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ho deciso di aprire una discussione apposita

 

 

 

Tragedia al Paul Ricard: morto Andrea Mamé Una maxicarambola al primo giro ha fatto finire frontalmente la vettura del lombardo contro una protezione

 

Una bruttissima notizia è arrivata dal Paul Ricard: nel primo giro di gara 1 del Super Trofeo Lomborghini una carambola che ha coinvolto diverse vetture ha portato alla morte di Andrea Mamé.


Il lombardo, al via con la vettura della Bonaldi Motorsport, a causa dei contatti sarebbe finito frontalmente contro una protezione a lato pista.

Immediata è stata l'attivazione degli uomini di Lamborghini che hanno immediatamente cercato di avvisare i familiari della tragedia prima di emettere un comunicato.

Mamé, milanese del 1972, titolare della pista di Franciacorta, era un pilota di esperienza sia nei rally e nelle gare GT ed era al via ancora una volta in coppia con Mirko Zanardini, con cui nello scorso appuntamento del Super Trofeo di Silverstone aveva vinto la gara 1 di classe AM, terminata quarti assoluti.

Ai famigliari le sentite condoglianze di tutta la Redazione di ****

AGGIORNAMENTO DELLE 11:19
E' arrivato il comunicato ufficiale della Lamborghini, che pubblichiamo nella sua interezza:

E ' con grande tristezza che Automobili Lamborghini ha confermato che un incidente mortale si è verificato al pilota Andrea Mamé nella prima corsa del Lamborghini Blancpain Super Trofeo al Paul Ricard questa mattina.

Subito dopo l'inizio della prima gara alle 09:20 di questa mattina, un grave incidente nel primo giro ha coinvolto cinque concorrenti ed ha causato l'interruzione della gara con bandiera rossa.

Medici e squadre di sicurezza si sono recate immediatamente sulla scena per prendersi cura delle vetture coinvolte.

Tutti e cinque i piloti sono stati portati al centro medico per valutazioni.

Il pilota Andrea Mamé dell'auto # 11 ha subito lesioni gravi per le quali e' in seguito deceduto, nonostante l'assistenza medica di emergenza ha cui e' stato sottoposto presso il centro medico.

A nome di Automobili Lamborghini il Presidente e Amministratore Delegato Stephan Winkelmann ha espresso le sue condoglianze e tutto il cordoglio di tutta la società alla famiglia ed alla squadra di Andrea.

Automobili Lamborghini collaborerà con il circuito e SRO per indagare a fondo l'incidente in tutti i suoi aspetti.

Una ulteriore comunicazione con un aggiornamento sugli altri piloti coinvolti nell'incidente verrà rilasciata a tempo debito.

 

http://www.****/magazine/28865/Lamborghini-Supertrofeo-Paul-Ricard-morto-Andrea-Mame

 

 

 

 

 

Solimè in osservazione a Tolone, ma è cosciente Anche lui ha fatto le spese del botto che è costato la vita a Mamé. Già dimessi invece Petch, Kral e Cerati

 

Arrivano notizie anche sulle condizioni degli altri piloti rimasti coinvolti nell'incidente che questa mattina purtroppo è costato la vita ad Andrea Mamé durante gara 1 del Lamborghini Super Trofeo al Paul Ricard.

Ad avere la peggio è stato Andrea Solimè, che è stato elitrasportato presso l'Hospital Sainte Musse di Tolone, dove sarà monitorato per il resto della giornata. Il pilota italiano è cosciente, parla ed apparentemente non ha riportato infortuni gravi, ma i dottori preferiscono tenerlo sotto osservazione nelle prossime ore.

Vaclav Petch, Tomas Kral e Dario Cerati invece sono stati subito dimessi dopo essere stati visitati al centro medico dell'autodromo ed aver superato senza problemi i controlli precauzionali.

