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SpadaJones

Problemi di cuore

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Secondo me è sbagliato partire dai presupposti pessimistici con cui parto io.

Non ho problemi ad ammetterlo.

Buono. Adesso potresti fare un piccolo sforzo per cambiare questa situazione e diventare un po' più ottimista :)

 

Negli ultimi tempi io stesso ho imparato ad aprirmi di più con chi mi sta intorno, amici e amiche, e ad espormi di più. Garantisco che cambiano molte cose :)

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Visitatore Rhobar_III

Vedi Aleksander, la faccenda è terribilmente complessa.

 

In primo luogo, come ho già spiegato, il "provarci attivamente" senza sapere come farlo nel modo giusto, e senza avere delle possibilità ideali date dal contesto, rende tutto molto più complicato.

 

Nota bene che ad esempio tra me e il mio modo di fare, e quello del tutto opposto del mio collega che vi ho accennato qualche post fa, non c'è nessuna differenza nel risultato finale.

 

Quindi questo sta a significare che non è sufficiente agire con "iniziative personali" per cambiare le cose.

Anche se magari lo si desidera.

 

Bisogna prima di tutto essere in grado di saperlo fare.

E per "essere in grado" non intendo dire: "essere in grado di rimorchiare con successo".

Intendo dire: "essere in grado di comportarsi, relazionarsi, approcciare e sedurre nella maniera corretta".

 

Non importa il risultato: anche i migliori seduttori ricevono dei no.

Ma loro sanno come comportarsi, sanno cosa devono fare, hanno una mentalità che non è condizionata da fattori emotivi bloccanti come nel mio caso.

 

La timidezza, la riservatezza, l'insicurezza e la mancanza di fiducia in sè stessi sono dei fattori emotivi bloccanti che non si possono respingere in alcun modo, neppure con la forza di volontà.

E non possono essere modificati.

 

Sai cosa diceva maestro Joda?

"Fare, non provare".

 

Appunto: bisogna agire e saperci fare.

Non è sufficiente cercare di provarci in qualche modo, alla "spera in Dio".

 

Maestro Joda però direbbe anche: "ecco perchè fallito tu hai" .

Nel senso: se non ci credi minimamente che possa essere fatto, sei solo destinato a fallire.

 

E' indubbiamente vero.

Però è altrettanto vero che non si può pensare ragionevolmente di riuscire dall'oggi al domani di fare una cosa che non si è mai fatto prima.

 

Ma soprattutto, ci si dimentica di una cosa fondamentale: non dipende solo da noi stessi.

Dipende prima di tutto dalla volontà altrui.

Prima bisogna passare immancabilmente da quel punto fondamentale.

 

Uno può anche metterci tutta la volontà e l'impegno che vuole, anche se non lo sa fare, e può credere anche nell'impossibile (se lo vuole).

Ma in ogni caso tutto questo non basta, perchè se la cosa non viene corrisposta da un interesse reciproco, diventa tutto inutile.

L'interesse deve essere corrisposto, uno deve rendersi conto se ci sono delle aperture da parte delle donne nei suoi confronti.

 

Se queste cose non ci sono, a che serve provarci?

A che serve cimentarsi in una prova che non ti dà alcuna garanzia di essere superata, ma che al contrario ti mette in guardia su tutte le probabilità di un insuccesso?

 

Non mi piace l'idea di fare una cosa e di essere inesorabilmente respinto e rifiutato.

In questo la penso come George Mcfly: "e se mi dice di no? Penso che non potrei proprio sopportare questo tipo di rifiuto!".

Io mi ci vedo in questo ragionamento: non sono una persona che accetta molto facilmente i propri fallimenti, anche se sono costretto a farlo.

E quando si verificano i fallimenti, tendo a chiudermi ancor di più in me stesso.

E quindi preferisco evitare di mettermi in situazioni che mi possono portare al fallimento con probabilità quasi certa, anche per una questione di "difesa morale".

 

Per rispondere infine a Fede, anche io so che una mentalità più ottimista porterebbe a risultati migliori, prima di tutto nella vita sociale.

