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rumpen78

STILI DI GUIDA

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anch'io sapevo di Schumacher per il fatto che ritardava la frenata e poi ritornava controllano bene il sovrasterzo..l'ho letto un po di anni fa su quattroruote dove pi? che altro metteva in luce come da questo punto di vista il tedesco abbia ripreso dai rallysti scandinavi8quindi un contesto diverso dalla F1

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Si sono scritte cose molto vere. Tuttavia nessuno ha fatto notare che lo stile di guida, innato in ogni pilota, dipende anche molto dalla monoposto che si pilota. Infatti, non a caso, alcuni piloti del passato, non hanno potuto esprimersi al top nel momento in cui si sono ritrovati tra le mani monoposto poco duttili. Se MS, Senna lo stesso Alonso hanno potuto esprimersi al meglio con il proprio stile di guida questo ? dipeso molto dalla bont? della monoposto. Tuttavia va anche detto che lo stile di guida ? andato sempre pi? appiattendosi nel corso degli anni e questo grazie all'evoluzione delle monoposto, dell'aerodinamica e delle sospensioni. Un tempo le capacit? del pilota davano molti pi? frutti. Perch? Senna batteva Prost a parit? di mezzo ? Semplicemente perch? aveva maggiori capacit? nel far correre la monoposto in curva, nelle staccate. Oggi con cambiate programmate e TC diventa difficile svettare. Lo stile di MS tuttavia ? andato cambiando proprio per la standardizzazione delle prestazioni delle monoposto. I primi tempi in Ferrari ad esempio, quel sottosterzo mostruoso che usava nel compiere le curve ? andato sempre pi? riducendosi, segno che il limite della monoposto si raggiungeva con pi? facilit? rispetto al passato e che soprattutto l'elettronica impediva di ottenere con la guida quei piccoli vantaggi che poi facevano la differenza.

 

Penso anche che i pi? bravi si distinguerebbero nettamente se solo si eliminasse un p? di elettronica e si ritornasse a aerodinamiche meno esasperate.

 

 

Un discorso a parte meriterebbe la valutazione degli stili di guida sul bagnato. Ritengo che mai come sul bagnato le vere qualit? dei migliori emergono.

 

Direi quasi pedagogico il video che posto qui. Notare come la conduzione di curva debba essere sempre larga, quasi al limite del bordo pista, lasciar correre la monoposto, senza fare troppe correzioni, usare poco il freno ma molto il freno motore, uscire in trazione come sulle uova e senza far scomporre la monoposto. Direi che lo stile di guida sul bagnato ? forse il vero esempio di chi sa pilotare.

 

Pilotare sul bagnato

 

*** :)

 

Quoto, quest'anno seguir? con molta attenzione le gare sul bagnato (speriamo ce ne sia qualcuna) per valutare i diversi stili di guida ora che c'? il monogomma...

 

Comunque sul neretto penso volessi dire sovrasterzo, controlli da paura che nei primi anni di carriera hanno caratterizzato il modo di pilotare di Michael.

 

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sul bagnato tra piloti che negli anni scorsi avevano lo stesso fornitore di gomme, si sono gi? potute notare differenze o similitudini nello stile di guida, le gomme erano uguali..

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.. non c'entra nulla.. ma odio questi filmatini..

 

qua manca la ripresa esterna delle prime due curve, l'uscita di andretti arriva prima che prost e company abbiano raggiunto quella curva, manca il rettilineo di ritorno e tutta l'accellerazione dalla S, dove prost sbaglia, al momento del sorpasso, cos? come manca anche l'ultima curva.. e cosa pi? grave, il filmato ? leggermente accellerato! che ? sono le comiche di Stalio e Olio?

 

chiusa parentesi! :rolleyes:

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Relativamente alle frenate ritardate di Schumacher, a me viene in mente il rocambolesco GP di Ungheria dello scorso anno in cui il tedesco con le gomme intermedie su asfalto asciutto riusc? a tenere testa per lungo tempo agli attacchi di una McLaren (mi pare De la Rosa) solo grazie alla sua capacit? di ritardare la frenata. Poi sappiamo quella gara come and? a finire...ma questa ? un'altra storia

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Relativamente alle frenate ritardate di Schumacher, a me viene in mente il rocambolesco GP di Ungheria dello scorso anno in cui il tedesco con le gomme intermedie su asfalto asciutto riusc? a tenere testa per lungo tempo agli attacchi di una McLaren (mi pare De la Rosa) solo grazie alla sua capacit? di ritardare la frenata. Poi sappiamo quella gara come and? a finire...ma questa ? un'altra storia