Nella nota diffusa poco fa, la Lamborghini ha fatto sapere che non appena possibile verrano dati nuovi aggiornamenti anche sulle condizioni di Solimè.

 

http://www.****/magazine/28877/lamborghini-super-trofeo-andrea-solime-in-osservazione-a-tolone-ma-e-cosciente

 

 

 

 

Tragedia Mamé: la salma è stata trasferita a Tolone Il magistrato deve decidere se disporre l'autopsia. Andrea Solimé ha una frattura ad una vertebra

 

Un contatto con Andrea Solimè che partiva in griglia di partenza undicesimo, una posizione davanti a lui: Andrea Mamé ha perso il controllo della sua Lamborghini Gallardo subito dopo il via di Gara 1 del quarto appuntamento del Blancpain Super Trofeo in programma al Paul Ricard.

IMPATTO A 170 KM/H La sua LP 570-4 Super Trofeo si è avvitata dopo la toccata ed è stata colpita dalle altre vetture in gruppo prima di schiantarsi contro le protezioni. La macchina ha resistito ai primi urti, ma si è poi demolita nel devastante impatto a circa 170 km/h contro la barriera che si è divelta. E per il pilota lombardo di 41 anni non c'è stato niente da fare.

ANDREA TRASFERITO A TOLONE La salma è stata trasferita a Tolone dove lo staff Lamborghini ha accolto i genitori che sono arrivati ieri sera, mentre la coraggiosissima fidanzata di Andrea ha mostrato una forza e una compostezza fuori dal comune. Pur afflitta dal dolore ha voluto andare a fare visita ad Andrea Solimè, il 23enne pilota di Cavriago, che era stato eli-trasportato all’ospedale l'Hospital Sainte Musse di Tolone, dove gli era stata diagnosticata la frattura composta ad una vertebra e un trauma toracico. Oggi dovrebbe essere disposto il rientro in Italia del giovane di Reggio Emilia.

SEMBRAVA PIU' GRAVE SOLIME' In un primo momento erano sembrate più gravi le condizioni di Solimé che aveva perso conoscenza, che poi si è subito ripreso, mentre per lo sfortunato Andrea Mamé le conseguenze del botto multiplo sono state fatali.

GLI ALTRI TRE PILOTI DIMESSI Vaclav Petch, Tomas Kral e Dario Cerati, gli altri piloti coinvolti nella terribile carambola, sono stati dimessi ieri dopo essere stati visitati al centro medico dell'autodromo ed aver superato senza problemi i controlli precauzionali.

APERTA UN'INCHIESTALe autorità francesi hanno aperto un’inchiesta sull’incidente e hanno posto sotto sequestro le vetture coinvolte nel botto. Il magistrato deve decidere se procedere all'autopsia del conduttore lombardo per determinare la causa del decesso. Il casco di Andrea, invece, è stato restituito alla famiglia con i suoi effetti personali.


 

http://www.****/magazine/28905/lamborghini-super-trofeo-morte-mame-la-salma-e-stata-trasferita-a-tolone

 

28905_.jpg

 

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Mammamia :nope:



Sembra che queste tragedie si diano sempre appuntamento in un lasso di tempo molto breve...

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Com'è ridotta...

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Però le Lambo del trofeo Blancpain hanno dimostrato di essere fragiline, come dimostra anche l'incidente di Bartocci...Forse si può fare qualcosa.

Modificato da Aviatore_Gilles

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mah anche io qualche dubbio sulla sicurezza di queste vetture ce l'ho.. sembrano di plastica..



 

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Un'altra tragedia....mi sa che è giunta l'ora di rivedere gli standard di sicurezza delle vetture GT.

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Mamè torna a Iseo: venerdì si celebrerà il funerale Andrea Solimè è stato dimesso dall'ospedale di Tolone con un busto e può tornare a Reggio Emilia

 

Andreà Mamé torna in Italia nella sua Iseo: il magistrato francese non ha disposto l'autopsia della salma, per cui venerdì si potranno celebrare i funerali del pilota di 41 anni scomparso domenica mattina a seguito del tragico incidente nel corso di Gara 1 del quarto appuntamento del Blancpain Super TRofeo in programma al Paul Ricard.