Ma che vuoi farci, una mentalità diventa ottimista solo se nella vita ottieni dei successi personali che ti rafforzano nel carattere e nell'autostima.

 

Se invece ottieni solo degli insuccessi e delle delusioni, ottieni l'esatto contrario dell'ottimismo.

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Ma se non ci provi, ne con le ragazze ne a cambiare approccio e mentalità, di che delusioni parli? Il stare in un angolo buio (metaforicamente) è una scelta, non una conseguenza.



Sta a te e unicamente a te il voler cambiare. Altrimenti pazienza, stai cosi e vivi cosi.

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per un timido un rifiuto non è cosi semplice da dimenticare, i timidi hanno dei complessi (me ne intendo, purtroppo) le delusioni rafforzano i complessi

 

Rhobar non pensare all'approccio, devi partire dall'inizio, devi farti una vita sociale, se un collega ti invita ad una partita a biliardo accetta

 

se inizi ad uscire conoscerai gente e prima o poi conoscerai qualcuna, al resto penseremo dopo :asd: (non dirmi che non sai dove andare, su queste pagine ti hanno fatto mille esempi interessanti)

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infatti prima di tutto devi avere una buona vita sociale. Per esperienza posso dire che si conoscono ogni anno persone nuove (ragazzi e ragazze) che conoscono altre persone e cosi via.

 

Poi in mezzo a tutte le persone che si conoscono magari ci si trova anche la ragazza che fa per te. o la ragazza a cui tu fai per lei

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Poi in mezzo a tutte le persone che si conoscono magari ci si trova anche la ragazza che fa per te. o la ragazza a cui tu fai per lei

 

meglio se lui fa per le lei e lei per lui,sennò non ci si fa niente :asd:

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Poi in mezzo a tutte le persone che si conoscono magari ci si trova anche la ragazza che fa per te. o la ragazza a cui tu fai per lei

 

meglio se lui fa per le lei e lei per lui,sennò non ci si fa niente :asd:

 

 

:asd:

 

si vero però non parlavo di Rhobar ma in generale. secondo me è una cosa che funziona sempre.

 

Poi nel caso di Rhobar, se non hai vita sociale, e l unica tua vita sociale è un forum (di soli maschi) che pretese si hanno? in più Rhobar è offlimits con il mondo del gentil sesso. Lo ignora. E allora non si deve lamentare.

 

Invece di migliorarsi nel corso degli anni ha preferito nascondersi (perchè è quello che ha fatto) e non superare le difficoltà che ha incontrato, migliorandosi ad ogni incontro nuovo

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Rhobar, ascolta me che ti dico le cose senza peli nella lingua.

 

Come dicono sopra, tanto per cominciare hai bisogno di uscire con delle persone, amici, conoscenti e poi si comincia a conoscere altra gente.

 

La questione del fisico devi farla. Nessuno dice che devi diventare Brock Lesnar (era un'iperbole ovviamente) ma fare sport aiuta a stare meglio. Se non altro hai un'altezza normale e sei magro. Peggio se eri 1.60 e pesavi 100 chili (ne conosco uno e infatti lo do per spacciato).

 

La questione del saluto: se trovi una figa DEVI dire "ciao" sorridento anche se non ti risponde. Io ho fatto così con una che come dici te "faceva la snob e se la tirava" e poi me la sono pompata per tre anni (intendo dire che ho pompato una relazione di amore per tre anni). Poi ho scoperto che non se la tirava, era solo timida e preferiva guardare dritto e non salutare.

 

La questione del "essere se stessi" al 100 % per me è una cagata pazzesca. Se sei una testa di cazzzo e lo dimostri a tutti, non ti filerà mai nessuna. Se pensi di migliorarti capendo quali sono gli aspetti sui quali lavorare (aspetto fisico, socialità, emotività) sei sulla strada giusta. Se no finisci come Giuseppe Simone che dice che la colpa è delle donne con non gliela danno nemmeno col contagocce ma non si è posto il seguete problema: quale donna vuole farsi un ciccione pelato che dice una stronzzata dietro l'altra ed è incazzzato col mondo?