 

 

il fatto che schumahcer abbia uno stile di guida in cui anticipa la frenata,non vuol dire che all'occorenza non sappia ritardarla o staccare al limite per superare

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il fatto che schumahcer abbia uno stile di guida in cui anticipa la frenata,non vuol dire che all'occorenza non sappia ritardarla o staccare al limite per superare

 

Per me ti sbagli con lo stile di guida di Barrichello e di Button che amano frenare leggermente in anticipo per far scorrere la vettura all'interno della curva e portare velocit? all'interno di essa. Su un AS del 2004 (non ricordo il numero) c'era un intervista ai 2 ingegneri di pista dei piloti Ferrari e appunto si parlava delle differenze di guida tra Michael e Rubens. Mentre il primo cercava di "aggredire di pi? l'entrata di curva ritardando la frenata e gestendo l'uscita con l'uso simultaneo di entrambi i pedali per stabilizzare la monoposto ", il secondo amava "anticipare la frenata e far scorrere la vettura dentro la curva sentendo maggiormente il peso sul posteriore della vettura, in modo da gestire il punto di corda e l'uscita solo con l'acceleratore".

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Barrichello utilizza accelleratore e freno entrambi con il destro, ? il solo ad usare questa tecnica?

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Barrichello utilizza accelleratore e freno entrambi con il destro, ? il solo ad usare questa tecnica?

 

Mi sembra che da due o tre stagioni anche lui si sia convertito a frenare col sinistro.

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Qualcuno puo' e sa descrivere lo stile di guida e la tecnica adottata da Tazio Nuvolari e da Gilles Villeneuve?

Grazie

Filippo

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Si sono scritte cose molto vere. Tuttavia nessuno ha fatto notare che lo stile di guida, innato in ogni pilota, dipende anche molto dalla monoposto che si pilota. Infatti, non a caso, alcuni piloti del passato, non hanno potuto esprimersi al top nel momento in cui si sono ritrovati tra le mani monoposto poco duttili. Se MS, Senna lo stesso Alonso hanno potuto esprimersi al meglio con il proprio stile di guida questo ? dipeso molto dalla bont? della monoposto. Tuttavia va anche detto che lo stile di guida ? andato sempre pi? appiattendosi nel corso degli anni e questo grazie all'evoluzione delle monoposto, dell'aerodinamica e delle sospensioni. Un tempo le capacit? del pilota davano molti pi? frutti. Perch? Senna batteva Prost a parit? di mezzo ? Semplicemente perch? aveva maggiori capacit? nel far correre la monoposto in curva, nelle staccate. Oggi con cambiate programmate e TC diventa difficile svettare. Lo stile di MS tuttavia ? andato cambiando proprio per la standardizzazione delle prestazioni delle monoposto. I primi tempi in Ferrari ad esempio, quel sottosterzo mostruoso che usava nel compiere le curve ? andato sempre pi? riducendosi, segno che il limite della monoposto si raggiungeva con pi? facilit? rispetto al passato e che soprattutto l'elettronica impediva di ottenere con la guida quei piccoli vantaggi che poi facevano la differenza.

 

Penso anche che i pi? bravi si distinguerebbero nettamente se solo si eliminasse un p? di elettronica e si ritornasse a aerodinamiche meno esasperate.

 

 

Un discorso a parte meriterebbe la valutazione degli stili di guida sul bagnato. Ritengo che mai come sul bagnato le vere qualit? dei migliori emergono.

 

Direi quasi pedagogico il video che posto qui. Notare come la conduzione di curva debba essere sempre larga, quasi al limite del bordo pista, lasciar correre la monoposto, senza fare troppe correzioni, usare poco il freno ma molto il freno motore, uscire in trazione come sulle uova e senza far scomporre la monoposto. Direi che lo stile di guida sul bagnato ? forse il vero esempio di chi sa pilotare.

 

Pilotare sul bagnato

 

*** :)

 

Quoto, quest'anno seguir? con molta attenzione le gare sul bagnato (speriamo ce ne sia qualcuna) per valutare i diversi stili di guida ora che c'? il monogomma...

 

Comunque sul neretto penso volessi dire sovrasterzo, controlli da paura che nei primi anni di carriera hanno caratterizzato il modo di pilotare di Michael.

 

 

Opps hai ragione. Correggo subito.

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Qualcuno puo' e sa descrivere lo stile di guida e la tecnica adottata da Tazio Nuvolari e da Gilles Villeneuve?

