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Giovanni Acampora

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Tutti i contenuti di Giovanni Acampora

  1. Giovanni Acampora

    Mark Webber a quota 40

    Oggi l'australiano compie 40 anni. L'attuale pilota della ammiraglia Porsche nel suo ritorno al WEC, è inoltre ricordato per il suo passato in F1,dove corse per 11 anni tra Minardi,Jaguar,Williams e Red Bull. Un pilota dalle indiscusse capacitá tecniche,ma la scarsa competivitá delle vetture in alcune annate e condividendo il box con personaggi scomodi,sopratutto in Red Bull con Vettel. L'Aussie comincia la sua carriera iniziando dal motocross,poi passa ai kart dove vince nel 93 il Campionato del nuovo Galles del Sud. Il suo passaggio in Formula Ford (miglior risultato stagionale in FF è il 4 posto nel 1995) lo farà entrare nel giro del open wheel,nel 96 gareggia nel Formula Ford europeo e nel 1997 arriva quarto al F3 britannico. Tuttavia il salto avviene nel 98 con il contratto con la Mercedes per il FIA GT,dove vinse cinque gare arrivando al terzo posto assoluto a fine stagione. Partecipa alla 24 ore di Le Mans con la CLK-GTR ma per motivi tecnici la casa tedesca si ritira dalla competizione. Nel 2000,Webber gareggia in F3000 dove si scontra con futuri colleghi del Circus come Fernando Alonso e Justin Wilson. Nel 2002 debutta in F1 con la Minardi e nel GP d'Australia coglie un inaspettato quinto posto,consegnando i suoi primi punti che saranno i futuri 1047,5. Il suo primo podio risale al GP di Monaco del 2005 con la Williams. La vittoria la coglie dopo 8 anni da quando gareggia in F1,Nürburgring 2009 dove ottenne anche la pole position nel GP tedesco e diventa l'idolo degli australiani in quanto l'ultima vittoria di un Aussie prima d'allora era quella di Alan Jones nel 1981 a Las Vegas. Dal 2009 fino al 2013 condusse la Red Bull in un clima teso che si era creato con l'ingaggio di Sebastian Vettel,giovane non molto gradito da Webber che purtroppo verrá etichettato come Eterno Secondo,considerando anche i risultati altalenanti durante il periodo con Williams e Jaguar,poiché ha storicamente sofferto i derby interni alla scuderia con Heidfeld e Vettel. Nonostante ciò in 11 anni di F1 colleziona 1047,5 punti in 215 presenze,9 vittorie,13 pole,42 podi e 19 giri veloci,numeri che potrebbero iridarlo almeno in una edizione,ma il risultato migliore in classifica è il terzo posto finale,raggiunta nel 2010 dove ebbe una ghiotta occasione per aggiudicarsi il titolo ma che non sfruttò a causa di errori nella fase finale del campionato,e arriva terzo in altre due edizioni:2011 e 2013,dove fini la sua avventura in F1 per ritornare al WEC come alfiere della Porsche.
  2. Cambiano i tempi,cambiano i piloti e le scuderie e cambiano di conseguenza anche i tracciati. È una prassi inevitabile che può scaturire molti dissensi da parte dei tifosi piu incalliti. È ovvio che l'atmosfera e le emozioni che suscitano è soggettivo per chiunque,ma odiernamente la mancanza di tracciati storici e anche di Gran Premi storici,che lasciano il posto a tracciati di ultima generazione,realizzati a computer con l'intento di emulare altri tracciati piu famosi che ora mancano nel Calendario del Circus. Ma quali sono i Gran Premi dei quali si prova questa mancanza? Prima su tutti è il Gran Premio di Francia che da 8 anni non ospita la F1 se non per dei test stagionali. Eppure la Francia ha una grande tradizione sportiva, è la terra natale di Alain Prost o di un Sebastian Loeb,inoltre la Francia è padre della leggendaria 24 ore di Le Mans e il Tour de Corse (in Corsica) per quanto riguarda il Mondiale Rally. Il Circuito più adatto al panorama della F1 è senza alcun dubbio il tracciato di Magny Cours,tracciato che ha gia ospitato la F1 per anni e quindi sarebbe un ritorno molto gradito,anche se per i nostalgici c'e piu spazio nel cuore per Digione. Un'altro tuffo al cuore sarebbe il ritorno di Imola,altro layout storico del Motorsport e della F1 in particolare,che ha cancellato momentanamente (si fa per dire) l'appuntamento a causa degli standard bassi in nome della sicurezza. Molti,infatti sono i tifosi che preferiscono l'autodromo Dino Ferrari all'azero Baku,forse vedere Imola come Gran Premio d'Europa sarebbe un ottimo risarcimento per il tifoso. Se l'idea di un'Imola Europea venisse accantonata,le seconde scelte non mancano e molti di questi sono altri ritorni graditi: Brands Hatch,Zolder,Estoril e Donington Park sarebbero indicati come Gran Premi d'Europa dopo il flop di Valencia e quello futuro (Tuttavia è prematuro dirlo,visto che è l'anno di debutto) di Baku. Spostandoci altrove si potrebbe optare per un ritorno a Long Beach,e chi segue da piu tempo la F1 ne avrá senz'altro un bel ricordo di uno dei tracciati piu difficili della storia. Per il panorama asiatico,oltre a Suzuka che non si deve toccare,un ritorno del GP del Pacifico ospitato ad Aida o per esempio al Fuji Speedway,senza dimenticare di menzionare Macau. D'altro canto,organizzare dei GP in questi tracciati richiedono costi esorbitanti perchè gli standard di sicurezza sono molto più alti e ciò costringe ai dei lavori di ristrutturazione per renderli all'avanguardia,e visti questi tempi é remota la possibilitá di vedere questi circuiti nel Calendario,almeno per ora.
  3. Salve a tutti,sono Giovanni Acampora,classe 96,appassionato di F1 e del Motorsport in genere e mi auguro di trovarmi bene in questo forum...
  4. È prematuro parlarne visto il rinnovato impegno della azienda italiana nel essere l'unico fornitore di pneumatici del Circus in quanto nel 2017 ci saranno novitá importanti sotto questo aspetto. Tuttavia tutto ha un inizio e una fine e secondo voi chi fornirá i pneumatici in futuro? E in chiave futura è possibile il ritorno di un eventuale lotta tra aziende,come nel passato con Bridgestone e Michelin? Dal mio punto di vista penso che la Michelin sia la scelta che la Fia adopererá in futuro,in quanto l'industria francese fornisce i pneumatici ai team di Formula E,designato come il futuro delle corse. Tralasciando questa affermazione scontatissima preferirei un azienda del tutto nuova alla F1 per esempio la Hankook o la Yokohama che non sarebbe una cattiva idea. Voi che ne pensate?
  5. Giovanni Acampora