 

Se non ti migliori, intendo dire facendo amici (maschi) e successivamente importunando donne (del sesso opposto), finisci come lui:

 

 

 

 

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e se Giuseppe Simone.......... è Rollbar? :blink::blink::blink:

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non coincide la linguistica

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potrebbe fingere qui sul forum..potrebbe farsi scrivere i commenti da un'altra persona

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Rollbar si accontenta anche di un etto di vagina.

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Visitatore Rhobar_III

@Finn

 

Le delusioni di cui parlo sono quelle cui sarei inesorabilmente destinato ad arrivare se facessi l'opposto che sto facendo adesso.

 

Non è sufficiente il fatto che io decida di cambiare la mia attitudine, perchè la volontà altrui passa sempre in primo piano.

 

Prendi ad esempio quel mio collega che ti ho accennato: lui è l'esatto opposto di me.

Lui ci prova con tutte quelle che gli piacciono (cioè quasi tutte quelle che respirano).

 

Ma non ha successo, ce lo confessa tranquillamente.

Eppure è uno che ha un hobby interessante: nel tempo libero è uno speaker di una radio amatoriale, frequenta discoteche, amministra un forum dove partecipano anche ragazze, organizza feste di musica eurodance.in cui arriva anche tanta f**a.

Tutti i miei colleghi gli chiedono: ma scusa, tu hai queste opportunità, e non raccogli niente?

E lui candidamente ha detto che non raccoglie alcunchè.

E io credo proprio che sia uno sincero, per come parla, per come lo dice e per come si comporta pubblicamente.

 

Questo significa che non è sufficiente "volere una cosa a tutti i costi".

Perchè non dipende da te il fatto che l'avrai oppure no, dipende solo dagli altri.

 

Io pertanto non intendo cambiare quello che sono, perchè sono ragionevolemente portato a pensare che, sulla base del mio passato e sulla base dei riscontri che avverto ogni giorno, non servirebbe assolutamente a nulla.

Non mi va di essere "un morto di f**a" o collezionare insuccessi seriali, non è nel mio carattere e non sarei disposto ad accettarlo.

 

@F.126ck @Bissiolol

 

Voi due accennate al discorso della vita sociale.

Logicamente è importante, perchè avere relazioni con una donna significa anzitutto avere relazioni con un altro essere umano.

Ovvero, avere una vita sociale.

 

Maggiore è la propria vita sociale (incontri, amicizie, serate, ecc...), più è alta la probabilità di fare nuove conoscenze.

 

Di questo ne sono perfettamente consapevole anche io!

 

Ma per avere una vita sociale, non basta volerlo.

E' come dicevo a Finn: dipende sempre dagli altri e dal fatto se ti accettano o meno per quello che sei.

 

Io sono sempre stato una persona con una vita sociale praticamente inesistente.

 

Ma non soltanto per il mio carattere chiuso, introverso e fortemente egoista.

Ho sempre notato che gli altri preferivano la compagnia delle altre persone, che non la mia.

 

Anche se magari non ero io quello che si isolava di propria iniziativa, erano gli altri che isolavano me.

 

E' sempre stato così, in tutti i passaggi della mia vita: a scuola, all'università, in piccola parte anche al lavoro.

Gli altri manifestavano una certa evidenza nell'escludermi dai loro gruppi, dalle loro conversazioni o dalle loro attività extra-scolastiche/lavorative.

 

E quindi io rimanevo solo nel mio angolo anche quando magari non ero io quello che avrebbe voluto rimanere al di fuori di quello che facevano gli altri.

 

Io "tornavo utile" solo quando si accorgevano che potevano "servirsi di me" per trarne profitto dal loro rendimento.

Ma per il resto (divertimenti, conoscenze, simpatie, ecc...) mi scaricavano senza farsi alcun problema, perchè evidentemente non ero una persona sufficientemente interessante da essere "meritevole" di stare nei loro "gruppi sociali".

 

E a queste situazioni come reagivo?

Come peggio non si poteva: diventavo cinico, apatico, eremitico, per una sorta di frustrazione morale che non riuscivo facilmente ad accettare.

