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gio66

Marcellino è andato via.

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Stanotte Marcellino ci ha lasciati.

 

Un altro pezzo di Storia delle corse che se ne va, un pezzo molto grosso.

 

Autosprint, Motosprint, Rombo, li aveva inventati lui.

 

La maggior parte delle cose che so sulle corse le so grazie a lui.

 

In Italia nessuno ha raccontato le corse col coraggio che usava lui.

 

Era l'unico a dire le cose molto direttamente, anche se a volte usava metafore ingarbugliatissime e, soprattutto, sfoggiava un'ironia ineguagliata.

 

Era capace di attaccare CHIUNQUE quando pensava fosse giusto farlo per poi difenderlo con la stessa passione, rimanendo per? sempre coerente col proprio pensiero.

 

Non ho imparato abbastanza.

 

Ciao Marcellino, salutaci il tuo amico Gilles.

 

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un saluto anche da parte mia...

anche se ammetto di non conoscere la persona in questione, magari se qualcuno postasse qualcosa al rigurado farebbe cosa gradita..

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Stanotte Marcellino ci ha lasciati.

 

Un altro pezzo di Storia delle corse che se ne va, un pezzo molto grosso.

 

Autosprint, Motosprint, Rombo, li aveva inventati lui.

 

La maggior parte delle cose che so sulle corse le so grazie a lui.

 

In Italia nessuno ha raccontato le corse col coraggio che usava lui.

 

Era l'unico a dire le cose molto direttamente, anche se a volte usava metafore ingarbugliatissime e, soprattutto, sfoggiava un'ironia ineguagliata.

 

Era capace di attaccare CHIUNQUE quando pensava fosse giusto farlo per poi difenderlo con la stessa passione, rimanendo per? sempre coerente col proprio pensiero.

 

Non ho imparato abbastanza.

 

Ciao Marcellino, salutaci il tuo amico Gilles.

Un pezzo della mia giovent?, di tanti momenti passati a leggerti.

RIP caro Marcello

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un saluto anche da parte mia...

anche se ammetto di non conoscere la persona in questione, magari se qualcuno postasse qualcosa al rigurado farebbe cosa gradita..

 

Non ? facile spiegare chi ? stato Marcello Sabbatini a chi non lo conosce o a chi lo ha conosciuto solo da pochi anni.

 

Era un Signor Giornalista che conquist? la fiducia di Enzo Ferrari (cosa non facile) il quale gli propose, nei primi anni '60, di trasferirsi a Bologna e fondare una rivista di automobilismo sportivo che andasse a riempire il vuoto editoriale che non veniva coperto da Quattroruote e Auto Italiana.

 

Nacque cos? Autosprint, ma se Ferrari pensava di aver trovato un giornalista "embedded" si sbagliava di grosso.

Da sempre sostenitore dell'automobilismo italiano, Sabbatini si sbatteva a destra e a manca per promuovere tutto ci? che era tricolore, che fossero automobili o che fossero piloti.

 

La popolarit? di Autosprint crebbe incredibilmente negli anni '70 quando si avvaleva della collaborazione delle firme pi? prestigiose dell'automobilismo da corse di tutto il mondo: Eoin S. Young, Jeff Hutchinson, Bob Costanduros, Gerard Crombac, David Hodges, Lino Manocchia, Doug Nye, Adriano Cimarosti.

I collaboratori interni erano persone come Franco Lini (che fu anche DS della Ferrari), Enrico Benzing, Leo Canetoli, Carlo Cavicchi, Giancarlo Cevenini, Cesare De Agostini, Mauro Coppini.

Aveva creato una rivista sulla quale scriveva il "gotha" dell'automobilismo mondiale.

 

Sull'onda del successo di Autosprint, Sabbatini prese lo spunto per fondare, a fine '76, l'analogo Motosprint che per? fece dirigere a chi ne aveva la competenza.

A cavallo tra gli anni '70 e '80, nel periodo della "Febbre Villeneuve", Autosprint tirava oltre 200.000 copie. Ora credo sia attorno alle 70/80.000.

Il suo Autosprint poteva avere in copertina una vettura di F2, una Escort gr.2, una Stratos, una F3, non necessariamente una F1. Nel 2004 sono stato in redazione a S.Lazzaro e Mario Donnini mi ha detto che ogni volta che non mettono una Ferrari F1 in copertina vendono 5.000 copie in meno.

 

Nel 1981 abbandon? la sua scrivania, seguito da una buona parte della redazione, e fond? Rombo. Aveva avuto uno screzio con l'editore che gli imponeva di aumentare le pagine di pubblicit? a parit? di pagine totali e lui non accett? e se ne and?.

Quello di Rombo fu un progetto molto ambizioso che si prefiggeva di trattare sia di auto che di moto che di produzione.

Purtroppo i costi fecero naufragare la testata che scomparve negli anni '90.

 

Indimenticabile.

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I giovani non possono saperlo ma per gli ex-ragazzi come me Marcello Sabbatini, la "Zanzara", ? il giornalista che forse pi? di ogni altro ha contribuito in Italia a fare dell'automobilismo la passione popolare che oggi conosciamo.

 

Che si fosse o meno d'accordo con certe sue posizioni, non credo sia esagerato dire che la sua personalit? e la sua accesa passione abbiano costruito un'epoca e lasciato un segno profondo nella storia delle corse in Italia, che senza di lui sarebbe stata molto pi? povera.