 

La famiglia Mamé fa sapere che le esequie si terranno venerdì alle 17 nella Chiesa di Sant'Andrea, piazza Sagrato, 7 a Iseo dove il pilota lombardo aveva messo le sue radici.

 

Anche Andrea Solimé può tornare a casa: il giovane 23enne reggiano è stato dimesso in serata dall'ospedale Sainte Musse di Tolone, dove gli era stata diagnosticata la frattura composta ad una vertebra e un trauma toracico. Il chirurgo che lo ha curato ha voluto verificare l'efficacia del busto con cui il pilota di Cavriago dovrà convivere nelle prossime settimane e poi è stato autorizzato il trasferimento in Italia con un'ambulanza.

 

http://www.****/magazine/28949/lamborghini-super-trofeo-mame-torna-a-iseo-venerdi-si-celebrera-il-funerale

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non sono il massimo della sicurezza quelle vetture.

 

s1_1.jpg

Modificato da The King of Spa

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Sono fatte di carta pesta quelle macchine, si deve fare qualcosa.

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Che la vettura si spacchi non è un problema in se, a volte è anche voluto, l'importante è che resista la cellula di sopravvivenza, cosa che mi pare sia avvenuta (ma senza grandi foto\informazioni\video in merito posso solo supporre). Guardate le vetture stradali nei test euroncap, a 50 all'ora contro un ostalo si disintegrano, il motore si sposta ma quando si arriva all'abitacolo la vettura non si deforma più, lo stesso avviene nelle auto da cosa (c'era un video sui musetti F1 molto indicativo a riguardo)

 

Se ho ben capito il problema è stato che Mamè ha preso il muro secco a 200 all'ora e poi è stato tamponato dal gruppone che arrivava.

La vettura, per quello che doveva e poteva, ha resistito. Ma, probabilmente, come con Simonsen, chi non ha resistito è stato il corpo agli eccessivi g dell'impatto. Certo è che si, la vettura ha avuto poca fortuna...

 

Al max si può discutere di gentleman driver e vetture che gli vengono affidate, ma non è questo ne il caso ne il momento di far polemiche.

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Il problema è che un motore che vaga non fa piacere a chi segue.

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Solimè: "Non tornerò più a correre..." Il pilota della Lamborghini racconta in esclusiva ad OmniCorse i terribili attimi dell'incidente al Paul Ricard

 

Ha una vertebra fratturata, un ginocchio che forse dovrà essere operato e un polmone malconcio, ma ce l’ha fatta. Andrea Solimè, il pilota 23enne di Cavriago coinvolto nel terribile incidente al Paul Ricard nel quale ha perso la vita Andrea Mamè, è ancora sotto shock e fortemente provato da quanto accaduto domenica sul tracciato francese a bordo della suaLamborghini Gallardo Supertrofeo.

 

Andrea non riesce ancora a star seduto e indossa un busto per la frattura composta alla vertebra, ma ha voluto raccontare ad OmniCorse quanto ricorda di quella terribile partenza. Ha un sorriso sincero e uno sguardo un po’ malinconico, di chi ha capito di essersi giocato il suo jolly e di essere un miracolato del motorsport. I postumi del terribile impatto si faranno sentire per i prossimi mesi - i medici al momento parlano di novanta giorni - l’immagine di quel muro avvicinarsi alla sua vettura a quasi 200 km/h e del collega scomparso Andrea Mamè resteranno forse indelebili nella sua memoria…

 

Andrea, cosa ricordi dell’impatto avvenuto domenica al Paul Ricard a bordo della tua Lamborghini?