    Formula Palmer Audi

    Purtroppo non vengono considerate molto le donne nel mondo delle corse. E un peccato... Kimilainen è fantastico come cognome
  6. Giovanni Acampora

    Formula Palmer Audi

    Il motorsport presenta varie sfide di cui i piloti ne traggono vantaggio in termini di visibilitá e di successo. E per questo che esistono le categorie minori e ho pensato di proporre man mano quei format che a scapito di altre non hanno avuto un grande successo. È la prima ad essere menzionata è l'ormai sciolta Formula Palmer Audi. Nata nel 1998 dal ex pilota di F1 Jonathan Palmer,era un campionato open wheel monomarca con l'intento di dare un' alternativa economica rispetto alla F3 e Formula BMW. Il partner organizzativo è in questo l'Audi che è insolita vederla nel panorama Open Wheel. Scelse di fornire i motori per questa categoria made in UK,dei 4 cilindri in linea 1.8 turbo T34 Garrett dalla potenza di 300cv e i telai (unici per la categoria,essendo un format Low Cost) era della Palmer Sport. La velocitá massima stimata era di 270km/h per queste vetture che utilizzavano un overboost di 60cv da poter usare in gara e durante le prove e il fornitore dei pneumatici era l'Avon. É invano dire che il calendario comprendeva solo tappe in circuiti britannici come Brands Hatch e compagnia bella,interamente gestito dalla Motorsport Vision,dal regolamento a i diritti televisivi. Questo format semisconosciuto non ha avuto grandi nomi che sono diventati stelle del motorsport. Pochi sono i piloti passati per questa categoria e sono Andy Priaulx,campione WTCC,il defunto Justin Wilson,ex F1 e indycar,l'italiano Giorgio Pantano e l'ex terzo pilota Mclaren Gary Paffett. Per gli amanti delle statistiche il pilota più vincente è Jon Barnes,campione britannico GT e pilota FIA GT3 con nove vittorie in una singola stagione,di cui sette consecutive. Mentre il Poleman è Jonathan Kennard con 10 pole position in una sola stagione (edizione del 2004),di cui 6 consecutive. L'ultimo campione della categoria è stato Nigel Moore nel 2010,che nel mese di Novembre dello stesso anno Palmer sciolse la categoria a causa del poco successo riscontrato in 12 anni di storia. IMMAGINI La Vettura:http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcR0t6lv7A_m3yOhCFJXcriTJFZUoiZXIUa2yiqZAV7vBW_fqLIHzw Il motore Audi:http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRx4sgwu-KV8JG_uVG4jsAq8vRhxdYCYIqZm0kmfu3vS5ty7VA3yQ Justin Wilson ai tempi della FPA: http://www.formulapalmeraudi.com/umbraco/imagegen.ashx?image=/media/2113/23.jpg&height=500&allowupsizing=false
  7. Un altra categoria open wheel dalla vita molto breve. Nonostante l'appeal della serie principale e di quella tedesca in particolare,la controparte USA non ha sfornato un gran numero di talenti e non ha avuto un seguito da parte dei spettatori stelle e strisce. Gestito dalla IMSA,nasce nel 2004 come Formula Bmw USA per poi essere rinominata Formula BMW Americas,vista la presenza di piloti canadesi e messicani. Il format delle gare è preso dalle altre serie nazionali della stessa categoria ed era un evento di contorno nelle gare di Champ Car,ALMS e Indy Racing League,senza dimenticare le gare di Canada e Stati uniti di F1. In 5 anni dalla sua nascita,il roster dei piloti fu poco alletante non solo al livello tecnico da parte dei partecipanti,ma lo stesso numero dei partecipanti era imbarazzante (un dato ecclatante è il numero di piloti iscritti nell'ultima edizione datata 2009:soltanto 13 iscritti). L'unico pilota degno di nota ad aver partecipato e vinto il titolo esordienti del 2007 è stato Esteban Gutierrez che gareggia in F1. Poi oltre a lui hanno militato Felipe Nasr e Daniel Juncadella. Un'altra chicca è la partecipazione di Francisco Muniz nel 2006,per intenderci è l'attore statunitense famoso per la serie TV Malcom in the Middle,essendo il protagonista della serie. Con questa conclusione penso che si è detto tutto sul livello competitivo di questa categoria minore made in USA.
  8. Giovanni Acampora