 

 

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Negli anni 70 aveva inventato anche Autosprint mese, un mensile di approfondimento dedicato a tutti gli aspetti dell'auto e un numero annuale riassuntivo della stagione, Autosprint anno. Quando acquistai il mio primo numero di AS, dopo ilGP di Francia del 1970, a luglio, scoprii questo giornalista, nativo del mio stesso Abruzzo, appassionato ferrarista ma anche critico sulla Ferrari, specie per il mancato utilizzo dei piloti italiani.Non dimenticher? mai l'attesa mia, di ragazzino di provincia, del numero di autosprint, che dalle mie parti arrivava il mercoled?, e che mi riempiva li momenti di solitudine di una settimana.

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Anch'io ho appreso poco fa della scomparsa di Marcellino....

Non ? facile spiegare chi fosse a chi non ha potuto conoscerlo, sebbene indirettamente come me grazie ai suoi articoli.

Il vero e proprio Montanelli dell'automobilismo, uno stile certamente letterario nel descrivere trionfi e tragedie degli anni passati, aperto anche alla polemica talvolta discutibile ma il nostro era fatto cos?.....se n'? andato un grande

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appassionato ferrarista ma anche critico sulla Ferrari, specie per il mancato utilizzo dei piloti italiani.

 

Verissimo.

 

Le sue battaglie perch? la Ferrari portasse un pilota italiano sul tetto del mondo furono accesissime. Quella pro-Patrese fu emblematica.

 

Marcellino sognava veramente di vedere l'Italia "dominare" l'automobilismo sportivo e forse anche per questo "trattava meglio" l'Alfa (che faceva correre Giacomelli e Brambilla, pur se per convenienze politiche) della Ferrari.

 

E poi il suo Autosprint fu il primo ad offrire il servizio telefonico GRATUITO (c'era il solo costo della telefonata) di aggiornamento dei tempi delle prove (libere ed ufficiali) in un epoca nella quale le prove non venivano non dico trasmesse ma nemmeno citate dai telegiornali sportivi. I tempi si conoscevano solo alla radio la domenica mattina in "Anteprima sport".

 

Invece, telefonando al 051-455448, ogni giorno si ricevevano informazioni sulle corse attraverso un messaggio registrato, per lo pi? da Eugenio Zigliotto, e, nei weekend di corsa, si avevano i tempi dopo 15/20 minuti dal termine di ogni sessione.

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Peccato.

Un pezzo della nostra storia che se ne va...

Trovarne altri giornalisti come lui!

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Ho sentito molto parlare di Marcello ma di lui ho letto pochissimo, quando suo figlio Alberto entr? in Autosprint e il giornale divent? una ciofeca...so che lui aveva fatto un grandissimo giornale ma non so com'era...neanche di Rombo, credo di avere un numero solo, perch? ? fallito?

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E' stato un grande.

Oltre ai giornali che avete elencato, ? stato pure presenza fissa per un certo periodo a Processo al Gran Premio (non so quanti di voi abbiano visto questa trasmissione..)

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Un giornalista serio e competente, certamente uno dei migliori...

La sua grande esperienza ? stata di insegnamento a tanti e, con lui, se ne va un bel pezzo di storia del giornalismo a quattro ruote...

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Mi dispiace non aver vissuto la sua epoca. Mio padre me ne parlava sempre: diceva che era un grande, il pi? grande. Marcello... lui metteva anche le altre categorie automobilistiche in copertina. Non c'era solo la Formula 1!

Io ho i vecchi Autosprint a casa, ma non ho mai avuto tempo di leggerli... Peccato: forse conoscer? la grandezza di Marcello solo ora che non c'? pi?.

 

P.S. Rombo era un signor giornale, e negli ultimi anni di vita anche decisamente superiore ad Autosprint

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Mi spiace che se ne sia andato anche se, non voglio essere ipocrita, non mi piaceva pi? di tanto.

Questo non vuole dire che non stimassi il giornalista e l'uomo ma difficilmente condividevo quello che diceva, sopratutto nel parlare di certi argomenti o epoche. ma forse ero io ad avere un atteggiamento sbagliato.

E' incredibile, in quest'epoca, pensare alla poca reperibilit? di informazione preautosprint.

E grazie ad autosprint in tanti abbiamo alimentato la nostra passione

 

 

Comunque mi dispiace parecchio.......

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non lo conoscevo... l'avevo visto soltanto a qualche " Processo al GP " ma s? che ? stato un grandissimo ...

mi dispiace tanto

 

*

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Mi spiace che se ne sia andato anche se, non voglio essere ipocrita, non mi piaceva pi? di tanto.

Questo non vuole dire che non stimassi il giornalista e l'uomo ma difficilmente condividevo quello che diceva, sopratutto nel parlare di certi argomenti o epoche. ma forse ero io ad avere un atteggiamento sbagliato.

E' incredibile, in quest'epoca, pensare alla poca reperibilit? di informazione preautosprint.

E grazie ad autosprint in tanti abbiamo alimentato la nostra passione

Hai colto nel segno. Senza nulla togliere a moltissimi altri giornalisti (penso a Franco Lini per esempio) ed a altre storiche riviste come Auto italiana, possiamo davvero dire che per gli appassionati italiani di automobilismo sia esistita un era pre- e un' era post-Sabbatini.Autosprint, quando le notizie sulle corse dovevi andartele a cercare come un "carbonaro" telefonando allo 051... :P

Se oggi le cose sono radicalmente cambiate lo dobbiamo anche e forse soprattutto a lui

 

 

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Marcellino era un focosissimo abruzzese sempre pronto alla polemica, che per? non era mai fine a se stessa.

Lui, con la sua grinta, la sua voglia di sapere, andava a sviscerare le situazioni pi? complesse del mondo delle corse, non si accontentava dei comunicati stampa, continuava a dare battaglia anche a costo di andare a sbattere contro il muro.

 

Ovviamente la F1 di oggi non lo avrebbe tenuto nella seppur minima considerazione, gli sarebbe stato ritirato l'accredito dopo il primo giorno di prove.

 

 

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