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SpadaJones

Problemi di cuore

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26 minuti fa, Beyond ha scritto:

Ma se hai detto che non hai avuto nessuna relazione, che ne sai di cosa significa stare con una persona? Non puoi valutare se non in astratto.

 

Ripeto, per quello che hai lasciato intendere, la tua non è una rinuncia volontaria ma semplicemente di chi non ci ha provato abbastanza e si è disilluso. Per questo dicevo che con l'aiuto di qualcuno esperto potresti superarlo.

 

Poi è ovvio che uno possa decidere o meno di vivere solo, non c'è nulla di strano.

 

Per la cronaca, sono d'accordo.

 

Si tende a farsi andar bene ciò che si ha, è del tutto normale: ci si adatta e si fa di necessità virtù. Ciò non toglie che ci siano alternative che, dopo averle conosciute, troveremmo ben più allettanti, ma bisogna appunto conoscerle per rendersene conto.

 

Esempio banale: io stavo benissimo quando abitavo con i miei genitori. Avevamo una casa molto grande, quindi io avevo i miei spazi e non c'era il rischio di pestarsi i piedi. Non c'erano delle vere criticità. Eppure, quando poi sono andato a vivere da solo (e poi a convivere), mi sono reso conto di stare decisamente meglio così. Non c'era proprio paragone.

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15 ore fa, Rhobar_III ha scritto:

In verità non è una finta convinzione: non mi interessa per davvero.

 

Vero, sembra una contraddizione il fatto che sono ancora qui a parlarne, ma in realtà continuo soltanto per rispondervi! 😅🤣

 

Chi non mi crede lo fa probabilmente perché essendo stato in una relazione o vivendo ora una relazione conosce vantaggi e svantaggi di questa situazione, e conosce molto bene vantaggi e svantaggi dello stare da soli.

 

Se pensate che la mia sia soltanto una finta disillusione lo pensate unicamente perché date maggior peso agli svantaggi dello stare da soli.e quindi pensate che ciò possa essere soltanto negativo.

 

È chiaro che nel momento in cui ho deciso di andare avanti per conto mio, l'ho fatto coscientemente: sapevo benissimo a cosa avrei dovuto rinunciare.

Ma sapevo anche che non stavo rinunciando a qualcosa che avevo già o che potevo ottenere con facilità. Non stavo rinunciando a qualcosa che mi avrebbe dato la garanzia di essere necessariamente felice. E sapevo anche quali sono i vantaggi dello stare da soli, tra i quali:

- la libertà

- il non dover rendere conto agli altri

- pace, armonia e tranquillità

- l'azzeramento dei rischi di contrarre malattie sessualmente trasmissibili

- l'azzeramento dei rischi di avere gravidanze indesiderate

 

Vantaggi che avevo già ma che non vedevo, o di cui non mi accorgevo.

 

Mi piacerebbe diventare marito o padre?

Non ne sono così sicuro. Penso proprio che non è ciò che fa per me, non desidero queste cose a ogni costo. Posso tranquillamente farne a meno.

In fondo non mi sono mai piaciuti i bambini, non li ho mai sopportati, se devo essere onesto.

 

Anni fa su questo forum davo un'impressione diversa, ma ero più giovane e illuso, speravo forse di divertirmi un po' e mi abbattevo perché non ero in grado di farlo.

 

Adesso invece non me ne frega un tubo.

 

Io rimango convinta della mia opinione, tu fai come la volpe della favola di Esopo. Rileggitela, magari ti aiuta.

 

Tu dici che hai raggiunto il tuo equilibrio, che stai bene così, ma non vuoi ammettere che dentro di te hai una grande sofferenza, che si evince da come scrivi. Dici che sei tornato su questo topic perchè @Beyond ti ha stuzzicato, ma se tu avessi effettivamente raggiunto il tuo equilibrio, non avresti scritto quei post. Prova a guardare  dentro di te, magari c'è qualcosa legato al tuo passato, alla tua infanzia che ti blocca in questo senso.

Non sono una psicologa, però quello che ti ho scritto viene dalla mia esperienza e ciò che sento di dire, per poter aiutare qualcuno lo dico volentieri, anche se a brutto muso, e  se ti è sembrato così, ti chiedo scusa. 