    La Scuola Finlandese

    Gardemeister è un pilota per far numero alla fine,sapevo che non ha vinto niente nei rally
  9. Giovanni Acampora

    La Scuola Finlandese

    Il polo artico dell'europa che comprende Finlandia,Svezia,Norvegia e Danimarca è una regione che ha visto i natali di grandi sportivi che sono passati alla storia e che hanno creato un vero e proprio filone di piloti,in particolare la Finlandia,terra di saune popolati dai maggiori consumatori di caffeina e di fervidi lettori,non a caso la Finlandia è dotato di un sistema educativo esemplare e invidiato da molte altre nazioni più blasonate. Quindi tra un caffe e una sauna,ci scappa anche il Rally dei Mille Laghi,tappa del Mondiale Rally dove lo spettacolo è garantito visto i salti e le velocità che si percorrono,dove i migliori scandinavi sono i re incontrastati,c'e solo una ovvia eccezione:Il transalpino Sebastian Loeb. Non a caso gli scandivani più veloci (in particolare i Finlandesi) sono campioni mondiali di rally,citando anche un norvegese Petter Solberg. Il caso non sussiste se la Finlandia ha sfornato il maggior numero di campioni rallistici,piu di ogni altra nazione,con altri che vengono da altre categorie come la F1 per completare il bilancio,a tal punto da poter considerare una scuola vera e propria. D'altro canto ci sono anche piloti meno fortunati di questi che verrano citati piu in avanti e nonostante la loro carriera poco brillante è doveroso farne menzione. Iniziando dalla Formula Uno,il primo finlandese a vincere un Mondiale fu il padre di Nico Rosberg,Keke a bordo della Williams nel 1982,con una sola gara vinta che gli consegnò il titolo nonostante una stagione sempre in bilico dove la sfortuna e la fortuna sono state i pesi principali di quella stagione. Piu in avanti dopo il 1990 entrano in scena Mika Hakkinen con una Lotus ormai sottotono a quell'epoca e che con la Mclaren motorizzata Mercedes nel 1998 e 1999 vince il mondiale beffando Micheal Schumacher nel 1998 e Irvine nel 99',poichè Schumacher si infortunò nella gara di Silverstone e fu sostituito da un altro finlandese anche lui si chiamava Mika ma di cognome portava Salò,ed è scontato che non era come quello della Mclaren. Hakkinen si ritira nel 2002 e gia nel 2001 si era disegnato il suo erede,un certo Kimi Matias Raikkonen,ultimo finlandese a vincere il mondiale piloti nel 2007 durante il primo ciclo con la Ferrari,per poi andare nel 2010 nel WRC e dopo due stagioni ritorna con la Lotus nel 2012 e poi nel 2014 ad oggi gareggiando per la Ferrari. A cavallo tra il 2007 e il 2011 sembra che la scuola finlandese abbia fatto nascere un nuovo talento lapponico:Debutta in Mclaren nel 2008 un Heikki Kovalanein,che colleziona una sola vittoria in Ungheria,complice anche il ritiro di Massa a tre giri dalla fine. Purtroppo non ha avuto la stessa fortuna di un Raikkonen o di un Hakkinen,i risultati non arrivano per Heikki che traghetta prima in Renault per finire in Catheram dove chiude la sua carriera in F1. Dal 2013 la dinastia finnica punta su un altro talento scostante,in particolare questa prima parte di stagione. Si chiama Valtteri Bottas,un ragazzo giovane che viene anche reso famoso dal maestro finnico della F1: Hakkinen. Bottas con la Williams ha ottenuto vari podi in queste stagioni e collezionato un numero discreto di punti e si pensa a lui per il dopo Raikkonen,tuttavia la Mercedes ha il suo cartellino e deve ancora crescere come pilota,ma nulla è certo in questo mondo. In paralello alla F1,il Rally è lo sport piu in voga dai tifosi,uno di questi è Raikkonen che confessò nel 2007 una marachella fatta quando era adolescente:Lui e suo fratello con i loro motorini decisero di trasformare il loro giardino di casa in uno stage del Rally dei Mille Laghi,il risultato viene da se,potete immaginarvelo. La storia finnica del rally è molto ampia che in confronto ad altri paesi con tradizione rallistica come Francia o Italia non ha nulla da invidiare. Il primo pilota,che secondo molti è il padre fondatore dei cosiddetti "Finlandesi Volanti", è Timo Makinën che a cavallo tra gli anni 70 e 80' con la Opel e altre scuderie ha ottenuto risultati piuttosto importanti,senza purtroppo aver centrato un iride mondiale. Quelli che seguiranno sono nomi che dire leggendari è una blasfemia indecorosa. Negli anni 80',il rally vede la sua epoca d'oro con l'avvento del gruppo B,"la formula 1 dell'offroad", e bastano due citarne due di quel periodo: Ari Vataren con la sua iconica Peugeot 205 T16 e un compianto e amato da tutti gli appassionati di questo sport,ossia Henri Toivonen con la Lancia Delta S4 e prima ancora la 037 sempre Lancia. Da citare anche un Timo Salonen,altro campione mondiale di rally dello stesso periodo,che per quanto sia durato poco come format rimane ancora oggi la piu amata. Con il gruppo A degli anni 90 vede nascere altre due leggende: Tommi Makinen,4 volte campione del mondo con la sua Mitsubishi Lancer,e tra l'altro consecutivi. L'altro e Juha Kankunnen,anche lui a 4 titoli vinti con la Subaru. Può essere finita qui la dinastia, è invece no. Nonostante Loeb era l'imperatore incontrastato nel WRC,ci sono stati grandi piloti potenziali vincitori del mondiale:Mirko Hirvonen e Marcus Gronholm. Ora l'attuale portabandiere della scuola è Jarri Matti Latvala,che sembra avere tutte le carte in regole per continuare a tenere alto il nome di questo filone leggendario dei Finlandesi Volanti.
  10. Giovanni Acampora

