano a sgelare la bombola dell'aria compressa e mettere prima in moto la sua vettura...

 

 

Anche a Monza non c'? speranza per il team di Ernesto Vita: nei soli due giri compiuti, Giacomelli ? pi? lento di venti secondi rispetto al penultimo delle prequalifiche, Langes... Finalmente in Portogallo arriva sulla monoposto l'otto cilindri Judd, ma il montaggio del motore viene ultimato a prove iniziate, e cos? Giacomelli non pu? compiere nemmeno un giro. In Spagna non ci sono problemi di montaggio, ma di lentezza in pista... Ancora una volta, ci sono una ventina di secondi fra la Life e gli altri. Cos? Ernesto Vita decide di rinunciare alla doppia trasferta in Giappone e Australia. "Che senso ha presentarsi in pista - dice Vita - per venti minuti con un motore che lamentava dei problemi elettrici, senza la possibilit? di cavare un ragno dal buco? Abbiamo preferito fermarci per fare delle prove serie, al banco, con l'8 cilindri Judd e risolvere i guai che ci stanno affliggendo." E rilancia: "La Life non chiude, anzi, abbiamo ingaggiato Stephen J. Felton quale tecnico che disegner? la vettura nuova. E' un giovane con esperienza alla March." Nessuno per? ci crede pi?, ed il sogno di Ernesto Vita finisce senza neppure aver avvicinato una prequalificazione."

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La Life fu il tentativo dell?ex pilota Ernesto Vita di entrare in F1.

Vita acquist? i telai della scuderia First Racing di Lamberto Leoni (team che costru? una monoposto per partecipare al Motor Show del 1989 con Tarquini alla guida), e appalt? all?ex ferrarista Franco Rocchi (il progettista dei V8 montati dalla Dino 308 GT4 fino alla 348), la costruzione di un motore stellare a 12 cilindri, con 3 bancate da 4 cilindri ognuna, che sulla carta doveva dara notevoli vantaggi con ingombri di soli 530 mm. di lunghezza. N? Gary Brabham (a Phoenix ed Interlagos) n? Bruno Giacomelli (nel resto della stagione) riusciranno mai a fare pi? di 2 giri consecutivi e, di conseguenza, a superare le prequalifiche.

A Estoril e Jerez, si tent? l'estrema soluzione di "rinnegare" il motore stellare per adottare un convenzionale V8 Judd ma il risultato non cambi? e, dopo la trasferta andalusa, il team fu ritirato definitivamente.

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La life a livello di prestazioni ? la peggior squadra della storia della formula 1: oltre mezzo minuto preso ad ogni qualifica, e la difficolt? a raggiungere i 200 km/h. Persino la scandalosa andrea moda fece meglio.

 

Fece cmq un tentativo interessante con un motore W12, che per? era molto poco potente (poco pi? di 400 cv erogati) e molto inaffidabile (giravano spesso senza cofano motore)

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fine anni 80' e inizio 90' era l'epoca di macchina iscritte fatte col fil di ferro.ce ne sono state una marea anche se non con i risultati della life,che come e' stato fatto notare ,era piu' lenta di una f.3.mi ricordo che all'epoca queste macchine destavano una certa curiosita',perche' era quasi impossibile trovarne una foto o un'immagine.senza internet e con poca copertura televisiva,comparivano solo i nomi strani nei tabellini delle prequalifiche,di queste macchine che non si vedevano mai.quindi sorgeva la curiosita' "ma come e' fatta questa life?".

 

 

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do il mio piccolo contributo alla causa (persa :hihi:) con cinque foto fatte all'ultimo Motor Show (nemmeno la BT45 e la "Spazzaneve" che erano lì di fianco hanno ricevuto tanta attenzione da me :hihi:)

b80izr.jpgk182ua.jpg

 

furgck.jpgakiaf6.jpg

 

2yvtru1.jpg

 

 

dal secondo post leggo che la Life ebbe sopratutto casini di natura elettronica

senza tutti quei problemi quali erano le reali potenzialità del W12?