"Ricordo tutto fino a quando ho sbattuto, sperando che la mia memoria non mi abbia fatto scherzi strani. Sono uscito dal tornantino affiancato a Laurent Jenny e con davanti Enrico Dell’Onte. Ho guardato negli specchietti, cosa che in partenza faccio spesso, e ho visto arrivare Andrea Mamè. Eravamo tutti pronti per la partenza lanciata e io ho dato gas quando tutti gli altri lo hanno fatto, sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto e mi sono anche detto di aver fatto una buona partenza. Ho ricontrollato gli specchietti e ho visto Mamè spostarsi leggermente verso sinistra, manovra che in precedenza avevo fatto anche io per affiancarmi a Dell’Onte, ma a quel punto ho sentito una botta fortissima che quasi mi ha fatto perdere il senso dell’orientamento. Avevo appena inserito la quinta marcia a circa 200 km/h e la mia vettura, dopo l’impatto con quella di Mamè, si è avvitata centrando in pieno il muro dei box. Prima di sbattere con la portiera ho toccato il muro con l’anteriore della mia Gallardo e il mio ultimo ricordo è il grande urlo che ho tirato, dopo il vuoto. Non ho potuto agire in nessun modo, ho dovuto solo attendere che mi schiantassi e vi posso assicurare che è una sensazione che difficilmente riuscirò a rimuovere dalla memoria! Non sono ancora riuscito, e credo che per un po’ di tempo sarà così, a vedere le immagini della vettura…".

 

Come ti hanno estratto dalla vettura?

"Dell’estrazione dalla vettura ricordo poco e nulla, ma ho chiari i rumori che sentivo mentre tagliavano il roll-bar ed il sedile con le cesoie. La cellula di sicurezza della Gallardo per fortuna ha tenuto molto bene ed è anche per questo che posso essere qui a raccontare quanto mi è successo. Ci hanno messo quasi 45 minuti a tirarmi fuori e di quei frangenti ricordo solo i rumori e qualcuno che gridava il mio nome. Nell’incidente inoltre non ha aiutato il fatto di avere lo stesso nome ed un cognome simile a quello di Mamè. Uno strano gioco del destino che ha tenuto in apprensione gli amici ed i parenti presenti nei rispettivi box, dove arrivavano notizie confusionarie sulle nostre condizioni. Si sapeva che un Andrea fosse grave e l’altro molto grave, ma via radio non si riusciva a capire chi dei due stesse peggio. Io ho provato in qualche modo a far capire che fossi vivo rispondendo, ma per la mia famiglia e quella di Andrea sono stati attimi tremendi. Mi sono svegliato in ambulanza con mio padre accanto a me e un medico che mi stava inserendo nel braccio l’ago per la flebo: ho provato ad oppormi, perché ho la fobia degli aghi, ma hanno proceduto ugualmente [sorride NdR]".

 

Difficile ricercare le cause dell’incidente, è stata aperta anche un’inchiesta, ma non è stato un semplice contatto di corsa…

"Non voglio assolutamente attribuire colpe per quanto accaduto, ma mi dispiace sentire qualcuno che parla di banale contatto di gara. Il vero problema sono le partenze lanciate! Molti rispettano le regole e tutti gli avvertimenti che i direttori di gara ci ripetono nei briefing, molti altri però danno gas ben prima che il semaforo diventi verde e a quel punto causare un incidente come quello di domenica scorsa è un attimo. È pratica comune dare gas molto prima che si accenda il semaforo verde e mi è anche capitato di vedere piloti guadagnare oltre dieci posizioni in partenza, con la stessa identica vettura: come è possibile? Sono azioni che andrebbero sanzionate pesantemente, perché nessuno potrebbe metter giù il gas dieci secondi prima di un altro. Per esempio le partenze lanciate del Blancpain Endurance Series sono molto monitorate e lì va sempre tutto liscio per il semplice motivo che se qualcuno sbaglia, viene pesantemente multato!".