    Ronnie Peterson

    Ronnie Peterson Il Super Swede,il drifter della F1 e potremmo innalzarlo chiamandolo "Svedese Volante" in linea con quelli Finlandesi. Al secolo era chiamato Ronnie Peterson. Ronnie Peterson nacque ad Örebro il 14 febbraio 1944,iniziò la sua carriera sportiva nei kart e il passaggio alla Formula 3 Svedese dove vinse due titoli in questa categoria con l'italiana Tecno nel 1968 e 1969. A 26 anni debutta in F1 con la March e in contemporanea partecipa all'edizione del 1970 di Formula 2,vincendo il titolo. La sua prima stagione con la March non fu esaltante,ma nel biennio successivo riesce a ritagliarsi uno spazio in F1 con la March. Nel 71 grazie a una serie di podi arriva secondo in classifica finale. Nonostante la stagione povera del 72,Peterson lascia la March per approdare in Lotus nel 1973 e subito si mette in mostra con 4 vittorie e ben 9 pole position,dando delle grane a un certo Emerson Fittipaldi,campione del mondo 1972. La Lotus,tuttavia non naviga nell'oro, il modello 76 si rivelò un flop e Peterson con il modello 72 riesce a vincere altri 3 gran premi nella stagione del 74. Ma la stagione successiva la 72 di Peterson ormai attempata rispetto gli avversari,non riusci ad avere risultati di rilievo. A malincuore si può dire che la sua carriera entra in una fase non felice per lui,e come si vedrá neanche per l'uomo Peterson. Si licenzia dalla Lotus che non lo retribuisce e ritorna nella March nel 1976 dove vinse il GP di Monza,anche se per molti il 4 posto di Niki Lauda di quel weekend valeva quanto la vittoria di Peterson se non di piu. Il 1977 fa un tentativo fallimentare in Tyrell e come ulteriore danno alla sua breve carriera,viene coinvolto in un incidente nel GP del Giappone con la Ferrari di Gilles Villeneuve che usci di pista e uccise due spettatori. L'anno fatale del 1978 lo vide gareggiare di nuovo per la Lotus in un clima teso con il patron Colin Chapman che impose a Peterson di essere la seconda guida. Ciò porto Peterson ad accettare nel corso della stagione un contratto della Mclaren per la stagione successiva. Il destino gli ha riservato purtroppo una sorte infelice.Domenica,10 settembre 1978,Gran premio d'Italia. Quel semaforo verde scatta in anticipo e le vetture in ultima fila non si erano schierate. Questa è la dinamica ufficiale sul incidente che coinvolse Peterson,frutto di un errore dei commissari di gara che si rivelò fatale per lo svedese. In pochi metri,alla prima curva si crea il solito imbottigliamento,ma uno scarto improvviso di James Hunt,trovatosi tra Peterson e Patrese,fa partire la carambola infernale che coinvolse la Surtess di Brambilla che colpisce la Lotus di Peterson,sprigionando le fiamme dalla vettura dello svedese. I soccorsi sono caotici,Hunt cerca di liberare il collega dai rottami.Dopo 18 minuti arriva l'ambulanza che lo trasporta all'ospedale Niguarda di Milano,ancora vivo e cosciente. Trasportato in terapia intensiva,presenta fratture multiple ad entrambi gli arti inferiori (erano dieci i punti fratturati tra le due gambe). Operato d'urgenza per la ricostruzione degli arti,la mattina seguente muore a 34 anni a causa di un embolia lipidica che secondo voci mai confermate davano la colpa all'imperizia dei medici (si pensava che fosse stata una forte emorragia quando fu tentato di rimuovere l'embolia). Peterson in 8 stagioni e 123 gare raccolse 10 vittorie,26 podi,14 pole position,206 punti e 9 giri veloci e nel 1978 arrivò nonostante la sua morte al secondo posto in classifica finale. Lo Svedese volante è solo lui: Bengt Ronnie Peterson.
  11. Giovanni Acampora

