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sundance76

HARRY KALLSTROM

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Il 13 luglio, per un infarto, ? morto Harry Kallstrom, grande rallyista degli anni '60 e '70.

 

Incredibile come la notizia sia passata in un silenzio assordante.

 

Era nato in Svezia il 30 giugno del 1939. Cominci? a correre con una Volkswagen nel '57. Ottenne vari titoli nazionali.

 

Fu soprannominato "Sputnik", come il satellite sovietico, perch? nel 1958 in tre rally consecutivi ottenne in serie un 3?, un 2? e un 1? posto.

 

Verso la met? degli anni '60 ebbe la grande occasione venendo ingaggiato dalla squadra ufficiale BMC, per intenderci quella delle mitiche Mini Cooper.

 

Poi entr? nella squadra Lancia (assieme a assi come il nostro Munari, Lampinen e altri) diventando un grande interprete della Fulvia HF, con cui conquist? diverse vittorie, come i rally del Mediterraneo, di Sanremo, di Spagna e il RAC nel 1969, poi il San Martino di Castrozza e di nuovo il RAC nel 1970.

 

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Nel 1969, insieme al suo navigatore Haggbom, divenne Campione Europeo, un titolo che allora valeva almeno come il Mondiale Piloti di oggi (che fu istituito solo nel '79 ).

 

Da sinistra, Kallstrom, il navigatore Haggbom, insieme a Cesare Fiorio.

 

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L'avventura con la Lancia si chiuse in modo amaro al Montecarlo '73, quando Fiorio lo rimprover? di essere arrivato 8? dietro alla Fiat di Pinto. Decisione alquanto discutibile, quella presa da Fiorio di appiedare Harry, e Kallstrom non seppe mai darsi una spiegazione per quel trattamento dopo anni di vittorie che avevano contribuito all'inizio della leggenda Lancia nei rallyes.

 

Kallstrom fu quindi ingaggiato dalla Datsun (odierna Nissan) e sempre in quel '73 arriv? primo al Safari a pari merito col locale Mehta, ma con un imbroglio mascherato la vittoria fu assegnata al pilota locale.

 

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Anche con la Datsun, macchina non eccelsa, Kallstrom dimostr? di essere sempre velocissimo, tanto da vincere anche il duro rally dell'Acropolis in Grecia nel 1976, battendo lo squadrone ufficiale delle Lancia Stratos, delle Opel e delle Toyota.

 

Fu competitivo fino alla fine della carriera, cogliendo con la Datsun altri importanti piazzamenti come il 3? posto all'Acropoli '79, un'edizione durissima dove i tempi imposti nei tratti di trasferimento obbligavano a un'andatura forsennata uguale alle p.s.

 

Si ritir? nel 1980.

 

P.S.

Nei rally esiste il "Campionato Europeo Piloti" dal 1953. Poi dal 1968 c'? anche l' "Europeo Marche". Nel 1970 si istitu? il "Campionato Internazionale Marche", che divenne "Mondiale Marche" nel 1973. Infine, come detto, solo dal 1979 c'? anche il "Mondiale Piloti".

Quindi non credete alle sciocche statistiche che danno Kallstrom come vincitore di una sola gara del Mondiale (Grecia '76), dato che, come abbiamo visto, egli ha vinto tantissime gare quando i campionati avevano altri nomi ( e speriamo che non si dica che "erano gare di un'altra <i>categoria.."</i> ).

 

CIAO SPUTNIK!!

 

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Modificato da sundance76

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Su Auto Sprint ce un piccolo specchietto (vergognoso) su di lui.

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R.I.P.

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Almeno Autosprint se n'? ricordato. Nel pi? totale silenzio, ? gi? una notizia apprezzabile...

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Ancora una volta la conferma che i media fanno "passare" solo ci? che vogliono.

 

R.I.P.

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R.I.P.

Purtroppo tutto quello che pu? non interessare non viene passato dai media.

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RIP Harry...

 

Autosprint ha fatto gi? tanto visti i suoi standard...

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Visitatore Ayrton4ever

Non ? che i media fanno passare quel che vogliono, ? che secondo me non lo conoscevano.

Secondo voi Mazzoni sa chi fosse Kallstrom?

 

Troppo impegnato a sapere quanti hamburger mangia Schumacher per saperlo... Senn? da chi ve lo aspettate da Giovannelli o Stella Bruno?

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Eccovi uno stupendo racconto firmato da Carlo Cavicchi sul mensile "SAM rally" del giugno 2007, narra l'incredibile vittoria di Kallstrom al RAC 1970 con la Lancia Fulvia, divertitevi:

 

HARRY E LE MAGATE LANCIA

 

Quando un rally deve dire grazie a una bronzina, un crik e una . . . giacca a vento-

 

Machynlleth ? il nome impronunciabile di un paesino del Galles che conta meno di 2000 anime. L? verso le 8 di sera del 17 novembre 1970 un pugno di uomini pieni di buona volont? si vedeva il mondo crollare addosso. Con il calare delle tenebre si era avviata l'ultima notte del Rally di Gran Bretagna, a quel tempo una delle classiche pi? importanti e anche una delle gare tab? per le squadre che ci arrivavano dal sud dell'Europa.