E quindi gli altri, a catena, mi vedevano probabilmente come "antipatico", senza rendersi conto che erano loro stessi con il loro atteggiamento la causa indiretta del mio comportamento nei loro confronti.

 

Crescendo in ambienti così, gioco forza è logico che alla fine io sia rimasto senza amicizie.

Forse sono stato io che sono stato in grado di costruirmi una vita sociale adeguata, o forse pago la figura del nerd e del secchione che mi avevano evidentemente attribuito.

 

Non ho mai fatto attività sportiva, non ho mai frequentato luoghi di aggregazione: quindi è anche per questo che non ho mai avuto possibilità di ricostruirmi una vita sociale.

Ma se guardo il mio passato, e in parte anche il mio presente, non riesco ad essere certo su quale sia la ragione di questa mia condizione.

Ovvero, in altre parole, non riesco a capire con certezza se, tra le due, sia più determinate il fatto che:

- non ho vita sociale a causa delle persone che ho incontrato

- oppure se sono io che ho dei limiti e delle carenze caratteriali che non sono compatibili con la vita sociale

 

La risposta è che magari dipende da entrambi i fattori.

 

Bissiolol diceva che "ho preferito nascondermi".

In parte è vero, nel senso che non mi sono mai fatto avanti di persona, per i motivi che credo di aver spiegato bene:

- non ritengo di essere attraente/interessante per le donne

- non ho le capacità psico-attitudinali per comportarmi nella maniera adeguata in quei frangenti

- non mi interessa fare una cosa che secondo me è inutile e che mi farebbe perdere del tempo

 

Un altro mio gravissimo difetto (o se preferite, lacuna) è che io tendo spessissimo a sentirmi in imbarazzo in qualsiasi situazione mi trovo insieme ad altre persone, talvolta anche con quelle che conosco.

E la cosa aumenta se sono delle donne.

 

A volte arrivo a provare persino vergogna di me stesso.

 

E' una lacuna psicologica che non si può proprio superare, secondo me.

 

La seleziona naturale del resto premia gli esemplari più forti e migliori, non quelli più deboli e peggiori.

 

 


Detto questo, come vi ho appena spiegato, non sono soltanto io quello che "si è nascosto".

 

@chatruc

 

Penso che avrai capito che se mi dici di partire dagli amici e dai conoscenti, non è una cosa che posso fare, perchè non ne ho.

 

Sul fatto di salutare una che non si interessa minimamente a te, io sono dell'avviso diametralmente opposto.

Io rivolgo il mio saluto e la mia cordialità (che esiste, non è che non esiste) solo a chi si degna di dimostrarsi aperto nei miei confronti.

Se una non mi c**a nemmeno di striscio, per me è automatico che a quel punto non è degna di alcun saluto nè di nessun interesse da parte mia.

 

Perchè tendo a far valere questa regola fondamentale: "se ti voltano le spalle, non devi fare altro che voltargli le spalle anche tu".

 

Io è su questo concetto che baso la mia concezione del mio rapportarmi con gli altri individui.

Non intendo fare diversamente perchè è questa la sola cosa in cui credo e che ritengo giusta da fare.

 

Infine, stai tranquillo che io non sono come il tizio che hai postato in quel video.

Quello se la prende con le donne perchè ha bisogno di concentrare il suo sfogo verso ciò che lo fa soffrire perchè evidentemente non riesce a raggiungere.

 

Da parte mia, è vero che provo una certa "avversione" verso le donne, perchè dopotutto loro mi hanno sempre ignorato e non hanno mai dato prova di farmi pensare il contrario, ma solo confermato la mia teoria.

Ma il mio astio non è tale da farmi pensare che sia soltanto colpa loro se non riesco ad avere possibilità.

 

Io, al contrario, come avrai capito tendo a dare solo a me le principali colpe dei miei insuccessi: al mio aspetto esteriore, ai miei limiti caratteriali e psicologici, al mio passato, alla mia inesperienza.

 

@Mito

Non sono quel tizio, stai tranquillo! :asd:

 

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Rhobar, mi sa che prima di parlare di ragazze, dovresti vedere uno psicologo che magari ti aiuta ad avere rapporti interpersonali con le persone.