    JGTC

    La JAF (Japan Automobile Federation),ente organizzativo dei campionati locali come l'odierna Super Formula,decise di far debuttare nel 1993 una categoria GT con lo scopo di essere alla pari con altri campionati Grand Touring come la BTCC o il ITC. Il suo nome iniziale era Japanese Gran Turismo Championship,meglio conosciuta con l'acronimo JGTC. Questa categoria GT prevede budget limitati e numerevoli restrizioni di potenza e l'applicazione di zavorre per i vincitori in ogni gara,tutto questo onde evitare un dominio netto di una scuderia e per lo spettacolo che andrebbe man mano ad spegnersi. I tracciati utilizzati erano quelli chiaramente giapponesi:Suzuka,Motegi,Sugo,Autopolis,Okayama,Mine e Fuji Speedway,piu in avanti si aggiunsero anche Sepang e a Buriram in Tailandia (quest'ultimo nel 2014). I Costruttori principali (Nissan,Toyota e Honda) oltre in vesti ufficiali la loro partecipazione era rafforzata dai dei team satelliti semiufficiali (per la Toyota la Tom's,La Nismo per la Nissan e la Mugen per la Honda) oltre a i team privati. Il weekend di gara comprende prove,qualifiche e gara unica. Inoltre nel corso degli anni sono entrati in calendario degli eventi di endurance come la 300km o la 1000km di Suzuka per alcune edizioni fino al 2011. Partendo dall'inizio,nel 1993 le vetture ammesse dovevano rispettare i regolamenti del Gruppo A,quindi non si parla ancora della formula Supertouring. Inoltre nello stesso anno non esisteva il format double-drivers con il cambio pilota,quello lo si vedrá nel 1996. Il 93 va alla Nissan Skyline R32 di Masahiko Kageyama che bissa nel 1994,prima edizione a essere divisa in due categorie distinte:GT1 e GT2 con dei parametri molto simili a quelli della FIA. Inoltre la GT2 va a un team privato con la Porsche 964 RS di Sakae Obata (ma la Porsche non era l'unica casa straniera della serie,c'erano le Ferrari F355 e le F40,la Lamborghini con la Diablo e la Mclaren F1 GTR) Kageyama fará tris con la nuova Skyline R33 nel 95, in GT2 invece vince la versione GTS della Skyline con la coppia Hoshino/Ishibashi. Nel 96 il regolamento cambia dal punto di vista tecnico con il nuovo format in cui le classi si chiameranno sino ad oggi;GT500 (la serie principale) e la GT300 (serie riservata a vetture meno potenti). Tuttavia entrambe le categorie partecipano allo stesso momento per aumentare lo spettacolo. Quell'anno inoltre viene adottata la formula double-driver con cambio pilota obbligatorio per entrambe il categoria. Il titolo GT500 è targato europeo,la Mclaren F1 GTR domina la sua categoria con il duo Brabham/Nielsen,cosi facendo diventano i primi campioni stranieri della categoria con una macchina europea,altro primato storico per la JGTC. il titolo GT300 va alla Porsche Carrera RSR di Keiichi Suzuki e Morio Nitta. Il 97 vede per la prima volta vincere la Toyota in GT500 con la sua iconica Supra della Tom's Castrol di Pedro de la Rosa e Micheal Krumm. In GT300 vince la Nissan Silvia S14 di Orido e Fukuyama. Il 1998,la lotta tra le case giapponesi si fa dura e gli svilluppi delle proprie vettura diventa un modo per imporsi anche per il mondo stradale,in quanto le vetture sono di derivazione stradale. In GT500 la spunta di nuovo la Skyline R33 di un altro ex-pilota di F1 Erik Comas affiancato da Masami Kageyama. il GT300 vince la Toyota MR2 di Keiichi Suzuki e Shingo Tachi. Il 99 è l'edizione che incorona per la prima volta la Skyline R34,ultima evoluzione prima di passare poi alla Nissan GT-R ed é quella di Erik Comas che fa bis. In GT300 è bis anche per la Toyota MR2 con Nitta che si riconferma campione. Il 2000 vince dopo 7 anni dalla sua attivitá agonistica in JGTC,la Honda con la stratosferica NSX pilotata di Ryo Michigami.In GT300 la Porsche si impone