Modificato da Hunaudi?res

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senza tutti quei problemi quali erano le reali potenzialit? del W12?

 

Era un motore da 400 cv (anche se non so esattamente la potenza, ma pi? o meno ? su quei livelli). Contro i motori da quasi 700 degli altri poteva fare ben poco.

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Ahah quando mi sono fermato l? davanti al Motorshow, c'era un gruppo di persone che ragionava su che modello di Ferrari fosse.

 

Non so come mi sia trattenuto dall'insultarli...

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Era proprio un'altra F1. :D

Sulla carta il motore era interessante, in pratica si rivel? una schifezza immonda. Ma la vettura non era da meno. Insomma un fallimento totale. Ma era comunque bello che qualcuno ci provasse.

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Mille volte meglio una Life che prova un improbabile motore W12 che Honda/BMW/Toyota che investono e investono e non producono mai nulla di innovativo (e poi si ritirano).

Da notare che anche il quella versione portata al Motor show manca il cofano motore (in questo caso, per far vedere quel mitico W12), ma anche la versione che "correva" in pista non lo portava praticamente mai, cercando di migliorarne il raffreddamento (accorgimento pressoch? inutile, il motore andava in fumo non appena usciva dalla pit-lane di solito).

 

Questi sono i tempi sul giro (quando riusciva a finirne uno)

http://forums.autosport.com/index.php?showtopic=104654

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Ahah quando mi sono fermato lì davanti al Motorshow, c'era un gruppo di persone che ragionava su che modello di Ferrari fosse.

 

E' un classico.

 

Qualche anno fa alla Variante Bassa erano parecchi a disquisire su quanto fosse bella la nuova Ferari (solo una erre, ovviamente :hihi:). Peccato si trattasse della Dallara di Gimmi Bruni. Però era rossa e tanto basta...

 

diapob621.jpg

 

E comunque anche a Goodwood c'è gente che non sa di cosa stia parlando.

 

http://www.youtube.com/watch?v=ZJ9hBtG7dVg

Modificato da gio66

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Infatti fece pi? strada a Goodwood che in una pista di F1.

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Mille volte meglio una Life che prova un improbabile motore W12 che Honda/BMW/Toyota che investono e investono e non producono mai nulla di innovativo (e poi si ritirano).

Da notare che anche il quella versione portata al Motor show manca il cofano motore (in questo caso, per far vedere quel mitico W12), ma anche la versione che "correva" in pista non lo portava praticamente mai, cercando di migliorarne il raffreddamento (accorgimento pressoch? inutile, il motore andava in fumo non appena usciva dalla pit-lane di solito).

 

Questi sono i tempi sul giro (quando riusciva a finirne uno)

http://forums.autosport.com/index.php?showtopic=104654

 

Per? i problemi erano di carattere elettronico o organi accessori. Se non sbaglio il motore non diede problemi di affidabilit?...Certo non andava una fava :D :D

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Mille volte meglio una Life che prova un improbabile motore W12 che Honda/BMW/Toyota che investono e investono e non producono mai nulla di innovativo (e poi si ritirano).

Vero

Ma ? anche vero che questo regolamento non permette di inventare nulla (l'ultimo motore "particolare" ? stato il 120? della Renault...)

 

con un regolamento libero sarebbe pi? facile vedere "piccoli" ingegneri buttarsi nella mischia con folli intuizioni ma finch? continueranno a considerare la F.1 un gioco per l'elite... <_<

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OT complimenti per il sito di patreseangelis, bellissimo

 

per il discorso Life, ? incredibile come un pilota come Giacomelli si fosse ridotto a guidare per la F1 in quelle condizionji, un grandissimo a inizio anni '80, lo vidi su odeon a inizio anni '90 e disse che la voglia di tornare era troppo forte, in effetti la Life fu un avventura

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(l'ultimo motore "particolare" è stato il 120° della Renault...)

 

110

 

f1-2002-gen-tm-0493.jpg

 

f1-2002-gen-tm-0695.jpg

Modificato da gio66

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