 

Si può essere liberi anche con un marito e 4 figli, nonostante si è sempre incasinati. L'essere liberi non è fare il ca**o che si vuole, la libertà è uno stato interiore. Ci si può sentire liberi anche in carcere.

 

Anch'io non mi vedevo a fare la mamma, il primo pannolino che ho cambiato in vita mia è stato quello della mia prima figlia e di certo con lei non ero la mamma che sono stata con la quarta. Genitori non si nasce, lo si diventa, si impara giorno per giorno, per inciso anche io odiavo quando un bambino piange senza motivo, o quando si mette a canzone a chiedere sempre le stesse cose.

 

 Io non mi sento oppressa, non mi sento schiava dei miei figli e di mio marito. Certo vorrei avere la casa splendente, in ordine, senza macchinine o calzini sparsi per casa. E' vero sono stanca, non riesco stare dietro a tutto, ho la roba di 6 persone in asciugatrice da piegare da ieri, ma ti posso garantire che sono felice, anche se al tempo stesso devo rinunciare al mio perfezionismo. Chi se ne frega di sistemare il bucato oggi pomeriggio quando finisco di lavorare se ho la possibilità di vedere mio figlio felice quando lo porto alla scuola circo. Il bucato si piegherà domani.

Ma attenzione, questo non significa annullarsi, significa amare e ricevere amore (non come do ut des). 

Non c'è cosa più bella, di quando i tuoi figli tornano da scuola e ti abbracciano forte dicendo "mamma ti voglio bene".

 

Se la tua compagna si fida di te e tu non hai niente da nascondere, perchè dovresti renderle conto?

 

Per quanto riguarda le gravidanze indesiderate,e qui ti dico una cosa che va contro i miei principi, sai che ci sono degli strumenti che ti aiutano a non averne? Ma se tu pensi che già avere una relazione con un'altra persona sia la morte totale, è ovvio che pensi che anche un figlio sia ancora di più che la morte. 

 

Tralascio il discorso sulle malattie sessualmente trasmissibili, perchè mi sembra una scusa banale.

 

 

 

 

 

 

 

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Io credo che il problema, anche mio e di @ForzaFerrari, ma soprattutto di Rhobar, è che guarda troppo ai suoi difetti, alle minime imperfezioni, alla paura di sbagliare. A questo ci unisco una mancanza di voglia di interazioni sociali e alcuni pali o altre cose imbarazzanti...

 

Si tratta però di cose che accadono e vanno superate. La vita va così, bisogna saper superare ogni errore e ogni cosa negativa.

E lo sta dicendo uno che per ogni errore, potesse, si metterebbe in croce.

 

 

 

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12 ore fa, Beyond ha scritto:

Ma se hai detto che non hai avuto nessuna relazione, che ne sai di cosa significa stare con una persona? Non puoi valutare se non in astratto.

 

Su questo hai assolutamente ragione.

Posso soltanto immaginarlo ma non è necessariamente detto che la mia immaginazione possa corrispondere alla realtà.

 

Tuttavia quando ho scritto che "sapevo a cosa stavo rinunciando", intendevo dire:

- al corteggiamento

- alle effusioni

- ai sentimenti

- al sesso

- ecc...

 

Anche pur non avendole mai vissute, queste esperienze, so che esistono, quindi so che ci sto rinunciando.

 

Ma sul resto hai ragione tu: non so assolutamente cosa provocano.

 

12 ore fa, rimatt ha scritto:

Si tende a farsi andar bene ciò che si ha, è del tutto normale: ci si adatta e si fa di necessità virtù. Ciò non toglie che ci siano alternative che, dopo averle conosciute, troveremmo ben più allettanti, ma bisogna appunto conoscerle per rendersene conto.

 

Condivido il tuo ragionamento rimatt, con una piccola precisazione: non è detto che ci si accontenti sempre di ciò che si ha.

Se una persona ha la tendenza a non accontentarsi mai, nella vita, non è detto che ci si accontenti di quello che si ha, indipendentemente se c'è modo o volontà di avere qualcosa di più.

 

Più che accontentarsi secondo me ci si adatta, come hai scritto tu, ma non è detto che adattandosi ci si stia accontentando di una situazione.