con la 996 GT3R di Hideo Fukuyama,gia campione nel 1997 sempre in GT300. Il 2001 in GT500 vince per la seconda volta la Toyota Supra,pilotata da Takeuchi e Tachikawa. Nella categoria minore si impone la Nissan Silvia S15. Il 2002 è doppietta Toyota,la Supra cala il tris in GT500 con Wakisawa e Iida,mentre la MR-S,erede della MR2 SW20, vince in GT300 con la coppia Nitta/Shinichi Takagi. Nel 2003 è il turno della Nissan che centra entrambi i titoli,in GT500 con la collaudata R34 che chiude la sua carriera agonistica con il duo Satoshi Motoyama/Micheal Krumm. È per la prima volta vince la Fairlady (o 350Z) in GT300 con Kinoshita e Yanagida. Il 2004 la Fairlady ufficiale vince il campionato GT500 (prima e unica volta per questa vettura) con Motoyama e Richard Lyons. Il GT300 va al duo Yamano/Yagi con una Honda NSX privata. Il 2005 è l'ultimo anno del ciclo JGTC e del ciclo della Supra,che finirá quel anno la carriera agonistica con la vittoria del titolo GT500 con Tachikawa e l'ex F1 Toranosuke Takagi. Il GT300 va al duo Sasaki e Yamano su una Toyota MR-S. Dal 2006 fino ad oggi la categoria viene ribattezzata Super GT e i cambiamenti non sono pochi. Prima su tutto è l'entrata della Lexus in GT500 per sostituire la Supra con la SC 430. Inoltre la potenza effettiva delle vetture comincia a salire (600 per GT500 e 400-500 per la GT300) e i motori da aspirati divennero V8 4.5L turbocompressati da due turbine,prima erano dei V6 3.0L alcuni aspirati come quelli della Honda NSX I team stranieri aumentavano in GT300 (si aggiunsero Bmw,Mercedes,le Aston Martin oltre alle Ferrari e Lamborghini). Il 2006 viene vinto dalla coppia Wakisaka/Lotterer su Lexus SC430 e consegna il primo titolo alla Lexus. In GT300 vince la Mazda Rx-7 di Yamano e Iiri,e anche questo è il primo titolo per la Mazda. Il 2007 vede vincere per l'ultima volta la Honda NSX,quella di Daisuke Ito e Ralph Firman. In GT300 è l'ultima anche per la MR-S di Kazuya Oshima e Hiroaki Ishiura. Il 2008 è l'anno del ritorno della Nissan con la nuova R35 GT-R e il duo Motoyama e Tréluyer vincono il titolo GT500.In GT300 la 370Z realizza un'altra doppietta con la categoria regina per la Nissan. Il duo 370Z era Kazuki Hoshino e Hironobu Yasuda. Nel 2009 la Lexus reallizza la prima doppietta della sua storia con la SC430 di Wakisaka e Lotterer per la GT500,la IS 350 di Manabu Orido e Tatsuya Kataoka a completare la doppietta vincendo in GT300. Il 2010 è un anno importante per la Honda che schiera la HSV-010 GT,unica vettura che non ha una controparte stradale ed una delle eccezioni per il campionato,poiche la seconda era la Subaru Impreza (GT300) che di serie è a quattro porte,ma la versione JGTC era 2 porte,per poter essere iscritta come prevede il regolamento. La HSV di Kogure/Duval vincono in GT500,in GT300 vince la coppia Hoshino/Yanagida su Fairlady Z. Nel 2011 vide il primo Italiano nella storia vincere la categoria regina:Ronnie Quintarelli in coppia con Masakata Yanagida vincono su una Nissan GT-R. Nella categoria GT300 vince inaspettatamente la Bmw Z4 GT3 del duo Taniguchi/Bamba,il primo titolo conquistato dalla Bmw. Nel 2012 in GT500 Quintarelli/Yanagida si riconfermano campioni sulla GT-R,in GT300 dopo 12 anni ritorna alla vittoria del titolo una Porsche,la 911 GT3R guidata Mineo e Yokomizo. L'anno successivo,in GT500 vince la Lexus Sc430 di Hirate/Tachikawa,mentre in GT300 vince la Honda CR-Z di Mutoh/Nakayama. Il 2014 e il 2015 vengono vinti dalla coppia Quintarelli/Matsuda sempre su Nissan GT-R, e con i quattro titoli Quintarelli diventa il pilota straniero piu titolato.Nel 2014,in GT300 si riconferma la Bmw Z4 con Kataoka e Taniguchi. Invece nel 2015 la GT300 va alla versione GT3 della GT-R guidata da André Couto.
  12. Giovanni Acampora

