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sundance76

TOURIST TROPHY - The Real Thing

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Rossi è amico di uno dei più forti. Mi sfugge il nome...

 

Guy Martin?

 

RossiMartin.jpg

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Io comincerei a non lasciare gli spettatori in mezzo alla strada, poi ne riparliamo.

 

vivono con quei spettatori, e la vendita dei dvd. i spettatori sono presenti solo in rettilineo e nei tratti vicini ai paesi. nella zona dove sono in aperta campagna non ci sono, e sono vietati perchè quel tratto è il più veloce ed è pericoloso. per quello so io nessun incidente è stato creato da tifosi. a differenza del rally.

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Rossi è amico di uno dei più forti. Mi sfugge il nome...

 

Guy Martin?

 

RossiMartin.jpg

 

 

 

:up:

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amico è una parola grossa. hanno partecipato a qualche evento in inghilterra. allora lui correva ancora con la r1 nel TT, la yamaha l'ha invitato in un gp del mondiale lui ha organizzato un giro prima del TT e tutto si è concluso con l'inglese visita al ranch.

 

l'anno successivo ha cambiato marca. non si sono più visti.

 

nei ultimi due anni si è dedicato quasi totalmente alle gare in mountain bike

Modificato da ducati999

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Non ho mica detto che vanno a cena insieme...anche se si fossero visti non è che dobbiamo saperlo per forza.

A propostio della differenza tra motogp e TT...

Martin said: “Rossi is awesome, but then the TT riders are gods, too. Comparing the TT to MotoGP is like comparing squash to soccer. They both use a ball (or bike), but otherwise they’re completely different."

 

 

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Che gara assurda, fa piu morti della f1 anni 50.

Tre anche stavolta...

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Cavolo...davvero?

 

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cercavo notizie, ho trovato questo articolo che mi è piaciuto, lo posto

 

Seguire e raccontare il Tourist Trophy e le Road Races non è semplice, perché la morte è sempre dietro l'angolo. Più che in altre competizioni motoristiche, la Nera Signora è frequente ospite del paddock delle gare stradali: non è, purtroppo, un evento "eccezionale", e chi ci scrive sa bene che con grande probabilità dovrà essere pronto a raccontare anche questo, il lato più brutto delle corse in moto.

 

 

Ieri sera era stata la volta di Davey Lambert, stamane quella di Jochem van den Hoek. Oggi pomeriggio, purtroppo, la nerissima lista che puntualmente il TT ci presenta ogni anno si è ulteriormente allungata: Alan Bonner, pilota irlandese di 33 anni, è deceduto a causa di un incidente occorsogli durante le qualifiche della Senior. Scivolato sull'olio caduto in seguito alla rottura di un motore era apparso subito in condizioni gravissime.

 

 

Non ci lasceremo andare a parole di circostanza, perché non ne abbiamo. Non ci dilungheremo in discorsi "filosofici" sulla passione e sulla consapevolezza del rischio, perché la verità è che stavolta non sappiamo cosa dire. Sulla questione della morte nelle Road Races si sono scritti fiumi di inchiostro -fisico e virtuale- e forse è giunto il momento di stare zitti. Come ogni appassionato, siamo combattuti tra l'amore per questo tipo di gare e il rifiuto totale che affiora in situazioni come queste.

 

 

E' difficile, poi, parlare della morte quando questa diventa un appuntamento frequente, fisso, quasi una routine: da una parte si rischia di scadere nelle banalità da discorso funebre, dall'altra di finire nella fredda cronaca, nei necrologi da bollettino di guerra. Da appassionato, chi scrive è ben cosciente di quanto sia sottile il confine tra passione e "follia", parlando del TT: qualcuno potrebbe parlare direttamente di "incoscienza", ma non ce la sentiamo di fare altrettanto perché significherebbe giudicare le scelte altrui.

 

 

Ci limitiamo, perciò, a cercare prendere ciò che di più bello il Tourist Trophy ci da, e cioè delle emozioni che forse nessun'altra gara è in grado di dare: il resto, gli elogi o le condanne alle mortali Road Races, lo lasciamo al libero arbitrio di chi sceglie di correrci.

 

 

Anche oggi ci è stato ricordato che nonostante i 110 anni sul groppone, l'evoluzione delle moto e i tentativi di conferire a questa gara un barlume di sicurezza, il TT è sempre lui: la corsa motociclistica più affascinante e terribile del Mondo. E probabilmente, se così non fosse, non esisterebbe nemmeno più: è il prezzo, salato, di vivere una leggenda.

 

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ho sentito che quest'anno ne sono morti già tre

 

sbaglierò ma mi sembra una gara assurda, se ogni anno ne muoiono qualcuno forse c'è qualcosa che non va.