 

Tu gareggi nella categoria AM, quella riservata agli amatori. Come pensi che la Federazione dovrebbe gestire tale categoria per evitare azioni pericolose in gara?

"Sanzioni, reprimende e richiami! Nella categoria AM ci sono tanti piloti che vanno forte e che riescono ad ottenere prestazioni simili a quelle dei professionisti. La differenza però sta nell’esperienza: noi amatori non siamo cresciuti a pane e gare sin dall’età di 8 anni come i professionisti, quindi è possibile che in determinate situazioni non siamo capaci di comportarci in modo tale da preservare gli standard di sicurezza. I direttori di gara ed i commissari hanno l’obbligo di usare multe, richiami e tutti i mezzi necessari a farci capire come gestire delle situazioni nelle quali è possibile creare pericoli. Questo però non accade: non voglio adesso far politica, ma sarebbe necessaria una revisione generale del motorsport. Anche tra gli amatori l’asticella si è spostata troppo in alto, si pensa solo al millesimo di secondo, all’analisi delle telemetrie e a tenere giù il gas, la passione pura per le corse sta scomparendo e quest’incidente in qualche modo mi ha aperto gli occhi".

 

Quando hai saputo che Andrea Mamè non ce l’ha fatta?

"Di Andrea ho saputo tutto il lunedì, nessuno mi ha voluto dire nulla, ma avevo il sentore che qualcosa non fosse andato bene. Quando mi hanno portato in terapia intensiva è arrivata la Gendarmerie francese e ha iniziato a farmi domande molto specifiche, oltre alle analisi per capire se avessi assunto droghe o sostanze proibite. In quel momento ho capito che l’incidente era stato più serio di quanto già immaginassi, ma non potevo pensare che Andrea fosse morto. Lunedì mattina ho appreso la notizia proprio tramite il vostro sito: ho aperto la pagina di OmniCorse per capire cosa fosse successo e lì è stato tutto chiaro. A quel punto in tanti mi hanno tranquillizzato, ma lo ricordo come un momento bruttissimo. Ho iniziato a tremare, pensando che al suo posto potrei esserci stato io. Sono davvero un miracolato!".

 

Cosa farai adesso?

"Penso che non tornerò più su un’auto da corsa. Quello che è successo domenica mi ha segnato in modo profondo e ho capito che non posso far questo alla mia famiglia. I miei genitori, seppur non molto d’accordo, mi hanno sempre supportato per dar sfogo alla mia passione ed è proprio a loro che ora voglio dire grazie lasciando per sempre il mondo delle corse. Tornerò sul kart con i miei amici di tanto in tanto, ma per il solo gusto di andare a girare e mangiare un panino con una mano su un carburatore. Niente più paddock, motorhome e trasferte. Concluderò i miei studi in marketing e continuerò a lavorare nell’azienda di famiglia. Certo, la passione per le corse non svanirà, ma la terrò a bada, sperando che qualcuno mi chiami per farmi avere un ruolo più attivo nel ‘sociale’ delle gare. Mi riferisco alla sicurezza: proverò a fare il possibile per migliorare gli standard di sicurezza di questi campionati. Quello che mi mancherà è vedere i sorrisi dei tifosi appena sceso dalla vettura, come successo a Silverstone...".

 

Alla fine del nostro incontro Andrea Solimè ha voluto ringraziare in modo particolare la fidanzata di Andrea Mamè, che ha avuto la forza di andare in ospedale a fargli vista dopo aver saputo della morte del compagno, il teammate di Andrea Mamè Mirko Zanardini, tutta l’organizzazione della Lamborghini e la Croce Verde di Reggio Emilia, che ha organizzato con estrema celerità il trasporto da Tolone a Cavriago.

 

http://www.****/magazine/29024/lamborghini-supertrofeo-andrea-solime-racconta-in-esclusiva-il-crash-del-paul-ricard-con-mame

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