    Phil Hill

    In corrispondenza al Gran Premio di Spa,oggi si ricorda anche un leggendario pilota statunitense,uno dei pioneri della F1:Philip Toll Hill Jr. Il 28 agosto 2008 Phil Hill si spegne all'eta di 81 anni nell'ospedale di Salinas dopo essere stato uno dei piloti che ha vinto con la Ferrari il suo primo e unico titolo mondiale nel 1961. Nato a Miami il 20 aprile 1927,cresce a Santa Monica dove sin da piccolo si appassiona di motori fino a quando nel 1946 si iscrisse al California Sportscar Club. Si trasferisce in Inghilterra per lavorare come collaudatore Jaguar e nel 1954 si fa notare a bordo di una Ferrari 375MM Vignale arrivando secondo assoluto alla Carrera Panamericana. In seguito Il Patron Enzo Ferrari gli offri un volante per la 24 ore di Le Mans del 1955,l'edizione piu nera per l'evento. 3 anni dopo la strage Hill vince la 24 ore di Le Mans con la Ferrari 250 Testa Rossa,l'auto rivenduta all'asta per ben 33 milioni di dollari. La sua parentesi in F1 comincia nello stesso anno,debuttando con la Maserati e arrivando settimo al Gran Premio di Francia. L'anno successivo il Drake lo inserisce nella sua scuderia di F1, a quel tempo segnata dalla morte di tre piloti ossia Peter Collins,Pat O'Connor e Luigi Musso. Hill coglie il suo primo podio a Monza edizione del 1958, in seguito conquista altri secondi e terzi posti fino al 1960 dove sempre a Monza stavolta vince la sua prima gara e il titolo arriva nel 1961 dopo Mike Hawtron,il quale condivide un record particolare: il minor numero di vittorie all'attivo vincendo un titolo piloti ossia 3 una nel 1960 e due nel 61'. Nel 62' non riusci a ripetersi e nel 63' passa alla ATS (Scuderia italiana) gareggiando anche per la Lotus,senza ottenere punti. Il 1964 Hill sbarca in Cooper dove rimase per un anno e nel 66,non essendosi qualificato per il GP d'Italia a bordo di una Eagle,decise di chiudere la sua carriera con un titolo mondiale,51 partenze,3 vittorie,16 podi,94 (98) punti e 6 pole position.
  13. Dopo aver interpellato una storia poco gloriosa come quella della FPA (Formula Palmer Audi),è doveroso raccontare una categoria decisamente più famosa dal punto di vista storico,riferendomi alla ex Formula Nippon che tutt'ora si chiama Japanese Championship Super Formula (JCSF),categoria open wheel di marchio nipponico. Ne avrete sicuramente sentito parlare di questo campionato,che debutta nel 1973 sotto il nome di Formula 2000,denominata anche Formula 2 piu in avanti,nel 1978. La maggioranza dei piloti erano naturalmente giapponesi,alcuni di essi che partecipavano diverrano piloti di spicco nel Motorsport. I primi anni della categoria le vetture della F2000 erano delle March motorizzate dalla BMW con la concorrenza in seguito della casa nipponica Nova per quanto riguarda il telaio. Dal 1973 al 1978,nella categoria si sono fatti conoscere Kazuyoshi Hoshino e Noritake Takahara,che vincono rispettivamente due titoli ciascuno (74 e 76 per Takahara mentre Hoshino 75 e 77) mentre l'edizione inaugurale va al nipponico Motoharu Kurosawa. Nel ciclo iniziale in particolare dal 1976 si iscrivono come Wild Card piloti di spicco come Jacques Laffite,Riccardo Patrese (che nel 77 vinse anche una gara,diventando il primo straniero a vincere una gara della categoria), nel 78 Marc Surer (anche lui si impose in una gara) e nel 79 Beppe Gabbiani (anche lui vinse una gara). Dal 1979 in poi,anche i piloti non nipponici potevano lottare per il titolo poiché i punti venivano assegnati anche a loro,prima d'allora gli stranieri si iscrivevano come Wild Card. L'anno precedente al 79,inzia il secondo ciclo di questa formula,rinominata Formula 2 dove vede Hoshino ad aggiudicarsi l'edizione del 78 (il terzo titolo,considerando i due precendenti) e l'ascesa del primo pilota giapponese ad debuttare in futuro nella F1: Satoru Nakajima, che si impose per ben 5 volte su nove edizioni (1981,82,84,85 e 86) E nel 1983,l'inglese Geoff Lees diventa il primo straniero a vincere il titolo su una March-Honda/Spirit-Honda. Il motorista Honda debutta in questa nuova veste per contrastare il motore BMW che vinse fino al 1980 con Masahiro Hasemi,per poi farsi soccombere dallo strapotere della Honda che ha motorizzato in quel periodo le Ralt e le March e la stessa Honda vinse qualche edizione assieme alla Mugen (84 e 85). Il terzo ciclo,denominata F3000,inizia nel 1987 per finire nel 1995. Stavolta,la categoria cresce di popolaritá ed diventa una delle maggiori serie propedeutiche alla F1. Maggiore è la visibilitá di questo format,maggiore è il numero di telai diversi come Lola e Reynard,aziende gia attive in europa e la giapponese Dome e debutta anche il propulsore della Cosworth. Hoshino conquista il suo quarto titolo nel 1987,nel 88 un giovane Aguri Suzuki (ex F1 ed ex Endurance) conquista il titolo con l'ultimo telaio March e il primo titolo a Cosworth Yamaha,l'edizione del 89 va a Hitoshi Ogawa su una Lola (primo titolo per l'azienda in quella categoria),Hoshino sale a 5 titoli nel 1990,nel 91 un altro futuro pilota di F1:Ukyo Katayama su una Lola Cosworth. Il campionato del 1992 va al primo italiano a vincere in questa categoria:Mauro Martini. Hoshino sale a 6 nel 93 e nel 94 un altro italiano vince il titolo su l'unica vettura targata interamente nipponica: la Dome Mugen Honda di Marco Apicella. Il 95,ultimo anno di questo ciclo,va a Toshio Suzuki. Tra i titolati ci sono solo Katayama e Aguri Suzuki ad aver visto la F1 da vicino,ma ci sono altri pezzi da novanta che hanno militato in F3000: Eddie Irvine,Heinz Harald Fretzen e Emanuele Pirro e come ciliegina sulla torta Micheal Schumacher che corse una gara nel 91,arrivando secondo. Questo è solo l'inizio del boom che avrá la categoria. Il quarto ciclo è il piu significativo e non a caso il piu duraturo tra i suoi antenati:nasce nel 1996 la Formula Nippon. È stato il piu duraturo poiché cambierá il nome nel 2012 diventando l'odierna Super Formula,un ciclo durato ben 17 anni,una raritá nel mondo delle categorie minori. In questo lungo ciclo i regolamenti sono cambiati con una frequenza più alta rispetto al passato. Dal 96 fino al 2002 esisteva ancora un confronto tra vari costruttori ossia la Lola,Reynard e G-Force,tuttavia dal 2003 in poi la FN diventa una serie monomarca con la Reynard motorizzata Mugen,per poi passare alla Lola in veste semiufficiale dal 2006 fino al 2009 con motori Toyota (debutto in categoria) e Honda,che verranno montati poi sul telaio statunitense Swift fino al 2013. Questo perchè i costruttori non riuscirono a investire sul campionato come prima e molti cambiamenti erano dovuti alla concorrenza della GP2 Series In 17 anni di FN sono saliti alla ribalta piloti come Ralf Schumacher (campione del 96), Pedro de la Rosa (1997),Tom Coronel (pilota del WTCC e campione FN nel 99). Per cronaca,tra i campioni FN ci sono anche Toranosuke Takagi (2000),Ralph Firman (2002),Satoshi Motoyama (1998,2001,2003 e 2005),Loic Duval (2009) e il figlio di Satoru Nakajima,Kazuki (2012). La fase odierna (2012 ad oggi),ossia la Super Formula (SF) vede l'impiego per la prima volta in questo format,l'onnipresente Dallara come unico fornitore di telai e per quanto riguarda i motori sono sempre Honda e Toyota.Il campione in carica è Hiroaki Ishiura e il campionato 2016 è ancora in corso.Spero che questo lungo discorso non vi abbia annoiato.
  14. Giovanni Acampora