 

Il gioco sta nel trovare a quel punto nuovi stimoli, nel porsi nuovi obiettivi, nuovi traguardi, nuove sfide su cui focalizzarsi per tralasciare tutto il resto.

 

11 ore fa, Charlitas ha scritto:

Tu dici che hai raggiunto il tuo equilibrio, che stai bene così, ma non vuoi ammettere che dentro di te hai una grande sofferenza, che si evince da come scrivi. Dici che sei tornato su questo topic perchè @Beyond ti ha stuzzicato, ma se tu avessi effettivamente raggiunto il tuo equilibrio, non avresti scritto quei post. 

 

Probabilmente ti sono sembrati post pervasi da sofferenza interiore essenzialmente per un motivo principale: per la "negatività" che lasciano trasparire in chi non è abituato a vivere la vita in questo modo e con questa filosofia.

 

Da quello che ci hai scritto sei molto legata alla tua famiglia, che ti ha fatto trovare la tua felicità, e forse non riesci a poter immaginare l'idea che possa essere positiva anche una vita tranquilla e normale in piena autonomia e libertà.

 

La mia epoca di sofferenze per questa situazione è finita anni fa, anche se a leggersi non sembrerebbe! 😆

 

9 ore fa, PheelD ha scritto:

Io credo che il problema, anche mio e di @ForzaFerrari, ma soprattutto di Rhobar, è che guarda troppo ai suoi difetti, alle minime imperfezioni, alla paura di sbagliare. 

 

Ammetto che per me era così fino... a circa 5 anni fa.

Poi sono entrato in una "fase spirituale" diversa, un po' come quelle che incontravano i vari artisti e scrittori del passato che ci facevano studiare alle scuole superiori.

 

Una volta davo un peso estremamente rilevante a qualsiasi difetto potevo vedere in me.

Adesso è esattamente l'opposto: non gli dò più alcun peso, proprio perché non mi interessa più.

 

Ho il naso storto? Chissenefrega, respiro lo stesso.

Sono magro? Chissenefrega, le mie gambe sorreggeranno meno peso.

 

Perché andare a porre attenzione negativa su aspetti insignificanti per la propria vita quotidiana?

 

Finché non sono difetti che ti peggiorano la salute, non hanno e non devono avere alcun tipo di importanza per noi stessi.

Perché se a una persona interessa piacere agli altri, è agli altri che deve piacere il modo in cui appariamo, non a noi stessi.

 

A me non interessa piacere né a me stesso né tantomeno agli altri, di cui non mi importa assolutamente niente. 🙂

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2 ore fa, Rhobar_III ha scritto:

A me non interessa piacere né a me stesso né tantomeno agli altri, di cui non mi importa assolutamente niente.

:per6m:

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10 ore fa, Rhobar_III ha scritto:

Ho il naso storto? Chissenefrega, respiro lo stesso.

Sono magro? Chissenefrega, le mie gambe sorreggeranno meno peso.

 

Perché andare a porre attenzione negativa su aspetti insignificanti per la propria vita quotidiana?

 

Finché non sono difetti che ti peggiorano la salute, non hanno e non devono avere alcun tipo di importanza per noi stessi.

Perché se a una persona interessa piacere agli altri, è agli altri che deve piacere il modo in cui appariamo, non a noi stessi.

 

A me non interessa piacere né a me stesso né tantomeno agli altri, di cui non mi importa assolutamente niente. 🙂

 

Ammazza oh, parti da A e arrivi a Z, un conto è accettarsi per come si è e un altro è dire che non ti frega niente degli altri. Non sono cose direttamente collegate e non è che da una si arrivi automaticamente all'altra. Ci credo che con questa filosofia le donne non si avvicinano più di tanto...

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L'ho detto, uno specialista che lo aiuti a capire il mondo e capirsi, per approcciarsi meglio alle donne e forse non solo. Magari basta poco. 

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12 ore fa, Rhobar_III ha scritto:

 

Probabilmente ti sono sembrati post pervasi da sofferenza interiore essenzialmente per un motivo principale: per la "negatività" che lasciano trasparire in chi non è abituato a vivere la vita in questo modo e con questa filosofia.

 

 

La negatività è solo lo strumento che usi per esprimere i tuoi stati d'animo.