 

Se quasi tutti hanno una vita sociale e tu sei uno dei pochi che non ce l'hai, evidentemente qualcosa da sistemare c'hai, anche se magari hai conosciuto persone abbastanza stupide da non calcolarti.

 

Rispetto il tuo amico tutto feste, socialitàe e provarci...se non becca nemmeno una è perchè deve essere un po' imbranato o perchè proprio essendo un morto di ficca, finisce per fare da ficarepellente.

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Qualche consiglio per diventare irresistibili :asd:

 

http://www.focus.it/comportamento/sessualita/10-consigli-semi-scientifici-per-essere-irresistibili-_22_082013_C9.aspx

Modificato da Bissiolol

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11, portatevi dietro sempre almeno un paio di Durex.

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Guarda forse sono l'ultimo che dovrebbe parlare, visto che nella mia vita non ho mai avuto bancali di ragazze e non sono certo un tipo intraprendente :asd:

Nel momento più importante della mia vita, ho avuto una situazione familiare abbastanza complicata e questo mi ha distrutto, cambiandomi per sempre. Nelle tue parole mi ci rivedo, perché ero come te. (in parte lo sono ancora, ma ho lavorato molto su questo).

Pessimista, chiuso, svogliato, se mi chiamavano rifiutavo sempre di uscire e alla fine mi sono precluso tante possibilità. Con le ragazze non ne parliamo, non sapevo nemmeno come iniziare un discorso :asd: Nelle uscite parlavo sempre poco e se arrivava una ragazza mi bloccavo proprio. In più ero sempre abbastanza ostile. Capita che un giorno, in una delle pochissime uscite che facevo, arriva la mia occasione (non sto qui a spiegare la storia, che è complicata :asd: ). Mi frequento con una ragazza, questa prova interessa ed in me si accende la fiammella. Inizio ad avere fiducia, inizio a pensare di valere qualcosa e nonostante la storia finisca presto, quell'incontro mi cambia per sempre. Pur continuando ad essere timido ed introverso, inizio però ad aprirmi con le persone, divento più positivo, solare, meno ombroso e la situazione a quel punto cambia. Riesco ad avere rapporti con altre ragazze, nuovi amici, finché un giorno non trovo la mia attuale fidanzata, con la quale sono insieme ormai da più di 10 anni.

Continuo ad avere lati oscuri nel mio carattere, derivati dal passato, ma mi reputo una persona migliore ora.

Tanti mi dicono "eh ma per te è facile, sei fidanzato". Questo è vero, ma i rapporti bisogna anche saper portarli avanti, sacrificando la propria persona per il bene dell'altro.

 

Io ti capisco, so quanto sia difficile essere nell'ombra e non avere la forza di emergere, io c'ho sofferto parecchio. Ma DEVI uscire dall'angolo, non precluderti possibilità, prima di dire che altri non ti accettano, prova a farti qualche domanda e capire se non sei tu che mal ti predisponi ai rapporti con le persone. A volte è facile dire "agli altri non interesso".

Sei troppo negativo e questo si riflette nei rapporti.

Niente è irreparabile, devi solo avere la voglia di farlo. Da quello che leggo a te manca proprio questo. Parli di selezione naturale, ma è una stupidata. Non è la natura che ti ha messo all'angolo, sei stato tu ad andarci ed ora tocca a te uscirne ;)

 

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Visitatore Rhobar_III

Rhobar, mi sa che prima di parlare di ragazze, dovresti vedere uno psicologo che magari ti aiuta ad avere rapporti interpersonali con le persone.

 

Non ho bisogno di psicologi.

 

Io sono il migliore psicologo per me stesso, perché solo io conosco alla perfezione la mia storia, il mio passato e il mio presente.

 

Nessuno meglio di me può comprendere ed interpretare le situazioni che ho vissuto e che sto vivendo.

 

Guarda forse sono l'ultimo che dovrebbe parlare, visto che nella mia vita non ho mai avuto bancali di ragazze e non sono certo un tipo intraprendente :asd:

Nel momento più importante della mia vita, ho avuto una situazione familiare abbastanza complicata e questo mi ha distrutto, cambiandomi per sempre. Nelle tue parole mi ci rivedo, perché ero come te. (in parte lo sono ancora, ma ho lavorato molto su questo).