Non per la Lancia per?, che l'anno prima era riuscita nell'incredibile impresa di vincere con Kallstrom e di ottenere un altrettanto portentoso terzo posto con Fall. E, com'era o come non era, il doppio colpaccio si stava materializzando per il secondo anno di fila. Infatti, davanti a tutti c'era ancora lo svedesone Harry Kallstrom, detto "Sputnik", mentre una seconda Fulvia, quella di Lampinen, era saldamente al terzo posto.

Nemmeno il pi? ottimista degli scommettitori avrebbe potuto azzardarsi a tanto per?, a dispetto dell'incredibile parco partenti e della durezza della gara che si stava avviando al suo quinto e ultimo giorno, quella era la classifica, almeno finch? le auto si stavano presentando al parco di lavoro.

Ma l? a Machynlleth, tra la disperazione dell'assistenza Lancia, si era scoperto che il motore della Fulvia capolista aveva fuso una bronzina.

 

"Come si pu? rimediare?" chiedeva Cesare Fiorio, il boss della squadra, al capomeccanico Gino Gotta.

 

"Semplice, basta sostituire la bronzina rotta con una sana..."

 

"Ma quanto tempo occorrer??"

 

"Un'ora, un'ora e mezza. Tra il riordino nel parco e poi la finitura dopo il controllo, si potrebbe fare..."

 

"Allora facciamolo!"

 

"S?, per? di sera, in pieno Galles, dove la troviamo una bronzina di una Fulvia HF 1600?"

 

Machynlleth ? vicino al mare d'Irlanda, e la sera a novembre ? spazzata da un vento da brividi, ma niente al confronto del gelo che aveva assalito Fiorio nel sentire quella banale, ma terminale, considerazione. Gi?, dove trovare una bronzina?

 

Mentre Fiorio si arrovellava, ecco spuntare la Fulvia di Lampinen, bella rossa col suo equipaggio che gongolava per un meritato e prezioso terzo posto.

 

Lampinen? Lampinen, Lampineeen!!

 

Ecco la soluzione; rischiosa, ma anche l'unica possibile.

 

Non fu facile convincere il finlandese Simo, vincitore del rally due anni prima, che sul pi? bello se ne poteva tornare in albergo a Londra lasciando l?, sbudellata, la sua Fulvia HF, ma con le buone o con le cattive l'ordine si materializz?. E non fu facile nemmeno prenderla, quella decisione, perch? se poi Kallstrom si fosse fermato e la Lancia avesse anche perso il terzo (quindi secondo) posto, chi lo andava a dire a Torino?

 

Gino Gotta e Luigi Podda, due maghi dei motori, si tuffarono subito sotto le due auto: uno apriva il basamento di una Fulvia, l'altro quello della seconda. Il trapianto era molto rischioso perch? le due bronzine erano differenti, ma con un bel segno della croce e tanto mestiere, Kallstrom riusc? a ripartire. Per? senza la protezione della coppa dell'olio perch? non c'era pi? tempo per nulla.

 

"Harry, procedi con prudenza. Ci rivediamo tra due prove e te la montiamo l?.."

 

Kallstrom fu prudente e dopo due prove si present? al controllo orario di Harford oltre il quale era gi? piazzata l'assistenza con i meccanici Marino Brosio e Gino Fraboni.

Mancavano meno di cento metri al tavolo dei cronometristi quando una vettura di uno del posto, uscita chiss? come da un cortile, centr? in pieno la Fulvia del leader mandandola in un fosso.

 

"Nooo!"

 

Una ventina di spettatori, pi? gli uomini dell'assistenza Lancia, ficcarono i piedi nell'acqua gelata per tirare fuori l'auto con la sospensione anteriore sinistra distrutta e senza una ruota.

C'era il controllo da fare e venne superato di slancio con l'aiuto di un crick al posto della ruota mancante.

Gli inglesi, si sa, sono molto appassionati, apprezzano chi si batte e si sbatte per le competizioni: chiusero un occhio, anzi tutti e due, e non ci badarono. Tanto, poi, quell'auto dove sarebbe potuta andare?

Invece, Fraboni super? la sua gi? acclamata fama di meccanico magistrale. Ricostru? la Fulvia in un tempo record con Fiorio nella parte del ragazzo di bottega che passava gli utensili, serviva gli stracci e faceva benzina. Mont? anche il paracoppa, ma non riusc? a mettere la gommapiuma tra protezione e coppa dell'olio per evitare che strada facendo si infilassero dei sassi con il rischio alla prima spanciata di rompere il basamento.

 

"Non ho la gommapiuma!" Grid? disperato il Gino.

 

"Mettici questa!" gli intim? Fiorio.

 

Era la sua bella giacca a vento perch? in quegli anni non c'erano ancora quelle di ordinanza. Si trattava di un piumino firmato, comperato a caro prezzo pochi giorni prima in una boutique di Bond Street a Londra.

La giacca fece il suo dovere alla perfezione, e Kallstrom si aggiudic? il suo secondo RAC dopo quello del 1969, anno in cui fece suo anche il Campionato Europeo che all'epoca valeva quanto il mondiale piloti di oggi.

 

Ad aspettarlo, sul palco d'arrivo a Londra, c'era anche Lampinen, il suo salvatore.

Ma tutta in una notte, quanta fatica...

 

Carlo Cavicchi

Modificato da sundance76

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Una foto di "Sputnik" in quella incredibile gara vinta grazie alla giacca a vento di Cesare Fiorio:

 

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