 

12 ore fa, Rhobar_III ha scritto:

 

Da quello che ci hai scritto sei molto legata alla tua famiglia, che ti ha fatto trovare la tua felicità, e forse non riesci a poter immaginare l'idea che possa essere positiva anche una vita tranquilla e normale in piena autonomia e libertà.

 

 

Lo sai che non sono nata sposata  con figli? :rotfl:Mi sono fidanzata a 28 anni, sposata a 29, a 30 ero mamma della mia prima figlia, a 31 del secondo, a 33 del terzo e quasi 36 della quarta.

E il mio primo fidanzato è stato mio marito, prima solo qualche amicizia che non è mai diventata qualcosa di più. A 18 anni ho lasciato la mia città per andare all'università a 800 Km da casa, e finita l'università ho iniziato a lavorare a Milano, un buon lavoro, un buono stipendio che mi consentiva di fare la bella vita, andare a ballare quasi tutte le sere, andare ai concerti, allo stadio, andare in palestra. Pensi ancora che non so cosa significhi vivere una vita tranquilla in piena autonomia?

 

12 ore fa, Rhobar_III ha scritto:

La mia epoca di sofferenze per questa situazione è finita anni fa, anche se a leggersi non sembrerebbe! 😆

 

 

In realtà volevo dire un'altra cosa, che secondo me hai fatto finta di non capire. Secondo me ti porti dietro qualche situazione che visto vivere ad altri, magari nella tua famiglia, che ti ha segnato e ti porta ad essere così. Noi siamo quello che abbiamo visto essere, e nei nostri atteggiamenti, scateniamo un voler non ritrovarci in situazioni che ci hanno fatto soffrire o in cui abbiamo visto  soffrire (Es. Io sono figlia unica, ho sofferto tantissimo da piccola perchè ero sola, e di conseguenza ho sempre desiderato avere una famiglia numerosa).

 

 

 

 

54 minuti fa, Beyond ha scritto:

L'ho detto, uno specialista che lo aiuti a capire il mondo e capirsi, per approcciarsi meglio alle donne e forse non solo. Magari basta poco. 

 

Più che altro lo potrebbe aiutare a capire qual è la causa scatenante di tutto sto "malessere" e "rifiuto" verso l'amore che ha.

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13 ore fa, rimatt ha scritto:

 

Ammazza oh, parti da A e arrivi a Z, un conto è accettarsi per come si è e un altro è dire che non ti frega niente degli altri. Non sono cose direttamente collegate e non è che da una si arrivi automaticamente all'altra. Ci credo che con questa filosofia le donne non si avvicinano più di tanto...

 

Nemmeno io ci vedo un collegamento, ma ad essere onesto non ho nemmeno capito cosa intendi dire con questo accostamento.

 

Perché accostare o comparare le due cose?

 

Ho scritto che non mi interessa come appaio né come appaio agli altri.

A me stesso perché non cambia la mia esistenza, degli altri perché non mi interessa cosa pensano gli altri di me!

 

Perché collegare le due cose? Non c'è motivo.

 

Così come è sbagliato pensare che le donne si avvicinino o meno a una persona che nemmeno conoscono e che nemmeno sanno che tipo di mentalità o filosofia abbia.

 

O vuoi forse dirci che tu prima di avvicinare le donne fai loro un esame psicanalitico per capire se sono "mentalmente a posto" prima di chiedere loro di uscire con te?

 

Perché è un po' questo il significato dell'ultima frase che hai scritto: hai sottinteso che una qualsiasi donna faccia un esame della psiche prima ancora di conoscere una persona e prima ancora di valutare il suo aspetto esteriore!😅

 

È un controsenso, non trovi?

 

12 ore fa, Charlitas ha scritto:

[...]

 

@Charlitas sono curioso a questo punto di capire quali stati d'animo hai notato e per quale motivo lì associ ad una valutazione "negativa".

 

Quando ti ho scritto che tu hai trovato la felicità nella tua famiglia, non intendevo dire che non sai o non ricordi più come si viva la sensazione di autonomia e di libertà.

Intendevo dire una cosa diversa: tu hai voluto sposarti, non sei stata costretta in alcun modo e da nessuno (almeno si spera!😂), è stata una tua scelta, e sulla base del post che hai condiviso con noi, possiamo dedurre che per te abbia significato il raggiungimento della tua felicità interiore.