Grazie

Filippo

Nuvolari ? l'inventore del drifting moderno, Villeneuve era il pilota con il miglior controllo di vettura di sempre

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Lo stile di Senna l'ho assaporato in pieno dal vivo nel 1990. Quell'anno ero a Monza in una posizione privilegiata, la seconda variante.

Non ero, e mai sono stato, un fan di Senna: quella gara per? mi fece capire che il brasiliano era di un altro pianeta rispetto alla concorrenza dell'epoca. Anticipava leggermente la frenata, iniziava l'entrata in curva e dava il primo colpo di accelleratore; in piena percorrenza dava il secondo colpo; poi impostava l'uscita e andava a pieno gas. Una tecnica estremamente raffinata ma poco naturale. Infatti pensare che faceva cos? in ogni curva del circuito ? pazzesco: il dispendio di energie psichiche era ovviamente maggiore nelle curve strette; impressionante doveva essere il carico di stress a cui si sottoponeva a Montecarlo.

Come qualcuno ha giustamente sottolineato, il successo di quello stile dipendeva dalla capacit? di concentrazione di Ayrton, davvero fuori dal comune. Per questo rimase inimitabile.

Quanto all'idea di imitare Schumacher nel 1993: probabilmente quell'anno lo stile di Senna aveva mostrato i suoi limiti. Presupponeva, infatti, un feeling con la meccanica della vettura davvero eccezionale: l'elettronica, che quell'anno la faceva da padrone, poteva aver ridotto i margini di "applicabilit?" alle sole condizioni da bagnato. Lo stile di Schumacher (che qualcuno ha giustamente definito "kartistico") era basato invece sulle traiettorie e applicabile anche con le vetture elettroniche (anche se con antispin rudimentale come quello del 1993). Poi Senna deve aver desistito perch? le vetture dal 1994 sarebbero ridiventate prettamente meccaniche.

Oggi il suo stile non avrebbe pi? spazio: le gomme superaderenti e il traction control, che permettono di fare il 90% del circuito in pieno, lo renderebbero inutilizzabile.

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Lo stile di Nuvolari: lasciamo la parola ad Enzo Ferrari in "Piloti che gente"

 

"Pi? volte mi sono sentito domandare: ma che cosa aveva di speciale lo stile di guida di Nuvolari, che cosa aveva di diverso? Su questo famoso stile se ne sono dette e scritte di tutti i colori; succede del resto sempre cos?, quando un uomo arriva ai limiti dell' impossibile: s' impadronisce di lui il mito e allora, se faceva il pugilatore, si racconta che sapeva uccidere un toro con un pugno, e se faceva il pilota, che curvava su due ruote. Anch' io, dopo le prime gare combattute con lui, cominciai a domandarmi che cosa avesse di speciale lo stile di quell' ometto smilzo e serio, il cui valore si rivelava di regola tanto pi? alto quanto maggiore era il numero delle curve - che lui definiva "risorse" - di un percorso. Cos? un giorno, alle prove del Circuito delle Tre Province, nel 1931, gli chiesi di portarmi per un tratto sull' Alfa 1750 che la mia scuderia gli aveva dato. Era la prima volta che Nuvolari disputava quella corsa ed era guardingo perch? mi aveva visto al volante di un' Alfa di tipo nuovo, una 2300 otto cilindri, pi? potente della sua. Comunque non fece obiezioni: "Sali" mi disse. Alla prima curva ebbi la sensazione precisa che Tazio l' avesse presa sbagliata e che saremmo finiti nel fosso. Mi irrigidii in attesa dell' urto. Invece ci ritrovammo all' imbocco del rettilineo successivo con la macchina in linea. Lo guardai: il suo volto scabro era sereno, normale, non di chi ? fortunosamente scampato a un testacoda. Alla seconda e alla terza curva l' impressione si ripet?. Alla quarta o alla quinta cominciai a capire: intanto, con l' occhio di traverso, avevo notato che per tutta la parabola Tazio non sollevava il piede dall' acceleratore e che anzi lo teneva a tavoletta. E di curva in curva scoprii il suo segreto. Nuvolari abbordava la curva alquanto prima di quello che l' istinto di pilota avrebbe dettato a me. Ma l' abbordava in un modo inconsueto, puntando cio?, d' un colpo, il muso della macchina contro il margine interno, proprio nel punto dove la curva aveva inizio. A piede schiacciato - naturalmente con la giusta marcia ingranata prima di quella sua spaventevole "puntata" - faceva cos? partire la macchina in d?rapage sulle quattro ruote, sfruttando la spinta della forza centrifuga, tenendola con la forza traente delle ruote motrici. Per l' intero arco, il muso della macchina sbarbava la cordonatura interna, e quando la curva terminava e si apriva il rettifilo, la macchina si trovava gi? in posizione normale per proseguire diritta la corsa, senza necessit? di correzioni. Ricordo che mi abituai ben presto a questo esercizio, vedendoglielo fare con tanta regolarit? e con tanta imperturbabile naturalezza, ma ogni volta mi pareva di precipitare nel vagoncino di un ottovolante e di ritrovarmi fuori dal tuffo con quella specie di stupore che tutti abbiamo provato. La corsa, comunque, e nonostante la mia macchina pi? potente, fu sua: lui primo e io secondo a 32" e 9/10. Dopo l' arrivo, Tazio mi disse: "Per batterti mi hai costretto a lavorare come fino a ora non avevo mai fatto". E gli fece eco il suo meccanico, quel Decimo Compagnoni che sarebbe divenuto negli anni successivi un personaggio pressoch? leggendario, quale meccanico di Nuvolari: "E io - disse - non mi sono mai preso tanta paura come oggi". Quella manovra in curva era possibile allora, per due ragioni principali: le ruote non erano, come oggi, indipendenti e le gomme erano gonfiate a pressioni pi? alte. L' incredibile d?rapage poteva cos? venire determinato con una sola, calcolata sterzata iniziale. Nessuno, comunque, riusc? anche allora a riprodurre "la curva" di Tazio Nuvolari. Furono in molti a tentare di imitarlo. Molti si avvicinavano alla sua tecnica, provando e riprovando, ma nelle curve pi? dure finivano per sollevare il piede, "telegrafando" con l' acceleratore: nessuno ripeto, osava la "tavoletta" come Tazio. Probabilmente nessuno accoppiava, come lui, una cos? elevata sensibilit? della macchina a un coraggio quasi disumano. Pi? tardi, quando le sospensioni si fecero indipendenti e i pneumatici si gonfiarono a pressioni medie, anche Nuvolari non pot? pi? derapare in modo acrobatico. Tuttavia qualcosa gli rimase: continu? a puntare l' interno della curva con la decisione di sempre, lasciandosi partire in d?rapage, questa volta correggendo il volante con pochi colpi decisi, e non pi? schiacciando il piede sistematicamente a tavoletta. La sua tecnica rimase comunque fino all' ultimo un prodigio dell' istinto ai limiti delle possibilit? umane e delle leggi fisiche."