Pessimista, chiuso, svogliato, se mi chiamavano rifiutavo sempre di uscire e alla fine mi sono precluso tante possibilità. Con le ragazze non ne parliamo, non sapevo nemmeno come iniziare un discorso :asd: Nelle uscite parlavo sempre poco e se arrivava una ragazza mi bloccavo proprio. In più ero sempre abbastanza ostile. Capita che un giorno, in una delle pochissime uscite che facevo, arriva la mia occasione (non sto qui a spiegare la storia, che è complicata :asd: ). Mi frequento con una ragazza, questa prova interessa ed in me si accende la fiammella. Inizio ad avere fiducia, inizio a pensare di valere qualcosa e nonostante la storia finisca presto, quell'incontro mi cambia per sempre. Pur continuando ad essere timido ed introverso, inizio però ad aprirmi con le persone, divento più positivo, solare, meno ombroso e la situazione a quel punto cambia. Riesco ad avere rapporti con altre ragazze, nuovi amici, finché un giorno non trovo la mia attuale fidanzata, con la quale sono insieme ormai da più di 10 anni.

Continuo ad avere lati oscuri nel mio carattere, derivati dal passato, ma mi reputo una persona migliore ora.

Tanti mi dicono "eh ma per te è facile, sei fidanzato". Questo è vero, ma i rapporti bisogna anche saper portarli avanti, sacrificando la propria persona per il bene dell'altro.

 

Io ti capisco, so quanto sia difficile essere nell'ombra e non avere la forza di emergere, io c'ho sofferto parecchio. Ma DEVI uscire dall'angolo, non precluderti possibilità, prima di dire che altri non ti accettano, prova a farti qualche domanda e capire se non sei tu che mal ti predisponi ai rapporti con le persone. A volte è facile dire "agli altri non interesso".

Sei troppo negativo e questo si riflette nei rapporti.

Niente è irreparabile, devi solo avere la voglia di farlo. Da quello che leggo a te manca proprio questo. Parli di selezione naturale, ma è una stupidata. Non è la natura che ti ha messo all'angolo, sei stato tu ad andarci ed ora tocca a te uscirne ;)

 

 

Beh Aviatore, io penso che se sei riuscito a trovarti una fidanzata, significa che la tua situazione è senza dubbio migliore della mia.

 

Significa che per il tuo caso è stata soltanto una questione di "tempo", di "mancate occasioni".

Ma nulla era irreparabile nel tuo caso.

Altrimenti la fidanzata non l'avresti trovata...

 

Significa che dopotutto non eri repellente agli occhi delle donne, che non eri una persona che non suscitava alcun tipo di interesse.

Se così fosse stato, credimi: a quest'ora saresti stato ancora a cercare la prima esperienza.

 

Quando parlo di legge delle selezione naturale, non sto affatto parlando di una stupidaggine.

Sto semplicemente rispettando una legge che noi non vediamo, ma che esiste.

Che viene SEMPRE applicata.

 

I motivi li ho spiegati, non sto qui a ripeterli.

Ma comunque, se uno non ha vita sociale non dipende solo da lui stesso.

Per avere una vita sociale, devi essere necessariamente accettato dagli altri individui.

Se questo non avviene, bisogna accettarlo.

 

Non sono io che mi sono infilato in un angolo.

E' la natura che mi ha esiliato.

E io, in tutta risposta, probabilmente mi sono rinchiuso in una sorta di "bunker", mi sono "asserragliato" e "barricato" in me stesso.

 

Non ci posso fare niente, è il mio carattere che mi ha portato a fare questo.

 

Detto questo, ormai è troppo tardi per tentare di uscirne.

E comunque, non dipenderebbe soltanto da me: cosa succederebbe se una volta che tentassi di uscire, mi trovassi di fronte un mondo ostile che mi vorrebbe esiliare di nuovo?

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Come potete vedere l'aspetto non conta, anche questo modello se non ci sa fare con le ragazze si prende solo no.

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