Magari saresti stata felice ugualmente anche senza, chi può saperlo. Però intanto il fatto certo è che, per tua stessa ammissione, la famiglia e i figli ti hanno reso felice.

 

Ma è il solo e unico modo per raggiungere la propria felicità/equilibrio interiore?

Non credo, almeno, questo è quello che penso io.

 

Sul punto che hai sollevato riguardo le sofferenze e le situazioni di sofferenza, sei fuori strada: non c'è stato nessun evento o contesto particolare del passato che possa avermi influenzato a tal punto.

 

Semplicemente si cresce, ci si scontra con il mondo, si matura e si forma una propria personalità e un proprio modo di pensare e di comportarsi.

Nel mio caso specifico, i problemi principali li ho avuti finché cercavo di insistere vanamente ad avere relazioni con un mondo (le donne) che in realtà non faceva per me e che in ogni caso non mi stava accettando.

 

Quando ho capito e deciso che era meglio passare avanti e considerare la mia libertà personale come unica e miglior strada possibile per il mio futuro, è migliorato tutto, ma in maniera molto drastica.

 

La morale di tutto questo è che voi vedete ciò come un fallimento, perché se capitasse a voi o se foste costretti a farlo, lo reputereste come tale e non riuscireste mai ad accettarlo.

Nel mio caso non lo considero affatto come un fallimento, bensì come un'alternativa di vita, da ottimizzare al meglio.

 

Per quanto riguarda il discorso "sugli aiuti", sugli "psicologi" eccetera, non vedo cosa c'entrino.

Se una persona decide di starsene per i fatti suoi, che c'entrano gli psicologi?

È una sua scelta. Non importa come l'ha presa, ovvero se per sua volontà o per mancanza di alternative. Ha scelto di non insistere a cercare qualcosa di diverso.

 

Oltretutto, se le donne non accettano di stare/immaginarsi di stare con un determinato individuo, cosa potrebbe mai fare uno psicologo, in concreto, per convincere le donne a cambiare idea?

Facendo il lavaggio del cervello all'individuo che non vogliono? 😂

 

Capite che non sta in piedi? 😅

Caso mai dovrebbe essere il contrario! 🤣

 

Mi sembra che facciate molta confusione nel rapporto tra causa-effetto, ma avendo letto le vostre opinioni so già che siamo su posizioni del tutto contrapposte e che non potranno mai coincidere.

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Secondo me non esiste soluzione ad ogni problema. Chi vuole cambiare la propria condizione deve agire in prima persona e dovrebbe essere in grado di accettare o meno consigli, sapendo valutare ciò di cui ha bisogno.

 

Se non vi ci si riesce, esistono molte spiegazioni.

 

Non sono sicuro che questo luogo sia il migliore per modificare certe situazioni personali, ma si potrebbero trovare comunque spunti validi, anzi è probabile.

 

Se non esistono particolari patologie, confidate nel grassetto.

 

Per il resto: buona giornata a tutti (e... sì, mi piace cercare di semplificare)!

 

 

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10 ore fa, Rhobar_III ha scritto:

Ho scritto che non mi interessa come appaio né come appaio agli altri.

A me stesso perché non cambia la mia esistenza, degli altri perché non mi interessa cosa pensano gli altri di me!

 

Perché collegare le due cose? Non c'è motivo.

 

Così come è sbagliato pensare che le donne si avvicinino o meno a una persona che nemmeno conoscono e che nemmeno sanno che tipo di mentalità o filosofia abbia.

 

O vuoi forse dirci che tu prima di avvicinare le donne fai loro un esame psicanalitico per capire se sono "mentalmente a posto" prima di chiedere loro di uscire con te?

 

Perché è un po' questo il significato dell'ultima frase che hai scritto: hai sottinteso che una qualsiasi donna faccia un esame della psiche prima ancora di conoscere una persona e prima ancora di valutare il suo aspetto esteriore!😅

 

È un controsenso, non trovi?

 

Avevi scritto che non ti interessa minimamente degli altri, quindi l'avevo inteso in maniera più generale (vale a dire che non ti interessano gli altri toutcourt, non che a non interessarti è "solo" quel che gli altri pensano). Questo disinteresse, se c'è, è ben percebile da tutti, donne comprese: si capisce subito se sei una persona interessata a conoscere gli altri (uomini o donne che siano) o no, è una cosa impossibile da non notare.