 

 

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Prevedibilmente, una tecnica da "rallysta".

Un vero pioniere...

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Lo stile di Senna l'ho assaporato in pieno dal vivo nel 1990. Quell'anno ero a Monza in una posizione privilegiata, la seconda variante.

Non ero, e mai sono stato, un fan di Senna: quella gara per? mi fece capire che il brasiliano era di un altro pianeta rispetto alla concorrenza dell'epoca. Anticipava leggermente la frenata, iniziava l'entrata in curva e dava il primo colpo di accelleratore; in piena percorrenza dava il secondo colpo; poi impostava l'uscita e andava a pieno gas. Una tecnica estremamente raffinata ma poco naturale. Infatti pensare che faceva cos? in ogni curva del circuito ? pazzesco: il dispendio di energie psichiche era ovviamente maggiore nelle curve strette; impressionante doveva essere il carico di stress a cui si sottoponeva a Montecarlo.

Come qualcuno ha giustamente sottolineato, il successo di quello stile dipendeva dalla capacit? di concentrazione di Ayrton, davvero fuori dal comune. Per questo rimase inimitabile.

Quanto all'idea di imitare Schumacher nel 1993: probabilmente quell'anno lo stile di Senna aveva mostrato i suoi limiti. Presupponeva, infatti, un feeling con la meccanica della vettura davvero eccezionale: l'elettronica, che quell'anno la faceva da padrone, poteva aver ridotto i margini di "applicabilit?" alle sole condizioni da bagnato. Lo stile di Schumacher (che qualcuno ha giustamente definito "kartistico") era basato invece sulle traiettorie e applicabile anche con le vetture elettroniche (anche se con antispin rudimentale come quello del 1993). Poi Senna deve aver desistito perch? le vetture dal 1994 sarebbero ridiventate prettamente meccaniche.

Oggi il suo stile non avrebbe pi? spazio: le gomme superaderenti e il traction control, che permettono di fare il 90% del circuito in pieno, lo renderebbero inutilizzabile.

 

non era l'idea di imitare schumacher quanto la curiosita' di sperimentare,tipico di senna attento osservatore di ogni aspetto particolare della guida di una f.1...