    I Vecchi campi da Battaglia

    Nel 2009 ad Okayama si è corsa la 1000Km come tappa del campionato asiatico di Endurance.
  15. Giovanni Acampora

    I Vecchi campi da Battaglia

    Okayama é ancora utilizzato in categorie nazionali se non mi sbaglio,come ho sbagliato a citare Watkins Glen prima.
  16. Giovanni Acampora

    F1 Historical top 10 Baboden

    (Questa lista è in ordine casuale) Schumacher Senna Lauda Stewart Raikkonen Button Clark Gilles Villeneuve Mansell
  17. Ci sono molte categorie minori che aiutano a dei aspiranti piloti a esaudire il loro sogno primordiale:La Formula 1. Da quando il mondo dell'automobilismo comincia ad avere maggiori introiti economici con gli sponsor e una maggiore visibilitá grazie alla televisione,ogni categoria del motorsport ha la sua serie cadetta. In particolare nel mondo dell'open wheel che in decenni ha avuto diversi format,quelle monomarche per cosi dire come la Formula Ford, Formula Bmw e l'odierna Formula Renault 2.0,per poi passare a quelle europee come l'Euroseries e quella del Sol Levante,ossia la Formula Nippon. Ma lo scettro della regina delle categorie minori è in possesso della ormai famosa GP2 Series. Correva l'anno 2005,anno che vide nascere la stella di Fernando Alonso che conquistò il suo primo titolo,dopo aver battuto un altro futuro campione,ossia Kimi Raikkonen e un Micheal Schumacher in fase discendente della sua carriera,dovuta anche a una Ferrari poco performante. In parallelo a quella stagione,debutta la GP2 Series,format concepito da Bernie Ecclestone e Flavio Briatore,sostituendo la vecchia F3000. Per farsi che i costi siano contenuti,tutte le 12 scuderie utilizzavano lo stesso telaio prodotto dalla Dallara,azienda italiana riconosciuta a livello globale,e i propulsori V8 4000cc realizzati dalla Mecachrome,che ha lavorato in F1 con la Williams nel 1998 non ottenendo risultati di rilievo. Il fornitore iniziale dei pneumatici era la collaudata Bridgestone per poi lasciare spazio dal 2011 ad oggi alla Pirelli. Nello stesso anno viene anche accorpata in un unica formula la GP2 Asia Series,poiché prima di allora era un campionato a se nonostante le stesse identiche vetture. Dal 2005 al 2016,la GP2 ha plasmato un numero di piloti che gareggiano o hanno gareggiato in F1 e la maggior parte di essi sono campioni in questa categoria,mentre alcuni nonostante la conquista del titolo non hanno trovato spazio in F1,considerando che altri piloti meno vincenti in quella categoria si sono guadagnati l'accesso in F1. Il 2005 vince il titolo Nico Rosberg,l'anno successivo Lewis Hamilton entrambi con la scuderia francese ART Grand Prix,Timo Glock (ex Toyota ed ex Virgin in F1,attuale pilota Toyota nel Wec) vince nel 2007,il primo degli Italiani ossia Giorgio Pantano con la Campos (scuderia iberica che doveva entrare in F1) nel 2008,il campionato 2009 va all'attuale pilota della Force India Nico Hulkenberg (Terzo pilota a vincere con la ART),la Rapax di Pastor Maldonado (ex Williams) vince nel 2010, a seguire il primo pilota Francese a vincere il titolo ossia Romain Grosjean (attuale corridore per la Haas in F1),2012 a un altro italiano ovvero Davide Valsecchi,2013 allo svizzero Fabio Leimer,2014 al figlio d'arte Jolyon Palmer (attuale pilota Renault in F1) e infine nel 2015 va all'attuale terzo pilota Mclaren il belga Stoffel Vandoorne. Tuttavia bisogna elencare altri piloti che hanno militato in GP2 per poi salire di categoria: i messicani Sergio Perez e Esteban Gutierrez,gli attuali piloti Sauber (Marcus Ericsson e Felipe Nasr),Ryo Haryanto (ex Manor),l'italo-americano Alexander Rossi (ex Marussia),Sebastian Buemi (ex Toro Rosso),Kamui Kobayashi (ex Sauber e Catheram),Max Chilton (ex Marussia e Virgin),il compianto Jules Bianchi,Charles Pic,Giedo Van Der Garde,Heikki Kovalanein,Jerome D'Ambrosio,Lucas di Grassi,Nelson Piquet Jr,Bruno Senna,Kazuki Nakajima,Karun Chandhok,Scott Speed (ex Toro Rosso) e Il primo russo della F1,Vitaly Petrov. L'unica categoria ad avere uno charme simile alla GP2 è la sotto categoria della medesima: La piu giovane GP3 nata nel 2010 e in cinque anni sono passati piloti del calibro di Valtteri Bottas,Danil Kvyat,Max Verstappen,lo stesso Gutierrez e l'ultimo a salire è stato il francese Esteban Ocon,campione nel 2015 battendo l'Olandese figlio d'arte che adesso milita in Red Bull. La fabbrica GP2 funziona e produce tanto come si sperava,e assieme alla GP3 il cambio generazionale è diventato molto più semplice dal punto di vista quantitativo poichè a livello qualitativo è sempre difficile stabilire quale generazione sia la più talentuosa,è tutto altamente soggettivo come giusto che sia.
  18. Giovanni Acampora

    La Scuola Finlandese

    Se per questo si può aggiungere anche Toni Gardemeister
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