 

Questo era il senso del mio discorso.

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10 ore fa, Rhobar_III ha scritto:

 

Nemmeno io ci vedo un collegamento, ma ad essere onesto non ho nemmeno capito cosa intendi dire con questo accostamento.

 

Perché accostare o comparare le due cose?

 

Ho scritto che non mi interessa come appaio né come appaio agli altri.

A me stesso perché non cambia la mia esistenza, degli altri perché non mi interessa cosa pensano gli altri di me!

 

Perché collegare le due cose? Non c'è motivo.

 

Così come è sbagliato pensare che le donne si avvicinino o meno a una persona che nemmeno conoscono e che nemmeno sanno che tipo di mentalità o filosofia abbia.

 

O vuoi forse dirci che tu prima di avvicinare le donne fai loro un esame psicanalitico per capire se sono "mentalmente a posto" prima di chiedere loro di uscire con te?

 

Perché è un po' questo il significato dell'ultima frase che hai scritto: hai sottinteso che una qualsiasi donna faccia un esame della psiche prima ancora di conoscere una persona e prima ancora di valutare il suo aspetto esteriore!😅

 

È un controsenso, non trovi?

 

 

@Charlitas sono curioso a questo punto di capire quali stati d'animo hai notato e per quale motivo lì associ ad una valutazione "negativa".

 

Quando ti ho scritto che tu hai trovato la felicità nella tua famiglia, non intendevo dire che non sai o non ricordi più come si viva la sensazione di autonomia e di libertà.

Intendevo dire una cosa diversa: tu hai voluto sposarti, non sei stata costretta in alcun modo e da nessuno (almeno si spera!😂), è stata una tua scelta, e sulla base del post che hai condiviso con noi, possiamo dedurre che per te abbia significato il raggiungimento della tua felicità interiore.

Magari saresti stata felice ugualmente anche senza, chi può saperlo. Però intanto il fatto certo è che, per tua stessa ammissione, la famiglia e i figli ti hanno reso felice.

 

Ma è il solo e unico modo per raggiungere la propria felicità/equilibrio interiore?

Non credo, almeno, questo è quello che penso io.

 

Sul punto che hai sollevato riguardo le sofferenze e le situazioni di sofferenza, sei fuori strada: non c'è stato nessun evento o contesto particolare del passato che possa avermi influenzato a tal punto.

 

Semplicemente si cresce, ci si scontra con il mondo, si matura e si forma una propria personalità e un proprio modo di pensare e di comportarsi.

Nel mio caso specifico, i problemi principali li ho avuti finché cercavo di insistere vanamente ad avere relazioni con un mondo (le donne) che in realtà non faceva per me e che in ogni caso non mi stava accettando.

 

Quando ho capito e deciso che era meglio passare avanti e considerare la mia libertà personale come unica e miglior strada possibile per il mio futuro, è migliorato tutto, ma in maniera molto drastica.

 

La morale di tutto questo è che voi vedete ciò come un fallimento, perché se capitasse a voi o se foste costretti a farlo, lo reputereste come tale e non riuscireste mai ad accettarlo.

Nel mio caso non lo considero affatto come un fallimento, bensì come un'alternativa di vita, da ottimizzare al meglio.

 

Per quanto riguarda il discorso "sugli aiuti", sugli "psicologi" eccetera, non vedo cosa c'entrino.

Se una persona decide di starsene per i fatti suoi, che c'entrano gli psicologi?

È una sua scelta. Non importa come l'ha presa, ovvero se per sua volontà o per mancanza di alternative. Ha scelto di non insistere a cercare qualcosa di diverso.

 

Oltretutto, se le donne non accettano di stare/immaginarsi di stare con un determinato individuo, cosa potrebbe mai fare uno psicologo, in concreto, per convincere le donne a cambiare idea?

Facendo il lavaggio del cervello all'individuo che non vogliono? 😂

 

Capite che non sta in piedi? 😅

Caso mai dovrebbe essere il contrario! 🤣

 

Mi sembra che facciate molta confusione nel rapporto tra causa-effetto, ma avendo letto le vostre opinioni so già che siamo su posizioni del tutto contrapposte e che non potranno mai coincidere.