 

lo stile di senna non avrebbe piu' spazio?forse,probabilmente neanche quello di schumacher,ma probabilmente nessuno stile di guida,visto che l'elettronica ha appiatito tutto...

 

o perlomeno diciamo che uno stile di guida oggi non avrebbe piu' la capacita' di darti un gran vantaggio come accadeva a senna e a allo schumacher dei primi anni..

 

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lo stile di senna non avrebbe piu' spazio?forse,probabilmente neanche quello di schumacher,ma probabilmente nessuno stile di guida,visto che l'elettronica ha appiatito tutto...

Non sai quanto siamo d'accordo su questo! :up:

Nel 2003 lessi su F1Racing una valutazione comparata (tramite la telemetria) degli stili di Schumacher e Barrichello. Da quell'articolo si evinceva che ormai nelle mani del pilota era (e sicuramente ?) rimasta solo la scelta della traiettoria di ingresso in curva. La velocit? di percorrenza e di uscita dalla curva sono, invece, dettate ormai solo dal traction control. Orbene, Schumi riusciva ancora a rosicchiare qualcosa in ingresso. Le velocit? di percorrenza e di uscita erano invece identiche.

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dei piloti attuali mi piace kubica,a monza notavo che oltre ad alonso e schumi era l'unico ad allagare presto la traiettoria in parabolica e questo mi impression? parecchio... visto che credo che per fare quel tipo di traiettoria ed uscire presto molto larghi dalla parabolica ci vuole ankora oggi un p? fegato

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Visitatore Achille Varzi

Stili di guida.

Spesso i piloti privati chiedevano a Fangio, quando questi guidava per la mia scuderia, quale fosse il suo stile, quali consigli potesse loro dare per essere veloci. Lui immancabilmente rispondeva:

Meno freno. Piu' acceleratore.

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lo stile di senna non avrebbe piu' spazio?forse,probabilmente neanche quello di schumacher,ma probabilmente nessuno stile di guida,visto che l'elettronica ha appiatito tutto...

Non sai quanto siamo d'accordo su questo! :up:

Nel 2003 lessi su F1Racing una valutazione comparata (tramite la telemetria) degli stili di Schumacher e Barrichello. Da quell'articolo si evinceva che ormai nelle mani del pilota era (e sicuramente ?) rimasta solo la scelta della traiettoria di ingresso in curva. La velocit? di percorrenza e di uscita dalla curva sono, invece, dettate ormai solo dal traction control. Orbene, Schumi riusciva ancora a rosicchiare qualcosa in ingresso. Le velocit? di percorrenza e di uscita erano invece identiche.

 

 

in effetti lo stile di guida di schumacher era molto piu' evidente nei primi anni,ed e' per questo che col tempo i suoi compagni di squadra sono riusciti un po' tutti ad avvicinarsi e a ridurre la differenza....

 

adesso si parla di stile di guida differente tra alonso e raikkonen ,ma siamo cosi sicuri che ci sia cosi differenza?

 

forse e' per questo che stranamente brawn ha detto che il segreto di schumahcer e' ritardare la frenata,una dichiarazione che e' l'esatto contrario di quello che tutti dicevano di schumahcer negli anni 90'..

 

probabilmente anche schumahcer ha perso molto di quella tecnica negli ultimi anni,o almeno non e' piu' cosi evidente come un tempo...

 

da dove viene lo stile di guida di schumacher?piu' che dai kart viene dal gruppo c,in particolar modo dalla Mercedes-Benz Sauber C11 con cui gareggio' nel 1990 91 nel mondiale sport insieme a karl wendinger e heinz harald frentzen...

 

cosa aveva di particolare questa vettura?

 

si sa che il sovrasterzo e' un fenomeno tipico delle vetture a trazione posteriore come tutte le auto da corsa,solo che la mercedes gruppo c aveva un motore 5000c per 700cv,la vettura pesava 900 kg..

 

avendo una potenza mostruosa e oltretutto essendo sbilanciato il peso sul posteriore,questa vettura aveva un sovrasterzo incredibile,talmente difficile da controllare che alla fine i piloti mercedes aquisirono una grande sensibilita' nel controllo dello stesso tramite l'utilizzo del controsterzo..

 

il frenare anticipatamente derivava dal fatto che essendo la vettura molto sovrasterzante,dovevano caricare molto l'anteriore e irrigidire le sospensioni anteriori,per supplire allo squilibrio di peso..

 

con un anteriore cosi rigido non puoi staccare in maniera violenta e piano piano impararono ad anticipare la frenata e di conseguenza aprire prima il gas..

 

sicuramente schumahcer doveva avere un acceleratore molto "lungo" e con molto gioco...

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