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Io so solo che ho un ammirazione infinita per il coraggio di quei piloti, il bello è che si fanno un campionato intero con altre gare storiche e pericolose come il TT

 

nella North West 200 il pericolo maggiore viene dai marciapiedi da quando, nelle curve più esagerate, hanno messo chicane

 

 

 

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Faccio un intervento in questo topic: ho avuto delle discussioni anche accese sul senso del TT oggi. Corsa affascinante, al limite di ogni capacità e sensazione umana, ma anche portatrice di morte. Oggi, 2017, siamo disposti ad accettare che almeno 2-3 persone, se non di piú, perdano la vita svolgendo una competizione sportiva con livelli di sicurezza minimi se non nulli? Il rispetto c'è, perchè per il semplice fatto di provarci non puó mancare, ma siamo a livelli di pericolosità, a mio vedere, non concepibile.

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non capisco perché vietare queste cose a chi vuole farle, è una scelta loro e sanno i rischi che corrono. Dovrebbero avere l'accortezza di non riprodursi a mio modo di vedere per non lasciare soli dei bimbi ma per il resto è inutile vietare le cose. L'anno dopo ci sarebbe un TT clandestino col doppio dei morti.

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Io concordo con Kimisanton...fermo restando che tutti possono fare tutto nel rispetto della vita altrui (il che significa anche il dolore che un parente subisce) una competizione legale non può, a mio avviso, avere questi livelli di sicurezza...altrimenti lasciavamo le piste di F1 come un tempo e nonostante le morti non modificavamo nulla...per me non ha senso...non critico la scelta di questi piloti...il problema è a monte...questo è il mio, opinabilissimo, parere.

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Chi corre e chi sta a bordo pista è ben cosciente del rischio.

Vietare non serve a nulla, troverebbero un altro modo di farsi di adrenalina.

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Non so se mi fanno più impressione questi o quelli che praticano parkour estremo o simili. Il limite tra coraggio e follia è molto labile.

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Hanno un pubblico ed una esposizione mediatica che è un granello di polvere rispetto alla f1 o il motomondiale. Se cominciassero a seguirla tutti con tanto di dirette tv in tutto il mondo spianerebbero marciapiedi, polverizzerebbero case, cambierebbero il giro dell'isola.

Tutto pur di non far vedere la morte in diretta allo spettatore.

La verità è che la conoscono tutti, a modo suo fa rumore nel motorsport, ma la seguono in "quattro".

Se ci fosse un seguito globale la dnatuterebbero in 5 minuti.

Comunque sia rispetto si, ma questi sono pazzi. Se prendi la rincorsa ed attraversi un incrocio con il rosso a Milano tenendo il gas della moto spalancato hai...lo stesso tipo di "coraggio".

Questi stanno male

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Hanno un pubblico ed una esposizione mediatica che è un granello di polvere rispetto alla f1 o il motomondiale. Se cominciassero a seguirla tutti con tanto di dirette tv in tutto il mondo spianerebbero marciapiedi, polverizzerebbero case, cambierebbero il giro dell'isola.

Tutto pur di non far vedere la morte in diretta allo spettatore.

La verità è che la conoscono tutti, a modo suo fa rumore nel motorsport, ma la seguono in "quattro".

Se ci fosse un seguito globale la dnatuterebbero in 5 minuti.

Comunque sia rispetto si, ma questi sono pazzi. Se prendi la rincorsa ed attraversi un incrocio con il rosso a Milano tenendo il gas della moto spalancato hai...lo stesso tipo di "coraggio".

Questi stanno male

 

direi che sei più un co****e che un coraggioso, visto che rischi di uccidere chiunque altro oltre a te

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Su una cosa non ci sono dubbi, quei ragazzi hanno due palle come mongolfiere :up:

 

riposto per chi se lo fosse perso

 

 

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Ognuno sceglie il proprio destino.

Le misure di sicurezza non sono nulle. Si è fatto molto negli ultimi anni, soprattutto a livello di ammissione dei piloti che prima devono passare per il Manx GP. In ogni caso, a quelle velocità in quel circuito c'è poco da fare in tema di sicurezza. Tutto sta nella coscienza di chi ci corre.

Da segnalare che la maggior parte degli incidenti mortali accade ai piloti meno bravi. Non che i bravi siano immuni, ma sono quelli che gestiscono meglio il rischio pur girando più veloci degli altri.

 

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insomma, nei ultimi anni di piloti esperti vincitori della gara ne sono morti parecchi. ma non è una gara. c'è un punto fuori dalla città si arriva a 290 poi una frenata molto violenta e una curva si fa intorno ai 70/100 dipende dalla categoria e dalla moto. la difficoltà la strada non è liscia ma ci sono molte cunette, se si scivola li si è morti. perchè non ci sono protezioni si va direttamente giù nel burrone. il TT con le attuali moto non ha senso di esistere le misure di sicurezza praticamente sono le stesse del 1920, e le moto sono passate ad avere una velocità di punta di 140 km/h a 315 km/h.

 

comunque chi passa un incrocio con il semaforo rosso a milano con il gas spalancato non è corraggioso ma solo una grandissima testa di ca**o. mette in pericolo la sua vita volontariamente, ma anche a chi gli sta vicino.

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