 

Ma secondo te, se io fossi stata bene e fossi stata felice da sola all'alba dei trent'anni, mi sarei sposata?  

 

Sei felice così ben venga, ma non ti lagnare con noi  :asd: perchè da come parli, non sembra proprio che tu stia bene così.

Modificato da Charlitas
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Secondo me una cosa importante è il cercare di essere positivi nonostante i problemi e nonostante tutte le situazioni spiacevoli che ci accadono nella vita. Solo così secondo me si può lavorare sui problemi.

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Ieri sera ho riletto alcuni dei post di me stesso che scrissi 8 anni fa su questo topic! 😆

 

La dialettica bene o male la riconosco ancora, anche se penso che all'epoca forse scrivevo meglio di oggi, grammaticalmente e sintatticamente. Non sono più molto abituato a formulare frasi o concetti scritti.

 

In questi anni non ho certo acquisito il dono della sintesi: ero prolisso all'epoca e lo sono tutt'ora.

 

Quello che non riconosco più è la linea di pensiero: nel me stesso di 8 anni fa ho visto un utente che pensava a torto di aver capito tutto della vita e di essere pienamente "maturo".

 

Quel me stesso aveva una linea di pensiero redpillata e fortemente incentrata sulla teoria LSM, sebbene all'epoca non conoscesse minimamente l'esistenza di queste correnti di pensiero.

 

Il problema è che era un pensiero "vittimista" e totalmente basato su mere convinzioni personali, il più delle volte astratte e senza nessuna prova concreta che potesse dimostrare quelle teorie. Tant'è che arrivarono poi alcuni post tragicomici come quello del famoso "grafico", solo per cercare a tutti i costi di voler dimostrare un concetto che non sapeva (né poteva) comprovare.

 

Eravamo tutti più giovani all'epoca.

Da un lato c'era quel me stesso che si ostinava a imporre presunte alquanto improbabili leggi che governano i meccanismi della vita.

Dall'altro c'erano tanti utenti che, vuoi per la giovane età dove si è più propensi allo scherzo, vuoi per un'eccessiva abitudine a frequentare l'area dello "spam", facevano a gara su chi rispondeva nella maniera più goliardica possibile.

 

Come vi ho scritto, se tornassi indietro non scriverei più quelle cose.

Ovviamente ne resta traccia, nessuno può negare o vuole negare che io quelle opinioni non le abbia mai scritte né pensate.

Perché le pensavo eccome.

 

Ma non mi riconosco più in quel modo di pensare.

 

L'unico fatto certo è che, dopo tanti anni, essendo quella vecchia utenza cancellata, purtroppo non c'è più una prova tangibile che possa dimostrare che sono esattamente la stessa persona che scriveva quei post...

Ma posso assicurare tutti che in realtà sono la stessa persona: anche la mail di iscrizione è la stessa di allora!🙂

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23 ore fa, Rhobar_III ha scritto:

La morale di tutto questo è che voi vedete ciò come un fallimento, perché se capitasse a voi o se foste costretti a farlo, lo reputereste come tale e non riuscireste mai ad accettarlo.

Nel mio caso non lo considero affatto come un fallimento, bensì come un'alternativa di vita, da ottimizzare al meglio.

 

rispondo a questo punto.

da tutto quello che hai scritto, a me non pare che si possa parlare di tua scelta personale e volontaria. la tua condizione attuale sembra qualcosa che ti fai bastare perchè non sei riuscito dove avresti voluto. ora si trattasse di qualcosa di complicatissimo capirei, ma aver a che fare con le donne per quanto difficile non è certo la cosa più ardua del mondo. nessuno mette in dubbio che tu possa star bene così genericamente parlando, quello che stiamo dicendo è che ciò che volevi provare prima si può sempre ottenere, per questo si diceva di tentare qualcosa di diverso. è giusto superare delle situazioni però questa la potresti affrontare sempre, senza escluderla dalle tue opzioni di vita come stai facendo.

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@Beyond Scusa se rispondo solo ora.

 

Hai assolutamente ragione e condivido quello che hai scritto.

 

Dico solo che a un certo punto ognuno fa liberamente le proprie scelte.

Io ho scelto di affrontare la questione nel modo in cui sto facendo e ho deciso di fare.

Per alcuni questo può essere sbagliato, per altri no.

L'importante è che sia io a reputarlo giusto per me stesso, così come ognuno di noi deve reputare giuste le scelte e le decisioni che compie!

 

Sul fatto che la decisione sia libera, condizionata o una conseguenza di determinate situazioni, non ha importanza.

Se si fa una scelta significa sempre che si hanno delle alternative possibili tra cui poter scegliere, altrimenti non staremmo parlando di una scelta bensì di un'imposizione o di una forzatura.

 

Per tutto quello che decidiamo di fare, significa che abbiamo preso una decisione valutando tra le possibili alternative.

 

Io tendo a vederla in questo modo, anni fa come vi dicevo non l'avrei certo vista in questa maniera.

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Il 16/9/2021 Alle 14:14, ForzaFerrari ha scritto:

Vi svelo la mia situazione, attendo il maestro @chatruc per eventuali consigli.

Età: 16, tra qualche mese 17.

Altezza: 190(anche se è un po' che non mi misuro quindi potrei essere di più).

Peso: dovrei essere 71 chili

Muscoli: tasto dolente, meglio tralasciare dai.

Carattere: altro tasto "dolente". Sono una persona molto timida e chiusa, perciò fatico a relazionarmi con gli altri. Può essere per interessi diversi rispetto alla massa ma anche per il mio carattere che dovrei provare a migliorare. Autostima non molto alta ma su questo ci sto lavorando. Dopo aver sottolineato questi lati negativi vi dico anche i miei pregi: sono una persona molto gentile, generosa, su molti argomenti informata e su molti aspetti matura. Peraltro in questo periodo di pandemia (con lockdown e altre cose) mi resta molto difficile innamorarmi di un'altra persona.

Attendo consigli.

Io sono un maestro di autosessualità. Hai solo 16 e la tua crescita non è finita. Se non ti piace il tuo fisico, fai quanto médicamente ammesso per migliorarlo. Alle ragazze basta che il pene sia gigante (infatti i black rimorchiano facile). In mancanza di quello dovrai imparare a rimorchiare. Si fa pratica sul campo. Dopo un sacco di 2 di picche, prima o poi troverai una cicciona baffuta che ti calcala se dovesse essere ubriaca. 

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Un altro ottimo metodo per risolvere tutti i problemi è fare i soldi.

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1 ora fa, F.126ck ha scritto:

Un altro ottimo metodo per risolvere tutti i problemi è fare i soldi.

Conosco molti sfigati con soldi che non tociano pur pagando. Il ragazzo è alto 1.90...la strada è in discesa

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20 ore fa, chatruc ha scritto:

Alle ragazze basta che il pene sia gigante (infatti i black rimorchiano facile). 

 

E citiàmolo pure... il caro Vasco.

 

Ho perso un'altra occasione buona stasera
è andata a casa con il negro, la t***a!
Mi son distratto un attimo...
Colpa d'Alfredo
Che con i suoi discorsi seri e inopportuni
Mi fa sciupare tutte le occasioni
Io prima o poi lo uccido!...lo uccido!
 
E lei invece non ha perso tempo
Ha preso subito la palla al balzo
L'ho vista uscire, mano nella mano, con
Quell'africano che non parla neanche bene l'italiano,
Ma si vede che si fa capire bene quando vuole...
Tutte le sere ne accompagna a casa una diversa
Chissà che cosa le racconta,
Per me è la macchina che c'ha che conta!
 
E quella stronza non si è neanche preocupata
Di dirmi almeno qualche cosa, che so, una scusa...
Eeeeehhh! si era già dimenticata
Di quello che mi aveva detto prima
Mi puoi portare a casa questa sera?
Abito fuori Modena, Modena park

Ti porterei anche in America
Ho comperato la macchina apposta!
E mi ero già montato la testa...
Avevo fatto tutti i miei progetti...
Non la portavo mica a casa,
Beh se la sposavo non lo so, ma cosa conta!
Sono convinto
Che se non ci fosse stato lui
Mi avrebbe detto si!
Sono convinto
Che se non ci fosse stato lui
Mi avrebbe detto si!
  • Lewisito 1

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